MARIE DES VALLÉES

MARIE DES VALLÉES

Normandia (15.2.1590 – 25.2.1656) – Ermengarda Hausmann

Marie Des Vallées ci parla degli ultimi tempi: La Chiesa e il mondo attraverso la grande prova in grado di “scuotere la fede di molti credenti”

La storia di una grande mistica la cui santificazione si dice sarà l’ultima proclamata dalla Chiesa prima della fine del mondo! Per l’acquisto clicca qui

“Ci sono tre diluvi, tutti e tre sono tristi, mandati per distruggere il peccato. Il primo diluvio è quello dell’Eterno Padre: è stato un diluvio d’acqua; il secondo è quello del Figlio: è stato un diluvio di sangue; il terzo è quello dello Spirito Santo: sarà un diluvio di Fuoco. Ma sarà triste come gli altri, perché troverà molta resistenza e grande quantità di legno verde, difficile a bruciare. Due sono passati, ma il terzo rimane; e come i due primi sono stati predetti molto tempo prima che avvenissero, così l’ultimo di cui solo Dio conosce presentemente il tempo”.

 

Quando l’uomo non comprende, molto spesso insabbia, disprezza e calunnia, questo è ciò che è accaduto anche alla mistica Marie Des Vallées, quasi del tutto sconosciuta in Italia più che in Francia. Eppure la sua santità trasudava da ogni singola parola, nonostante le continue ossessioni diaboliche di cui fu vittima consenziente.

Un modo di vivere naturalmente unico, dettato dalla testimonianza di chi ha visto in questa donna una logicità di pensiero incredibilmente limpido, anche di fronte al suo disarmante annichilimento di fronte alla volontà di un Dio, che spezzava la sue debolezze umane con l’amore perfetto della sua divinità.

San Giovanni Eudes la prese come consigliera, convinto che lo Spirito di Dio ha cura di nascondere le sue opere sotto la cenere e la polvere di coloro, che gli uomini disprezzano e ritengono da nulla.

La santa carmelitana, Maria del Santissimo Sacramento ebbe la rivelazione, che una povera ragazza, nascosta e disprezzata, ritenuta strega o pazza, trattenne il torrente dell’ira divina che stava per sommergere la terra; e che servì da argine all’ira di Dio e ad annientare gli intrighi dei suoi nemici.

Marie Des Vallées abitava a Coutances in Normandia. Nacque il 15 febbraio del 1590 e della sua casa natale non rimane che una parete di mattoni ricoperta di verde.

Serva di Dio Caterina di st. Agostino

Le carmelitane di Pontoise non avevano mai sentito parlare di lei, eppure dopo la sua morte, apparve più volte alla Serva di Dio Caterina di st. Agostino, che aveva portato nel Canadà la divozione al Sacro Cuore l’anno 1648. Alla consacrazione della Cattedrale di Quebec per esempio questa eminente religiosa vide il Signore circondato da alcuni grandi santi, fra i quali Marie des Vallées.

Pur di nobili origini fu sempre considerata solo una povera ragazza di campagna. I genitori, come gli altri abitanti del villaggio, erano piuttosto ignoranti in materia di religione. In questo modo fu il Signore  stesso ad istruirla al Divin Volere fin dalla più giovane età. Si pensi che una volta essa fece cinque giri in ginocchio per tutta la chiesa di Saint Sauver Lendelinper ottenere perdono per i peccatori.

Ogni qualvolta essa non era del tutto sicura di ciò che doveva fare, pregava il Signore di concederle la possibilità e la grazia di compiere ciò che era di suo gradimento. In caso contrario egli volesse influire sulla sua volontà apposta e impedirle di compiere l’azione, cosa che effettivamente accadeva.

Tra gli 11 o 12 anni, le morì il padre e si ritrovò ben presto un padrino violento e brutale, per il quale non smise mai di pregare.

Quando anche il cibo cominciò a scarseggiare, la madre le consigliò di offrirsi come domestica. Non mancarono per lei grandi prove, ma fu sempre difesa in maniera visibile dal Signore e dalla sua Santissima Madre, che la bambina venerava in modo speciale.

