Letture di venerdì 06 giugno 2014

LETTURE DI VENERDÌS. NORBERTO

06 giugno 2014

VII Settimana del Tempo di Pasqua

SAN NORBERTO

 vescovo e fondatore [1080-1134] – Ricco signorotto ebbe la sua conversione, similmente a San  Paolo, dopo una caduta da cavallo. È dalla sua fede nell’Eucaristia e dalla sua devozione delicata e filiale per Maria, Vergine e Madre, che attinge il suo fervore, la sua passione per la Chiesa e per la salvezza delle persone. 

JUSTINE KLOTZ

JUSTINE KOLTZMistica tedesca (25 febbraio 1888 – 6 giugno 1984) – Raccontare la vita della mistica Justine Klotz richiederebbe un immenso lavoro, non solo per riferire le sue straordinarie esperienze carismatiche,ma anche per esporre quelle che furono le “normali” vicissitudini della vita, e la sua fu una vita quasi centenaria! Una vita certamente colma di Grazia,consacrata totalmente alla santa volontà di Dio.

Cristo ci ha amati, e ci ha liberati dai nostri peccati con il suo sangue, e ha fatto di noi un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre. Alleluia.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, nostro Padre, che ci hai aperto il passaggio alla vita eterna con la glorificazione del Tuo Figlio e con l’effusione dello Spirito Santo, fà che, partecipi di così grandi doni, progrediamo nella fede e ci impegniamo sempre più nel tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

At 25, 13-21 – Dagli Atti degli Apostoli.

In quei giorni, arrivarono a Cesarèa il re Agrippa e Berenìce e vennero a salutare Festo. E poiché si trattennero parecchi giorni, Festo espose al re le accuse contro Paolo, paolo predicazione2dicendo: «C’è un uomo, lasciato qui prigioniero da Felice, contro il quale, durante la mia visita a Gerusalemme, si presentarono i capi dei sacerdoti e gli anziani dei Giudei per chiederne la condanna. Risposi loro che i Romani non usano consegnare una persona, prima che l’accusato sia messo a confronto con i suoi accusatori e possa aver modo di difendersi dall’accusa. Allora essi vennero qui e io, senza indugi, il giorno seguente sedetti in tribunale e ordinai che vi fosse condotto quell’uomo. Quelli che lo incolpavano gli si misero attorno, ma non portarono alcuna accusa di quei crimini che io immaginavo;.avevano con lui alcune questioni relative alla loro religione e a un certo Gesù, morto, che Paolo sosteneva essere vivo Perplesso di fronte a simili controversie, chiesi se volesse andare a Gerusalemme e là essere giudicato di queste cose. Ma Paolo si appellò perché la sua causa fosse riservata al giudizio di Augusto, e così ordinai che fosse tenuto sotto custodia fino a quando potrò inviarlo a Cesare».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.102

RIT: Il Signore ha posto il suo trono nei cieli.

dio 1Benedici il Signore, anima mia, quanto è in me benedica il suo santo nome. Benedici il Signore, anima mia, non dimenticare tutti i suoi benefici. RIT

Perché quanto il cielo è alto sulla terra, così la sua misericordia è potente su quelli che lo temono; quanto dista l’oriente dall’occidente, così egli allontana da noi le nostre colpe. RIT

Il Signore ha posto il suo trono nei cieli e il suo regno dòmina l’universo. Benedite il Signore, angeli suoi, potenti esecutori dei suoi comandi. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Lo Spirito Santo vi insegnerà ogni cosa; vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.

Alleluia.

VANGELO

Gv 21, 15-19 – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, [quando si fu manifestato ai discepoli ed] essi ebbero mangiato, Gesù discepoli pietro2disse a Simon Pietro: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami più di costoro?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pasci i miei agnelli».Gli disse di nuovo, per la seconda volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi ami?». Gli rispose: «Certo, Signore, tu lo sai che ti voglio bene». Gli disse: «Pascola le mie pecore». Gli disse per la terza volta: «Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro rimase addolorato che per la terza volta gli domandasse “Mi vuoi bene?”, e gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore. In verità, in verità io ti dico: quando eri più giovane ti vestivi da solo e andavi dove volevi; ma quando sarai vecchio tenderai le tue mani, e un altro ti vestirà e ti porterà dove tu non vuoi». Questo disse per indicare con quale morte egli avrebbe glorificato Dio. E, detto questo, aggiunse: «Seguimi».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Pasci i miei agnelli, pasci le mie pecorelle.

Questa manifestazione di Gesù ai discepoli sul mare di Tiberìade è l’ultima che il quarto vangelo ci narra. Anch’essa, oltre ad essere prova del fatto della risurrezione, è anche ‘segno’ tangibile della presenza e dell’azione permanente di Cristo Risorto nella comunità dei suoi discepoli, nel seno della Chiesa. C’è di più. In questo brano si avverte la necessità di riabilitare l’apostolo Pietro che per tre volte aveva pietro apostolo1rinnegato il suo Signore, durante la passione. Era già stato perdonato da Gesù e aveva pianto amaramente, ma l’eco di quel triplice rinnegamento lo accompagnava ovunque si annunciasse il Vangelo. “Simone di Giovanni, mi ami più di costoro? Gli rispose Pietro: “Tu sai, Signore, che ti voglio bene”. Ecco la condizione di Gesù, una condizione finalizzata: “Pasci i miei agnelli”. Per tre volte si ripete questo brevissimo dialogo e all’affermazione di amore di Pietro, Gesù ancora ripete, dicendo: “Pasci le mie pecorelle”. Pietro dovrà “pascere” le pecorelle di Gesù. Queste appartengono sempre al Signore, il quale senza rinunciare al suo diritto di proprietà – “le mie pecorelle” – le affida a Pietro, perché le assista fedelmente. L’apostolo forse avrebbe immaginato di dover dire lunghe parole per spiegare a Gesù il suo rinnegamento, e per chiedergliene molte volte perdono. Ebbene nessuna di queste parole gli è chiesta. L’unica maniera per colmare il vuoto formato per un momento di infedeltà, è dedicarsi perdutamente al gregge di Cristo. E’ una riflessione che può diventare molto concreta per noi. Lasciamo di piangerci addosso per il nostro peccato. L’insegnamento che ci viene proposto è un programma concreto di come noi possiamo amare Dio e di come Dio si aspetta di essere amato da noi. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

pastore (6)O Gesù pastore supremo del Tuo gregge, che in risposta alla triplice professione di amore dell’apostolo Pietro hai voluto preannunciare la sua missione di continuare la Tua opera nella Chiesa e nel mondo, rendici fedeli membri del Tuo gregge fino alla morte. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.

2 thoughts on “Letture di venerdì 06 giugno 2014”

  1. Chi è l’autore del dipinto che raffigura San Pietro. Vi sarei molto grato di una risposta.

  2. L’immagine posta nel commento, è un particolare del dipinto di Gerrit Van Honthorst raffigurante la liberazione dal carcere dell’apostolo Pietro da parte dell’angelo del Signore.

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