VALTORTA 47a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

8° LIBRO (47a parte)

Da pag. 275 a pag 344

Molti sono in questo periodo i nemici di Gesù e tanti i modi che escogitano per coglierlo in fallo, dalle prostitute, ai tranelli verbali. Ma ad essere sinceri chi non si è posto la domanda: “Perchè Dio ha creato Satana? E perchè non lo distrugge? E cosa ci manca dall’essere in tutto simili agli angeli? “ Gesù stesso ne darà le risposte

(Gesù parla da solo con una prostituta assoldata per farlo peccare) “Vedi che io non ti interrogo. Io parlo perché so senza bisogno di chiedere. Ma se sai queste due cose, la terza non la sai. Tu non sai chi sono, oltre che uomo e Gesù. Tu vedi l’uomo. Gli altri ti dicono: “E’ il Nazareno”. Ma Io ti dico chi sono. Io sono il Redentore. Per redimere devo essere senza peccato. La mia possibile sensualità di uomo, guarda come Io l’ho calpestata. Così, come faccio con questo schifoso bruco che nelle tenebre si avviava dal fango ad un altro fango per i suoi lascivi amori. Così l’ho calpestata sempre. Così la calpesto anche ora. E così sono disposto a strappare a te la tua malattia e a calpestarla liberandotene, per farti sana e santa. Perché sono il Redentore. Questo solo. Ho preso corpo d’uomo per salvarvi, per distruggere il peccato, non per peccare. L’ho preso per levare i vostri peccati, non per peccare con voi. L’ho preso per amarvi, ma di un amore che dà la sua vita, il suo sangue, la sua parola, tutto, per portarvi al Cielo, alla Giustizia, non per amarvi da bruto. E neppure da uomo, perché Io sono più che uomo. […] “Nel tuo cuore tu pensi che è impossibile che Dio ti perdoni. Tra le basi di questo tuo pensiero dal raffronto con il mondo che non ti perdona di essere la prostituta. Ma Dio non è il mondo. Dio è Bontà. Dio è Perdono. Dio è Amore.”

CUORE DI MAMMA“E’ sempre santa la madre! E Dio vuole che ad essa si dia onore”.

Il bene bisogna saperlo fare spontaneamente perché abbia profumo e sia fecondo. In caso contrario non è che una… pantomima, e talora è peggio che una pantomima”.

“[…]La vita è quella che si ottiene credendo e seguendo la Via, la Verità, la Vita, ed operando secondo la sua parola. […] il Padre mio e di tutti gli uomini non calcolerà il tempo trascorso nella mia Legge e Fede, ma la volontà dell’uomo di vivere sino alla morte in quella Legge e Fede. […]

In verità, in verità vi dico che vi saranno operai che avranno lavorato un’ora sola, la loro ultima ora, e che avranno premio più pronto di quelli che avranno lavorato sin dalla prima ora, ma sempre con tiepidezza, spinti al lavoro unicamente dall’idea di non meritare l’inferno, ossia dalla paura del castigo. Non è questo il modo di lavorare che il Padre mio premia con una gloria immediata. Anzi, a questi calcolatori egoisti, che hanno premura di fare il bene e quel tanto di bene che è sufficiente per non darsi eterna pena, il Giudice eterno darà lunga espiazione. Dovranno imparare a loro spese, con una lunga espiazione, a darsi uno spirito alacre in amore, e in amore vero, tutto volto alla gloria di Dio. […] La morte per i giusti è vera vita, perché nulla può più minacciare la vitalità dello spirito, ossia la sua permanenza nella Giustizia.”

“Troverete questo bagliore della Divinità talora nel bello della natura, talaltra nella parola del morente, o anche nello sguardo di un infelice che vi guarda e giudica, o nel silenzio della persona amata che tacendo rimprovera una vostra azione disonorevole, lo troverete nello spavento di un bambino davanti ad una vostra violenza, o nel silenzio delle notti mentre siete soli con voi stessi e, nella stanza più chiusa e solitaria, avvertirete un altro Io, ben più potente del vostro, che vi parla con un suono senza suono.”

