Letture di Domenica 25 ottobre 2015

LETTURE DI DOMENICABeataVergineMariaReginadellaPalestina

25 ottobre 2015

XXX Domenica del Tempo Ordinario – Anno B

Maria Regina della Palestina

Palestina (Israele) 25 ottobre – Patrona dei Cavalieri del Santo Sepolcro si trova nel Santuario posto nella città di Dier Rafat, una delle più belle località d’Israele e a circa 30 Km a ovest di Gerusalemme.  Proprio qui il 28 ottobre del 2012 si era aperto ufficialmente e congiuntamente l’ “Anno della Fede”. In “articoli vari” La storia, la video-storia e la preghiera.

Beato Tommaso di FirenzeBEATO TOMMASO DI FIRENZE

francescano (ca. 1369-1447) 25 ottobre – Originario di Firenze, Tommaso Bellacci condusse in gioventù una vita talmente sregolata e dissipata, che quando, persuaso da un amico a cambiare i propri costumi, cercò di entrare in qualche ordine religioso, trovò resistenze a essere accolto. Inizialmente fu ammesso in una confraternita laica, poi divenne fratello laico nel convento dei frati osservanti di Fiesole, appena fuori città.

“Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti fa’ che amiamo ciò che comandi. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Ger 31, 7-9 – Dal libro del profeta Geremia.

POPOLICosì dice il Signore: «Innalzate canti di gioia per Giacobbe, esultate per la prima delle nazioni, fate udire la vostra lode e dite: “Il Signore ha salvato il suo popolo, il resto d’Israele”. Ecco, li riconduco dalla terra del settentrione e li raduno dalle estremità della terra; fra loro sono il cieco e lo zoppo, la donna incinta e la partoriente: ritorneranno qui in gran folla. Erano partiti nel pianto, io li riporterò tra le consolazioni; li ricondurrò a fiumi ricchi d’acqua per una strada dritta in cui non inciamperanno, perché io sono un padre per Israele, Èfraim è il mio primogenito».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.125

RIT: Grandi cose ha fatto il Signore per noi.

croce - creatura nuova in cristoQuando il Signore ricondusse i prigionieri di Sion,  ci sembrava di sognare.  Allora la nostra bocca si aprì al sorriso,  la nostra lingua si sciolse in canti di gioia. RIT

Allora si diceva tra i popoli:  «Il Signore ha fatto grandi cose per loro» Grandi cose ha fatto il Signore per noi,  ci ha colmati di gioia. RIT

Riconduci, Signore, i nostri prigionieri, come i torrenti del Negheb. Chi semina nelle lacrime mieterà con giubilo. RIT

Nell’andare, se ne va e piange, portando la semente da gettare, ma nel tornare, viene con giubilo, portando i suoi covoni. RIT

SECONDA LETTURA

Eb 5, 1-6 – Dalla lettera agli Ebrei.

passione di_Cristo.1jpgOgni sommo sacerdote è scelto fra gli uomini e per gli uomini viene costituito tale nelle cose che riguardano Dio, per offrire doni e sacrifici per i peccati. Egli è in grado di sentire giusta compassione per quelli che sono nell’ignoranza e nell’errore, essendo anche lui rivestito di debolezza. A causa di questa egli deve offrire sacrifici per i peccati anche per se stesso, come fa per il popolo. Nessuno attribuisce a se stesso questo onore, se non chi è chiamato da Dio, come Aronne. Nello stesso modo Cristo non attribuì a se stesso la gloria di sommo sacerdote, ma colui che gli disse: «Tu sei mio figlio, oggi ti ho generato», gliela conferì come è detto in un altro passo:
«Tu sei sacerdote per sempre, secondo l’ordine di Melchìsedek».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

Alleluia

VANGELO

Mc 10, 46-52 – Dal Vangelo secondo Marco

miracolo cieco2In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!». Molti lo rimproveravano perché tacesse, ma egli gridava ancora più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà di me!».
Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!». Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio! Àlzati, ti chiama!». Egli, gettato via il suo mantello, balzò in piedi e venne da Gesù. Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi che io faccia per te?». E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che io veda di nuovo!». E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti ha salvato». E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo la strada.

Lettura ed Omelia di Don Ferdinando Colombo

(DISPONIBILE DA DOMENICA)

COMMENTO

Rabbunì, che io riabbia la vista!

Il cieco del brano evangelico di oggi rappresenta l’uomo sulla via della fede; non vede ancora Gesù, ma ne percepisce la presenza. E’ una percezione però così viva che gli fa intuire come solo da Dio gli può venire la salvezza e gli fa gridare: «figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me». abbraccio2Il suo è un atto di fede nella messianicità di Gesù. La fede però non è solo adesione ad una verità, ma è soprattutto adesione ad una persona, in un incontro vitale con Cristo Gesù. Sappiamo bene che è la grazia divina a guarire e a salvare. Ma alla corrente della grazia l’uomo arriva attraverso la spina della fede. In questo caso siamo portati ad ammirare un doppio intervento di Gesù che dona la vita e dona la fede. La fede è capitale nella vita cristiana. Senza di essa è impossibile aderire a Dio. L’aver ricevuto la vista, simbolo della fede, impegna immediatamente chi era stato cieco a seguire Gesù; e il cammino del cieco di Gèrico, verso la vera luce, si presenta come un esemplare itinerario per chi, dalla tristezza di un’esistenza opàca e senza avvenire, vuole pervenire al traguardo della vera vita. Saper percepire la salutare presenza di chi ci passa accanto, il calore del sole divino che ci illumina; lasciàr salire verso di lui l’anelito della propria anima, implorare incessantemente finché ci avvenga di essere toccati dall’esperienza viva del suo splendore e della sua infinita benevolenza. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

abbraccio (3)PREGHIERA DELLA SERA

O Dio dei viventi e Padre di ciascuno di noi, aiutaci a gustare e vivere pienamente i nostri giorni accanto a te, perché possiamo diventare uomini a immagine del tuo Figlio e apri il nostro cuore e la nostra mente alla ricchezza del suo mistero. In cambio Ti affidiamo tutta la nostra vita, in un’incondizionato atto di amore per la salvezza di tutte le anime, in particolar modo di quelle a noi più care. Amen