Santi Pietro e Paolo

SANTI PIETRO E PAOLO

apostoli e martiri (? 6 4 o 67) 29 giugno 

SS. PIETRO E PAOLOPer quale motivo questi due santi sono celebrati lo stesso giorno? Cosa li accomuna e cosa li ha fatti dividere? Ecco tutto quello che sappiamo su di loro.

La festa di questo giorno è la celebrazione dei due apostoli Pietro e Paolo, anche se una maggior rilevanza viene data a Pietro; per il capo degli apostoli si trova in questa data la ricorrenza principale, mentre, per S. Paolo, la Chiesa celebra con il grado di festa anche la conversione (25 gen.). Pietro e Paolo (come suggerisce la voce su S. Pietro, e le molte chiese loro dedicate) sono accomunati spesso come co-fondatori della chiesa.  La storia di Pietro ci è familiare grazie alle pagine dei Vangeli: era galileodella città di Betsaida, e fratello dell’apostolo Andrea (30 nov.). Essi erano figli di Giovanni (Giona) e pescatori in società con Giacomo (25 lug.) e Giovanni (27 dic), figli di Zebedeo. Pietro era sposato e viveva a Cafarnaonella sua casa c’era la suocera che Gesù guarì dalla febbre (Mc 1, 29-31). Secondo l’aramaico, la lingua comune dell’area, il suo nome era Simeone, in greco Simone, e nei Vangeli il nome ricorre in entrambe le forme; già al loro primo incontro Gesù dice a Simone che si chiamerà Kefa’ (in aramaico “roccia-pietra”, in greco Kephas Petrose la scelta di questo nome ha un immediato significato in Giudea, dove grandi formazioni rocciose si alternano con dune di sabbia e la diversa solidità è proverbiale (Gesù, nel suo insegnamento, usa anche il contrasto tra queste due forme morfologiche: M t 7, 24-27; Le 6,47-49).

OMELIA DI PAPA FRANCESCO DEL 2013

(X LA FESTA DEI SANTI PIETRO E PAOLO)

pietro_paolo_elgrecoE Pietro, che appare spesso come portavoce degli apostoli, a pronunciare la professione di fede: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente », e fu a lui che Gesù rispose: Beato te, Simone figlio di Giona, perché ne la carne né il sangue te l’hanno rivelato, ma il Padre mio che sta nei cieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli (Mt 16, 16-19 La frase latina Tu es Petrus et super hanc petram aedificabo ecclesiam meam (Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa) circonda tutta la grande cupola nella basilica di S. Pietro a Roma. I Vangeli attribuiscono chiaramente a Pietro la guida del gruppo dei discepoli del Signore; ogni qualvolta è dato l’elenco degli apostoli egli è citato per primo (Mt 10, 2; Me 3, 16; Le 6, 14; At 1, 13); è lui che fa le domande a nome degli altri (Le 12, 41; Mt 15, 15); con Giacomo e Giovanni fu testimone della resurrezione della figlia di Giairo (Me 5, 37), della trasfigurazione (Mt 17, 1-8; Me 9, 1-7; Le 9, 28-36), dell’agonia di Gesù nel Getsemani (Mt 26, 36-46; Me 14, 32-42); in tutti questi casi il suo nome è citato per primo. È coraggioso e impulsivotenta di camminare sulle acque (Mt 14, 28-31); vuole fare le tende sul monte per Gesù, Mosè ed Elia (Me 9, 5); è determinato a essere fedele a Gesù fino alla morte, anche se tutti gli altri l’avessero rinnegato (Me 14, 29).

Pietro_e_Paolo_II racconto del triplice rinnegamento di Gesù da parte di Pietro è riportato da tutti e quattro gli evangelisti (Mt 26, 69-75; Me 14, 66-72; Le 22, 54-62; Gv 18, 15-27); l’immediatezza e ricchezza di dettagli indicano il profondo sconcerto che questa vicenda deve avere procurato tra gli apostoli: anche Pietro cade quando è messo alla prova. Il testardo Pietro non ha prestato ascolto all’avvertimento che il Signore gli aveva offerto prima della caduta, ma noi dobbiamo anche ricordare che l’ammonizione è stata preceduta da una profezia dove si mostra che la sua incapacità di rimanere fedele va al di là della debolezza umana: «Simone, Simone, ecco Satana vi ha cercato per vagliarvi come il grano; ma io ho pregato per te, che non venga meno la tua fede; e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli» (Le 22, 31-32).

