LETTURE DI MARTEDÌ
18 agosto 2015
XX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
MADONNA ADDOLORATA DI BERGAMO
Borgo Santa Caterina – 18 agosto 1602 – Una stella apparve in cielo e un raggio di luce illuminò un affresco ormai sbiadito sul muro di una casa riportandolo alla bellezza originaria. Quest’anno si festeggia il 413° anniversario del miracolo e di tanti altri che seguirono le vicende del miracoloso dipinto.
SANT’ELENA
Madre di Costantino (III sec. – ? † 330 ca.) 18 agosto – Di famiglia plebea, Elena venne ripudiata dal marito, ma quando il figlio Costantino, divenne padrone assoluto dell’impero, Elena, ebbe il titolo più alto cui una donna potesse aspirare, quello di «Augusta». Ritrovò la tomba di Cristo scavata nella roccia e poco dopo la croce del Signore e quelle dei due ladroni. In briciole di luce la storia e la video-storia con il ritrovamento dei resti della Santa Croce e la preghiera.
O Dio, nostra difesa, contempla il volto del tuo Cristo. Per me un giorno nel tuo tempio è più che mille altrove.
PREGHIERA DEL MATTINO
O Dio, che hai preparato beni invisibili per coloro che ti amano, infondi in noi la dolcezza del tuo amore, perché, amandoti in ogni cosa e sopra ogni cosa, otteniamo i beni da te promessi, che superano ogni desiderio. Per Cristo nostro Signore. Amen.
PRIMA LETTURA
Gdc 6, 11-24 – Dal libro dei Giudici
Allora il Signore si volse a lui e gli disse: «Va’ con questa tua forza e salva Israele dalla mano di Madian; non ti mando forse io?». Gli rispose: «Perdona, mio signore: come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». Il Signore gli disse: «Io sarò con te e tu sconfiggerai i Madianiti come se fossero un uomo solo».
Gedeone vide che era l’angelo del Signore e disse: «Signore Dio, ho dunque visto l’angelo del Signore faccia a faccia!». Il Signore gli disse: «La pace sia con te, non temere, non morirai!». Allora Gedeone costruì in quel luogo un altare al Signore e lo chiamò «Il Signore è pace».C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.84
RIT: Il Signore annuncia la pace per il suo popolo.
Ascolterò che cosa dice Dio, il Signore: egli annuncia la pace per il suo popolo, per i suoi fedeli, per chi ritorna a lui con fiducia. RIT
Amore e verità s’incontreranno, giustizia e pace si baceranno. Verità germoglierà dalla terra e giustizia si affaccerà dal cielo. RIT
Certo, il Signore donerà il suo bene e la nostra terra darà il suo frutto; giustizia camminerà davanti a lui: i suoi passi tracceranno il cammino. RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Gesù Cristo, da ricco che era, si è fatto povero per voi, perché voi diventaste ricchi per mezzo della sua povertà.
Alleluia.
VANGELO
Mt 19, 23-30 – Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità io vi dico: difficilmente un ricco entrerà nel regno dei cieli. Ve lo ripeto: è più facile che un cammello passi per la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di Dio».
A queste parole i discepoli rimasero molto stupiti e dicevano: «Allora, chi può essere salvato?». Gesù li guardò e disse: «Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile».
Allora Pietro gli rispose: «Ecco, noi abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito; che cosa dunque ne avremo?». E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: voi che mi avete seguito, quando il Figlio dell’uomo sarà seduto sul trono della sua gloria, alla rigenerazione del mondo, siederete anche voi su dodici troni a giudicare le dodici tribù d’Israele. Chiunque avrà lasciato case, o fratelli, o sorelle, o padre, o madre, o figli, o campi per il mio nome, riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna. Molti dei primi saranno ultimi e molti degli ultimi saranno primi».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Solo Dio salva.
La prima parte del vangelo continua il discorso di ieri sulla ricchezza; diventando ancora più drastico Gesù dice che nessun ricco potrà salvarsi. Naturalmente si tratta di un confidare in se stessi, un porre a fondamento della propria esistenza le ricchezze e i beni che si possiedono, (come nella parabola di Luca 12, 13-21). Nella seconda parte, rispondendo all’obiezione dei discepoli sull’impossibilità di salvarsi e sulla ricompensa che riceveranno quanti lo seguono, Gesù fa un discorso altisonante. Ma ve lo immaginate Gesù che parla a questi poveracci dei discepoli e dice loro che devono sedere a giudicare le dodici tribù di Israele? Suvvia, un po’ di buon senso!
Questi erano pescatori, gabellieri, qualche combattente armato, insomma c’erano tutte le categorie meno considerate o più odiate, e Gesù di Nàzareth che fa? Dice loro che seduti sul trono giudicheranno niente di meno che Israele! Dopo duemila anni di cristianesimo e di iconografia trionfalistica, noi possiamo pure passarci sopra con noncuranza. Ma la realtà non deve essere stata così semplice.
Questi poveretti nella loro vita alla sequela del Risorto non vedranno che stenti e persecuzioni e non certo ermellini, troni e popoli prostrati. Andranno avanti per fede e per fede riceveranno la corona della gloria. Ma, su questa terra avranno solo fatica e persecuzione. Dio li ha scelti, nonostante tutto e nonostante tutto la loro predicazione ha raggiunto gli estremi confini della terra.
Il Signore si serve di mezzi che noi non riusciamo davvero a sospettare e ne fa opere grandi di salvezza. È ciò che compie con Gedeone quando lo sceglie come giudice; l’obiezione che egli pone sembra più che corretta umanamente: «Signor mio, come salverò Israele? Ecco, la mia famiglia è la più povera di Manasse e io sono il più piccolo nella casa di mio padre». La risposta a questo interrogativo sta nel racconto che segue, ma la più semplice è che solo il Signore salva e che noi ne siamo solo testimoni e annunciatori. Forse dobbiamo crederci di più e non fidarci delle nostre forze ma semplicemente essere più docili… Egli compirà in noi e con noi l’opera che ha già iniziato. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
PREGHIERA DELLA SERA
Supplichiamo o Signore di aiutarci ad ascoltare la Tua Parola, anche quando ci sembra difficile da attuare. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. O Padre, ricco di bontà, ascolta le nostre preghiere e fà che il nostro cuore sia capace di affidarsi completamente a te. Per Cristo nostro Signore. Amen.