Letture di Giovedì 20 marzo 2014

LETTURE DI GIOVEDÌ3 S. Maria Josefa

20 marzo 2014  

II Settimana del Tempo di Quaresima

San Maria Josefa del Corazon

Fondatrice (1842-1912) Fondò 43 case religiose delle Serve di Gesù, cui affidò la missione di mostrare il volto misericordioso di Dio a quanti soffrono, contribuendo ad alleviare le loro sofferenze con l’assistenza generosa a domicilio e negli ospedali. Il suo profilo spirituale rivela la sua generosità e la sua dedizione nell’accogliere le parole del Signore, «ero malato e mi avete visitato». Canonizzata da Giovanni Paolo II l’1 ottobre 2000. La storia, alcuni suoi scritti ed un suo breve filmato su http://biscobreak.altervista.org/2013/03/san-maria-josefa-del-corazon/

Scrutami, o Dio, e conosci il mio cuore; vedi se percorro una via di menzogna, e guidami sulla via della vita.

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che ami l’innocenza, e la ridoni a chi l’ha perduta, volgi verso di Te i nostri cuori e donaci il fervore del Tuo Spirito, perché possiamo esser saldi nella fede e operosi nella carità. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Ger 17, 5-10 – Dal libro del profeta Geremia.

Così dice il Signore: «Maledetto l’uomo che confida nell’uomo, e pone nella carne il suo sostegno, allontanando il suo cuore dal Signore. Sarà come un Tamerisco nel desetotamerisco nella steppa; non vedrà venire il bene, dimorerà in luoghi aridi nel deserto, in una terra di salsedine, dove nessuno può vivere. Benedetto l’uomo che confida nel Signore e il Signore è la sua fiducia. È come un albero piantato lungo un corso d’acqua, verso la corrente stende le radici; non teme quando viene il caldo, le sue foglie rimangono verdi, nell’anno della siccità non si dà pena, non smette di produrre frutti. Niente è più infido del cuore e difficilmente guarisce! Chi lo può conoscere? Io, il Signore, scruto la mente e saggio i cuori, per dare a ciascuno secondo la sua condotta, secondo il frutto delle sue azioni».

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.1

RIT: Beato l’uomo che confida nel Signore.

Beato l’uomo che non entra nel consiglio dei malvagi, non resta nella via dei lode2peccatori e non siede in compagnia degli arroganti, ma nella legge del Signore trova la sua gioia, la sua legge medita giorno e notte. RIT

È come albero piantato lungo corsi d’acqua, che dà frutto a suo tempo: le sue foglie non appassiscono e tutto quello che fa, riesce bene. RIT

Non così, non così i malvagi, ma come pula che il vento disperde; poiché il Signore veglia sul cammino dei giusti, mentre la via dei malvagi va in rovina. RIT

CANTO AL VANGELO

Lode e onore a te, Signore Gesù

Beati coloro che custodiscono la parola di Dio con cuore integro e buono e producono frutto con perseveranza.

Lode e onore a te, Signore Gesù

VANGELO

Lc 16, 19-31
Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse ai farisei: «C’era un uomo ricco, che indossava vestiti di porpora e di lino finissimo, e ogni giorno si dava a lauti banchetti. Un povero, di nome Lazzaro, stava alla sua porta, coperto di piaghe, bramoso di sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco; ma erano i cani che venivano a leccare le sue piaghe. Un giorno il povero morì e fu portato dagli ricco epulone e povero lazzaroangeli accanto ad Abramo. Morì anche il ricco e fu sepolto. Stando negli inferi fra i tormenti, alzò gli occhi e vide di lontano Abramo, e Lazzaro accanto a lui. Allora gridando disse: “Padre Abramo, abbi pietà di me e manda Lazzaro a intingere nell’acqua la punta del dito e a bagnarmi la lingua, perché soffro terribilmente in questa fiamma”. Ma Abramo rispose: “Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi”.E quello replicò: “Allora, padre, ti prego di mandare Lazzaro a casa di mio padre, perché ho cinque fratelli. Li ammonisca severamente, perché non vengano anch’essi in questo luogo di tormento”. Ma Abramo rispose: “Hanno Mosè e i Profeti; ascoltino loro”. E lui replicò: “No, padre Abramo, ma se dai morti qualcuno andrà da loro, si convertiranno”. Abramo rispose: “Se non ascoltano Mosè e i Profeti, non saranno persuasi neanche se uno risorgesse dai morti”».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

I beni eterni.

La liturgia odierna ci propone oggi la parabola del ricco epulone e del povero Lazzaro. La Parola di Dio è una Parola feconda, capace sempre di generare buoni frutti. In questo tempo quaresimale possiamo leggerla interrogandoci sui beni veri della nostra vita. La parabola di Lazzaro e del ricco epulone è tra le più note di tutti i vangeli. Gesù pone a confronto la vicenda di due uomini dalle sorti ricco epulonecompletamente diverse. Il primo beato gode dei beni terreni in feste e lauti banchetti. Il secondo, in una vita stentata cerca disperatamente qualcosa che possa giovare alla sua fame e sete. Dopo la morte ecco che la situazione si ribalta, in modo inaspettato per la mentalità ebraica del tempo. Per gli Ebrei la ricchezza terrena era segno di quella benedizione che il Signore accompagna ai giusti mentre la povertà indica un castigo divino. Non possiamo sapere se nella parabola il ricco volutamente si era disinteressato del povero che bussava a carità; certo la sua vita gli aveva reso il cuore almeno distratto se non addirittura indifferente alle sofferenze altrui. La parabola narràtaci da Gesù parla del giudizio; ma non è il giudizio tremendo che viene da un Dio incontentabile. Il giudizio finale sarà di noi su noi stessi perché nella vita eterna non avremo altro che quello che abbiamo desiderato sulla terra.
(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

O Dio, padre dei poveri, rendici sensibili alla Tua Parola e alle necessità dei fratelli, preghiera bimbaperchè l’attesa di occasioni o segni straordinari non ritardi la nostra conversione a quell’amore che viene da Te, e ci fa condividere tutto con chi non ha niente. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.