Dopo un paio di anni assai duri Maria ritornò nella parrocchia di Saint Sauveur Lendelin e visse nella casa del suo tutore. Un giovane da lei respinto decise che non c’era altra via che impossessarsi di lei con arti diaboliche. Il risultato fu, che un giorno Marie tornò a casa con tutti gli indizi di una ossessione.

Dal suo diciannovesimo anno fino a poco prima della sua morte, quindi per 46 anni, essa sopportò i suoi demoni con infinita pazienza. Durante il primo anno della sua ossessione, come essa stessa affermò, Maria non poté mai chiudere occhio la notte.

I suoi vicini, ai quali essa aveva fatto tanto del bene, quando era stata sotto di loro, si misero d’accordo tutti assieme per provvedere al suo sostentamento.

Eglise Saint-Laurent - Sauvegarde de l'Art Français

Parrocchia di st. Sauveur Lendelin

Dopo tre anni fu condotta a Coutances, dove il Vescovo Nicola Briroy (1587-1620) studiò il suo caso. Egli assunse anche nella parrocchia di st. Sauveur Lendelin accurate informazioni su di lei e sulla sua famiglia, e ben presto si convinse della grande virtù della giovane. Nessuno però degli innumerevoli esorcismi tentati riuscirono a scacciare i demoni, che la martorizzavano. Interrogati dagli esorcisti, essi risposero che per espresso comando di Dio essi non potevano ubbidire a loro.

Dopo due anni che Maria era a Coutances, nel 1614, essa fu accusata di stregoneria, e i giudici di Rouen ordinarono di prenderla. Il Vescovo di Coutances udito questo, la mandò a Rouen, ancora prima che si fosse fatto qualcosa contro di lei. Essa si fece spontaneamente mettere in prigione, ove passò metà dell’anno, durante il quale essa fu indescrivibilmente tormentata. Anche qui si manifestò la sua straordinaria disposizione alla sofferenza e la sua grande capacità di sopportare il dolore.

Quando la giovane, tutto il corpo punto con degli aghi, fu minacciata di ulteriori tormenti dai parlamentari di Rouen seduti in toga rossa davanti a lei come giudici, essa rispose: «Io non ho alcun timore. Al contrario io credo che in tutto il mondo non ci siano abbastanza tormenti per me, e non ci sia una persona al mondo capace di farmi soffrire tanto, quanto io vorrei, per amore alla divina volontà…».

Benché i giudici avessero tentato di tutto contro Maria, alla fine essa fu dichiarata innocente, e poté tornare nella sua casa episcopale di Monsignor Briroy. Mai però la abbandonò il suo ardente desiderio della croce e del patire per l’infinito amore di Dio. Essa pregò perfino il Signore di farla patire le pene dell’Inferno.

«Tu non sai quello che domandi», le rispose il Salvatore. «Perdonami», riprese lei, «io chiedo per i miei fratelli che si dannano. Io sono certa, anzi io vedo, che l’Amore divino cerca ogni giorno qualcuno che sia disposto a soffrire nel tempo le pene dell’Inferno e l’ira di Dio, per liberarli così per l’eternità. Eccomi. Prendimi… Io non ho paura, che tu non mi possa dare abbastanza tormenti…».

Dopo un anno di preparazione, durante il quale si conformò nella sua decisione di abbandonarsi completamente alla Volontà Divina, a costo di qualsivoglia sofferenza o rinuncia, le disse festosamente la Divina Volontà nella Cattedrale di Coutances: «è venuta l’ora di fare finalmente ciò che tu hai tanto ardentemente desiderato, e cioé, che ti venga tolta la tua volontà e ti venga data per questo la volontà di Dio».

Ancora una volta essa fu avvertita della grandezza della sua offerta, ancora una volta le fu fatto conoscere, che Dio la poteva privare della santa Comunione, anzi, che la poteva mandare all’Inferno, con i demoni.

