Letture di martedì 15 luglio 2014

LETTURE DI MARTEDÌMadonna di Pompilio Pirrotti

15 luglio 2014

XV Settimana del Tempo Ordinario – Anno II

MADONNA DI SAN POMPILIO

RITROVAMENTI MISTERIOSI

Un fenomeno alquanto inaspettato è legato alla figura del Santo di Montecalvo Pompilio Pirrotti. A quanto pare una riproduzione lignea, appartenuta alla sua famiglia e straordinariamente ritrovata dopo oltre tre secoli, come il santo aveva predetto, racchiude uno straordinario mistero. Anche detta Madonna dell’Abbondanza di Montecalvo, la storia del ritrovamento e il mistero che racchiude.

SAN POMPILIO PIRROTTI

Sacerdote (1710-1756) Votato alla Madonna che chiamava familiarmente “Mamma bella” e alle anime del purgatorio che si sentivano pregare il santo rosario insieme a luiPredicatore e confessore itinerante, nelle sue attività missionarie poneva in rilievo la necessità della preghiera costante.

Nella giustizia contemplerò il tuo volto, al mio risveglio mi sazierò della tua presenza.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che mostri agli erranti la luce della Tua verità, perché possano tornare sulla retta via, concedi a tutti coloro che si professano cristiani di respingere ciò che è contrario a questo nome e di seguire ciò che gli è conforme. Amen

PRIMA LETTURA

Is 7, 1-9 – Dal libro del profeta Isaia.

Nei giorni di Acaz, figlio di Iotam, figlio di Ozìa, re di Giuda, Resin, re di Aram, e Pekach, figlio di Romelìa, re d’Israele, salirono contro Gerusalemme per muoverle guerra, ma nonPROFETA ISAIA (2) riuscirono a espugnarla. Fu dunque annunciato alla casa di Davide: «Gli Aramei si sono accampati in Èfraim». Allora il suo cuore e il cuore del suo popolo si agitarono, come si agitano gli alberi della foresta per il vento. Il Signore disse a Isaìa: «Va’ incontro ad Acaz, tu e tuo figlio Seariasùb, fino al termine del canale della piscina superiore, sulla strada del campo del lavandaio. Tu gli dirai: “Fa’ attenzione e sta’ tranquillo, non temere e il tuo cuore non si abbatta per quei due avanzi di tizzoni fumanti, per la collera di Resin, degli Aramei, e del figlio di Romelìa. Poiché gli Aramei, Èfraim e il figlio di Romelìa hanno tramato il male contro di te, dicendo: Saliamo contro Giuda, devastiamolo e occupiamolo, e vi metteremo come re il figlio di Tabeèl. Così dice il Signore Dio: Ciò non avverrà e non sarà! Perché capitale di Aram è Damasco e capo di Damasco è Resin. Capitale di Èfraim è Samarìa e capo di Samarìa il figlio di Romelìa.
Ancora sessantacinque anni ed Èfraim cesserà di essere un popolo. Ma se non crederete, non resterete saldi” ».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 47

RIT: Dio ha fondato la sua città per sempre.

GerusalemmeGrande è il Signore e degno di ogni lode nella città del nostro Dio. La tua santa montagna, altura stupenda, è la gioia di tutta la terra. RIT

Il monte Sion, vera dimora divina, è la capitale del grande re. Dio nei suoi palazzi
un baluardo si è dimostrato. RIT

Ecco, i re si erano alleati, avanzavano insieme. Essi hanno visto: atterriti, presi dal panico, sono fuggiti. RIT

Là uno sgomento li ha colti, doglie come di partoriente, simile al vento orientale,
che squarcia le navi di Tarsis. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.

Alleluia.

VANGELO

Mt 11, 20-24 – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior insegna16parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: «Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

I “guai” del rifiuto.

I “guai” nello stile e nel linguaggio evangelico si contrappongono alle beatitudini. Indicano il sopraggiungere di un male imminente colpevolmente meritato. Oggi Gesù lancia i suoi rimproveri e preannuncia guai a quelle città “nelle quali aveva compiuto il maggior numero di miracoli”. La sua predicazione, accompagnata da segni e miracoli, avrebbe dovuto indurre a conversione gli abitanti di quelle città, bussare1invece, non solo non si erano convertiti, ma avevano rifiutato la stessa persona di Cristo. Il Signore tracciava così la triste storia di tutti i rifiuti umani perpetrati nel corso dei secoli dagli amati e prediletti del Signore. A nulle erano valse le reiterate promesse di salvezza, erano cadute nel vuoto o in terreno arido le parole dei profeti, più volte avevano infranto i reiterati patti di alleanza, avevano volto lo sguardo a dei stranieri e, al posto del Dio altissimo, che voleva regnare nel suo popolo, si erano costruito un idolo d’oro. Emerge dalle parole di Cristo l’angoscia e la tristezza infinita per un amore gratuito, colpevolmente rifiutato. Viene tracciata così, in modo emblematico, la storia ininterrotta di tutti coloro che infrangono un patto di amore, rifiutano gli interventi salvifici di Dio, chiudono gli occhi alle sue testimonianze, non accolgono le grazie e i favori divini. È la storia dell’assurda presunzione umana, che prima ci induce al peccato e poi ci fa rinnegare la salvezza. Solo Dio conosce il dolore che da tale rinnegamento deriva; noi sperimentiamo talvolta l’amara delusione di veder rifiutato un soccorso, che ritenevamo urgente e salutare per il nostro prossimo, non riusciamo però a comprendere quanta amarezza ingenera in Colui che ci esprime un amore infinito e gratuito. Il santi esprimevano un sacro timore al solo pensiero che il Signore passasse bussando alla porta della loro anima e non trovasse ascolto e accoglienza: “Ho paura del Signore che passa”. È loro convinzione che egli sta alla porta della nostra anima e bussa per chiedere di entrare e prendervi dimora. È determinante accorgersi di lui, farlo entrare come si addìce al nostro re e signore. Dovremmo tremare di spavento al solo pensiero di poter scandire un diniego, di far sentire il nostro “no” al Signore. È la presunzione a guidarci nei nostri percorsi assordanti, sono le cose del mondo a distoglierci dai valori del cielo, gli abbagli delle false chimere ci oscurano la visione di Dio e non ci consentono di “vedere”. Occorre recuperare, con l’aiuto di Dio, i sensi dell’anima; occorre elevare mente e cuore verso le cose di Dio per accorgerci di lui e non lasciarlo passare invano. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERAbussa e ti sarà aperto

Signore nostro Dio, aiutaci, ad essere nel mondo annunciatori della salvezza del Tuo Figlio Gesù Cristo, e strumenti docili dello Spirito che lavora a costruire il Tuo regno. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.