L’uomo che per sua virtù giunge a sentire il Dio ignoto e a vivere virtuoso inFIGLIOL PRODIGO omaggio a questo Dio, ben si può dire che ha conosciuto Dio, perché Dio si è rivelato a lui, a premio del suo vivere virtuoso. Guai se fosse necessario di conoscermi di persona! Presto più alcuno non avrebbe modo di riunirsi a Me. Perché, Io velo dico, presto il Vivente lascerà il regno dei morti per tornare al Regno della Vita, né più gli uomini avranno altro modo di conoscermi che per la fede e lo spirito. Ma, anziché arrestarsi, la conoscenza di Me si propagherà, e perfetta, perché priva di tutto ciò che è pesantezza di senso. Dio parlerà, Dio opererà, Dio vivrà, Dio si svelerà agli animi dei suoi fedeli con la sua inconoscibile e perfetta Natura. E gli uomini coi mezzi nuovi, con gli ineffabili mezzi che il suo infinito amore avrà lasciato sulla Terra prima di tornarsene al Padre dopo aver tutto compiuto”

Oh! Signore! Signore! Dicci dunque come potremo trovarti e conoscere che Tu sei che ci parli e dove sei, dopo che te ne sarai andato!” esclamano in diversi. E alcuni proseguono: “Noi siamo gentili e non sappiamo il tuo codice, tempo non abbiamo da restare qui e seguirti. Come faremo per avere quella virtù che fa meritevoli di conoscere Dio?”.

Gesù sorride, luminosamente bello nella felicità di queste sue conquiste nel gentilesimo, e dolcemente spiega: “Non preoccupatevi di sapere molte leggi. Verranno costoro (e pone le mani sulle spalle di Pietro e del Taddeo) a portare la mia Legge nel mondo. Ma finché non saranno venuti, abbiate a norma di legge le seguenti poche frasi nelle quali è tutta compendiata la mia Legge di salute. Amate Dio con tutto il vostro cuore3cuore. Amate le autorità, i parenti, gli amici, i servi, il popolo, e anche nemici, come amate voi stessi. E per essere sicuri di non peccare, prima di fare ogni azione, sia che vi venga comandata o che sia spontanea, chiedetevi: “Amerei che ciò che sto per fare a costui mi fosse fatto?” E se sentite che non lo amereste, non lo fate. Con queste semplici linee voi potete tracciare in voi la via per la quale verrà Dio a voi e voi andrete a Dio. Perché nessuno amerebbe che un figlio gli fosse ingrato che uno lo uccidesse, che un altro lo derubasse o gli levasse la sposa o disonorasse la sorella o la figlia o gli usurpasse la casa, i campi , o i servi fedeli. Con questa regola sarete buoni figli e buoni genitori, buoni mariti, fratelli, negozianti, amici. Perciò sarete virtuosi, e Dio verrà a voi.”

“Dal movimento impuro della curiosità può scaturire per essi la scintilla della fede in Me, della Fede che salva.”

Io sono là dove il Bene è in atto. Tu, greco, ascolta i consigli dei saggi, nei quali consigli Io ancora parlo. Fa il bene a chi ti ha fatto del male, e sarai detto santo da Dio.”

(Gesù ai discepoli) “Non lo fate più. Non è mai bene per voi dividervi. Se Io vi dico di non farlo è perché so che avete bisogno di sorreggervi a vicenda. Non siete forti tanto da poter fare da voi. Uniti, l’uno frena o sorregge l’altro. Divisi…”

(Bartolomeo si scusa prendendosi la colpa)[…] “Pensate che ubbidire salva sempre da almeno un peccato: quello del presumere di essere capaci di fare da sé. Voi non sapete quanto il demonio gira intorno a voi, per cogliere tutti i motivi per farvi peccare e farvi danneggiare il vostro Maestro già tanto perseguitato. Sono tempi sempre più difficili per Me e per l’organismo che Io sono venuto a formare. Cosicché occorre molta cura perché esso non sia, non dico ferito e ucciso, perché non lo sarà mai più sino alla fine dei secoli, ma imbrattato di fango. I suoi avversari vi guardano attentamente, non vi perdono mai apostolid’occhio, così come pesano ogni mio atto o parola. E ciò per avere materia a denigrare. Se voi vi fate vedere litigiosi, divisi, in qualche maniera imperfetti, anche se per cose da poco, essi raccattano e manipolano ciò che voi avete fatto e lo lanciano come un fango e un’accusa contro di Me e della mia Chiesa che si sta formando. Lo vedete! Io non vi rimprovero, ma vi consiglio. Per il vostro bene. Oh! Non sapete, amici miei, che anche le cose più buone essi manipoleranno  e perseguiteranno per potermi accusare con un ‘apparenza di giustizia? Su, dunque. In avvenire siate più ubbidienti e prudenti”.

“Se sapeste come io godo di associarvi a Me in ogni opera!

