Letture di venerdì 16 gennaio 2015

n.s. del buon successoLETTURE DI VENERDÌ

16 gennaio 2015

I Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

NOSTRA SIGNORA DEL BUON SUCCESSO

La mattina del 16 gennaio 1611, mentre le suore si avviavano in chiesa per recitare il Piccolo Officio della Madonna, udirono risuonare armoniose melodie: nell’entrare nella cappella, videro il coro illuminato di luce soprannaturale, mentre alcuni Angeli, cantando il “Salve sancta Parens” al suono di musiche celestiali, ponevano al suo posto la statua appena terminata. La storia delle apparizioni e il suo messaggio a Madre Mariana de Jesus Torres.

Madre Mariana

Ven. Madre Mariana de Jesus Torres

Quito, Ecuador – 16 gennaio -Davvero straordinario il racconto di questa suora che fin da bambina aveva visioni apocalittiche. Portata dalla zia in Ecuador accettò la proposta del Signore di ritornare in vita dopo la morte per espiare le colpe degli uomini del ventesimo secolo. La storia, le visioni e le profezie relative al 21esimo secolo.

Beato Giuseppe Vaz

B.-Giuseppe-Vaz1(1651-1711) 16 gennaio – Sacerdote indiano, nonostante le discriminazioni del periodo, si offre quale esempio di estrema umiltà e disponibilità in un ambiente prettamente buddista, guadagnandosi la stima del re e del suo popolo, nonchè notevoli conversioni e la formazione di un compatto gruppo cattolico.Canonizzato come il primo santo dello Sry Lanka il 14 gennaio 2015 da Papa Francesco davanti a 500mila fedeli. La storia e il video con l’omelia del papa durante la canonizzazione nello Sry Lanka.

“Vidi il Signore su di un trono altissimo lo adorava una schiera di angeli
e cantavano insieme. “Ecco colui che regna per sempre”.

PREGHIERA DEL MATTINO

Ispira la tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PRIMA LETTURA

Eb 4, 1-5. 11 – Dalla lettera agli Ebrei

Fratelli, dovremmo avere il timore che, mentre rimane ancora in vigore la promessa La Paroladi entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. Poiché anche noi, come quelli, abbiamo ricevuto il Vangelo: ma a loro la parola udita non giovò affatto, perché non sono rimasti uniti a quelli che avevano ascoltato con fede. Infatti noi, che abbiamo creduto, entriamo in quel riposo, come egli ha detto:
«Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo!».
Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. Si dice infatti in un passo della Scrittura a proposito del settimo giorno: «E nel settimo giorno Dio si riposò da tutte le sue opere». E ancora in questo passo: «Non entreranno nel mio riposo!».
Affrettiamoci dunque a entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.77

popolo 1RIT: Proclameremo le tue opere, Signore.

Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Signore. RIT

Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli, perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma custodiscano i suoi comandi. RIT

Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo.

Alleluia.

VANGELO

Mc 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
MIRACOLO PARALITICO2 (2)Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati.

Fa parte della missione della Chiesa e di ogni cristiano farsi portatore delle proprie e altrui infermità. Tale dovere deriva dalla esperienza che felicemente ci è toccata, quando Cristo, il figlio di Dio, si è caricato, Lui per primo, dei nostri peccati, pagando miracolo paralitico lettuccioil nostro debito a prezzo della vita. Se ci muoviamo a cuore aperto, c’è sempre sulla nostra strada qualcuno malconcio che implora il nostro aiuto. Noi stessi potremmo aver bisogno di un buon samaritano che si prenda cura delle nostre ferite o ci conduca dove e da chi poter recuperare la salute. Questo dovere e questa missione sembrerebbe sia in crisi ai nostri giorni. Capita troppo spesso di fare del male agli altri e poi abbandonarli stremati a se stessi. La carità, quando è vera e disinteressata, costa sacrificio: i quattro del vangelo di oggi debbono superare non poche difficoltà per calare dal tetto il povero paralitico. La loro fiduciosa ed ardita impresa viene però abbondantemente premiata: «Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: «Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati». È quindi la fede dei portatori che ottiene prima il perdono dei peccati e poi la guarigione al paralitico dal suo male fisico. Gesù ribadisce così alcune importanti verità: la paràlisi dello spirito è più grave di quella che immobilizza il corpo. Egli è il figlio di Dio e ha il potere non solo di guarire, ma anche di rimettere i peccati, che che ne dicano gli scribi. La finale dell’episodio risuona come un inno di lode e di ringraziamento: «tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!». (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERAmiracolo paralitico2

Padre Santo, che ci hai riconciliati inviando Tuo Figlio Gesù Cristo, abbi misericordia di noi. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Signore della bontà e della pace, Ti ringraziamo perché in Gesù ci hai perdonati e risanati. Dall’esperienza della Tua misericordia cresca in noi l’impegno ad amare tutti i fratelli salvati dal Tuo Figlio che ora vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.