letture di domenica 03 novembre 2013

LETTURE DI DOMENICAS. MARTINO DE PORRES

03 novembre 2013

XXXI Domenica del Tempo Ordinario – Anno C

 S. MARTINO DE PORRES

religioso (1575 – 1639) 

Martino fu il primo mulatto a essere riconosciuto dalla Chiesa per la sua eroica virtù cristiana. Il padre spagnolo si rifiutò di riconoscerlo come figlio. Di doti soprannaturali ne aveva davvero tante, come quella di passare per le porte chiuse.  La storia, la video-storia e il film su http://biscobreak.altervista.org/2013/11/san-martino-de-porres/

“Non abbandonarmi, Signore mio Dio, da me non star lontano; vieni presto in mio aiuto, Signore, mia salvezza.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente e misericordioso, tu solo puoi dare ai tuoi fedeli il dono di servirti in modo lodevole e degno; fa’ che camminiamo senza ostacoli verso i beni da te promessi. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Sap 11,22 – 12,2

Dal libro della Sapienza
Signore, tutto il mondo davanti a te è come polvere sulla bilancia, come una stilla di rugiada mattutina caduta sulla terra. Hai compassione di tutti, perché lode a Diotutto puoi, chiudi gli occhi sui peccati degli uomini,  aspettando il loro pentimento. Tu infatti ami tutte le cose che esistono e non provi disgusto per nessuna delle cose che hai creato; se avessi odiato qualcosa, non l’avresti neppure formata. Come potrebbe sussistere una cosa, se tu non l’avessi voluta? Potrebbe conservarsi ciò che da te non fu chiamato all’esistenza? Tu sei indulgente con tutte le cose, perché sono tue, Signore, amante della vita. Poiché il tuo spirito incorruttibile è in tutte le cose. Per questo tu correggi a poco a poco quelli che sbagliano e li ammonisci ricordando loro in che cosa hanno peccato, perché, messa da parte ogni malizia, credano in te, Signore.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 144

RIT: Benedirò il tuo nome per sempre, Signore.

O Dio, mio re, voglio esaltarti e NOME SS DI GESù.1jpgbenedire il tuo nome in eterno e per sempre. Ti voglio benedire ogni giorno, lodare il tuo nome in eterno e per sempre. RIT

Misericordioso e pietoso è il Signore, lento all’ira e grande nell’amore. Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature. RIT

Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti benedicano i tuoi fedeli. Dicano la gloria del tuo regno e parlino della tua potenza. RIT

Fedele è il Signore in tutte le sue parole e buono in tutte le sue opere. Il Signore sostiene quelli che vacillano e rialza chiunque è caduto. RIT

SECONDA LETTURA

2 Ts 1,11 – 2,2

Dalla seconda lettera di San Paolo apostolo ai Tessalonicési

Fratelli, preghiamo continuamente per voi, perché il nostro Dio vi renda degni della sua chiamata e, con la sua potenza, SS.  PIETRO E PAOLO5porti a compimento ogni proposito di bene e l’opera della vostra fede, perché sia glorificato il nome del Signore nostro Gesù in voi, e voi in lui, secondo la grazia del nostro Dio e del Signore Gesù Cristo. Riguardo alla venuta del Signore nostro Gesù Cristo e al nostro radunarci con lui, vi preghiamo, fratelli, di non lasciarvi troppo presto confondere la mente e allarmare né da ispirazioni né da discorsi, né da qualche lettera fatta passare come nostra, quasi che il giorno del Signore sia già presente.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Dio ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito; chiunque crede in lui ha la vita eterna.

Alleluia.

VANGELO

Lc 19, 1-10
Dal Vangelo secondo Luca

zaccheoIn quel tempo, Gesù entrò nella città di Gèrico e la stava attraversando, quand’ecco un uomo, di nome Zacchèo, capo dei pubblicani e ricco, cercava di vedere chi era Gesù, ma non gli riusciva a causa della folla, perché era piccolo di statura. Allora corse avanti e, per riuscire a vederlo, salì su un sicomòro, perché doveva passare di là. Quando giunse sul luogo, Gesù alzò lo sguardo e gli disse: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Scese in fretta e lo accolse pieno di gioia. Vedendo ciò, tutti mormoravano: «È entrato in casa di un peccatore!». Ma Zacchèo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Lettura ed Omelia di Don Ferdinando Colombo

su http://www.sacrocuore-bologna.it/it/audio.php  (DISPONIBILE DA DOMENICA)

 

COMMENTO

Zaccheo e… noi.

