Letture di Giovedì 27 giugno 2013

LETTURE DI GIOVEDÌB. Maddalena Fontaine e consorelle

27 giugno 2013

XII Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

Beata Maddalena Fontaine e consorelle 

vergini e martiri (1 7 9 4)

Note come martiri di Cambrai, in quanto al tempo della rivoluzione francese coronarono con il martirio in questa città, il 26 giugno 1794, il loro servizio dei poveri. La storia su http://biscobreak.altervista.org/2013/06/beata-maddalena-fontaine-e-consorelle/.

 “Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Gn 16, 1-12. 15-16

Dal libro della Gènesi
AbramoAgarSara1Sarài, moglie di Abram, non gli aveva dato figli. Avendo però una schiava egiziana chiamata Agar, Sarài disse ad Abram: «Ecco, il Signore mi ha impedito di aver prole; unisciti alla mia schiava: forse da lei potrò avere figli». Abram ascoltò l’invito di Sarài. Così, al termine di dieci anni da quando Abram abitava nella terra di Canaan, Sarài, moglie di Abram, prese Agar l’Egiziana, sua schiava, e la diede in moglie ad Abram, suo marito. Egli si unì ad Agar, che restò incinta. Ma, quando essa si accorse di essere incinta, la sua padrona non contò più nulla per lei. Allora Sarài disse ad Abram: «L’offesa a me fatta ricada su di te! Io ti ho messo in grembo la mia schiava, ma da quando si è accorta d’essere incinta, io non conto più niente per lei. Il Signore sia giudice tra me e te!». Abram disse a Sarài: «Ecco, la tua schiava è in mano tua: trattala come ti piace». Sarài allora la maltrattò, tanto che quella fuggì dalla sua presenza.  La trovò l’angelo del Signore presso una sorgente d’acqua nel deserto, la sorgente sulla strada di Sur, e le disse: «Agar, schiava di Sarài, da dove vieni e dove vai?». Rispose: «Fuggo dalla presenza della mia padrona Sarài». Le disse l’angelo del Signore: «Ritorna dalla tua padrona e restale sottomessa». Le disse ancora l’angelo del Signore: «Moltiplicherò la tua discendenza e non si potrà contarla, tanto sarà numerosa». Soggiunse poi l’angelo del Signore: «Ecco, sei incinta: partorirai un figlio e lo chiamerai Ismaele, perché il Signore ha udito il tuo lamento. Egli sarà come un asino selvatico; la sua mano sarà contro tutti e la mano di tutti contro di lui, e abiterà di fronte a tutti i suoi fratelli». Agar partorì ad Abram un figlio e Abram chiamò Ismaele il figlio che Agar gli aveva partorito. Abram aveva ottantasei anni quando Agar gli partorì Ismaele.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.105
RIT: Rendete grazie al Signore, perché è buono.AgarNelDeserto

Rendete grazie al Signore, perché è buono, perché il suo amore è per sempre. Chi può narrare le prodezze del Signore, far risuonare tutta la sua lode? RIT.

Beati coloro che osservano il diritto e agiscono con giustizia in ogni tempo. Ricordati di me, Signore, per amore del tuo popolo. RIT.

Visitami con la tua salvezza, perché io veda il bene dei tuoi eletti, gioisca della gioia del tuo popolo, mi vanti della tua eredità. RIT.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Se uno mi ama, osserverà la mia parola, dice il Signore, e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui.

Alleluia.

VANGELO

Mt 7, 21-29
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli. In quel giorno molti mi diranno: “Signore, Signore, non abbiamo forse CASA SULLA ROCCIA E CASA SULLA SABBIAprofetato nel tuo nome? E nel tuo nome non abbiamo forse scacciato demòni? E nel tuo nome non abbiamo forse compiuto molti prodigi?”. Ma allora io dichiarerò loro: “Non vi ho mai conosciuti. Allontanatevi da me, voi che operate l’iniquità!”. Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia. Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande». Quando Gesù ebbe terminato questi discorsi, le folle erano stupite del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come i loro scribi.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

La porta del Regno.

“Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Ieri il Signore ci ha parlato dei falsi profeti, che dobbiamo tenere lontani perché rapaci come lupi. Oggi egli cerca di operare in noi un’altra interiore purificazione; vuole liberarci dalla presunzione di una falsa religiosità, basata sul formalismo esteriore e assolutamente priva di autenticità. Ne è coinvolta una bella schiera: sono i pseudo religiosi, coloro che si autogratìficano proclamando il nome del Signore solo con la voce, vantando false
appartenenze e illudendosi di esaurire così tutti i doveri che ne derivano. Il Signore già casasi era lamentato per bocca di Isaia: “Dice il Signore: «Poiché questo popolo si avvicina a me solo a parole e mi onora con le labbra, mentre il suo cuore è lontano da me e il culto che mi rendono è un imparaticcio di usi umani, perciò, eccomi, continuerò a operare meraviglie e prodigi con questo popolo; perirà la sapienza dei suoi sapienti e si eclisserà l’intelligenza dei suoi intelligenti». Sì, la religione può essere ridotta ad un “imparaticcio di usi umani” o a pie pratiche, piene di parole e prive di significati veri. Gesù così oggi ci scandisce la sua verità: “Non chiunque mi dice: Signore, Signore, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli”. Nel fare la volontà di Dio, nell’aderire liberamente e gioiosamente ai suoi precetti per essere suoi testimoni, troviamo la chiave del Regno; così la nostra appartenenza diventa comunione di vita con Cristo. Così l’edificio spirituale, la nostra casa, si fonda, solida ed incrollabile, sulla roccia, che è Cristo. Così ancora sapremo resistere a tutte le tentazioni, a tutte le avversità, a tutte le prove immancabili della vita per restare saldi, perché “radicati e fondati nella carità”. Che tristezza vedere una casa, magari splendida nelle sue apparenze, crollare ed essere spazzata via dalla furie delle acque perché priva di solide fondamenta, costruita sulla
sabbia. È facile illudersi e fermarsi alle apparenze, è difficile restare saldi se non interviene la grazia divina, che ci fortifica e ci illumina nelle nostre scelte quotidiane. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

O Dio, che ami e proteggi chi compie la Tua volontà, non GESù ADULTOguardare alla nostra debolezza, ma alla sincerità del nostro impegno a completare l’opera della Tua creazione. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Accogli, Signore, la nostra preghiera, che ti presentiamo per mezzo della Tua e nostra Madre, la Vergine Maria, purificaci e rinnovaci, perché tutta la nostra vita sia bene accetta alla Tua volontà. Per Cristo nostro Signore. Amen.