Letture di Giovedì 06 giugno 2013

LETTURE DI GIOVEDÌS. NORBERTO

06 giugno 2013

IX Settimana del Tempo Ordinario – Anno I

San Norberto

 vescovo e fondatore [1080-1134] 
Ricco signorotto ebbe la sua conversione, similmente a San Paolo, dopo una caduta da cavallo. È dalla sua fede nell’Eucaristia e dalla sua devozione delicata e filiale per Maria, Vergine e Madre, che attinge il suo fervore, la sua passione per la Chiesa e per la salvezza delle persone. La storia e la video-storia su http://biscobreak.altervista.org/2013/06/san-norberto/

 “Volgiti a me, Signore, e abbi misericordia, perché sono triste e angosciato; vedi la mia miseria e la mia pena e perdona tutti i miei peccati.”

PREGHIERA DEL MATTINO

O Dio, che nella tua provvidenza tutto disponi secondo il tuo disegno di salvezza, allontana da noi ogni male e dona ciò che giova al nostro vero bene. Per Cristo nostro Signore . Amen

PRIMA LETTURA

Tb 6,10-11; 7,1.9-17; 8,4-9

Dal libro di Tobìa

In quei giorni, erano entrati nella Media e già erano vicini a Ecbàtana, quando Raffaele disse al ragazzo: «Fratello Tobìa!». Gli rispose: «Eccomi». Riprese: «Questa notte dobbiamo alloggiare presso Raguèle, che è tuo parente. Egli ha una figlia chiamata Sara»Quando raffaele e tobiolofu entrato in Ecbàtana, Tobìa disse: «Fratello Azarìa, conducimi diritto dal nostro fratello Raguèle». Egli lo condusse alla casa di Raguèle, che trovarono seduto presso la porta del cortile. Lo salutarono per primi ed egli rispose: «Salute, fratelli, siate i benvenuti!». Li fece entrare in casa. Si lavarono, fecero le abluzioni e, quando si furono messi a tavola, Tobìa disse a Raffaele: «Fratello Azarìa, domanda a Raguèle che mi dia in moglie mia cugina Sara». Raguèle udì queste parole e disse al giovane: «Mangia, bevi e sta’ allegro per questa sera, poiché nessuno all’infuori di te, mio parente, ha il diritto di prendere mia figlia Sara, come del resto neppure io ho la facoltà di darla a un altro uomo all’infuori di te, poiché tu sei il mio parente più stretto. Però, figlio, voglio dirti con franchezza la verità. L’ho data a sette mariti, scelti tra i nostri fratelli, e tutti sono morti la notte in cui entravano da lei. Ora, figlio, mangia e bevi; il Signore sarà con voi».Ma Tobìa disse: «Non mangerò affatto né berrò, prima che tu abbia preso una decisione a mio riguardo». Rispose Raguèle: «Lo farò! Ella ti viene data secondo il decreto del libro di Mosè e come dal cielo è stato stabilito che ti sia data. Abbi cura di lei, d’ora in poi tu sei suo fratello e lei tua sorella. Ti viene concessa da oggi per sempre. Il Signore del cielo vi assista questa notte, o figlio, e vi conceda la sua misericordia e la sua tobit.0pace».Raguèle chiamò sua figlia Sara e, quando venne, la prese per mano e l’affidò a Tobìa con queste parole: «Prendila; secondo la legge e il decreto scritto nel libro di Mosè lei ti viene concessa in moglie. Tienila e, sana e salva, conducila da tuo padre. Il Dio del cielo vi conceda un buon viaggio e pace». Chiamò poi la madre di lei e le disse di portare un foglio e stese l’atto di matrimonio, secondo il quale concedeva in moglie a Tobìa la propria figlia, in base al decreto della legge di Mosè. Dopo di ciò cominciarono a mangiare e a bere. Poi Raguèle chiamò sua moglie Edna e le disse: «Sorella mia, prepara l’altra camera e conducila dentro». Quella andò a preparare il letto della camera, come le aveva ordinato, e vi condusse la figlia. Pianse per lei, poi si asciugò le lacrime e le disse: «Coraggio, figlia, il Signore del cielo cambi in gioia il tuo dolore. Coraggio, figlia!». E uscì. Gli altri intanto erano usciti e avevano chiuso la porta della camera. Tobìa si alzò dal letto e disse a Sara: «Sorella, àlzati! Preghiamo e domandiamo al Signore nostro che ci dia grazia e salvezza». Lei si alzò e si misero a pregare e a chiedere che venisse su di loro la salvezza, dicendo: «Benedetto sei tu, Dio dei nostri padri, e benedetto per tutte le generazioni è il tuo nome! Ti benedicano i cieli e tutte le creature per tutti i secoli! Tu hai creato Adamo e hai creato Eva sua moglie, perché gli fosse di aiuto e di sostegno. Da loro due nacque tutto il genere umano. Tu hai detto: “Non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile a lui”. Ora non per lussuria io prendo questa mia parente, ma con animo retto. Dégnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla vecchiaia». E dissero insieme: «Amen, amen!». Poi dormirono per tutta la notte.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.127

RIT: Beato chi teme il Signore.padri_combene

Beato chi teme il Signore e cammina nelle sue vie. Della fatica delle tue mani ti nutrirai, sarai felice e avrai ogni bene. RIT

La tua sposa come vite feconda nell’intimità della tua casa; i tuoi figli come virgulti d’ulivo intorno alla tua mensa. RIT

Ecco com’è benedetto l’uomo che teme il Signore. Ti benedica il Signore da Sion. Possa tu vedere il bene di Gerusalemme tutti i giorni della tua vita! RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Il salvatore nostro Cristo Gesù ha vinto la morte e ha fatto risplendere la vita per mezzo del Vangelo.

Alleluia.

VANGELO

Mc 12, 28-34
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuoscriba Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

Comandamento dell’amore.

Il lungo brano dal libro di Tobìa descrive il viaggio del giovane Tobìa con l’arcangelo Raffaele, presentatosi sotto forma umana con il nome di Azarìa: le peripezie del viaggio, il fegato del pesce, l’incontro con il parente Raguele, l’innamoramento di Tobìa con Sara, le loro nozze, la coppiapreghiera per chiedere dal Signore misericordia. Tra l’altro, così si esprime: “Ora non per lussuria prendo questa mia parente, ma con rettitudine di intenzione” … Quando qualche volta leggo queste parole ai fidanzati, sorge in loro un sorrisetto di compatimento… Eppure il vero amore non consiste nell’appagamento dell’appetito lussurioso che è ricerca di un piacere egoistico, ma donazione di se all’altro/a. Quello lascia nell’animo uno squallido senso di vuoto, questo un equilibrio fisico e una dolce pace spirituale. Dalla Parola di Dio ancora un suggerimento per rendere meno carnale il rapporto dei coniugi cristiani chiamati per vocazione a rendere sempre più spirituale il loro amore vicendevole. Si eviterebbero tanto penosi fallimenti… Il vangelo è in linea con quanto stiamo dicendo. Alla domanda quale sia il primo comandamento, Gesù risponde: “Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la mente e con tutta la forza. “Ma aggiunge anche il secondo, non richiesto: “Amerai il prossimo tuo come te stesso!” Se nella vita coniugale, nella vita familiare e comunitaria, nei gruppi ecclesiali e, vorrei dire, nella società civile fossimo guidati da questa norma, valida per tutti gli uomini, il mondo diventerebbe un paradiso, la famiglia un’oasi di pace, i gruppi ecclesiali centri di gioiosa accoglienza, le comunità monastiche e religiose calamiti irresistibili di simpatia e di aggregazione. Sono sogni? Gesù ci invita non solo a sognare… ma anche a realizzare e mettere in pratica le sue parole…(Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

O Signore, che ci hai comunicato il Tuo cuori (2)amore e il Tuo modo di amare, aiutaci a saper dare tutto di noi stessi, e a fare di questa vita il nostro canto di lode a Te, unico Dio che con il Cristo Tuo Figlio vivi e regni nei secoli dei secoli. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Sacro Cuor del mio Gesù fa ch’io t’ami sempre più, sacro cuore di Maria, siate la salvezza dell’anima mia. Amen.