Letture di venerdì 15 novembre 2019

LETTURE DI VENERDÌ

15 novembre 2019

XXXII Settimana del Tempo Ordinario (Anno I)

“La mia preghiera giunga fino a te; tendi, o Signore, l’orecchio alla mia preghiera.”

madonna-dello-schiavoMADONNA DELLO SCHIAVO

Carloforte – Isola di San Pietro (Sardegna) 15 novembre 1800 – Madonna dello schiavo è il simulacro dell’Immacolata Concezione, rinvenuto da uno schiavo sulla spiaggia di Nabeul in Tunisia. Si tratta presumibilmente della polena di una nave cristiana custodita e venerata dagli schiavi, che al momento della liberazione costruirono l’oratorio omonimo sull’isola di San Pietro.

SANT’ALBERTO MAGNO

B. Lucia di NarniBeata Lucia di Narni

mistica religiosa(1476-1544) 15 novembre – Un carattere forte e deciso, tanto da schiaffeggiare il fidanzato  impostole e da farsi lasciare dal marito che per obbedienza alla sua famiglia, aveva sposato. Mistica riconosciuta, esaltata e poi abbandonata. 

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito, possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Sap 13, 1-9 – Dal libro della Sapienza

arcobaleno

Davvero vani per natura tutti gli uomini che vivevano nell’ignoranza di Dio, e dai beni visibili non furono capaci di riconoscere colui che è, né, esaminandone le opere, riconobbero l’artefice. Ma o il fuoco o il vento o l’aria veloce, la volta stellata o l’acqua impetuosa o le luci del cielo essi considerarono come dèi, reggitori del mondo. Se, affascinati dalla loro bellezza, li hanno presi per dèi, pensino quanto è superiore il loro sovrano, perché li ha creati colui che è principio e autore della bellezza. Se sono colpiti da stupore per la loro potenza ed energia, pensino da ciò quanto è più potente colui che li ha formati. Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si contempla il loro autore. Tuttavia per costoro leggero è il rimprovero, perché essi facilmente s’ingannano cercando Dio e volendolo trovare. Vivendo in mezzo alle sue opere, ricercano con cura e si lasciano prender dall’apparenza perché le cose viste sono belle. Neppure costoro però sono scusabili, perché, se sono riusciti a conoscere tanto da poter esplorare il mondo, come mai non ne hanno trovato più facilmente il sovrano?

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.18

RIT: I cieli narrano la gloria di Dio.

cielo (5)I cieli narrano la gloria di Dio, l’opera delle sue mani annuncia il firmamento. Il giorno al giorno ne affida il racconto e la notte alla notte ne trasmette notizia. RIT

Senza linguaggio, senza parole, senza che si oda la loro voce, per tutta la terra si diffonde il loro annuncio e ai confini del mondo il loro messaggio. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Risollevatevi e alzate il capo, perché la vostra liberazione è vicina.

Alleluia.

VANGELO

Lc 17, 26-37 – Dal Vangelo secondo Luca

lot

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. In quel giorno, chi si troverà sulla terrazza e avrà lasciato le sue cose in casa, non scenda a prenderle; così, chi si troverà nel campo, non torni indietro. Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva. Io vi dico: in quella notte, due si troveranno nello stesso letto: l’uno verrà portato via e l’altro lasciato; due donne staranno a macinare nello stesso luogo: l’una verrà portata via e l’altra lasciata». Allora gli chiesero: «Dove, Signore?». Ed egli disse loro: «Dove sarà il cadavere, lì si raduneranno insieme anche gli avvoltoi».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

“Dove, Signore?”

_Il rapimento di San Paolo al terzo cieloÈ un linguaggio apocalittico quello che ci propone oggi la liturgia della Parola nel brano di Vangelo di Luca. Realtà umane ed escatologiche s’intrecciano. Sul nostro mondo sta per essere irrorato l’amore misericordioso del Padre, con l’immolazione del Figlio suo Gesù Cristo. Egli dice che sarà un fuoco che si accende ed arde sul mondo. Vuole dirci che, per assurdo, dinanzi all’evento centrale della storia, c’è ancora la possibilità di una incomprensibile indifferenza da parte degli uomini. Già era accaduto qualcosa di simile in passato: le grandi teofanie da una parte e le imperdonabili disattenzioni degli uomini dall’altra. Ora la teofania è diventata presenza viva del Figlio di Dio. La sua incarnazione e la sua immolazione significheranno la redenzione universale dell’intera umanità; è la suprema manifestazione del Cristo, la più grande teofania della storia. Nessuno però potrà più sfuggire agli influssi divini della sua infinita misericordia. Quell’amore senza limiti è destinato a scandire l’ultima inevitabile selezione: o salvati e redenti rapimentoper quel sacrificio e per la libera e gioiosa adesione personale a Cristo o irrimediabilmente condannati per un colpevole definitivo rifiuto. Così si diventa “cadaveri”, dilaniati dagli avvoltoi. In questo contesto leggiamo la sua sentenza: “Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà, chi invece la perde la salverà”. Salvare la propria vita nel concetto umano più immediato, significa reclamare ancora la propria libertà, esimersi dall’influsso divino, spendere la vita in completa autonomia. Perderla per Cristo significa quella umile sottomissione che ci fa godere dei frutti della redenzione e ci assimila a Cristo, che ci conferisce una più sublime somiglianza a sé e al nostro Creatore e Padre. Purtroppo siamo ancora spesso vittime di quella primordiale tentazione che ci insinua che la personale libertà è l’apice dell’auto realizzazione per l’uomo. Noi credenti preferiamo invece di ridare a Dio il primato che gli spetta, consapevoli che questa è la via che ci consente la nostra piena realizzazione. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

Padre santissimo, noi vorremmo camminare sempre nella via dei comandamenti, nella legge dell’amore. Tu, che conosci la nostra debolezza, sostienici con la Tua grazia, fino alla venuta di Gesù Cristo nostro Signore, quando Ti loderemo nei secoli eterni. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen