MARIA VALTORTA

MARIA VALTORTA

Mistica (1897 – 1961) 12 ottobre 1961

Maria_Valtorta1pMaria Valtorta riceve da Gesù stesso una ricostruzione storica, geografica e umana così precisa della Sua vita, da ritenersi miracolosa; soprattutto se si pensa che non conosceva la teologia, ne tanto meno la Terra Santa, che non disponeva di libri da consultare ed era immobilizzata su un letto, durante i mesi più feroci della guerra.

Nacque il 14 marzo a Caserta, da genitori lombardi. Il padre era ufficiale di cavalleria e la famiglia Valtorta traslocò diverse volte, prima di stabilirsi definitivamente a Viareggio. Dopo aver rischiato di morire alla nascita viene affidata dalla famiglia agiata alle cure di una balia di cattivi costumi che arrivava a lasciarla per ore tra i solchi di grano nella campagna assolata. Iscritta al famoso Collegio Bianconi di Monza uscirà sedicenne con già il desiderio di offrire la sua vita a Dio pur rimanendo nel mondo.

220px-Maria_Valtorta1CATECHESI di DON LEONARDO MARIA POMPEI

La Madonna negli scritti di Maria Valtorta

Entriamo negli anni della prima guerra mondiale e Maria Valtorta si arruola nelle infermiere volontarie, Nel 1920, subì un’aggressione da parte di un sovversivo comunista il quale, sferrando un forte colpo sui reni con una spranga di ferro, le lesionò la spina dorsale: questo fu l’inizio di un interminabile calvario medico che, nel 1934, la vide infine costretta a letto, semiparalizzata dalla vita in giù.

Riuscì a trascorrere due anni a Reggio Calabria, senza i genitori, ospite di cugini della mamma, la quale però pur da lontano, la ferì ancora nei suoi sentimenti di donna, tanto da farla ritornare a casa nel 1922. Nel 1924 i genitori acquistarono una casa a Viareggio, dove la famiglia andò a stabilirsi.

VIDEO DELLA CADUTA DEGLI ANGELI

dalle rivelazioni di Maria Valtorta 

Nonostante le crescenti difficoltà, Maria Valtorta si dedicò interamente all’approfondimento della fede cristiana cattolica, anche come delegata dell’Azione Cattolica, finché glielo permisero le sue forze. La lettura dell’autobiografia di Teresa di Lisieux, Storia di un’anima, fece maturare in lei la decisione di offrirsi come vittima: Maria Valtorta (anni 15)

« vittima d’Amore prima, per consolare l’Amore divino che non è riamato, e poi anche di Giustizia, per la salvezza delle anime e del mondo. » (Maria Valtorta)

Il 24 maggio 1935 fu presa in casa una giovane rimasta orfana e sola, Marta Diciotti, che diventerà la sua assistente e confidente per tutto il resto della vita.

Dopo un mese, il 30 giugno, moriva il padre amatissimo, e Maria fu sul punto di morirne per il dolore. La madre, che lei amò sempre per dovere naturale e con sentimento soprannaturale, come più volte attesta nei suoi scritti, morirà il 4 ottobre 1943 senza avere mai smesso di vessare la figlia.

Padre Romualdo Maria Migliorini, ex-Missionario destinato al convento di Viareggio, divenne il suo direttore spirituale e le chiese di scrivere la propria autobiografia. Ella, superata l’iniziale riluttanza a rivangare un passato ancora doloroso, obbedì e, nell’arco di pochi mesi, riempì sette quaderni autografi. Profondamente devota a Maria Addolorata, entrò nel Terz’Ordine dei Servi di Maria il 25 marzo 1944, solennità dell’Annunciazione, proprio presso la comunità di Viareggio.

VIDEO-DESCRIZIONE DEL PARADISO

dalle rivelazioni di Maria Valtorta

Il secondo e cruciale evento dell’anno si verificò il Venerdì Santo: Maria udì la voce di Gesù che la induceva a scrivere, come sotto dettatura. Quel primo “dettato” segnò l’inizio di un’opera monumentale: tra il 1943 e il 1947, con “punte” fino al 1951, Maria Valtorta vergò di getto, senza rileggere, centoventidue quaderni MARIA VALTORTA1autografi, che contengono tutte le opere diverse dall’Autobiografia, scritte a episodi, di getto e in contemporanea. Eppure, da quelle condizioni di salute e di lavoro – per di più aggravate dagli eventi bellici, che la videro anche sfollata – nacquero testi corposi e organici.

Padre Migliorini cominciò ben presto a formare copie dattiloscritte di quanto Maria andava scrivendo e anche a farle circolare, sebbene ella e anche questa “voce” fossero contrarie a qualsiasi divulgazione degli scritti prima della morte di Maria stessa. Tale divulgazione, tuttavia – necessariamente frammentaria – attirò l’attenzione del Sant’Uffizio, che ordinò il ritiro di tutti i dattiloscritti in circolazione.

L’intera opera della Valtorta fu comunque sottoposta, per una sua valutazione e giudizio, all’allora pontefice Pio XII, il quale dopo averla attentamente consultata diede disposizione di pubblicarla e di leggerla “così come è stata scritta”. Questo per evitare che alcuni zelanti chierici potessero in qualche modo censurare alcuni passaggi e capitoli che a loro dire risultavano essere poco edificanti.

LETTURA DELLA MORTE DI SAN GIUSEPPE

dagli scritti di Maria Valtorta

Va detto che l’opera ha subito inoltre approfondite analisi da parte di molti eminenti teologi cattolici i quali dichiararono unanimemente che questa era assolutamente conforme alla ortodossia cattolica.

Maria_ValtortaIl padre gesuita Agostino Bea, un’autorità in campo esegetico, essendo Rettore del Pontificio istituto biblico di Roma, nonché confessore di Pio XII scrisse in merito all’Evangelo di Maria Valtorta:Quanto all’esegesi non ho trovato, nei fascicoli da me esaminati, errori di alcun rilievo. Sono poi stato molto impressionato dal fatto che le descrizioni archeologiche e topografiche sono proposte con notevole esattezza”.

Maria Valtorta inoltre mentre era impegnata nella stesura del suo Evangelo riuscì a riempire una grande quantità di quaderni tanto da poter formare in seguito ben 3 volumi di oltre 400 pagine l’uno il cui contenuto risultava integrativo dell’opera principale. Questi volumi sono titolati rispettivamente Quaderni 1943 / 1944 / 1945-50. Si pensò allora ad un’edizione a stampa di tutta l’Opera principale, ma svariate difficoltà si frapposero alla realizzazione del progetto: soltanto nel 1956 vide la luce il primo di quattro volumi, intitolato Il Poema di Gesù, successivamente modificato ne “Il Poema dell’Uomo-Dio”.

IL PURGATORIO NEGLI SCRITTI DI MARIA VALTORTA

(il video) 

Queste pagine sono il frutto di alcuni anni di esperienze mistiche nelle quali Gesù ha letteralmente fatto rivivere alla veggente quei giorni di duemila anni fa, proprio come se fosse stata lì allora, anzi, ancora di più perché lei vede e ascolta anche cose che gli stessi apostoli, in quei giorni, non poterono vedere, conoscere e riferire (a cominciare da tutto il lungo traviamento di Giuda, conosciuto solo da Gesù che provò in ogni modo e con un amore inaudito, per tre anni, a salvarlo).

Maria_Valtorta_002All’indomani della pubblicazione del quarto volume, il 16 dicembre 1959, il Sant’Uffizio condannò l’opera e la iscrisse nell’Indice dei libri proibiti. Il decreto della “Suprema”, come di consueto in simili casi, non era motivato; su L’Osservatore Romano del 6 gennaio 1960, esso fu riportato insieme con un articolo di commento, intitolato “Una vita di Gesù malamente romanzata”. La paura più grande era che prendesse il posto del Vangelo apostolico, visto che sviscera in maniera eccellente tanti punti enigmatici o le apparenti contraddizioni. Ecco perchè in tempi più recenti l’allora Cardinale Joseph Ratzinger a capo della commissione sottolineò come questo libro non dovesse più essere considerato vietato, ma non si doveva dimenticare che si trattava comunque di rivelazioni private delle quali non vi era certezza storica.

Rimane comunque incontestabile la ricchezza del contenuto teologico di questi dieci volumi che sono l’opera principale di Maria Valtorta, dal concepimento di Maria SS alla Pentecoste. Si viene letteralmente catapultati nella vita di Gesù che lei stessa non solo vedeva ma percepiva con tutti i sensi anche l’olfatto e il tatto. L’Evangelo come mi è stato rivelato è diventato il nuovo titolo di questi 10 volumi che hanno saputo illuminare il cuore e cambiare la vita di tante persone anche scettiche che hanno dovuto ricredersi e ora propongono la lettura di queste pagine come cura per ogni malattia interiore e dubbi di fede.

LA CROCIFISIONE DI GESÙ

Dagli scritti di Maria Valtorta

maria valtortaMaria Valtorta morì nella propria casa di Viareggio, il 12 ottobre 1961, e spirò non appena il sacerdote, recitando la preghiera per i moribondi allora in uso, le ebbe rivolto l’invito: “Proficiscere, anima christiana, ex hoc mundo” (Parti, anima cristiana, da questo mondo). Fu sepolta nel cimitero viareggino, ma, nel 1973, la salma fu riesumata e traslata a Firenze, nella Sala Capitolare della Basilica della Santissima Annunziata, il cui celebre affresco dell’Annunciazione, ella aveva molto ammirato in vita.

Di recente, l’Ordine dei Servi di Maria ha tentato di introdurre un processo di beatificazione, ma sembra che al momento sia tutto fermo.

Preghiamo e chiediamo l’intercessione di Maria Valtorta e chissà che il giungere di un miracolo non porti agli altari umani oltre che a quelli divini, questa donna che ha votato la sua vita a Dio e ci ha letteralmente catapultato in quegli anni lontani in cui il figlio di Dio era accanto a noi.

Fonti: varie

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BRANI TRATTI DALL’EVANGELO COME MI è STATO RIVELATO DI MARIA VALTORTA

VALTORTA 35a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

7° LIBRO (35a parte)

da pag 89 a pag 134

Quando si forma la colpa? Il soldato in guerra è un omicida?Queste le domande a cui dovrà rispondere Gesù in questa 35a parte oltre ad un approfondimento sulle problematiche che sorgono normalmente in ogni famiglia.   

(Una discussione tra i discepoli e Gesù, incalza Giuda di Keriot) […] Dico che, non potendoci isolare…, dobbiamo esser coperti per forza di ciò che è del mondo”. “Il Maestro e Simone dicono appunto che si deve cercare l’acqua del Cielo per conservarsi puliti, nonostante il mondo che è intorno a noi”, dice Giacomo d’Alfeo. […] (Gesù)“Giorno per giorno l’amore ti deterge da ciò che il mondo ti ha dato […] la mamma è il più grande amore della Terra, ma Dio è il più grande ed eterno amore della Terra e del Cielo – va ubbidito ed amato, perché tutto quello che fa lo fa per nostro bene…”.

(Maria SS.) […]la carità dei trapassati è vigile e vicina. Essi non si disinteressano e non ignorano ciò che avviene nei diletti che hanno qui lasciati…

(Gesù parla delle madriE’ macigno che le schiaccia il disamore dei figli, il loro essere imperfetti agli occhi di Dio e degli uomini.

(Gesù a TommasoNon ho guarito del tutto il suo cuore. Esso deve da sé cercare guarigione, ossia perdono, con un pentimento santo. Ma ho fatto che sia capace di ragionare di nuovo. Ora a lui ottenere il resto con la sua libera volontà.

(Gesù insegna ai discepoli) […]Il crudele perisce per la sua stessa crudeltà. Perisce e nella carne e nello spirito […] Dio […] concede questa o quella cosa, se giudica esser l’ora di concederla per un bene sicuro. Ma non può l’uomo pretenderla. A Davide, perdonato, ma ancor bisognoso di vittoria su se stesso dopo i passati errori, Dio non concede di erigere il Tempio […] Così Io vi dico. Volete voi, per essere iracondi, non meritare di erigere nei vostri cuori la casa al Signore dio vostro? Lungi dunque da voi ogni sentimento che non sia di amore. Abbiate un cuore perfetto, così come Davide lo invocava per suo figlio, costruttore del Tempio, affinché custodendo i miei comandamenti ed eseguendo ogni cosa secondo ciò che vi ho insegnato, voi giungiate a edificare in voi la dimora del vostro Dio[…] Voi avete sentito quali tremendi castighi sono serbati a Gerusalemme, all’Israele che non è giusto. Ma non ne gioite. E’ la nostra Patria Non gioitene pensando: “ Noi non ci saremo forse più”. Essa è sempre piena di fratelli vostri. Non dite: “Ben le sta, perché è insegnacrudele al Signore”. Le sventure della Patria, i dolori dei concittadini, devono sempre affliggere coloro che sono dei giusti. […] Dovete fare opere di amore. Vedere di salvare Patria e i compatrioti. Come? Forse colla violenza? Con lo sprezzo? No. Con l’amore, con il paziente amore per convertirli a Dio. Avete sentito. “Se Io troverò un uomo che pratichi giustizia, le userò misericordia”. Lavorate, dunque, perché i cuori vengano alla giustizia e si facciano giusti.

[…] più grande è la scienza e più bassa è la fede perché i dotti si credono esenti dalla fede semplice e schietta, che crede per forza d’amore e non per ausilio di scienza. E’ l’amore che bisogna tramandare e accendere. E, per farlo, bisogna ardere. Essere convinti, eroicamente convinti per convincere. In luogo degli sgarbi, in risposta agli insulti, umiltà e amore. E con questi andare, ricordando le parole del Signore a chi più non le ricorda:[…] voi dovete lavorare per quanto il Male lavora… […] per edificare in voi e intorno a voi la casa del Signore, come vi dicevo in principio. Fare, con una grande santità, che Dio possa ancora scendere nei cuori e sulla nostra cara Patria natia, che tanto già è punita e che non sa quale nembo di sciagura gonfi per essa nel settentrione, nella nazione forte che già ci domina e che sempre più ci dominerà, perché le azioni dei cittadini sono tali da disgustare il Buonissimo ed eccitare il forte.

… dove non è pace non può essere parola di Dio che, pacificamente sentita, dia frutti nei cuori.

michele - lucagiordanosanmichelesconfiggegliangeliribelli1666cakunsthistorischesmuseumviennaLucifero volle giudicare Iddio in un suo pensiero e lo definì errato e volle sostituirsi a Dio, credendosi più giusto di Lui. Tu sai, Simone, a che riuscì Lucifero. E tu sai che tutto il dolore di cui soffriamo è venuto per quella superbia…”

La colpa quand’è che si forma? Quando c’è la volontà di peccare, la conoscenza di peccare e la persistenza a voler peccare anche dopo che si è conosciuto che quell’azione è peccato. Tutto è nella volontà con cui uno compie un atto. Sia esso virtuoso o peccaminoso. […] il soldato che in guerra uccide è omicida? No, se il suo spirito non consente alla strage e combatte perché vi è costretto, ma lo fa con quel minimo di umanità che la dura legge della guerra e dell’esser sottoposto impone.

Anche l’eccessivo e disordinato amore di religione e di patria è peccato, perché diviene egoismo. E l’egoismo è sempre ragione e cagione di peccato. Si. L’egoismo è peccato perché semina nel cuore una mala volontà che fa ribelli a Dio e ai suoi comandi.

Nella caligine la mente, che non vede più la luce schietta della verità come vedeva prima di divenire superbia, inizia il processo dei perché, e dai perché passa al dubbio, dal dubbio al distacco, non solo dall’amore e dalla fiducia in Dio e nella sua giustizia, ma anche dal timore di Dio e del suo castigo, E perciò ecco la facilità a peccare, e dalla facilità al peccare ecco la solitudine dell’anima che si allontana da Dio, che non avendo più la volontà di Dio a guidarla cade nella legge della  sua  volontà di peccatore. Oh! Una ben brutta catena la volontà del peccatore, della quale un estremo è in mano a Satana e l’altro estremo tiene ai piedi dell’uomo una palla pesante per tenerlo lì, schiavo nel fango, curvo, nelle tenebre.

nozze - GuercinoSposalizioVergineLa vera carità, fede e speranza si provano nel dolore più che nella gioia, benché l’eccesso di gioia sia talora rovina ad uno spirito informe ancora. […] Colui che sa persistere nella fede, speranza e carità, anche quando malattie, miserie, morti, sventure lo fanno solo, abbandonato, sfuggito da tutti, e non fa che dire: “Sia fatto ciò che l’Altissimo crede utile per me”, in verità costui non solo merita aiuto da Dio, ma, Io ve lo dico, nel Regno dei Cieli è prono il suo posto e non conoscerà sosta nella purgazione, perché la sua giustizia ha annullato ogni debito nella vita passata.

Ricordate , che la benedizione mia, per essere fruttuosa, deve essere aiutata dal vostro buon volere. E voi sapete quale è il buon volere che deve animare una famiglia perché sia santa la casa che l’ospita. L’uomo vi deve essere capo ma non despota, né della sposa, né dei figli, né dei servi, […] ma guai a quei padri che mancano al loro ufficio, che sono ciechi e sordi ai bisogni e ai difetti dei membri della famiglia, che sono causa di scandalo o dolore per essa, che scendono a compromessi di nozze indegne pur di allearsi con famiglie ricche e potenti, senza riflettere che il matrimonio è unione voluta per elevazione e conforto dell’uomo e della donna, oltre che per procreazione; è dovere, è ministero, non è mercato, non è dolore, non è avvilimento di uno o dell’altro coniuge. E’ amore e non odio. Giusto dunque sia il capo senza eccessive durezze o pretese e senza eccessive condiscendenze e debolezze. Però, se aveste a scegliere fra l’eccesso di una o dell’altra cosa, scegliete piuttosto la seconda, perché di questa almeno Dio vi potrà dire: “Perché fosti così buono?”, e non condannarvi dato che l’eccesso di bontà già punisce l’uomo con le prepotenze che gli altri si permettono sul buono.

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E giusta sia la donna nella casa verso lo sposo, i figli e i servi.

Allo sposo dia ubbidienza e rispettoconforto ed aiuto. Ubbidienza finché questa non assuma sostanza di consentimento al peccato. La moglie deve essere sommessa ma non degradata. Guardate, o spose, che il primo che vi giudica, dopo Dio per certe colpevoli condiscendenze, è lo stesso vostro marito che vi induce ad esse. Non sempre sono desideri di amore, ma anche sono prove verso la vostra virtù. […]

Siate caste nel coniugio. Fate che la vostra castità imponga allo sposo quel ritegno che si ha per cose pure, e vi riguardi come sue simili, non come schiave o concubine mantenute per essere soltanto “piacere” e rigettate quando non piacciono più. La moglie virtuosa, direi la moglie che anche dopo il coniugio conserva quel “che” di verginale negli atti, nelle parole, egli abbandoni d’amore, può portare il marito ad una elevazione dal senso al sentimento, onde lo sposo si spoglia da lussuria e diviene veramente un unico “che” con la sposa, […]

La moglie sia paziente, materna col marito. Lo consideri come il primo dei suoi figli, perché la donna è sempre madre e l’uomo sempre bisognoso di una madre che sia paziente, prudente, affettuosa, confortatrice. Beata quella donna che del proprio coniuge sa essere la compagna e insieme la madre per sorreggerlo e la figlia per esser guidata.

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La moglie sia laboriosa. Il lavoro, impedendo le fantasticherie, fa bene all’onestà altre che alla borsa. Non tormenti il marito con stolte gelosie che a nulla riparano. Il marito è onesto? La gelosia stolta,spingendolo a fuggire la casa, lo mette in pericolo di cadere fra le maglie di una meretrice. Non è onesto e fedele? Non saranno le ire della gelosa quelle che lo correggono, ma sibbene contegno serio senza bronci e sgarbi, dignitoso e amoroso, amoroso ancora, quello che lo fanno riflettere e rinsavireSappiate riconquistare il marito, quando una passione ve lo ha allontanato, con la vostra virtù, come nella giovinezza lo conquistaste con la vostra bellezza. E, per trarre forza in questo dovere, e resistere al dolore che vi potrebbe fare ingiuste, amate e considerate i figli e il loro bene.

Tutto una donna ha nei figli: la gioia, la corona regale per le ore gioconde in cui è realmente regina della casa e del consorte, e il balsamo nelle ore di dolore in cui un tradimento, o altre penose esperienze della vita coniugale, le flagellano la fronte e soprattutto il cuore con le spine della sua triste regalità di sposa martireTanto calpestate da desiderare di tornare in famiglia divorziandoo di trovare un compenso in un finto amico che appetisce alla femmina, ma che finge di avere pietà del cuore della tradita? No, donne, no! Quei figli, quei figli innocenti, turbati già, già dai fatti precocemente tristi dall’ambiente domestico non più sereno, non più giusto, hanno i loro diritti alla madre, al padre, al conforto di una casa dove se è perito un amore, l’altro resta vigile a vegliare su essi.

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Quei loro occhi innocenti vi guardano, vi studiano e capiscono più che voi non crediate, e plasmano i loro spiriti a seconda di ciò che vedono e comprendono. Non siate mai di scandalo ai vostri innocenti, ma rifugiatevi in essi come in un baluardo di adamantini gigli contro le debolezze della carne e le insidie dei serpi.

E la donna sia madre. La madre giusta che è sorella insieme a madre, che è amica insieme a sorella dei suoi figli e figlie. E che è esempio, soprattutto, e su tutto. Vegliare sui figli e sulle figlieamorosamente correggere, sorreggere, far meditare, e tutto senza preferenze; […] ricordando che l’uomo non deve essere più severo di Dio, il quale ama non solo i buoni ma anche i non buoni, e li ama per vedere di farli buoni, […] un solo attimo di gloria nel Cielo è, per la gioia che comunica allo spirito che ne gode, più vasto della più trionfale vita di uomo che mai sia stata. Non invidiate perciò la prosperità del malvagio, ma cercate, con buona volontà di giungere a possedere il tesoro eterno del giusto. […]

[…] figli, che voi siate sottomessi ai genitori, rispettosi, ubbidienti, per poterlo essere anche col Signore Iddio vostro. Perché, se non imparate ad ubbidire ai piccoli comandi del padre e della madre, che vedete, come potrete ubbidire ai comandi di Dio, che vi vengono detti in suo Nome, ma che voi non vedete e non preghieraudite? […] Dio ama, è Padre, sapete? Ma, appunto perché vi ama e vi vuole seco, o cari fanciulli, vi vuole buoni. Là imparate ad amare e ubbidire, e di là comincia per voi la via che conduce al Cielo. […] le lacrime che un figlio fa versare al genitore rigano come piombo fuso il cuore del figlio malvagio e, nonostante ogni suo studio per addormire quella ferita, essa duole, duole e sempre più duole quando la morte del genitore impedisce al figlio di riparare… Oh! Figli, siate buoni, sempre, se volete che Dio vi ami.

E allora la casa benedetta da Me conserverà la sua benedizione e Dio sosterà in essa […] e non maledirete il lavoro e neppure lo farete tanto re della vostra vita da anteporlo a Dio. Perché, se il lavoro vi da guadagno, Dio vi dà il Cielo.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 33a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

6°/7° LIBRO (33a parte)

da pag.456 del 6° vol. a pag 32 del 7° vol.

Gesù inizia dando consigli a delle mogli romane che si lamentano dei propri mariti. Completerà poi la sua catechesi sul libero arbitrio fino a giungere al 7° volume dove si parla nuovamente di Maria e del suo rapporto con Gesù.

“… Coloro che fra voi sentono attrazione al Bene, alla Verità, e ripugnanza al Vizio, e fuggono le male azioni come avvilenti l’uomo, credete che sono già sul sentiero della giustizia”.

(Matrone romane a Gesù) “Avevamo deciso di ritirarci subito dopo la cena, nel caso vi fossimo andate… perché… le nostre cene terminano in orgie… che non possiamo sopportare più… E con sdegno di mogli  trascurate vi lasciamo rimanere i mariti…”, dice Valeria severa. “Non con sdegno… Con pietà della loro miseria morale…”, corregge Gesù. “E’ difficile, Maestro… Sappiamo ciò che avviene là dentro…” “Io pure so tante cose che avvengono nei cuori… eppure insegna bambini1perdono…” “Tu sei santo…” “Voi dovete divenirlo. Per mio desiderio e per pungolo della vostra volontà…[…] Ciò che vi fa inquietare è l’anelito del vostro spirito alla Luce, la sua insofferenza del vostro ritardare… a dare allo spirito ciò che esso vi chiede…”

“Il Cristianesimo insegnerà che lo schiavo ha un’anima pari al Cesare, migliore nella più parte dei casi, e che quell’anima appartiene a Dio, e chi la corrompe è maledetto.”

“Siate austere e pazienti. Con l’esempio migliorerete i consorti”.

“Non sai che lo Spirito Santo è sulle labbra di quelli che insegnano la Giustizia?”

Dio nei Cieli creò l’anima a fare a sua somiglianza il futuro uomo e la collocò nella carne  che si formava in un seno. E l’uomo, giunto il suo tempo di nascere, nacque con la sua anima, la quale sino all’uso della ragione fu come una terra lasciata incolta dal padrone. Ma, giunta l’età della ragione, l’uomo cominciò a ragionare e a distinguere il Bene e il Male. Ecco allora che si accorse di avere una vigna da coltivare a suo piacere. E si accorse di avere un vignaiuolo preposto a questa vigna: il suo libero arbitrio. Infatti la libertà di guidarsi, lasciata da Dio all’uomo suo figlio, è come un servo capace dato da Dio all’uomo suo figlio, perché lo aiuti a fare fertile la vigna, ossia l’anima. Se l’uomo non dovesse faticare da sé a farsi ricco[…] che merito avrebbe di ricrearsi in santità?  […] L’uomo decaduto deve tornare uomo eletto per sua libera volontà.

bambini benedizioneDal momento che una creatura sa distinguere la mala azione dalla buona azione, è responsabile. Non prima.

[…] Dunque l’uomo affida la sua vigna incolta al suo lavoratore, il libero arbitrio, ed esso comincia a coltivarla. L’anima, la vigna, ha però una voce e la fa udire all’arbitrio. Una voce soprannaturalenutrita da voci soprannaturali che Dio non nega mai alle anime: quella del Custode, quella di spiriti mandati da Dio, quella della Sapienza, quella dei ricordi soprannaturali che ogni anima ricorda anche senza che l’uomo tutto ne abbia la percezione esatta.

Oh! Che siepe alta e forte occorre alzare intorno al cuore per salvarlo dal male!

Quante virtù periscono perché mescolate alle sensualità, perché non coltivate, perché, in conclusione,il libero arbitrio non è sorretto dall’amore! […] Quanta arsura che dissecca le piante perché non c’è più l’orazione che è unione con Dio.

Vegliate perché in voi vi sia amore e non amor proprio, che spegne l’amore e getta l’anima in balia delle sensualità diverse e del disordine.

(Gesù a Giuda Iscariota) “…Io ammiro gli spiriti fedeli. E giusti. E non ostinati. E vorrei i miei apostoli meritevoli della lode che do alla pagana”

Uccellini(Gesù viene rimproverato per avere salvato una nidiata di uccellini in giorno di sabato) Per ferire col rimprovero non giudicate che è male muovere la lingua senza bisogno. Questo, che pure è un lavoro, e non utile, non necessario, non buono, non vi pare violazione del sabato.

I deboli trovano sempre un salvatore. Mentre i superbi, i forti secondo la legge del mondo, saranno stritolati dal peso della loro stessa pesante legge.

Il Deuteronomio prescriveva leggi di umanità perché gli uomini, allora, erano per puerizia spirituale, dei belluini , dei semi-selvaggi. Andavano guidati per mano […] per insegnare loro a salire a pietà, rispetto, amore più alti. Ma, quando Io sono venuto, ho perfezionato le norme mosaiche ed ho aperto orizzonti più vasti. La lettera non era più “il tutto”. Lo spirito è divenuto “il tutto”. […] Oh! Felici quelli che in ogni cosa sanno vedere Dio e servirlo con spirito d’amore riverente!    

Ancora assente è Giuda?”, chiede Gesù. “Si, Maestro. Ma se vuoi lo chiamiamo…” “Non occorre. La mia voce lo raggiunge là dov’è. E’ la sua coscienza, libera, gli parla con la sua propria voce. Non occorre unirvi le vostre voci e forzare una volontà. […]”INSEGNA7

Il Signore ripara ai malestri umani quando bene è per le anime la riparazione, e non permette che l’odio annulli ciò che è opera di amore.

L’angelo del Signore ve le ripeterà quelle parole, tenendole fresche nei vostri spiriti volonterosi di Sapienza. Non solo. Ma ve le spiegherà, e sarete sapienti nella parola del vostro Maestro. Voi sigillate l’amore per Me col dolore. Può mai perire ciò che resiste anche alla persecuzione? Non può perire. Io ve lo dico. Dono di Dio non si cancella. Solo il peccato lo annulla. […]

Un altro è il digiuno da Me preferitoRompi le catene del peccato, sciogli le obbligazioni che opprimono, metti in libertà chi è in ristrettezze, togli ogni gravame. Spezza il tuo pane con chi ha fame, accogli i poveri e i pellegrini, vesti gli ignudi e non disprezzare il tuo prossimo.

Fate i vostri sabati ragionando fra voi del Signore, e il Signore sarà fra voi.

Voi perdonate e il Signore vi glorificherà.

Perseverate, figli diletti! Ancora un poco di pazienza portate, così come Io la porto. Siate fedeli, facendo ciò che vi è concesso dal padrone ingiusto. E Dio giudicherà che avete tutto fatto e del tutto vi premierà. Non odiate, anche se tutto congiura ad insegnarvi ad odiare. Abbiate fede in Dio.

 DAL SETTIMO LIBRO

San Tommaso

(Domande dei discepoli a Gesù) “Fratello mio, dimmi una cosa che da tempo desidero sapere. Come vedi Tu Maria? Come Madre o come suddita? Ti è Madre, ma è donna e Tu sei Dio…”, dice il Taddeo. “Come sorella e sposa, come delizia e riposo del Dio e come conforto dell’Uomo. Tutto Io vedo ed ho in Maria, come Dio e come Uomo. Colei che era la Delizia della Seconda Persona della Triade in Cielo, Delizia del Verbo come del Padre e dello Spirito, è la Delizia del Dio incarnato e lo sarà dell’Uomo Dio glorificato”.  “Che mistero!” Dio si è dunque privato due volte delle sue compiacenze? In Te e in Maria, e vi ha dato alla Terra…”, medita lo Zelote.

Che amore! Questo devi dire. L’amore spinse la Triade a dare Maria e Gesù alla Terra”, dice Giacomo.

E, non per Te che sei Dio, ma per la sua Rosa, non temette di affidarla agli uomini, tutti indegni di tutelarla?”, chiede Tommaso. “Toma, ti risponde il Cantico: -Il Pacifico aveva una vigna e l’affidò ai vignaiuoli i quali, profanatori aizzati dal Profanatore, molte somme avrebbero dato per averla, ossia tutte le seduzioni a sedurla, ma la Vigna bella del Signore si custodì da sé, né volle dare i suoi frutti altro che al Signore, e volle aprirsi allo Stesso generando il Tesoro senza prezzo: il Salvatore-.”

