SANTA GIULIANA FALCONIERI

SANTA GIULIANA FALCONIERI

fondatrice (1270-1341) 19 giugno

Santa_Juliana_FalconieriRicca, bella, forse anche un po’ viziata, ma il suo unico grande amore era il SS. Sacramento che le lascerà sul petto il segno dell’amore di Cristo Eucarestia, in un miracolo che diverrà il simbolo delle “Mantellate”.

Giuliana dalla vita ha ricevuto tanto: nobiltà di casato, ricchezza di famiglia, amore sviscerato dei genitori, che avevano atteso talmente tanto la sua nascita da considerarla dono del Cielo e, pertanto, meritevole di ogni premurosa attenzione. Bellezza fisica, vantaggiose proposte di matrimonio, un’ottima educazione.

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Nonostante questo insieme di doni naturali c’è chi da subito pensa che quella ragazza bella, forse allevata nella bambagia come tutti i figli nati quando i genitori sono avanti negli anni, sia fatta più per il cielo che per la terra. E non si sbaglia. Non sa cosa sia uno specchio, non si cura del proprio abbigliamento, non dimostra alcun interesse per gioielli e piaceri mondani, che pure non le mancherebbero se soltanto volesse. Rimanda al mittente le proposte di matrimonio, anche quelle serie e motivate, che riceve; dimostra una straordinaria inclinazione per le pratiche di pietà e per la vocazione religiosa: insomma, una ragazza da convento. Giuliana è il secondo membro della famiglia Falconieri ad essere venerato nell’Ordine dei Servi di Maria: suo zio, Alessio Falconieri (17 feb.), era tra i Sette Santi fondatori dell’ordine.

S. Giuliana1I suoi genitori, assai ricchi, avevano fatto costruire lamagnifica chiesa dell’Annunciazione a Firenze, e quando lei nacque, unico frutto di quel matrimonio, il padre era anziano. Dopo la morte di costui fu appunto lo zio Alessio a condividere con la madre la responsabilità dell’educazione e della crescita della fanciulla, che ebbe sempre la determinazione di consacrare la sua vita a Dio, e a quindici anni, dopo essere stata istruita dallo zio, ricevette l’abito servita da Filippo Benizi (23 ago.). Un anno dopo divenne terziaria dell’ordine servita; il rito usato in quell’occasione sembrava identico a quello usato nella professione di un fratello servita.

Giuliana continuò a vivere, osservando la Regola dei Servi di Maria, in casa suala madre, che un tempo voleva spingere la ragazza al matrimonio, venne conquistata dalla sua santità di vita e si pose alla sequela spirituale della figlia. Mentre continuava a vivere in casa raccolse attorno a sé un gruppo di nobildonne fiorentine che collocò a palazzo Grifoni, presso la chiesa dell’Annunciazione.

Alla morte della madre, a trentaquattro anni, si recò a palazzo Grifoni e chiese di essere ammessa come domestica, ma le altre donne insistettero che assumesse il ruolo di badessa. In certo senso erano tutte serve: infatti erano comunemente chiamate “mantellate” dal popolo fiorentino, poiché indossavano abiti con le maniche corte (simili a mantelli) che lasciavano libere le mani per lavorare. Questo appellativo fu poi attribuito in generale a tutte le terziarie dell’ordine.S. Giuliana2

Vivono in contemplazione ed esercitano la carità, digiunano completamente il mercoledì e il venerdì di ogni settimana, il sabato si accontentano di pane ed acqua, tutti i giorni trascorrono la maggior parte del loro tempo nella preghiera e nella meditazione dei sette dolori di Maria. Il clima fiorentino in cui si trovano a vivere è pervaso da nuova vita e da antichi rancori, la città è divisa da inimicizie e discordie che ogni giorno si traducono in sanguinose vendette. Le Mantellate si assumono spontaneamente il compito di pregare e digiunare, per rasserenare gli animi, per ottenere la pace dei loro concittadini.

Giuliana, in particolare, alle opere di digiuno e di preghiera, aggiunge anche il dono prezioso dei suoi dolori fisici, soprattutto quelli di stomaco, che la perseguitano per diversi anni, giungendo al punto da consumarla completamente e da non permetterle di assumere il benchè più leggero alimento. E’ per questo che quel 19 giugno 1341, a lei, morente, viene negato anche il conforto del viatico, perché si ha paura che neppure riesca a deglutire  l’ostia consacrataGliela depongono solo su un corporale, che è stato steso sul suo petto, ma tra lo stupore di tutti l’ostia svanisce.

Le sue monache credono di sciogliere l’enigma quando, appena spirata e mentre ne stanno 19_Santa-Giuliana-Falconieriricomponendo il cadavere, notano in corrispondenza del cuore un marchio viola, grande appunto come l’ostia consacrata, come se questa si fosse impressa nel suo corpo: il marchio che le Mantellate ancora oggi portano impresso sul loro abito religioso, a ricordo della miracolosa ultima “comunione” della loro fondatrice. Con il tempo il gruppo di palazzo Grifoni ottenne il pieno riconoscimento, in quanto appartenenti all’ordine servita, e Giuliana scrisse una regola che fu riconosciuta valida da papa Martino V, quasi cent’anni dopo.

Come Filippo Benizi è considerato il fondatore dei Servi di Maria perché mise per iscritto le costituzioni, così Giuliana è vista come la fondatrice di tutte le donne consacrate dell’ordine, benché non fosse la prima a essere ammessa. I contemporanei la descrivono come una superiora coscienziosa e attivaaustera ma piena di carità, pronta a dare agli altri qualunque aiuto le fosse possibile. Le molte 220px-Annunziata,_reliquie_della_beata_giuliana_falconieri_02penitenze e i digiuni minarono seriamente la sua salute, ma nonostante questo raggiunse i settantun anni. Il suo corpo fu tumulato sotto l’altare della chiesa dell’Annunciazione a Firenze. Alcune chiese conventuali inglesi le sono dedicate.

E’ INVOCATA: – contro il mal di stomaco e il vomito

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Fonte: il primo grande dizionario dei santi di Alban Butlerhttp://www.katieking.it/