Beata Imelda Lambertini

Beata Imelda Lambertini

Novizia domenicana (1322–1333) 12 maggio

santino_imeldaBellissime le figure di questi santi bambini, che riescono a raggiungere vette di spiritualità impensate. Ed è proprio in questa purezza di cuore che Dio trova fertile terreno per dare a tutti noi un grande esempio di umiltà e di abbandono.

Il culto di Imelda, santa bambina, fu confermato dalla Santa Sede nel 1826, quasi cinquecento anni dopo la sua morte. Imelda nacque a Bologna in una delle famiglie più illustre della città, quella dei Lambertini. Il padre Egano fu capo del casato e cavaliere, aumentò notevolmente il censo della famiglia agli inizi del Trecento avendo ricevuto il titolo di conte. Soprattutto “con l’integrità della vita, con la gravità del senno e con la prudente e onesta destrezza nel maneggio degli affari pubblici” Egano esercitò una grande influenza morale sui cittadini tanto che, in quei tempi molto difficili, fu chiamato a ricoprire cariche delicate anche in altre città.

Quando nel 1321, un periodo burrascoso per la vita civile della città e per la Famiglia Galluzzi, Imelda venne alla luce, Egano era Podestà a Città di Castello ed era già passato a seconde nozze (infatti nel 1315 aveva perduto la prima moglie Misina Guastavillani da cui aveva avuto un figlio) con Castora dei Galluzzi, anche lei di famiglia nobile e famosa per molti suoi membri illustri per santità e dottrina. Castora, oltre ai beni materiali, aveva portato in casa Lambertini il corredo inestimabile delle più BImeldaLambertini2elette virtù cristiane, e diventò presto un modello di sposa e di madre cristiana.

Fin dal suo primo apparire alla vita Imelda respirò una fede cristiana viva e profonda e, sicuramente, rimase contagiata dalla pietà della madre poiché fin da piccola incominciò a manifestare grande interesse per le cose di Dio. Si narra che ascoltava attentamente tutto ciò che aveva attinenza con la religione, in particolare la recita dei salmi, e che preferiva le storie sacre e i racconti delle vite dei santi a qualunque fiaba. Si dilettava ad adornare un angolo tranquillo della casa con fiori e pitture sacre.

Così Imelda imparò a nutrire il gusto di “piacere al Signore” e a tenersi lontana dalle vanità, infatti, da bambina, avvertì il desiderio di offrire tutta se stessa al Signore e, poi, all’età di nove anni, giovanissima, come era consuetudine in quel tempo, scelse di entrare nel Monastero domenicano di S.Maria Maddalena in Valdipietra. Il Monastero, scelto anche grazie alla vicinanza della sua famiglia all’Ordine dei Frati Predicatori, era costituito da poche monache, ma di fervida osservanza, secondo lo Spirito di San Domenico, qui Imelda si mise alla scuola dei grandi maestri della spiritualità domenicana.

Della sua vita interiore non si sa nulla purtuttavia si può dire che sicuramente Imelda fu fedele alla celebrazione della divina Liturgia diurna e notturna, culto gradito a Dio, da cui si lasciò educare per penetrare sempre più nel mistero dell’amore di Dio per l’uomo e per corrispondervi. È indubbio che al centro della sua solida pietà ci fu l’amore a Beata Imelda LambertiniGesù Eucaristia, nutrito già nell’ambito della sua famiglia e della sua città. A Bologna, infatti, il culto eucaristico, pur non manifestandosi in esposizioni solenni, processioni, celebrazioni di Messe e Comunioni frequenti, cose apparse solo inseguito nella tradizione della Chiesa, era molto vivo e sentito.

I fedeli non solo versavano considerevoli somme per illuminare il Corpus Christi, ma per le provviste per le Sacre Specie destinavano anche campi a speciali coltivazioni di grano e di viti. Ricevere la Comunione Eucaristica, non era permesso in quei tempi prima di aver compiuto i 12 anni, ma l’educanda Imelda aveva un solo desiderio, che era quello di ricevere l’Ostia consacrata e ne faceva continua richiesta, sempre rifiutata.

In Imelda però il desiderio di ricevere Gesù era così grande che Gesù stesso le venne finalmente incontro e Imelda al suo primo e miracoloso incontro con l’Ostia santa, come in un’estasi d’amore, fu resa perfetta nella sua intima unione con Dio. Nel giorno della solennità dell’Ascensione il 12 maggio 1333 accadde che, dopo la S. Messa e la recita dei Salmi le Suore si ritirarono dal Coro, il Sacerdote rimase in Sacrestia come di consueto e Imelda rimase in preghiera davanti all’altare, sola. Ad un tratto apparve dall’alto un’ostia circonfusa di luce, visibile a tutti, un odore fragrante di pane si diffuse per tutto il monastero.

Accorsero le suore e il sacerdote, il quale, raccolta l’ostia in una patena, comunicò Imelda che, mentre era raccolta in fervente preghiera, passò alla vita di gloria nella comunione eterna con il suo Signore insieme al Padre, allo Spirito Santo e all’immensa schiera degli Angeli e dei Santi. Subito dopo Beata Imelda Lambertini1raggiante di gioia e ancora inginocchiata, Imelda Lambertini spirò in un’estasi d’amore, non ancora dodicenne. Le sue spoglie furono racchiuse in un artistico sepolcro di marmo con un’iscrizione e si cominciò a recitare in suo onore un’antifona.

Un così grande miracolo circondò subito Imelda dell’aureola dei Santi. Le monache di Valdipietra nel 1335 posero nel martirologio del Monastero al 12 maggio la “Memoria di Imelda Lambertini. Il culto si estese subito e lo si riferì al culto eucaristico della città. Le reliquie del corpo furono custodite, inizialmente dalle monache e dalla famiglia, la quale però, dopo il pontificato di Benedetto XIV, Prospero Lambertini, poiché si andava estinguendo, ne affidò la custodia ai marchesi Malvezzi.

Verso il 1798, con il beneplacito dell’arcivescovo, le reliquie vennero trasferite e venerate nella chiesa di San Sigismondo che allora godeva del patronato dei Malvezzi stessi. Leone XII ne approvò il culto nel 1825 e, nel 1908 Pio X la indicò come protettrice dei fanciulli che per la prima volta si accostano alla Prima ComunioneQuesta doveva essere la sua prima e ultima comunione poiché spirò immediatamente.

La Chiesa pone sulle nostre labbra un’invocazione:

O beata Imelda, segno d’amore per Gesù eucaristico, ottieni anche a me di desiderare sempre ardentemente, come tu desiderasti, l’incontro gioioso con Gesù nell’Eucaristia. Quando Egli viene in me, fa che si trasfiguri la mia vita: sia essa azione di grazie e di amore, sia ogni giorno serena e luminosa testimonianza della mia amorosa ricerca della verità nella comunione permanente con Lui. Amen

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Ancora oggi le sue reliquie si trovano nella chiesa di San Sigismondo in Bologna, nel cuore della Città universitaria, quasi come un segno, come un invito particolare ai giovani a nutrirsi del “ vero pane disceso dal cielo“, a non aver paura di accogliere Cristo l’unico Salvatore del mondo, a spalancare le porte a lui, vera e unica risposta alle richieste del cuore dell’uomo .

È PATRONA: – dei bambini che si accostano alla prima comunione

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Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / http://www.domenicani.it/ /http://www.domenicaneazzano.com

9 thoughts on “Beata Imelda Lambertini”

  1. desiderei acquistare alcune immaginette dell beata imelda lambertini,come posso fare? grazie.

  2. Ciao Laura,
    Ho trovato su internet questo link che forse ti può aiutare: http://www.ebay.it/itm/Santino-Holy-card-Santa-Lega-Eucaristica-Beata-Imelda-Lambertini-/271325886545.
    Io però ti consiglierei di chiamare la Chiesa di San Sigismondo a Bologna dove sono raccolte le sue reliquie, magari hanno anche dei santini e chissà chiedendo magari te li spediscono.
    Ecco l’indirizzo: via San Sigismondo 7 – 40126 Bologna BO – tel. e fax 051.22.60.21 – http://www.sansigi.itinfo@sansigi.it
    Buon fine settimana ciao
    biscobreak

  3. Mia moglia si chiama Imelda e quando le ho fatto la sorpresa di portarla a Bologna nella chiesa dove la Beata è esposta posso dire che è stata una scena indescrivibile.

  4. Ciao Fernando,

    Le hai fatto proprio una bella sorpresa, sei davvero un marito speciale!! Grazie della tua testimonianza! A presto

  5. Kind of sad that this child died so very young. Is that what Jesus is about? Was she picked out by Christ Himself for this “privilege” of “immediately after (Holy Communion), Blessed Imelda Lambertini1 beaming with joy and still kneeling, Imelda Lambertini died in an ecstasy of love, not yet twelve . ” Today, her story is told to CHILDREN as young as six before receiving their First Holy Communion—to my mind, this sounds like a horrifying story of a poor girl who was so fervent in her beliefs, that she died of a (probable) heart attack upon achieving her dream of receiving the Host for the first time and NOT a tale to be told to children. God should be love, NOT death for a child wanting Communion.

  6. Un po ‘triste che questo bambino è morto così giovane. È questo che Gesù sta? Stava selezionati da Cristo stesso per questo “privilegio” di “subito dopo (la Santa Comunione), Beata Imelda Lambertini1 raggiante di gioia e ancora inginocchiata, Imelda Lambertini morto in un’estasi di amore, non ancora dodici.” Oggi, la sua storia è detto di bambini di sei prima di ricevere la Prima Comunione — a mio avviso, questo suona come una storia sconvolgente di una povera ragazza che era così fervente nelle sue convinzioni, che è morta di un (probabile) attacco di cuore al raggiungimento il suo sogno di ricevere l’ostia per la prima volta e non una storia da raccontare ai bambini. Dio dovrebbe essere l’amore, non la morte per un bambino vuole Comunione. Si prega di perdonare il mio tentativo maldestro Italiano-ho dovuto usare Google Translate per questo post.

  7. Ciao Irene,
    da un punto di vista laico la storia di Imelda può davvero sembrare alquanto cruenta, ma vista con gli occhi della fede è un esplosione di amore e tenerezza. Questa bimba che ama a tal punto il suo Dio (che per noi è un Dio vivo e vero, non un’invenzione o una semplice energia) da commuovere il Suo cuore e portarla con se. Ovviamente chi le era vicino avrà sofferto molto, ma nulla accade per caso, i disegni di Dio sono imperscrutabili agli occhi degli uomini, ma i frutti come in questo caso sono sempre più che abbondanti.

    traduzione:
    Hello Irene,
    from a secular point of view the story of Imelda can really seem rather cruel, but seen through the eyes of faith is an explosion of love and tenderness. This girl who loves so much his God (which for us is a true and living God, not an invention or a simple energy) to move your heart and bring it with you. Obviously, those around her have suffered a lot, but nothing happens by chance, the designs of God are inscrutable eyes of men, but the benefits in this case are more than abundant.

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