Sant’Amando di Bordeaux
vescovo (ca. 431) 18 giugno
Ciò che sappiamo della vita del vescovo Amando ci viene dall’epistolario di Paolino di Nola. Paolino, convertito alla fede cristiana dalla moglie, era di origine spagnola: fu educato nella fede e preparato al battesimo da Amando; tra i due si creò un’amicizia che durò tutta la vita. Paolino scrisse al vescovo molte lettere ed è evidente, da quelle a noi pervenute, l’alta stima che aveva della sua santità e sapienza.
Paolino di Nola scrive che Amando di Bordeaux aveva ricevuto un’educazione cristiana, era un buon conoscitore della Sacra Scrittura e viveva una vita casta e riservata, evitando le feste e, in generale, i ritrovi mondani. Fu ordinato prete da Delfino, vescovo di Bordeaux, che lo volle a esercitare il ministero nella sua diocesi. Amando svolse questo compito con grande zelo.
Alla morte di Delfino gli succedette nella sede episcopale, e vi rimase per alcuni anni, mentre la sua salute declinava, finché, secondo Gregorio di Tours (17 nov.), in una visione gli apparve il Signore che gli diceva:
«Va’ a incontrare il servo Severino. Onoralo proprio come le Scritture dicono che si deve onorare un amico di Dio. Per i suoi meriti è migliore di te e più eminente».
Amando pensò che la diocesi avesse bisogno della guida di un giovane; gli andò incontro e lo trattò con onore, annunciando al popolo che sarebbe stato eletto vescovo. Dopo che Severino (23 ott.) fu consacrato, il vescovo anziano diede il benvenuto a Bordeaux ad Amando e lo aiutò ad assumersi le responsabilità pastorali, ma, purtroppo, il neo-eletto morì dopo poco tempo e Amando dovette assumere nuovamente l’onere di amministrare la diocesi.
Cattedrale di Sant’Andrea di Bordeaux
Gregorio di Tours cita Paolino quando scrive che Amando era un vescovo «degno di Dio». Per qualche tempo si credette che Amando avesse conservato la corrispondenza di Paolino, ma non pare proprio che ciò sia vero.
Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler