Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 58a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

10° LIBRO (58a parte)

Da pag. 281 a pag. 335

Gesù parla ai discepoli del ministero sacerdotale, l’eredità che lascia alla Sua chiesa. La Valtorta fa una descrizione del risorto che ci dovrebbe chiarire il perché i suoi discepoli non lo avevano inizialmente riconosciuto. Mentre Gesù spiegherà loro come rimanere uniti a Lui in un modo nuovo. L’incontro con la madre dell’Iscariota.

(un uomo di nome Elia bussa alla porta dove si trovano gli apostoli riuniti e dice loro) […] nelle ore di gioia o di dolore troppo grande si va dove più si sente Dio[…]

(Gesù) […] Non sapete che l’infusione dello Spirito è come un battesimo di fuoco, poiché lo Spirito è Amore e l’amore annulla le colpe? Il vostro peccato, perciò, di diserzione mentre Io morivo vi è condonato”.
paradiso3[…] Prima Io ero fra gli uomini per giudicare e perdonare. Ora Io me ne vado al Padre. Torno al mio Regno. Non mi è levata facoltà di giudizio. Anzi essa è tutta nelle mie mani, poichè padre a Me l’ha deferita. Ma tremendo giudizio. Poiché avverrà quando non sarà più possibile all’uomo di farsi perdonare con anni di espiazione sulla Terra. Ogni creatura verrà a me con il suo spirito quando lascerà per morte materiale la carne come spoglia inutile. Ed Io la giudicherò per una prima volta. Poi l’Umanità tornerà con la sua veste di carne, ripresa per comando celeste, per esser separata in due parti. Gli agnelli col Pastore, i capri selvatici col loro Torturatore. Ma quanti sarebbero gli uomini che sarebbero col loro Pastore se dopo il lavacro del Battesimo non avessero più chi perdona in Nome mio? Ecco perché Io creo i sacerdoti. Per salvare i salvati dal mio Sangue. Il mio Sangue salva. Ma gli uomini continuano a cadere nella morte. A ricadere nella Morte. Occorre che chi ne ha  potestà li lavi continuamente in Esso, settanta e settanta volte sette, perché della Morte non siano preda. Voi e i vostri successori lo farete. Per questo vi assolvo da tutti i vostri peccati. Perché avete bisogno di vedere, e la colpa accieca perché leva allo spirito la Luce che è Dio. Perché avete bisogno di comprendere, e la colpa inebetisce perché leva allo spirito l’intelligenza che è Dio. Perché avete ministero di purificare, e la colpa insozza perché leva allo spirito la Purezza che è Dio.

Gran Ministero il vostro di giudicare e assolvere in Nome mio!

PANE E VINOQuando consacrerete per voi il Pane e il Vino e ne farete il Corpo e il Sangue mio, farete una grande, soprannaturalmente grande e sublime cosa. Per compierla degnamente dovrete esser puri, poiché toccherete Colui che è il Puro e vi nutrirete della Carne di un Dio. Puri di cuore, di mente, di membra e di lingua dovrete essere, perché col cuore dovrete amare l’Eucarestia, e non dovranno esser mescoalti a questo amore celeste profani amori che sarebbero sacrilegio. Puri di mente, perché dovrete credere e comprendere questo ministero d’amore, e l’impurità di pensiero uccide la Fede e l’Intelletto. Resta la scienza del mondo, ma muore in voi la Sapienza di Dio. Puri di membra dovrete essere, perché nel vostro seno scenderà il Verbo così come scese nel seno di Maria per opera dell’Amore. Avete l’esempio vivente di come deve essere un seno che accoglie il Verbo che si fa Carne. L’esempio è la Donna senza copa d’origine e senza colpa individuale che mi ha portato.

 

[…] la mia Croce sarà alzata con amore, dopo che il veleno del male avrà reso malati di rabbia gli uomini, e intorno ad essa, piantate sui bordi delle acque salutari, fioriranno le palme di un periodo di pace e bene nel mondo.

