Letture di martedì 5 febbraio 2013

LETTURE DI MARTEDìAGATA3

5 febbraio 2013

IV Settimana del tempo ordinario – anno I

SANT’AGATA

martire (235?) Santa particolarmente venerata da tutti i siciliani che per diverse volte si sono visti salvare dalla sua potente intercessione: dall’erruzione dell’Etna ai terremoti e dalla peste alle invasioni. Catania in particolar modo ha per lei una devozione tutta speciale e una processione che viene segnalata anche sulle guide turistiche tanto è famosa e spettacolare. La storia e la VIDEO-STORIA della sua festa su http://biscobreak.altervista.org/2013/02/santagata/

“Questa è un martire della fede, che sparse per Cristo il suo sangue; non temette le minacce dei giudici e raggiunse il regno dei cieli.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Donaci, Signore, la Tua Misericordia, per intercessione di sant’Agata, che risplende nella Chiesa per la gloria della verginità e del martirio. Per Cristo nostro Signore. Amen.
volto6 (2)

PRIMA LETTURA


Eb 12, 1-4

Dalla lettera agli Ebrei
Fratelli, anche noi, circondati da tale moltitudine di testimoni, avendo deposto tutto ciò che è di peso e il peccato che ci assedia, corriamo con perseveranza nella corsa che ci sta davanti, tenendo fisso lo sguardo su Gesù, colui che dà origine alla fede e la porta a compimento.
Egli, di fronte alla gioia che gli era posta dinanzi, si sottopose alla croce, disprezzando il disonore, e siede alla destra del trono di Dio.
Pensate attentamente a colui che ha sopportato contro di sé una così grande ostilità dei peccatori, perché non vi stanchiate perdendovi d’animo. Non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato.
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal.21

RIT: Ti loderanno, Signore, quelli che ti cercano.

Scioglierò i miei voti davanti ai suoi fedeli. I poveri mangeranno e saranno saziati, popoli2loderanno il Signore quanti lo cercano; il vostro cuore viva per sempre! RIT

Ricorderanno e torneranno al Signore tutti i confini della terra; davanti a te si prostreranno tutte le famiglie dei popoli. RIT

A lui solo si prostreranno quanti dormono sotto terra, davanti a lui si curveranno
quanti discendono nella polvere. RIT

Lo servirà la mia discendenza. Si parlerà del Signore alla generazione che viene; annunceranno la sua giustizia; al popolo che nascerà diranno: «Ecco l’opera del Signore!». RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.
Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.
Alleluia.

VANGELO

Mc 5, 21-43
Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro,
miracolo- Touch of Faith - Simon Deweyil quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo.miracolo
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

 «Fanciulla, io ti dico, alzati!».

Si intrecciano oggi due miracoli nel brano evangelico di Marco: i beneficiari sono la figlia di Giaìro, uno dei capi della sinagoga, già dichiarata morta, ed una donna, che è passata alla storia con il nome di emorroìssa, perché soffriva da lunghi anni di emorragia. La fanciulla è richiamata in vita da Gesù con la forza della sua parola, la seconda guarisce solo al tocco furtivo del suo mantello. È la fede e l’umiltà di quella donna che fa sprigionare la preghiera (2)virtù sanante dalla persona del Signore. La fanciulla che “dorme” e che, presa per mano da Gesù, subito si alza e comincia a camminare, è una bell’immagine di quanto Egli sta facendo per l’intera umanità. Noi pure, quasi come fanciulli, nella nostra pochezza spirituale, eravamo presi nel sonno della morte, incapaci di camminare speditamente a causa del peccato; avevamo perciò urgente bisogno di essere ripresi per mano da Dio e richiamati alla vita. È proprio quanto Cristo sta facendo con tutti noi: egli ci guarisce, ci rialza dalle nostre prostrazioni, ci candida alla risurrezione fin da questa vita. Le prodigiose molle che fanno scattare la misericordia divina verso di noi sono la fede, la preghiera e l’umiltà, i tre elementi che emergono dal comportamento di Giaìro e dalla donna. Bisogna credere anche quando intorno a noi c’è trambusto e pianto, anche quando persino l’evidenza vorrebbe convincerci che non c’è più nulla da fare. Talvolta, consapevoli della nostra indegnità, occorre nascondersi, pieni di fiducia e di speranza, tra la folla, alle spalle di Gesù, e sperare solo di poter sfiorare il suo mantello. A noi però è dato molto di più: lo prendiamo sacramentalmente nelle nostre mani e poi lo assumiamo come nutrimento spirituale: così egli ci vuole garantire le nostre guarigioni e renderci certi della risurrezione finale. (Preparata dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

O Padre, Tu vedi nei nostri cuori, e ne conosce i pensieri e le necessità. Riconoscenti e fiduciosi, Ti manifestiamo le nostre intenzioni di preghiera. Ascoltaci Signore. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello fai per noi e ci dai ogni giorno. Padre buono, che trovi la Tua gloria nell’uomo vivente, libera il nostro cuore dai pesi inutili e attiralo a Te per intercessione del Tuo Unigenito, glorioso vincitore della morte, che ora vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.