LA PAROLA DI VENERDì
18 gennaio 2013
I Settimana del Tempo Ordinario – Anno I
S. Margherita d’Ungheria
(1242-1270) Offerta a Dio prima ancora della sua nascita venne condotta al tempio proprio come il piccolo Samuele, per trasformarsi in olocausto per il suo popolo, che la vedrà santificata solo da Pio XII durante la seconda guerra mondiale. LA STORIA SU http://biscobreak.altervista.org/2013/01/santa-margherita-dungheria/
“Vidi il Signore su di un trono altissimo: lo adorava una schiera di angeli e cantavano insieme. “Ecco colui che regna per sempre”.”
PREGHIERA DEL MATTINO
PRIMA LETTURA
Eb 4, 1-5. 11
Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, dovremmo avere il timore che, mentre rimane ancora in vigore la promessa di entrare nel suo riposo, qualcuno di voi ne sia giudicato escluso. Poiché anche noi, come quelli, abbiamo ricevuto il Vangelo: ma a loro la parola udita non giovò affatto, perché non sono rimasti uniti a quelli che avevano ascoltato con fede. Infatti noi, che abbiamo creduto, entriamo in quel riposo, come egli ha detto:
«Così ho giurato nella mia ira: non entreranno nel mio riposo!».
Questo, benché le sue opere fossero compiute fin dalla fondazione del mondo. Si dice infatti in un passo della Scrittura a proposito del settimo giorno: «E nel settimo giorno Dio si riposò da tutte le sue opere». E ancora in questo passo: «Non entreranno nel mio riposo!».
Affrettiamoci dunque a entrare in quel riposo, perché nessuno cada nello stesso tipo di disobbedienza.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.77
RIT: Proclameremo le tue opere, Signore.
Ciò che abbiamo udito e conosciuto e i nostri padri ci hanno raccontato non lo terremo nascosto ai nostri figli, raccontando alla generazione futura le azioni gloriose e potenti del Signore. RIT
Essi poi si alzeranno a raccontarlo ai loro figli, perché ripongano in Dio la loro fiducia e non dimentichino le opere di Dio, ma custodiscano i suoi comandi. RIT
Non siano come i loro padri, generazione ribelle e ostinata, generazione dal cuore incostante e dallo spirito infedele a Dio. RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Un grande profeta è sorto tra noi, e Dio ha visitato il suo popolo.
Alleluia.
VANGELO
Mc 2, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco
Gesù entrò di nuovo a Cafàrnao, dopo alcuni giorni. Si seppe che era in casa e si radunarono tante persone che non vi era più posto neanche davanti alla porta; ed egli annunciava loro la Parola.
Si recarono da lui portando un paralitico, sorretto da quattro persone. Non potendo però portarglielo innanzi, a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dove egli si trovava e, fatta un’apertura, calarono la barella su cui era adagiato il paralitico. Gesù, vedendo la loro fede, disse al paralitico: «Figlio, ti sono perdonati i peccati».
Erano seduti là alcuni scribi e pensavano in cuor loro: «Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può perdonare i peccati, se non Dio solo?». E subito Gesù, conoscendo nel suo spirito che così pensavano tra sé, disse loro: «Perché pensate queste cose nel vostro cuore? Che cosa è più facile: dire al paralitico “Ti sono perdonati i peccati”, oppure dire “Àlzati, prendi la tua barella e cammina”? Ora, perché sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di perdonare i peccati sulla terra, dico a te – disse al paralitico –: àlzati, prendi la tua barella e va’ a casa tua».
Quello si alzò e subito prese la sua barella, sotto gli occhi di tutti se ne andò, e tutti si meravigliarono e lodavano Dio, dicendo: «Non abbiamo mai visto nulla di simile!».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Fa parte della missione della chiesa e di ogni cristiano farsi portatore delle altrui infermità. Tale dovere deriva dalla esperienza che felicemente ci è toccata, quando Cristo, il figlio di Dio, si è caricato, Lui per primo dei nostri peccati, pagando il nostro debito a prezzo della vita. C’è sempre sulla nostra strada qualcuno malconcio che implora il nostro aiuto. Noi stessi potremmo aver bisogno di un buon samaritano che si prenda cura selle nostre ferite o ci conduca dove e da chi poter recuperare la salute. Questo dovere e questa missione sembrerebbe sia in crisi ai nostri giorni, visto il comportamento di certi pirati della strada e non solo loro. Capita troppo spesso di fare del male agli altri e poi abbandonarli stremati a se stessi. La carità, quando è vera e disinteressata, costa sacrificio: i quattro del vangelo di oggi debbono superare non poche difficoltà per calare dal tetto il povero paralitico. La loro fede viene però abbondantemente premiata: «Gesù, vista la loro fede, disse al paralitico: “Figliolo, ti sono rimessi i tuoi peccati”». È quindi la fede dei portatori che ottiene prima il perdono dei peccati e poi la guarigione al paralitico dal suo male fisico. Gesù ribadisce così alcune importanti verità: la paralisi dello spirito è più grave di quello che immobilizza il corpo. Egli è il figlio di Dio e ha il potere non solo di guarire, ma anche di rimettere i peccati, che che ne dicano gli scribi… La finale dell’episodio risuona come un inno di lode e di ringraziamento: «tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: “Non abbiamo mai visto nulla di simile!”».
PREGHIERA DELLA SERA
Nel profondo di ogni uomo esiste un bisogno radicale di Te o Padre, di comunione con Te, di essere perdonati e guariti. Preghiamo insieme a Te o Padre che ci ha riconciliati inviando Gesù Tuo Figlio, appellandoci alla Tua misericordia. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Signore della bontà e della pace, Ti ringraziamo perché in Gesù ci hai perdonati e risanati. Dall’esperienza della Tua misericordia cresca in noi l’impegno ad amare tutti i fratelli salvati dal Tuo Figlio che ora vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.