LETTURE DI GIOVEDÌ
05 giugno 2014
VII Settimana del Tempo di Pasqua
SAN BONIFACIO
vescovo e martire (ca. 675-754) La Renania e la Baviera erano divenute cristiane prima dell’arrivo di Bonifacio e missionari isolati erano penetrati in altre zone del paese, ma si deve a lui la sistematica opera di evangelizzazione e civilizzazione delle grandi regioni centrali della Germania, l’erezione di una Chiesa organizzata e l’inizio delle relazioni con la Santa Sede.
PREGHIERA DEL MATTINO
Venga, o Padre, il Tuo Spirito e ci trasformi interiormente con i suoi doni; crei in noi un cuore nuovo, perché possiamo piacere a Te e cooperare al tuo disegno di salvezza. Per Cristo nostro Signore. Amen
PRIMA LETTURA
At 22, 30: 23, 6-11 – Dagli Atti degli Apostoli.
In quei giorni, [il comandante della coorte,] volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio; fece condurre giù Paolo e lo fece comparire davanti a loro. Paolo, sapendo che una parte era di sadducèi e una parte di farisei, disse a gran voce nel sinedrio: «Fratelli, io sono fariseo, figlio di farisei; sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti».
Appena ebbe detto questo, scoppiò una disputa tra farisei e sadducèi e l’assemblea si divise. I sadducèi infatti affermano che non c’è risurrezione né angeli né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose. Ci fu allora un grande chiasso e alcuni scribi del partito dei farisei si alzarono in piedi e protestavano dicendo: «Non troviamo nulla di male in quest’uomo. Forse uno spirito o un angelo gli ha parlato».La disputa si accese a tal punto che il comandante, temendo che Paolo venisse linciato da quelli, ordinò alla truppa di scendere, portarlo via e ricondurlo nella fortezza. La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: «Coraggio! Come hai testimoniato a Gerusalemme le cose che mi riguardano, così è necessario che tu dia testimonianza anche a Roma».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.15
RIT: Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio. Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu». Il Signore è mia parte di eredità e mio calice: nelle tue mani è la mia vita. RIT
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio; anche di notte il mio animo mi istruisce. Io pongo sempre davanti a me il Signore, sta alla mia destra, non potrò vacillare. RIT
Per questo gioisce il mio cuore ed esulta la mia anima; anche il mio corpo riposa al sicuro, perché non abbandonerai la mia vita negli inferi, né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. RIT
Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena alla tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra. RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Siano tutti una cosa sola, come tu, Padre, sei in me e io in te, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
Alleluia.
VANGELO
Gv 17, 20-26 – Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che tu mi hai dato; poiché mi hai amato prima della creazione del mondo. Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto, e questi hanno conosciuto che tu mi hai mandato. E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Siano perfetti nell’unità.
Dopo aver pregato per i suoi discepoli, Gesù prega ora per tutte le generazioni dei credenti. I discepoli non debbono isolarsi nella loro fede religiosa come in una torre d’avorio. Sono la cellula che si svilupperà in una comunità sempre più vasta di credenti, mediante la fede attinta al Vangelo, predicato dai primi discepoli da qui in poi, sotto la forza dello Spirito Santo. Così attraverso la loro predicazione che i credenti di sempre, anche di oggi, vengono misteriosamente a contatto col verbo, che si è fatto carne per la salvezza di tutti e formano con lui e con il Padre una unità perfetta. Questa unità fra i discepoli non è solo una forte aggregazione, basata su comunanze cultuali e culturali, ma deve avere una connotazione teologale ben precisa. Deve essere una unità come esiste fra il Padre e il Figlio, e una comunione di tutti con il Padre e il Figlio. Tale unità realizzata nei discepoli è condizione “perché il mondo creda che il Padre ha inviato Gesù” come suo Figlio, salvatore degli uomini. “Io in loro e tu in me, affinché siano perfetti nell’unità, e il mondo conosca che tu mi hai mandato, e li hai amati come hai amato me”. Questa comunione è possibile solo nell’amore: solo con l’amore una persona può essere nell’altra. L’incarnazione di Dio in Cristo e nei credenti dev’essere un argomento di credibilità per il mondo. Il mondo crederà in Dio solo quando lo vedrà in coloro che lo attestano. Ma si tratta sempre di una comunione di vita da cercare, da realizzare progressivamente fino al compimento. Gesù ha pregato per l’unità dei discepoli ai quali ha trasmesso le parole udite dal Padre, ai quali invia lo Spirito Santo per guidarli alla verità tutta intera e che sono conservati in questa fede dall’amore del Padre e dalla preghiera del Figlio. Noi non troviamo in ciò una risposta ai nostri attuali problemi ecumenici, ma siamo posti nel clima nel quale sperare e operare per l’unità intesa da Gesù. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)