«Io vidi tante spine», disse Maria; «tanta angoscia e dolore e sofferenza, così tanti paurosi tormenti, che io avrei dovuto sopportare sulla via da me scelta, che incominciai a tremare in tutto il corpo, in una maniera affatto insolita». Tuttavia risposi: «Io odio talmente il peccato, da essere disposta a soffrire tanti inferni, quanti Dio ne può creare, affinché non abbia alcuna parte per me. Per questo e perché solo la mia volontà li può prendere e portare, io vi rinuncio con tutte le mie forze, qualunque cosa possa accadere. Io mi dono alla divina volontà, affinché essa pianti in me il suo regno in modo così totale, da escludersi per sempre. Io mi riservo soltanto una cosa: di ubbidire per quanto mi sarà possibile alla Chiesa».

San Giovanni Eudes scrisse: «Essa non può pregare quando vuole, né per chi vuole, (essa poteva aiutare i sani meno che gli ammalati: «La sua malattia parla e prega per lei – disse Maria), e nemmeno quanto a lungo voleva, oppure recitare quelle preghiere, che avrebbe desiderato. Lo stesso vale per il mangiare e bere (di solito essa può prendere solo pane e acqua; essa deve anche portare un cilicio) per alzarsi, coricarsi, per ogni andare a venire. La divina volontà stabilisce tutto questo, e lei non è in grado di muovere un piede o una mano o la lingua o di fare altro, al di fuori di quanto ordina quella volontà…»

Non sapeva più di che cosa accusarsi, non essendo più la sua volontà ma quella di Dio in lei, sicché i suoi direttori spirituali, che conoscevano la sua buona volontà, le permisero di non andare più a confessarsi. Così Maria rimase per 35 anni lontana dalla confessione.

Contemporaneamente essa fu messa nella assoluta impossibilità di ricevere la comunione. Avendo dovuto subire per questo alcune interrogazioni a rimproveri, il Signore la confortò: «Abbi fiducia, tu vincerai il tuo processo, il giudice sono io».

Nonostante gli sforzi umani né al Vescovo, né ai sacerdoti, riuscì dì porgere la comunione a Marie. Per esempio i demoni la gettavano per terra, o le piegavano la testa dall’altra parte, in poche parole essi le rendevano impossibile ricevere il Santissimo Sacramento. Durante gli esorcismi che il primo anno si ripeterono ogni giorno davanti al Santissimo – gli spiriti malvagi risposero, che essi avevano l’ordine preciso di non permettere che Marie si comunicasse; essi non potevano osservare i precetti della chiesa, perché erano impediti dal comando di Dio. E’ quando l’esorcista chiese il perché, essi risposero che essi non sapevano, essi non sanno quale sia il consiglio di Dio.

«Si deve evitare la Comunione», chiese un giorno Maria al Signore, «per vivere la tua divina volontà?» – «No» – rispose Egli – «al contrario. Nella misura in cui le anime muoiono alla loro volontà, la comunione accresce l’odio verso la propria volontà e l’amore, che esse portano per la mia. Un grande fuoco dell’amore divino la brucia e distrugge, come viene distrutta la cera e lo stoppino».

Il Signore le manifestò infatti che Egli aveva tre cuori. Il primo era l’amore, che lo trasse dal Cielo in terra. – «La parola più bella» le disse il Signore – «che uscì dalla mia bocca fu il «Verbum caro factum est, perché io la dissi operando (col fatto), non con la lingua – la seconda, che viene dalla prima era la sua Passione e la terza che proviene dalla seconda è il SS. Sacramento. Questi tre cuori ne formano uno solo ed Egli a uno dava la prima – l’Amore – a un altro la seconda, il dolore, e a un altro ancora, la terza, le consolazioni.

Il Signore le ripeté spesso le parole: «Chi molto ama compie grandi cose senza fatica». Egli le rivelò pure questo: «A coloro che mi hanno dato il cuore per abitazione, io darò per abitazione il Cielo (il Paradiso). A coloro che si donano a me, io dono me stesso. A coloro che mi donano la loro volontà, a questi io dò la mia. Ma soltanto molto pochi me la danno».

