Letture di venerdì 09 maggio 2014

Madonna del Bosco   Imbersago3

LETTURE DI VENERDÌ

09 maggio 2014

III Settimana del Tempo di Pasqua

Santuario della Madonna del Bosco

Deve la sua origine ad un’apparizione della Madonna, il 9 maggio 1617, a tre pastorelli del luogo, che stavano pascolando le pecore vicino a dei grossi castagni, ma già si tramandava che sulla cima di quei castagni fosse apparsa una bellissima Signora,circondata da luci e melodie celestiali.Storia, video e preghiere.

SAN PACOMIOSAN PACOMIO

abate (ca. 292-346) Studi recenti hanno sottolineato la grande importanza di Pacomio quale fondatore della vita monastica cenobitica, indicando invece S. Antonio Abate come l’iniziatore del monachesimo eremitico. La storia e un video sul monachesimo eremitico

L’Agnello immolato è degno ricevere potenza e ricchezza e sapienza e forza e onore. Alleluia.

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente, che ci hai dato la grazia di conoscere il lieto annunzio della risurrezione, fà che rinasciamo a vita nuova per la forza del Tuo Spirito di amore. Amen

PRIMA LETTURA

At 9, 1-20 – Dagli Atti degli Apostoli.

In quei giorni, Sàulo, spirando ancora minacce e stragi contro i discepoli del Signore, si presentò al sommo sacerdote e gli chiese lettere per le sinagoghe di Damàsco, al fine di essere autorizzato a condurre in catene a Gerusalemme tutti paolo-Conversione_di_San_Paolo_Odescalchi_quelli che avesse trovato, uomini e donne, appartenenti a questa Via. E avvenne che, mentre era in viaggio e stava per avvicinarsi a Damàsco, all’improvviso lo avvolse una luce dal cielo e, cadendo a terra, udì una voce che gli diceva: «Sàulo, Sàulo, perché mi perséguiti?». Rispose: «Chi sei, o Signore?». Ed egli: «Io sono Gesù, che tu perséguiti! Ma tu àlzati ed entra nella città e ti sarà detto ciò che devi fare». Gli uomini che facevano il cammino con lui si erano fermati ammutoliti, sentendo la voce, ma non vedendo nessuno. Sàulo allora si alzò da terra, ma, aperti gli occhi, non vedeva nulla. Così, guidandolo per mano, lo condussero a Damàsco. Per tre giorni rimase cieco e non prese né cibo né bevanda.
C’era a Damàsco un discepolo di nome Ananìa. Il Signore in una visione gli disse: «Ananìa!». Rispose: «Eccomi, Signore!». E il Signore a lui: «Su, va’ nella strada chiamata Diritta e cerca nella casa di Giuda un tale che ha nome Sàulo, di Tarso; paolo 4ecco, sta pregando, e ha visto in visione un uomo, di nome Ananìa, venire a imporgli le mani perché recuperasse la vista». Rispose Ananìa: «Signore, riguardo a quest’uomo ho udito da molti quanto male ha fatto ai tuoi fedeli a Gerusalemme. Inoltre, qui egli ha l’autorizzazione dei capi dei sacerdoti di arrestare tutti quelli che invocano il tuo nome». Ma il Signore gli disse: «Va’, perché egli è lo strumento che ho scelto per me, affinché porti il mio nome dinanzi alle nazioni, ai re e ai figli d’Israele; e io gli mostrerò quanto dovrà soffrire per il mio nome». Allora Ananìa andò, entrò nella casa, gli impose le mani e disse: «Sàulo, fratello, mi ha mandato a te il Signore, quel Gesù che ti è apparso sulla strada che percorrevi, perché tu riacquisti la vista e sia colmato di Spirito Santo». E subito gli caddero dagli occhi come delle squame e recuperò la vista. Si alzò e venne battezzato, poi prese cibo e le forze gli ritornarono. Rimase alcuni giorni insieme ai discepoli che erano a Damàsco, e subito nelle sinagoghe annunciava che Gesù è il Figlio di Dio.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.116

libro4RIT: Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo.

Genti tutte, lodate il Signore, popoli tutti, cantate la sua lode. RIT
Perché forte è il suo amore per noi e la fedeltà del Signore dura per sempre.RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui, dice il Signore.
Alleluia.

VANGELO

Gv 6, 52-59 – Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può eucaristia fra le mani in elevazione scorniciatacostui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Il Pane per vivere.

Gesù, dall’alto della croce prega incessantemente per i suoi crocifissori; sicuramente include in quella preghiera e in quel perdono tutti coloro che nei secoli perseguiteranno la sua Chiesa. Lui che ci chiede di perdonare settanta volte sette, cioè sempre, ci dà l’esempio e la forza per farlo. Quella grazia, implorata da Gesù paolo-Conversione_di_San_Paolo_Odescalchi_morente, è giunta e sicuramente e in modo particolarmente efficace a Paolo di Tarso. Lo abbiamo visto giovanissimo, partecipe e testimone del martirio di Santo Stefano. Ora lo stesso Paolo ci racconta del suo zelo e del suo furore verso i cristiani, convinto com’era di adempiere un servizio sacro e dovuto alla sua religione di origine. Cristo e i cristiani erano per lui un pericolo ed una minaccia di eresia da eliminare. La luce del Risorto però lo raggiunge e lo fòlgora sulla via di Damasco mentre, “sempre fremente minaccia la strage”, si accinge a compiere una nuova persecuzione verso i cristiani. Possiamo immaginare la reazione di questo fervente e zelante giudeo quando la luce di Cristo prima lo acceca e lo atterra e poi lo illumina e fortifica nella fede indicàndogli un percorso totalmente opposto a quello che stava conducendo. Sì, prima la cecità, quella di cui ignaro soffriva da tempo e poi lo splendore della fede in Cristo, l’effusione dello Spirito e la missione nuova che l’attende.
Sarà lui l’apostolo delle genti, il nostro apostolo. E questa novità e questa missione in modo particolare vuole evidenziare Paolo nella sua narrazione. Egli è, come gli altri apostoli, un inviato da Cristo per una missione speciale. Egli, come gli Apostoli, ha visto il Risorto ed egli è risorto con Cristo con quella particolare modalità sulla via sbagliata di Damasco! Gesù gli dice: “Saulo, Saulo, perché mi eucarestia (8)perseguiti?”. Gesù quindi si identifica nei fedeli perseguitati, in ciascuno di noi: egli è il corpo e noi siamo le sue membra. E nel giudizio finale infatti arriverà a dirci: “In verità, vi dico: tutto quel che avete fatto a uno di questi piccoli l’avete fatto a me”. In questa luce comprendiamo meglio l’affermazione solenne di Gesù: “La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda”. Da Lui sgorga l’energia che illumina Saulo e ne fa un grande Apostolo! È lì, in quel mistero di amore infinito, il germe fecondo che trasforma Saulo da persecutore ad un intrepido araldo del Vangelo e infine fa di lui un martire glorioso. La storia di Paolo, ma possiamo dire la storia di tutti i santi e di tutta la Chiesa, ci convince che dalla comunione intima e profonda con Cristo, con la sua persona divina, dal suo corpo e nel suo sangue sgorga l’energia santa che ricongiunge l’intera umanità a Dio e consente di compiere la sua “opera”. Egli così continua a fare e ad essere presente nella sua Chiesa e nelle sua membra immergendosi in ciascuno che lo sa accogliere con il suo corpo e il suo sangue. Peccato che la ritualizzazione confini spesso e per troppo tempo il Cristo vivo sacramentato nel chiuso delle chiese e nel carcere angusto dei tabernacoli, mentre Egli vuole essere la Vita del mondo e vivere nel mondo con i suoi! (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

eucarestia7PREGHIERA DELLA SERA

O Dio ineffabile nei Tuoi disegni, che trasformi i persecutori in apostoli, suscita nella Chiesa una rinnovata testimonianza di fede eroica, perchè, come dalla morte di Stefano scaturì la conversione di Paolo, così dal seme dei nuovi martiri rifiorisca oggi una vita cristiana autentica. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.