Letture di lunedì 27 aprile 2015

LETTURE DI LUNEDÌMadonna di Montserrat2

27 aprile 2015

IV Settimana del Tempo di Pasqua

MADONNA DI MONTSERRAT

Spagna – 27 aprile – La Madonna di Monteserrat detta “La Moreneta”, sembra sia stata scolpita direttamente da San Luca e affidata poi a San Pietro. Davanti a lei si convertirono tante anime e tra queste anche quella di Sant’Ignazio di Loyola.  C’è anche chi afferma che l’abazia di Monteserrat abbia ospitato il Santo Graal.

SANTA ZITAsanta zita

vergine (ca. 1218-1278) 27 aprile – A Lucca grande festa per la loro patrona! Santa Zita è  la  serva  di  casa,  umile e ubbidiente, che moltiplica quel che riesce a risparmiare per darlo ai poveri, che con la sua pazienza e dedizione riesce a cambiare il cuore di chi inizialmente la criticava.

Cristo risorto più non muore, la morte non ha più potere su di lui. Alleluia.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che nell’umiliazione del tuo Figlio hai risollevato il mondo dalla sua caduta, donaci la santa gioia pasquale, perché, liberi dall’oppressione della colpa, partecipiamo alla felicità eterna. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Prima Lettura

At 11, 1-18 – Dagli Atti degli Apostoli

In quei giorni, gli apostoli e i fratelli che stavano in Giudea vennero a sapere che anche i pagani avevano accolto la parola di Dio. E, quando Pietro salì a Gerusalemme, i fedeli circoncisi lo rimproveravano dicendo: «Sei entrato in casa di uomini non circoncisi e hai mangiato insieme con loro!».visione di san pietro
Allora Pietro cominciò a raccontare loro, con ordine, dicendo: «Mi trovavo in preghiera nella città di Giaffa e in estasi ebbi una visione: un oggetto che scendeva dal cielo, simile a una grande tovaglia, calata per i quattro capi, e che giunse fino a me. Fissandola con attenzione, osservai e vidi in essa quadrupedi della terra, fiere, rettili e uccelli del cielo. Sentii anche una voce che mi diceva: “Coraggio, Pietro, uccidi e mangia!”. Io dissi: “Non sia mai, Signore, perché nulla di profano o di impuro è mai entrato nella mia bocca”. Nuovamente la voce dal cielo riprese: “Ciò che Dio ha purificato, tu non chiamarlo profano”. Questo accadde per tre volte e poi tutto fu tirato su di nuovo nel cielo. Ed ecco, in quell’istante, tre uomini si presentarono alla casa dove eravamo, mandati da Cesarèa a cercarmi. Lo Spirito mi disse di andare con loro senza esitare. Vennero con me anche questi sei fratelli ed entrammo in casa di quell’uomo. Egli ci raccontò come avesse visto l’angelo presentarsi in casa sua e dirgli: “Manda qualcuno a Giaffa e fa’ venire Simone, detto Pietro; egli ti dirà cose per le quali sarai salvato tu con tutta la tua famiglia”. Avevo appena cominciato a parlare quando lo Spirito Santo discese su di loro, come in principio era disceso su di noi. Mi ricordai allora di quella parola del Signore che diceva: “Giovanni battezzò con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito Santo”. Se dunque Dio ha dato a loro lo stesso dono che ha dato a noi, per aver creduto nel Signore Gesù Cristo, chi ero io per porre impedimento a Dio?».
All’udire questo si calmarono e cominciarono a glorificare Dio dicendo: «Dunque anche ai pagani Dio ha concesso che si convertano perché abbiano la vita!».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.41-42

cervaRIT: L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente.

Come la cerva anela ai corsi d’acqua, così l’anima mia anela a te, o Dio. L’anima mia ha sete di Dio, del Dio vivente: quando verrò e vedrò il volto di Dio? RIT

Manda la tua luce e la tua verità: siano esse a guidarmi, mi conducano alla tua santa montagna, alla tua dimora. RIT

Verrò all’altare di Dio, a Dio, mia gioiosa esultanza. A te canterò sulla cetra, Dio, Dio mio. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Io sono il buon pastore, dice il Signore; conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono me.

Alleluia.

VANGELO

Gv 10, 1-10 – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un pastore17ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

L’amore gratuito di Cristo

Gesù si presenta come il vero ed unico Pastore, colui, cioè, che dona tutto se stesso per le sue pecore. Il verbo offrire ripetuto da Gesù tante volte, esprime con forza la sua missione redentiva di amore per tutta pastore16l’umanità. La passione e la morte di Gesù sulla croce, ma non solo, tutta la sua vita, le sue parole, i miracoli, i suoi gesti misteriosi e indimenticabili sono un’offerta continua. Offrire significa donare, cioè privarsi di qualche cosa, Gesù «svuotò se stesso» (Fil 2,7) interamente. L’amore di Cristo ci spinge non solo ad accogliere il dono della vita nuova ed eterna che Egli ci fa’, ma anche ad offrire noi stessi insieme con Lui. «Accetta con benevolenza o Signore l’offerta che ti presentiamo noi tuoi ministri e tutta la tua famiglia: disponi nella pace i nostri giorni, salvaci dalla dannazione eterna e accoglici nel gregge degli eletti». (Preghiera eucaristica prima). Il Sacrificio Eucaristico ci unisce intimamente a questa offerta, e ce ne fa comprendere il senso. Ormai non siamo soli, ma c’è Lui, il Pastore Grande delle pecore, a soffrire, a gioire, a pregare, ad offrire, con noi e con tutta la Chiesa, ogni giorno. Avendo visto lo stesso Pastore farsi Agnello immolato per nostro amore, cresceremo nella conoscenza intima di Lui, ci nutriremo di Lui che ci renderà forti per vivere da redenti e capaci di subire, se necessario, la medesima sorte. Le parole del Buon Pastore sono un chiaro invito a liberarci dalle nostre paure e ad andargli incontro con gioia nella certezza di essere intimamente conosciuti, amati e salvati dal Signore.(Omelia dei Monaci Benedettini Silvestrini su lachiesa.it)

PREGHIERA DELLA SERA

buonpastore45O Signore, mandaci i Tuoi apostoli. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio misericordioso, che non consideri profano tutto quello che hai purificato, fà che accogliamo i doni del Tuo Spirito attraverso tutte le vie che predisponi nella Tua provvidenza, senza alcuna chiusura o impedimento. Per Cristo nostro Signore. Amen.