Letture di giovedì 27 agosto 2015

LETTURE DI GIOVEDÌsanta monica

27 agosto 2015

XXI Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

SANTA MONICA   

Vedova e madre di Sant’Agostino (ca. 331 – 387) 27 agosto – La sua costanza nella lotta per la conversione della sua famiglia, e in particolare per quella del suo prediletto Agostino, venne premiata con un dono per l’umanità, di un santo d’eccezione. Che la sua storia possa essere di conforto a tutte le mogli-madri del mondo che soffrono per lo stesso motivo. In briciole di luce La storia e la video-storia. Santa Monica descritta dal figlio –(Libro nono, da Le Confessioni di Sant’Agostino)

“Tendi l’orecchio, Signore, rispondimi: mio Dio, salva il tuo servo che confida in te: abbi pietà di me, Signore; tutto il giorno a te io levo il mio grido.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, consolatore degli afflitti, che hai esaudito le pie lacrime di santa Monica con la conversione del figlio Agostino, per la loro comune preghiera donaci una viva contrizione dei nostri peccati, perché gustiamo la dolcezza del Tuo perdono. Per il nostro Signore Gesù Cristo, Tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con Te, nell’unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

PRIMA LETTURA

1 Ts 3, 7-13 – Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità e tribolazioni, ci sentiamo cammino1consolati a vostro riguardo, a motivo della vostra fede. Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete saldi nel Signore. Quale ringraziamento possiamo rendere a Dio riguardo a voi, per tutta la gioia che proviamo a causa vostra davanti al nostro Dio, noi che con viva insistenza, notte e giorno, chiediamo di poter vedere il vostro volto e completare ciò che manca alla vostra fede? Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il Signore nostro Gesù guidare il nostro cammino verso di voi! Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare nell’amore fra voi e verso tutti, come sovrabbonda il nostro per voi, per rendere saldi i vostri cuori e irreprensibili nella santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla venuta del Signore nostro Gesù con tutti i suoi santi.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.89

RIT: Saziaci, Signore, con il tuo amore.

eucarestia (2)Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. RIT

Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio.
Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! RIT

Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Vegliate e tenetevi pronti, perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.

Alleluia.

VANGELO

Mt 24, 42-51 – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate, perché non sapete in quale giorno il Signore vostro verrà. Cercate di capire luce - candelaquesto: se il padrone di casa sapesse a quale ora della notte viene il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa. Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo. Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il padrone ha messo a capo dei suoi domestici per dare loro il cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così! Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti i suoi beni. Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

La fede – qualcosa di importante.

Il vangelo della liturgia odierna appare quasi lugubre, angosciante, paragonando il Signore ad un ladro che viene nella notte. Talvolta ci costruiamo un’immagine della fede in Dio edulcorata, e oggi vi si indulge fin troppo, ma non riusciamo a capirne la serietà e ladro_ombra_assassinol’impegno che essa comporta. Mi sembra che le due letture siano un richiamo ad intendere la nostra scelta di fede come momento fondante della nostra stessa esistenza. Volevo proporvi uno stralcio di Padre Enzo Bianchi, ve lo propongo a commento delle due letture e provate a considerarlo come una seria riflessione, non sulle “cose ultime”, ma “sulle cose importanti”: «E’ sconcertante come oggi la fede sia relegata ad essere una cosa tra le altre, accanto al lavoro, al footing, allo studio, alla dieta. Ci pensavo perché oggi, a causa del tema “fuoco”, ricordavo la sistematica reazione di una catechista quando, in occasione del loro ritiro per la cresima che fanno in monastero, raccontò ai ragazzini che il fuoco è uno dei simboli della fede e che come il cero pasquale (simbolo di Cristo) si consuma facendo fuoco, così anche noi dovremmo bruciare per la nostra fede.

Così poi racconto, sempre l’apologo della famosa farfalla, che per conoscere il segreto del fuoco decide di immergervisi. “Una sola farfalla ora conosce il mistero del fuoco – dice alla fine della storia la saggia farfalla al raduno delle altre farfalle – ma lei sola ora lo sa e lo comprende“. Beh ogni volta che racconto la storia alla fine mi devo farfalla - fuocosorbire la catechista che si sente in dovere di “ridimensionare” i ragazzini e non sconvolgerli troppo, dicendo che noi non dobbiamo pensare che la fede vuol dire consumarsi, morire, ma che invece è una bella cosa che fa calore, che splende… e così, se i ragazzini se per un attimo (forse!) hanno pensato di trovarsi di fronte ad una cosa seria, subito dopo il “sano intervento ridimensionatore” tirano un sospiro di sollievo perché capiscono che possono inserire la fede dopo il nuoto e prima dei cartoni animati. Beh io credo che questa cosa alla fine la scontiamo, se, appunto Dio è fuoco divorante. Porsi il problema della morte, della nostra morte, è l’unico modo per porsi il vero problema del senso della vita (che infatti oggi spesso sfugge). Ci chiediamo più come e per che cosa vogliamo vivere e morire (che non è solo proprio il morire ultimo ma quel consumarsi, bruciare, ardere!)? Per che cosa consumiamo le nostre energie?». (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

S. MONICATi preghiamo o Signore di aiutarci a vivere nella speranza della Tua venuta. Insegnaci per mezzo dell’intercessione di santa Monica ad essere bravi genitori e figli, in grado di comprendere il nostro prossimo, di perdonarlo e amarlo. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio, che nell’incarnazione del Tuo Figlio hai riconciliato il mondo con Te, conservaci sempre nella Tua pace, guardaci con benevolenza e riempici dei Tuoi beni. Per Cristo nostro Signore. Amen.