Letture di giovedì 17 gennaio 2013

LA PAROLA DI GIOVEDìantonio abate

17 gennaio 2013

I Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

S. ANTONIO ABATE

abate (ca. 251-356) E’ davvero lui dunque il primo eremita? Molto di ciò che avvolge le sue vicende è ricco di misteroRacconti fantasiosi che perdurano anche dopo la sua morte e miracoli ottenuti grazie alla sua famosa tunica. La sua visione del demonio è puramente interiore, mentre afferma che solo il peccato ci rende suoi succubi. La storia su http://biscobreak.altervista.org/2013/01/santantonio-abate/ E LE CURIOSITà SULLA SUA FESTA SU su http://biscobreak.altervista.org/2013/01/curiosita-su-santantonio-abate/ 

“Il giusto fiorirà come palma, crescerà come cedro del Libano, piantato nella casa del Signore, negli altri del nostro Dio.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che hai ispirato a sant’Antonio abate di ritirarsi nel deserto, per servirti in un nuovo modello di vita cristiana, concedi anche per noi per sua intercessione di superare i nostri egoismi per amare Te sopra ogni cosa. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PRIMA LETTURA

Eb 3, 7-14

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, come dice lo Spirito Santo:
esortatevi a vicenda«Oggi, se udite la sua voce, non indurite i vostri cuori come nel giorno della ribellione, il giorno della tentazione nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri mettendomi alla prova, pur avendo visto per quarant’anni le mie opere. Perciò mi disgustai di quella generazione e dissi: hanno sempre il cuore sviato. Non hanno conosciuto le mie vie. Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo».
Badate, fratelli, che non si trovi in nessuno di voi un cuore perverso e senza fede che si allontani dal Dio vivente. Esortatevi piuttosto a vicenda ogni giorno, finché dura questo oggi, perché nessuno di voi si ostini, sedotto dal peccato. Siamo infatti diventati partecipi di Cristo, a condizione di mantenere salda sino alla fine la fiducia che abbiamo avuto fin dall’inizio.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.94

RIT: Ascoltate oggi la voce del Signore: non indurite il vostro cuore.cuore di pietra1

Entrate: prostràti, adoriamo, in ginocchio davanti al Signore che ci ha fatti. È lui il nostro Dio e noi il popolo del suo pascolo, il gregge che egli conduce. RIT

Se ascoltaste oggi la sua voce! «Non indurite il cuore come a Merìba, come nel giorno di Massa nel deserto, dove mi tentarono i vostri padri: mi misero alla prova pur avendo visto le mie opere. RIT

Per quarant’anni mi disgustò quella generazione e dissi: “Sono un popolo dal cuore traviato, non conoscono le mie vie”. Perciò ho giurato nella mia ira: non entreranno nel luogo del mio riposo». RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Gesù annunciava il vangelo del Regno e guariva ogni sorta di malattie e infermità nel popolo.
Alleluia.

VANGELO

Mc 1, 40-45
Dal Vangelo secondo Marco

miracolo lebbroso1In quel tempo, venne da Gesù un lebbroso, che lo supplicava in ginocchio e gli diceva: «Se vuoi, puoi purificarmi!». Ne ebbe compassione, tese la mano, lo toccò e gli disse: «Lo voglio, sii purificato!». E subito, la lebbra scomparve da lui ed egli fu purificato.
E, ammonendolo severamente, lo cacciò via subito e gli disse: «Guarda di non dire niente a nessuno; va’, invece, a mostrarti al sacerdote e offri per la tua purificazione quello che Mosè ha prescritto, come testimonianza per loro».
Ma quello si allontanò e si mise a proclamare e a divulgare il fatto, tanto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma rimaneva fuori, in luoghi deserti; e venivano a lui da ogni parte.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

La speranza cristiana.

Sperare oltre ogni speranza. È un sentimento umano che sgorga solo quando siamo animati da una fede in qualcuno o qualcosa che supera le ordinarie possibilità. La speranza del povero lebbroso, prostrato ai piedi di Gesù, in atteggiamento di supplica, è davvero ben riposta. Non sappiamo se egli abbia udito dal Maestro la solenne affermazione con la quale si proclamava medico e portatore di misericordia: «Non sono i sani che hanno miracolo lebbrosobisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori», sicuramente però, in qualche modo, è sgorgata in lui la fede, la speranza e la certezza di potersi accostare a Gesù senza incorrere in un rifiuto e in un allentamento per la sua lebbra, malattia, considerata da tutti, immonda. Gesù infatti lo accoglie, lo tocca e lo guarisce. Gli impone il silenzio, «ma quegli, allontanatosi, cominciò a proclamare e a divulgare il fatto, al punto che Gesù non poteva più entrare pubblicamente in una città, ma se ne stava fuori, in luoghi deserti, e venivano a lui da ogni parte». Capita di non poter tacere la gioia di una vita recuperata. È più che perdonabile la disobbedienza del lebbroso guarito: si sente rinato e deve dire a tutti chi è stato l’autore della sua prodigiosa rinascita. Dovremmo anche noi essere i cantori della bontà e della misericordia divina, ogni volta che siamo liberati dalla lebbra del nostro peccato. Dopo ogni nostra confessione ben fatta.

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(Preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

Con grande fede Ti rivolgiamo oggi la nostra preghiera o Padre, perché la festa di sant’Antonio abate, padre dei monaci, ci ricordi il Tuo primato assoluto nella nostra vita. Sii tu, Signore, la nostra gioia. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio, che chiami in disparte ancora tanti uomini e donne riservandoli per Te, insegnaci a capire che siamo fatti solamente per lodare, servire ed amare Te, unico e sommo bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.