(Maria SS e Gesù) “Oh! Sono un ben povero aiuto, Figlio mio! Perché non riesco a farti amare, non a darti … letizia… finchè ti è concesso di averne un poco… Che sono mai allora? Una ben povera discepola…”. “Mamma! Mamma! Non dire così! La mia forza mi viene dalle tue orazioni”.

maria bacio“Sostituite piano piano ciò che non deve rimanere in un convertito, con carità, pazienza, tenacia. […] E non temete di corrompervi toccando con la vostra veste le parti basse, materiali, di coloro che curate nello spirito. Con prudenza, per non esser di rovina anziché di edificazione. Vivete raccolti nel vostro io nutrito di Dio, fasciato di virtù, andate con delicatezza, specie quando dovete occuparvi del sensibilissimo io spirituale altrui, e certamente riuscirete a fare, anche degli esseri più spregevoli, degli essere degni del Cielo”.

Tua Madre […] Neppur Satana le resisterebbe!…”, dice lo Zelote. […] “ ci sono uomini più resistenti di Satana, che almeno fugge dal cospetto di Maria. Vi sono uomini che le stanno vicino e che, ammaestrati da Lei, non si mutano in bene…”.

(catechesi di Maria SS e Gesù ad apostoli e discepole) “ … Maria non gli hai raccontato ancora niente della sua nascita?”, dice Giacomo additando il Signore che ascolta e tace. (Maria)“Non ancora. Voglio che conosca bene il passato prima del presente. Per capirlo questo presente, che ha la sua ragione di essere nel passato. Quando lo conoscerà, vedrà che il Dio che le fa paura, il Dio del Sinai, non è che un Dio di severo amore, ma sempre d’amore”. […]

Ricordatevi sempre tutti questa verità quando evangelizzate. Le anime hanno bisogno di non aver paura per andare a Dio con tutta fiducia […]

[…] quando ha ucciso i figli degli egizi crudeli ha usato pietà ai figli che, non crescendo, non sono divenuti peccatori come i padri loro, e ha dato tempo ai genitori loro di pentirsi del male fatto. Dunque fu severa bontà. Bisogna saper distinguere la vera bontà da ciò che è solo mollezza di educazione. Anche quando Io ero piccolo infante vennero uccisi molti piccini sul seno stesso delle madri. E il mondo gridò di orrore. Ma quando il Tempo non sarà più per i singoli o per l’Umanità tutta, una e una volta comprenderete che fortunati, benedetti in Israele, nella Israele dei tempi di Cristo, furono coloro che per essere stati sterminati nell’infanzia ebbero la preservazione dal più grande peccato, quello di essere complici della morte del Salvatore.

(Maria d’Alfeo rimprovera Gesù davanti a Sua Madre) “ Ma non lo devi dire lo preghiera13stesso questo orrendo futuro! Tu infiggi una spada nel suo cuore”.  (Maria SS)“ E’ trentadue anni che vi è questa spada” (Maria d’Alfeo) “Noooh! Non è possibile! Maria … sempre così serena… Maria… […] Non è possibile che una madre sappia questo e stia calma!” (Maria SS) Prima di esser Madre, sono figlia e serva di Dio… La mia calma dove la trovo? Nel fare la volontà di Dio. La mia serenità da che mi viene? Dal fare questa volontàSe dovessi fare la volontà di un uomo potrei essere turbata, perché un uomo, anche il più saggio, può sempre imporre volontà errate. Ma quella di Dio! […] Colui che mi ha imposto la sua volontà e che io servo con amore fiducioso mi darà gli aiuti per quell’ora. A me, a Lui… Perché non può il Padre dare volontà troppo forti per le forze dell’uomo… e soccorre… sempre… E ci soccorrerà, Figlio mio… ci soccorrerà… Egli ci soccorrerà… e non ci potrà essere che Lui, infinito nei mezzi, a soccorrerci…”. (Gesù) “Si, Madre. L’Amore ci soccorrerà, e nell’amore ci soccorreremo a vicenda. E nell’amore redimeremo…”

(Maria SS ad una discepola) “Si, figlia mia. Non temere. Dio aiuterà anche te, se tu accetterai sempre la sua volontà”.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 32a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 6 LIBRO (32a parte)

da pag.440 a pag. 451

Illuminante la descrizione che Gesù fa del Martirio spiegando ai discepoli cosa comporta, cosa merita e cosa ci aspetterà dopo la morte. Oltre ad una parabola raccontata dal Signore in un modo completamente nuovo…

(Gesù parla del male ) … “Sempre crederà di essere trionfatore, nonostante tutte le smentite che i giusti gli daranno. E il mio Sacrificio non spunterà le sue saette. Ma l’ora verrà, l’ora finale, in cui il Male sarà vinto e in una bellezza ancora più infinita di quale il tuo spirito la prevedegli eletti saranno l’unico Popolo, eterno, santo, il Popolo del Dio vero”.  “ E noi ci saremo tutti?” chiedono gli apostoli. “Tutti. […] Ma non tutti sarete fedeli sino alla fine. Però molti saranno come Me in Paradiso. PROTOMARTIRI1Taluni avranno premio dopo espiazione, altri dal primo momento dopo la morte, ma il premio sarà tale che, come dimenticherete la Terra e i suoi dolori, così dimenticherete il Purgatorio colle sue penitenziali nostalgie d’amore”. “Maestro Tu ci hai detto che subiremo persecuzioni e martiri. Potremo allora esser presi e uccisi senza aver tempo di pentirci, oppure la nostra debolezza ci farà mancare di rassegnazione alla morte cruenta… E allora?”, chiede Nicolai d’Antiochia che è fra i discepoli.  […] ai grandi spiriti, che devono testimoniare il Signore, viene dal Signore infuso un aiuto soprannaturale…”. “Quale? L’insensibilità forse?”. “No, Nicolai. L’amore perfetto. Essi giungeranno ad un amore tanto completo che strazio di tortura, che strazio di accuse, di separazioni dai parenti, dalla vita, da tutto, cesseranno di essere cosa che deprime, ma anzi tutto si muterà in base per alzarsi al Cielo, accoglierlo, vederlo, e perciò tendere le braccia e il cuore alle torture per andare là dove già sarà il loro cuore: nel Cielo”.

s-sebastiano-martireUno che muore così sarà, allora, molto perdonato”, dice un vecchio discepolo di cui non so il nome. “Non molto, ma del tutto perdonato, perché l’amore è assoluzione, e sacrificio è assoluzione, e confessione eroica di fede è assoluzione. Vedi perciò che un triplice lavacro sarà sui martiri.” “Oh! Allora… Io ho molto peccato, Maestro, e ho seguito questi per avere perdono, e Tu ieri me lo hai dato e perciò sei stato insultato da chi non perdona ed è colpevole. Io credo che il tuo perdono è valido. Ma per i miei lunghi anni di colpa dammi l’assolvente martirio”. […] “Molto chiedi, uomo! La vita dell’uomo è in mano del Padre mio…”  […] “… non ti pare martirio vivere quando il mondo ha perduto ogni attrattiva e il cuore anela al Cielo, e vivere per ammaestrare altri all’amore e conoscere le delusioni del Maestro e perseverare senza stanchezze per dare al Maestro delle anime?

Fa la volontà di Dio, sempre, anche se la tua ti parrebbe più eroica, e sarai santo…”

“… Con la vita cessa soltanto il dolore per quelli che furono buoni e onesti nelle loro catene, e col dolore la differenza fra ricchi e poveri, fra liberi e schiavi. Dopo c’è un unico e giusto Iddio per tutti, il Quale, senza tener conto di censo o di catene, darà premio ai buoni e castigo ai non buoni. Ricordatevelo. […] Per mostrarmi che mi avete gratitudine, siate sempre più buoni, e avrete il vero Dio a vostro eterno Amico“.

(Gesù racconta la parabola di un padre che invia i figli per il mondo dando a tutti in egual misura e poi li richiama a se) “Anche senza interrogazioni, il loro aspetto diverso dava risposta sulla verità. […] Il padre iniziò l’interrogatorio da questi ultimi: ” Come mai, voi che eravate di così sereno aspetto quando partiste, ora parete fiere pronte a sbranare? Da dove vi viene quell’aspetto?”. “La vita ce lo ha dato. E la tua durezza di mandarci fuori di casaTu ci hai messo a contatto col mondo.” “Sta bene. E che avete fatto nel modo?” “Ciò che potemmo per ubidire al tuo comando di guadagnarci la vita col niente che ci hai dato”.

Sta bene. Mettetevi in quell’angolo… E ora a voi, magri, malati e malvestiti. Che faceste per ridurvi così? Eravate pure sani e ben vestiti quando partiste”. “In dieci anni gli abiti si logorano…”, obbiettarono i fannulloni. “Non ci sono dunque più telai nel mondo che facciano stoffe per le vesti degli uomini?” “Si… Ma ci vogliono denari per comperarle…”. “Li avevate”. “In dieci anni… si sono più che finiti. Tutto ciò che ha principio ha fine”. “Si, se se ne leva senza mettervene. Ma perchè voi avete soltanto levato? Se aveste lavorato, potevate mettere e levare senza che il denaro finisse, ma anzi ottenendo che aumentasse. Siete stati forse malati?” “No, padre”. “E allora?” “Ci sentimmo spersi… Non sapevamo che cosa fare, che fosse buono… Temevamo di far male. E per non fare male non facemmo nulla”. “E non c’era il padre vostro a cui rivolgervi per consiglio? Sono forse stato mai padre intransigente, pauroso?”. “Oh, no! ma ci vergognavamo di dirti: Non siamo capaci di prendere iniziative. Tu sei sempre stato così attivo… Ci siamo nascosti per vergogna”.

Sta bene. Andate nel mezzo della stanza. A voi! E che mi dite voi? Voi che all’aspetto della fame unite quello della malattia? Forse che il troppo lavoro vi ha resi malati? Siate sinceri e non vi sgriderò…”. Alcuni degli interpellati si gettarono in PENTITOginocchio battendosi il petto e dicendo: “Perdonaci, o Padre! Già Dio ci ha castigati e ce lo meritiamo. Ma tu, che sei padre nostro, perdonaci!… Abbiamo iniziato bene; ma non abbiamo perseverato. Trovandoci facilmente ricchi, dicemmo: Orbene, ora godiamo un po’, come ci suggeriscono gli amici, e poi torneremo al lavoro e rifaremo il disperso. E volevamo fare così, in verità. Tornare alle due monete e poi rifarle fruttare, come per giuco. E per due volte (dicono due) per tre (dice uno) ci riuscimmo. Ma poi la fortuna ci abbandonò… e consumammo tutto il denaro“. “Ma perchè non vi siete ripresi dopo la prima volta?”. “Perchè il pane speziato del vizio corrompe il palato, e non si può più farne senza…”. “C’era vostro padre…” “E’ vero, e a te sospiravamo con rimpianto e nostalgia. Ma noi ti abbiamo offeso… Supplicavamo il Cielo di ispirarti di chiamarci per ricevere il tuo rimprovero e il tuo perdono; questo chiedevamo e chiediamo, più delle ricchezze che non vogliamo più, perchè ci hanno traviati”.

Sta bene. Mettetevi voi pure presso quelli di prima, al centro della stanza. E voi, malati e poveri come questi, ma che tacete e non mostrate dolore, che dite?”. “Ciò che dissero i primi. Che ti odiano perchè col tuo imprudente agire ci hai rovinati. Tu che ci conoscevi non dovevi lanciarci nelle tentazioni. Ci hai odiato e ti odiamo. Ci hai fatto questo tranello per liberarti di noi. Sii maledetto”.

pecoreSta bene. Andate coi primi in quell’angolo. Ed ora a voi, floridi, sereni, ricchi figli miei. Dite. Come siete giunti a questo?”. “Mettendo in pratica i tuoi insegnamenti, esempi, consigli, ordini, tutto. Resistendo ai tentatori per amore di te, padre benedetto che ci hai dato la vita e la sapienza”.

Sta bene. Venite alla mia destra e udite tutti il mio giudizio e la mia difesa. Io ho dato a tutti ad un modo di esempio e sapienza. I miei figli hanno risposto in maniere diverse. Da un padre lavoratore, onesto, morigerato, sono usciti dei simili a lui, poi degli oziosi, dei deboli facili a cadere in tentazioni e dei crudeli che odiano il padre, i fratelli e il prossimo su cui, anche se non lo dicono lo so, hanno esercitato usura e delitto. E nei deboli e negli oziosi ci sono i pentiti e gli impenitenti. Ora io giudico. I perfetti già sono alla mia destra, pari a me nella gloria come nelle opere; i pentiti staranno di nuovo, come fanciulli ancora da istruirsi, soggetti fino a che non avranno raggiunto il grado di capacità che li faccia di nuovo adulti; gli impenitenti e colpevoli siano gettati fuori dei miei confini e perseguitati dalla maledizione di chi non è più loro padre, perchè il loro odio per me annulla i rapporti della paternità e della figliolanza fra noi. Però ricordo a tutti che ognuno si è fatto la sua sorte, perchè io ho dato a tutti le stesse cose che nei riceventi, hanno prodotti quattro diversi sorti, e non posso essere accusato di aver voluto il loro male”.

parabola_dei_talenti (1)(Gesù la spiega) Le due monete date dal padre a tutti i figli prima di mandarli nel mondo sono il tempo e la libera volontà che Dio da ad ogni uomo, perchè li usi come meglio crede, dopo essere stato ammaestrato ed edificato con la Legge e gli esempi dei giusti. […] Chi tesorizza il tempo, i mezzi, l’educazione, il censo, tutto, nel bene e si mantiene sano e santo, ricco di moltiplicata ricchezza. Chi comincia bene e poi si stanca e disperde. Chi non fa nulla pretendendo che gli altri facciano. Chi accusa il padre dei suoi errori; chi si pente, disposto a riparare; chi non si pente e accusa e maledice come se la sua rovina fosse stata forzata da altri. E Dio ai giusti da subito premio; ai pentiti misericordia e tempo di espiare per giungere al premio per il loro pentimento ed espiazione; e dà maledizione e castigo a chi calpesta l’amore con l’impenitenza conseguente al peccato. A ognuno da il suo.

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 31a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 6 LIBRO (31a parte)

da pag.412 a pag.438

In questa parte Gesù trarrà alcuni insegnamenti per i suoi discepoli, direttamente dalla liberazione di un indemoniato. E assai commovente la sua richiesta di aiuto nello strappare le anime al suo nemico: Satana. 

(Gesù libera un ossesso e questi gli risponde) … “Esco, sì. Mi hai vinto. Ma mi vendicherò. Tu scacci me, ma un demone l’hai al fianco e in quello entrerò per possederlo, investendolo di ogni mio potere. E non ci sarà comando tuo che lo strapperà a me. In ogni tempo, in ogni luogo io mi genero figli. Io, l’autore del Male. E come Dio da Se stesso si è generato, io, ecco, da me stesso mi genero. Mi concepisco nel cuore dell’uomo, e costui mi partorisce, partorisce un nuovo Satana che è se stesso, ed io giubilo, giubilo d’aver prole! Tu e gli uomini sempre troverete queste mie creature che sono altrettanti me. Vado, o Cristo, a prendere possesso del mio nuovo regno, come Tu vuoi, e ti lascio, elemosina di Satana a Te, Dio, mi prendo mille e diecimila ora, e li troverai quando sarai Tu un lurido sbrendolo di carne data in ludibrio ai cani, e ne prenderò, nei secoli e nei secoli, diecimila e centomila, per farne il mio strumento e il tuo tormento. Credi di vincere alzando il tuo Segno? I miei lo abbatteranno e io vincerò… Ah! No che non ti vinco! Ma ti torturo in Te e nei tuoi!…” 

Pietro chiede: “Perché, Maestro, lo spirito immondo fece tanta pietro apostolo1resistenza?” “Perché era uno spirito completo”. “Che vuole dire questa parola?” “Uditemi. Vi è chi si dà a Satana aprendo una porta ad un vizio capitale. Vi è chi si dà due volte, chi tre, chi sette. Quando uno aprì lo spirito ai sette vizi, allora entra in lui uno spirito completo. Entra Satana, il principe nero.”  “Quell’uomo, giovane ancora, come poteva esser preso da Satana?” “ Oh! Amici! Sapete per quale sentiero viene Satana? Tre sono le vie generalmente battute, ed una non manca mai. Tre: il senso, il denaro, la superbia della mente. Il senso è quello che non manca mai. Staffetta delle altre concupiscenze, passa seminando il suo veleno e tutto fiorisce di fioritura satanica. Per questo Io vi dico: “siate padroni della vostra carne”. Sia questa padronanza l’inizio d’ogni altra, così come questa schiavitù è inizio d’ogni altra. Lo schiavo della lussuria diviene ladro e barattiere, crudele, omicida, pur  di servire la sua padrona. La stessa sete di potere ha parentela con la carne. Non vi pare? Così è. Meditate e vedrete se erro. Per la carne Satana entrò nell’uomo e, felice se lo può fare, per la carne vi rientra. Lui, uno e settemplice, col proliferare delle sue legioni di demoni minori.”

Maria di Magdala Tu dicesti che aveva sette demoni, Tu lo dicesti, e certo erano demoni di lussuria. Eppure la liberasti con molta facilità.” “Si, Giuda. E’ vero.” “E allora?” “E allora, tu dici, la mia teoria cade. No, amico. La donna voleva, ormai, esser liberata dal suo possesso. Voleva.

 La volontà è tutto.”

Perché, Maestro, noi vediamo che molte donne sono prese dal demonio e, lo si può dire, da questo demonio?” “Vedi, Matteo. La donna non è uguale all’uomo nella sua formazione e nelle reazioni alla colpa d’origine. L’uomo ha altre méte al suo desiderio, più o meno buono. La donna ha una méta: l’amore.  L’uomo ha un’altra formazione. La donna ha questa, sensibile, ancor più perfetta perché destinata al generare. Tu sai che ogni perfezione genera aumento di adamo e evasensibilità. Un udito perfetto ode ciò che sfugge ad altro orecchio meno perfetto e ne gode. E così l’occhio, e così il palato e l’olfatto. La donna doveva esser la dolcezza di Dio sulla Terra, doveva essere l’amore, l’incarnazione di questo fuoco che muove Colui che è, la manifestazione, la testimonianza di questo amore. Dio l’aveva perciò dotata di uno spirito sovreminentemente sensibile perché, madre un giorno, sapesse e potesse, ai suoi nati, aprire gli occhi del cuore all’amore verso Dio e i loro simili, così come l’uomo avrebbe aperto gli occhi della mente ai suoi nati all’intelligere e all’operare. Rifletti il comando di Dio a Se stesso: “Facciamo ad Adamo una compagna”. Dio-Bontà non poteva che voler fare una buona compagna ad Adamo doveva perciò essere capace di amare per finire di rendere beato il giorno di Adamo nel Giardino felice. Doveva esser tanto capace di amare da essere seconda, collaboratrice e surrogatrice di Dio nell’amare l’uomo, sua creatura, di modo che, anche nelle ore che la Divinità non si palesava al suo creato con la sua voce d’amore, l’uomo non si sentisse infelice per mancanza d’amore. Satana sapeva di questa perfezione. Tante cose sa Satana. E’ lui che parla sulle labbra dei pitoni, dicendo menzogne commiste a verità. E queste verità, che esso odia perché egli è Menzogna, le dice solo – tenete a mente, o voi tutti e voi futuri – per sedurvi con la chimera che non sia la Tenebra che parla ma la Luce. Satana, astuto, tortuoso e crudele, si è insinuato in questa perfezione e lì ha morso, e lì ha lasciato il suo veleno. La perfezione e lì ha morso, e lì ha lasciato il suo veleno. La perfezione della donna nell’amare è divenuta così strumento a Satana per dominare donna e uomo e propagare il male…”

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“…ma le nostre madri, allora?” “Giovanni, temi di loro? Non tutte le donne sono strumento a Satana.  Perfette nel sentimento, sono sempre eccessive nell’azione: angeli se vogliono esser di Dio, demoni se vogliono esser di Satana. Le donne sante, e tua madre fra queste, vogliono esser di Dio e angeli sono.” “ Non ti sembra ingiusta la punizione alla donna, Maestro? Anche l’uomo peccò.” “E il premio, allora? E’ detto che per la Donna tornerà nel mondo il Bene e sarà vinto Satana. … Vi è da annullare una pagina scritta da Satana. E lo farà il pianto di una Donna. E, poi che Satana urlerà in eterno le sue voci, ecco che una voce di Donna canterà per coprire quelle voci. … In verità vi dico che la  sua voce è già scesa dai Cieli, dove in eterno cantava il suo alleluia.… Capovolgerà Eva col suo triplice peccato.

Ubbidienza assoluta. Purezza assoluta. Umiltà assoluta. Su questo si drizzerà. Regina e vittoriosa.

(L’ex indemoniato torna da Gesù dopo che i farisei gli hanno instillato false paure) Vi è un modo sicuro per comprendere se un prodigio viene da Dio o da un demonio. Ed è ciò che l’anima provaSe il fatto straordinario viene da Dio, pace si infonde nell’anima, pace e gaudio vengono, mentre da quelle di un demonio, sia demonio spirito o demonio uomo, viene turbamento e dolore. E anche dalla vicinanza di Dio viene pace e gaudio, mentre dalla vicinanza di spiriti o uomini malvagi viene turbamento e dolore. Ora rifletti, figlio di Dio. Quando, cedendo al demone della lussuria, tu cominciasti ad accogliere in te il tuo oppressore, godevi gaudio e pace?  … Il dubbio suscitato dalle parole pesatamente dannose fu l’ultima vendetta di gesù_scaccia-demoni3Satana uscito da costui, vinto, desideroso di riprendere la preda perduta.”

Non mettete in voi ciò che è di coloro che voi stessi, benché imperfetti, giudicate ingiusti. Mettereste in voi lo stesso lievito che corrompe loro. Il lievito dei farisei è l‘ipocrisia. Essa non sia mai in voi, né rispetto alle forme del culto verso Dio né rispetto al modo di usare coi fratelli. Guardatevi dal lievito dei farisei. Pensate che non c’è nulla d’occulto che non possa essere scoperto, nulla di nascosto che non finisca ad essere noto. … E così di tutte le azioni dell’uomo. Uno almeno, Dio, le conosce e provvede. Quanto quello che viene tramato in segreto in una camera può esser disvelato come fosse stato preparato su una piazza.

Temete di quelli che, dopo avervi fatto morire, vi possono mandare all’inferno, ossia dei vizi, dei cattivi compagni, dei falsi maestri, di tutti coloro che vi insinuano il peccato o il dubbio nel cuore, di quelli che tentano di corrompere l’anima più del corpo e portarvi al distacco da Dio e a pensieri di disperazione nella divinaMisericordia. Di questo avete a temere…

Chi avrà bestemmiato contro lo Spirito Santo non sarà perdonato.

SPIRITO SANTO1Questo perché? Perché non tutti possono conoscere l’estensione dell’Amore, la sua perfetta infinità, e vedere Dio in una carne simile ad ogni carne d’uomo. … Perdonato non può essere chi non si arrende alla verità che traluce dai miei atti e nega allo Spirito d’amore di aver potuto mantenere la parola data di mandare il Salvatore al tempo stabilito, il Salvatore preceduto e accompagnato dai segni predetti. … E dirmi “satana” non sarà loro perdonato, perché lo Spirito per Me fa opere divine e non sataniche. E portare altri a disperazione quando l’Amore li ha portati alla pace non sarà perdonato. Perchéqueste sono tutte offese allo Spirito Santo.

(Giuda) “…sono un demonio. Un demonio io sono. Salvami, Maestro, come salvi tanti indemoniati. Salvami! Salvami!” “Non sia inerte la tua volontà di esser salvato.” “C’è. Lo vedi. Io voglio essere salvato” “Da Me. Pretendi che Io faccia tutto. Ma Io sono Dio e rispetto il tuo libero arbitrio. Ti darò le forze per giungere a “volere”. Ma volere non essere schiavo deve venire da te”.

Sopportereste voi che i vostri garzoni di barca, i contadini, gli operai, il servo di casa, vi dicessero: “Servimi perché io ho lavorato”? Non credo. Così anche voi, guardando ciò che avete fatto e che fate per Me – e, in futuro, guardando ciò che farete per continuare la mia opera e continuare a servire il Maestro vostro – dovete sempre dire, perché vedrete anche che avete sempre fatto molto meno di quanto era giusto fare per essere a pari col molto avuto da Dio: “Siamo servi inutili, perché non abbiamo fatto che il nostro dovere”. Se così ragionerete, vedrete che non sentirete più pretese e malumori sorgere in voi, e agirete con giustizia.”

SAN GIOVANNI EV3(Giovanni) “Maestro, dimmi: l’uomo tuo servo non potrà mai fare più del suo dovere, per dirti con questo “più” che ti ama completamente”? “Fanciullo, Dio ti ha amato tanto che, per giustizia, ogni tuo eroismo sarebbe sempre poco. .. quando vede che avete dato senza parsimonia, con una misura colma, traboccante, generosa, allora dice: “Questo mio servo mi ha dato più di quanto era suo dovere. Perciò Io gli darò la superabbondanza dei miei premi”  

“…l’anima pura possiede la sapienza. Essa è che parla nel cuore dell’uomo giusto.”

(Gesù a Giuda d’AlfeoNon è con la violenza che si piegano i cuori. Credi di averne diritto di censurare ogni sua azione? Ti senti tanto perfetto da poterlo fare? Ti ricordo che Io, tuo Maestro, non lo faccio, perchè amo quell’anima informe. E’ quella che mi fa pietà più di ogni altra… perchè appunto è informe. Credi che egli goda del suo stato? E come potrai domani essere maestro di spiriti se non ti eserciti su un compagno ad usare l’infinita carità che redime i peccatori?

… l’umiltà del corretto disarma colui che corregge. … “

insegna discepoliNon c’è limite per l’amore e il perdono. Non c’è. Né in Dio né nei veri figli di Dio. Finché c’è vita, non c’è limite. L’unica barriera alla discesa del perdono e dell’amore è la resistenza impenitente del peccatore. Ma se egli si pente, va sempre perdonato. “

Perciò, se il vostro fratello pecca, riprendetelo con amore, e se si pente perdonategli. […] Mentre egli è lontano, mi promettete di compatirlo? Di aiutarmi a guarirlo col sacrificio del vostro contenervi quando egli sbaglia? Non volete aiutarmi a salvarlo? E’ un vostro fratello di spirito

[…] Non volete consolare il Padre e Me, e aiutarci a  fare buono il povero fratello  che, credetelo, non è felice per essere così?…”

[…] “Io sono il grande Mendico. E vi chiedo l’obolo più prezioso: anime vi chiedo. Io le vado cercando. Ma voi mi dovete aiutare… Saziate la fame del mio Cuore, che cerca amore e non lo trova che in troppo pochi. Perchè quelli che non tendono alla perfezione mi sono come tanti pani levati alla mia fame spirituale. Date anime al vostro Maestro, afflitto di essere disamato e incompreso…”

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 30a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 6 LIBRO (30a parte)

da pag.346 a pag. 407

Ancora una volta bellissime catechesi di Gesù a M. Valtorta, come questa: “Anche Satana ha paura del più forte. E il più forte è l’amore!“, spiega come Satana ci inganna con necessità apparentemente giuste, per allontanarci da Dio. La parabola dello scultore e delle statue per chiudere con la frase: “L’amore è quello che salverà la Terra. “

Dio benedice i generosi. Dare è meglio che ricevere, perché obbliga il giusto Dio a dare più abbondante mercede a colui che fu pietoso.

L’uomo ha in se una luce d’intelligenza superiore, e più l’avrà per quanto più sarà nelle cose di Dio istruito, perciò sarà responsabile del suo operare.

Anche Satana ha paura del più forte. E il più forte è l’Amore.

giuda-il-traditore-di-cristo-cm-50x60-olio-su-telaFa quello che fa la buona volontà in voi. Distrugge le tiepidezze, i quietismi, le vane presunzioni. Vi obbliga a stare vigilanti.  Quale è la cosa che vi fa degni di premioLa lotta e la vittoria. Potete aver vittoria se non avete lotta? La presenza di Satana obbliga ad una vigilanza continua. L’amore, poi, che vi ama, rende la presenza non inesorabilmente nociva. Se state presso all’Amore, Satana tenta, ma viene reso incapace di nuocere veramente. … Sempre. Nelle grandi e piccole cose. Per esempio, una piccola cosa: a te inutilmente ti consiglia di aver cura della tua salute. Subdolo consiglio per cercare di levarti a Me. L’Amore ti tiene stretto, Simone, e i tuoi dolori perdono valore anche agli occhi tuoi. 

Ci vuole un tatto infinito nel curare i cuori. Io, Sapienza, anche conoscendo che nel caso di Giuda ciò era inutile, l’ho avuto per insegnare a tutti l’arte di redimere, di aiutare chi si redime. 

Tutto era bello ai progenitori finché non ebbero le cataratte del peccato… E tutto parlava loro di Dio finché sulle cose, meglio,nella loro pupilla non fu istillato l’umore che svisò la loro capacità di vedere Dio… Anche al momento attuale, Dio tanto più si disvela più lo spirito è re in una creatura…

La giovinezza è spesso irriflessiva, Bartolomai. Compatiscila…

Pietro e il suo Maestro Gesù(Pietro e Gesù) “E mi piacerebbe sapere tante cose…” “Ciò è difetto, Pietro mio.” “Lo so… Ma non credo che questo volta sia difetto. Volessi sapere delle cose brutte, delle birbonate per poter criticare chi le ha fatte, oh! Allora sarebbe difetto. Ma Tu vedi che io non ti ho chiesto se Giuda c’entrava nella chiamata a Bétèr e perché…” “Ma ne avevi una grande voglia…” “Si. E’ vero. Ma anzi ciò è merito più grande, no?” “E’ merito più grande. Come grande merito è dominare se stessi. Questo dimostra, in chi lo fa, una buona, seria evoluzione nello spirituale, un veramente attivo apprendere e assimilare le lezioni del Maestro.” “… Però ora vorrei che i miei sacrifici facessero mutare Giuda. Non sono invidioso. Vorrei tutti perfetti per farti perfettamente felice. Ci riuscirò?” “Confida, Simone, confida e persevera.” …. “E non mi dici altro? Non c’è altro di buono, qualche fiore fra le spine che trovi da per tutto?” “Sì. Un amico di Giuseppe che viene alla Luce.” “Davvero? Un Sinedrista?” “Sì. Ma non bisogna dirlo.Pregare si deve. Soffrire per questo. Non mi chiedi chi è? Non sei curioso?” “Molto! Ma non lo chiedo. Un sacrificio per questo sconosciuto.” “Te benedetto, Simone! Oggi mi fai proprio felice. Continua così e ti amerò sempre più e sempre più ti amerà Dio.”  

Il mio Regno, essendo spirituale, ha per sudditi gli spiriti. E gli spiriti non occorrono di regge, case, milizie, mura. Ma di conoscere la Parola di Dio e metterla in pratica. Ciò che sta avvenendo nei buoni.

Io do ciò che sono. Uno che ha vita può dare la vita. Uno che ha denaro può dare denaro. Io ho per mia eterna natura la Parola traducente il divino Pensiero e la Parola Io do, che a questo dono mi sprona l’Amore di far conoscere il Pensiero dell’Altissimo che mi è Padre.