All’età di 25 anni e quando ormai da due anni si era offerta a Dio come olocausto, venne sopra di lei una celeste fiamma di fuoco della quale testimoniano pure due testimoni oculari degni di fede, fiamma di amore, che aumentò in maniera indescrivibile il suo desiderio di soffrire i tormenti dell’inferno in espiazione dei peccati. Soprattutto essa voleva espiare quelli di coloro che si occupavano della magia nera, uomini, per colpa dei quali essa ebbe molto da soffrire.

I castighi infernali dello spirito – anche la vista dei peccati: la sua anima le apparve ora più orrenda del più ripugnante demonio – e queste sofferenze dello spirito Maria des Vallées le sopportò per la durata di sei mesi. La pena dei sensi invece la dovette subire per circa tre anni, perché «lo spirito è capace di maggior sofferenza che il corpo». Calore, freddo, fame, sete, torture – questa innocente fanciulla se le prese sopra di sé volontariamente e in misura infinita, per espiare peccati di altre persone.

Passati gli anni del tormento dell’Inferno, subentrarono tre anni di sospensione dai dolori, alla fine dei quali le apparve l’eterno Padre, che le porgeva un calice pieno di fuoco e di zolfo, mentre il suo divino Figliolo la invitava alle consolazioni del Cielo. Prontissima essa bevve il calice e udì le parole: «Figlia mia, ricevi il calice, che io presentai a mio Figlio, ed io te lo darò come tuo Sposo».

Essa pianse per sette lunghissimi anni quasi ininterrottamente, sicché senza un particolare intervento di Dio sarebbe dovuta diventare cieca. Sofferenze spirituali indicibili, tristezza, paura, spavento, tormenti procurati dal peso dei peccati del mondo, fecero viver Maria come nella morte.

Diciannove anni dopo Marie portava ancora il segno delle ferite subite nell’inferno preparatole dal divino Amore. «Fu l’Amore», disse Gesù a Marie des Vallées «che mi flagellò, mi incoronò di spine, mi crocifisse e mi fece morire. Fu l’amore ad eccitare i miei carnefici».

Fu soprattutto durante i tre anni di relativa pausa del dolore, che seguirono il suo inferno, che Marie fu presa tutta e compenetrata dalla Giustizia divina. Chi la sentì parlare in quel tempo, comprese che la stessa Giustizia di Dio parlava per bocca sua, tanto infiammate erano le sue parole contro la mostruosità del peccato. La divina Giustizia le disse allora molte cose riguardanti i dodici anni di sofferenza espiatrice che sarebbero venuti e le infuse l’ultimo desiderio di sopportare questo dolore che Marie chiamò «il Male dei Mali» per amore dei peccatori.

A 43 anni, questo tempo di amarezze finì. Tuttavia anche in seguito Maria bevette sempre di nuovo e in diverse maniere dal torrente della collera divina. Spesso vide la Madre di Dio in lacrime, prima che capitasse su di lei un particolare gravissimo dolore. Già da anni la Madonna le aveva detto, che essa le piantava la spada nel cuore, e che quella sarebbe un rinnovamento dei dolori, che essa stessa soffrì durante la Passione di Gesù e che questo era il più grande ed elevato dono dello Spirito Santo. Poi essa lo verserà nella natura umana (del corpo mistico di Cristo), il cui cuore sono i «sacerdoti».

Dopo essere stata dichiarata libera da parte del giudizio di Rouen. Essa visse per otto anni nella casa vescovile, poi Monsignor Briroy la affidò a due anziani sacerdoti di eccezionale pietà e dottrina all’ex parroco di Juganville, Le Rouge, che aveva una particolare forza sui demoni, e al Vicario della Cattedrale, Potier. Essa provvide loro nelle faccende di casa fino alla loro morte (l’ultimo morì nel 1648), nonostante le sue indicibili sofferenze.

Solo di rado Marie des Vallés poté lasciare la casa dove era stata accolta. Se la divina Volontà sì opponeva, cento uomini non avrebbero potuto portarla fuori. Se Dio glielo permetteva, essa prendeva parte a faticosi pellegrinaggi a Monte Sant’Angelo e al Santuario di Marie vicino a Caen.

