Letture di Domenica 21 giugno 2015

LETTURE DI DOMENICA

21 giugno 2015san-luigi-gonzaga-in-spagna

XII Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

SAN LUIGI GONZAGA

(1568-1591) 21 giugno – La vita di Luigi Gonzaga per molto tempo è stata additata come esempio di pietà e totale dedizione alla vita religiosa, benché il suo direttore spirituale, il futuro cardinal Bellarmino, disse che era un modello così estremo che non si doveva incoraggiare altri a seguirlo. In briciole di luce la storia e la video-storia.

“Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dona al Tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore per il Tuo santo nome, poiché Tu non privi mai della Tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del Tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

giobbeGb 38, 1. 8-11 – Dal libro di Giobbe.

Il Signore rispose a Giobbe di mezzo al turbine:  Chi ha chiuso tra due porte il mare, quando erompeva uscendo dal seno materno, quando lo circondavo di nubi per veste e per fasce di caligine folta?  Poi gli ho fissato un limite e gli ho messo chiavistello e porte e ho detto: «Fin qui giungerai e non oltre e qui s’infrangerà l’orgoglio delle tue onde».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.106

RIT: Diamo lode al Signore per i suoi prodigi.

lodeColoro che solcavano il mare sulle navi e commerciavano sulle grandi acque, videro le opere del Signore, i suoi prodigi nel mare profondo. RIT

Egli parlò e fece levare un vento burrascoso che sollevò i suoi flutti.
Salivano fino al cielo, scendevano negli abissi; la loro anima languiva nell’affanno. RIT

Nell’angoscia gridarono al Signore ed egli li liberò dalle loro angustie.
Ridusse la tempesta alla calma, tacquero i flutti del mare. RIT

Si rallegrarono nel vedere la bonaccia ed egli li condusse al porto sospirato. Ringrazino il Signore per la sua misericordia e per i suoi prodigi a favore degli uomini. RIT

SECONDA LETTURA

2 Cor 5, 14-17  

croce - creatura nuova in cristoDalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinzi.

Fratelli, l’amore del Cristo ci spinge, al pensiero che uno è morto per tutti e quindi tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risuscitato per loro.  Cosicché ormai noi non conosciamo più nessuno secondo la carne; e anche se abbiamo conosciuto Cristo secondo la carne, ora non lo conosciamo più così. Quindi se uno è in Cristo, è una creatura nuova; le cose vecchie sono passate, ecco ne sono nate di nuove.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Loda, Gerusalemme, il tuo Dio che manda sulla terra la sua parola.

Alleluia

VANGELO

Mc 4, 35-41 – Dal Vangelo secondo Marco

In quel medesimo giorno, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui. Ci fu una tempestagrande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, càlmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Taci, calmati!

È una tentazione ricorrente quella di sentirsi abbandonati da Dio nei momenti in cui infuriano le tempeste più furibonde nella nostra vita personale e nella storia del mondo. Gli apostoli si lìmitano a dire a Gesù, placidamente addormentato a poppa: “Maestro, non t’importa che siamo perduti?”. Molti in simili circostanze muovono ben altre accuse al buon Dio. Accuse che talvolta sfociano nella bestemmia e nell’ateismo. È difficile per l’essere umano ammettere che non è Dio ad essere incurante della nostra sorte, ma noi a non esprimere a dovere la nostra fede. Lo stesso Gesù acqua7rimprovera i suoi dicendo loro: “Non avete ancora fede?”. Da questa mancanza sgorgano tante paure, spesso anche ingiustificate. Un Dio prima misconosciuto, rinnegato e talvolta perfino offeso, dovrebbe poi al primo richiamo destarsi per noi e calmare la furia dei venti e delle onde. Dinanzi a tanti eventi dovremmo piuttosto riflettere seriamente sulle conseguenze delle nostre assurde avventure di navigatori solitari nei mari tempestosi della vita. Se nella nostra barca Cristo non c’è, se l’abbiamo emarginato, radiato e tenuto colpevolmente lontano, non possiamo poi pretendere che ci possa e debba soccorrere dinanzi alle nostre improvvise paure e alla caduta delle nostre assurde presunzioni. Per nostra colpa periamo nelle nostre tempeste! Sarebbe falsa e dannosa una religione che intervenisse a confermare le nostre scelte peccaminose riparando gratuitamente e con la massima urgenza tutti i danni che ci procuriamo e servisse a guarirci istantaneamente e gratuitamente da tutti i nostri mali. Gesù ha respinto la sfida e la tentazione di usare la sua divina potenza per scendere dalla croce ed evitare la morte. Occorre rivestirsi di sentimenti di umiltà nei confronti del Signore, riconoscere sempre la nostra dipendenza da Lui, prendere atto, come fa Giobbe, dei nostri limiti e della sua infinita sapienza e convincersi che solo con la fede possiamo vedere il suo Volto. Un salmista ripete: “Anche se camminassi in una valle oscura, non temo alcun male perché tu sei con me, Signore”. Nell’umile e devota conoscenza del Signore, nella certezza di vivere in comunione di amore con Lui, abbiamo la garanzia della sua divina costante protezione. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

tempesta sedataPREGHIERA DELLA SERA

Signore Dio nostro, che gioisci delle Tue creature e le sostieni con la forza del Tuo Spirito, fà nascere per i poveri il pane della terra e la giustizia dalla generosità dei retti di cuore, perché gli umili riprendano coraggio e si manifesti la Tua salvezza fra le genti. In cambio Ti affidiamo tutta la nostra vita, in un’incondizionato atto di amore per la salvezza di tutte le anime, in particolar modo di quelle a noi più care. Amen.