Voi potete parlare, emettere suoni con le vostre labbra. Ma anche la voce più potente non giunge ai Cieli né scorre tutta la Terra. Dopo poco spazio è silenzio… E dopo poco tempo è oblio. Ma il giudizio di Dio è voce che resta e non è soggetto a dimenticanze. Secoli e secoli sono passati da quando Dio ha giudicato Lucifero e ha giudicato Adamo. Ma la voce di quel giudizio non si spegne. Ma le conseguenze di quel giudizio sono.

Anche alle separazioni occorre abituarsi. E utili sono a provare la forza degli affetti.Si capiscono meglio i cuori amati vedendoli con occhio spirituale, da lontano. Quando, non sedotti da piacere umano per la vicinanza fisica dell’amato, si può meditare sul suo spirito e certo che, pensando al Maestro vostro, lo comprenderete meglio ancora quando vedrete e contemplerete in pace le mie azioni e i miei affetti.

… l’odio divide non solo i nemici fra loro, ma insinua a separare gli amici.

Chi mi segue non deve avere preoccupazioni umane.

creato ogni cosa che nel creato porti un’impronta di bene e ogni persona che compiail bene, e perciò meriti di possederlo, si orna del segno della Gloria divina, dando così gloria alla Gloria stessa che ha gloriosamente creato le cose tutte. … testimoniando con le loro opere della Origine perfetta da cui vengono.

 non fare il male non basta che a evitare l’Inferno. Per godere subito del bel Paradiso occorre fare il bene. Assolutamente. Per quanto lo si riesce a fare. Lottando contro se stessi e contro gli altri. Perché Io ho detto che Io ero venuto a mettere guerra e non pace anche fra padre e figli, fra fratelli e sorelle, quando questa guerra venisse dal fatto di difendere la Volontà di Dio e la sua Legge contro le sopraffazioni delle volontà umane, volte in direzioni contrarie di quello che vuole Iddio.

Ecco il segreto del riuscire o meno. Si riesce quando si ama. Non si riesce che poco quando si ama stentatamente. Non si riesce affatto quando non si ama. In qualunque cosa.

Se vuoi essere perfetto va’, vendi quanto hai e vieni dietro a Me”, ho detto al giovane ricco ed egli non l’ha saputo fare. Ma Zaccheo, sebbene più indurito nell’avarizia e nella sensualità, sa farlo. Poiché attraverso alla poca Parola che gli era stata riportata aveva, come il mendico cieco e il lebbroso risanato da Me, visto Dio. 

miracolo lebbroso (2)(Gesù opera un miracolo su di un ammalato) “Guarito. Ho già fatto.”… “ oh! Allora mondaci anche noi, perché … per assistere Giuseppe non siamo stati al Tempio…” “La carità fa un tempio in ogni luogo. E nel Tempio della carità è Dio. Se tutti ci amassimo, la Terra sarebbe tutta un Tempio. State in pace. Verrà un giorno che Pentecoste vorrà dire “Amore”. Manifestazione dell’amore. Voi avete fatto, precorrendo i mesi, la Pentecoste futura, poiché avete amato il fratello vostro”

Il cibo deve servire al corpo e non essere scopo del corpo,… 

Prende lo spunto dalla domanda che fa un uomo: “la nostra Legge, Maestro, quasi indica come colpiti da Dio coloro che nascono infelici, tanto che vieta loro ogni servizio all’altare. Ma che colpa ne hanno costoro? Non sarebbe giusto riputare colpevoli i loro genitori che li danno alla luce infelici? Le madri in specie? E come dobbiamo comportarci con questi nati disgraziati?” “Udite. Uno scultore sommo e perfetto fece un giorno la forma di una statua, e ne fece un’opera tanto perfetta che se ne compiacque e disse: “Voglio che la Terra sia piena di tale meraviglia”. Ma da sé solo non poteva sopperire a tale lavoro. Chiamò allora in suo aiuto altre persone e disse loro:su questo modello fatemi mille e diecimila statue ugualmente perfette. Io poi darò loro l’ultimo tocco, infondendo espressione alle loro fisionomie”. Ma gli aiutanti non erano capaci di tanto, anche perché, oltre ad essere molto inferiori nella capacità del loro maestro, si erano resi un poco ebbri, avendo gustato un frutto il cui succo crea deliri e nebbie. Allora lo scultore dette loro come delle forme e disse: “In esse modellate la materia; sarà opera giusta ed io la farò completa avvivandola dell’ultimo colpo”. E gli aiutanti si misero all’opera. Ma lo scultore aveva un grande nemico. Nemico suo personale e nemico dei suoi aiutanti, il quale cercava con ogni mezzo di far sfigurare lo scultore e di mettere dissapori fra lui e i suoi aitanti. Perciò costui nelle opere di essi mise la sua astuzia, là alterando la materia da colare nella forma, qua indebolendo il fuoco, più oltre assonnando gli aiutanti. Onde avvenne che il reggitore del mondo, per cercare di impedire il più possibile che l’opera uscisse in copie imperfette, mise sanzioni gravi contro quei modelli usciti in modo imperfetto. Ed una fu che tali modelli non potessero esser esposti nella Casa di Dio. La tutto deve, o dovrebbe, esser perfetto. Dico: dovrebbe, perché non è così. Anche se l’apparenza è buona, buona non è la realtà. Ipresenti nella Casa di Dio paiono senza difetti, ma l’occhio di Dio scopre in essi i più gravi. Quelli che sono del cuore. […]

[…] doppia e tripla carità va data a chi, incolpevole, è nato infelice. L’infelicità è pena che dà merito a chi la porta e a chi, congiunto al colpito, la vede portare e ne soffre per amor di parente, e forse si batte il petto pensando: “Causa di questa pena io sono, con i miei vizi.” E non deve mai divenire causa di colpa spirituale in chi la vede. Colpa diviene se diviene anticarità. … Ma più ancora è il dolore di una che è madre di un mostro d’anima, la quale si accorge di aver partorito un demonio e un MARIA CONSOLATRICEpericolo per la Terra, per la patria, per la famiglia, per gli amici. … ovunque la Terra ha udito il pianto delle madri straziate da una morte crudele del proprio figlio. … Eppure Io vi dico che ancor la Terra non ha udito il grido e raccolto il pianto della più santa e della più infelice. Di quelle che saranno eterne nel ricordo dell’uomo. La Madre dell’ucciso Redentore e la madre di colui che sarà il suo traditore. Queste due, martiri in diverso modo, si udiranno, attraverso le miglia, si udiranno gemere, e sarà la Madre innocente e santa, la più innocente, l’innocente Madre dell’Innocente, quella che dirà alla sorella lontana, martire di un figlio crudele più che d’ogni altra cosa: “Sorella, io ti amo.”

… L’amore è quello che salverà la Terra. 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 29a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 6 LIBRO (29a parte)

da pag 193 a pag 339

Ecco come deve essere fatta la confessione, ce lo spiega direttamente Gesù in questo suo passaggio. Poi il rapporto con Giuda e i Suoi insegnamenti per bloccare gli assalti del maligno. I due punti principali per avere Dio con se e la gelosia nel matrimonio.

(Gesù e il povero Ogla) “Vuoi dire che avevi ragione di farti vendetta.” “Si, lo voglio dire”. “Non hai ragione. Dio c’era per punire. Tu dovevi amare. E Dio ti avrebbe benedetto in Terra e in Cielo”. “Non mi benedirà dunque mai?” “Il pentimento riporta la benedizione. Ma quanto dolore, quanto affanno ti sei dato! Molto più di quanto ti davano i fratelli, ti sei dato col tuo odio!…” “E’ vero! E’ vero! Un orrore che dura da ventisei anni. Oh! Perdonami in nome di Dio. Tu vedi che ho dolore della colpa in me! Io non chiedo nulla per la mia vita. Mendico sono e malato. Ma tale voglio restare, soffrire, espiare. Ma dammi la abbraccio2pace di Dio! Ho fatto dei sacrifici al Tempio soffrendo la fame per accumulare la somma per l’olocausto. Ma non potevo dire il mio delitto, e non so se sarà stato accetto il sacrificio”. “Nullo. Anche se ogni giorno ne avessi consumato uno, a che ti giovava quando con menzogna l’immolaviRito superstizioso e inutile è quello non preceduto da sincera confessione della colpa. Colpa aggiunta alla colpa, e perciò ancor più che inutile. Sacrilega offerta. Che dicevi tu al sacerdote?”. “Dicevo: “ho peccato per ignoranza facendo cose dal Signore proibite e voglio espiare”. Io pensavo: “Io so in che ho peccato, e Dio lo sa. Ma all’uomo non posso dire con chiarezza. Dio, che è onniveggente, sa che io penso al mio peccato”. “Restrizioni mentali, scappatoie indegne. L’altissimo le odia. Quando si pecca, si espia. Non lo fare più. … Vivi per espiare. Non potresti rendere il marito alla vedova e il padre ai figli… Prima di uccidere, prima di lasciare che l’odio diventi il nostro padrone, occorrerebbe pensare!

Sopportare le molestie è opera di misericordia. 

s.bartolomeoBartolomeo chiede: “Tu credi che, se si potesse prosciugare il velo delle acque spesse, in fondo al mar Grande troveremmo resti delle città punite?” “Certamente. E quasi intatte, perché lo spessore delle acque fa da calcina alle città sepolte. Ma molta sabbia ha sparso su esse il Giordano. E sepolte due volte sono, perché non risorgano più, simbolo di coloro che, ostinati nella colpa, sono inesorabilmente sepolti dalla maledizione di Dio e dalla prepotenza di Satana, che con tanta ansia hanno servito nella loro vita.”

Tutti cari gli uomini, perché in essi è l’immagine e somiglianza del Padre mio, e l’anima immortale che Egli ha creato. … non ci sarà tortura pari a questa, per Me, di un mio eletto che si perde… Giuda mio! Ma vuoi che chieda al Padre di patire tre volte lamia Passione orrenda, e di queste tre, due siano per salvare te solo? Dimmelo, amico, e Io lo farò, io dirò di moltiplicare all’infinito le mie sofferenze per questo. Ti amo, Giuda, tanto ti amo. E vorrei, vorrei darti Me stesso, farti Me stesso, per salvarti da te stesso…”      

Le sofferenze dei giusti hanno la rapidità di una rondine rispetto alla durata del premio eterno.

quando i sudditi emulano i capi nelle colpe o nei meriti, dei capi hanno lo stesso premio o castigo.

preghiera (2)

Dio è con chi ha buona volontà di ubbidirlo.

Dio non guarda tanto le opere altisonanti che l’uomo fa di sua iniziativa, quanto l’umile ubbidienza, pronta, fedele, alle opere che Egli propone. L’ubbidienza vale più dei sacrifici, il dar retta più che l’offrire il grasso dei montoni; perché la ribellione è come un reato di magia, il non volere assoggettarsi è come un delitto d’idolatria.

Dio sceglie chi vuole e leva a chi demerita avendo corrotta la sua volontà con superbie e disubbidienze. … ricordate che, come la mia nascita fu salute per coloro che ebbero buona volontà, altrettanto la mia assunzione sarà salute a quelli che saranno stati di buona volontà nel seguirmi come Maestro nella mia dottrina e a quelli che seguiranno in essa dopo, anche dopo la mia assunzione.

(Gesù alla ValtortaGesù , … arde di avere presso di Sé quelli che più ha amato perché l’hanno più amato.

(Gesù a Pietro riferendosi a Giuda) … lascia e dimentica l’umanità in tutte le sue forme peggiori, nei suoi assalti sullo spirito del tuo povero compagno. Ricorda solo di pregare per lui, molto, molto.

preghiera (2)Il nemico che non si scaccia finisce a divenire padrone del luogo, perché vi si insedia e vi si costruisce i suoi ripari e le sue offese. Dategli subito la caccia, mettetelo in fuga usando l’arma della fede, della carità, della speranza nel Signore.

(Pietro) “Maestro, mi assicuri che è proprio come mi hai detto l’altra sera? Che sacrifici e preghiere non sono mai senza riuscita, anche se sembra che non servano?…” (Gesù) “Non sono mai senza premio. Siine sicuro.”

Dio, ricordatevelo tutti e sempre, non fa mai nulla senza scopo, così come non lascia senza premio nulla di quanto fanno coloro che hanno retto cuore. Beati quelli che sanno vedere le ragioni di Dio negli avvenimenti anche più lievi e le risposte di Dio ai sacrifici degli uomini.”

Gli innocenti hanno tinto della porpora del loro sangue innocente la via del Cristo. Ma quella via deve sempre essere imporporata per cancellare le impronte del Malesulla via di Dio. E’ strada regale. La imporporano i martiri per amor mio. Beati fra i beati coloro che per Me soffrono persecuzione.”

preghiera 1… il potere della fede sul cuore di Dio, …non delude mai le fidenti e giuste richieste dei suoi figli.

Ecco. Io vi indico due punti capitali per avere Dio con sé, ad aiuto nelle giuste imprese. La prima: per averlo alleato, avere l’animo giusto dei nostri padri. Ricordate la santità, la prontezza dei patriarchi nell’ubbidire al Signore, sia che la cosa richiesta fosse di poco o di sommo valore. … Seconda cosa capitale per avere Dio con sé: l’umiltà. … Quando Dio è con noi, chi può vincerci? Questo ditevi sempre ora e più in futuro, quando vorranno vincervi e non già per cosa relativa come è una battaglia nazionale, ma in una cosa molto più vasta nel tempo e nelle conseguenze come è per la vostra anima. Non lasciatevi prendere da sgomento o da superbia. Ambedue sono dannosi. Dio sarà con voi se sarete perseguitati a causa del mio Nome e vi darà forza nelle persecuzioni. Dio sarà con voi se sarete umili, se riconoscerete che voi, per voi, non siete capaci di nulla, ma tutto potete se uniti al Padre. …

Ma che può il Male se Dio è con l’uomo che vuole essere giusto? L’uomo soffrirà, resterà ferito, ma avrà salva libertà e vita, e conoscerà vittoria dopo la buona battaglia. La quale però non avviene una volta ma sempre si rinnova finché la vita dura, o finché l’uomo tanto si spoglia della sua umanità e diviene spirito più che carne, …  per voi che in Me credete c’è in agguato un’altra battaglia. Più battaglie. Quella contro il dubbio. Quella contro le parole che vi verranno dette. Quella contro le abbraccio11persecuzioni. …

Lottate e vincerete contro il dubbio che strozza il respiro delle anime. Lottate contro le parole che vi verranno dette. Ricordate i profeti e le mie opere. E alle parole nemiche rispondete con i profeti e con i miracoli che mi avete visto fare. Non abbiate paura. E non siate ingrati per paura tacendo ciò che vi ho fatto. Lottate contro le persecuzioni. Ma non lottate dando persecuzione a chi vi perseguita. Ma dando eroismo di confessione a chi vorrà con minacce di morte persuadervi a rinnegarmi. Lottate sempre contro i nemici. Tutti.Contro la vostra umanità, le vostre paure, i compromessi indegni, le alleanze utilitarie, le pressioni, le minacce, le torture, la morte.

… Io morirò per il primo per insegnarvi a morire. Così come ho sempre fatto ciò che ho detto di fare, e predicando la povertà sono rimasto povero, la continenza casto, la temperanza temperante, giustizia giusto, il perdono e ho perdonato e perdonerò, come ho fatto tutto questo farò anche l’ultima cosa. Vi insegnerò come si redime. … Vi insegnerò a ubbidire ubbidendo alla più dura ubbidienza, quella della mia morte… Vi insegnerò a perdonare, perdonando fra gli ultimi strazi come ho perdonato sulla paglia della mia cuna, all’umanità che mi aveva strappato dai Cieli.

volto24(Gesù a Giuda) Nelle tue parole non c’è che una verità. Ed è che sei stanco, ma non della strada, della polvere, del sole, del fango, della folla. Sei stanco di te. La tua anima è stanca della tua carne e della tua mente. Tanto stanca che finirà spenta di stanchezza mortale. …

Ma non sei tu che agisci. E’ colui che ti odia e mi odia. Per questo ti dicevo: “Non restare solo”. Ebbene, ascolta. Tu sai che le mie notti passano in gran parte in preghiera. Se un giorno sentirai in te il coraggio di esser uomo e la volontà di esser mio, vieni a Me mentre i compagni dormono. …

 Non vi è che una vita.

… quelli che, riconoscendo che Dio tutto bene fa ciò che fa, accolgono il Messo di Dio e ne ascoltano la parola per saper fare meglio, sempre meglio ciò che il Padre vuole, sono questi quelli che sono santi e cari all’Altissimo. … Aumentate la vostra fede e siate costanti. Possederete il Cielo perché avete saputo amare la Verità.

(Gesù al sinedrista Giovanni) … Non ho mano crudele. So scoprire le ferite, ma non le faccio sanguinare per curarle. So capire e compatire. E so curare e guarire, solo che si voglia essere guariti. Tu questa voglia ce l’hai. Tanto che mi ha cercato. … Perciò solo una cosa dolorosa o malvagia può separare ciò che amore disordinatoper volere di Dio non è che una unità?” “Così è, Maestro.” “E allora perché tu, convinto di queste cose, non ami la tua carne, e tanto la odi da far sorgere una cancrena fra l’uno e l’altro membro per cui, cadendo in mortificazione, il membro più debole si separa e ti lascia solo? … Io te lo dirò il perché Satana è entrato, turbatore come sempre, fra te e la moglie. Anzi, è entrato in te con un amore disordinato per la moglie. L’amore quando è disordinato diventa odio, Giovanni. … Nella moglie tu non hai visto soltanto la buona compagna e la madre dei tuoi figli. Ma anche l’oggetto di piacere. E questo ti ha fatto venire pupille come quelle del bue che tutto vede alterato. Hai visto come tu vedevi. … Oggetto di piacere per te, l’hai giudicata tale anche per gli altri, donde la tua gelosia febbrile, la tua paura senza ragione, la tua prepotenza peccaminosa che di lei ha fatto una spaurita, una carcerata, una torturata, una calunniata. E che importa se tu non la bastoni, se tu non la vituperi è calunnia! Tu la calunni pensandola capace di giungere a tradire. … fino a fare della tua casa un inferno in cui ruggono i demoni della lussuria e della gelosia. La gelosia! … Credi pure che dove essa si annida, e così stolta e irragionevole, infondata, offensiva, ostinata, no, non c’è amore di prossimo né di Dio. Ma c’è l’egoismo. Di questo, non di uno scorcio di sabato violato ti devi angustiare! E per essere perdonato devi riparare alla devastazione che hai provocata…. Giovanni!!! Vuoi guarire e non vuoi credere a ciò che ti dico? … Esci dal viluppo ardente del senso così feroce.

Ti costerà sul principio… Ma molto più ti costerebbe perdere una  buona moglie e guadagnarti l’inferno scontando il tuo coppiapeccato di disamore, calunnia e adulterio, e il suo, perché mette sulla via dell’adulterio. Se saprai resistere per una luna, almeno per una luna al tuo demone, Io ti prometto che l’incubo sarà finito.

Proponi di prendere una nuova vita di sposo. Una vita di uomo dotato d’anima. E non la vita di bruto condotta fino ad ora. E fortificato dalla preghiera e dalla meditazione, dalla pace che ti dono per tre mesi, sappi lottare e conquistarti la Vita eterna e riconquistarti l’amore e la pace della sposa e della casa. …

Quanto male crea l’indisciplina dei sensi, il disordine negli affetti!

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 28a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 6 LIBRO (28a parte)

da pag 120 a pag 184

Un bel dialogo aperto con la Maddalena e sulla Maddalena metterà in evidenza tanti aspetti della vita umana e spiegherà meglio cosa ci verrà chiesto al momento del trapasso e cosa si richiede ad un abitante del paradiso...

(Maddalena) “Forse che io costo queste sofferenze al fratello mio? Dimmelo, Signore, perché la mia ambascia sia completa!…” … Ma Gesù, sincero fino allo stremo, dice: “Certo che sì! Io l’ho sentito il buon fratello nelle sue preghiere, nei suoi palpiti. Ma questo non ti deve dare ambascia che appesantisce. Bensì volontà di divenire perfetta, per ciò che costi. E giubila! Giubila perché Lazzaro, per averti strappata al demonio…” … “… ha meritato da Dio un premio futuro, per cui di lui parleranno le genti e gli angeli. E come per Lazzaro, di altri, e specie di altre, che hanno strappato a Satana la preda col loro eroismo”. (parla la madre di Giuda) “E se una non riuscisse, pur volendo? Quale la sua sorte?” “Quale la sua anima buona la merita.” (La Maddalena dubita della pace eterna se i cari non si sono salvati) “Sei in maddalenaerrore, Maria. La vista di Dio, il possesso di Dio sono fonti di una beatitudine così infinita che non sussiste pena per i beati. … Mi comprendi?” “Si e no. Ecco, per esempio, se io fossi in Cielo e vedessi, per un supposto, un movimento fuggevole di bontà in… Eli il fariseo, diciamo, che farei?” “Coglieresti tutti i mezzi per aumentare i suoi movimenti buoni.” “E se non giovasse a nulla? Dopo?” “Dopo, quando egli fosse dannato, te ne disinteresseresti.” “ E se, come lo è ora, fosse tutt’affatto degno di dannazione, ma mi fosse caro – cosa che non sarà mai – che dovrei fare?” “Anzitutto sappi che pericoli di dannarti tu col dire che non lo hai né avrai caro; poi sappi che se fossi in Cielo, tutt’uno con la Carità, pregheresti per lui, per la sua salvezza, fino al momento del suo giudizio.

Ci saranno spiriti salvati nell’ultimo momento dopo tutta una vita di preghiere per loro.”

E’ più facile che un monte cammini che non una creatura sappia mantenersi pura delle tre purità. Troppe cose intorno ad un adulto si agitano e fermentano. E non sempre si può impedire che penetrino nell’interno. Non vi sono che i bambini che abbiano l’anima angelica, l’anima preservata, dalla loro innocenza, dalle cognizioni che possono mutarsi in fango. Per questo li amo tanto. Vedo in loro un riflesso della Purezza infinita. Sono gli unici che portino seco questo ricordo dei Cieli. La Mamma mia è la Donna dall’anima di bambino. Più ancora. Ella è la Donna dall’anima di angelo. Quale era Eva uscita dalle mani del Padre. … La Vergine_Purissimapurezza della Madre sarà la gemma del Paradiso. Ma è sconfinato il Paradiso! … Quando Io avrò aperto le porte del Regno dei Cieli… molte anime di giusti e di pargoli entreranno, scia di candore, dietro alla porpora del Redentore.

Il pentimento, credilo, è ciò che depura…  Il pentimento sincero è il filtro che depura; l’amore, poi, è sostanza che preserva da ogni nuova inquinazione. Ecco perciò che coloro che la vita fa adulti e peccatori potranno tornare innocenti come pargoli ed entrare come essi nel Regno mio.

Dice Gesù (a Maria Valtorta): … la Maddalena … E’ la più grande risorta del mio Vangelo. E’ risorta da sette morti. L’hai vista peccatrice, poi assetata che si accosta alla Fonte, poi pentita, poi perdonata, poi amante, poi pietosa sul Corpo ucciso del suo Signore, poi serva della Madre, che ama perchè Madre mia; infine penitente sulle soglie del suo Paradiso. Anime che temete, imparate a non temere di Me leggendo la vita di Maria di Magdala. Anime che amate, imparate da lei ad amare con serafico ardore. Anime che avete errato, imparate da lei la scienza che rende pronti al Cielo.

(Gesù) …Non impedite mai ai fanciulli di venire a Me, né ai loro parenti di portarmeli. … Sono i loro angeli che a Me li conducono.

Udite una mia profezia, o voi d’IsraeleQuanto più perseguiterete il Rabbi di Galilea e i suoi seguaci, tentando di annullare con la tirannia la sua dottrina, che è divina, e tanto più la farete prospera e estesa nel mondoOgni stilla del sangue dei martiri fatti da voi … ogni lacrimadei santi conculcati, sarà seme di futuri credenti. E voi sarete vinti quando crederete di essere trionfatori.

07-Primato_di_Pietro(Pietro) … Il mondo è tanto grande! Come potremo lavorarlo tutto … (Gesù)Basta un attimo di raccoglimento perfetto per prepararsi a comparire davanti a Dio. Ma tu ne avrai tutto il tempo. Del resto, sappi che l’esecuzione del volere di Dio è sempre preparazione alla morte in santità. Se Dio ti vuole attivo e tu ubbidisci, tu ti prepari meglio nell’azione ubbidiente che se ti chiudessi fra le rocce più solitarie a pregare e contemplare. …

La conversione, non avvenuta ora, può operarsi lentamente, ma può venire. E’ per questo che vi ho detto: “Non respingeteli nelle loro offerte.”

Se troverete sulle vie dei vostri viaggi apostolici dei delinquenti, non siate come i farisei, i quali sprezzano tutti e non si curano di sprezzare per primi sé stessi, corrotti come sono. Ma avvicinateli con amore grande. Vorrei poter dire con “infinito amore”. Lo dico, anzi. … sapete come l’uomo può possedere infinito amore? Essendo talmente unito a Dio da essere tutt’uno con Dio.  … non evangelo-simon pietrosarà come parlerete, ma per come amerete che convertirete i cuori. … con ogni pazienza, voi dovrete andare cercando gli smarriti per riportarli all’Ovile.

… l’uomo che per povero che sia può sempre peccare … potrà … salvarsi mai? Sì che può. …Sfruttando le dovizie per il Bene, sfruttando la miseria per il Bene. … la maggioranza dei poveri sa fare questo. Meno lo sanno fare i ricchi, … Ma … Dio, il Buonissimo, lascia sempre molti mezzi ai suoi figli perché si salvino.

(La parabola del fattore infedele ed accorto) “La frode non è bella, e per essa io non loderò mai nessuno. Ma vi esorto ad essere, almeno come figli del secolo, avveduti con  mezzi del secolo, per farli usare a monete per entrare nel regno della Luce”. … distaccatevi dall’affetto malato e colpevole per le ricchezze. E tutte queste cose saranno come amici che nell’ora della morte vi apriranno le porte eterne e vi riceveranno nelle dimore beate. Come potete esigere che Dio vi dia i suoi beni paradisiaci se vede che non sapete fare buon uso neppure dei beni terrestri? … Lassù si vivrà con carità e generosità e giustizia. Tutti per Uno e tutti per tutti. La comunione dei santi è società attiva e onesta, è santa società. E nessuno che abbia mostrato di essere ingiusto e infedele può entravi. Non dite:”Ma lassù saremo fedeli e giusti perché lassù tutto avremo senza temenze di sorta”. No. Chi è infedele nel poco sarebbe infedele anche se Tutto possedesse, e chi è ingiusto nel poco, ingiusto è nel molto.  … Come può Dio affidarvi un giorno in Cielo la missione di spiriti sostenitori dei fratelli sulla Terra, quando avete mostrato che carpire e frodare, o conservare con avidità, è la vostra prerogativa?

abbraccio11(uno scriba accusa l’operato di Dio relativamente al giardino dell’Eden) “… Non doveva mettere l’albero, la tentazione, nel Giardino.” (risponde Gesù) “ E allora dove il merito dell’uomo?”   

Per coloro che non vogliono curvare il capo, battersi il petto, dire: “Ho peccato”,  non vi sarà il Regno.

Sempre è detto: “Non fare adulterio”, e io completo: “Chi rimanda una sposa per prenderne un’altra è adultero, e chi sposa una ripudiata dal marito è adultero, perché ciò che Dio ha unito solo la morte può dividere”.  

Il morire spiace ai ricchi e giovani,… Ma a quelli che sono ricchi di virtù e giovani per purezza di costumi non duole il morire … La vita è la preparazione della morte, come la morte è la preparazione alla più grande Vita. Il vero sapiente, da quando comprende la verità del vivere e del morire, del morire per risorgere si studia in tutti i modi di spogliarsi di tutto quanto è inutile e di arricchirsi di tutto ciò che è utile, ossia le virtù e gli atti buoni per avere un corredo di beni davanti a Colui che a Sé lo richiama per giudicarlo, per premiarlo, o per castigarlo con giustizia perfetta. … la morte? … non è gravoso di affanno altro cuore in cieloche per coloro che non credono e sono carichi di colpe. …L’anima sa almeno confusamente, quanto tempo le è dato. Un nulla di tempo rispetto all’eternità. E l’anima sprona l’io tutto ad agire.

In Cielo non si guarda a quanti anni si è vissuti, ma a come si è vissuti. 

… Si trema di dover morire. Ma non ci si cura di vivere in modo da non tremare nell’ora dellamorte. … Piangete, ma sulle anime morte dei vostri più cari. Cercate di portali alla Vita. E parlo specialmente a voi, donne che tanto potete su coloro che amate.

Non insolentite chi governa, perché non è con la ribellione ai governanti che si fanno grandi e libere le nazioni, ma è con la condotta santa dei cittadini che si ottiene l’aiuto del Signore, il quale può toccare il cuore dei governanti o toglierli dal luogo o anche dalla vita, come più volte insegna la nostra storia d’Israele, quando passano la misura e specie quando il popolo, santificandosi, merita perdono da Dio.

Uno sguardo dato a chi non merita o negato a chi lo merita, è pari a laccio e a pugnale. Lo sguardo che si allaccia con la pupilla sfrontata della meretrice e le dice: “Sei bella!”, e risponde al suo sguardo d’invito col suo di adesione, è peggio del nodo scorsoio per l’impiccato. Lo sguardo negato al parente povero  o mani_e_fioreall’amico caduto in miseria è simile ad un pugnale piantato nel cuore di questi infelici. E così lo sguardo di odio o quello di sprezzo dati al nemico o al mendico. Il nemico va perdonato e amato almeno con lo spirito, se la carne si rifiuta di amarlo.

Il perdono è amore dello spirito. Il non vendicarsi è amore dello spirito.

Dio aiuterà sempre chi fa ciò che può al povero. E sempre c’è modo di aiutare. Molte volte il dire: “non posso” è menzogna. Perché volendo si trova sempre il boccone superfluo, la coperta sdrucita, la veste dismessa per porgerla a chi non l’ha. E il Cielo compensa del dono.

Tanti sono i crocicchi che l’uomo incontra sulla via della sua vita. Ancor più crocicchi soprannaturali che crocicchi materiali. Ogni giorno la coscienza è messa di fronte ai bivi e ai quadrivi del Bene e del Male. E deve scegliere con attenzione per non errare. E, se erra, deve saper tornare umilmente indietro quando uno lo richiama e l’avverte.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 27a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 6 LIBRO (27a parte)

Da pag. 31 a pag 119

Si può proprio dire che in questa parte Gesù mette a nudo lo spirito umano, le sue debolezze e i suoi punti di forza. Fortemente toccante il discorso che rivolge a Giuda davanti alla madre di quest’ultimo.   

(Gesù parla dell’uomo) Ha tutto meno la divinità. Vuole quella. Vuole il soprannaturale per stupire, per essere acclamato, temuto, conosciuto, celebrato… E per avere qualcosa di ciò che solo Dio può dare gratuitamente si abbranca a Satana, il quale è la Scimmia di Dio e dà simulazioni di doni soprannaturali.

