LETTURE DI MERCOLEDÌ
15 novembre 2017
XXXII Settimana del Tempo Ordinario (Anno I)
“… «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono?…”
MADONNA DELLO SCHIAVO
Carloforte – Isola di San Pietro (Sardegna) 15 novembre 1800 – Madonna dello schiavo è il simulacro dell’Immacolata Concezione, rinvenuto da uno schiavo sulla spiaggia di Nabeul in Tunisia. Si tratta presumibilmente della polena di una nave cristiana custodita e venerata dagli schiavi, che al momento della liberazione costruirono l’oratorio omonimo sull’isola di San Pietro.
SANT’ALBERTO MAGNO
B. Lucia di Narni
mistica religiosa(1476-1544) 15 novembre – Un carattere forte e deciso, tanto da schiaffeggiare il fidanzato impostole e da farsi lasciare dal marito che per obbedienza alla sua famiglia, aveva sposato. Mistica riconosciuta, esaltata e poi abbandonata.
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen
PRIMA LETTURA
Sap 6, 1-11 – Dal libro della Sapienza
Ascoltate, o re, e cercate di comprendere; imparate, o governanti di tutta la terra. Porgete l’orecchio, voi dominatori di popoli, che siete orgogliosi di comandare su molte nazioni. Dal Signore vi fu dato il potere e l’autorità dall’Altissimo; egli esaminerà le vostre opere e scruterà i vostri propositi: pur essendo ministri del suo regno, non avete governato rettamente né avete osservato la legge né vi siete comportati secondo il volere di Dio. Terribile e veloce egli piomberà su di voi, poiché il giudizio è severo contro coloro che stanno in alto. Gli ultimi infatti meritano misericordia, ma i potenti saranno vagliati con rigore.
Il Signore dell’universo non guarderà in faccia a nessuno, non avrà riguardi per la grandezza, perché egli ha creato il piccolo e il grande e a tutti provvede in egual modo. Ma sui dominatori incombe un’indagine inflessibile. Pertanto a voi, o sovrani, sono dirette le mie parole, perché impariate la sapienza e non cadiate in errore. Chi custodisce santamente le cose sante sarà riconosciuto santo, e quanti le avranno apprese vi troveranno una difesa. Bramate, pertanto, le mie parole, desideratele e ne sarete istruiti.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.81
RIT: Àlzati, o Dio, a giudicare la terra.
Difendete il debole e l’orfano, al povero e al misero fate giustizia! Salvate il debole e l’indigente, liberatelo dalla mano dei malvagi. RIT
Io ho detto: «Voi siete dèi, siete tutti figli dell’Altissimo, ma certo morirete come ogni uomo, cadrete come tutti i potenti». RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
In ogni cosa rendete grazie: questa infatti è volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi.
Alleluia.
VANGELO
Lc 17, 11-19 – Dal Vangelo secondo Luca
Lungo il cammino verso Gerusalemme, Gesù attraversava la Samarìa e la Galilea.
Entrando in un villaggio, gli vennero incontro dieci lebbrosi, che si fermarono a distanza e dissero ad alta voce: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi!». Appena li vide, Gesù disse loro: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». E mentre essi andavano, furono purificati.
Uno di loro, vedendosi guarito, tornò indietro lodando Dio a gran voce, e si prostrò davanti a Gesù, ai suoi piedi, per ringraziarlo. Era un Samaritano.
Ma Gesù osservò: «Non ne sono stati purificati dieci? E gli altri nove dove sono? Non si è trovato nessuno che tornasse indietro a rendere gloria a Dio, all’infuori di questo straniero?». E gli disse: «Àlzati e va’; la tua fede ti ha salvato!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Guariti ma ingrati!La lebbra, il male in genere, crea delle distanze talvolta incolmabili. Molti malati nel corpo e nello spirito ancora oggi debbono gridare forte per farsi ascoltare, perché emarginati dal consorzio civile e qualche volta anche dalle nostre chiese. Il grido dei dieci lebbrosi del Vangelo di oggi risuona come un’intensa preghiera: «Gesù, maestro, abbi pietà di noi». In quel grido è accomunato il gemito dei sofferenti del mondo, la sofferenza degli emarginati, di tutti coloro che per farsi sentire da qualcuno debbono gridare. Per loro e nostra fortuna l’udito e la sensibilità di Cristo e infinitamente più acùta della nostra. Gesù li vede anche se distanti, e dà subito loro un messaggio di speranza: «Andate a presentarvi ai sacerdoti». Erano loro che dovevano, secondo la Legge, dare le certificazione dell’avvenuta guarigione. Mentre vanno si accorgono di essere già guariti; uno solo, uno straniero, solo lui però sente immediatamente il bisogno di tornare indietro per lodare Dio e gettarsi, in atteggiamento di doverosa gratitudine, ai piedi di Gesù. Emergono due grandi insegnamenti per noi: non possiamo, come spesso accade, rifiutare la mediazione sacerdotale per avere la certezza del perdono di Dio, sono loro che debbono assolvere e sciogliere. La gratitudine a Dio poi è un sacrosanto dovere che mai dobbiamo smettere perché tutti siamo stati «guariti» e «salvati» da Cristo redentore. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
PREGHIERA DELLA SERA
Abbi pietà di noi o Signore. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Signore nostro Dio, la gioia di cui abbiamo fame, dipende da Te e da noi. Il Tuo apporto non viene mai a mancare, ma il nostro è soggetto a mille incostanze. Rinvigorisci i nostri propositi e rendici degni di portare il nome di Cristo Tuo Figlio e nostro Signore. Amen.