Dopo la Resurrezione la triplice negazione è perdonata e sostituita dalla triplice confessione di fede: Quand’ebbero mangiato. Gesù disse a Simon Pietro: «Simone di Giovanni, ; mi ami tu più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti i amo». Gli disse: «Pasci i miei agnelli». Gli disse di nuovo: «Simone di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che io ti amo». Gli disse: «Pasci le mie pecorelle». Gli disse per la terza volta: «Simone di Giovanni, mi ami?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli dicesse: Mi ami?, e gli disse: «Signore, tu sai tutto; tu sai che ti amo». Gli rispose ! Gesù: «Pasci le mie pecorelle.» (Gv 21, 15-17). Tutto questo è seguito da un’altra profezia, secondo Giovanniquando Pietro sarà vecchio sarà legato e portato dove non vuole andare, e l’evangelista aggiunge: «Questo gli disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio» (Gv21,19). Il giorno della Resurrezione avendo Pietro sentito che la tomba era vuota, corse per vedere di persona; il discepolo amato, che era più giovane, corse più in fretta, ma per rispetto verso Pietro non entrò e lasciò che Pietro entrasse per primo (Gv 20, 3-10).

VIDEO dell’insegnamento di Papa Benedetto XVI 

pietro e paolo 1Dopo l’Ascensione del Signore Pietro ha il ruolo di guida nelle attività degli apostoli: è il primo della lista del gruppo di apostoli che pregavano nella stanza al piano superiore con Maria, la madre di Gesù, e aspettavano la venuta dello Spirito Santo (At 1, 13-14); è lui che guida l’elezione di Mattia, scelto per sostituire Giuda tra i Dodici; il giorno di Pentecoste è lui, pieno di Spirito Santo, a rivolgersi alla folla convenuta a Gerusalemme: «Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazareth – uomo accreditato da Dio presso di voi – […] fu consegnato a voi, voi l’avete inchiodato sulla croce per mano di empi […]. Questo Gesù Dio l’ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato pertanto alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo che egli aveva promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire» (At 2, 22-23 32-33). Quando la gente chiese che cosa avrebbe dovuto fare, Pietro disse loro di pentirsi e di farsi battezzare e «quel giorno si unirono a loro circa tremila persone». 

IL FILM SAN PIETRO

https://www.youtube.com/watch?v=6w3fmY96NYo

pietro e paolo 2Paolo fu l’intellettuale che sviluppò la dottrina cristiana nel mondo greco-romano, il missionario infaticabile che diffuse il messaggio evangelico in tutto il Mediterraneo orientale. Le loro personalità, come i loro ruoli, erano assai diverse. Pietro era il pescatore della Galilea che parlava aramaico (benché, come gli altri discepoli, avesse qualche rudimento della lingua greca); camminava a fianco del Signore e discuteva con lui durante la sua esistenza terrena; era passato attraverso lo smarrimento della morte in croce di Gesù e la gioia per la sua Resurrezione; Saulo di Tarso, poi Paolo, proveniva da una città nella zona meridionale dell’attuale Turchia, a più di trecento chilometri da Gerusalemme; era esterno alla cerchia stretta degli apostoli, giudeo ma non della Giudea e con una formazione culturale e sociale profondamente diverse. Era cittadino romano, il che fa supporre che provenisse da una famiglia agiata e che collaborasse con le autorità romane; benché in seguito si sia guadagnato da vivere come tessitore, era stato educato nella Legge giudaica e aveva studiato alla scuola del famoso maestro Gamaliele, nel Tempio di Gerusalemme. Era fariseo, istruito nell’osservanza meticolosa dei precetti della Legge.

Dopo la crocifissione del Signore, Saulo era al servizio dei sacerdoti del Tempio: custodì le vesti dei testimoni della lapidazione di Stefano (At 7,58), ed «era tra coloro che approvarono la sua uccisione» (At 8,1).«Saulo infuriava contro la Chiesa» arrestando uomini e donne cristiane «e li faceva mettere in prigione» (At 8, 3); «sempre fremente minaccia e strage contro i discepoli» (At 9, 1). Chiese al sommo sacerdote di essere mandato a Damasco con lettere per le sinagoghe di quella città per essere autorizzato ad arrestare i cristiani. Durante il viaggio ebbe un’esperienza traumatizzante che cambiò la sua vita.

pietro e paolo 4Mentre Gesù era sulla terra non lo vide mai, ma circa un anno dopo la crocifissione lo incontrò sulla via di Damasco: «Ultimo fra tutti apparve anche a me come a un aborto» (1 Cor 15, 8); i farisei,  diversamente dai sadducei, credevano nella resurrezione dai morti, perciò Saulo non venne sorpreso da una simile visione. Va a onore dei cristiani di Damasco averlo accolto, cieco e confuso, e avergli mostrato benevolenza: lo battezzarono, dandogli il nuovo nome di Paolo; lo nutrirono, lo curarono per fargli riacquistare la vista; lo fecero discendere dalle mura della città, calandolo in una cesta, per sottrarlo a un complotto dei giudei della città. Arrivato a
Gerusalemme
trovò ben diversa accoglienza: la comunità cristiana, memore delle sue passate angherie, diffidava di lui, forse pensando che fosse solo una spia travestita. D’altra parte anche gli ebrei di lingua greca volevano ucciderlo perché li confutava. Allora Barnaba (11 giu.), un uomo retto che aveva venduto le sue proprietà per dare il ricavato alla Chiesa, ebbe fiducia in lui e parlò a suo favore; lo stesso Barnaba non apparteneva alla cerchia più stretta dei discepoli, essendo originario di Cipro, prima tappa del loro primo viaggio missionario. Una tradizione racconta che Paolo fu fustigato a Pafolegato a una colonna che è tuttora visibile, a un chilometro dalle rovine della fortezza portuale.

Paolo non ebbe mai alcun ruolo autoritativo nella Chiesa gerosolimitana. Contribuì alla diffusione della fede portando il Vangelo in tutta l’area del Mediterraneo orientale, visitando più volte le giovani Chiese dell’Asia Minore, e assistendole con l’invio di lettere.   Al contrario, Pietro, in tutte le decisioni cruciali della prima Chiesa ha la pietro e paoloparola decisivaopera la prima guarigione, quella dello storpio presso la porta del Tempio dicendogli: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, cammina!» (At 3, 6); con Giovanni compare davanti al sinedrio (i capi, gli anziani e gli scribi) di Gerusalemme dove tutti erano stupefatti per il fatto che «erano senza istruzione» (At 4, 5-22); guida l’inchiesta per la frode perpetrata da Anania e Saffira (At 5, 1-11); con Giovanni si reca in Samaria per imporre le mani a coloro che erano stati battezzati dal diacono Filippo (6 giu. e At 8, 14-17), la prima missione fuori dai confini d’Israele, ed è durante questa missione che Pietro affronta Simon Mago, che voleva acquistare con denaro lo Spirito Santo per servirsene per suoi fini (At 8,18-24). È ancora a lui che viene rivelato, andando contro tutte le sue convinzioni di buon giudeo, di accettare anche le genti che non discendono da Abramo e Mosè: era affamato e aspettava il suo cibo quando ebbe la visione di ogni sorta di animali e uccelli, che egli riteneva immondi o profani, ma una voce gli disse di mangiarli: «Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo più profano» (At 10, 9-16). Cosi vincendo una riluttanza, inveterata da secoli, di mischiarsi ai gentili battezza il centurione romano Cornelio e tutta la sua famiglia.

Si arrivò poi a dibattere se i gentili convertiti avrebbero dovuto osservare la legge mosaica ed essere circoncisi; su questo problema Paolo doveva rimproverare Pietro di essere un simulatore (Gal 2, 11-16), e fu un evento capitale nella storia della Chiesa. Dopo aver affidato a Giacomo il Minore (3 mag.) la guida della Chiesa gerosolimitana, si recò «a far visita a tutti», comprese le comunità in Galilea, a Lidda, nel Saron e a Giaffa (At 9, 31-36), operando guarigioni; Paolo ci dice (1 Cor 9, 5) che Pietro portava con sé la moglie in questi viaggi. 

SS. PIETRO E PAOLO5Più la Chiesa cresceva e più incontrava opposizione: il re Erode Agrippa fece uccidere Giacomo, che guidava la comunità di Gerusalemme, e fece gettare Pietro in prigione; questi era evidentemente considerato un prigioniero importante da essere guardato a vista e per impedire ai suoi amici di tentare di liberarlo fu consegnato in custodia a quattro picchetti di quattro soldati ciascuno, di notte piantonato da due soldati e incatenato.

Nella comunità cristiana una preghiera saliva incessantemente a Dio per lui e la notte precedente la sua comparsa in tribunale, fu liberato da un angelo, passando accanto ai soldati addormentati (At 12, 1-11). Dopo questo «uscì e s’incamminò verso un altro luogo» (At 12, 17),da questo momento Pietro non è più citato negli Atti degli Apostolise non per il concilio di Gerusalemme del 49 o 50, dove si discusse se imporre o no ai gentili convertiti la circoncisione e il rispetto della legge mosaica (At 15). C’è un’antica tradizione, ricordata anche da Origene ed Eusebio, che lo vuole fondatore della Chiesa di Antiochia, anche Paolo scrive di averlo incontrato là (Gal 2, 11); probabilmente soggiornò anche a Corinto: Paolo esortando i corinti a superare le divisioni cita un gruppo che si rifà al capo degli apostoli, dicendo «E io di Cefa»(l Cor 1,12).

Si è molto discusso se si sia recato a Roma: la sua prima lettera a tutti «i fedeli dispersi» viene da «Babilonia», il nome convenzionale tra i cristiani per indicare Roma (1 Pt 5,13). Si è molto dibattuto su chi fosse l’autore di questa lettera, ora però si è d’accordo ad attribuirla a Pietro, mentre la seconda è stata scritta in seguito e da altri. Paolo non cita Pietro nella sua Lettera ai Romani, del 57 o 58, ma potrebbe essere stata scritta dopo la morte del pescatore di Galilea, e in ogni caso i due non lavorarono molto insieme dopo la dura reazione di Paolo ad Antiochia (Gal 2, 11-14).

IL FILM DI SAN PAOLOPietro_e_Paolo

1a partehttp://www.youtube.com/watch?v=pN_6GzCGWjM

2a partehttp://www.youtube.com/watch?v=o00s_BCPX44

3a partehttp://www.youtube.com/watch?v=GTaGKMDMZtg

4a partehttp://www.youtube.com/watch?v=aR-tb6WQruQ

Fu probabilmente alla fine dell’anno 48 che Paolo si scontrò con Pietro (Gal 2, 11-21): benché Pietro avesse ben chiaro il dovere di annunziare il Vangelo ai gentili, l’aderire al conservatorismo di Giacomo e di altri della Chiesa Madre l’avrebbe portato a evitare di prendere cibo con i non-circoncisi: «Quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto» scrive Paolo «dissi a Cefa in presenza di tutti: Se tu, che sei giudeo, vivi come i pagani e non alla maniera dei giudei, come puoi costringere i pagani a vivere alla maniera dei giudei?»   Gli studiosi non attribuiscono credibilità alla pretesa che Pietro abbia guidato la Chiesa di Roma per venticinque anni, ma è generalmente accettata la tesi che abbia subito il martirio sotto Nerone (54-68), benché non siano pervenuti racconti scritti del suo arresto e della sua messa a morte.

