NATUZZA EVOLO

SERVA DI DIO NATUZZA EVOLO

FORTUNATA EVOLO DETTA NATUZZA

mistica (1924-2009) 1 novembre

Natuzza Evolo (1)Questa mattina, in tanti si sono recati a Paravati, un chilometro a sud di Mileto in Calabria in provincia di Vibo Valentia per rendere omaggio alla cara Natuzza nel settimo anniversario della sua morte.

Natuzza Evolo è salita al cielo il primo novembre 2009 all’età di 85 anni e come di consueto ogni anno si celebra una Santa Messa in suo ricordo nel paesino di Paraveti dove è nata il 23 agosto 1924. L’anno scorso ha avuto inizio l’iter di canonizzazione.

NATUZZA EVOLO 8I responsabili della Fondazione Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime, ente religioso e assistenziale ispirato proprio dalla stessa Natuzza Evolo, hanno aperto le porte della cappella della Fondazione ospitando al suo interno quante più persone possibili mentre il resto dei devoti si sistemava all’esterno per ascoltare la messa officiata dal vescovo Renzo che ricordando Natuzza ha detto: «ha messo se stessa nella mani di Dio e del Crocifisso che non l’ha lasciata sola ma l’ha portata con lui. Natuzza con il suo materno sorriso e con le braccia aperte ci aspetta per accoglierci come sapeva fare quando era tra noi e per accompagnarci da Gesù e dal Cuore Immacolato di Maria rifugio delle anime»

Il padre, di Natuzza, Fortunato, qualche mese prima che lei nascesse, nella speranza di poter contribuire economicamente al sostegno familiare, era emigrato in Argentina, da dove non sarebbe tornato mai più, formando una nuova famiglia. La NATUZZA EVOLO5madre, Maria Angela Valente, rimasta sola con numerosi figli da accudire, si adattò ai lavori più umili per sfamare la famiglia; spesso in casa non c’era nulla da mangiare, neppure un pezzo di pane.

La bambina non ricevette una particolare formazione religiosa, anche perché la condotta di sua madre era particolarmente chiacchierata in paese, la gente mormorava: “Come può la madre di Natuzza, da sola, crescere tutti quei figli nati dopo la partenza del marito?“.Natuzza (un diminutivo di Fortunata molto diffuso in Calabria) cercò di aiutarla accudendo gli altri fratelli, non potendo frequentare regolarmente la scuola e restando quindi con un livello di istruzione molto limitato, quasi analfabeta.

All’età di 5-6 anni iniziarono per lei una serie di visioni e altri inspiegabili fenomeni come i primi contatti con quella realtà soprannaturale che ne avrebbe pervaso l’intera esistenza, anche se, NATUZZA EVOLO7come molti anni dopo spiegherà lei stessa ai suoi padri spirituali, non aveva capito che quella bella ragazza che le appariva era la Madonna, mentre aveva sempre sospettato che quel bambino bellissimo che giocava con lei e con i suoi fratellini fosse Gesù.
Quando riceve il Sacramento dell’Eucarestia, la bocca le si riempie di sangue; è il primo segno di quelle sofferenze mistiche che cominceranno a manifestarsi di lì a poco sul suo corpo.

A 14 anni, per aiutare la famiglia andò a lavorare come domestica in casa dell’avvocato Silvio Colloca, guadagnandosi subito la fiducia di quella famiglia. Natuzza avrebbe avuto vitto e alloggio, più una modesta paga con cui poter aiutare i familiari. Ed è in questa casa che si accentueranno i fenomeni della visione dei defunti, della bilocazione e dei dialoghi con l’Angelo Custode al punto che Natuzza comunica “messaggi” inauditi e impossibili per un’analfabeta.

Il suo Angelo Custode, è un bambino di otto/nove anni, che la guida e la consiglia nel rispondere in lingue straniere, nel diagnosticare malattie con una terminologia medica che solo una persona colta poteva dare. Fin da ragazza Natuzza capì che la sua natuzza-evolo1missione sarebbe stata quella di dare una parola di conforto alla gente.

La Madonna dice a Natuzza che il 26 luglio farà la “morte apparente”. Era il 26 luglio del 1938. Natuzza non comprende il significato della parola “apparente” e avvisa la signora Alba che finalmente raggiungerà il suo Gesù. Cadrà in un lungo sonno che durerà sette ore, attorniata da tanti medici, che erano là ad aspettare la morte… Racconterà, al suo risveglio, che si è trovata in Paradiso, al cospetto di Gesù che le chiese di dividersi i compiti: portare a Lui le anime. Amare e compatire. Amare e soffrire.

Il 29 giugno 1940, giorno della Cresima, avverte un brivido profondo in tutto il corpo e qualcosa di gelido scorrerle dietro: sulla natuzza EVOLO6sua camicia si era disegnata una grande croce di sangue. Le autorità religiose invitano alla prudenza, mentre la questione viene sottoposta all’attenzione dei medici e dal vescovado di Mileto viene inviata una lettera ad Agostino Gemelli che liquida sbrigativamente la questione consigliando l’isolamento in una casa di cura. Andrà a Reggio Calabria, dove resterà sott’osservazione del Professore Puca per due mesi.

Nel 1941 Natuzza si ritirò da quel lavoro, andò a vivere presso la nonna materna e pensò di farsi suora, ma venne sconsigliata, proprio perché protagonista di tutti quegli episodi considerati “inquietanti”. La madre decise allora un matrimonio combinato, con un giovane, figlio di amici, di professione falegname, che in quel momento prestava servizio nell’esercito. Trovandosi lo sposo in guerra, il matrimonio (officiato con rito civile), avvenne per procura il 14 agosto 1943. La coppia ebbe cinque figli.

Ha il dono della bilocazione. Vede Gesù, la Madonna, San Francesco di Paola, Padre Pio e altri santi. Vede i defunti e conversa con loro. Ma è la Settimana Santa il periodo in cui le manifestazioni si fanno più intense. Nei giorni che precedono la Pasqua, infatti, la mistica Natuzza rivive sul proprio corpo la Passione del Signore; cade in uno stato di estasi e le stimmate si trasformano a NATUZZA EVOLO4contatto con bende e fazzoletti in testi di preghiere in lingue diverse, ostie ed ostensori, corone di spine e cuori.

Riceve per anni centinaia di persone al giorno. Da lei sono passati tutti: colti, ignoranti, potenti, poveri, religiosi e laici, affidandole sofferenze, angustie, invocando conforto e luce. E lei, facendosi carico delle loro sofferenze, ha dato a tutti una parola di conforto, di speranza e di pace, una risposta certa, il sorriso e la gioia. In passato l’atteggiamento della Chiesa non era favorevole a Natuzza. Svanirà invece la prudente diffidenza delle autorità ecclesiastiche, di fronte all’ottima impressione ricevuta dalla sua vita umile, povera e obbediente. La tomba di Natuzza è meta di pellegrinaggio. Segno che le sue parole si realizzano quotidianamente: “Quando sarò dall’altra parte farò più rumore“.

Su sua ispirazione si costituì nel 1987 un’associazione (poi diventata fondazione, presso cui Natuzza ha trascorso il resto della sua vita) con l’obiettivo di creare a Paravati un complesso che comprendesse un santuario mariano, strutture per l’assistenza medica e centri per giovani, anziani, disabili, tra cui, già realizzati, il centro anziani “Pasquale Colloca” e quello per i servizi alla persona “San Francesco di Paola“. Ispirati da Natuzza e Natuzza-EVOLO3dalla sua testimonianza di fede sorsero inoltre, dal 1994, dei “Cenacoli di preghiera“.

Il 9 aprile 2007 Rai International trasmise da Paravati di Mileto lo spettacolo “Notte degli angeli“, a lei dedicato, organizzato dal promoter musicale Ruggero Pegna, e condotto da Lorena Bianchetti, ispirato al libro Miracolo d’amore (Rubbettino Editore), storia della guarigione dello stesso Pegna dalla leucemia.

Il 7 giugno 2008, l‘Unione Cattolica Stampa Italiana l’ha insignita del premio, Affabulatore d’oro per la sua straordinaria dote di “comunicatrice di Verità”.

Morì a causa di un blocco renale alle 5 di mattina del 1º novembre 2009 nel centro per anziani che lei stessa aveva fondato grazie alle cospicue offerte dei fedeli.

Fonti: http://www.ilquotidianoweb.it/news/societa-cultura/741961/La-pioggia-non-ferma-i-devoti.html ; http://www.santiebeati.it/dettaglio/96484;  https://it.wikipedia.org/wiki/Natuzza_Evolo

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