Letture di lunedì 3 giugno 2013

LETTURE DI LUNEDìSS. CARLO LWANGA e co.

3 giugno 2013

IX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

SANTISSIMI CARLO LWANGA e co.

martiri dell’Uganda (1886) Questi santi, tra i quali Giuseppe Mkasa e Carlo Lwanga sono i più conosciuti, sono venerati come i protomartiri dell’Africa Nera. La notorietà che fece seguito al ritrovamento del missionario scozzese David Livingstone a Ujiji nel 1871 da parte di Stanley, spinse all’invio di missioni dall’Europa per venire incontro alle necessità del “continente nero“. La storia e la video-storia su http://biscobreak.altervista.org/2013/06/santissimi-carlo-lwanga-e-co/

“Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia, perché sono triste e angosciato; vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che nella Tua provvidenza tutto disponi secondo il Tuo disegno di salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene. Per Cristo nostro Signore. Amen.

PRIMA LETTURA

Tb 1,3; 2,1-8

Dal libro di Tobìa
Io, Tobi, passavo tutti i giorni della mia vita seguendo le vie della verità e della giustizia. Ai miei fratelli e ai miei compatrioti, che erano stati condotti con me in prigionia a Nìnive, nel paese degli Assiri, facevo molte elemosine.
Per la nostra festa di Pentecoste, cioè la festa delle Settimane, avevo fatto preparare Anna e Tobiun buon pranzo e mi posi a tavola: la tavola era imbandita di molte vivande. Dissi al figlio Tobìa: «Figlio mio, va’, e se trovi tra i nostri fratelli deportati a Nìnive qualche povero, che sia però di cuore fedele, portalo a pranzo insieme con noi. Io resto ad aspettare che tu ritorni, figlio mio».
Tobìa uscì in cerca di un povero tra i nostri fratelli. Di ritorno disse: «Padre!». Gli risposi: «Ebbene, figlio mio?». «Padre – riprese – uno della nostra gente è stato ucciso e gettato nella piazza; l’hanno strangolato un momento fa». Io allora mi alzai, lasciando intatto il pranzo; tolsi l’uomo dalla piazza e lo posi in una camera in attesa del tramonto del sole, per poterlo seppellire. Ritornai, mi lavai e mangiai con tristezza, ricordando le parole del profeta Amos su Betel:
«Si cambieranno le vostre feste in lutto,
tutti i vostri canti in lamento».
E piansi. Quando poi calò il sole, andai a scavare una fossa e ve lo seppellii.
I miei vicini mi deridevano dicendo: «Non ha più paura! Proprio per questo motivo lo hanno già ricercato per ucciderlo. È dovuto fuggire e ora eccolo di nuovo a seppellire i morti».
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.111

RIT: Beato l’uomo che teme il Signore.PREGHIERA (6)

Beato l’uomo che teme il Signore e nei suoi precetti trova grande gioia. Potente sulla terra sarà la sua stirpe, la discendenza degli uomini retti sarà benedetta. RIT

Prosperità e ricchezza nella sua casa, la sua giustizia rimane per sempre. Spunta nelle tenebre, luce per gli uomini retti: misericordioso, pietoso e giusto. RIT

Felice l’uomo pietoso che dà in prestito, amministra i suoi beni con giustizia. Egli non vacillerà in eterno: eterno sarà il ricordo del giusto.  RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Gesù Cristo, testimone fedele, primogenito dei morti, tu ci hai amati e hai lavato i nostri peccati nel tuo sangue.
Alleluia.

VANGELO

Mc 12, 1-12
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù si mise a parlare con parabole [ai capi dei sacerdoti, agli scribi e agli anziani]:
parabola vignaiuoli omicidi«Un uomo piantò una vigna, la circondò con una siepe, scavò una buca per il torchio e costruì una torre. La diede in affitto a dei contadini e se ne andò lontano.
Al momento opportuno mandò un servo dai contadini a ritirare da loro la sua parte del raccolto della vigna. Ma essi lo presero, lo bastonarono e lo mandarono via a mani vuote. Mandò loro di nuovo un altro servo: anche quello lo picchiarono sulla testa e lo insultarono. Ne mandò un altro, e questo lo uccisero; poi molti altri: alcuni li bastonarono, altri li uccisero.
Ne aveva ancora uno, un figlio amato; lo inviò loro per ultimo, dicendo: “Avranno rispetto per mio figlio!”. Ma quei contadini dissero tra loro: “Costui è l’erede. Su, uccidiamolo e l’eredità sarà nostra”. Lo presero, lo uccisero e lo gettarono fuori della vigna.
Che cosa farà dunque il padrone della vigna? Verrà e farà morire i contadini e darà la vigna ad altri. Non avete letto questa Scrittura: “La pietra che i costruttori hanno scartato è diventata la pietra d’angolo; questo è stato fatto dal Signore ed è una meraviglia ai nostri occhi”?».
E cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla; avevano capito infatti che aveva detto quella parabola contro di loro. Lo lasciarono e se ne andarono.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

OMELIA

Storia della vigna.

Durante la settimana ci accompagnerà la storia simpatica delle vicende di Tobi e del figlio suo Tobìa. Sarebbe utile conoscere per intera questa vicenda come ce la offre la Bibbia. Ogni famiglia vi potrebbe trovare spunti di riflessione perché presenta situazioni molto simili a quelle che si è chiamati a vivere anche oggi. In questo primo brano Tobi viene presentato come un uomo timorato di Dio, sollecito nell’aiutare i poveri, viterammaricandosi delle dolorose situazioni dei suoi connazionali. Contro le disposizioni dell’autorità, dà sepoltura ai connazionali giustiziati, lasciàti imputridire, per disprezzo sulla piazza. Ci troviamo a Ninive. Bell’esempio di un animo timorato di Dio e aperto verso il prossimo bisognoso. Il Vangelo ci presenta la storia della vigna. Dinanzi alla premura del padrone, di Dio, ci addolorano la crudeltà e l’egoismo dei vignaioli che si rifiutano di dare il dovuto fruttato ai servi inviati, che anzi vengono alcuni malmenati e altri anche uccisi… Non contenti, danno la morte anche all’erede, al figlio… per diventare padroni della vigna. Gesù applica questa parabola ai suoi connazionali che si rifiutano di riconoscerlo come inviato da Dio, il Messia a cui riserveranno la morte fuori della vigna, fuori di Gerusalemme. Ognuno di noi è vigna del Signore; siamo depositari di innumerevoli benefici che abbiamo il dovere di coltivare e custodire perchè portino frutti di santità e di giustizia. Come coltiviamo la nostra vita? Con quale fedeltà offriamo al Signore i frutti delle lode, del ringraziamento per i doni ricevuti? Temiamo che il Signore non ci tolga la sua benevolenza per la durezza del nostro cuore. Altri più generosi potrebbero prendere il nostro posto… e noi invece essere cacciati…

(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

CUOREPREGHIERA DELLA SERA

A Te o Signore, Dio della nostra vita e della nostra salvezza, eleviamo questa preghiera perché ci concedi di lavorare sempre con generosità nella Tua vigna. Venga il Tuo regno, Signore. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio, che hai affidato la salvezza dell’umanità anche alla nostra comunità, aiutaci a collaborare con fedeltà e dedizione, con disponibilità e coraggio, alla realizzazione del regno del Tuo Figlio, Cristo nostro Signore, che vive e regna con Te nei secoli dei secoli. Amen.