Il racconto di Pietro che, lasciando Roma dietro pressante invito della comunità cristiana per evitare l’arresto, abbia incontrato Gesù che si dirigeva verso la città e gli abbia chiesto: Domine, quo vadis? (Signore dove vai?), è per la prima volta ricordato negli apocrifi Atti di Pietro del II secolo; Gesù avrebbe risposto: «Vado a Roma per essere di nuovo crocifisso», e Pietro ritornò sui suoi passi. Secondo una tradizione molto antica fu segregato nel carcere Mamertino, dove ora sorge la chiesa di S. Pietro in Vincoli; Tertulliano (ca. 225) dice che fu crocifisso, Eusebio aggiunge, basandosi sull’autorità di Origene (t 254), che lo fu a testa in giù, per suo espresso volere. Il luogo dell’esecuzione potrebbe situarsi negli orti di Nerone, dove, durante il suo regno, ebbero luogo diverse esecuzioni.

mistero-tomba-pietro-e-paoloI viaggi di Paolo ci vengono raccontati attraverso le sue lettere come duri e estremamente pericolosi, fa addirittura una lista delle sue sofferenze: «Cinque volte dai giudei ho ricevuto i trentanove colpi; tre volte sono stato battuto con le verghe, una volta sono stato lapidato, tre volte ho fatto naufragio, ho trascorso un giorno e una notte in balia delle onde» (2 Cor 11, 24-25). Ha affrontato pericoli passando a guado fiumi, attaccato da briganti, da pagani, da «falsi fratelli»; ha lavorato e faticato, ha vegliato, ha sofferto la fame e la sete; ha reso gloria a Dio, si è gloriato della sua debolezza e ha benedetto il nome di Dio; ma alla fine, come sembra, egli pensa che il suo lavoro sia sottovalutato a Corinto come a Gerusalemme.

Le date della durata dei viaggi indicano che ogni missione era sempre più lunga delle precedenti, c’era sempre molto da fare; Paolo si misura con questioni teologiche e concetti complessi. Benché Girolamo si lamenterà che la padronanza della lingua greca da parte di Paolo fosse limitata e che avesse riempito le sue espressioni delle grandi questioni con le quali doveva misurarsi, egli era in possesso di un vocabolario ben più vasto di quello degli evangelisti e aveva una facilità di espressione maggiore della loro. La maggior parte delle lettere alle nuove comunità sono dettate, con una postilla autografa di Paolo. È certo che non furono scritte nello stesso ordine in cui sono disposte nelle redazioni della Bibbia; probabilmente potrebbero essere lette in ordine cronologico che ci permetterebbe di seguire la vita di Paolo e lo sviluppo del suo pensiero.

Gli emblemi con cui è raffigurato Paolo sono la spada e il libro; in alcuni quadri del Medio Evo è ritratto tra i dodici apostoli, al posto di Mattia; un tardivo atto di pietro e paolo. Grottaglie, chiesa madreospitalità verso un uomo che non fu mai completamente accettato dalla cristianità gerosolimitana. Fin dai tempi antichi Pietro è stato visto come il «portinaio celeste », il patrono della Chiesa e del papato; nelle arti figurative i suoi emblemi sono: le chiavi; un pesce; una barca; un gallo che canta, per ricordare il suo rinnegamento di Gesù. Nella Cappella Sistina si trova il dipinto del Perugino La consegna delle chiavi, ma tutta la Città del Vaticano ha molte raffigurazioni del capo degli apostoli, tra le quali due opere di Raffaello. Impulsivo, generoso Pietro, cupo e introverso Paolo; formano un’originale coppia, ma il loro operare fu complementare, e questo è il motivo per cui la Chiesa li ha ricordati insieme attraverso i secoli.

PIETRO È INVOCATO: – contro la rabbia – come protettore della Chiesa e del papato, di mietitori, orologiai, pescatori, pescivendoli, portieri e uscieri

PAOLO É INVOCATO: – contro le tempeste marine e i morsi dei rettili – come protettore di teologi, dei fabbricanti di corde e dei propagatori della Fede

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FonteIl primo grande dizionario dei santi di Alban Butler

One thought on “Santi Pietro e Paolo

  1. SIGNORE GESU’ FA CHE IL MIO CUORE SIA SEMPRE PURO E UMILE PER IL LAVORO E SOPRATTUTTO PER I POVERI E I BISOGNOSI . AMEN

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