I Giuda più grandi del futuro Io li avrò ancora e sempre nei miei sacerdoti!

volto3 (2)[…] L’orazione è quella che alimenta le forze dell’apostolo, perché lo fonde con Dio.” E qui Gesù si alza e va verso la scaletta. Ma, quando è alla sua base, si volge e mi guarda. [guarda Maria Valtorta] Oh! Padre! Mi guarda! Pensa a me! Cerca la sua piccola “voce” e la gioia d’esser coi suoi amici non lo smemora di me! Mi guarda, al di sopra delle teste dei discepoli, e mi sorride. Alza la mano benedicendomi e dice: “La pace sia con te”. E la visione finisce.

 

(descrizione del Cristo risorto di Maria Valtorta) […] per quanto Gesù, il risorto Gesù, sia proprio Lui, non è più Lui nello stesso tempo. A guardarlo bene è diverso. Uguali i tratti del volto, il colore degli occhi e capelli, la statura, le mani, i piedi, eppure è diverso. Uguale la voce e gli atti, eppure è diverso. E’ vero corpo, tanto che intercetta anche ora la luce del sole morente, che entra con estremo raggio nella stanza dalla finestra aperta. Getta dietro a Sé l’ombra della sua alta persona. Eppure è diverso. Non si è fatto superbo né distante, eppure è diverso. Una maestà nuova, perenne, si è diffusa là dove tanto regnava l’umile, dimesso aspetto, talora tanto dimesso da parere affranto, dell’instancabile Maestro. Scomparsa l’emaciazione degli ultimi tempi, annullata quell’impronta di stanchezza fisica e morale che lo invecchiava, perduto quello sguardo afflitto, supplice, che chiedeva senza parlare: Risurrezione (2)Perché mi respingete? Accoglietemi…”, il Cristo Risorto sembra persino più alto o robusto, libero da ogni gravame, sicuro, vittorioso, maestoso, divino. Neppure quando si faceva potente nei potenti miracoli, o imponente nei momenti salienti del suo magistero, era quale è ora che è risorto e glorificato. Non emana luce. No. Non emana luce come nella trasfigurazione e come nelle prime delle apparizioni dopo la Risurrezione. Eppure sembra luminoso. E’ veramente il Cropo di Dio con la bellezza dei corpi glorificati. E attrae e intimorisce insieme.

Vieni, Giovanni. Aiuta il tuo Maestro. Queste ferite sono vere ferite… e le mani ferite non sono agili come prima…

(Pietro) […] Tu le senti, dunque, le Ferite? Le senti ancora? Io speravo che tutto il dolore per Te fosse annullato, che cancellato fosse ogni segno. Anche per noi. Per noi peccatori. Quelle Piaghe!… Che dolore vederle!”

“Si. Perché non le hai cancellate? A Lazzaro non rimasero segni… Sono una… un rimprovero quelle Piaghe! Gridano con voce tremenda! Sono più folgoranti e paurose dei fulmini del Sinai”, dice Bartolomeo.

 

(Gesù) […] il mondo deve ricordare questo. Per ricordare cosa esso è costato a un Dio. Per ricordare come lo ha amato un Dio. Per ricordare cosa producono le colpe. Per ricordare che non vi è che in Uno la salvezza: in Colui che hanno trafitto. Se il mondo non vedesse rosseggiare le mie Piaghe, in verità presto dimenticherebbe che per le sue colpe un Dio si è immolato, dimenticherebbe che sono veramente morto nel più atroce dei tormenti, dimenticherebbe quale è il balsamo per le sue ferite. Qui è il balsamo. Venite e baciate. Ogni bacio è un aumento di mano apertapurificazione e di grazia per voi. In verità vi dico che purificazione e grazia non sono sufficienti mai, perché il mondo consuma ciò che il Cielo infonde, e occorre compensare col Cielo e i suoi tesori le rovine del mondo. Io sono il Cielo. Tutto il Cielo è in Me, e i celesti tesori fluiscono dalle aperte Piaghe”.

