JUSTINE KLOTZ

JUSTINE KLOTZ

Mistica tedesca (25 febbraio 1888 – 6 giugno 1984)

JUSTINE KOLTZQuasi centenaria fu arricchita da straordinarie esperienze carismatiche.  Consacrata totalmente alla santa volontà di Dio. Ricevette importanti rivelazioni ed insegnamenti da Gesù, da Maria SS. dai santi, dagli angeli e la visita di anime del purgatorio e beate.

Justine Klotz nacque da una famiglia di contadini bavaresi, allietata da molti figli. Sin da piccolissima venne educata dai suoi pii genitori a riconoscere anzitutto Dio, in ogni avvenimento, rimettendo tutto nelle Sue mani e ringraziandoLo per ogni cosa. Già negli anni giovanili la preghiera continua era il suo desiderio più vivo: vivere sempre alla presenza del Signore. Essa raccontava di non poter passare dinanzi ad una croce (e c’è nerano tante in Baviera, nelle case e per i campi), senza rivolgere a Dio una preghiera. Così era solita dire: “Ti rin­graziamo, o Signore Gesù Cristo, di essere morto per noi. Non permettere che il Tuo Sangue e le Tue Pene risultino versati per noi inutilmente “.

bacio croceTerminata la scuola entrò in un ordine religioso, dove rimase per otto anni occupandosi di bambini. Tuttavia era debole di salute, perciò non le fu permesso di prendere i voti e dovette andarsene dall’istituto dove si trovava e lasciare l’Ordine. Grande ed indimenticabile fu il dolore che ne seguì e che l’accompagnò per tutta la vita: il suo più vivo desiderio era poter servi­re Dio nel completo nascondimento.

Nell’anno 1917 Justine Klotz aveva 28 anni. Un giorno si trovava ai piedi del crocifisso, in casa sua, assorta in preghiera, quando sentì nel suo cuore uno squillare lento di campanelle accompagnato dalle parole: “Tu sei Mia ed Io sono tuo! Tu sei Mia ed Io sono tuo!“. Le sentì più volte, per un lungo momento. Dopo di che ella, in ginocchio, rivolta alla croce, promise al Salvatore: “O Salvatore, solo per Te, solo per Te!Subito provò un così forte dolore nell’anima che le mancò quasi il respiro, tanto che le parve di dover morire.

Fu quello l’inizio delle sue esperienze mistiche “straordinarie” e al con­tempo il vero inizio del suo calvario. Ella viveva una vita piena di sacrifici, nel nascondimento, nell’umiltà e nella preghiera. La sua vita privata non era priva di spine e talvolta ne era talmente provata da sembrarle impossi­bile poter fronteggiare ancora le difficoltà che quotidianamente le si presen­tavano.

Dopo quell’avvenimento ai piedi del crocifisso ella, per tutta la vita, con­tinuò a sentire una voce nel cuore che le parlava e le trasmetteva costante­mente messaggi. Ciò durò per oltre 60 anni, fino alla sua morte. Nei primi anni volle croce (2)mantenere il segreto a riguardo, giungendo a credere – talvolta – che si trattasse soltanto di una burla del demonio. Ella si considerava la più indegna persona del mondo. Ma Gesù aveva scelto proprio lei e la tranquil­lizzava ripetendole: “Figlia, se avessi trovato una creatura meno degna avrei scelto quella … Per mezzo tuo voglio coronare la Mia Misericordia“. Piano piano Justine Klotz si convinse della vera natura delle sue esperienze e si predi­spose ad affrontare quella che non sarebbe stata più una vita “normale”, cercando ancor più aiuto nella preghiera e nei sacramenti.

Tra i messaggi che le venivano trasmessi ce ne furono alcuni che, ad un certo punto, la invitarono espressamente a voler informare di ogni cosa il suo Padre confessore e a riferigliene il contenuto. Ma prima, per lungo tempo, Justine non aveva osato confidarsi con nessuno, per paura di venir derisa o presa per pazza. Spesso annotava quanto la voce interiore le dice­va. Ma poi stracciava di volta in volta quanto aveva scritto, credendosi talo­ra burlata dal maligno. 

Justine KlotzSuccessivamente, e per un lungo periodo, Justine Klotz andò ad abitare a Monaco e lì poté trovare un Padre confessore – un gesuita allora molto conosciuto e veramente illuminato – che la capì e le diede l’incarico di tra­scrivere tutto quello che ella sentiva nel cuore e di consegnarglielo. Così Justine Klotz cominciò ad annotare regolarmente, scrivendole con grande cura, quelle comunicazioni celesti così piene di sommo Amore e di altissima teo­logia. Essa poteva distinguere chiaramente chi le parlava: Gesù, Maria, un angelo, un santo od un beato.