(Simone Zelote) “… Ho notato che i più grandi peccatori quando si convertono superano nella giustizia noi, uomini di relativa colpevolezza. Perché mai?” “Perché la contrizione in loro è in proporzione al loro peccato. San Simone apostoloImmensa. Perciò li stritola sotto la macina del dolore e dell’umiltà. “Il mio peccato è sempre contro di me” dice il salmista. Ciò tiene umile lo spirito. E’ un ricordo buono, quando è ricordo unito a speranza e a fiducia nella Misericordia. Le mezze perfezioni, o anche meno di mezze, molte volte si arrestano perché non hanno il pungolo del rimorso di aver peccato gravemente e di dover riparare a farle procedere verso la perfezione vera.

“ … Se non possedere la forza della perfezione, conquistata con una volontà decisa in questo tempo che avanza, come potrete resistere alla tempesta che Satana e i suoi figli scatenerà contro il Maestro e la sua Dottrina? … Chi più si sforzerà a divenire perfetto in questo tempo che resta, colui più sarà capace di esser fedele.

“… se non c’è umiltà non si procede. L’orgoglio è la pietra su cui ha piedestallo Satana. …”

(Gesù parla alla madre di una ragazza da lui risuscitata, che non desidera più sposarsi) “Più di Samuele essa è amata da Dio. Perché più che a Samuele essa dà amore a Dio. E’ di Dio tua figlia.  … era nel sepolcro da un anno se Io non agivo. … dico che l’Altissimo ha diritto più di ogni altro sui suoi figli, e che molto sta per mutarsi nella Religione, e sarà d’ora in poi possibile alle vergini di esser tali in eterno per amore di Dio.”

elisabetta6(Maria SS) “ Non peccare col tuo pensiero e con la tua lingua. Non è infelicità dare a Dio un figlio, ma gloria ben grande. Mi hai detto un giorno che il tuo dolore era di non avere avuto che una figlia, perché avresti amato avere il maschio sacro al Signore. Non un maschio ma un angelo, un angelo che precederà il Salvatore nel suo trionfo tu hai. E vuoi dirti infelice?

(MARIA SS) Mia madre spontaneamente mi consacrò al Signore dal primo palpito che udì nel seno di me, concepita in tarda età. E non mi ebbe che per tre anni. Né io l’ebbi che nel cuore. Eppure la sua pace nel morire fu l’avermi data a Dio… …”

E Giovanni chiede: “Perché, Signore, quando era indemoniato ti nuoceva meno di ora?Non potresti guarirlo perché non ti nuoccia?” “Perché adesso ha accolto in sé un demonio intelligente.Prima egli era albergo preso di forza da legione di demoni. Ma mancava in lui il consenso ad averli. Ora la sua intelligenza ha voluto Satana, e Satana ha messo in lui una forza demoniaca intelligente. Contro questa seconda possessione nulla posso. Dovrei violentare la volontà libera dell’uomo.”

(Gesù ai discepoli) Ebbene, ve lo prometto. Per quanto, credetelo, il Paraclito saprà farsi capire dalle vostre anime. Ma verrò Io a dirvi: “Giacomo, fa questo e quello. Simon Pietro, non sta bene che tu faccia quest’altro. Giuda, (Taddeo) fortificati per essere pronto a questo o a quest’altro”.

Oh! Molto bene. Ora sono più quieto. E vieni sovente, sai? Perché io sarò come un povero bambino sperduto e che non fa che piangere e… fare cose non buone…”.

E quasi quasi Pietro ci piange da ora… Giuda Taddeo chiede: “Non potresti farlo per tutti, da ora? Voglio dire: per i dubitosi, per i colpevoli, per i rinnegatori. Forse un miracolo…

“No, fratello. Il miracolo fa molto bene, il miracolo di tal genere specialmente, quando è dato a tempo e luogo, a persone non maliziosamente colpevoli. Dato a persone maliziosamente colpevoli, aumenta la loro colpevolezza perché aumenta la loro superbia. … Si dicono: “Dio si umilia con me perché io sono santo”. E’ la rovina completa. … Guai, guai a chi prende questa via satanica. Il dono di Dio si muta in esso in veleno di Satana. … Molto sovente l’uomo se ne inebria  umanamente, e da spirituale diviene tutto umanità, e poi scende e diviene satanicità.” …

Così fa Dio con le anime. Da loro i doni e, come una madre, avverte e insegna. Ma poi ognuno deve da sé ragionare a come usarli.”

bambini-gesu-pietro-ivaldi“Ogni stato è buono, se in esso si serve il Signore. Nella Chiesa futura occorreranno vergini e matrone. Tutte utili al trionfo del Regno di Dio nel mondo e al lavoro dei fratelli sacerdoti. …”

… “E l’umiltà è il segno più netto della mia dottrina. Chi mi vuole seguire deve amare la Verità, la Purezza e l’Umiltà, avere carità per tutti ed eroismo per sfidare l’opinione degli uomini e le pressioni dei tiranni. …”

“… Gesù vuol dire l’amore di Dio fatto carne e sceso fra gli uomini per essere conosciuto e per far conoscere l’amore che sarà il segno della nuova éra. … vuol dire “Salvatore”. … Vi salvo tutti, … purché voi vogliate darmi la volontà di essere salvati. … Perciò amore, umiltà, fede, rassegnazione, compassione. Ecco. Voi, che discepoli siete, cosa avete fatto oggi di grande? Direte: “Nulla. Abbiamo servito un pasto”. No. Avete servito l’amore. Vi siete umiliati. Avete trattato da fratelli gli sconosciuti di tutte le razze, senza chiedere chi sono, se sono sani, se sono buoni. E lo avete fatto in nome del Signore …”

D’ora in poi, e con misura sempre più stringente, vi farò fare ciò che dovrete fare quando il Maestro sarà tornato al Cielo dal quale è venuto. Vi farò assistere a eucarestia_sacerdoteciò che è il Sacerdote futuro. Più che le parole, osservate i miei atti, ripeteteli, imparateli, uniteli all’insegnamento. Allora diverrete discepoli perfetti. … Non atti buoni, o apparentemente tali, per essere lodati dagli uomini, ma azioni sante per meritare la lode di Dio. 

Fate il vostro dovere di sudditi verso l’autorità, come fate quello di fedeli verso Dio. Vogliate vedere in ogni autorità non un oppressore ma un elevatore, perché vi dà il modo di santificarlo e di santificarvi con l’esempio e l’eroismo.

Se la morte vi leva il compagno o la compagna, non siate, potendolo, vogliosi di nuove nozze.

Amate gli orfani anche per il compagno scomparso, e voi, servi, siate sommessi ai padroni, e se sono imperfetti santificateli col vostro esempio. Grande merito ne avrete agli occhi del Signore. In futuro nel mio Nome non saranno più padroni e servi, ma fratelli. Non saranno più razze, ma fratelli. Non saranno più oppressi e oppressori che si odiano, perché gli oppressi chiameranno fratelli i loro oppressori.

Chi più ha, dia a chi non ha o ha poco. Chi più sa, insegni a chi non sa o sa poco, e insegni con pazienza e umiltà, ricordando che, in verità, prima della mia istruzione nulla sapevate. Ricercate la Sapienza non per lustro, ma per aiuto nel procedere nelle vie del Signore. Le donne maritate amino le vergini, e queste le specchio dell'animaconiugate, ed entrambe diano affetto alle vedove. Tutti siete utili nel Regno del Signore. I poveri non invidino, i ricchi non creino odi con la mostra di ricchezze e la durezza di cuore. Abbiate cura degli orfani, dei malati, dei senza dimora. Aprite il cuore prima ancora della borsa e della casa, perché se anche date, ma con mal garbo, non fate onore, ma offesa a Dio che è presente in ogni infelice. In verità, in verità vi dico che non è difficile servire il Signore. Basta amare.     

Non vi ho mai lusingato sulla facilità di appartenermi. Appartenermi vuol dire vivere nella Luce e Verità, ma mangiare anche il pane della lotta e delle persecuzioni. Ora, però, più voi sarete forti nell’amore e più sarete forti nella lotta e nella persecuzione.

Basta la superbia a fare di un dono un danno. Basta il disorientamento provocato da una cosa che esalta per cui si perde di mira il Fine supremo e buono, per fare di un dono un danno.

E’ la dolcezza, la pazienza, la carità, perseveranti nonostante ogni ripulsa, che finiscono ad ottenere.

Io capisco e compatisco il vostro cuore che soffre nel non vedermi amato. Ma vorrei sapervi, vedervi più soprannaturali negli atti e nei mezzi per farmi amare.

“Simone mio! Non giurare mai sul futuro di un uomo. E’ la cosa più incerta che ci sia. Nessun elemento, presente al momento del giuramento, può essere mallevadoria di sicuro giuramento. Ci sono delinquenti che diventano santi, e ci sono giusti, o dall’apparenza di giusti, che divengono delinquenti.”

“… Dio, dal modo come tu risponderai a questa grazia, ti assolverà delle tue colpe. …” … “perché hai detto quelle parole a quell’uomo? Non le usi mai…”, chiede curioso Pietro. “Perché quell’uomo sarà uno dei miei nemici. E questa colpa futura aggraverà quella che già ha.” “E lo hai guarito?!”, chiedono tutti stupefatti. “Sì. Per i piccoli innocenti.(i suoi figli)” “Umh! Tornerà ad ammalarsi…” “No. Per la vita del corpo, dopo lo spavento e la sofferenza avuta, avrà cura. Non si ammalerà più.” “Ma peccherà contro Te, dici. Io lo facevo morire.” “Tu sei un uomo peccatore, Simone di Giona.” “E Tu sei troppo buono Gesù di Nazaret” replica Petro. (si parla dell’uomo che nella Passione colpirà con un sasso Gesù al capo.) 

volto37Lo vedi, Signore? Lazzaro non fa che piangere”, dice pietosa Marta. “Digli che non lo faccia. Si sfinisce!” “La carne ha anche i suoi diritti. La sofferenza è penosa, Marta, e la carne piange. Ha bisogno di questo sfogo. Ma l’anima è rassegnata, non è vero, amico mio? La tua anima di giusto fa volentieri la volontà del Signore…”

Lo vedi a che porta un primo peccato? A questo, o Giuda! Ha cominciato ad essere spergiuro alla donna, poi a Dio; indi si è fatto calunniatore, mentitore, bestemmiatore, poi si è dato al vino, ed ora è omicida. Così si diviene di Satana, o Giuda. Abbilo sempre presente…” Gesù è terribile mentre col braccio teso indica Samuele. Ma poi guarda la madre che, aggrappata ad un’imposta, si regge a stento, scossa da un tremito, e pare prossima a morte, e con mestizia dice: “E così, o Giuda, vengono uccise, senz’altra arma che quella del delitto del figlio, le povere madri!.. Per essa ho pietà. Ho pietà delle madri, Io! Io, il Figlio che non vedrà pietà per la Madre sua…” Gesù piange… Giuda lo guarda sbalordito…

“… Molti in futuro saranno come esso, e col sapore dell’Agnello sulla lingua, e non dell’agnello nato da pecora, ma dell’Agnello divino, andranno al delitto. Perché ciò? Come ciò? Non te lo chiedi? Ma Io te lo dico lo stesso: perché avranno preparato quell’ora con molti antefatti, commessi per sbadataggine all’inizio, per cocciutaggine poi. Ricordalo, Giuda.”  

(Gesù a Lazzaro) “ … Dio si è fatto Uomo per aiutare gli uomini. Ma gli uomini possono aiutare Dio. Le opere dei giusti saranno unite alle mie nell’ora della Redenzione. Dei giusti, morti da secoli, viventi, o futuri. … non ci può essere amore più grande, per il Signore e per il prossimo, di questo di saper patire e morire per dare gloria al Signore e salvezza eterna ai fratelli nostri.

… Darsi per salvare. Spingere l’amore fino a farsi rogo immolatore per salvare. Allora l’amore è perfetto. E grandissima sarà la santità del generoso.”

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 26a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL 5/6 LIBRO (26a parte)

Da pag. 452 del 5° vol a pag. 21 del 6° vol

Il modo di parlare di Gesù è evidentemente cambiato, si presenta più diretto, stanco e sofferente, per l’ottusità degli uomini che non vogliono o non riescono a comprendere quello che il loro maestro da tempo ormai sta cercando di insegnare loro. E da qui un bellissimo incoraggiamento per tutti i piccoli apostoli di oggi e un rimprovero per il giudizio affrettato che abbiamo sui sacerdoti di Dio. Siamo dunque entrati nel terzo anno di vita pubblica di Gesù.

(malumore degli apostoli per il riposo in una grotta) Gesù apre la bocca per ultimo: “ Ed è senza misura più calda e comoda di quella in cui feci penitenza per te, Giuda di Simone, in questo tebet”. “Penitenza per me? Perché? Non ce ne era bisogno!” “In verità dovremmo Io e te passare la vita in penitenza per liberare te da tutto ciò che ti aggrava. E non basterebbe ancora.”

pregare1(all’alba Simone Zelote vede Gesù in disparte a pregare) “Oh! Simone! Avevo tanto bisogno di pensare… e di pregare”, e gli appoggia il capo sul petto.  … “ Pensare non a ciò che devo dire. Ma a ciò che devo fare. Io sono disarmato contro il mondo astuto, perché Io non ho la malizia del mondo e l’astuzia di Satana. Ed il mondo mi vince… E sono tanto stanco…” (risponde Simone) “E addolorato. E noi contribuiamo a questo, Maestro buono che non meritiamo di avere. Perdona me ed i compagni. Lo dico per tutti”. “Vi amo tanto… Soffro tanto… Perché così spesso non mi capite? … Perché tutto l’odio e le incomprensioni divenissero un nulla sopportabile, mi basterebbe il vostro amore, la vostra comprensione… Invece non mi capite… E questa è la mia prima tortura. E’ pesante! Pesante! Ma non ne avete colpa. Siete uomini… Sarà il vostro dolore non avermi capito quando non potrete più riparare… Per questo, perché allora espierete le superficialità di ora, Io vi perdono e in anticipo dico:

“Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno né il dolore che mi danno”.

v020 - Simone lo zelota… Lo Zelote, che ha sempre sul petto la testa di Gesù, si china a baciarlo sui capelli dicendo: “Eppure ti amiamo tanto! Ma pretenderemmo da Te una capacità di difenderti, di difenderci, di trionfare. Ci avvilisce vederti uomo, soggetto agli uomini, alle intemperie, alla miseria, alla cattiveria, ai bisogni della vita… stolti siamo. Ma così è. Per noi sei il Re, il Trionfatore, il Dio. Non riusciamo a capire la sublimità della tua abnegazione a tanto per amor nostro. Perché Tu solo sai amare. Noi non sappiamo…

(Gesù a Giovanni e allo Zelote“… questo ha di buono l’essere uomini: avere una madre che ama e degli amici sinceri. …

(Gesù a Giovanni) “… non te ne addolorare. Non siete perfetti. Lo sapevo da quando vi volli. E non pretendo lo diveniate rapidamente. Prima dovete esser resi da selvatici a domestici con due innesti…” “ Quali, Maestro?” “L’uno di sangue e l’uno di fuoco. Dopo sarete degli eroi del Cielo e convertirete il mondo, iniziando da voi.” “Di sangue? Di fuoco?” “Si, Giovanni. Il Sangue: il mio … quando sarò svenato il mio Sangue feconderà voi. Ma non mi limiterò a questo. Tanto imperfetti e deboli, ottusi e pavidi siete, che Io, glorioso al fianco del Padre, vi manderò il Fuoco, la Forza che procede dal mio essere per generazione dal 4 giovanniPadre e che lega il Padre e il Figlio in un anello indissolubile facendo, di Uno, Tre: il Pensiero, il Sangue, l’Amore. Quando lo Spirito di Dio, anzi lo Spirito dello Spirito di Dio, la Perfezione delle Perfezioni divine, verrà su di voi, voi non sarete più quali siete. Ma nuovi, potenti, santi… Ma, per uno,nullo sarà il Sangue e nullo il Fuoco. Poiché il Sangue avrà avuto per lui potere di dannazione e in eterno conoscerà un altro fuoco in cui arderà eruttando sangue e inghiottendo sangue, ché sangue vedrà ovunque poserà il suo occhio mortale o il suo occhio spirituale, dal momento che avrà tradito il Sangue di un Dio.”

… L’indagine presuppone sospetto. … il  sospetto  è già mancanza di carità.”

(Gesù allo Zelote) “… da qualche tempo siete così… stanchi?” “Maestro… hai ragione. Sembra che un demonio abbia messo il suo alito fra di noi. Siamo tanto cambiati!” “L’uomo si stanca. Vuole le cose rapide. E sogna le cose stolte. Quando si avvede che altro è il sogno dalla realtà si turba e, se non è di buona volontà, flette. Non ricorda che l’Onnipotente che poteva in un attimo fare del Caos l’Universo, lo fece con fasi ordinate e separate in spazi di tempo detti giorni. Io devo dal Caos spirituale di tutto un mondo trarre il Regno di Dio. E lo farò. Io ne costruirò le basi, le sto costruendo, e devo spezzare la roccia durissima per tagliarvi dentro le fondamenta che non crolleranno. Voi alzerete lentamente i muri. I vostri successori continueranno l’opera, in altezza e in larghezza. Come Io morirò nell’opera, così voi morirete, e ce ne saranno altri e altri che moriranno cruentamente o incruentamente, ma consumati da questo lavoro che richiede spirito di immolazione, di generosità, e lacrime, e sangue, e pazienza senza misura…”evangelo-simon pietro

(a Pietro) “Oh! Simone! Vieni qui. Si parlava della futura Chiesa. Spiegavo che, contro le vostre frette, stanchezze, sconforti e così via, ella richiede calma, costanza, sforzo, fiducia. Spiegavo che richiede il sacrificio di tutti i suoi membri. Da Me che ne sono Fondatore e che ne sono la mistica Testa, a voi, a tutti i discepoli, a tutti quelli che avranno nome di cristiani e appartenenti alla Chiesa universale. E in verità nella grande scala delle gerarchie saranno sovente i più umili, coloro che sembreranno semplicemente dei “numeri”, quelli che renderanno veramente vitale la Chiesa. In verità dovrò sovente rifugiarmi in questi per continuare a mantenere viva la fede e la forza dei sempre rinnovati collegi apostolici, e di questi apostoli dovrò farne dei tormentati da Satana e dagli uomini invidiosi, superbi e increduli. Né il loro martirio morale sarà meno penoso di quello materiale, presi come saranno fra la volontà attiva di Dio e la volontà malvagia dell’uomo, strumento di Satana, che cercherà con ogni studio e violenza di farli apparire menzogneri, folli, ossessi, per paralizzare la mia opera in loro e i frutti della stessa, che sono altrettanti colpi vittoriosi contro la Bestia

E resisteranno?” “E resisteranno anche senza avermi materialmente con loro. Dovranno creder non solo a ciò che è dovere di credere, ma anche alla loro segreta missione, crederla santa, crederla venuta da Me, mentre intorno a loro fischierà Satana per terrorizzarli, e urlerà il mondo per deriderli, e i non sempre perfettamente luminosi ministri di Dio per condannarli. Questo è il destino delle mie future voci. Eppure non avrò altro modo che questo per scuotere, riportare al Vangelo e al Cristo gli uomini! Ma per tutto quello che avrò richiesto da loro, imposto loro e da loro ricevuto, oh! 07-Primato_di_PietroDarò loro eterna gioia, una gloria speciale! In Cielo è un libro chiuso. Solo Dio può leggerlo. In esso sono tutte le verità. Ma Dio talora leva i sigilli e risveglia le verità già dette agli uomini costringendo un uomo, eletto a tale sorte, a conoscere passato, presente e futuro quale il misterioso libro lo contiene. Avete mai visto un figlio, il più buono della famiglia, od uno scolaro, il più buono della scuola, essere chiamato dal padre o dal maestro a leggere in un libro di adulti e ad averne spiegazione? Sta a fianco del padre o del maestro, circondato da un loro braccio, mentre l’altra mano del padre o del maestro segna con l’indice le righe che vuole lette e conosciute dal prediletto. Così fa Dio con i suoi consacrati a tal sorte. Li attira e li tiene col suo braccio, e li forza a leggere ciò che Egli vuole, e a saperne il significato, e a dirlo poi, e averne scherno e dolore. Io, l’Uomo, sono il Capostipite di coloro che dicono le Verità del libro celeste, e ne ho scherno, dolore e morte. Ma il Padre già prepara la mia Gloria. Ed Io, salito ad essa, preparerò la gloria di quelli che avrò forzato a leggere nel libro chiuso i punti che ho voluto, e al cospetto di tutta l’Umanità risorta e dei cori angelici Io li indicherò per quello che furono, chiamandoli presso di Me mentre aprirò sigilli del Libro che oramai sarà inutile tenere chiuso, ed essi sorrideranno rivedendo scritte, rileggendo le parole che già furono loro illuminate quando soffrivano sulla Terra”.

giovanni evangelista.1jpgE gli altri?”, chiede Giovanni “… che come me non hanno letto sulla Terra quel libro, non conosceranno mai ciò che dice?”. “In Cielo ai beati tutto sarà noto. Essi conosceranno, assorbiti nella Sapienza infinita”. “Subito? Appena morti?” “Subito, appena entrati nella Vita.”

“La paura di Dio non costruisce però, anzi demolisce. Non è amicizia. E’ solo attesa che si muta spesso in livore. Ma ognuno dà ciò che può…”

Saranno dunque tutti dei giusti per questa tua benedizione?” “ Non per essa. Ma per le loro azioni. Io ho dato ad essi la forza della benedizione per corroborarli nelle loro azioni. Ma sono essi che devono fare le azioni e fare soltanto giuste azioni per avere il Cielo. Io benedico tutti… ma non tutti si salveranno in Israele”.

… io sono osservante della Legge … Faccio ciò che devo fare assolutamente. Mi astengo dal fare ciò che non è bene fare perché ho paura dell’Inferno. Ma amo però i miei comodi e… lo confesso, studio molto di fare le cose in modo di non peccare ma di non disturbare neppure troppo me stesso. Facendo così mi salverò?” “Ti salverai. Ma perché essere avaro col buon Dio che è tanto generoso con te? Perché pretendere per sé solo la salvezza, carpita a fatica, e non la grande santità che dà subito eterna pace? Suvvia, uomo! Sii generoso con l’anima tua!.”

volto8Se l’uomo sapesse condursi con rispetto verso se stesso e con amore reverenziale a Dio, tutti gli uomini si salverebbero, come Dio lo desidera. Ma l’uomo non procede così. E, come uno stolto, si trastulla con l’orpello invece di prendere l’oro vero. Siate generosi nel volere il Bene. Vi costa? In questo è il merito. Sforzatevi di entrare per la porta stretta. L’altra, ben larga e ornata, è una seduzione di Satana per traviarvi. Quella del Cielo è stretta, bassa, nuda e scabra. Per passarvi occorre essere agili, leggeri, senza pompa e senza materialità. Occorre essere spirituali per poterlo fare. Altrimenti, venuta l’ora della morte, non riuscirete a varcarla. E in verità si vedranno molti che cercheranno di entrarvi senza potervi riuscire, tanto sono obesi di materialità, infronzolati di pompe mondane, irrigiditi da una crosta di peccato, incapaci a piegarsi per la superbia che fa loro da scheletro.

DAL SESTO LIBRO

(terzo anno di vita pubblica di Gesù) 

(alla Valtorta) …la mia Parola è santificazione. Vedi, Maria. Perché vedere i giorni di Cristo sulla Terra è santificazione, Scrivi, Maria. Perché scrivere del Cristo è santificazioneperché ripetere ciò che dice Gesù è santificazione, perché predicare Gesù è santificazione, perché istruire i fratelli è santificazione. Ti sarà data grande ricompensa per questa carità”.

Gesù e il tempio di Gerusalemme(Gesù) “Andiamo apposta (al tempio) per mostrare loro che non ho paura. … Ma non avete ancora capito il loro giuoco? Tutte queste minacce, tutti questi, solo in apparenza, amichevoli consigli, sono volti all’intento di farmi peccare, per poter avere un elemento vero di accusa. …”

“… Tutte le anime del mondo gridano nelle prigioni dei corpi verso l’Altissimo. In buia carcere gemono verso la Luce. Noi, che nella luce della fede vera siamo, abbiamo misericordia di loro.

“In verità vi dico che sono veri figli del Bene coloro che reietti dal mondo e spregiati, odiati, vilipesi, abbandonati come bastardi, reputati obbrobrio e morte, sanno superare i figli cresciuti nella casa ma ribelli alle leggi di essa. Non è essere d’Israele che dà diritto al Cielo. Né è essere farisei, scribi o dottori che assicurala sorte. E’ aver buona volontà e venire generosamente alla Dottrina di amore, farsi nuovi in essa, farsi per essa figli di Dio in spirito e verità.”

BAMBINO1(Gesù) “Fa servire al bene anche il male che vedi. Ogni azione e ogni cognizione deve essere mutata in bene passando da un giudizio e da una volontà retta.” (il giovane Marziam) “… Quando gli attuali sacerdoti parlano di Dio e della religione,essendo quali sono nella maggioranza ed io parlo ora dei più cattivi fra essi, vanno ancora ascoltati come verità?” “Sempre, figlio mio. Per rispetto alla loro missione. Quando fanno atti del loro ministero non sono più l’uomo Anna, o l’uomo Sadoc, e così via. Ma sono “il sacerdote”. Scindi sempre la povera umanità dal ministero.” “Ma se fanno male anche questo…” “Dio sopperirà. E poi!… Ascolta , Marziam! Non c’è nessun uomo completamente buono e nessuno completamente malvagio. E nessuno è così completamente buono da essere in diritto di giudicare i fratelli per completamente malvagi. Bisogna tenere presenti i nostri difetti,contrapporre ad essi le doti buone di chi vogliamo giudicare, e allora avremmo una misura giusta di caritatevole giudizio. Io non ho ancora trovato un uomo completamente malvagio.” “Neppure Doras, Signore?” “Neppure lui, perché è marito onesto e padre amoroso. […] Se io dicessi la prima sillaba di una parola di accusa, voi tutti vi scagliereste come belve sull’accusato!… Io evito che voi vi macchiate di peccato di giudizio col fare così. Capiscimi, Marziam. Non è che Io non veda il male là dove è. Non è che Io non veda il miscuglio di male e bene che è in alcuni. Non è che Io non capisca quando un’anima sale o scende dal livello dove l’ho portata. Non è nulla di tutto questo, figlio mio. Ma è prudenza per evitare le anticarità in voi. E farò sempre così. Anche nei secoli futuri, quando dovrò pronunciarmi su una creatura. Non lo sai, figlio, che talora vale più una parola di lode, di incoraggiamento, a mille rimproveri? Non sai che su cento casi pessimi, indicati come relativamente buoni, almeno la metà divengono realmente buoni perché non manca allora, dopo la mia benevola parola, l’aiuto dei buoni che altrimenti fuggirebbero dall’individuo indicato come pessimo? Bisogna sorreggerle le anime. Non accasciarle. Ma se Io non sono il primo a sorreggere, a velare le parti brutte, a sollecitare in voi benignità e aiuto per esse, mai voi vi dareste ad esse con attiva misericordia. Ricordalo, Marziam…”

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 25a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUINTO LIBRO (25a parte)

Da pag. 397 a pag. 446

Il pane vero e la vera natura di Giuda Iscariota che fuoriesce da una confessione di Giovanni sono i punti principali di questi brani, unitamente al concetto di  matrimonio-ripudio (divorzio ai giorni nostri) e sessualità. Bellissima anche la confessione di una madre che vorrebbe la conversione del figlio.

…non Mosè, ma Dio provvide alla manna. … e poiché veniva dal Cielo, da Dio, e mostrava la sua dolcezza verso i figli, aveva per ognuno il sapore che ognuno voleva, e dava ad ognuno gli effetti desiderati, essendo utile tanto al pargolo, dallo stomaco ancora imperfetto, come all’adulto, dall’appetito e digestione gagliardi, alla fanciulla delicata come al vecchio cadente. E anche, per testimoniare che non era opera d’uomo, capovolse le leggi degli elementi, onde resisté al fuoco, esso, il misterioso pane che al sorgere del sole si squagliava come brina. … servì alla grazia del Signore, … secondo la volontà di chi pregava l’eterno Padre, … affinché gli uomini ricordassero e imparassero che i doni di Dio vanno ricercati dall’inizio del giorno e della vita, e che per averli occorre anticipare la luce e sorgere, per lodare l’Eterno, dalla prima ora del mattino.

…Sorgete a lodarlo (Dio) prima ancora che lo lodi il sorgente sole, e pascetevi della sua parola che conserva e preserva e conduce alla Vita vera.   

Voi morrete come ogni uomo muore, ma risorgerete a Vita eterna se vi nutrirete santamente di questo Pane, … coloro che se ne nutriranno indegnamente diverranno brulichio di vermi infernali, come i gomor di manna conservati contro l’ordine avuto. … il sacrilegio più grande sarà commesso da coloro che metteranno quel Pane su una mensa spirituale corrotta e fetida, o lo profaneranno mescolandolo alla sentina delle loro inguaribili passioni. Meglio per loro sarebbe non averlo mai preso!

Io sono il Pane di Vita. In Me lo si trova. Il suo nome è Gesù. Chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in Me non avrà mai più sete, perché i fiumi celesti si riverseranno in lui estinguendo ogni materiale ardore.

La volontà del Padre mio, del Padre che mi ha mandato, è questa: che Io non perda nemmeno uno di quelli che mi ha dato, ma che Io li risusciti all’ultimo giorno. … vedendolo nutrito della fede in Me e segnato del mio sigillo.

La fede viene data da Dio a chi ha l’animo di buona volontà.

Perciò nessuno può venire a Me se non lo conduce a Me il Padre mio, vedendolo nelle tenebre ma rettamente desideroso di luce. … E’ Dio che li istruisce dove andare per essere istruiti di Dio. Chiunque, dunque, ha udito in fondo al suo spirito retto parlare Iddio, ha imparato dal Padre a venire a Me.

I vostri padri mangiarono nel deserto la manna e morirono. Perché la manna era un cibo santo ma temporaneo, … Ma la Manna che Io sono non avrà limitazione di tempo e di potere. E’ non solo celeste, ma è divina, e produce ciò che è divino: l’incorruttibilità, l’immortalità di quanto Dio ha creato a sua immagine e somiglianza. … durerà finché durerà il tempo, e sarà data a tutti coloro che di essa hanno fame santa e gradita al Signore, che giubilerà di darsi senza misura agli uomini per cui si è incarnato, onde abbiano la Vita che non muore. … perché alla mensa del Signorevengano tutti coloro che sono amorosi e infelici e trovino ristoro al loro bisogno di fondersi a Dio e di trovare sollievo al loro penare. … farà ciò che io voglio, e vivrà ascendendo per finire la sua ascesa ai piedi dell’Eterno.spirito_santo1

E’ lo spirito quello che vivifica e ha valore. La carne non giova a niente. 

Le mie parole sono spirito e vita, e vanno udite e capite con lo spirito per averne vita.

Chi dovunque vede menzogna o vede tradimento è anima capace di tali cose, perché si misura sul proprio modello.” Dice Gesù.

Si corrompono solo quelli che hanno già tendenza a farlo da loro.

