Letture di Venerdì 28 giugno 2013

LETTURE DI VENERDÌS. IRENEO di LIONE

28 giugno 2013

XII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

SAN IRENEO di LIONE

 vescovo [ca. 125-202] Scrisse contro lo gnosticismo: “«Appena un uomo è conquistato alla loro causa si gonfia talmente d’orgoglio e di vanità da pensare di non appartenere più né alla terra né al cielo ma di essere già nel Flemma (l’invisibile mondo spirituale), e con l’aria maestosa di un gallo incede tronfio, come se avesse sottobraccio il suo angelo» La storia e la video-storia su http://biscobreak.altervista.org/2013/06/san-ireneo-di-lione/

 “Darò a voi dei pastori secondo il mio cuore, essi vi guideranno con sapienza e dottrina.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che al vescovo sant’Ireneo hai dato la grazia di confermare la tua Chiesa nella verità e nella pace, fà che per sua intercessione ci rinnoviamo nella fede e nell’amore, e cerchiamo sempre ciò che promuove l’unità e la concordia. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Gn 17, 1.4-5.9-10.15-22

Dal libro della Genesi.
Quando Abram ebbe novantanove anni, il Signore gli apparve e gli disse: «Io sono Dio onnipotente: cammina davanti a me e sii integro. La mia alleanza è con te e sarai padre di una moltitudine di popoli. Non ti chiamerai più Abram ma ti chiamerai Abraham perché padre di una moltitudine di popoli ti renderò. Disse Dio ad Abramo: «Da parte abramo (1)tua devi osservare la mia alleanza, tu e la tua discendenza dopo di te di generazione in generazione. Questa è la mia alleanza che dovete osservare, alleanza tra me e voi e la tua discendenza dopo di te: sia circonciso tra di voi ogni maschio. Dio aggiunse ad Abramo: «Quanto a Sarai tua moglie, non la chiamerai più Sarai, ma Sara. Io la benedirò e anche da lei ti darò un figlio; la benedirò e diventerà nazioni e re di popoli nasceranno da lei». Allora Abramo si prostrò con la faccia a terra e rise e pensò: «Ad uno di cento anni può nascere un figlio? E Sara all’età di novanta anni potrà partorire?». Abramo disse a Dio: «Se almeno Ismaele potesse vivere davanti a te!».  E Dio disse: «No, Sara, tua moglie, ti partorirà un figlio e lo chiamerai Isacco. Io stabilirò la mia alleanza con lui come alleanza perenne, per essere il Dio suo e della sua discendenza dopo di lui. Anche riguardo a Ismaele io ti ho esaudito: ecco, io lo benedico e lo renderò fecondo e molto, molto numeroso: dodici principi egli genererà e di lui farò una grande nazione. Ma stabilirò la mia alleanza con Isacco, che Sara ti partorirà a questa data l’anno venturo». Dio terminò così di parlare con lui e, salendo in alto, lasciò Abramo.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.127

RIT: Benedetto l’uomo che cammina alla presenza di Dio.CAMMINO

Beato l’uomo che teme il Signore  e cammina nelle sue vie.  Vivrai del lavoro delle tue mani, sarai felice e godrai d’ogni bene. RIT

La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. Così sarà benedetto l’uomo che teme il Signore. RIT

Ti benedica il Signore da Sion! Possa tu vedere la prosperità di Gerusalemme per tutti i giorni della tua vita. Possa tu vedere i figli dei tuoi figli. Pace su Israele! RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Non sono i sani che hanno bisogno del medico, dice il Signore; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori.
Alleluia.

VANGELO

miracolo lebbrosoMt 8, 1-4
Dal Vangelo secondo Matteo
Quando Gesù fu sceso dal monte, molta folla lo seguiva. Ed ecco venire un lebbroso e prostrarsi a lui dicendo: «Signore, se vuoi, tu puoi sanarmi». E Gesù stese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii sanato». E subito la sua lebbra scomparve. Poi Gesù gli disse: «Guardati dal dirlo a qualcuno, ma và a mostrarti al sacerdote e presenta l’offerta prescritta da Mosè, e ciò serva come testimonianza per loro».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Lo toccò dicendo…
Tutte le malattie, sia fisiche che spirituali, umiliano l’uomo, ne limitano le potenzialità e lo pongono in una situazione di bisogno urgente di un adeguato ed efficace soccorso. Alcune di esse creano ulteriore imbarazzo perché deturpano evidentemente l’immagine dell’uomo, ne sfigurano le sembianze, rendendolo sgradevole alla vista degli altri. Diventa più drammatica la situazione quando alla malattia viene annessa una idea di impurità e vi scorge il pericolo del contagio. Per questo i lebbrosi venivano emarginati miracolo lebbroso (2)
dal società e rilegati in luoghi solitari ed inospitali, spesso in caverne. Oggi vediamo uno di loro uscire audacemente allo scoperto perché egli vuole incontrare Gesù. Ha una fervente preghiera da rivolgergli: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». Se vuoi, tu puoi: ecco come egli fa emergere la sua splendida fede adorna di grande umiltà. Si affida a Cristo e si rimette alla sua volontà. Lo steso Gesù nella sua agonia dirà: «Padre mio, se questo calice non può passare da me senza che io lo beva, sia fatta la tua volontà». Anche Gesù stava dicendo a Dio «se vuoi!». Anche quando egli è diventato maestro di preghiera ci ha insegnato a dire: «Sia fatta la tua volontà». Sappiamo però, forse anche per personale esperienza, che fede e umiltà smuovono sempre il cuore di Cristo verso chi così impetra il suo intervento. Egli infatti «Lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato. E subito la lebbra scomparve». È bello e consolante per noi vedere Gesù che tocca, senza schifarsi, le nostre più umilianti miserie: egli vuole stabilire una comunione piena con la nostra umanità, sembra voglia prendere contatto diretto con le nostre piaghe nella consapevolezza che dovrà poi assumerle tutte su di se per sanarci definitivamente. Prima di dirci «questo è il mio corpo, questo è il mio sangue» vuole scrutare e stabilire già una comunione con il nostro corpo, malato e sofferente, come sarà il suo nella crudelissima passione. Il toccare e il parlare formeranno i tratti essenziali delle nostre eucaristie; siamo chiamati a ripetere i suoi gesti e le sue parole con lo stesso intendo di guarire e di salvare. Il Signore ribadisce che non ci è lecito escludere la mediazione umana e sacerdotale per conseguire le nostre interiori purificazioni: il lebbroso è già guarito, ma Gesù gli ordina: «Và a mostrarti al eucarestia14sacerdote». Un monito preciso ed inequivocabile per tutti coloro che pretendono e scelgono di andare direttamente a Dio scavalcando i suoi ministri.

(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

O Signore, che ci hai dato l’eucaristia per farci vivere in comunione con Te, guidaci ed assistici affinché testimoniamo sempre la vita nuova che ci hai donato, come Sant’Ireneo testimoniò fino alla morte, fa che diventiamo anche noi veri discepoli del Cristo Tuo Figlio. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.