SAN POMPILIO PIRROTTI

SAN POMPILIO PIRROTTI

Sacerdote (1710-1756) 15 Luglio

san_pompilio_maria_pirrotti1Votato alla Madonna che chiamava familiarmente “Mamma bella” e alle anime del purgatorio che si sentivano pregare il santo rosario insieme a lui. Predicatore e confessore itinerante, nelle sue attività missionarie poneva in rilievo la necessità della preghiera costante.

Domenico Pirrotti nacque nel 1710 a Montecalvo Irpino (Avellino), da una famiglia benestante e antica, e ricevette una educazione adeguata. Riguardo l’obiezione del padre alla sua decisione di _pompiliodiventare un religioso, Domenico scrisse: «Sono deciso a mantenere la mia decisione di servire Dio, e di non cambiare la mia idea di compiere il volere di Dio, abbandonando il mondo, se è ciò che Egli vuole, e a rassegnarmi alla perdita di parenti e amici». Aveva già deciso di dedicarsi all’insegnamento, nel tentativo di rimediare alla mancanza di fondi per l’istruzione, specialmente per i poveri. Lasciò casa sua per entrare nei Chierici Regolari delle Scuole Pie  (conosciuti anche come piaristi o scolopi), fondati da S. Giuseppe Calasanzio (25 ago.), facendo professione solenne nel 1728 prendendo il nome di Pompilio Maria.

Insegnò per alcuni anni in diverse scuole, facendosi conoscere per la santità e l’erudizione. Ordinato sacerdote nel 1732, lavorò poi come missionario itinerante in varie zone dell’Italia, concentrandosi sulla predicazione e ascoltando confessioni; ricevette così il titolo di “apostolo dell’Abruzzo“, dato che svolse la sua attività principalmente in questa regione. Mentre si trovava a Napoli, le calunnie inventate da una parte del clero locale, invidioso del suo zelo e dell’ovvio successo, convinsero l’arcivescovo a revocare le sue facoltà di confessione, poiché, in base alle accuse principali, era troppo pronto ad assolvere i penitenti e troppo san Pompiliotenero nelle penitenze. I nemici lo denunciarono anche al re, accusandolo di ricercare la popolarità mondana, e affermando che perciò era politicamente pericoloso; quindi fu esiliato dalla cittàUna protesta pubblica per l’ingiustizia di questa sentenza costrinse il re a richiamarlo. 

Pompilio Pirrotti fece tutto il possibile per diffondere la devozione del Sacro Cuore per tutta l’Italia: fondò una confraternita di devoti a Montecalvo in suo onore e compose una novena di preghiera per dare impulso a questa devozione. Era anche molto devoto alla Madonna. Il Signore gli diede doni straordinari, che avvalorarono la sua opera sacerdotale, nel 1746 quando si trovava a Lanciano, fece suonare a distesa le campane alle due di notte e alla gente accorsa allarmata, disse di mettersi a pregare con fervore la Madonna, per aver salva la vita da un terremoto imminente, infatti Lanciano fu risparmiata dal sisma, mentre altre località abruzzesi, subirono ingenti danni.

Anche nella terribile carestia del 1765, il suo intervento fu determinante per la cittadina di Campi Salentina, dove risiedeva, che riuscì a superarla senza danni, ancora oggi in questa città, ogni anno san Pompilio Maria Pirrottinel giorno della sua festa, vengono distribuiti cesti di pane benedetto, in ricordo della sua protezione. Proprio nella capitale borbonica aveva fondato, nel 1754, la Congregazione della Carità di Dio per il suffragio alle Anime del Purgatorio.

Certamente la pratica di pietà mariana da lui preferita fu il Rosario, ed egli stesso si preoccupava di costruire molte corone del Rosario anche per distribuirle agli altri, incitando a recitare il Rosario per suffragare le anime purganti. La sua specialità in questa pratica mariana consisteva nel fatto che egli recitava il Rosario non soltanto dovunque e con chiunque, ma anche con le stesse anime purganti. Parrebbe incredibile, eppure le testimonianze a riguardo non ammettono dubbio o incertezza. Nella Chiesa del Purgatorio, infatti, dove il Santo officiava, non raramente avveniva che recitando egli il Rosario si udivano con chiarezza le voci delle anime defunte che rispondevano la seconda parte dell’Ave Maria. Stupore e meraviglia colpivano tutti i presenti. Straordinari prodigi che si accompagnano ad altri: dalla levitazione ai dialoghi con l’immagine della Madonna di Montevergine.

Nelle sue attività missionarie poneva in rilievo la necessità della preghiera costante:

san pompilio«Più vi troverete nel buio, tanto più persistete nella santa preghiera, perché in questa Dio dona la sua luce per le nostre necessità; vi assicuro che il demonio non otterrà nulla, se non interrompete la preghiera, ma se rinunciate, tutto crollerà, ogni virtù andrà in rovina, proprio come le piante quando non sono annaffiate in modo giusto».

Nel 1765 fu mandato presso la casa a Campi Salentina, vicino a Lecce. Dopo aver celebrato la Messa della domenica il 13 luglio 1766, si mise nel confessionale come al solito e qui accusò un malessere, per cui fu trasportato nella sua cameretta, morì il 15 luglio a 56 anni, mentre si annunciavano i primi Vespri della Madonna del Carmine, adagiato poveramente su una cassa. Nel 1835 si aprì a Lecce il processo ordinario sulle virtù di padre Pompilio Pirrotti; fu beatificato da papa Leone XIII il 26 gennaio 1890, mentre venne proclamato santo da papa Pio XI il 19 marzo 1934, insieme a s. Giuseppe Benedetto Cottolengo. Fu sepolto nella chiesa degli scolopi, dove i suoi resti sono ancora venerati, beatificato nel 1890 e canonizzato nel 1934.

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler  /http://www.pontifex.roma.it / e il sito ufficiale http://www.sanpompilio.it/la_vita_del_santo.html  per più approfondite informazioni.

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