San Pio X

S. PIO X

papa (1835-1914) 21 Agosto

Personaggio molto controverso, il cui pontificato appare diviso tra l’attuazione S. Pio xdi misure repressive che penalizzarono la vita intellettuale della Chiesa, incoraggiando le persecuzioni e la violenza, e la realizzazione di riforme interne lungimiranti. Come uomo impressionò molte persone per la sua gentilezza e semplicità, come è detto nel testamento: «Sono nato povero, ho vissuto povero, vorrei morire povero», e suscitò una grande devozione popolare.

Pio nacque con il nome di Giuseppe Melchiorre Sarto in una numerosa e povera famiglia a Riese, nel regno lombardo-veneto nel 1835. Era il secondo di dieci fratelliil padre era il postino locale e la madre lavorava come cucitrice.  Giuseppe entrò nel seminario di Padova nel 1850. La sua formazione intellettuale e culturale era limitata, ma non quanto si è ritenuto in passato, mancando solo dell’istruzione universitaria. Venne ordinato prete all’età di ventitré anni e divenne un attivo cappellano a Tombolo nel 1858. Nel 1867 fu nominato arciprete di Salzano. Nel 1875 divenne canonico di Treviso,cancelliere del vescovo e direttore spirituale del seminario episcopale. Nel 1884 fu consacrato vescovo di Mantova; vi poté fare l’ingresso solo nel 1885 e con successo risollevò la diocesi in crisi. Nel 1893 fu eletto cardinale e patriarca di Venezia, dove acquistò la reputazione di uomo semplice sincero e retto. Non accettava che alcuno gli cucinasse i pasti, eccetto la sorella.

Nelle sue lettere pastorali definiva i liberali cattolici dei «lupi vestiti d’agnello». Non fu mai un diplomatico di curia e la sua esperienza fu quasi interamente pastorale.Quando venne eletto papa nel 1903 supplicò di non essere costretto ad accettare l’incarico. Comunicò al Sacro Collegio di aver scelto il nome di Pio in memoria dei papi che avevano difeso gli interessi della Chiesa e che «avevano combattuto contro le sette e gli errori diffusi» e rese chiara l’intenzione di occuparsi più di questioni religiose che di politica. Nel novembre 1903 nominò Raffaele Merry del Val, navigato diplomatico vaticano, cardinale e segretario di stato.

S. Pio x1Sotto diversi punti di vista, Pio conservò la sua innata tendenza a sminuirsi. Rifiutò di seguire le consuete pratiche di conferire titoli nobiliari ai parenti, disprezzava il fasto del Vaticano. «Guarda come mi hanno vestito» disse una volta a un vecchio amico, scoppiando in lacrime. A un altro disse: «E’ una grande pena dover accettare tutte queste usanze. Mi fanno camminare scortato da soldati come Gesù quando venne circondato nel Getsemani» . Nell’enciclica inaugurale, tuttavia, chiese «per la gloria di Dio, potere illimitato su uomini e animali». Era convinto che «la sola speranza, il solo rimedio» per una società malata fosse il papa, parlando del quale «non dobbiamo riflettere, ma obbedire».

Quanti avevano conosciuto Pio X prima dell’elezione notarono il declino della sua natura serena e gioviale, quando le minacce di crisi si tradussero in realtà. Agiva mal volentieri nell’arena politica, ma quando lo faceva aveva un atteggiamento dispotico. In Italia non operò alcun cambiamento reale nella situazione dell’epoca, che vedeva i cattolici ai margini della vita politica. Pio X insistette ripetutamente che i laici dovevano attenersi alle istruzioni della Chiesa riguardo la politica.

Nel luglio 1904 il governo francese ritirò i suoi ambasciatori dal Vaticano rompendo le relazioni diplomatiche in seguito ad una visita, non gradita dalla Chiesa, del presidente francese al re d’Italia. Un anno dopo la Francia separò la Chiesa dallo Stato, impedendo alle autorità ecclesiastiche l’esercizio di qualsiasi controllo sulle proprie istituzioni. Pio rifiutò qualsiasi compromesso e negoziazione. Nel frattempo, nel 1911, anche il governo portoghese aveva introdotto delle misure anti-ecclesiastiche simili a quelle sperimentate in Francia. E successivamente anche in Portogallo e in Spagna, Pio rischiò una rottura delle relazioni.

Decisamente anti-liberale nelle valutazioni sui problemi politici. Si oppose anche al programma di un movimento italiano giovanile, guidato da Romolo Murri, che stava tentando di costituirsi in partito politico con il nome di Democrazia Cristianaai tentativi simili da parte di Luigi Sturzo. Nel 1910 condannò un movimento sociale S. Pio x2francese di giovani cattolici fondato da Marc Sangnier e alcuni aspetti del movimento monarchico, antisemita e di estrema destra. Rischiò di rompere le relazioni con altri paesi, a motivo di incidenti diplomatici, come quando nel 1910 offese pesantemente Lutero e il protestantesimo in un’enciclica commemorativa di S. Carlo Borromeo o quando si rifiutò di dare udienza al presidente degli Stati Uniti se non avesse rinunciato alla visita alla Chiesa metodista di Roma.

Pio X promosse la pubblicazione di nuovi piani di studio e gestione dei seminari e di orientamenti per la formazione dei preti. Diffidente verso la cultura e la scienza moderne; non comprendeva le ragioni e la necessità della ricerca teologica e biblica, e lo stesso concetto di ricerca usciva dalla sua comprensione. Specializzato nella catechesi elementare e autore di un catechismo per bambini (più tardi rivisto e pubblicato in tutto il mondo come Il Catechismo di Pio X).Ogni originalità era pericolosa e sotto questo aspetto fu un uomo intransigente. Alla fine del XIX e agli inizi del XX secolo, gli studi fondamentali dei protestanti liberali e di altri indipendenti – specie tedeschi – che iniziarono a pubblicare nuove ricerche e a redigere commentari critici e sistematici, suscitarono la furia di Pio X e della Curia romana.

Nacque il cosiddetto “Nuovo cattolicesimo“. La nuova tendenza fu evidente in modo speciale in Francia, negli Istituti Cattolici di nuova formazione e nelle facoltà di teologia. Un notevole patrimonio scientifico fu prodotto da personalità del calibro di padre Lagrange, fondatore dell’Ecole biblique di Gerusalemme, e degli abati Duchesne e Loisy  all’Institut Catholique di Parigi. In Italia ci fu una stretta relazione tra gli innovatori in teologia e i tentativi di sviluppare delle forme di cattolicesimo democratico, separate o congiunte con il liberalismo laico. Non si creò un movimento organizzato ma ci si trovò di fronte a numerose e varie scoperte e idee che ora sorgevano e ora si scontravano, dando l’impressione di voler colpire e abbattere selvaggiamente la “semplice fede”, minando i fondamenti storici della Scrittura e della dottrina.

S. Pio x3Pio X definì questi studiosi, laici e chierici, «imbevuti delle velenose dottrine insegnate dai nemici della Chiesa, e privi di ogni modestia ». Egli raccolse tutte queste tendenze, considerate come «la sintesi di tutte le eresie» nel nome collettivo spregiativo di «modernismo».

In moltissimi paesi i popoli stavano muovendosi dall’assolutismo alla democrazia; il mondo era studiato non più da un punto di riferimento statico ma dinamico;due anni dopo l’elezione di Pio X, Einstein propose la relatività come nuovo punto di vista scientifico, sostitutivo del ristretto sistema newtoniano; la sua teoria e quella di Max Planck sulla natura e il comportamento della materia e dell’energia, imposero l’indeterminazione come caratteristica principale nella descrizione degli atomi e delle molecole.

Le svariate idee esegetiche e teologiche erano presentate come il programma di una cospirazione, della quale però non vi era prova in alcuna delle opere prese in esame e in nessun altro luogo. Seguirono misure disciplinari. Gli insegnanti che si riteneva promuovessero la nuova eresia furono espulsi da seminari e università alcuni furono addirittura scomunicati. Molti si sottomisero, alcuni entrarono in altre Chiese o divennero “indipendenti”, le esistenze di molti furono segnate; si stabilì una censura a livello locale e centrale, i periodici modernisti furono costretti a cessare la pubblicazione, molti libri , come la molto rispettata Storia della Chiesa Antica di Duchesne, furono messi all’indice.

La maggior parte dei lavori sospetti, furono tolti dalle biblioteche di seminari e monasteri e piazzati nelle sezioni chiuse (“inferno”) per essere consultate solo dai pochi privilegiati specificamente nominati per criticarle in modo sfavorevole. Si istituirono gruppi di pressione in tutta la Chiesa e comitati ufficiali di vigilanza furono stabiliti in ogni diocesi per perseguire i sospetti eretici. Furono incoraggiate le “delazioni”, ossia l’osservare e riferire su preti e religiosi sospetti.

Un’organizzazione spionistica ecclesiastica senza scrupoli, il Sodalitium pianum(in memoria del papa inquisitore S. Pio V, 30 apr.), nota pure come SP, o la Sapinière,fu costituita sotto la direzione di mons. Umberto Benigni. Un’ondata di persecuzione e paura condusse infine a una debilitante auto-censura. Tutto ciò portò la letteratura e la predicazione cattolica in una nuova età buia, in cui gli studiosi superstiti si trovavanoS. Pio x4 a pensare una cosa e scriverne un’altra, e ad escogitare un linguaggio equivoco, decifrabile solo da altri iniziati.

Il motu proprio, Sacrorum antistitum,dell’1 settembre 1910, introdusse il dovere per ogni sacerdote che insegnasse teologia e scienze ecclesiastiche, e per chiunque fosse impegnato nel ministero pastorale, di pronunciare il giuramento anti-modernista; dopo qualche tempo, per le pressioni della Chiesa tedesca, in alcune facoltà teologiche di Germania la norma non fu fatta applicare. Il decreto rendeva obbligatorio, inoltre, lo studio del tomismo scolastico, che fu inteso come l’unico sistema teologico permesso.

Non è chiaro se Pio X fosse personalmente al corrente di tutti gli eccessi e le calunnie che la sua enciclica aveva provocato e gli storici sono divisi al proposito. Alcuni suggeriscono che egli sia stato progressivamente isolato dalla realtà, divenendo vittima di alcuni alti ecclesiastici e della sua stessa mentalità.

L’azione di Pio X, tuttavia, non fu affatto esclusivamente negativa. Abolì il diritto dei sovrani cattolici a porre il veto all’elezione del papa e dei cardinali a essi non graditi; mise mano alla stesura di un nuovo codice di Diritto canonico, pubblicato poi da Benedetto XV nel 1917; istituì una commissione per promuovere gli studi biblici e innanzitutto la revisione e correzione del testo della Vulgata (la versione latina della Bibbia), che fu affidata ai benedettini; e incoraggiò la lettura quotidiana della Scrittura.

Nel 1909 fondò a Roma l’Istituto Biblico, del quale furono incaricati i gesuiti; nella Curia fece una riforma amministrativa di tribunali, uffici e congregazioni, introdusse una riforma del Breviario che ne semplificava e riduceva la complessità e il peso. Pubblicò decreti sulla musica sacra, sostanzialmente impediva il  canto profano nelle celebrazioni eucaristiche.

L’enciclica del 1905, ; Acerbo nimis, fissava le linee guida per l’insegnamento della dottrina cristiana, la Communium rerum(1909) definiva gli obblighi dei vescovi. Nel 1905 raccomandò la comunione frequente e quasi giornaliera, e un anno dopo l’amministrazione dell‘eucarestia ai bambinialleggerì l’obbligo del digiuno per i malatiabbassò a sette anni l’età della prima comunione. Tutte queste riforme al loro tempo furono rivoluzionarie, perché i laici erano abituati ad accostarsi all’eucarestia poco più che il minimo prescritto, stabilito dal Catechismo come «Una volta all’anno, a Pasqua o vicino».

S. Pio x5Giuseppe Sarto si era fatto notare per l’opera di carità già come cancelliere a Treviso e poi come vescovo e patriarca. Divenuto Pio X, la sua generosità a Roma e nel mondo fu esemplare; denunciò il brutale trattamento dei lavoratori indigeni nelle piantagioni di gomma del Perù e incoraggiò le missioni tra gli indios localiMandò aiuti ai terremotati di Messina e a sue spese fece ricoverare le vittime nell’ospedale romano S. Marta, vicino a S. Pietro.

Si dice che abbia messo in atto diversi tentativi per scongiurare la prima guerra mondiale. Alcuni testimoni affermarono che scrisse all’imperatore d’Austria implorandolo di non dichiarare la guerra; altri che rifiutò la benedizione delle truppe asburgiche e che minacciò la scomunica dell’imperatore; altri ancora che, richiesto d’intervenire in favore della pace, disse: «L’unico sovrano su cui posso influire è l’imperatore Francesco Giuseppe, perché è l’unico da sempre fedele alla Santa Sede».

Non c’è traccia scritta e di prima mano circa queste diverse affermazioni, per quanto il cardinal Merry del Val abbia ammesso, parlando con l’ambasciatore austriaco, che «L’Austria non doveva cedere». Il 2 agosto 1914 Pio X fece un appello ai cattolici di tutto il mondo nel quale esprimeva la sua tristezza per la corsa verso il conflitto, ma fu inascoltato e l’ineluttabilità dello scontro forse affrettò la sua malattia finale; il 19 agosto fu colto da bronchite e decedette il giorno successivo.

Pio X era già venerato come santo durante la vita e sono stati attribuiti a lui S. Pio x6vari miracoli: un esempio tipico è quello di un uomo che, durante un’udienza pubblica, stese il braccio paralizzato dicendo: «Guariscimi, Santo Padre»; il papa sorrise e gli strinse il braccio dicendo: «Sì, sì», e l’uomo fu risanato. Pio X era particolarmente rispettato e le sue azioni appoggiate dalla grande maggioranza dei cattolici.

Nel 1923 i cardinali e la Curia decretarono l’introduzione della causa di Pio X; è stato beatificato nel 1951 e canonizzato nel 1954 da Pio XII, che ammirava l’instancabile insistenza del predecessore sulle prerogative della Chiesa, sulla difesa dell’uniformità della dottrina e sull’esaltazione del ministero papale.

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler