MARCO RIPAMONTI A LA SALETTE
Il suo richiamo e le sue lacrime hanno emozionato tante persone che, da ormai un secolo e mezzo, non smettono di salire sulla Montagna per mettersi in cammino sulle tracce di suo Figlio. Ella si presenta come la “Bella Signora”, Maria, la madre di Gesù, ai piedi della Croce, ha ricevuto di essere la Madre di tutti gli uomini; Ella interpella il suo Popolo smarrito in mezzo a un mondo troppo spesso senza giustizia e amore perché senza Dio.
Solo la conversione può aprire cammini nuovi all’umanità di oggi. Due giovani analfabeti, che parlavano quasi esclusivamente il dialetto locale, provenivano da situazioni familiari molto difficili: Massimino 11 anni, era orfano di mamma e quel giorno si trovava a La Salette per sostituire un pastorello ammalato; Melania, quasi 15 anni, proveniva da una famiglia ancora più povera, con dieci figli, lei era la quarta e già dall’età di otto anni era stata ceduta come pastorella alle famiglie della zona.

E’ Melania la prima a risvegliarsi, preoccupata di aver perso gli animali, ma essi sono vicini, al loro posto. Decide allora di scendere nel valloncello, dove hanno giocato e dormito, per recuperare le sue poche cose ma, proprio in mezzo alla conca verde, vede sfavillare un globo di luce, abbagliante più del sole. Chiama allora Massimino, che la raggiunge di corsa. Il globo di luce comincia a girare sempre più vorticosamente, diventa più grande, fin quando al suo centro appare una Donna, seduta su una pietra con i gomiti appoggiati alle ginocchia, che piange sommessamente con il viso fra le mani.

Il suo abito e’ scintillante e scende fino ai piedi, ha uno scialle sulle spalle, ornato di rose, cosi come la cuffia e i contorni delle calzature. Le rose sulla fronte emanano raggi luminosi che sembrano formare un diadema regale. Accanto allo scialle c’è una pesante catena, con una catena più piccola che scende dal collo, cui è appeso un grande crocifisso, anch’esso luminosissimo, come un piccolo sole dentro il globo di luce che avvolge la Signora. Sui bracci del crocifisso ci sono un martello e una tenaglia.

Poi la Madonna continuo’ il suo discorso in dialetto ammonendo il popolo attraverso i due ragazzi, dicendo loro di non seminare il grano, perché sara’ mangiato dagli insetti e quello che maturerà cadrà in polvere e soprattutto per l’arrivo di una grandissima carestia. Marciranno pure le noci e l’uva e moltissimi bambini sotto i sette anni saranno colpiti da convulsioni e moriranno.

Il Mons. Filiberto de Bruillard, vescovo di Grenoble, il 19 settembre 1851, promulga il decreto di riconoscimento dell’apparizione. Nel 1996 il Santo Papa Giovanni Paolo II nel 150° Anno delle apparizioni, ringrazia Maria e afferma che la Salette e’ un messaggio di speranza e riconciliazione con Dio e con tutti gli uomini della terra.
Buon cammino di fede, sempre uniti in preghiera, vostro Marco Ripamonti.