Letture di lunedì 27 luglio 2015

LETTURE DI LUNEDÌS. Raimondo Palmerio

27 luglio 2015

XVII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

SAN RAIMONDO PALMERIO 

Calzolaio (1140-1200) 27 luglio – Uomo  particolarmente provato dal dolore della morte del padre, della madre, dei cinque figli e infine della moglie, non si lascia abbattere, ma si fa servo per amore di Dio divenendo il difensore dei poveri e degli oppressi, creando ospizi e rifugi per uomini, donne e bambini, difendendo la causa dei miserabili in tribunale e per le strade della sua città.

Un insegnamento fedele era sulla sua bocca, non c’era falsità sulle sue labbra; con pace e rettitudine ha camminato davanti a me e ha trattenuto molti dal male.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, nostra forza e nostra speranza, senza di Te nulla esiste di valido e di santo; effondi su di noi la Tua misericordia perché, da Te sorretti e guidati, usiamo saggiamente dei beni terreni nella continua ricerca dei beni eterni. Per Cristo nostro Signore. Amen.

Prima Lettura

Es 32, 15-24. 30-34 – ‡ Dal libro dell’Esodo.

In quei giorni, Mosè ritornò e scese dalla montagna con in mano le due tavole della Testimonianza, tavole scritte sui due lati, da una mosè1parte e dall’altra. Le tavole erano opera di Dio, la scrittura era scrittura di Dio, scolpita sulle tavole.
Giosuè sentì il rumore del popolo che urlava e disse a Mosè: «C’è rumore di battaglia nell’accampamento». Ma rispose Mosè: «Non è il grido di chi canta: Vittoria! Non è il grido di chi canta: Disfatta! Il grido di chi canta a due cori io sento».
Quando si fu avvicinato all’accampamento, vide il vitello e le danze. Allora si accese l’ira di Mosè: egli scagliò dalle mani le tavole e le spezzò ai piedi della montagna. Poi afferrò il vitello che quelli avevano fatto, lo bruciò nel fuoco, lo frantumò fino a ridurlo in polvere, ne sparse la polvere nell’acqua e la fece trangugiare agli Israeliti.
 
Mosè disse ad Aronne: «Che ti ha fatto questo popolo, perché tu l’abbia gravato di un peccato così grande?». Aronne rispose: «Non si accenda l’ira del mio signore; tu stesso sai che questo popolo è inclinato al male. Mi dissero: Facci un dio, che cammini alla nostra testa, perché a quel Mosè, l’uomo che ci ha fatti uscire dal paese d’Egitto, non sappiamo che cosa sia capitato.vitello_doro
Allora io dissi: Chi ha dell’oro? Essi se lo sono tolto, me lo hanno dato; io l’ho gettato nel fuoco e ne è uscito questo vitello».
Il giorno dopo Mosè disse al popolo: «Voi avete commesso un grande peccato; ora salirò verso il Signore: forse otterrò il perdono della vostra colpa».
Mosè ritornò dal Signore e disse: «Questo popolo ha commesso un grande peccato: si sono fatti un dio d’oro. Ma ora, se tu perdonassi il loro peccato… E se no, cancellami dal tuo libro che hai scritto!».
Il Signore disse a Mosè: «Io cancellerò dal mio libro colui che ha peccato contro di me. Ora và, conduci il popolo là dove io ti ho detto. Ecco il mio angelo ti precederà; ma nel giorno della mia visita li punirò per il loro peccato» .

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

la-scienza-perduta-della-preghieraSALMO RESPONSORIALE

 

Sal.105

RIT: Rendete grazie al Signore, perchè è buono.

Si fabbricarono un vitello sull’Oreb, si prostrarono a una statua di metallo; scambiarono la loro gloriacon la figura di un toro che mangia erba. Rit.

Dimenticarono Dio che li aveva salvati, che aveva operato in Egitto cose grandi, meraviglie nella terra di Cam, cose terribili presso il Mar Rosso. Rit.

Ed egli li avrebbe sterminati, se Mosè, il suo eletto, non si fosse posto sulla breccia, davanti a lui per impedire alla sua collera di distruggerli. Rit. 

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Per sua volontà il Padre ci ha generati, per mezzo della parola di verità, per essere una primizia delle sue creature.

Alleluia.

VANGELO

Mt 13, 31-35 – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù espose alla folla un’altra parabola, dicendo: «Il regno dei cieli è simile a un granello di senape, che un uomo prese seme-di-senape-e seminò nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande delle altre piante dell’orto e diventa un albero, tanto che gli uccelli del cielo vengono a fare il nido fra i suoi rami». Disse loro un’altra parabola: «Il regno dei cieli è simile al lievito, che una donna prese e mescolò in tre misure di farina, finché non fu tutta lievitata». Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Il granello di senapa ed il lievito

Nel brano evangelico di oggi, Gesù parla in parabole ed usa immagini della vita comune palestinese: il granello di senapa ed il lievito. Egli non ama un linguaggio colto. Il suo insegnamento passa attraverso immagini semplici e comprensibili per chi lo ascolta. Ma questa apparente semplicità non ci deve ingannare. Gesù è attento infatti, impastarealle cose più piccole ed insignificanti ma da esse trae degli insegnamenti profondi. È importante per noi considerare ciò; il nostro atteggiamento molte volte è opposto quando cerchiamo di esaltare troppo l’apparenza più che la sostanza. Anche nella vita possiamo essere attratti da molte cose che in realtà sotto il loro aspetto gradevole ed allettante si dimostrano superflue. Vi è un duplice rischio in questo atteggiamento legato all’apparenza. Da una parte si rischia di non soddisfare le vere esigenze del nostro corpo e dello spirito e dall’altro vi è il rischio di diventare noi stessi succubi di oggetti, macchinari e quanto altro riempie artificiosamente la nostra vita. La libertà dell’uomo e la sua dignità, così spesso proclamata, si potrebbe perdere in una schiavitù che alla fine potrebbe banalizzare la vita stessa. (Omelia dei Monaci Benedettini Silvestrini su lachiesa.it)

PREGHIERA DELLA SERApreghiera_dei_bambini_

O Signore Tu conosci i desideri del nostro cuore e le cose di cui abbiamo bisogno. Per questo Ti eleviamo le nostre suppliche. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. O Signore, la Tua grazia venga in soccorso alla nostra debolezza e la Tua luce rischiari il nostro cammino, perché con Te e in Te possiamo giungere alla gloria del Tuo regno. Per Cristo nostro Signore. Amen.