Dio le aveva mostrato le anime nell’istante della loro creazione, quando splendenti di luce, nella più pura bellezza, lasciavano le sue mani.

«[…]ci sono tre diluvi, che sono tutti e tre immensamente dolorosi, mandati a portare la distruzione provocata dal peccato. Il primo è quello mandato dall’Eterno Padre che fu un diluvio di acqua, il secondo è, quello del Figlio, che fu un diluvio di sangue, il terzo è quello dello Spirito Santo che sarà un diluvio di fuoco. Ma questo sarà altrettanto spaventoso degli altri, perché incontrerà molto contrasto e troverà una moltitudine (quantità) di «legno verde» che stenta ad ardere. Come i due primi diluvi furono annunziati molto tempo prima, così anche il terzo il cui tempo è presente e noto solo a Dio».

Gesù le disse che al tempo della grande prova, la sua Misericordia getterà dalla finestra e calpesterà anche i bambini, cioè essa distruggerà tutti i peccati, anche quelli dei bambini. La divina Misericordia, che opererà quel castigo, non sarà tuttavia riconosciuta come tale, perché essa si coprirà col manto della Giustizia.

In questo tempo della grande conversione secondo la profezia di Marie des Vallées, Dio esaudirà le sue preghiere e realizzerà la parola della Scrittura: «Io comanderò al sole di dare la luce ai ciechi», dove per Sole si intende Gesù, come ciechi i peccatori, come vista la Grazia. I demoni saranno costretti a cooperare alla distruzione del loro mondo, essi si impossesseranno di coloro, che non vorranno convertirsi. San Gabriele avrà un ruolo particolare nella distruzione del peccato, san Raffaele aiuterà i disperati (i dubbiosi), san Michele porterà le anime a Dio. Pioverà un diluvio di grazie, la terra sarà abitata da Santi, e ci saranno martiri dell’Amore che diventeranno molto più grandi che non i primi.

L’«Amore», disse a Marie, «convertirà i pagani, l’Amor del prossimo degli infedeli, e la Giustizia purificherà la Chiesa.».

Anche la Madonna le parlò di quei tempi tremendi e tuttavia ricchi di grazie; «Essi sono opera mia, e mia Passione. La fine sarà piena di consolazione, gloriosa, degna di ammirazione più di quanto si crede, ma anche più disastrosa, più potente e più spaventosa di quanto si crede. Essa mieterà la terra con tre delle sue figlie: con la Fede della Chiesa militante, la Speranza dei sofferenti e l’amore della Chiesa Trionfante.»

La Madonna disse che il Cuore di Gesù era anche il suo e che la venerazione di questo Sacro Cuore avrebbe ottenuto molte grazie. La divozione dei SS. Cuori ebbe molti oppositori. Ancora nel 18° secolo i Giansenisti scriveranno in odioso modo: «Le due divozioni (al Sacratissimo Cuore di Gesù e al Sacratissimo Cuore di Maria) hanno come autori due fanatiche e molto stravaganti ra-gazze, la prima si chiama Marie des Vallées, la seconda Margherita Maria Alacoque. […]»

Senza sosta si compì in lei l’ultima trasformazione di una vita santa: la divinizzazione. In questa fase si è completamente distrutti, sicché ormai soltanto Dio vive in noi, cosa che si realizza completamente solo in Cielo.

Essa disse pure, che si può prima amare le operazioni divine, secondo seguirle, terzo distruggere la propria volontà, affinché la volontà di Dio domini in assoluta libertà. La prima cosa è pericolosa, la seconda totale, la terza secondo la misura di Dio.

L’annientamento della volontà si compie anch’essa in tre gradi: nel primo la propria volontà è assolutamente conformata alla volontà divina, nel secondo la volontà è talmente malata di amore, che essa non può né scegliere, né agire, ma lascia agire Dio per essa, nel terzo invece è completamente nel nulla (annientata).

«Quando ti cercai, io andai perduta» disse Marie al suo celeste sposo. «Va bene», rispose Lui, ci hai perduto nello scambio? Io sono al tuo posto!».

A chi è guidato dalla divina Volontà, questa non gli lascia più nulla di umano.

Il grande Padre Pio da Pietrelcina nel suo confessionale

«Chi è divinizzato,» le manifestò il Signore, «partecipa in un modo meraviglioso alla Potenza e al Dominio di Dio sulle creature». Così le fu dato il dono della guarigione dei malati e di vedere la condizione spirituale di altre persone, come accadeva a San Padre Pio da Pietrelcina.

Una volta in nome di Gesù essa convinse una donna ad andare spesso alla s. Comunione, una donna che non osava andarci: «Ogni anima, che è rivestita della grazia di Dio, ha il permesso, di andare alla Comunione, anche se i suoi sensi non portano il bel vestito della pietà sentita ed essa non sente la divina consolazione e si trova in grande Aridità e povertà».

Il Signore rivelò pure, che colui che anche solo in punto di morte aveva anche un solo grado di umiltà, riceveva la grazia di pentirsi e si poteva salvare sempre (cfr. Eugenia von der Leyen – le anime del Purgatorio). Invece egli era meticoloso con i peccati di superbia. Per cui essa preferiva essere condannata per qualunque altro genere di peccato, piuttosto che per il peccato di superbia.

Durante l’assenza dell’allora vescovo di Coutances Monsignor Auvry l’anno 1651 – quando Marie era oltre i 65 anni – il suo sostituto Baziere, che fu descritto come uomo asciutto, diffidente, caparbio, al quale il suo superiore aveva detto, che per lui le cose riguardanti Maria erano più compassionevoli che ragionevoli, e di cui quindi egli era più che convinto, mandò tre sacerdoti da lei che la tempestarono di domande insidiose a fuoco incrociato.

Finora i direttori spirituali di Maria, che non credettero, che essa era guidata da uno spirito maligno, non la avevano costretta a rinunziare allo scambio della volontà di Dio. Ora però questi sacerdoti cercarono di con-vincere Marie, che essa era stata ingannata da uno spirito maligno e le ordinarono di rinunciare allo scambio della Volontà di Dio e riprendere di nuovo i ss. Sacramenti.

Marie si rivolse alla divina Volontà chiedendo assistenza, ed essa Divina Volontà rispose: «Come tu ti sei donata a me, così io ora ti dono alla Chiesa, perché agisca lei su di te». Allora Marie cadde in ginocchio davanti ai sacerdoti e promise l’ubbidienza, che fin da principio essa si era riservata con Dio. Adesso essa a causa di questa obbedienza, era di nuovo in grado, di ricevere la s. Comunione. Dio le aveva predetto tutto ciò da anni, quando le disse: «Tu sei la mia pupilla, io sono il tuo tutore. La tua eredità è il Santissimo Sacramento, che tu hai rimesso nelle mie mani, quando tu, scegliendo la divina volontà, rinunziasti alla s. Comunione. Io conserverò la tua eredità e alla fine tu la riceverai di nuovo. Perché io ti concederò di nuovo la S. Comunione e ti ridarò i frutti della tua eredità moltiplicati per cento».

Quattro anni appresso (1655 quando Marie aveva 65 anni) fu liberata dall’ossessione. «Consumatum est» risuonò una voce celeste, e questo «Tutto è consumato» si riferiva anche alla sua prossima fine.

Il 25 febbraio 1656 all’età di 66 anni assistita dalle preghiere di san Giovanni Eudes Marie morì della morte dei Santi.

Sono passati più di trecento anni. I resti mortali di Marie des Vallées per i quali dopo la sua morte hanno combattuto quattro Chiese di Coutancs riposano ora nella Cattedrale, nella simpatica cappella laterale della Nostra Signora delle sorgenti. In Francia si dice, che la sua santificazione sarà l’ultima proclamata dalla Chiesa prima della fine del mondo.

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Fonti: http://www.preghiereagesuemaria.it/santiebeati/marie%20les%20vallees.htm ; https://gloria.tv/post/22oLzMgxnbvCAKQgKXKxFDyyZ