Letture di venerdì 05 settembre 2014

LETTURE DI VENERDÌMadre_Teresa_di_Calcutta

05 settembre 2014

XXII Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

Beata Teresa di Calcutta

religiosa fondatrice (1910-1997) Fondatrice della congregazione delle Missionarie della CaritàHa vinto il Premio Nobel per la Pace nel 1979, e il 19 ottobre 2003 è stata proclamata beata da papa Giovanni Paolo II.   La storia, la video-storia, il film.

NOVENA PER L’ESALTAZIONE DELLA CROCE

Abbi pietà di me, Signore, perché Ti invoco tutto il giorno: Tu sei buono e pronto al perdono, sei pieno di misericordia con chi Ti invoca.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, nostro Padre, unica fonte di ogni dono perfetto, suscita in noi l’amore per Te e ravviva la nostra fede, perché si sviluppi in noi il germe del bene e con il Tuo aiuto maturi fino alla sua pienezza. Amen

PRIMA LETTURA

1 Cor 4, 1-5 – Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

GIUDICAREFratelli, ognuno ci consideri come servi di Cristo e amministratori dei misteri di Dio. Ora, ciò che si richiede agli amministratori è che ognuno risulti fedele. A me però importa assai poco di venire giudicato da voi o da un tribunale umano; anzi, io non giudico neppure me stesso, perché, anche se non sono consapevole di alcuna colpa, non per questo sono giustificato. Il mio giudice è il Signore! Non vogliate perciò giudicare nulla prima del tempo, fino a quando il Signore verrà. Egli metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori; allora ciascuno riceverà da Dio la lode.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 36

RIT: La salvezza dei giusti viene dal Signore.

salvezzaConfida nel Signore e fa’ il bene: abiterai la terra e vi pascolerai con sicurezza.
Cerca la gioia nel Signore: esaudirà i desideri del tuo cuore. RIT

Affida al Signore la tua via, confida in lui ed egli agirà: farà brillare come luce la tua giustizia, il tuo diritto come il mezzogiorno. RIT

Sta’ lontano dal male e fa’ il bene e avrai sempre una casa. Perché il Signore ama il diritto e non abbandona i suoi fedeli. RIT

La salvezza dei giusti viene dal Signore: nel tempo dell’angoscia è loro fortezza. Il Signore li aiuta e li libera, li libera dai malvagi e li salva, perché in lui si sono rifugiati. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Io sono la luce del mondo, dice il Signore; chi segue me avrà la luce della vita.

Alleluia.

VANGELO

Lc 5, 33-39
Dal Vangelo secondo Luca

insegna fariseiIn quel tempo, i farisei e i loro scribi dissero a Gesù: «I discepoli di Giovanni digiunano spesso e fanno preghiere; così pure i discepoli dei farisei; i tuoi invece mangiano e bevono!». Gesù rispose loro: «Potete forse far digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora in quei giorni digiuneranno». Diceva loro anche una parabola: «Nessuno strappa un pezzo da un vestito nuovo per metterlo su un vestito vecchio; altrimenti il nuovo lo strappa e al vecchio non si adatta il pezzo preso dal nuovo. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi; altrimenti il vino nuovo spaccherà gli otri, si spanderà e gli otri andranno perduti. Il vino nuovo bisogna versarlo in otri nuovi. Nessuno poi che beve il vino vecchio desidera il nuovo, perché dice: “Il vecchio è gradevole!” ».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Lo sposo, le nozze, il digiuno.

Il digiuno, per noi, credenti in Cristo, è un gesto penitenziale e di espiazione, scandito da precisi momenti liturgici e affidato alla generosità dei singoli. Digiunando intendiamo
pane al farropartecipare personalmente e comunitariamente alle sofferenze di Cristo per aggiungere quel che manca alla sua passione. Digiuniamo anche per allenare il nostro spirito alle scelte migliori e ai decisi rifiuti delle tentazioni. Nei momenti di gioia siamo sollecitati ad esprimere tutta la nostra partecipazione: dobbiamo rallegrarci nel Signore per la sua presenza viva, per la sua risurrezione, per i suoi doni e le sue grazie. Quando lo Sposo è presente e la festa delle nozze è in atto, noi, come invitati, dobbiamo doverosamente rallegrarci nel Signore. Non può essere quello il tempo del digiuno. La festa cristiana ha le sue preminenti motivazioni nella fede e mai soltanto negli eventi umani. La liturgia, quando è intensamente vissuta, ci unisce alla festa perenne del cielo facendoci ripercorrere i momenti della storia della nostra salvezza. Così accade che gioia e dolore, festa e lutto scandiscono la nostra vita fino all’approdo finale, alle nozze eterne, alla pasqua finale, dove «Non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno, perché le cose di prima sono passate». Gli apostoli sono con lo Sposo, con Cristo e non possono e non debbono digiunare. Verrà anche per loro il momento della passione, della croce e allora lo sposo scomparirà dai loro occhi. Allora avranno sì, motivo di digiunare e di rattristarsi. 
(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERAeucarestia6

O Dio, che in Gesù Cristo hai voluto manifestarti visibilmente agli uomini, rafforza la nostra fede, perché l’eucaristia che celebriamo ci riempia di gioia per l’incontro con lo Sposo.In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen