Letture di domenica 14 settembre 2014

LETTURE DI DOMENICAS. croce

14 settembre 2014

XXIV Domenica del Tempo Ordinario – Anno A

ESALTAZIONE DELLA SANTA CROCE

L’Esaltazione della Santa Croce è una festività della Chiesa cattolica, della Chiesa ortodossa e di altre confessioni cristiane. In essa si commemora la croce sulla quale fu crocifisso Gesù. La storia della Croce di Cristo e i video.

 SANT’ALBERTO di GERUSALEMME

S. ALBERTO di GERUSALEMME

 vescovo e martire (ca. 1150-1214) Il 15 luglio 1099, dopo un assedio durato cinque settimane  crociati, guidati da Goffredo di Buglione, invasero e conquistarono Gerusalemme. Tra i passi da compiere per consolidare la loro presenza, era necessario sostituire i beneficiari greci delle sedi principali con vescovi occidentali

La storia.

Di null’altro mai ci glorieremo se non della Croce di Gesù Cristo, nostro Signore: egli è la nostra salvezza, vita e risurrezione; per mezzo di lui siamo stati salvati e liberati.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Padre, che hai voluto salvare gli uomini con la Croce del Cristo Tuo Figlio, concedi a noi che abbiamo conosciuto in terra il Suo mistero di amore, di godere in cielo i frutti della sua redenzione. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Nm 21, 4-9 – Dal libro dei Numeri.

In quei giorni, il popolo non sopportò il viaggio. Il popolo disse contro Dio e contro Moses e il serpente di bronzoMosè: «Perché ci avete fatto salire dall’Egitto per farci morire in questo deserto? Perché qui non c’è né pane né acqua e siamo nauseati di questo cibo così leggero».
Allora il Signore mandò fra il popolo serpenti brucianti i quali mordevano la gente, e un gran numero d’Israeliti morì. Il popolo venne da Mosè e disse: «Abbiamo peccato, perché abbiamo parlato contro il Signore e contro di te; supplica il Signore che allontani da noi questi serpenti». Mosè pregò per il popolo. Il Signore disse a Mosè: «Fatti un serpente e mettilo sopra un’asta; chiunque sarà stato morso e lo guarderà, resterà in vita». Mosè allora fece un serpente di bronzo e lo mise sopra l’asta; quando un serpente aveva morso qualcuno, se questi guardava il serpente di bronzo, restava in vita.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 77

RIT: Non dimenticate le opere del Signore!

mosèAscolta, popolo mio, la mia legge, porgi l’orecchio alle parole della mia bocca. Aprirò la mia bocca con una parabola, rievocherò gli enigmi dei tempi antichi. RIT

Quando li uccideva, lo cercavano e tornavano a rivolgersi a lui, ricordavano che Dio è la loro roccia e Dio, l’Altissimo, il loro redentore. RIT

Lo lusingavano con la loro bocca, ma gli mentivano con la lingua: il loro cuore non era costante verso di lui e non erano fedeli alla sua alleanza. RIT

Ma lui, misericordioso, perdonava la colpa, invece di distruggere. Molte volte trattenne la sua ira e non scatenò il suo furore. RIT

SECONDA LETTURA

Fil 2, 6-11 – Dalla lettera di San Paolo Apostolo ai Filippesi.passione

Cristo Gesù, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini. Dall’aspetto riconosciuto come uomo, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e a una morte di croce. Per questo Dio lo esaltò e gli donò il nome che è al di sopra di ogni nome, perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra, e ogni lingua proclami: «Gesù Cristo è Signore!», a gloria di Dio Padre.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Noi ti adoriamo, o Cristo, e ti benediciamo, perché con la tua croce hai redento il mondo.

Alleluia.

VANGELO

nicodemo4Gv 3, 13-17 – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Nessuno è mai salito al cielo, se non colui che è disceso dal cielo, il Figlio dell’uomo. E come Mosè innalzò il serpente nel deserto, così bisogna che sia innalzato il Figlio dell’uomo, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna. Dio infatti ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui non vada perduto, ma abbia la vita eterna. Dio, infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare il mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Lettura ed Omelia di Don Ferdinando Colombo

(DISPONIBILE DA DOMENICA)

COMMENTO

Obbediente fino alla morte di croce.

 L’ignominia della croce, l’esservi inchiodati, era riservato agli schiavi e ai condannati per le peggiori malefatte. Da sempre l’uomo in quel segno ha visto la morte peggiore e non solo per il tipo di tortura che comportava, ma ancor più per l’umiliazione che infliggeva. Significava essere esposti al pubblico ludibrio e alla peggiore umiliazione. CROCE12Oggi noi cristiani celebriamo la Croce e la sua esaltazione: celebriamo quel legno perché da strumento di morte è stato reso da Cristo segno visibile di vittoria. L’uomo-Dio sì, è stato anch’Egli legato e crocifisso, ma quando, dopo tre giorni, si è definitivamente sganciato da quella croce, ha liberato se stesso e tutti noi dai vincoli della schiavitù e della morte. «Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita e l’immortalità», dice San Paolo. Lo stesso Gesù aveva preannunciato: «Quando sarò innalzato sulla croce attirerò tutti a me». Questi sono i motivi della nostra festa, per questo noi guardiamo la croce sì, per ricordare l’amore che è stato profuso per noi su quel legno, ma ancor più per magnificare il Signore per la sua e nostra risurrezione. Così è radicalmente cambiata la nostra vita, la vita del mondo: le croci che sempre e comunque ci affliggono e crocifiggono non sono più solo dolore e sconfitta per noi, ma solo passaggio verso una vita nuova. Il dolore senza motivo genera solo disperazione o al più passiva rassegnazione. Da quando Cristo ha illuminato di vita la sua croce, noi sappiamo quali finalità sublimi possiamo dare alle nostre più assurde vicende: le condividiamo con Lui per rinascere con lui a vita nuova. Così quella croce è ormai definitivamente piantata nel cuore e nella vita di ognuno di noi, ma ormai è diventato albero di vita, da cui sgorga energia divina e grazia che santifica. Ai piedi di un albero era iniziata la nostra tragica storia di peccato, da un albero crociato e rinverdito dall’amore di Cristo, obbediente ed immolato per noi, riprende vita la nostra rinascita. Cristo si schioda dalla croce e noi siamo liberati da tutte le nostre schiavitù. Abbiamo ragione di fare festa oggi e di segnarci ogni giorno con il segno della croce per ricordare la tragedia del peccato e il trionfo dell’amore. Dovremmo ripetere il gesto devoto di gratitudine che compiamo il Venerdì Santo quando adoriamo la croce di Cristo e imprimiamo su di essa l’impronta del nostro amore. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

La croceSignore nostro Dio, infondi in noi con il Tuo Spirito una viva fede nel Tuo Figlio Gesù, crocifisso e risorto, nostra salvezza e nostra vita eterna. Nel suo nome pieghiamo le ginocchia e rendiamo gloria e grazie a te e allo Spirito Santo.In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.