Tutto quello che ella sentì, o vide, durante molti decenni, venne scrupolo­samente trascritto e custodito. In seguito, sempre agendo in obbedienza al suo confessore, ella poté informare anche altre persone di fiducia, in modo particolare i sacerdoti. Le fu anzi chiarito che i messaggi erano rivolti in prima linea proprio a loro. 

I temi dei messaggi sono moltissimi. Ricorrono però soprattutto gli inviti di Gesù a riscoprire i Sacramenti (in modo particolare quello della Penitenza e dell’Eucarestia) e, mediante essi, l’Amore e la Potenza di Dio che con la Sua Grazia trasforma, guarisce, santifica l’uomo. Assai toccanti sono le parole del Redentore sulla grandiosità della Santa Messa e del Sacerdozio. Gesù parla spesso anche dei Suoi patimenti, di quelli di Maria, Sua Madre. Egli spiega il valore del sacrificio, dell’espiazione e addolorata - alla tomba di Gesù
delle soffe­renze umane.
Spesso si è soffermato a parlare della vita della Vergine Santissima e della sua cooperazione alla Redenzione. Talora ha raccontato la vita anche di San Giuseppe. Talvolta si è soffermato sugli Angeli, sul loro operare per la salvezza delle anime.

Justine Klotz ebbe anche molti messaggi personali, per lei stessa. Ad esempio: più volte le fu spiegato il valore dell’obbedienza nello scrivere ciò che senti­va, di giorno e di notte, tra tanti sacrifici e sofferenze. Occorre pensare che la mistica, nella sua vecchiaia, poteva vedere da un solo occhio e solo attra­verso grosse lenti. Tuttavia scrisse tutto, anche nelle ore notturne, quasi al buio. Ma non bastava: appena possibile riscriveva tutto, con una scrittura più accurata, in più copie, per poterle inviare ai sacerdoti di sua conoscen­za.

Essa veniva spesso burlata dal demonio, il quale all’inizio la mole­stava continuamente. Enorme era la rabbia del maligno nei suoi confronti perché ella contribuiva a strappargli molte anime. Al diavolo non era dato leggere quanto ella scriveva e ciò lo spingeva ad ingiuriarla ed insidiarla in ogni modo, ed ella scrisse tutto, anche tali ingiurie, in obbedienza al suo confessore.

Infine il Redentore permise che ella vivesse, con la sua anima, la comple­ta perdizione dell’inferno (ciò che fu dato vivere anche a molti Santi). Ella offriva tutto per le anime più dimenticate e perdute, per le quali nessuno pregava. Proprio questo era il suo incarico particolare. Spesso il Redentore la consolava dicendole “Per tuo tramite voglio coro­nare la Mia Misericordia … Finché il Mio Sangue scorre ancora (nella S.Messa), nessuna anima è perduta!” Ed ancora: “Prima del Mio giudizio viene la Mia Misericordia”.

anime purgatorio-duomobolzanoDi giorno e di notte veniva visitata dalle anime del purgatorio. Alcune chiedevano solo, e molto umilmente, dell’acqua santa, un segno di croce, un Padre Nostro od un’altra preghiera.

Molte anime le si poterono manifestare raccontando la loro vita, i propri errori. Tra queste anime che le si manife­starono per grazia di Dio ce ne furono alcune che sulla terra avevano avuto grande potere, onori, tanto da essere ricordate persino con dei monumenti. Non mancarono le anime dei sacerdoti, suore, principi della Chiesa ed altre autorità che le confidarono di aver mancato anche gravemente nel corso della loro vita e che in parte erano in purgatorio da molti decenni. Finalmente era stato loro concesso di chiedere umilmente una preghiera, una S.Messa.

Il maligno era sempre nelle vicinanze, durante questi incontri. Davanti a lui esse fremevano e tremavano in quanto aveva grande potere su di loro. In periodi successivi fu visitata anche da numerose anime liberate e rivestite dello splendore celeste. Esse venivano per ringraziarla dell’aiuto ricevuto e le promettevano aiuto ed assistenza nell’ora della sua morte.

Quando il Prof. Ratzinger venne consacrato Vescovo ella vide chiaramente lo Spirito Santo entrare in lui ed udì le parole: “Sarà un grande aiuto per il Santo PapaGiovanni PaoloIIbenedizionePadre“. Il Papa di allora era Paolo VI e nessu­no poteva prevedere qualcosa. Oggi ci è più chiaro. Quando fu eletto l’attuale Papa Giovanni Paolo II ella sentì le seguenti parole: “Diventerà un grande missionario“.

Ma qui vogliamo ancora ricordare un’abitudine molto cara a Justine Klotz, di grande importanza: la benedizione degli oggetti sacri. Ella soleva rivolgersi a Dio invocandone umilmente la benedizione, pregandolo di concedere i Suoi benefici e la Sua protezione sulle persone e sulle cose che ella intende­va benedire. 

Talora i messaggi riguardavano problemi attuali di vita religiosa e della Chiesa sui quali Gesù e Maria intervennero ripetutamente. Così, tra l’altro, l’aborto è stato indicato come il più grande delitto dei nostri tempi, per il quale l’umanità dovrà espiare molto. Circa i cambiamenti nella Chiesa, Gesù disse: “Mi avete messo da parte ed avete dato via libera al diavolo”. In concomitanza con le numerose apparizioni della Madonna – vedi Lourdes, Fatima, Medjugorje – venivano richieste preghiera e penitenza al fine di allontanare i castighi. Il Redentore le disse anche: “Non i politici hanno il potere, ma quelli che pregano!”.

Un tema su cui Gesù tornava spesso era la Comunione sulla mano ed i conseguenti gravi sacrilegi. Gesù le disse che per allora nessun cambiamen­to era possibile in quanto sacerdoti e laici rifiutavano l’obbedienza al Santo Padre. Egli disse anche: “Chi capisce non deve farlo!Occorre pregare l’Atto d’Amore, che può far cessare questo sacrilegio.

Gesù - caliceATTO D’AMORE

Gesù, Maria, vi amo! Salvate le anime dei Sacerdoti, salvate le anime. Ve lo chiediamo supplichevoli, e concedeteci di poter ripetere quest’ATTO D’AMORE MILLE VOLTE, ad ogni respiro, ad ogni palpito.

Nonostante ella conducesse una vita molto ritirata fu inevitabile che si venisse a sapere dei suoi doni. Molti andavano da lei per chiederle aiuto e consiglio. Ella ci teneva a far notare che Dio ha dotato ogni uomo di grazie. Anche alla richiesta di benedire qualcuno lei accondiscendeva soltanto a patto che quel qualcuno la benedicesse a sua volta con il Segno della Croce. Ed allo­ra, nonostante l’età molto avanzata, ella si inginocchiava umilmente per ricevere devotamente la benedizione.

Infine desideriamo ricordare il Gesù Bambino che Justine Klotz teneva presso di sé: era un Gesù Bambino di cera, avvolto in fasce, come quelli che ci sono da secoli nei paesi delle Alpi. L’aveva trovato in un solaio, sporco e lacerato. Con molta pazienza l’aveva pulito e rimesso completamente a nuovo. Durante il restauro la Madonna le parlò a lungo. Il Gesù Bambino venne nuovamente benedetto e numerose furono le grazie che concesse. Si scoprì che l’artista che l’aveva approntato era stato un sacerdote partico­larmente devoto del Bambin Gesù, Figlio di Dio fatto uomo. Occorre rileva­re che quel Bambin Gesù le parlò sempre in seguito. E poiché ella era una grande distributrice di benedizioni, soleva benedire ripetutamente il mondo intero con quel Bambin Gesù. Fu anche incaricata di dire al suo Padre Justine Klotz il Gesù Bambinoconfessore che il Bambin Gesù doveva essere dato in proprietà alla Chiesa. Così, dalla sua morte, Esso si trova su un altare laterale della chiesa par­rocchiale di Glonn, vicino a Monaco di Baviera.

Degli scritti lasciateci dalla mistica Justine Klotz sono stati finora datti­lografati 850 fogli costituenti la raccolta “DIO PARLA ALL’ANIMA “, pub­blicata in tedesco ed, in parte, in altre lingue. Questo titolo è stato dato su indicazione di Gesù. Il Redentore la incaricava di ogni singola pubblicazio­ne. Il sacerdote Karl Maria Harrer di St. Bruder Klaus, parroco a Monaco, permise la valorizzazione degli scritti, dopo aver consultato il Padre confes­sore della mistica.

Justine Klotz morì il 6 giugno 1984 in una casa di ricovero.

Il suo libro scaricabile in formato pdf 

Fonte: http://www.preghiereagesuemaria.it/libri/l’atto%20d’amore.htm