Letture di mercoledì 11 novembre 2015

LETTURE DI MERCOLEDÌSAN MARTINO DI TOURS

11 novembre 2015

XXXII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

SAN MARTINO DI TOURS

vescovo (ca.336-397) 11 novembre – Definito da Butler “la gloria della Gallia e una luce per la Chiesa occidentale del IV secolo”. S Martino fu uno dei santi più popolari del medio Evo. Entrato a far parte dell’ ”Ordine minore degli Esorcisti” fu testimone di numerosi miracoli e sogni profetici. In “Briciole di luce”  La storia e la video-storia. LA MORTE DI SAN MARTINO  Ne’ “il tuo spazio” Dalle “Lettere” di Sulpicio Severo la storia della morte di San Martino

Farò sorgere al mio servizio un sacerdote fedele, che agirà secondo i desideri del mio cuore.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che hai fatto risplendere la Tua gloria nella vita e nella morte del vescovo san Martino, rinnova in noi i prodigi della Tua grazia, perché nè morte nè vita ci possano mai separare dal Tuo amore. Amen

PRIMA LETTURA

Sap 6, 1-12 – Dal libro della Sapienza

Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, o governanti di tutta la terra. Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli, che siete salomoneorgogliosi di comandare su molte nazioni. Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio.  Terribile e veloce egli piomberà su di voi, poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto. Gli ultimi infatti meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore.
Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno, non avrà riguardi per la grandezza,  perché egli ha creato il piccolo e il grande e a tutti provvede in egual modo. Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile. Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole,  perché impariate la sapienza e non cadiate in errore. Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo, e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa. Bramate, pertanto, le mie parole,  desideratele e ne sarete istruiti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.81

dio padreRIT: Àlzati, o Dio, a giudicare la terra.

Difendete il debole e l’orfano, al povero e al misero fate giustizia! Salvate il debole e l’indigente, liberatelo dalla mano dei malvagi. RIT

Io ho detto: «Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo, ma certo morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti». RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

In ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.

Alleluia.

VANGELO

Lc 17, 11-19 – Dal Vangelo secondo Luca

lebbrosoLungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Guariti ma ingrati!La lebbra, il male in genere, crea delle distanze talvolta incolmabili. Molti malati nel corpo e nello spirito ancora oggi debbono gridare forte per farsi ascoltare, perché emarginati dal consorzio civile e qualche volta anche dalle nostre chiese. Il grido dei dieci miracolo lebbroso1lebbrosi del Vangelo di oggi risuona come un’intensa preghiera: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi». In quel grido è accomunato il gemito dei sofferenti del mondo, la sofferenza degli emarginati, di tutti coloro che per farsi sentire da qualcuno debbono gridare. Per loro e nostra fortuna l’udito e la sensibilità di Cristo e infinitamente più acùta della nostra. Gesù li vede anche se distanti, e dà subito loro un messaggio di speranza: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». Erano loro che dovevano, secondo la Legge, dare le certificazione dell’avvenuta guarigione. Mentre vanno si accorgono di essere già guariti; uno solo, uno straniero, solo lui però sente immediatamente il bisogno di tornare indietro per lodare Dio e gettarsi, in atteggiamento di doverosa gratitudine, ai piedi di Gesù. Emergono due grandi insegnamenti per noi: non possiamo, come spesso accade, rifiutare la mediazione sacerdotale per avere la certezza del perdono di Dio, sono loro che debbono assolvere e sciogliere. La gratitudine a Dio poi è un sacrosanto dovere che mai dobbiamo smettere perché tutti siamo stati «guariti» e «salvati» da Cristo redentore. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

il Lebbroso risanatoAbbi pietà di noi o Signore. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Signore nostro Dio, la gioia di cui abbiamo fame, dipende da Te e da noi. Il Tuo apporto non viene mai a mancare, ma il nostro è soggetto a mille incostanze. Rinvigorisci i nostri propositi e rendici degni di portare il nome di Cristo Tuo Figlio e nostro Signore. Amen.