Porge le Mani al bacio dei suoi apostoli. E le deve premere Lui, quelle Mani ferite, sulle bocche avide e timorose, perché il timore di accrescere il suo dolore trattiene quelle labbra dal premersi su quelle Ferite.

Non è questo ciò che dà dolore, anche se dà rigidezza. Il dolore è un altro!…”

Quale, Signore?”, chiede Giacomo d’Alfeo.

“Di esser morto per troppi inutilmente… […]

[…] anima entrata nel Regno della Luce, vede con sapienza e giustizia.[…]

Ricordate sempre quanto foste deboli, e che senza l’aiuto di Dio non potreste stare nella giustizia un’ora. […] chi viene lasciato da Gesù, se non mantiene contatto d’orazione con Lui, cade in sopore e puà esser preso. Se Io non vi avessi destato, in verità potevate esser anche uccisi nel sonno e comparire al giudizio
pietro apostolo1di Dio pesanti di umanità. […] se sempre voleste fare la Volontà di Dio, là dove la creatura non può persistere viene Dio col suo angelo a sorreggere l’eroe spossato. Quando sarete nelle angosce, non abbiate il timore di cadere in viltà o in abiura se persistete nel volere ciò che Dio vuole. Dio farà di voi dei giganti di eroismo se rimanete fedeli al suo volere […] ciò che Io ho avuto, di aiuti, voi pure avrete. Io stesso ve lo otterrei se il Padre già non fosse, nella sua amorosa giustizia a concedervelo. Solo il dolore sarà sempre inferiore al mio… […] il rimorso […] serve a passare a stadi più alti, sia nel bene che nel male. In Giuda di Keriot, essendosi egli allontanto da Dio, produsse la disperazione e la dannazione. In voi, che non siete mai usciti dalla vicinanza di Dio – Io ve lo assicuro, perché non era in voi la volontà e l’avvertenza piena di ciò che facevate – esso produrrà un pentimento fiducioso, che vi porterà a sapienza e giustiziaState dove siete. Io mi traggo in là quanto un tirar di sasso, in attesa dell’alba”.

Oh! Non ci lasciare, Signore! Tu lo hai detto ciò che noi siamo, lontani da Te!”, supplica Andrea stando in ginocchio, a mani tese, come chiedesse un obolo di pietà.

Avete il rimorso. E’ un buon amico nei buoni

Non ti allontanare, Signore! Ci avevi detto che avremmo pregato insieme…”, supplica il Taddeo che non osa più i gesti di parente verso il Risorto e sta con l’alta persona un poco curva in avanti in venerazione.

“E non è il meditare l’orazione più attiva? E non vi ho fatto contemplare e meditare e dato tema a meditare da quando vi raggiunsi sulla via, muovendovi il cuore con veri atti di santi sentimenti? Questa è l’orazione, o uomini: il mettersi in contatto con l’Eterno e con le cose che servono a condurre lo spirito molt’oltre la Terra, e discepoli-camminodalla meditazione delle perfezioni di Dio e della miseria dell’uomo, dell’io, suscitare atti di volontà amorosa o riparatrice, adoratrice sempre, anche se è volontà che sorge da una meditazione su una colpa e un castigo. Male e bene servono al fine ultimo, se si sanno usare. L’ho detto molte volte. Il peccato è insanabile rovina soltanto se non è seguito da pentimento e riparazione. In caso contrario, con la contrizione del cuore si fa salda calcina a tener compatte le fondamenta della santità, le cui pietre sono le buone risoluzioni. Potreste tener unite le pietre senza calcina? Senza la sostanza in apparenza brutta e vile, ma senza la quale le pietre polite, i lucidi marmi non starebbero uniti a formar l’edificio?”.