La Parola di questa domenica si può definire la ricerca di Dio e l’ «abbraccio misericordioso» per ognuno di noi. Siamo ormai finendo l’anno della fede, indetto dal Papa, quale tempo favorevole per sentirsi accolti nel cuore di Gesù che ci tende la mano pronto a venire a casa nostra. Un pittore inglese dipinse un Gesù che bussa dietro una porta chiusa, mentre infuria la tempesta e Lui è in mezzo a erbacce e rovi. Poiché la maniglia è solo dalla parte chiamata (4)di dentro, non può entrare finché qualcuno non apre. Bellissima immagine di Dio e noi! Siamo solo noi che possiamo aprire la porta a Cristo, gli unici che possiamo invertire le rotte verso la sorgente della vita, in grado di lasciarsi accogliere da Colui che ha «compassione di tutti in vista del pentimento»

(Sap.11,23). E’ quello che dice la prima lettura di oggi. Il Signore poco per volta ci conduce verso la salvezza e ci chiede docilità nel seguirlo sulla via della vita. Anche nella seconda lettura San Paolo invita la comunità di Tessalònica a vivere nella concretezza la sua appartenenza a Cristo e a tradurre la sua fede in gesti coraggiosi. Paolo invita a non fuggire alla fatiche dell’oggi e a non lasciarsi vincere dalla tentazione di evàdere fuori del tempo, reclamando come imminente la venuta del Signore. La fede passa per la croce della prova e per scelte di vita che costano. Tutto questo si realizza in Zaccheo che con coraggio ha tradotto quel «briciolo di fede in fondo al cuore» in un forte e chiaro gesto: «salì sull’albero per vedere Gesù». Luca nel Vangelo di questa trentunesima domenica continua a passare in rassegna i pubblici peccatori (vi ricordate domenica scorsa il fariseo e il Zaccheo1pubblicano nel tempio?). Anche Zaccheo è un pubblicano, appaltatore della tasse, ricco, malvisto e ladro. Zaccheo significa: «Dio si ricorda». Il capo degli esattori delle tasse viene riscattato da Gesù, egli, abituato ad estorcere fino all’ultimo spicciolo riceve gratuitamente la salvezza. Se Giosuè ha assistito alla caduta delle mura di Gerico, Gesù costata l’ingresso da parte di un ricco nel regno dei cieli. Poco prima aveva detto: «E’ più facile per un cammello passare per la cruna di un ago che per un ricco entrare nel regno dei cieli! (Lc 18,25). Zaccheo, piccolo di statura, cioè con poca fede, compie un gesto grande, sale su un sicomòro, ma ecco, che si sente chiamare: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua».

A volte siamo noi che tentiamo con le nostre opere di conquistare Dio, invece è Lui che in Cristo viene a curare noi! Apriamogli le porte, fisicamente e spiritualmente. Saliamo, diamoci cioé da fare, lasciamoci trovare da Gesù che ci cerca sul sicomoro. tante volte il cuore non ha bisogno di parole, basta uno sguardo. «Andrò in cerca della pecora perduta… Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore pentito che per novantanove giusti che non hanno bisogno di conversione» (Lc 15, 4.7). Zaccheo, pieno di gioia, accoglie Gesù, ma la folla subito inizia a mormorare scandalizzata (come zaccheosiamo tutti bravi in questo!): «è andato ad alloggiare da un peccatore!». Ma Zaccheo ormai ha trovato la vera ricchezza: Gesù, e ci spiazza con la sua immediata risposta: «Ecco, Signore, io dò la metà dei miei beni ai poveri e se ho frodato qualcuno, restituisco quattro volte tanto». E la risposta del Signore? Eccola: «oggi la salvezza è entrata in questa casa». Il Santo Padre Benedetto ci incoraggia: «mai disperare della misericordia di Dio» (RB 4,74). Dio si ricorda di ognuno di noi e notte e giorno ci cerca. Nonostante la nostra «piccola statura» non ci scoraggiamo, la preghiera è il nostro «albero», la nostra salvezza e ci sentiremo anche noi chiamare per nome: oggi devo fermarmi a casa tua! (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

O Signore Dio, che ci hai affidato la Tua legge per la nostra vita, aiutaci a non disprezzare nessuno dei Tuoi comandi, e a migliorare sempre più il nostro amore al prossimo. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen