Letture di sabato 19 gennaio 2013

LA PAROLA DI SABATOMACARIO

19 gennaio 2013

I Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

S. Macario l’Anziano

(ca. 300 – 390) “Grande amico di S. Antonio abate, molto probabilmente fu lui a seppellirlo. Vive una vicenda davvero curiosa, poichè viene accusato di aver abusato di una ragazza e quindi costretto a provvedere alla stessa, ma Dio vede e… provvede…”

La sua storia su http://biscobreak.altervista.org/2013/01/san-macario-lanziano/

“Vidi il Signore su di un trono altissimo: lo adorava una schiera di angeli e cantavano insieme. “Ecco colui che regna per sempre”.

PREGHIERA DEL MATTINO

Ispira la Tua paterna bontà, o Signore, i pensieri e i propositi del Tuo popolo in preghiera, perché veda ciò che deve fare e abbia la forza di compiere ciò che ha veduto. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PRIMA LETTURA

Eb 4, 12-16

Dalla lettera agli Ebrei.
P1020494 coorectFratelli, la parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell’anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore. Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto.
Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della fede. Infatti non abbiamo un sommo sacerdote che non sappia prendere parte alle nostre debolezze: egli stesso è stato messo alla prova in ogni cosa come noi, escluso il peccato.
Accostiamoci dunque con piena fiducia al trono della grazia per ricevere misericordia e trovare grazia, così da essere aiutati al momento opportuno.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.18

RIT: Le tue parole, Signore, sono spirito e vita.libro7

La legge del Signore è perfetta, rinfranca l’anima; la testimonianza del Signore è stabile, rende saggio il semplice. RIT

I precetti del Signore sono retti, fanno gioire il cuore; il comando del Signore è limpido, illumina gli occhi. RIT

Il timore del Signore è puro, rimane per sempre; i giudizi del Signore sono fedeli,
sono tutti giusti. RIT

Ti siano gradite le parole della mia bocca; davanti a te i pensieri del mio cuore, Signore, mia roccia e mio redentore. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Il Signore mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione.
Alleluia.

VANGELO

Mc 2, 13-17
Dal Vangelo secondo Marco

chiamata (3)In quel tempo, Gesù uscì di nuovo lungo il mare; tutta la folla veniva a lui ed egli insegnava loro. Passando, vide Levi, il figlio di Alfeo, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi». Ed egli si alzò e lo seguì.
Mentre stava a tavola in casa di lui, anche molti pubblicani e peccatori erano a tavola con Gesù e i suoi discepoli; erano molti infatti quelli che lo seguivano. Allora gli scribi dei farisei, vedendolo mangiare con i peccatori e i pubblicani, dicevano ai suoi discepoli: «Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?».
Udito questo, Gesù disse loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Un finanziere d’altri tempi.

L’evangelista Marco, con il suo linguaggio semplice, essenziale, pone oggi sotto i nostri occhi una scena viva e significativa: Levi, seduto al banco, intento al suo lavoro di chiedere, riscuotere e magari estorcere le imposte ai passanti. Un mestiere ingrato e che forse produce ricchezza, ma che genera sempre tante antipatie, come tutti quelli, che per ragioni diverse, hanno il compito di esigere tasse, multe, dazi e denaro in genere. Chi ci tocca il portafoglio, a torto o a ragione, non ci è mai simpatico. Proprio questo personaggio, con questo mestiere, con queste credenziali, non tra le migliori, suscita chiamata5invece l’interesse e la simpatia di Gesù. Gli dice semplicemente: “séguimi!”. Egli evidentemente, quando assume il suo ruolo di salvatore dell’uomo, stravolge le nostre stime e i nostri giudizi: egli comincia dagli ultimi, dai più lontani, dai più bisognosi. Si rivolge in modo preferenziale a coloro che, pur immersi nel male o invischiati nelle cose del mondo, o sedotti dal dio denaro, anelano a qualcosa di diverso e di migliore, anche se non sono ancora in grado di vedere da dove, da che cosa, da chi potranno ricevere quel qualcosa. Quell’anelito e l’embrione della fede, che il Signore Gesù sapientemente riesce a far crescere. Così fa con Levi, cosa fa ancora con tanti del nostro tempo. Sfida poi i suoi nemici, ipercritici e puritani, andando a mensa a casa di Levi, ritenuto da tutti un pubblicano e un peccatore. È in quella famosa cena che Gesù proferirà una delle sue affermazioni più solenni e scultoree, dicendo ai convitati di allora, ma a tutti noi: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori». Questa verità è destinata a restare immutabile nei secoli: è una delle prerogative principali del Cristo e dei suoi ministri, dovrebbe essere una dote sempre viva ed attuale della sua chiesa e una ferma ed irremovibile convinzione di ogni cristiano, di ognuno di noi.

(Preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

incoronazionedimariaPREGHIERA DELLA SERA

Ti ringraziamo o Padre celeste per averci donato Cristo e lo Spirito, e per ogni dono della Tua misericordia e uniti nella preghiera alla nostra cara Mamma celeste Ti supplichiamo di chiamarci sempre a Te. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Padre di bontà, che inviti tutti gli uomini al banchetto preparato da Gesù Tuo Figlio, ascolta la preghiera di noi peccatori che gioiamo per la salvezza ricevuta e donaci la forza di amarti sempre, nonostante la nostra fragilità. Per Cristo nostro Signore. Amen.