 

[…] In verità vi dico di benedire chi vi umilia, perché vi dà il necessario per il vostro celeste trono. No. La tentazione non è rovian, se l’uomo umilmente sta presso il Padre e gli chiede di non permettere che Satana, il mondo e la carne trionfino su lui. Le corone dei beati sono ornate delle gemme delle tentazioni vinte. Non cercatele. Ma non siate vili quando esse vengono. Umili, e perciò forti, gridate al Padre mio e vostro: “Libeaci dal male”, e vincerete il male. E santificherete veramente il nome di Dio con le vostre azioni, come ho detto in principio, perché ogni uomo vedendovi dirà: “Dio è. Perché essi da déi vivono, tanto perfetta è la loro condotta”, e a Dio verranno, moltiplicando i cittadini del Regno di Dio. Inginocchiatevi, che Io vi benedica e la mia benedizione vi apra la mente a meditare”.

(Giovanni) Troppo e sempre noi fuggimmo il dolore, le fatiche, gli abbandoni, lasciando tutto ciò a Lui, a Lui solo.

Chi permane in Me non avrà danno dal Maligno. In verità vi dico che coloro che saranno uniti a Me nel servire l’Altissimo Creatore, il cui desiderio è la salvezza di ogni scaccia3uomo, potranno scacciare i demoni, rendere innocui rettili e veleni, passare fra le fiere e le fiamme senza averne danno sinché Dio vuole che restino sulla Terra a servirlo.”

“Muore l’orgoglio, nasce l’umiltà. Sorge il conoscimento, cresce l’amore. Non temete. Voi state diventando apostoli ora. Questo Io volevo”. 

[…] ora vi conoscete umilmente per quel che siete, poichè ora siete sapienti di una grande sapienza: quella di sapere che ogni atto ha ripercussioni ben vaste, talora incancellabili, e che chi è in alto […] ha il dovere, più di chi non è in alto, di essere perfetto. Vedete, figli miei? Ciò che passa inosservato o scusabile, se fatto da un fedele, non passa inosservato, e severo è il giudizio del popolo, se fatto da un sacerdote. Ma il vostro futuro cancellerà il vostro passato. […] benedite chi vi umilia, perchè vi santifica […] Contemplate il mio dolore. Perchè è per quello, non per la presente gloria, che vi ho salvati.

(dialogo di Gesù con la madre di Giuda)

Le madri che hanno fatto il loro compito non devono tenersi responsabili del peccato dei figli.

Fammi morire, se mi ami…

“Ancora un poco. Tuo figlio non seppe darmi nulla. Tu dammi un tempo del tuo soffrire. Sarà breve”

Mio figlio ti ha dato troppo… L’orrore infinito ti ha dato“.

lacrime“E tu il dolore infinito. L’orrore è passato. Non serve più. Il tuo dolore serve. Si unisce a queste mie piaghe, e le lacrime tue e il Sangue mio lavano il mondo. Tutto il dolore si unisce per lavare il mondo. Le tue lacrime sono fra il mio Sangue e il pianto di mia Madre, e intorno intorno è tutto il dolore dei santi che soffriranno per il Cristo e per gli uomini, per amor mio e degli uomini. […] Io te lo dico, donna: sol che Giuda mi avesse gettato uno sguardo di pentimento, Io gli avrei ottenuto il perdono di Dio… […] Giuda giunse ad odiare Dio non avendo mai amato di vero amore padre e madre né alcun altro suo prossimo”.

(Gesù dice ad un vecchio di Keriot che lo riconosce) […] andrai a Keriot chiedendo al sinagogo di raccogliere il popolo, e dirai alla presenza di tutti che Io sono venuto qui e che si ricordino le mie parole del commiato. Certo ti diranno: “Perché non è venuto da noi?Risponderai così: “Il Signore mi ha detto di dirvi che, se aveste fatto ciò che Egli vi aveva detto di fare verso la madre incolpevole, Egli si sarebbe mostrato. Avete mancato all’amore, e il Signore non si è mostrato per questo“.