L’inferno non è chiuso nella Terra. E’ sulla Terra, Giovanni. Nel cuore degli uomini. E oltre si completa. 

(L’Iscariota) “… Io parto da questo concetto filosofico. Se tutto è controllato da Dio, tutto ciò che facciamo è per sua volontà, e perciò ci deve premiare tutti a un modo perché non siamo che automi mossi da Lui. Noi siamo esseri privi di volontà. … l’unica Volontà … è tanto infinita che schiaccia e annulla la volontà limitata delle creature. Perciò tanto il bene che il male, che sembra che noi facciamo, lo fa Dio, perché ce lo impone. Perciò non ci punirà del male e sarà così esercitata la sua giustizia, perché le nostre colpe non sono volontarie ma imposte da chi vuole che le facciamo perché bene e male siano sulla Terra. Chi è cattivo è il mezzo espiativo dei meno cattivi. E per sé soffre di non poter essere giudaconsiderato buono, e così espia la sua parte di colpa. Gesù l’ha detto. L’inferno è sulla Terra e nel cuore degli uomini. Satana io non lo sento. Non c’è. Lo credevo un tempo. Ma da qualche tempo sono sicuro che tutto è fola. E credere così è giungere alla pace. … Sarà perché sono meglio degli altri, più perfetto, che ho superato il terrore degli uomini per Satana.” […] … Giuda cerca di abbracciarlo, (Gesù) e termina in un soffio, stretto per forza fra le braccia del bestemmiatore: “Mi fai ribrezzo! Satana non lo vedi e senti perché è tutt’uno con te. Va via, demonio!” Giuda, sfrontato, lo bacia e ride, come se il Maestro gli avesse detto in segreto qualche lode.

(Gesù a Giovanni) “… Che altro devi dire? … Su, dunque,! Potresti aver visto male. Io ti aiuterò a vedere bene. Mi devi anche dire ciò che tu pensi sulle probabili cause del peccare di Giuda.”  “Signore, Giuda si sente senza la forza che vorrebbe per fare miracoli.. Tu lo sai che ci ha sempre ambito… Ti ricordi di Endor? E invece.. è quello che fa meno. Da quando è tornato, poi, non riesce più a nulla… e nella notte se ne lamenta anche in sogno, come fosse un incubo e… Maestro, Maestro mio!” “Su. Parla. Fino in fondo.” “E impreca… e fa della magia. Questa non è menzogna e non è dubbio. L’ho visto io. Mi sceglie per compagno perché dormo sodo. Perché dormivo sodo, anzi. Ora, lo confesso, lo sorveglio, e il mio sonno è meno profondo perché appena si muove io lo sento… Ho fatto male forse. Ma ho finto di dormire per vedere ciò che faceva. E per due volte l’ho visto e sentito fare cose brutte. Io non mi intendo di magia. Ma quella è tale.” “Solo?” “No e sì. A Tiberiade io l’ho seguito. E’ andato in una casa. Ho chiesto dopo chi ci sta. Uno che fa negromanzia con altri. E quando Giuda è uscito, quasi a mattina, dalle parole dette ho capito che si conoscono e sono in tanti… e non tutti stranieri. Chiede al demonio la forza che Tu non gli dai. E’ per questo che io sacrifico la mia al Padre perché la passi a lui, e lui non sia più peccatore.” “Dovresti dargli la tua anima. Ma questo né il Padre né Io lo permetteremmo…” Un lungo silenzio. Poi Gesù dice con voce stanca: “Andiamo, Giovanni. Scendiamo. Riposeremo in attesa dell’alba.” “Sei più triste di prima, Signore! Ho fatto male a parlare!” “No. Io sapevo già. Ma tu almeno sei più sollevato… e ciò è quello che conta.” “Signore, devo sfuggirlo?” “No. Non temere. Satana non nuoce ai Giovanni. Li terrorizza, ma non può levare loro la grazia che Dio continuamente fa loro. …”  

(La questione del ripudio)“Voi, ripudiando, come lecito non vi è, portate offesa all’anima della vostra compagna, alla carne gemella che alla vostra si è unita, al tutto che è la donna che avete sposata esigendo la sua onestà, mentre o spergiuri, andate ad essa disonesti, menomati, talora corrotti, e continuate ad esserlo, cogliendo ogni occasione per poterla colpire e dare maggior campo alla libidine insaziabile che è in voi. Prostitutori delle mogli vostre! … Solo nel caso che la grazia vi tocchi, e comprendiate che la donna non è un possesso ma un’anima, amoree perciò ha diritti uguali ai vostri di essere riconosciuta parte dell’uomo e non suo oggetto di piacere, e solo nel caso che sia tanto duro il vostro cuore da non sapere elevarla a moglie, dopo averla goduta come una prostituta, solo nel caso di levare questo scandalo di due che convivono senza benedizione di Dio sulla loro unione, voi potete rimandarla. Perché allora la vostra non è unione ma fornicazione, e sovente senza onore di figli, perchè disciolti contro natura o allontanati come vergogna. In nessun altro caso. In nessun altro. Perché se figli illegittimi avete dalla vostra concubina, avete il dovere di porre fine allo scandalo sposandola, se liberi siete. Non contemplo il caso dell’adulterio consumato ai danni della moglie ignara. Per quello sono sante le pietre della lapidazione e le fiamme dello sceol. Ma per chi rimanda la propria moglie legittima perché di essa è sazio e ne prende un’altra, non c’è che una sentenza: costui è adulteroE adultero è chi prende la ripudiata, perché se l’uomo si è arrogato il diritto di separare ciò che Dio ha congiunto, l’unione matrimoniale continua, agli occhi di Dio, e maledetto è chi passa a seconda moglie senza essere vedovo. E maledetto è chi riprende la donna prima sua e poi, rimandatala per ripudio e abbandonatala alle paure della vita, onde essa cede a nuove nozze per il suo pane, la riprende se resta vedova del secondo marito. Perché, anche che vedova sia, ella fu adultera per colpa vostra, e voi raddoppiereste il suo adulterio. Avete compreso, o voi farisei che mi tentate?”

donna-triste_200x200Non tutti capiscono questo, ne lo capiscono beneAlcuni infatti preferiscono il celibato per essere liberi di secondare i vizi. Altri per evitare di poter peccare essendo mariti non buoni. Ma solo alcuni, ai quali è concesso, comprendono la bellezza di essere scevri di sensualità e di anche onesta fame di donna. E sono i più santi, i più liberi, i più angelici sulla terra. Parlo di coloro che si fanno eunuchi per il Regno di Dio. Ci sono negli uomini quelli che nascono tali. Altri che tali vengono fatti. I primi sono mostruosità che devono suscitare compassione, i secondi abusi che vanno repressi. Ma c’è infine la terza categoria: di eunuchi volontari … sono esseri dotati di ciò che manca ai più fra gli uomini. Non oggetto perciò di stolto scherno, ma anzi di grande venerazione.” … Gli ammogliati tra gli apostoli bisbigliano fra loro. … “Né vi è interdetto farlo d’ora in poi. Vivete in continenza, vedendo nella compagna la sorella, e grande merito ne avrete agli occhi di Dio. …”

“Le rovine dei figli posso essere riparate dalle madri. …”

occhio lacrima“… Il tuo dolore, perché è buono, non è sterile, ma fecondo. Per il tuo soffrire sarà salva l’anima che ami. Tu espii per lui, ed espii con così retta intenzione che tu sei l’indulgenza del figlio tuo. Egli tornerà a Dio. Non piangere.” “Ma quando? Quando mai?” “Quando il tuo pianto si sarà disciolto nel mio Sangue.” “… Ma allora è vero ciò che egli dice? …” “… Io sarò ucciso per farvi degni di Vita. Sono il Salvatore, donna. E salvezza si dà con la parola, con la misericordia e con l’olocausto. Per tuo figlio questo ci vuole. E questo darò. Ma tu aiutami. Dammi il tuo dolore. Va con la mia benedizione. Conservala in te per poter essere misericorde e paziente presso tuo figlio e ricordargli così che Un altro fu misericorde con lui.  …”

Io non torno indietro. Io vado avanti. Chi è buono mi segua col suo spirito e parli di Me ai dubbiosi. …

(Le folle si litigano Gesù) “…Siamo pentiti di averti cacciato!” urlano quelli Jabes. “No, da noi. A Pella dove è vivo il tuo miracolo.”…  “Mi troverete a Gerusalemme. Andate e perseverate. Non siate simili ai venti che vanno in ogni direzione. Addio.” “No. Vieni. Ti rapiamo con la forza se non vieni.” “Voi non alzerete la mano su Me. Questa è idolatria, non vera fede. La fede crede anche senza vedere. Persevera anche se combattuta. Cresce anche senza miracoli. …”

“… Fino ad ora ho sostato cercando convertirli. Ora vengo e passo, senza sostare. Vado al mio destino che mi incalza. Dio e l’uomo mi spronano, e non posso più sostare. Mi pungola l’amore e mi pungola l’odio. Chi mi ama mi può seguire. Ma il Maestro non corre più dietro alle pecore riottose.” “Non ti amano Maestro divino?” chiede Mattia. “Non mi comprendono.” “Cattivi sono.”(Mattia) “Li appesantiscono le concupiscenze.”

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 24a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUINTO LIBRO (24a parte)

Da pag. 366 a pag. 396

Qui Gesù ci parlerà degli esorcismi e attraverso il dialogo con un bambino ci farà capire il significato di purezza e vero amore.

(lezione ai discepoli) “Ho più volte spiegato che ogni malattia, essendo un tormento e un disordine, può celare Satana, e Satana può celarsi in una malattia, usarla, crearla per tormentare e fare bestemmiare Dio. Il fanciullo era malato, non un posseduto. Un’anima pura. Per questo tanto con gioia l’ho liberata dall’astutissimo demonio, che voleva dominarla tanto da renderla impura.” … “Che io aumenti il potere non è giusto e non servirebbe. Voi lo dovete fare di vostro, per riuscire. E’ per vostra insufficienza che non siete riusciti, e anche per avere sminuito quanto vi avevo dato con elementi non santi, che avete voluto aggiungere sperando maggiori trionfi.” “Lo dici per me, Signore?” chiede l’Iscariota. “Tu saprai se lo meriti. Io parlo a tutti”

Bartolomeo chiede: “ Ma scaccia3allora cosa è necessario avere per vincere questi demoni? “La preghiera e il digiuno. Non necessita altra cosa. Orate e digiunate. E non solo nella carne. Perciò bene è che il vostro orgoglio sia rimasto digiuno di soddisfazione. L’orgoglio sazio rende apatica la mente e l’anima, e diviene tiepida, inerte l’orazione, così come il corpo troppo sazio è sonnolento e pesante. …”

(Giuda) “Da un po’ di giorni per Te è tutto bene. Bene che non avvenga miracolo, bene che non si abbiano offerte, bene avere dato tutto quello che avevamo, tutto è bene, insomma… Ma io mi ci trovo molto a disagio… Sei un caro Maestro, un santo Maestro, ma per la vita materiale… non vali nulla”, dice senza acredine Giuda come facesse osservazione ad un fratello buono, della cui bontà improvvida anche si gloria. E Gesù, sorridendo, gli risponde: “E’ mio pregio migliore essere un uomo che valgo un nulla per la vita materiale… E ripeto: molto bene essere senza uno spicciolo”, e sorride luminosamente.

Un  bimbetto di un sette, otto anni, corre saltellando dietro a Gesù. … “Raccontami una bella parabola, Gesù.” … “Cosa te ne fai della parabolaNon è un giuoco.” “E’ più bella di un giuoco. Quando vado a dormire me la penso e poi me la sogno e domani me la ricordo e me la ridico per esser buono. Mi fa esser buono.” “Te la ricordi?” “Si. Vuoi che ti dica tutte quelle che mi hai dette?” “Sei bravo, Beniamino, più degli uomini, che dimenticano. In premio ti dirò la BAMBINO (4)parabola. … Ma ora Io andrò via. Tu ti dimenticherai di Me.” “No, Gesù. Non ti dimenticherò perché ti amo.” “L’amore cesserà quando non mi vedrai più.” “Dirò dentro di me le parole che Tu mi hai dette e sarà come Tu fossi presente. Ti amerò e ubbidirò così. E, dimmi, Gesù: Tu ti ricorderai di Beniamino?” “Sempre” “Come farai a ricordarti?” “Mi dirò che tu hai promesso di amarmi e di ubbidirmi e mi ricorderò così di te.” “E mi darai il tuo Regno?” “Se sarai buono, sì:” “Sarò buono.” “Come farai? La vita è lunga.” “Ma anche le tue parole sono tanto buone. Se io me le dirò e farò quello che esse dicono di fare, mi conserverò buono per tuttala vita. E lo farò perché ti amo. Quando si vuol bene non è fatica essere buoni. A me non è fatica ubbidire alla mamma perché le voglio bene. Non mi sarà fatica essere ubbidiente a Te perché ti voglio bene.”

(ai discepoli) La sua innocenza gli dà la chiave per aprire le porte del mio Regno. Egli ha compreso, nella sua semplicità di pargolo, che nell’amore è la forza per divenire grandi e nell’ubbidienza fatta per amore quella per entrare nel mio Regno.

bambini8… per aderire alle ristrette menti dell’uomo che vogliono sapere il futuro per “regolarsi”. L’uomo non si può regolare da sé. Dio lo regola se l’uomo ha fede in Lui! E nonserve sapere, o credere di sapere il futuro, se poi non si ha il mezzo per stornare il futuro profetizzato. Il mezzo è uno solo: la preghiera al Padre e Signore perché per sua misericordia ci aiuti. In verità vi dico che la preghiera fidente può mutare un castigo in benedizione. Ma chi ricorre agli uomini per potere, da uomo e con mezzi da uomo, deviare il futuro, non sa pregare affatto o sa pregare molto male.

Voi dite per ogni atto buono che compite: “Io ho fatto”. Il fanciullo mi dice: “Gesù, mi sono ricordato di Te oggi, e per Te ho ubbidito, ho amato, ho trattenuto una voglia di rissa… e sono contento perché Tu, io lo so, sai quando sono buono e ne sei contento”.   E ancora osservate i fanciulli quando mancano. Con che umiltà mi confessano: “Oggi sono stato cattivo. E mi spiace perché ti ho dato dolore”. Non cercano scuse. Sanno che Io so. Credono. Si dolgono per il mio dolore. 

Come angeli dovreste essere. A vostra scusa potreste dire. “Noi non vediamo gli angli”. Ma Dio vi dà i fanciulli per modelli, … Sacro è anche il bambino2fanciullo perché ha Dio in sé. In ogni corpo è il tempio dello spirito. Ma il tempio del fanciullo è il più sacro e profondo, è oltre il doppio Velo. Non scuotete neppure le tende della sublime ignoranza della concupiscenza col vento delle vostre passioni. … Il fanciullo santifica, dà ristoro e freschezza solo col raggio dei suoi occhi senza malizia. Ma guai a coloro che levano santità al fanciullo col loro modo di agire scandaloso! … Perché se è inevitabile che avvengano scandali, guai all’uomo che per sua causa li provoca.

Non disprezzate i piccoli, non scandalizzateli, non derideteli. Sono da  più di voi, perché i loro angeli vedono sempre Iddio che dice loro le verità da rivelare ai fanciulli e a quelli dal cuor di fanciullo.

Siate instancabili nel combattere il Male quale che sia la forma che assume. E pazienti.

 Il demonio … è l’instancabile. … Assale proditoriamente e abbatte se non si è più che vigilanti. Delle volte si insedia da conquistatore per debolezza dell’assalito, altre vi entra da amico, perché il modo di vivere della preda cercata è già tale da essere alleanza col Nemico. Tal’altra, scacciato da uno, gira e piomba sul migliore, per farsi vendetta dello smacco avuto da Dio o da un servo di Dio. Ma diavvoi dovete dire ciò che dice lui: “Io non riposo.”Lui non riposa per popolare l’Inferno. Voi non dovete riposare per popolare il Paradiso.  … più lo combattete e più vi farà soffrire. Ma non dovete tenere conto di ciò. Egli può scorrerela Terra. Ma nel Cielo non penetra. Perciò là non vi darà più noia. E là saranno tutti quelli che hanno combattuto..

Infinite sono le vie del Signore e non è detto che solo quelli che prendono la via diretta giungano al Cielo. In ogni luogo e in ogni tempo, e con mille modi diversi, ci saranno creature che verranno a Me, magari da una strada inizialmente cattiva. Ma Dio vedrà la loro retta intenzione e li attirerà alla via buona.  Ugualmente vi saranno alcuni che per ebbrezza concupiscente e triplice  usciranno dalla via buona e prenderanno una via che li allontana o addirittura li dirotta. Non dovete perciò mai giudicare i vostri simili.

Solo Dio vede. Fate di non uscire voi dalla via buona, dove, più che la vostra volontà, quella di Dio vi ci ha messi.

Nessuno che faccia prodigi in mio Nome mi può essere nemico e dire male di Me. Ma col suo operare dà al Cristo onore e testimonianza di fede. In verità vi dico che credere al mio Nome è già sufficiente a salvare la propria anima.bambino5

(Gesù alla Valtorta) Quello che ho detto al mio piccolo discepolo lo dico anche a voi. Il Regno è degli agnelli fedeli che mi amano e mi seguono senza perdersi in lusinghe, mi amano sino alla fine. E dico a voi ciò che ho detto ai miei discepoli adulti: “Imparate dai piccoli”.

E tu vuoi sapere che avvenne poi di Beniamino? Rimase  il piccolo agnello di Cristo e, perduto il suo grande Pastore poiché era tornato al Cielo, si fece discepolo di quello che più mi somigliava, prendendo per sua mano il battesimo e il nome di Stefano primo mio martire. Fu fedele sino alla morte e con lui i suoi parenti, trascinati alla Fede dall’esempio del loro piccolo apostolo famigliare. Non è conosciuto? Molti sono gli sconosciuti dagli uomini conosciuti da Me nel mio Regno. E di questo sono felici. La fama del mondo non aggiunge una scintilla all’aureola dei beati.

Del dono della salute riconquistata non fatene cattivo uso. Più che delle malattie del corpo, abbiate paura di quelle del cuore. E non vogliate peccare. Perché ogni peccato è una malattia. E ve ne sono tali che possono dare la morte.bambini7

(Gesù alla Valtorta)… l’Amore viene e moltiplica. Anche Egli, Uno con Me e col Padre, ha  “pietà di voi che morite di fame” e, con un miracolo che si ripete da secoli, raddoppia, decuplica, centuplica i significati, le luci, il nutrimento di ogni mia parola. … Più il vostro amore attingerà in esso e più esso, frutto dell’amore, aumenterà la sua onda. … E’ infinito. In tutte le sue opere anche in questa di potervi dare in ogni ora, in ogni evento, quelle luci che vi abbisognano in quel dato istante. E come nel giorno di Pentecoste lo Spirito effuso sugli apostoli … Esso vi darà conforto se piangete, consiglio se chiedete, compartecipazione di gioia se gioite, con la stessa Parola. Oh! Che realmente se lo Spirito vi illustra: “Và in pace e non voler peccare”, questa frase è premio per chi non ha peccato, incoraggiamento all’ancora debole che non vuole peccare, perdono al colpevole che si pente, rimprovero temperato di misericordia a colui che non ha che una larva di pentimento. E non è che una frase. Delle più semplici. Ma quante ce ne sono nel mio Vangelo!

… con la curiosità resta la sensualità e il sentimento viziato. La sensualità che si nasconde, sottile come il demonio di cui è figlia, dietro apparenze e in atti apparentemente buoni, e il sentimento viziato che è semplicemente una abbraccio13deviazione morbosa del sentimento e … appesantisce … Il sentimento viziato vuole le cose straordinarie per essere scosso e per provare il brivido che piace, il brivido malato dei paralizzati, che hanno bisogno di droghe per provare sensazioni che li illudano di essere ancora integri e virili. La sensualità che vuole soddisfare senza fatica la gola, in questo caso, col pane non sudato, avuto per bontà di Dio.

I doni di Dio non sono consuetudine, sono lo straordinario.

La cane è la veste, l’essere è l’anima. E’ lei che è duratura. La carne, come ogni veste, si logora e finisce, e non merita curarla come fosse una perfezione alla quale va data ogni cura.[…] … per essere nutriti di Dio e per fare opere di Dio è necessario che voi facciate l’opera-base, che è questa: credere in Colui che Dio ha mandato.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 23a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUINTO LIBRO (23a parte)

Da pag. 265 a pag. 365

Questi dialoghi tra Gesù e Giuda tolgono davvero il fiato e quanto da essi si può imparare sull’animo umano…

(Gesù e Giuda) Gesù dice, come parlando a Se stesso: “ Eppure, anche se si è caduti in disgrazia di Dio per avere contravvenuto alla sua Legge, sempre si può tornare ad essere ciò che eravamo, rinunciando al peccato…” Giuda non risponde niente. Gesù riprende: “E se si è capito che non si può più avere il potere da Dio, perché non è là dove è Satana, con facilità si può rimediare, preferendo ciò che Dio concede a ciò che vuole la superbia nostra.” Giuda tace. … “E pensare che Io ho sofferto aspra penitenza perché egli si ravveda e torni al Padre suo… … Giuda, a chi parlo?” “A me, Maestro. E’ per Te che io non ho più potere. Perché Tu me lo hai levato per aumentarlo a Giovanni, a Simone, a Giacomo, a tutti, fuorchè a me. Non mi ami, ecco! E finirò per non amarti e per maledire l’ora in cui ti ho amato, rovinandomi agli occhi del mondo per un re imbelle che si lascia soverchiare anche dalla plebe. Non questo speravo Giudada Te!”

Neppure Io da te. Ma non ti ho mai ingannato, Io. E non ti ho mai costretto. Perché dunque rimani al mio fianco?” “ Perchè ti amo. Non posso separarmi più da Te. Mi attiri e mi fai ribrezzo. Ti desidero come l’aria per il respiro e… mi fai paura. Ah! Sono maledetto! Sono dannato! Perché non mi cacci il demonio, Tu che puoi?” […]

Perché non c’è pentimento in te, ma solo ira contro Dio, quasi Egli fosse il colpevole del tuo peccato.”   

“In verità, Giuda, la tua morale è molto strana! E dovrei dire di più. Mai non si è visto un medico che si ammali volontariamente per poter poi dire: “Adesso so curare meglio i malati di questo male”. Sicché Io sono un incapace?” “Chi lo dice, Maestro?” “Tu. Io non faccio peccati, perciò allora non so curare i peccatori.”  […]

“… anche l’innocenza è sapienza, molto più sapienza della bassa e pericolosa conoscenza del peccatore. Dove l’ignoranza santa del male renderebbe limitata la capacità di guidarsi e di guidare, sopperisce il ministero angelico, che non è mai assente presso un cuore puro. E credi che gli angeli, purissimi quali sono, Angelo del buon consigliosanno però anche distinguere il Bene e il Male e condurre il puro, che custodiscono, sul sentiero giusto e ad atti giusti. Il peccato non è aumento di sapienza. Non è luce. Non è guida. Mai. E’ corruzione. E’ accecamento. E’ caos. Di modo che chi lo ha fatto ne saprà il sapore, ma anche avrà perduto la capacità di sapere molte altre spirituali cose e non avrà più un angelo di Dio, spirito di ordine e di amore, a guidarlo, ma avrà un angelo di Satana a condurlo su un disordine sempre maggiore per l’odio insaziabile che divora questi spiriti diabolici.” “E… senti, Maestro. Se uno volesse tornare ad avere la guida angelica? Basta il pentimento, oppure il veleno del peccato perdura anche dopo che si è pentito ed è stato perdonato?… Sai? Uno che si è dato al vino, ad esempio, se anche giura di non ubriacarsi più, e lo giura con vera volontà di farlo, sente sempre lo stimolo a bere. E soffre…” “ Certo. Soffre. Per questo non si dovrebbe mai rendersi schiavi di ciò che è male. Ma soffrire non è peccare. E’ espiare. Così come un ubriacone pentito non fa peccato ma acquista merito se resiste eroicamente allo stimolo e non beve più vino, altrettanto chi ha peccato, e si pente, e resiste ad ogni stimolo, acquista un merito, ne gli manca l’aiuto soprannaturale per questa resistenza. Essere tentati non è peccato. Anzi è battaglia che procura vittoria. E, credilo anche, in Dio non c’è che il desiderio di perdonare e di aiutare chi ha sbagliato ma poi si pente…”

“Il più grande peccato è disperare della misericordia divina…”

Giuda-IscariotaSi, si Perdono! Perdono, Maestro mio! Perdono! Aiutami! Aiutami! E’ più forte di me!Tutto è più forte di me”. “Fuorché l’amore che dovresti avere per Gesù. Ma vieni qui, che ti vinca la tentazione e te ne liberi.” E lo piglia fra le braccia, piangendo silenziose lacrime sul capo bruno di Giuda.

“…l’Altissimo sa tutti i pensieri degli uomini e li sa da sempre, da prima che fosse Caino da cui venite, e Abele al quale Io sono simile, da prima che fosse Noè mia figura, Mosè che per primo ha usato il mio simbolo, da prima che fosse Balaam che profetizzò la Stella, e Isaia e tutti i profeti. E sa i vostri, Dio, e ne inorridisce. Ne ha sempre inorridito, così come ha sempre giubilato per i giusti per i quali era giusto mandarmi, e che veramente, oh! Si! Veramente mi hanno aspirato dalla profondità dei Cieli per portare l’Acqua viva alla sete degli uomini. Io sono la Fonte di Vita eterna. Ma voi non vi volete bere. E morrete.”

“Per fare questa opposizione è lacerata la Legge, e sempre più lo sarà, fino ad essere abolita pur di commettere la suprema ingiustizia, che però non durerà a lungo. E l’opposizione abbia trionfato su Me, sapranno continuare a credere nel Gesù di Nazaraet, nel Figlio di Dio, nel Figlio dell’uomo, predetto dai Profeti. Io potrei compiere il giudizio di Dio fino in fondo, salvando tutti i figli d’Israele. Ma non lo potrò, perché l’empio trionferà contro se stesso, contro il suo se stesso migliore, e come conculca i miei diritti e conculca i miei credenti, così conculcherà i diritti del suo spirito, che ha bisogno di Me per essere salvato e che viene donato a Satana pur di negarlo a Me.”

evangelo5Anche ora abbiamo nemici materiali sopra Israele. Ma lasciate cadere il piccolo particolare della profezia e guardiamo solo il grande vaticinio tutto spirituale di essa. Perché le profezie, anche se sembra che abbiano un riferimento materiale, sono sempre di contenuto spirituale.

Se tarda, aspettatelo, perché chi deve venire verrà senza tardare” … “Chi è incredulo non ha in sé un’anima giusta.”

“Fiat!” disse l’Altissimo. E il mondo fu. “Fiat dirà il Redentore, e il mondo sarà redento. Io darò al mondo di che essere redento. E redenti saranno quelli che avranno volontà di esserlo.”

Non si deve odiare neppure chi ci è nemico. Non aprite neppure uno spiraglio a ciò che non è Dio. Dietro al primo entrerebbero altri elementi contrari a Dio. Talora, per troppo volere combattere con armi uguali i nemici, si finisce a perire o a essere vinti. E, vinti che siate, potreste per contatto assorbire le loro dottrine. No. Abbiate carità e riservatezza. Voi non avete in voi ancora tanto da poterle combattere, queste dottrine, senza esserne infettati. Perché alcuni elementi di esse li avete pure voi. E l’astio per loro ne è uno. … Non dovete sfuggirli. Ma quando essi cercheranno darvi le loro dottrine, sappiate non accoglierle. Ecco quale è il lievito di cui parlo. Il malanimo, che è contro l’amore, e le false dottrine. Vi dico: siate prudenti. Giacomo il maggiore

In verità vi dico che quelli che alle mie asserzioni o alle vostre aggiungono la fede perfetta e il perfetto amore, giungono a sapere il vero significato delle parole “Gesù, il Cristo, il Verbo, il Figlio dell’uomo e di Dio“.

… vi dico che c’è un altro nome denso di significati. Ed è quello di mia Madre. Solo coloro che uniranno perfetta fede a perfetto amore giungeranno a sapere il vero significato del nome “Maria”, della Madre del Figlio di Dio. E il vero significato comincerà ad apparire chiaro ai veri credenti e ai veri amorosi in un’ora tremenda di strazio, quando la Genitrice sarà suppliziata col suo Nato, quando la Redentrice redimerà col Redentore, agli occhi di tutto il mondo e per tutti i secoli dei secoli.

Maria non deluderà il desiderio di Dio. Non lo ha mai deluso. Dalle richieste di amore totale a quelle di sacrificio totale, Ella si è data e si darà. E quando avrà consumato il massimo sacrificio, con Me, per Me, e per il mondo, allora i veri fedeli e i veri amorosi capiranno il vero significato del suo Nome. E nei secoli dei secoli, ad ogni vero fedele, ad ogni vero amoroso, sarà concesso di saperlo.[…]

addolorataOgni madre piange. E la mia piangerà più d’ogni altra.

… Io non le do infatti dolore come Figlio suo. Ma gliene darò tanto come Redentore. Due saranno quelli che faranno piangere di un pianto senza fine la Madre mia: Io per salvare l’Umanità, e l’Umanità col suo continuo peccare. Ogni uomo vissuto, vivente, o che vivrà, costa lacrime a Maria. … Perché ogni uomo costa torture a Me per redimerlo. La mia sofferenza sarà del corpo, della carne e del sangue, per riparare i peccati della carne e del sangue. Sarà morale per riparare i peccati della mente e delle passioni. Sarà spirituale per riparare alle colpe dello spirito. Completa sarà.

(Pietro non vuole accettare l’idea che Gesù dovrà soffrire e Gesù gli risponde) Tu non capisci che la grandezza sta non negli onori ma nel sacrificio e che nulla è apparire un verme agli uomini se Dio ci giudica angeli? Tu, uomo stolto, non capisci ciò che è grandezza di Dio e ragione di Dio e vedi, giudichi, senti, parli, con quel che è dell’uomo.

 (Andrea e Gesù) “… Perché severo così con lui?” “ Perché egli ha il dovere di essere “il primo” così come Io gli ho dato l’onore di esserlo. Chi molto riceve molto deve dare…  (a Pietro)… Ti ho amato. E’ amore non permettere che in te prendano radice deviazioni di sentimento e di sapienza. Devi essere il primo in tutto, Simon Pietro.  … Ringrazia tuo fratello. E sappi in futuro portare il tuo peso con giustizia ed eroismo.”

…chiunque risponde alla mia chiamata e si mette nelle mie file per cooperare alla redenzione del mondo deve essere pronto a morire per dare ad altri la Vita. Perciò chiunque voglia venire dietro a Me deve essere pronto a rinnegare se stesso, il vecchio se stesso  con le sue passioni, tendenze, usi, tradizioni, pensieri e seguirmi col suo nuovo se stesso. Prenda ognuno la sua croce come Io la prenderò. La prenda se anche gli sembra troppo infamante. Lasci che il peso della sua croce stritoli il suo se stesso umano per liberare il se stesso spirituale, al quale la croce non fa orrore ma anzi è oggetto di appoggio e di venerazione perché lo spirito sa e ricorda. E con la sua croce mi segua. Lo attenderà alla fine della via la morte ignominiosa come Me attende? Non importa. Non si affligga, ma anzi giubili, perché l’ignominia della Terra si muterà in grande gloria in Cielo, mentre sarà disonore l’essere vili di fronte agli eroismi spirituali.

gesù bambino (3)

Immortale è chi, essendo nato, non muore più. Così l’anima dei giusti è immortale in Cielo, l’anima dei peccatori è immortale nell’inferno, perché l’anima, creata che sia, non muore più che alla grazia. Ma l’anima ha vita, esiste dal momento che Dio la pensa. E’ il Pensiero di  Dio chela crea. L’anima di mia Madre è da sempre pensata da Dio. Perciò è eterna nella sua bellezza, nella quale Dio ha riversato ogni perfezioneper averne delizia e conforto.

