LETTURE DI LUNEDÌ
21 luglio 2014
XVI Settimana del Tempo Ordinario – Anno II
SAN LORENZO DA BRINDISI
dottore della Chiesa (1559–1619) Gli fu accreditato il titolo di più importante mariologo del suo tempo , ma la sua spiritualità era interamente cristocentrica. La Messa era il centro della sua vita devozionale: talvolta gli occorrevano tre ore, o anche di più, per celebrarla, e faceva esperienze di estasi, del dono delle lacrime, e di altri fenomeni fisici durante la celebrazione. La storia e la video storia.
NOVENA A SAN LEOPOLDO MANDIC
PREGHIERA DEL MATTINO
Sii proprizio a noi tuoi fedeli, Signore, e donaci i tesori della tua grazia, perché, ardenti di speranza, fede e carità, restiamo sempre fedeli ai tuoi comandamenti. Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio, e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo, per tutti i secoli dei secoli. Amen
PRIMA LETTURA
Mic 6, 1-4. 6-8 – Dal libro del profeta Michea.
«Su, illustra la tua causa ai monti e i colli ascoltino la tua voce!».
Ascoltate, o monti, il processo del Signore, o perenni fondamenta della terra, perché il Signore è in causa con il suo popolo, accusa Israele.
«Popolo mio, che cosa ti ho fatto? In che cosa ti ho stancato? Rispondimi. Forse perché ti ho fatto uscire dalla terra d’Egitto, ti ho riscattato dalla condizione servile
e ho mandato davanti a te Mosè, Aronne e Maria?».
«Con che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio a miriadi? Gli offrirò forse il mio primogenito per la mia colpa, il frutto delle mie viscere per il mio peccato?».
Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 49
RIT: A chi cammina per la retta via, mostrerò la salvezza di Dio.
«Davanti a me riunite i miei fedeli, che hanno stabilito con me l’alleanza offrendo un sacrificio». I cieli annunciano la sua giustizia: è Dio che giudica. RIT
«Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici, i tuoi olocàusti mi stanno sempre davanti. Non prenderò vitelli dalla tua casa né capri dai tuoi ovili». RIT
«Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle? RIT
Hai fatto questo e io dovrei tacere? Forse credevi che io fossi come te! Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa. Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora». RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Oggi non indurite il vostro cuore, ma ascoltate la voce del Signore.
Alleluia.
VANGELO
Mt 12, 38-42 – Dal Vangelo secondo Matteo
Ed egli rispose loro: «Una generazione malvagia e adultera pretende un segno! Ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona il profeta. Come infatti Giona rimase tre giorni e tre notti nel ventre del pesce, così il Figlio dell’uomo resterà tre giorni e tre notti nel cuore della terra.
Nel giorno del giudizio, quelli di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona! Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro questa generazione e la condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Credere, amare e… saltare!
Quando la fede va alla ricerca del miracoloso, meraviglioso, della soddisfazione visiva, del segno, vuol dire che o è in crisi oppure non è mai cresciuta, non è divenuta mai adulta. Il “credere” si sostiene nella rinuncia del “vedere”. In tale ottica, prima e seconda lettura paiono essere in antitesi. Infatti, mentre la prima è l’apoteosi dello straordinario, la seconda mette in guardia, ed anzi rimprovera, chi chiede un prodigio. In Esodo gli Israeliti rimpiangono la loro condizione servile, ciò voleva dire anche riconoscere la superiorità degli dèi stranieri rispetto all’unico Dio, poiché per la concezione antica il popolo era libero anche quando poteva mostrare la potenza della divinità preposta a sua difesa. La liberazione, il passaggio avviene mediante un atto di coraggio richiesto da Mosé (v. 13). È il medesimo coraggio di cui si ha bisogno nel credere senza appoggi sensibili. Come il popolo riluttante si affida a Dio, così la fede, benché tante volte non supportata da prove manifeste, dovrebbe abbandonarsi senza richiedere tante dimostrazioni. Non basta avere in testa delle teorie metafisiche che mettono in pace la nostra ragione, poiché davanti ad un evento qual è la resurrezione, accennato dall’evangelista (v. 40), tutti i sistemi, anche i più complessi, crollano. Il credere, dunque, non può essere sostenuto solo dal ragionamento, anzi questo in certi momenti è di ostacolo, deve quindi essere informato dall’amore. Credere ed amare fanno parte della stessa modalità di rapportarsi alle persone, e di conseguenza a Dio. Credere e amare però richiedono un po’ di follia che dia il coraggio di saltare i precipizi o, per dirla biblicamente, attraversare un mare a piedi! (Omelia dei Monaci Benedettini Silvestrini su lachiesa.it)
PREGHIERA DELLA SERA
Ogni giorno incontriamo difficoltà, paure, incognite, ma Tu o Signore sei la nostra luce, il nostro conforto nel cammino. Ti affidiamo dunque anche questa sera, le nostre gioie, fatiche, rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Signore nostro Dio, accogli la nostra preghiera e, uniti a Cristo nel sacrificio eucaristico, fà che diventiamo veramente Suoi seguaci. Egli è Dio e vive e regna con Te per i secoli eterni. Amen.