 “Agli appuntamenti di Dio si va sempre veloci. …”

(La trasfigurazione) […] appaiono due maestosi e luminosi personaggi. L’uno più anziano, dallo sguardo acuto e severo e da una lunga barba bipartita. Dalla sua fronte partono corni di luce che me lo indicano per Mosè. L’altro è più giovane, scarno, barbuto e peloso, su per giù come il Battista, al quale direi assomiglia per statura, magrezza, conformazione e severità. Mentre la luce di Mosè è candida come è quella di Gesù, specie nei raggi della fronte, quella che emana Elia è solare, di fiamma viva. I due Profeti prendono una posa di riverenza davanti al loro Dio Incarnato e, sebbene Questi parli loro con famigliarità, essi non abbandonano la loro posa riverente. Non comprendo neppure una delle parole dette. I tre apostoli cadono a ginocchio tremanti, col volto fra le mani. Vorrebbero vedere, ma hanno paura.

trasfigurazione(Pietro e Gesù) “Ma non deve venire Elia per preparare al tuo Regno? I rabbi dicono così.” “Elia è già venuto ed ha preparato le vie al Signore. Tutto avviene come è stato rivelato. Ma coloro che insegnano la rivelazione non la conoscono e non la comprendono, e non vedono e riconoscono i segni dei tempi e i messi di Dio. Elia è tornato una volta. La seconda verrà quando il tempo ultimo sarà vicino per preparare gli ultimi a Dio. Ma ora è venuto per preparare i primi al Cristo, e gli uomini non lo hanno voluto riconoscere e lo hanno tormentato e messo a morte. Lo stesso faranno col Figlio dell’uomo, perché gli uomini non vogliono riconoscere ciò che è loro bene.

(Gesù al padre di un indemoniato) “Se puoi credere così, tutto mi è possibile, perché tutto è concesso a chi crede.

(dice Gesù alla Valtorta) “… Chi sa stare meco nel dolore deve avere parte meco nella gloria. …” […] “Voglio che tu, davanti al tuo Gesù che ti si mostra, abbia gli stessi sentimenti di umiltà e pentimento dei miei apostoli. Mai superbia. Saresti punita perdendomi. Continuo ricordo di Chi sono Io e di chi sei tu. Continuo pensiero alle tue manchevolezze e alla mia perfezione per avere un cuore lavato dalla contrizione. Ma insieme anche tanta fiducia in Me. …

GESùNon temete di Me. Mi mostro per elevarvi, non per incenerirvi. Alzatevi: la gioia del dono vi dia vigoria e non vi ottunda nel sopore del quietismo, credendovi già salvi perché vi ho mostrato il Cielo… […]

“Vi associo alla mia opera. Ma Io non ho conosciuto e non conosco riposo. Perché il Male non riposa mai e il Bene deve essere sempre attivo per annullare il più che si può l’opera del Nemico. Riposeremo quando il Tempo sarà compiuto. Ora occorre andare instancabilmente, operare continuamente, consumarsi indefessamente per la messe di Dio. Il mio contatto continuo vi santifichi, la mia lezione continua vi fortifichi, il mio amore di predilezione vi faccia fedeli contro ogni insidia. […]

“… quello che molti crederanno vittoria sull’Anticristo, la pace ormai prossima, non sarà che sosta per dare tempo al Nemico del Cristo di ritemprarsi, medicarsi delle ferite, riunire il suo esercito per una più crudele lotta. …

[…] “Avermi sarà la vostra beatitudine. Sarà dimenticare il dolore.

Sarà quanto ogni rivelazione è ancora insufficiente a farvi capire, perché troppo superiore è la gioia della vita futura alla possibilità di immaginare della creatura ancora unita alla carne.”

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 22a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUINTO LIBRO (22a parte)

Da pag. 220 a pag. 264

Iniziamo con la richiesta di una moglie che desidera la conversione dello sposo, il rimprovero di Gesù a Giuda che si è affidato alla negromanzia e il significato della parola amico per Gesù.

(Gesù) “Sei una buona madre. Dio ti ama per questo. Lo vedi che ti ha aiutato in tutto.” … “… I rabbi ci sprezzano, noi, sposate a un romano… … Tito è buono. Per le nostre feste chiude la mascalcia, con grande perdita di denaro e mi accompagna coi figli al Tempio. Perché dice che senza religione non si può stare. Lui dice che la sua è quella della famiglia e del lavoro, come prima era quella del dovere di soldato… … Ho cercato, in questi venti anni che siamo insieme, di lavorargli l’anima, che è buona, con il lievito d’Israele. Ma egli non si decide mai… e vecchio è… Io lo vorrei con me nell’altra vita… Uniti dalla fede come lo siamo dall’amore… Io non ti chiedo ricchezze, benesseri, salute. Ciò che lode (2)abbiamo è sufficiente, ne sia lode a Dio! Ma questo lo vorrei… Prega per il mio sposo! Che sia del vero Dio…” “Lo sarà. Stanne sicura. Tu chiedi cosa santa e l’avrai. Tu hai compreso i doveri della moglie verso Dio e verso lo sposo. Così fosse di tutte le spose! In verità ti dico che molte dovrebbero imitarti. Continua ad essere così e avrai la gioia di avere il tuo Tito al tuo fianco, nella preghiera e nel Cielo. …” […] La disciplina delle armi non è invisa a Dio quando sia fatto con umanità il proprio dovere di soldato.

Lo spirito, quando è sovrano, non si altera per ogni soffio di vento, che non può essere sempre brezza profumata… potrà soffrire, ma non si altera. Io prego sempre perché voi giungiate a questa sovranità dello spirito. Ma voi mi dovete aiutare col vostro sforzo.

“Non ti accasciare, Natanaele. Tu vedi tutto ciò come un’enormità che ti sorprende. Ma il tuo Gesù sapeva che voi siete uomini… e non pretende nulla di più di quanto possiate dare. Oh! Mi darete tutto. Proprio tutto. Ma ora Natanaeledovete crescere, formarvi… E’ opera lenta. Ma Io so attendere. Ed Io gioisco del vostro crescere. Perché questo è un crescere continuo nella mia Vita. Anche il tuo pianto, anche la concordia di quelli che erano con Me, anche la pietà che succede a durezze che erano la vostra natura, ad egoismi, ad avarizie di spirito, anche la vostra serietà attuale, tutto è fase di crescita in Me.

Ma nelle profezie è detto, per simboli, che male avverrà a chi non accoglierà il Messia. Possono mai mentire i Profeti?” “No, Bartolomeo. E ciò che è detto avverrà. Ma l’Altissimo è tanto, infinitamente buono, che vuole molto più di quanto ora avviene, per punire. Siate buoni anche voi, senza desiderare sempre punizioni sui duri di cuore e di intelletto. Desiderate per loro conversione, non punizione…”

(Gesù a Giuda) “Disgraziato! Che hai fatto dell’anima tua?” “Maestro… io…” “Va! Ammorbi di inferno più dello stesso Satana! Taci!… E pentiti se puoi.” … “Perché, Signore, mi hai detto quelle parole? Mi hai dato dolore..” “Perché sono la verità. Chi commercia con Satana prende l’odore di Satana.” “Ah! E’ per la negromanzia? Oh! Che paura mi hai fatto! Uno scherzo! Non più di uno scherzo di bambino curioso. E mi è servito per avvicinare dei sadducei e per perderne voglia. Tu dunque vedi che mi puoi assolvere con piena pace. Sono cose inutili quando si ha il tuo potere. Avevi ragione. Suvvia, Maestro! La mia colpa è così lieve!… Grande è la tua sapienza. Ma chi ti ha detto questo?” Gesù lo guarda severo e non risponde. “Ma proprio mi hai visto in cuore il peccato?” Chiede un poco impaurito Giuda. “E, mi hai ripugnato. Va! E  non aggiungere parola.

lacrime(Una donna a Gesù) “Ma questo non lo salverai. Oh! Perdono di aver giudicato! Tu sai… Tutto è bene ciò che fai! Perdona alla mia lingua stolta e non mi punire.” “Non ti punisco. Ma non lo fare più. Ama anche i malvagi. Non per la loro malvagità, ma perché è con l’amore che si ottiene loro la misericordia che converte. Tu sei buona e vogliosa di esserlo più ancora. Tu ami la verità, e la Verità che ti parla ti dice che ti ama perché sei pietosa secondo la legge all’ospite e al pellegrino e così hai allevato i tuoi figli. Dio sarà il tuo compenso. Io devo andare da Ismaele che mi ha invitato per mostrarmi a molti suoi amici che mi vogliono conoscere. Non posso attendere oltre tuo marito che, sappilo, è sulla via del ritorno. Ma dì a lui di soffrire ancora per un poco e di venire subito da Ismaele. Vieni tu pure. Io lo guarirò.” “ Oh! Signore!…” La donna è a ginocchi ai piedi di Gesù e lo guarda con riso e pianto. Poi dice: “Ma è sabato oggi!…” “Lo so. Ho bisogno che sia sabato per dire qualcosa in merito ad Ismaele. Tutto quanto Io faccio, lo faccio con uno scopo chiaro e senza errore. Sappiatelo tutti, anche voi, amici miei che avete paura e vorreste Io seguissi una condotta secondo le convenienze umane per non averne danno. E’ l’amore che vi guida. Lo so. Ma dovete saper amare meglio chi amate. Non posponendo mai l’interesse divino all’interesse dell’amato vostro. …”

amici“Amico! Ma sai tu Ismaele, il significato che Io do a questa parola? Per molti amico vuol dire conoscente, per altri complice, per altri servo. Per Me vuol dire: fedele alla Parola del Padre. Chi non è tale non può essermi amico, né Io di lui.”

Verrà il Regno del Re dei re. … Ad esso si accede non per fiorita via di trionfi né su porpureo tappeto di sangue nemico. Ma per erto sentiero di sacrificio e per mite scala di perdono e d’amore. Le vittorie contro noi stessi ci daranno questo Regno.

(Un vecchio a Gesù) “Maestro. E’ vero quel che si dice, che Tu intendi modificare la Legge?” … “…l’uomo, per  l’antica superbia o per l’antico fomite della triplice lussuria, volle ritoccare la lineare parola e ne fece qualcosa che opprime i fedeli, mentre per i ritoccatori non è che un cumulo di frasi che… vanno lasciate agli altri. … I nostri rabbini iniziarono la loro fatica con lo scopo santo di rendere più facile vecchiol’applicazione della Legge. Lo stesso Iddio iniziò questa scuola quando alle parole dei dieci Comandi aggiunse più minute spiegazioniCiò perché l’uomo non avesse a sua scusa il non aver saputo capire. Opera santa, dunque, quella dei maestri che spezzano in briciole ai piccoli di Dio il pane dato da Dio allo spirito. Ma santa se segue retto fine. Ciò non fu sempre. Ed ora lo è meno che mai.

I morti piangono solo, nei loro sepolcri, udendo i singhiozzi dei figli infelici che gli altri trascurano. I morti però, col loro spirito, portano i loro pianti, e quelli degli orfani loro, a Dio e dicono: “Signore, fai Tu le nostre vendette, poiché il mondo opprime quando non ci può più sfruttare.” … Potevano morire di fame e freddo come due cani su una carraia. Potevano vivere divenendo uno ladro e una prostituta. Perché la fame porta al peccato. … E alla fine.. oh! Alla fine, che sorte beata a tutti i misericordiosi che saranno retribuiti da Dio alla resurrezione dei morti! … Io farò le vendette degli abbandonati.

Anche un’ora basta a mutare un cuore. Purchè quel cuore voglia. E basta una parola.[…] Amate,compatitevi, parlate poco e fate bene. La pace sia con voi.

Voi siete i lavorabili. Caldo di amore, pazienza di istruzione, freddo di rimproveri, fatica di scalpello, nulla serve su voi. Appena levo le mani, voi tornate quali eravate. Dovreste fare una cosa sola per essere mutati: abbandonarvi totalmente a Me. Non lo fate. Non lo farete mai. Il Lavorante, desolato, vi abbandona al vostro destino. Ma, poiché è giusto, non vi abbandona tutti ad un modo. Nella sua desolazione sa scegliere ancora i meritevoli del suo amore e li conforta e benedice.

Tanto può il sacrificio di un fanciullo giusto. […] Non bisogna stancarsi alle prime sconfitte.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 21a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUINTO LIBRO (21a parte)

Da pag. 103 a pag. 220

Iniziamo ad approfondire il terzo anno di vita pubblica di Gesù, anno in cui si definirà “il Giusto“. Qui i discepoli discutono su come sia possibile avvicinare Gesù, il quale prega il Padre per Giuda e spiegherà ai discepoli come acquisire la sapienza.

“Si inizia così il mio terzo anno di vita pubblica. Si inizia con una partenza ben triste; come il primo ed il secondo. Si inizia con una grande preghiera e penitenza come il primo… Perchè questo ha le difficoltà, dolore del primo, e più ancora. Allora mi preparavo a convertire il mondo. Ora mi preparo a ben più vasta e potente opera. […] Se nel primo fui l’Uomo-Maestro, […] nel secondo fui il Salvatore e Amico, il Misericorde che passa accogliendo, perdonando, compatendo, sopportando, nel terzo Io sarò il Dio Redentore e RE, il Giusto. Non stupite perciò se vedrete in Me forme nuove, se nell’Agnello vedrete balenare il Forte. […] la gioia per Me era crescermi nella vita dello spirito i neonati alla Grazia.. […]“

“Non una delle mie lacrime cadrà inutilmente. Esse gridano al Padre mio… E poi griderà un ben più potente umore.”

“Io vado. Chi mi ama mi segua e si virilizzi, perchè viene l’ora di severa. […] Guai a quelli per cui l’Amore diviene Giustizia!… Il segno del nuovo tempo sarà di una Giustizia severa per tutti coloro che sono ostinati nel loropeccato contro le parole del Signore e l’azione del Verbo del Signore!…”

Siate dolci e pazienti, e nello stesso tempo forti per penetrare e per sopportare. Troverete ottusità e derisioni. Non vi avvilite per questo. Pensate così: “Noi mangiamo lo stesso pane e beviamo lo stesso calice che beve il nostro Gesù”. Voi non siete da più del Maestro vostro e non potete pretendere di avere miglior sorte. La sorte migliore è questa: condividere ciò che è del Maestro.

(Nel dare un addio) Pregate per Me. Avrò bisogno delle vostre preghiere… Saranno carezze… Saranno professioni di amore… Saranno aiuti per non giungere a dire:“L’umanità è tutta fatta di satana”…

preghiera di Gesù(Preghiera di Gesù al Padre per la conversione di Giuda) […] Ma Padre! Oh! Padre mio! Io lo amo… lo amo ancora. E’ un uomo… E’ uno di quelli per i quali Io ti ho lasciato… per la mia umiliazione, salvalo… dammi di redimerlo, Signore altissimo! Questa penitenza più per lui che per gli altri! Oh! So l’incongruenza di ciò che chiedo, Io che so tutto quanto è!… Ma, Padre mio, non vedere per un attimo in Me il tuo Verbo. Contempla solo la mia umanità di Giusto… e lascia che Io per un attimo possa essere solo “l’Uomo” in grazia tua, l’Uomo che non conosce il futuro, che può illudersi… l’Uomo che, non sapendo l’ineluttabile fato, può pregare, con speranza assoluta, per strapparti il miracolo. Un miracolo! Un miracolo a Gesù di Nazaret, a Gesù di Maria di Nazaret, la nostra eterna Amata! Un miracolo che violi il segnato e lo annulli! La salvezza di Giuda! Mi è vissuto al fianco, ha bevuto le mie parole, ha spartito con Me il cibo, ha dormito sul mio petto… Non lui, non lui sia il mio satana!…

(Viene data la parola a Giacomo di Zebedeo, discepolo di Gesù) […] vi voglio insegnare un’altra via per andare a Lui e riconoscerlo. Simone di Giona ha detto che occorre fede e umiltà per riconoscerlo. Simone Zelote ha riconfermato l’assoluta necessità della fede per riconoscere in Gesù di Nazaret Colui che è, in Cielo e in Terra, secondo quanto è detto. E Simone Zelote necessitava di una fede ben grande, anche per sperare per il suo corpo inesorabilmente malato. Perciò Simone Zelote dice che fede e speranza sono i mezzi per avere il Figlio di Dio. Giacomo, fratello del Signore, dice del potere della fortezza per conservare ciò che si è trovato. La fortezza che impedisce che le insidie del mondo e di Satana scalzino la nostra fede. Andrea mostra tutta la necessità di unire alla fede una santa sete di giustizia, cercando di conoscere e di ritenere la verità, quale che sia la bocca santa che l’annuncia, non per orgoglio umano d’essere dotti, ma per desiderio di conoscere Iddio. Chi si istruisce nelle verità trova Dio. Matteo un tempo, vi indica un’altra via per la qual Giacomo il maggioresi raggiunge Dio: Spogliarsi del senso per spirito di imitazione, direi per riflesso di Dio che è Purezza infinita. Egli, il peccatore, è per prima cosa colpito dalla “virilità casta” dell’Ignoto venuto a Cafarnao e, quasi questa avesse il potere di risuscitare la sua morta continenza, egli si interdice per prima cosa il senso carnale, sgombrando così la via alla venuta di Dio e alla risurrezione delle altre morte virtù. Dalla continenza passa alla misericordia, da questa alla contrizione, dalla contrizione al speramento di tutto se stesso e all’unione con Dio. [..] Io, per me, dico che più l’uomo si sforza di vivere per lo spirito e più è atto a riconoscere il Signore, e la vita angelica favorisce ciò al sommo. Fra noi, discepoli di Giovanni colui che lo riconobbe, dopo l’assenza, fu l’anima vergine. […] siate casti per poterlo riconoscere.

(Giacomo di Zebedeo prosegue il discorso) Io vi dico: amate. Non c’è altra virtù più grande e più simile alla sua Natura. Se voi amerete, tutte le virtù praticherete senza fatica, cominciando dalla castità. Nè vi sarà di peso essere casti, perchè amando Gesù niun’altro amerete smodatamente. Sarete credenti. E chi non crede in chi ama? Sarete contriti dal dolore che salva, perchè il vostro sarà retto dolore, ossia dolore per la pena a Lui data non per quella da voi meritata. Sarete forti. Oh! Sì Uniti a Gesù si è forti! Forti contro ogni cosa. Sarete pieni di speranza perchè non dubiterete del Cuor dei cuori che vi ama con tutto Se stesso. Sarete sapienti. Tutto sarete. Amate Colui che annunzia la felicità vera, che predica la salute, che va instancabile per monti e valli, chiamando il gregge a raccolta, e sulla via è la Pace, e pace è nel suo Regno che no è di questo mondo, ma che è vero come vero è Dio. Lasciate ogni strada che la sua non sia. Liberatevi da ogni nebbia. Andate alla Luce. Non siate come il mondo che non vuole vedere la Luce, che non la vuole conoscere.

corona-di-roseDice Gesù: […] La Fede non è solo una corona di fiori. Ha spine anche. Ed è santo colui che sa credere nelle ore di gloria come nelle ore tragiche, e sa amare sia che Dio lo copra di fiori o lo adagi sulle spine”.

E voi, voi, chiunque siate, che vedete, e molte volte inorridite di vedere gli ibridi connubi di una figlia di Israele con uno di un’altra razza e fede, ricordate che avete l’obbligo, il dovere di aiutare caritatevolmente la sorella smarrita a ritrovare la vie del Padre.

Ma, in verità vi dico, mi è più facile guarire un corpo deforme che un’anima deforme; mi è più facile dare luce alle pupille spente, sanità ad un corpo morente, che non luce agli spiriti e salute alle anime malate. perchè ciò? Perchè l’uomo ha perso di vista il vero fine della sua vita e si occupa di ciò che è transitorio. 

FIACCOLA-BENEDETTINA-ACCENSIONE-2012-MALTA[…] verità. Se non la sa, è meno colpevole. Se non la ricorda, è compevole alquanto, perchè la verità deve essere tenuta accesa come fiacola santa nelle menti e nei cuori. Ma, se non la vule ricordare, e quando essa fiammeggia egli chiude gli occhi per non vederla, avendola odiosa come la voce di un retore pedante, allora la sua colpa è grave, molto grave. Eppure Dio la perdona, se l’anima ripudia il suo male agire e propone di perseguire per il resto della vita, il fine vero dell’uomo, che è conquistarsi la pace eterna nel Regno del Dio vero. […] La bontà dell’eterno, vero Signore Iddio, è tale che [..] voi dite: “Io voglio essere della Verità”, ossia di Dio perchè Dio è Verità, Dio, per un miracolo tutto spirituale, infonde in voi la Sapienza, per cui voi da ignoranti divenite possessori della scienza soprannaturale, ugualmente a quelli che da anni la possiedono. Sapienza è volere Dio, amare Dio, coltivare lo spirito, tendere al Regno di Dio ripudiando tutto ciò che è carne, mondo e Santana. Sapienza è ubbidire alla legge di Dio che è legge di carità, di ubbidienza, di continenza, di onestà. Sapienza è amare Dio con tutti sè stessi, amare il prossimo come noi stessi. […] E nel prossimo sono […] tutti gli uomini, ricchi o poveri, sapienti o ignoranti, ebrei, proseiliti, fenici, greci, romani…” […] Sapienza è ubbidire ai dieci comandi di Dio […] Chi fa ciò è sapiente e conquista la Vita e il Regno senza fine.

preghiera (2)Da oggi, dunque, proponete di vivere secondo Sapienza, anteponendo questa alle povere cose della Terra.

Siate buoni col prossimo quale esso sia. Siate ubbidienti, rimettendo a Dio il compito di punire chi non è giusto nel comandare. Siate continenti nel sapere resistere al senso e onesti nel sapere resistere all’oro, e coerenti nel dire anatema a ciò che merita, non anatema quando vi pare, salvo poi stringere contatti con l’oggetto prima maledetto come idea.

(Gesù risponde ad un pastore crede che gli siano state stregate le pecore) No. Non credere certe storie…

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 20a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUARTO/QUINTO LIBRO (20a parte)

Iniziamo questa parte con la spiegazione di Gesù su come e quando prega un giusto, per arrivare alla fine del secondo anno di vita di Gesù, anno che lui definirà della misericordia. Bellissima anche la spiegazione sulla morte che da ad un orfanello a cui è venuta a mancare la mamma.

… occorre santificare i momenti del giorno intero, per conservarsi in santità e tenere presente al cuore l’Altissimo e le sue bontà e nel contempo tenere lontano il Demonio. Osserva gli uccellini. Al primo raggio di sole cantano. Benediconola luce. Anche noi dobbiamo benedire la luce che è un dono di Dio, e benedire Dio che ce la concede e che Luce è. Avere desiderio di Lui fin dalla prima luce del mattino … unirsi a tutto il creato per osannare il Creatore. Poi, come le ore passano, e col passare ci portano la constatazione di quanto dolore e ignoranza è nel mondo, ancora pregare perché il dolore sia sollevato e l’ignoranza cada e Dio sia conosciuto, amato, pregato da tutti gli uomini, che se conoscessero Dio sarebbero sempre consolati anche nel loro soffrire. E nell’ora di sesta pregare per amore della famiglia.

tramontoGustare di questo dono di essere uniti con chi ci ama. … E al tramonto pregare pensando che la morte è il tramonto che ci aspetta tutti. Pregare perché sia, il nostro tramonto, giornaliero o vitale, sempre compiuto con l’anima in grazia. … Pregare, infine, nella notte … per riparare ai peccati della notte, per allontanare dai deboli Satana, perché nei colpevoli sorgano riflessione e contrizione e buoni propositi che diverranno realtà al primo sole. Ecco come prega e perché prega un giusto durante il giorno tutto.     

… l’ubbidienza è la virtù del giusto.

… dieci comandi di Satana del disamore a Dio, … amore a se stessi, … corruzione del culto, … durezza ai parenti… desiderio omicida, … tentato furto dell’altrui santità, … fornicazione con Satana, … testimonianze false, … invidia per la natura e missione del Verbo, e … peccato orrendo che lievita e matura nel fondo dei cuori, di troppi cuori.

Nell’amore si trova la forza di conservarsi santi o di diventarlo,  la forza del perdono, la forza dell’eroismo nelle virtù. Tutto si trova nell’amore. Non è la paura l'amore di Dio 1quella che salva. La paura del giudizio di Dio, la paura delle sanzioni umane, la paura delle malattie. La paura non è mai costruttiva. … La paura porta a disperazione, … L’amore porta speranza in Dio. L’amore porta fuga dal malfare. L’amore porta a prudenza verso la propria persona, che non è il centro dell’universo, come lo credono e lo fanno gli egoisti, i falsi amorosi di se stessi perché amano una parte sola, quella meno nobile, a scapito della parte immortale e santa, ma che è sempre doveroso conservare sana fino a che a Dio non piacerà il contrario, per essere utili a se stessi, ai parenti, alla propria città, alla nazione tutta.

E’ inevitabile che vengano le malattie. Né è detto che ogni malattia sia prova di vizio o di punizione. Vi sono le sante malattie mandate dal Signore ai suoi giusti perchè nel mondo, che fa di se stesso il tutto e il mezzo del godimento, vi siano i santi che sono come ostaggi di guerra per la salvezza degli altri, e pagano di persona perché sia espiata con la loro sofferenza la dose di colpa che il mondo giornalmente accumula e che finirebbe a crollare sull’umanità, seppellendola sotto la maledizione sua. … chi soffre con santità dà la più grande battaglia al feroce guerriero… Satana. Ma quanta diffidenza tra queste sante malattie che Dio manda e quelle che sono mandate dal vizio per un peccaminoso amore verso il senso! Le prime, prove della volontà benefica di Dio; le seconde, prove della corruzione satanica.

anime del purgatorioL’anima nulla perde con la morte del parente estinto. Ma anzi … quella già passata alla seconda vita, gode della libertà e della potenza di vegliarci e di ottenerci più, molto più di quando ci amava dalla carcere del corpo.

Come Nehemia ed Esdra Gesù dice) … il gaudio del Signore, che è fra voi, è laforza di chi riceve la grazia del Signore altissimo fra le proprie mura e nei propri cuori.

DAL QUINTO LIBRO

… se trovi giusto che ci siano diversità nelle specie animali, vegetali e astrali, perché pretendi che tutti gli uomini siano uguali? Ognuno ha la sua missione e la sua forma.

Vi crucciate per previdenze inutili. Non sapete credere che la  Provvidenza è potente e presente.

Hai tentatori rispondete col silenzio.

274tentazione

Siate perseveranti. … Le mie opere parlano più ancora delle mie parole e, per quanto sia perfetta beatitudine saper credere senza aver bisogno di prove, Io vi ho permesso di vedere i prodigi di Dio perché voi siate fortificati nella fede. Rispondete al vostro cervello, tentato dai nemici della Luce, con le parole del vostro spirito: “Io credo perché ho visto Dio nelle sue opere”. Rispondete ai nemici col silenzio operoso. E con queste due risposte procedete nella Luce.

… Mi ama chi ama, perché Io così ho insegnato. Tu non ami che te stesso. Quando mi amerai come Io ho insegnato, il Signore tornerà.

Me, non mi si inganna e non mi si adula con un bugiardo ossequio. Colui che chiude il cuore al fratello chiude il cuore a Dio, e Dio a lui. … Chi non ama mente nel suo professarsi cristiano, Inutile la frequenza ai sacramenti e ai riti, inutile la preghiera se manca la carità. … Troppe volte mi dite: “Signore, Signore” per avermi benigno ai vostri interessi. Ma non lo dite per amore di prossimo. Ma non fate nulla in nome del Signore per il prossimo. … E il Signore tornerà quando saprete amare come Io ho insegnato. … la bontà sempre attira.

Il passato non è, quando l’amore lo annulla. Neanche un passato orrendo. Vuoi tu temere se non ebbe tema Disma ladrone? Ama, ama e non aver paura di nulla.

4 tentazioneVi prego di non abituarvi mai alle voci del Male come fossero voci innocue.

Il mondo è pieno di fronti detronizzate, che non stanno più erette verso il Cielo ma curve verso l’Abisso appesantite dalla parola che Satana ha scolpito su esse. La volete sapere? E’ quella che Io leggo sulle fronti. Vi è scritto: “Venduto!”. E perché non abbiate dubbi su chi è il compratore, vi dico che è Satana, in se stesso o nei suoi servi che sono nel mondo.

Chi crede alla mia parola non deve essere triste come coloro che non credono.

(dialogo tra Gesù ed un orfanello che ha chiamato Marziam) “… Sarei diventato un ladrone io, se Tu non venivi.” “Non lo saresti diventato perché tua mamma pregava per te. Lo vedi che Io sono venuto e ti ho preso? Questo è prova che Dio ti amava e che tua madre vegliava su te.” …  “Ma non sarebbe stata una prova più bella se non mi faceva morire la mamma?” … “Le anime sono come tanti uccelli che la carne imprigiona nella sua gabbia. La Terra è il luogo dove sono portati colla gabbia. Ma anelano alla libertà del Cielo, al Sole che è Dio, al Nutrimento giusto per loro, che è la contemplazione di Dio. Nessun amore umano, neppure il santo amore di madre per i figli o di figli per la madre, è tanto forte da soffocare questo desiderio delle anime di ricongiungersi alla loro Origine che è Dio. Così come Dio, per il suo perfetto amore per noi, non trova nessuna ragione tanto forte da superare il desiderio suo di riunirsi all’anima che lo desidera. E allora che avviene? Delle volte l’ama tanto che le dice: “Vieni! Ti libero”. E lo dice anche se ci sono dei bambini intorno a BAMBINO (4)una mamma. Lui vede tutto. Lui sa tutto. Lui fa tutto bene quello che fa. Quando libera un’anima – potrà non parere agli uomini dall’intelletto relativo, ma lo è – quando libera un’anima, lo fa sempre per un bene più grande, dell’anima stessa e dei suoi congiunti. Egli allora, te l’ho già detto altre volte aggiunge al ministero dell’angelo custode il ministero dell’anima che ha chiamato a Sé, e che ama di un amore mondo da pesantezze umane i suoi parenti amandoli in Dio. Quando libera un’anima si impegna anche di sostituirsi ad essa nelle cure ai superstiti. A te non lo ha forse fatto? Non ha fatto di te, piccolo figlio d’Israele, il mio discepolo, il mio sacerdote di domani?”  … “…non ti ho lasciato fare orazione…! Me ne spiace…” “Ma l’abbiamo fatta orazione! Abbiamo considerato le verità, contemplato Dio nelle sue bontà… Tutto questo è orazione. E tu l’hai fatta da vero adulto.  ….”

Chi si intiepidisce nel fervore, nella volontà. Si rende molle, indebolito. Con più facilità si stanca di tutto. Con più facilità essendo debole, penetrano in lui i veleni delle malattie spirituali. Con doppia difficoltà, all’opposto, compie le opere buone che prima non gli costava fare perché era sempre in esercizio. Oh! Non conviene mai oziare dicendo: “Passato questo periodo mi rimetterò più fresco al lavoro”! Non ci riuscirebbe mai, o con fatica somma”.

stanchezza

La colpa d’origine sarà cancellata nei credenti in Me. Ma lo spirito conserverà una tendenza al peccato che senza la colpa originale non avrebbe avuto. Perciò occorre sorvegliare e continuamente curare il proprio spirito. … Perciò bisogna non oziare, ma sempre essere solerti per irrobustirsi in virtù.

Se uno cade in accidia o in tiepidezza, più facilmente sarà sedotto da Satana.

(risponde una donna a Gesù) …Ho compreso. Ogni peccato grave è distruzione della Grazia, ossa della salute dello spirito. I segni che ci lascerai renderanno la salute, è vero. Ma il peccatore ostinato, che non lotta per non peccare, sarà ogni volta più debole anche se ogni volta è perdonato. Occorre perciò vigilare per non perire.

(Marziam si sacrifica per guarire una bimba malata) “Le grazie si ottengono con sacrificio. Tu che sacrificio fai per ottenerla?” chiede serio Gesù. Marziam pensa… Cerca la cosa più penosa a rinunciarsi… poi sorride: “Non prenderò più miele per tutta una luna.” “Poco! Quella di casleu è già ben avanti…” “Dico luna per dire quattro fasi. E pensa… che in questi giorni c’è la festa dei Lumi e le focacce di miele…” “E’ vero. Ebbene, allora Rachele guarirà per merito tuo.”

“… ricordati che è per tua moglie, che ha saputo credere solo alla verità, che tu hai la gioia attuale. Per lei.”  “Vuoi dire che a me…”. “No. Voglio dire che ho saputo sentire il pentimento in te. E pentimento ti è venuto per il grido accusatore di lei… Veramente Dio grida per la bocca dei buoni, e richiama, e consiglia!… e ho visto la fede umile e forte di Salome. Vai, ti dico. Non tardare oltre a dirle “grazie”.

Chi si inizia alla penitenza da bambino troverà facile il cammino della virtù per tutta la vita.bambini8

L’amore per i nostri fratelli non si limita a mezzi e limiti umani, ma si alza a ben più alti luoghi. … La comunione dei santi è proprio questo operare continuo, … per dare aiuto ai fratelli, sia nei loro bisogni materiali come nei loro bisogni spirituali o in ambedue, …Anche una cucchiaiata di miele sacrificata può servire a riportare pace e speranza ad un afflitto, così come la focaccia, o altro cibo non mangiato per scopo d’amore, può ottenere un pane, miracolosamente offerto, ad un affamato lontano e che sarà per noi sempre sconosciuto; e la parola d’ira, anche se giusta, trattenuta per spirito di sacrificio, può impedire un delitto lontano, così come resistere alla voglia di cogliere un frutto, per amore, può servire a dar pensiero di resipiscenza ad un ladrone e così sventare un ladrocinio. … L’olocausto di un martire ha sovente origine dalla educazione eroica che egli si è data fin dall’infanzia per amore di Dio e del prossimo.

Diversa è l’ansia esagerata e paurosa di chi è egoista, dalla cura prudente di chi è giusto. Peccato è l’avarizia per il domani, che forse non godremo mai. Ma non è peccato la parsimonia per garantirsi un pane, e garantirlo ai congiunti, nei tempi scarsi.Peccato è l’egoistica cura del proprio corpo, esigendo che tutti coloro che ci stanno intorno siano preoccupati per esso, risparmiandosi ogni lavoro o sacrificio per paura che la carne soffra, ma non è peccato preservarlo da inutili malattie, prese per imprudenze, le quali malattie sono poi un peso per i famigliari e una perdita di proficuo lavoro per noi. Dio ha dato la vita. E’ un suo dono. Dobbiamo perciò usarne santamente, senza imprudenze come senza egoismi.

E con questo ha termine il secondo anno di predicazione e di vita pubblica, l’anno della Misericordia…

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 19a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUARTO LIBRO (19a parte)

da pag. 357 a pag. 458

L’ultima parte del quarto volume è un’insieme di risposte ricchissime che più volte l’uomo nel corso della sua vita si pone: Chi è DioPerché Gesù esige tanta fede per fare miracolo? O perché prima chiede il pentimento? Cos’è la fede e come la si può testimoniare? Sono solo alcune delle risposte che darà Gesù ai suoi interlocutori.

Lo scriba Giovanni dice: “Devo allora distruggere ciò che ho, spogliando i miei del loro?” (Gesù) No. Dio ti ha dato dei beni. Falli servire alla Giustizia e servitene con giustizia. Ossia, con essi soccorri la tua famiglia, è dovere; tratta umanamente i servi, è carità; benefica i poveri, sovvieni ai bisogni dei discepoli poveri. Ecco che le tue ricchezze non ti saranno inciampo, ma aiuto. […] Non patteggiare mai con la colpa. Neppure con la scusa di usare quell’oro a pro’ Dei poveri. E’ oro maledetto e non darebbe loro del bene.

Veramente le alterazioni dell’animo si riflettono sul volto. E’ come se il demonio affiorasse alla superficie di quel suo possesso.

farisei_2Pochi sono quelli che, essendo demoni, o con atti o con aspetto non tradiscano ciò che sono. E questi pochi sono i perfetti nel male e i perfettamente posseduti. Il volto del giusto invece è sempre bello, anche se materialmente deforme, per una bellezza soprannaturale che si effonde dall’interno all’esterno. E, non per modo di dire, ma per verità di fatti, noi osserviamo nel puro dai vizi una freschezza anche di carni. L’anima è in noi e ci abbraccia tutti. E i fetori di un’anima corrotta corrompono anche le carni. Mentre i profumi di un’anima pura preservano. L’anima corrotta spinge la carne a peccati osceni, e questi invecchiano e deformano. L’anima pura spinge la carne a vita pura. E ciò conserva freschezza e comunica maestà. Fate che in voi permanga giovinezza pura di spirito, o risorga se già perduta, e badate di guardarvi da ogni cupidigia, sia del senso che del potere. La vita dell’uomo non dipende dall’abbondanza dei beni che possiede. Né questa, né tanto meno l’altra: quella eterna. Ma dalla sua maniera di vivere. E, con la vita, la felicità di questa Terra e del Cielo. Perché il vizioso non è mai felice, realmente felice. Mentre il virtuoso è sempre felice di una letizia celeste anche se povero e solo. Neppure la morte lo impressiona. Perchè non ha colpe e rimorsi a fargli temere l’incontro con Dio, e non ha rimpianti per ciò che lascia sulla Terra. Egli sa che in Cielo è il suo tesoro e, come uno che vada a prendere l’eredità che gli spetta, e eredità santa, va lieto, sollecito, incontro alla morte che gli apre le porte del Regno dove è il suo tesoro.

… non rimandate il lavoro di farvi un tesoro di virtù e di buone opere per l’altra vita, onde non vi raggiunga la morte senza che voi abbiate messo un tesoro di meriti in Cielo. … Il tesoro del Cielo deve aumentare anno per anno per essere buono. il tesoro è il Regno dei cieliChé, se la Misericordia sarà benigna anche con chi ebbe pochi anni per formarlo, non sarà complice dei pigri che avendo lunga vita fanno poco. E’ un tesoro in continuo aumento. Se no non è più tesoro fruttifero, ma inerte, e ciò va a detrimento della pronta pace del Cielo.

Il vostro lavoro sia costante, fiducioso, pacifico. Senza brusche partenze e bruschi arresti.

… Pacifici nelle vittorie, pacifici nelle sconfitte. … L’accasciamento, il rancore verso se stesso, è sempre sintomo di superbia e così anche di sfiducia. Se uno è umile sa di essere un povero uomo soggetto alle miserie della carne che talora trionfa. Se uno è umile ha fiducia non tanto in sé quanto in Dio … Di quanto avete di sapienza e virtù , date. Siate operosi nello spirito come gli uomini lo sono per le cose della carne.  … Non imitate quelli del mondo, che sempre tremano per il loro domani, per la paura che manchi loro il superfluo, che la malattia venga, che venga la morte, che i nemici possano nuocere e così via. Dio sa di che abbisognate. Non temete perciò per il vostro domani. … Non vi prendete pena della vostra vita, né per il mangiare, né per il bere, né per il vestire. La vita dello spirito è da più di quella del corpo, e il corpo è da più del vestito,perché col corpo, non col vestito, voi vivete, e con la mortificazione del suora2corpo aiutate lo spirito a conseguire la vita eterna. … Avrete sempre di che vi è necessario. Non vi appenate come le genti del mondo, che si arrabattano per provvedersi di che godere. Voi avete il Padre vostro che sa di che abbisognate. Voi dovete solo cercare – e sia la prima delle vostre cure –  il Regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sarà dato in più.

… è giusto non levare il pane ai figli e alle spose. E, se non potete perciò sacrificare le ricchezze di denaro, sacrificate le ricchezze di affetto. … rinunciare alla famiglia per Me è carità perfetta più di oro senza atomo impuro, è perla fatta di pianto, e rubino fatto di sangue… 

Credete voi che Io sia venuto a metter pace sulla Terra? E secondo il modo di vedere della Terra? No. Ma anzi discordia e separazione. … Perché un linguaggio nuovo sarà su certe labbra e accadrà come una Babele, … Non è riposo il servirmi, secondo quanto dà, l’uomo, di significato a questa parola. Occorre eroismo e instancabilità. Ma Io ve lo dico: alla fine sarà Gesù, sempre e ancora Gesù, che si cingerà la veste per servirvi, e poi si siederà con voi ad un banchetto eterno e sarà dimenticata fatica e dolore.

antipatia, distacco e indifferenza sono già odio. … se uno ha indifferenza per uno, è segno che non l’ama più. Voi vedete dunque che queste tre cose sono ramificazioni di un’unica pianta: quella dell’odio. … Nel novanta per cento, se non viene odio, viene antipatia, distacco o indifferenza. No. Così non fate. Non gelatevi il cuore invidiacon queste tre forme dell’odio. Amate. … Se tuo fratello ti offende, non avvilirlo pubblicamente col riprenderlo pubblicamente, ma spingi il tuo amore a coprire la colpa del fratello agli occhi del mondo. Perché ne avrai gran merito agli occhi di Dio, precludendo per amore ogni soddisfazione al tuo orgoglio. Oh come piace all’uomo far sapere che fu offeso e che ne ebbe dolore! Va come un mendico folle, non a chiedere obolo d’oro dal re, ma va da altri stolti e pezzenti come lui a chiedere manciate di cenere e letame e sorsi di tossico bruciante. Il mondo questo dà all’offeso che va rammaricandosi e mendicando conforti. Dio, il Re, dà oro puro a chi, offeso, ma senza rancore, va a piangere solo ai suoi piedi il suo dolore e a chiedere a Lui, all’Amore e Sapienza, conforto d’amore e insegnamento per la contingenza penosa. Perciò, se volete conforto, andate da Dio e agite con amore.

… giustizia umana è sempre imperfetta, e generalmente l’astuto la vince sulla giustizia e potrebbe il colpevole passare per innocente e tu, innocente, passare per colpevole. … Sii conciliante. Il tuo orgoglio ne soffre? Molto bene. La tua borsa si smunge? Meglio ancora. Basta che cresca la tua santità. Non abbiate nostalgia per l’oro. Non siate avidi di lode. Fate che sia Dio colui che vi loda. … E pregate per coloro che vi offendono. Perché si ravvedano. Se ciò avviene, essi stessi vi renderanno onori e beni. Se non lo fanno, ci penserà Iddio.

large_preghieraMolti non ottengono perché pregano soli, o per motivi illeciti, o con orgoglio, o con peccato sul cuore. Fatevi il cuore mondo, onde Io possa essere con voi, e poi pregate e sarete ascoltati. […] Le uniche cose di cui dovete temere sono la sensualità, la superbia, l’avarizia. Per esse potrete consegnarvi a Satana e agli uomini-satana, ché ci sono essi pure.

Venire a Me come discepolo vuol dire rinuncia di tutti gli amori a un solo amore: il mio.

Amore egoista verso se stessi, amore colpevole verso le ricchezze o il senso o la potenza, amore onesto verso la sposa, santo verso la madre, il padre, amore amabile dei e ai figli. … Lo spirito abbisogna di questa libertà di dare, di questa generosità di dare, per poter essere certo di non essere impigliato nella ragnatela delle affezioni, consuetudini, riflessioni, paure, tese come tanti fili da quel ragno mostruoso che è Satana, rapinatore di anime. … Anche la vostra vita dovete esser pronti ad odiare per seguire Me. Odia la sua vita colui che, senza paura di perderla o di renderla umanamente triste, la fa servire a Me. Ma non è che una apparenza di odio. Un sentimento erroneamente detto “odio” dal pensiero dell’uomo che non sa elevarsi, dell’uomo tutto terrestre, di poco superiore al bruto. In realtà questo apparente odio, che è il negare le soddisfazioni sensuali alla esistenza per dare una sempre più vasta vita allo spirito, è amore. Amore è, e del più alto che esista, del più benedetto. Questo negarsi le basse soddisfazioni, questo interdirsi la sensualità degli affetti questo procurarsi rimproveri e commenti ingiusti, questo rischiare punizioni, ripudi, maledizioni e forse anche persecuzioni, è una sequela di pene. Ma occorre abbracciarle imporsele per andare giustificati a Dio.giovani_in_preghiera

… se non sentite in voi il coraggio di rinunciare a tutto per amor mio, non venite a Me perché non potete essere miei discepoli. 

… A chi ha e, su quanto ha, lavora, sarà dato più ancora e fino alla sovrabbondanza. Ma a chi non ha, perchè non volle avere, sarà tolto anche quello che gli fu dato. …  Infinite sono le sorprese del Signore, perché infinite sono le reazioni dell’uomo.  […]  “… tempi atroci che viviamo. Non è meglio tornare ad Abramo?”  “Si. Ma più atroci verranno, sacerdote”. “Tu dici? Roma eh?” “Non Roma solaIsraele colpevole ne sarà la causa prima.”

… molti altri peccheranno se non vi convertite al Signore. Se non farete tutti penitenza, perirete tutti in ugual misura, in Galilea e altrove. Dio è sdegnato del suo popolo. Io ve lo dico. Non bisogna credere che i colpiti siano sempre i peggiori. Ognuno esamini se stesso, sé giudichi e non altro. … Io ve lo dico. Fate, fate penitenza se non volete essere stritolati come essi, e anche nello spirito. […] Oh! Che non sapete voi di Israele che, proprio perché l’uomo possa avvicinare Dio e non morirne, ho messo sulla mia Divinità insostenibile il velo della carne.

Solo in una cosa potete differenziarvi: nella santità. Quella sarà individuale e nella misura che ognuno saprà raggiungere.

peccatori… Il nemico è il peccato. Non altro. […] “Che hai capito?” “Che questa esistenza non è che il principio embrionale della vita, e che la vera Vita ha inizio quando la morte ci partorisce… all’Ade, come pagana, alla Vita eterna, come in Te credente. Ho detto male?” “ Bene hai detto, donna”, approva Gesù.

Parti sempre dal pensiero: “Amerai per me ciò?”. Vedrai che non peccherai mai più contro la carità. E avrai sempre tanta pace in te. Guarda là Marziam come salta e canta beato. E’ perché lui non ha nessun pensiero in cuore. Lui sa che altri pensano a tutto questo per lui. Anche tu fa così. Abbandona tutto a Dio. Anche il giudizio sulle persone. Finché puoi essere come un bambino che il buon Dio conduce, perché ti vuoi caricare del peso di decidere e giudicare?

… con la scienza puoi reggerti sulla Terra, ma con la sapienza conquisti il Cielo.

(Gesù ad una donna greca) Non devi anelare a spogliarti di tutto quanto sai. Ma devi scegliere, fra questo tuo sapere, ciò che è atomo di Intelligenza eterna conquistato da menti di innegabile valore. […] … che benedizioni sui figlie e sulle attività dei figli può portare un’anima che è nella pace del Signore![…] Ma non vi è solo la società quale voi la pensate, la società dei cittadini, o dei connazionali, o la piccola e cara società della famiglia. Vi è una società più vasta, infinita: quella degli spiriti.

L’uomo moralmente buono non uccide. La violenza gli fa ribrezzo. Sente che non è lecito levare la vita a nessuno, che solo Dio che l’ha data ha diritto di levarla. E rifugge dall’omicidio. Ugualmente, il moralmente sano non si prevale delle cose altrui. … E, se è moralmente sano, non è avido di più donne che sue non siano, … L’uomo di animo retto, anche se naturalmente retto, senza altra conoscenza del Bene che quella che gli viene dalla sua conoscenza buona, non si permette mai di testimoniare ciò che non è gioia2vero, parendogli ciò uguale ad omicidio e furto, e così è. … l’appetire è il primo stimolo al peccare. …

Il buono non invidia mai. Sta sereno nella sua sorte. 

Ma se l’uomo vive in Dio, mediante la fedeltà alla Legge e la giustizia santamente praticata, Dio è con lui, Io sono con lui, e nulla di male può accadergli. L’unione con Dio è l’arma che nessun forte può vincere. … Chi respinge Dio chiama Satana. Chi chiama Satana distrugge quanto aveva per conquistare il Regno. Perciò, chi non è con Me è contro di Me. E chi non coltiva ciò che Io ho seminato raccoglie ciò che semina il Nemico.[…] … in cielo… mia Madre stessa sarà beata non tanto per la sua immacolata anima, quanto per avere ascoltato la parola di Dio ed averla messa in pratica con l’ubbidienza.

… è amore anche occuparsi dei giuochi di un bambino… 

Le anime non sono separate dalla morte. Parlo dei giusti. … Fa conto un grande tempio, dove siano quelli che adorano e pregano e quelli che si affaticano. I primi pregano anche per quelli che si affaticano, i secondi lavorano per questi oranti. Così è delle anime. Noi ci affatichiamo sulla Terra. Essi ci sovvengono delle loro preghiereMa noi dobbiamo offrire le nostre sofferenze per la loro pace. E’ una catena che non anime1si rompe. E’ l’Amore che lega quelli che furono con quelli che sono. E quelli che sono devono esser buoni per potersi riunire a quelli che furono e che ci desiderano con loro.

… divenendo un giusto, ritroverò mai il padre, la madre, i fratelli, gli amici…”… “Colpa diviene quando, conoscendo il Vero, si persiste nell’Errore. Non quando si è convinti di essere nella verità, né nessuna voce è mai venuta a dire: “Questa che io porto è verità. Lasciate le vostre chimere per questo Vero e avrete il Cielo”. Dio è giusto. Vuoi tu che non premi la virtù perché si è formata tutta sola fra la corruzione di un mondo pagano?…”

La colpa d’origine è comune a tutti, d’Israele e non d’Israele. Non è prerogativa dei pagani. Il culto pagano sarà colpa dal momento che sarà diffusa nel mondo la Legge di Cristo. La virtù sarà sempre virtù agli occhi di Dio. … le vie del potere misericordioso di Dio sono tante, e così tutte intese a dar gioia ai virtuosi, che saranno sollevate le barriere da anima ad anima, e pace sarà per coloro che meritarono pace. … è il vivere vizioso quello che realmente separerà in eterno le anime dei giusti da quelle dei peccatori.

… Queste malinconie sono un assalto infernale per l’ira che Satana ha per te, preda per sempre perduta. … Nulla della Verità deve essere cagione di abbattimento o dubbio. 

(Un mercante a Gesù) “Perché esigi tanta fede per fare miracolo?” “Perché la fede testimonia presenza di speranza e di amore in Dio.” “E perché prima hai voluto il pentimento?” “Perché il pentimento fa amico Dio.” “Io che non ho malattie, che dovrei fare per testimoniare che ho fede?” “Venire alla Verità.” “E potrei venirci senza amicizia di Dio?” “Non ci potresti venire senza la bontà di Dio. Il Signore permette che chi, ancora senza pentimento, lo cerca, lo trovi; perché il pentimento discepolo1generalmente viene quando l’uomo, scientemente o con appena una larva di coscienza di ciò che vuole la sua anima, conosce Iddio. Prima è come un ebete guidato dal solo istinto. Tu non hai mai sentito il bisogno di credere?” “Molte volte. Non ero soddisfatto, ecco, di ciò che avevo. Sentivo che c’era dell’altro. Più forte del denaro e dei figli, speranze mie… Ma non mi davo poi la cura di cercare di sapere ciò che senza sapere cercavo.” “La tua anima cercava Dio. La bontà di Dio ha permesso che tu trovassi Dio. Il pentimento per il tuo inerte passato lontano da Dio ti darà l’amicizia di Dio.” “Allora per…per avere il miracolo di vedere con l’anima la Verità, dovrei pentirmi del passato?” “Certamente. Pentirti e risolverti ad un completo mutamento di vita…”

L’animale non può ricordare nulla nascendo una volta sola. L’uomo può ricordare, pur nascendo una volta sola. Ricordare con la sua parte migliore: l’anima. Da dove viene l’anima? Ogni anima d’uomo? Da Dio. Chi è Dio? Lo Spirito intelligentissimo, potentissimo, perfetto. … l’anima, cosa da Dio creata per dare all’uomo la sua immagine e somiglianza come segno indiscutibile della sua Paternità SS.., risente delle doti proprie di Colui che la crea. E’ dunque intelligente, spirituale, libera, immortale, come il Padre che l’ha creata. Essa esce perfetta dal Pensiero divino e nell’attimo della sua creazione essa è uguale, per un millesimo di attimo, a quella del insegna 14primo uomo: … Poi, formata che sia, è lesionata dalla colpa d’origine. Per farti capire meglio dirò che è come se Dio fosse gravido dell’anima che crea e che il creato, nel nascere, venisse ferito da un segno incancellabile. … Ecco perché i virtuosi di ogni paese sentono la Verità, non  perfettamente, perché ottusi da contrarie dottrine o da ignoranze letali, ma sufficientemente per dare pagine di formazione morale ai popoli ai quali appartengono.

… la religione delle virtù praticate eroicamente predispone l’anima alla Religione vera e alla conoscenza di Dio.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 18a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

4° LIBRO (18a parte)

Da pag. 296 a pag. 356

“… i dubbiosi … non li abbandonate! … Fanno cascare le braccia? Benissimo. Anche voi le fate cascare tante volte a Me, e ancor di più al Padre che è nei Cieli, … Fateli persuasi che basta fare tutto il meglio che si può e Dio è contento. E se li vedete scivolare giù dall’appoggio, non passate oltre, ma rialzateli di nuovo.”

Il nostro corpo è il nocciolo duro, nel nocciolo duro è chiusa la polpa: l’anima; in essa è il germe che Io ho deposto. Esso è fatto di molti elementi. Ma il principale è la carità. Essa è che fa da leva per schiudere il nocciolo e liberare lo spirito dalle costrizioni della materia ricongiungendolo a Dio, che Carità è. … mettete in voi il germe che santifica e apre il nocciolo. O sarete sempre degli esseri inutili.

… la speranza è come il braccio traverso del dolce giogo che sorregge la fede e la carità, ed è il patibolo dell’umanità e il trono della salvezza. … E’ giogo perché obbliga l’uomo a tenere bassa la sua superbia stolta sotto il peso delle verità eterne. Ed è patibolo di questa superbia. Madre-Teresa-di-Calcutta-2

L’uomo che spera in Dio suo Signore, di necessità umilia il suo orgoglio, che vorrebbe proclamarsi “dio”, e riconosce che egli è nulla e Dio è tutto, …

… se manca la carità, il trono è senza luce e il corpo, schiodata da un lato, pende verso il fango, non vedendo più il Cielo. Annulla così gli effetti salutari della speranza, e finisce col rendere sterile anche la fede perchè, staccati da due delle tre teologali virtù, si cade in languore e in gelo mortale. …La mia dottrina è un giogo che piega l’umanità colpevole ed è un maglio che rompe la scorza dura per liberarne lo spirito. … Ma pure chi la accetta non sente la stanchezza che danno tutte le altre dottrine umane e tutte le altre cose umane. Ma pure chi se ne fa colpire … prova un senso di liberazione.

Perché anche voi, miei apostoli, volete sentire la stanchezza della missione, la sua difficoltà, la sua severità, mentre avendo la fiducia di un bambino potete avere solo ilare solerzia, luminosa facilità a compierla e comprendere e sentire che essa è severa solo agli impenitenti che non conoscono Dio, ma per i fedeli suoi è come mamma che sorregge sul cammino, indicando ai piedi incerti del pargolo i sassi ed i pruni, i nidi di serpi ed i fossati, perché egli li conosca e non vi pericoli? Santa_Chiara_da_Montefalco_Convento_Santa_Chiara_

La via della santificazione è lunga e misteriosa e talora si compie all’insaputa del  camminatore, che procede fra le tenebre, col sapore del tossico in bocca, e crede di non procedere e di non bere liquido celeste, e non sa che anche questa cecità spirituale è un elemento di perfezione. … Il tossico, dopo aver levato ogni gusto per le cose umane, si muterà in dolcezza di Paradiso per questi coraggiosi … Perché avranno perseverato e Dio li farà esultanti dalla Terra di ciò che è  il Cielo.

(Gesù parla di SatanaLa sua vita è “rubare – nuocere – mentire – offendere – turbare”. Rubare anime a Dio e pace agli uomini. Nuocere alle creature del Padre dando dolore allo stesso. Mentire per traviare. Offendere per godere. Turbare perché egli è il Disordine. E non può mutare. E’ eterno nel suo essere e nei suoi metodi.

“”Spiegaci cosa vuoi dire dicendo: “Padre del secolo futuro“. Credi tu di vivere fino al nuovo secolo e, più stoltamente ancora, pensi di creare il tempo, Tu, povero uomo?“…. “E tu, scriba, me lo chiedi? Non sai dunque che vi sarà un secolo che avrà inizio ma fine non avrà, e che sarà il mio? In esso Io trionferò radunando intorno a Me coloro che sono i figli di esso, ed essi vivranno eterni come quel secolo che Io avrò creato, e già lo sto creando mettendo lo spirito in valore, sulla carne e sul mondo e sugli inferi che Io scaccio perchè tutto Io posso. … Io sono Colui che sono. E chi volto4non crede questo, già profetizzato, pecca contro lo Spirito Santo, la cui parola fu detta dai Profeti e non è menzogna né errore, e va creduta senza resistenza. … Negare la Verità detta dallo Spirito Santo è negare la Parola di Dio e l’Amore che quella Parola ha dato per amore degli uomini. E il peccato contro l’Amore non è perdonato.

… la bocca parla di ciò che gli riempie il cuore. 

E’ dalla sovrabbondanza di ciò che abbiamo in noi che noi traiamo i nostri atti e discorsi. L’uomo buono trae dal suo buon tesoro cose buone; il malvagio dal suo cattivo tesoro leva le male cose. E parla e agisce secondo il suo intimo.

… l’ozio è colpa. Ma meglio è oziare che fare opere malvagie. E anche vi dico che è meglio tacere che parlare oziosamente e malvagiamente. Anche se il tacere è ozio, fatelo piuttosto che peccare con la lingua. Io vi assicuro che di ogni parola detta oziosamente agli uomini sarà chiesta la giustificazione nel giorno del Giudizio, e che per le parole dette saranno gli uomini giustificati, e dalle parole stesse saranno condannati.

“… Ma perché, se così è, Tu non liberi Israele dal demonio acciò santo diventi?” Ha Israele questa volontà? No. … E inutilmente voi ne sareste liberati, perché, non avendo volontà di esserlo, subito sareste ripresi ed in maniera ancor più forte.

inferno… l’uomo ha più nostalgia di Satana che di Dio, e se Satana non gli opprime le membra per nessun’altra possessione si lamenta.

La scienza umana è vanità, perché aumentare soltanto l’umano sapere “è affanno e afflizione di spirito, e chi moltiplica la scienza moltiplica gli affanni” … così non sarebbe se l’umana scienza fosse sostenuta e imbrigliata dalla soprannaturale sapienza e dal santo amore di Dio. … l’unica cosa che vanità non sia è la santa temenza di Dio e l’ubbidienza ai suoi comandi, ossia la sapienza dell’uomo, che non è solo carne ma possiede la seconda natura: quella spirituale.

… solo chi non crede ha da sentirsi desolato di una morte. Non noi che sappiamo e crediamo.

Due saranno le cose che resteranno: il Cielo, l’Abisso; il Paradiso, l’Inferno. Due le categorie: i beati, i dannati. Ma da quei tre regni, che ora sono, nessuno spirito tornerà mai a vestire carne. E ciò fino alla risurrezione finale, che chiuderà per sempre l’incarnazione degli spiriti nelle carni, dell’immortale nel mortale. “Dell’eterno no?” Eterno è Dio. L’eternità è non avere un principio e una fine. E ciò è Dio. L’immortalità è continuare a vivere da quando si è iniziato a vivere. E ciò è per lo spirito dell’uomo. Ecco la differenza. … Dio non ha avuto principio. … Dio è detto “il Vivente”. Infatti non conosce morte. Egli è Vita. L’inesauribile Vita, non vita di Dio. Ma Vita. Solo questo. Sono sfumature, o scriba. Ma è nelle sfumature che si ammanta Sapienza e Verità.

mani-rosarioChe carezza, che dolcezza  sentirmi chiamare dagli uomini! … Non ti dico poi che infinita gioia mi penetra ed esalta quando v’è chi m’ama e mi chiama anche senza attendere l’ora del bisogno. … Ma, ottenuto l’aiuto, l’uomo non sa dire “grazie”. Lo dicevo Io per loro.

La purezza dà prudenza e fermezza. … Più il pericolo è imminente, e più volete fare da voi. Come se voi poteste fare qualcosa! Mai, come nelle ore in cui dovreste sperare in Me e chiamarmi, vi allontanate, mi serrate il cuore e anche mi maledite. … Basterebbe un grido, ma di tutta la terra, perché istantaneamente Satana e i suoi esecutori cadessero vinti. Ma non sapete avere fede. Vado moltiplicando i mezzi per portarvi alla fede. Ma essi cadono fra la vostra melma come sasso nella melma di una palude e vi giacciono sepolti. … se anche non potrò salvare il mondo, perché il mondo non vuole essere salvato, salverò dal mondo coloro che, per amarmi come devo esser amato, non sono più del mondo.

s-sebastiano-martireIl sangue dei martiri è sempre vita ai torpidi, Stefano. Ricordalo.

Il servo di Dio deve essere misericordioso per imitare Iddio. Dio si serve della misericordia come di un mezzo per attirare a Sé i figli sviati. Il servo di Dio deve servirsi della misericordia come di un mezzo per portare a Dio i figli sviati.

Non si conquista il Cielo se non si ama.

… E non è stato miracolo della sua misericordia quello di avere, con luce soprannaturale insegnato al figlio colpevole che quelle erbe alte e sottili, terminanti in un granire di semi d’oro dal caldo odore di sole, chiusi nella dura fascia di squame spinose, erano cibo che andava colto, sgusciato, sfarinato, intriso, cotto? … E così per ogni sorta di cibo che l’uomo ha saputo, per lume benefico, individuare fra le piante e gli animali di cui il Creatore ha coperto la Terra… se le acque scendono dal cielo e risalgono, è solo perché Dio regola questa parte di creazione così come regola il resto.

Perché pensare davanti al pellegrino che vi chiede ricovero: “E poi se è ladro e omicida?” … Pensate che Dio non possa difendervi dai ladroni? … Temete nel passante un ladrone e non avete paura dell’ospite tenebroso che vi deruba di ciò che è insostituibile? Quanti ospitano il demonio nel cuore! Potrei dire: tutti ospitano il peccato capitale, eppure nessuno trema per questo. … Partite sempre dal pensiero: “Che vorrei fatto a me, se fossi come è costui?” E come vorreste vi fosse fatto, fate.

paradiso3Nell’altra vita si vedranno molti delle galere, molti che uccisero e rubarono, in Cielo, e si vedranno molti, che parvero derubati e uccisi, all’Inferno, perché in realtà i veri ladri dell’altrui pace, onestà, fiducia, i veri assassini di un cuore, furono essi: le pseudovittime. Vittime solo perchè furono in ultimo colpite, ma dopo che per anni, silenziosamente, colpirono. L’omicidio e il furto sono peccati. Ma fra chi uccide e ruba perché portato a ciò da altrui, e poi se ne pente, e chi induce altri al peccato, e non se ne pente, sarà punito di più colui che porta al peccato senza sentirne rimorso. Perciò, non giudicando mai, siate pietosi ai carcerati. Pensate sempre che, se dovessero venire puniti tutti gli omicidi e i furti dell’uomo, pochi uomini e poche donne non morirebbero nelle galere o sul patibolo. Quelle madri che concepiscono e che poi non vogliono portare alla luce il loro frutto, come si chiameranno? Oh! Non facciamo giuochi di parole! Diciamo sinceramente ad esse il loro nome: “Assassine”. Quegli uomini che rubano reputazioni e posti, che li diremo? Ma semplicemente ciò che sono; “Ladri”. Quegli uomini e donne che essendo adulteri o tormentatori famigliari dei loro congiunti, li spingono all’omicidio o al suicidio, e così quelli che, essendo i grandi della Terra, portano a disperazione i soggetti, e con la disperazione alla violenza, che nome hanno? Eccolo: “Omicidi”. Ebbene? Nessuno fugge? Voi vedete che fra questi galeotti evasi alla giustizia, che empiono case e città e si strusciano a noi per le strade, e dormono negli alberghi con noi, e con noi dividono la mensa, si vive senza pensarci. Eppure, chi è senza peccato? …  Senza superbia siate dunque misericordiosi ai fratelli meno fortunati, umanamente, che sono nelle galere, espiando ciò che voi non espiate, per la stessa colpa. Ne avvantaggerà la vostra umiltà.

preghiera8Pregate più col sacrificio che con le labbra e darete refrigerio ai vivi e ai morti, facendo la seconda opera di spirituale misericordia. Il mondo sarà più salvato dalle preghiere di coloro che sanno pregare, che dalle fragorose, inutili, micidiali battaglie. 

… i dubbiosi … non li abbandonate! … Fanno cascare le braccia? Benissimo. Anche voi le fate cascare tante volte a Me, e ancor di più al Padre che è nei Cieli, … Fateli persuasi che basta fare tutto il meglio che si può e Dio è contento. E se li vedete scivolare giù dall’appoggio, non passate oltre, ma rialzateli di nuovo.

… chi offende diviene nudo, e solo il perdono dell’offeso rimette vesti su quella nudità. Perché le riporta Dio. Dio attende a perdonare che l’offeso abbia perdonato. … Dio perdona a noi se noi perdoniamo al prossimo, e perdona al prossimo se l’offeso da un suo prossimo perdona. Vi sarà fatto come fate.

La vostra fresca fede sia come ghiaccio dato al delirante. E poi tacete. Non imponete… L’anima quando essa dice: “Allora non fu Dio?”, dite: “No. Egli non ti voleva far male perchè ti ama anche per chi non ti ama più per morte o altro”. E quando l’anima dice: “Ma io l’ho accusato”, dite: “Egli lo ha dimenticato perché era febbre”. E quando persone molestedice: “Allora io lo vorrei”, dite: “Eccolo! E’ alla porta del tuo cuore ad attendere che tu gli apra”.

Sopportate le persone moleste.Potete migliorarle con la vostra pazienza. Potete scandalizzarle con la vostra anticarità. … Ricevetele in nome mio se non le potete ricevere per amor vostro. E Dio vi compenserà venendo Lui, dopo, a restituire la visita e a cancellare il ricordo spiacevole con le sue soprannaturali carezze.

Ammonire i peccatori … Purificateli con carità, lacrime e sacrifici. Siate eroici per strappare uno spirito alla corruzione. Siate eroici! … Perché, se è dato premio per un calice d’acqua dato ad un assetato corporale, che sarà dato per chi leva dalla sete infernale uno spirito?

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 17a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

4° LIBRO (17a parte)

Da pag. 208 a pag 287.

Gesù e Giacomo d’Alfeo in ritiro sul monte Carmelo. Bellissime le spiegazioni sulla preghiera e illuminanti quelle relative al  ruolo che assumerà la donna e il futuro della chiesa. Infine Gesù ci dirà come ottenere il miracolo e cosa è più importante di esso.

Non pretendere che i gentili mutino di improvviso le loro usanze. Tu pure non muterai di un colpo le tue. Non stare ancorato al tuo scoglio. … E’ lo spirito quello che vivifica. …  La Luce sarà data da Dio a seconda dei gradi che avete.

Dio non vi farà mancare la Luce, a meno che la Grazia non venga spenta in voi dal peccato. 

marta e maria 1A quelli che hanno sempre preoccupazioni, dì come ti ho fatto notare la allegra libertà delle cose del passato che mostra Eliseo, liberandosi dai buoi e dall’aratro. Dì loro come ho ricordato che a chi vuole miracoli mediante Belzebù avviene del male e non del bene, come avvenne ad Ocozia, secondo la parola di Elia. Dì loro, finalmente, come ti ho promesso che a chi sarà fedele fino alla morte verrà il fuoco purificatore dell’Amore ad ardere le imperfezioni per portarlo direttamente al Cielo.

 l’uomo… Ha sempre bisogno di qualche cosa che gli dica che c’è qualcosa. Per questo, quando Io faccio miracoli impongo le mani, o bagno con la saliva, o do un boccone di pane intinto. Potrei fare miracolo anche col mio solo pensiero. Ma credi tu che allora la gente direbbe: “Dio ha fatto il miracolo”? Direbbero: “E’ guarito perché era l’ora di guarire”. E attribuirebbero il merito al medico, alle medicine, alla resistenza fisica del malato. Lo stesso sarà per i sacramenti: forme del culto per amministrare la Grazia, o renderla, o fortificarla nei fedeli.

Il corpo molte volte non reagisce alla malattia anche per i rimorsi che gli turbano la pace e per l’opera di Satana che, per quella morte, spera guadagnare un’anima al suo regno e anche portare a disperazione i superstiti. Il malato passa dalla stretta satanica e dal turbamento interiore alla pace, mediante la certezza del perdono di Dio che gli ottiene anche allontanamento di Satana. …

La preghiera è già una forma di miracolo, Giacomo.

La preghiera di un giusto, tu lo hai visto in Eli, tanto può fare. … I sacramenti sono doni e sono fiamme, dati perché l’uomo arda davanti al Signore nei secoli dei secoli. … Anche il marito e la moglie divengono sacerdoti di una piccola chiesa: la famiglia. Devono perciò essere consacrati per procreare con benedizione di Dio e per allevare una discendenza nella quale si benedica il Nome Ss. Di Dio. … Egli, il divino Paraclito, l’Amore eterno, quando sarete giunti al momento di riceverlo in voi. … E’ quasi incomprensibile agli angeli tanto è sublime. Eppure … chi lo amerà e se ne nutrirà lo spirito, potrà calpestare il demonio senza averne danno. Perché Io allora sarò con lui.    

Se tu sarai forte, non essere senza pietà per i deboli. Ma sostienili pensando: “Io tutto ho avuto da Dio per giungere a questa mia forza. Umilmente devo dirlo e caritatevolmente devo agire per i meno benedetti dei doni di Dio” e dare, dare la tua forza, con la parola, col soccorso, con la calma, con l’esempio. “E se fra i fedeli ce ne fossero di malvagi, causa di scandalo e di pericolo per gli altri, che devo fare?Prudenza nell’accettarli, perché è meglio essere pochi e buoni che molti e non buoni. … Ma se troverai tu pure i tuoi traditori, cerca ravvederli in tutti i modi, serbano i modi severi per mezzo estremo. Ma se si tratterà solo di piccole colpe, individuali, non essere di una severità che sgomenta. Perdona, perdona… Fa più un perdono congiunto a lacrime e a parole d’amore che un anatema, a redimere un cuore. Se la colpa è grave, ma frutto di un improvviso assalto di Satana, tanto grave che il colpevole sente il bisogno di fuggire Guercino_Ritorno_figliol_prodigodal tuo cospetto, tu va’ in cerca del colpevole. … La tua fronte si incoronerà allora della corona del martire dell’amore, e sarà la prima delle tre corone… E se tu stesso sarai tradito, come lo fu il Battista, e tanti altri, perchè ogni santo ha il suo traditore, perdona. Più a questo che ad alcun altro. Perdona come Dio ha perdonato agli uomini e come perdonerà. Chiama ancora  “figlio” colui che ti darà dolore, perché il Padre così vi chiama per bocca mia, e in verità non vi è uomo che non abbia dato dolore al Padre dei Cieli…    

… non c’è che ricordare ciò che patisce nella sua vita terrena il Figlio dell’uomo per non lamentarsi mai e per virilizzarsi spiritualmente… 

… credetelo, figli, la grande forza dell’universo è l’amore. Io non mi stancherò mai di dirlo. Tutte le sciagure della Terra vengono dal disamore. … l’amore è ubbidienza. … Ma anche le altre sciagure generali  o singolari, come le guerre o le rovine in una o due famiglie fra loro contendenti, da che vengono? Dall’egoismo che è disamore. E con le rovine delle famiglie vengono anche rovine di beni per castigo di Dio. Perché Dio, prima o poi, sempre colpisce colui che vive senza amore. Dio è aiuto

La virtù e la sommissione alla volontà di Dio rendono Dio amico dell’uomo..

..so che è molto difficile essere sempre capaci di vedere Dio attraverso le opere degli uomini. Nel buono è facile. Nel cattivo è difficile … Ma voi superate il cattivo che vi viene fatto dall’uomo tentato da Satana e, al di là di questa barriera che costa lacrime, vedete la verità del dolore e la sua bellezza. Il dolore viene dal Male. Ma Dio, non potendo abolirlo perché questa forza c’è, ed è saggio dell’oro spirituale dei figli di Dio, lo costringe ad estrarre dal suo veleno il succo di una medicina che dà vita eterna. Perché il dolore, col suo mordente, inocula nei buoni reazioni tali che li spiritualizzano sempre più, facendo di essi dei santi.

Più è penoso il dovere da compiere e più grande è il merito agli occhi di Dio. 

preghiera 1… la preghiera non è nell’atto ma è nel sentimento. E se il vostro cuore ama Dio con santità, in ogni contingenza, esso compierà i riti del sabato e delle feste, che altri vi impediscono, meglio di loro.

Giuda è come uno che affoga e che, nonostante senta di affogare, respinge per orgoglio la fune gettatagli per trarlo a riva. Manca in lui la volontà di venire a riva. Ogni tanto, preso dal terrore di affogare, cerca e invoca l’aiuto, ci si attacca… e poi, ripreso dall’orgoglio, lascia l’aiuto, lo respinge, vuol fare da sé… e sempre più si appesantisce per l’acqua melmosa che inghiotte.

Ma nel tempo futuro la donna redenta non sarà così oppressa come lo è ora. Rimarranno i divieti di prudenza fisica, ma saranno levati gli ostacoli al suo venire al Signore. Io già li levo per preparare le prime sacerdotesse del tempo futuro. … Non mi fraintendete. Non saranno sacerdotesse come gli uomini, non consacreranno e non amministreranno i doni di Dio, quelli che voi non potete per ora sapere. Ma saranno della classe sacerdotale lo stesso, cooperando con i sacerdoti al bene delle anime, in molti modi. 

La preghiera è la conversazione del cuore con Dio e dovrebbe essere lo stato abituale dell’uomo. 

santa monicaLa donna, per la sua vita più ritirata della nostra e per la sua facoltà affettiva più forte della nostra, è portata a questa conversazione con Dio più di noi. In essa ella trova conforto ai suoi dolori, sollievo alle sue fatiche, che non sono solo quelle della casa e del generare, ma anche quelle di sopportare noi uomini; trova ciò che asciuga i suoi pianti e riconduce un sorriso nel cuore. Perché essa sa parlare con Dio e più ancora lo saprà in futuro. Gli uomini saranno i giganti della dottrina, le donne saranno sempre quelle che col loro orare sostengono i giganti e anche il mondo, perché molte sventure saranno evitate per le loro preghiere e molti castighi trattenuti. Perciò faranno miracolo, invisibile per lo più e conosciuto solo da Dio, ma non perciò irreale.

… odio ed egoismo sono i nemici dell’amore. … chi nuoce al prossimo. La sua vittoria durerà quanto l’erba sul prato. Presto sorgerà, ma presto seccherà e sarà tritata dal piede indifferente del passante. Mentre la buona condotta, la vita onesta, pare stenti a nascere ed affermarsi. Ma formata che sia come abito di vita, divine albero potente e fronzuto che neppure il turbine divelle e la canicola non brucia. In verità chi è fedele alla Legge, ma realmente fedele, diviene un albero potente che non è piegato dalle passioni né arso dal fuoco di Satana.

miracolo di santa ZitaVi è una cosa che è ancor più del miracolo e che convince ugualmente le folle e con maggiore profondità e durata: una vita santa.

… voi anche sapete come si fa ad operare miracolo: con una vita di penitenza, una preghiera fervente, un sincero desiderio di far brillare la potenza di Dio, un’umiltà profonda, una viva carità, una accesa fede, una speranza che non si turba per difficoltà di sorta. … Questo potere … Solo il nostro volere lo concede e solo la vita giusta lo mantiene. 

Quelli che lo Spirito consiglierà a fuggire, fuggano. Come Io sono fuggito quando ero pargolo. In verità, nella vita della mia Chiesa si ripeteranno tutte le vicende della
mia vita d’uomo. Tutte. Dal ministero del suo formarsi all’umiltà dei primi tempi, ai turbamenti e insidie date dai feroci, alla necessità di fuggire per continuare a esistere, dalla povertà e dal lavoro indefesso fino a molte altre cose che Io vivo attualmente, che patirò in seguito, prima di giungere al trionfo eterno.

esodoIsraele per un suo tremendo peccato, sarà disperso come pula investita da un turbine e sparso per tutta la terra, e secoli e millenni, uno dopo un altro uno, e oltre, si succederanno prima che sia di nuovo raccolto sull’aia di Areuna Gebuseo. Tutte le volte che lo tenterà, prima dell’ora segnata, sarà nuovamente preso dal turbine e disperso, perché Israele dovrà piangere il suo peccato per tanti secoli quante sono le stille che pioveranno dalle vene dell’Agnello di Dio immolato per i peccati del mondo. …

Quando Israele sarà tutto sotto il manto della Chiesa di Cristo, allora Io verrò.     

… Satana non potrà nuocere altro che su chi desidera il morso di Satana e lo preferisce al mio bacio. Ma otto parti su dieci del mondo non vorranno comprendere. … Siccome non si può separare queste due parti sante dalla massa ingiusta, predicate anche dai tetti la mia Dottrina, …

… chi riconosce nel profeta il profeta è segno che è profeta lui pure, ossia molto santo perché tenuto fra le braccia dallo Spirito di Dio, e chi avrà riconosciuto un giusto come giusto dimostra di essere lui stesso giusto, perché le anime simili si riconoscono. […] 

In verità vi dico che solo i pargoli sanno riconoscere la verità, perché in essi non è malizia.

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 16a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

4° LIBRO (16a parte)

Da pag. 116 alla 208.

Degno di nota è il bellissimo dialogo tra Gesù e Maria SS che mostra una Madre attenta, ubbidiente e silenziosa ma soprattutto sostenitrice, forte di un fascino tutto divino. Insegnante Lei e maestro il Suo Gesù, per catapultarci in una realtà ultraterrena e pur sempre tanto vicina a noi, da risultare spesso incomprensibile alle menti più materialiste.

(Gesù) E’ detto nel primo di Esdra: “ Voi avete peccato sposando donne straniere e aggiunto questo delitto ai molti di Israele”. E una delle cause dell’idolatria di Salomone proprio si deve a questi connubi con donne straniere. Dio l’aveva detto: “Esse, le straniere, pervertiranno i vostri cuori fino a farvi seguire dèi stranieri”. Le conseguenze le sappiamo.  … La caduta dell’uomo al basso ha sempre inizio con una salomoneleggerezza apparentemente innocua. Poi la condiscendenza al male aumenta. Si forma l’abitudine alle transazioni di coscienza e alla trascuranza dei doveri e delle ubbidienze verso Dio, e per gradi si giunge al peccato grande…

L’uomo è dotato di cervello intelligente e lo deve saper usare di suo, a seconda dei bisogni e delle circostanze. Perché, se la lettera della parola è eterna, le circostanze cambiano. Miseri quei maestri che non sanno saper volere la fatica e la soddisfazione di estrarre volta per volta l’insegnamento nuovo, ossia lo spirito che le parole antiche e sapienti contengono sempre. Saranno simili a echi che non possono che ripetere, magari dieci e dieci volte, una sola parola, senza mettervene pur una di loro.

Molti si volgono a colui che è dolce per averlo re. Non tanto per ammirazione della sua dolcezza quanto perché sperano che per essere molto dolce finisca a divenire un re da burla, dal quale si possa ottenere ogni consenso e sul quale permettersi ogni licenza. Ma la dolcezza non è debolezza. E’ bontà. Giusta. Intelligente. Ferma. Non scambiate mai la dolcezza con la debolezza. La prima è virtù, la seconda è difetto. … Il dolce di spirito non ribatterà mai con asprezza le rampogne altrui, non respingerà mai con durezza chi lo reclama. … Io sono qui per consolarti ed aiutarti, ma non posso divenire re, quale tu pensi, perché di un’unica regalità mi curo e preoccupo, per l’anima mia e per l’anima tua: di quella spirituale.Salomone il giudizio del Pomarancio

Un primo compromesso con la propria missione, una prima alzata di spalle alla voce della coscienza, perché le lodi sono dolci, perché l’aria di protettore ricercato piace, e viene il momento che il re non regna, ma regnano gli interessi altrui e lo imprigionano, lo imbavagliano fino a soffocarlo e lo sopprimono se, divenuti più forti di lui, vedono che egli non si affretta a morire. Anche l’uomo comune, sempre un re nello spirito, si perde se accetta regalità minori per superbia, per avidità. E perde la sua serenità spirituale che gli viene dall’unione con Dio. Perché il demonio, il mondo e la carne possono dare un illusorio potere e godere, ma a costo della allegrezza spirituale che viene dall’unione con Dio.

Ecco le regalità che pure il mondo accetta per vere! La prepotenza e la ferocia sono, per l’umanità corrotta, scambiate per vera regalità, mentre la mitezza e la bontà vengono prese per stoltezza e bassi sentimenti. L’uomo non si sottomette al Bene ma si sottomette al Male. Ne è sedotto. E conseguentemente ne è arso.

(Gesù a GiudaNon deve un amore per essere veramente tale, essere mai esclusivista. 

Quando uno sa amare solo un oggetto e non sa amarne nessun altro, anche se amato dall’oggetto che egli ama, dimostra di non essere nel vero amore. L’amore perfetto ama, con le dovute gradazioni, tutto il genere umano, e anche animali e vegetali, stelle e acque, maddalenaperché tutto vede in Dio. Ama Dio come si conviene e ama tutto in Dio. Guarda che l’amore esclusivista è spesso egoismo. Sappi perciò giungere ad amare anche gli altri per amore.

(Maria SS.ma alla Maddalena) Lo spirito nostro ha bisogno di tuffarsi tutto dentro all’oceano della meditazione, per ricostruire ciò che il mondo e le vicende abbattono e per creare nuove forze per sempre più salire … è sempre molto più utile allo spirito l’elevazione mentale a Dio, la meditazione, in cui, contemplando la sua divina perfezione e la nostra miseria, o quella di tante povere anime, non già per criticarle ma per compatirle e capirle, e per avere riconoscenza al Signore che ci ha sorrette per non farci peccare, o ci ha perdonate per non lasciarci cadute, noi giungiamo a pregare realmente, ossia ad amare. Perché l’orazione, per essere realmente tale, deve essere amore. Altrimenti è borbottio di labbra dal quale l’anima è assente. … se anche Gesù non ti avesse ancora perdonata, e tu, in una solitudine ignorata, che tanto può essere materiale come morale, gridassi a Dio: “Io ti amo. Padre, perdona le mie miserie. Perché io di esse mene spiaccio per il dolore che ti danno”, credi pure, o Maria, che il Padre Iddio ti assolverebbe di suo, e caro gli sarebbe il tuo grido di amore. Abbandonati, abbandonati all’amore. Non fare violenza ad esso. …

(Maria SS.ma) io non posso vedere soffrire nessuno, ma ho strazio per una madre Maria ssstraziata. E’ un dolore diverso da ogni altro, perchè a noi si lacerano non solo cuore e cervello per la percossa della morte di un figlio, ma fino le viscere stesse. Noi madri rimaniamo unite col figlio, sempre. Ed è lacerarci tutte il levarcelo.

“… Isacco ci ha detto che non si deve pensare male del prossimo.” (Gesù) “Ma si deve avere coraggio di parlare per salvare un innocente.”

… Persecuzione e morte per fedeltà al nostro dovere sono gloria all’uomo. Il martire è sempre glorioso.

(Gesù e Maria SS) “Madre, Giuda di Keriot  … Mi vuole persuadere ad una maggior prudenza perché Io non sia colpito come nostro parente, il Battista. E mi dice che bisogna aver pietà delle madri, risparmiandosi per esse, perché così vuole il quarto comandamento. Tu che ne dici? Ti cedo la parola, Madre, perché tu ammaestri con dolcezza questo Giuda nostro.” “Io dico che non amerei più mio Figlio come Dio, che giungerei a dubitare di essermi sempre ingannata, di essere sempre stata ingannata sulla sua Natura, se lo vedessi venire meno alla sua perfezione con abbassare il suo pensiero a considerazioni umane, perdendo di vista le considerazioni soprumane: ossia il redimere, il cercare di redimere gli uomini, per amore degli stessi e per gloria di Dio, a costo di crearsi pene e rancori. Lo amerei ancora come un figlio traviato da una forza malvagia, per pietà, perché mi è figlio, perché sarebbe un disgraziato, ma non più con quella pienezza di amore con cui lo amo ora che lo vedo fedele al Signore.”

(Giuda e Maria SS) “Ma se gli accadesse del male non piangeresti?” “Tutte le mie lacrime. Ma lacrime e sangue piangerei se lo vedessi fedifrago a Dio.” “… quelli che lo perseguiteranno … quasi li giustificate.” “Non te lo pensare. Le colpe saranno sempre uguali agli occhi di Dio, sia che noi si giudichi che ciò è inevitabile, come che si Preghiera di Mariagiudichi che nessun uomo di Israele dovrebbe esser in colpa verso il Messia. … per i gentili non ci sarebbe che la colpa verso un loro simile. Israele sa chi è Gesù.” “Molto Israele non lo sa.” “Non lo vuole sapere. E’ incredulo di proposito. …”

Ogni anima è un fuoco sacro messo da Dio nell’altare del cuore, perché serva ad ardere il sacrificio della vita con amore al Creatore della stessa. Ogni vita è olocausto se bene spesa ogni giorno è un sacrificio che va consumato con santità. Ma vengono i predoni, gli oppressori dell’uomo e dell’anima dell’uomo. Il fuoco sprofonda nel pozzo profondo. E non per necessità santa, ma per stoltezza nefasta. E là, sommerso negli scoli di tutte le sentine dei vizi, diviene fango putrido e pesante, finché non scende in quel profondo un sacerdote e riporta alla luce del sole quel fango, posandolo sull’olocausto del suo convertendo. Ci vuole anche quello di colui che converte. Anzi, questo deve precedere quello, perché le anime si salvano con il sacrificio nostro. Perché così si giunge ad ottenere che il fango si muti in fiamma e Dio giudichi perfetto e grato alla sua santità il sacrificio che si consuma. …Nell’ardore del pentimento essi si fondono con Dio, fiamma con fiamma; fiamma che sale, fiamma che scende; fiamma che si offre amando, fiamma che si concede amando; abbraccio di due che si amano, che si ritrovano, che si congiungono, abbraccio6facendo una cosa sola. … perché l’unione dei miei sacerdoti sarà come la parte vitale nel grande corpo della mia Chiesa, di cui Io sarò lo Spirito animatore, e intorno a questa parte vitale si accentreranno tutte le infinite particelle dei credenti a fare un unico corpo che dal mio Nome avrà nome.

(Gesù a Giovanni di EndorGiovanni, non dici al tuo Maestro la ragione per cui soffre il tuo corpo? “Tu lo sai, Signore. Ma non dire: “soffre”. Dì: “si consuma”. E’ più esatto, e Tu lo sai, e sai che si consuma con giubilo. … non rimpiango la vita. Qui potrei ancora peccare, mancare alla missione alla quale ci destini. Già due volte ho mancato nella mia vita. Alla mia missione di maestro, perché in essa dovevo saper trovare di che formare me stesso e non mi sono formato. Alla mia missione di marito, perché non ho saputo formare la moglie. Logicamente. Non avevo saputo formare me, e non potevo saper formare lei. Potrei mancare anche alla missione di discepolo. E mancare a Te non voglio. Sia dunque benedetta la morte se viene a portarmi dove non si può più peccare!…” Giovanni è una sorte che subisci o un’offerta che fai? “Un’offerta che faccio, se Dio non disdegna il fango che si è fatto fuoco.” Giovanni tu fai molte penitenze. “Le fanno i santi, Tu per il primo. E’ giusto le faccia colui che tanto ha da pagare. Ma Tu forse trovi che le mie non sono grate a Dio? Me le vieti?” Io non ostacolo mai le buone aspirazioni dell’anima innamorata. Sono venuto a predicare coi fatti che nella sofferenza è espiazione e nel dolore redenzione. Non mi posso contraddire. …“Io ho cominciato ad uccidere quando, stanco della frivolezza di mia moglie, le ho dato il primo sguardo sprezzante.” … Sii in pace su tutto, come questo mare. Vedi? Per te sarebbe troppo rovente andare nell’ardore del sole, e la vita apostolica è veramente un ardore. Hai tanto lottato nella tua vita. Ora Dio ti chiama a Sé in questo placido raggio di luna che tutto placa e buon samaritano4fa puro. Cammina nella dolcezza di Dio. Io te lo dico: Dio è contento di te. … “Eppure sarebbe stato anche bello dire al mondo: “Vieni a Gesù!”” Lo dirai dal Paradiso.

… un atto di carità non solo sfama il corpo, leva il dolore della morte, ma istruisce l’anima nella sapienza del Signore.

Ogni turbamento nuoce alla Sapienza perché essa è pacifica, venendo da Dio. Il turbamento invece non viene da Dio, perché le sollecitudini, le ansie, i dubbi, sono opere del Maligno per turbare i figli dell’uomo e separarli da Dio.
… tutto si compatisce ad un cuore di madre …

(la Maddalena sta piangendo) Lo Zelote spiega: “ Teme di non saper essere buona senza la tua vicinanza. Teme di …di essere tentata troppo fortemente quando Tu non sia vicino a tenere lontano il demonio. Me ne parlava poco fa. “Non avere questa tema. Io non ritiro mai una grazia che ho concessa. Vuoi tu peccare? No? E allora sta tranquilla. Vigila, questo si, ma non temere.” “Signore… piango anche perché a Cesarea… Cesarea è piena dei miei peccati. Ora li vedo tutti… Avrò molto da maria_maddalena_con_gesu_illustrazione_di_alexander_ivanov_museo_san_pietroburgo_russia_01soffrire nella mia umanità…” “Ne ho piacere. Più soffrirai e meglio sarà. Perché dopo non soffrirai più di queste inutili pene. Maria di Teofilo, ti ricordo che sei figlia di un forte e che sei un’anima forte e che Io ti voglio fare fortissima. Compatisco le debolezze nelle altre perché esse sono sempre state donne miti e timide, tua sorella compresa. In te non lo sopporto. Ti lavorerò col fuoco e sull’incudine. Perché sei tempra che va lavorata così per non guastare il miracolo della tua e della mia volontà. Questo sappilo tu e chi fra i presenti o fra gli assenti può pensare che Io per il tanto che ti ho amata possa divenire debole con te. Ti concedo di piangere per pentimento e per amore. Non per altro. Hai capito?” Gesù è suggestionante e severo.

(Maria SS.maQuello che ti può pesare di dire anche alla più dolce delle sorelle, alla più amorosa delle nutrici, vieni a dirlo a me. Ti comprenderò sempre. Quello che non oseresti dire al mio Gesù perché ancora intriso di una umanità che Egli in te non vuole, vieni a dirlo a me. Ti compatirò sempre.

Senza la speranza non può esservi fede, e senza speranza muore la carità. Fede presuppone speranza sicura. Come credere di giungere a Dio se non si spera nella sua bontà? Come sorreggersi nella vita se non si spera in un’eternità? Come poter persistere nella giustizia se non ci anima la speranza che ogni nostra buona azione è da Dio vista e raccoglimentoper darci di essa premio? Ugualmente, come fare vivere la carità se non c’è speranza in noi? La speranza precede la carità e la prepara. Perché un uomo ha bisogno di sperare per potere amareI disperati non amano più. La scala è questa, fatta di scalini e di ringhiera: La fede i gradini, la speranza la ringhiera, in alto ecco la carità alla quale si sale mediante le altre due. L’uomo spera per credere, crede per amare.

Troppi sono ora in Israele che sono ciechi. Non hanno più speranza perché l’ha uccisa in loro la ribellione alla Legge, che è sempre ribellione, anche se velata da paramenti sacri, se non è accettazione integrale della parola di Dio, dico di Dio, non delle soprastrutture che vi sono state messe dall’uomo … Non hanno più speranza. Ma irrisione delle verità eterne. Non hanno perciò più fede e più carità. Il divino giogo da Dio dato all’uomo perché se ne facesse ubbidienza e merito, la celeste croce che Dio ha dato all’uomo a scongiuro contro i serpenti del Male perché se ne facesse salute, ha perduto il suo braccio traverso, quello che sorreggeva la fiamma candida e la fiamma rossa: la fede e la carità;  e le tenebre sono scese nei cuori. … le tre virtù divine. … dove esse sono vive tutto è facile, anche la sventura. Perché il giogo di Dio è sempre giogo leggero, che preme solo sulla carne ma non abbatte lo spirito.