[…] Io pure, Fondatore di un Organismo che durerà quanto i secoli e che sarà santo come il suo Fondatore e Capo, di un Organismo che durerà a rappresentarmi, e sarà una cosa con Me, così come le membra e il corpo dell’uomo sono una cosa col capo che le sovrasta, devo dire: “Bisogna che esso corpo si illumini e che Io mi offuschi”. Voi dovete continuarmi. Io, presto, non sarò più qui fra voi, qui sulla Terra, qui materialmente, a dirigere i miei apostoli, discepoli e seguaci. Io sarò, però, spiritualmente con voi, sempre, e i vostri spiriti sentiranno il mio Spirito, riceveranno la mia Luce. Ma voi dovrete apparire in prima linea, mentre Io sarò tornato là donde sono venuto. Per questo Io vado gradatamente preparandovi a questo apparire i primi.

[…] Voi dovete sempre più avanzarvi, lumeggiarvi, continuarmi, essere Me, mentre Io, come una madre che lentamente lascia di sorreggere il figlioli non che ha imparato a camminare, mi ritiro… non deve essere violento il trapasso da Me a voi. I piccoli del gregge, gli umili fedeli, ne avrebbero sgomento. Io li passo dolcemente da Me a voi, perché essi non sentano di essere soli neppur per un momento.

marta e maria

(Gesù a Maria e Marta) E’ amare saper sperare e credere al di sopra di ogni misura e di ogni realtà che abbia voce di smentita al credere e allo sperare. Ebbene, per tutto questo Io vi dico di saper sperare e credere contro ogni realtà contraria. […]

Un giorno, presto, capirete queste ragioni che ora vi potranno parere crudeli. Sono ragioni divine. Dolorose a Me Uomo come a voi. Dolorose ora. Ora perché voi non  ne potete abbracciare e contemplare la bellezza e la saggezza: Né Io ve lo posso rivelare. Quando tutto sarà compiuto, allora comprenderete e gioirete… Ascoltate. Quando Lazzaro sarà… morto… Non piangete così! Allora mandatemi subito a chiamare. E intanto ordinate per i funerali con grande invito, come a Lazzaro e alla vostra casa si conviene. […]

Sappiate ubbidire, sappiate credere, sperare… sappiate dire sempre di sì a Dio… 

Nulla è fatto senza un fine buono nelle opere di Dio. Ricordatevelo sempre. Meditate questa verità.”

Gesù ha un momento di arresto. Fissa lo sguardo su un giudeo che sta a capo chino e dice poi:

“Tu che stai così pensando, tu dalla veste color d’uliva matura, ti chiedi se ha fine buono anche Satana. Non essere stolto per essere a Me contrario e cercare l’errore nelle mie parole. Ti rispondo che Satana non è opera di Dio, ma della libera volontà dell’angelo ribelle. Dio lo aveva fatto suo ministro glorioso, e perciò lo aveva creato a fine buono. Ecco, ora tu, parlando col tuo io, dici: “Allora Dio è stolto, perché aveva donato la insegna (5)gloria ad un futuro ribelle e affidato i suoi voleri ad un disubbidiente” Ti rispondo: “Dio non è stolto ma perfetto nelle sue azioni e pensieri. E’ il Perfettissimo. Le creature sono imperfette, anche le più perfette. Sempre un punto di inferiorità è in esse rispetto a Dio: Ma Dio, che le ama, ha concesso alle creature la libertà di arbitrio, perché attraverso ad essa la creatura si completi nelle virtù e si faccia perciò più simile al Dio e Padre suo”. E ancora ti dico, o derisore e astuto cercatore del peccato nelle mie parole, che dal Male, che si è volontariamente formato, Dio trae ancora un fine buono: quello di servire a far possessori gli uomini di una gloria meritata. Le vittorie sul Male sono la corona degli eletti. Se il Male non potesse suscitare una conseguenza buona per i volonterosi di volontà buona, Dio lo avrebbe distrutto. Perché nulla di quanto è nel Creato deve essere totalmente privo di incentivo o di conseguenza buoni.

[…]Io ve lo dico ciò che siete. Siete in parte lupi, in parte capretti selvatici. Ma nessuno di voi, nonostante la pelle di agnello che portate per fingervi agnelli, è vero agnello. Sotto il vello morbido e bianco avete tutti i colori feroci, le corna pontute e le zanne e gli artigli del caprone o della belva, e volete rimanere tali perché vi compiacete di esser tali, e sognate ferocia e ribellione. Perciò non mi potete amare e non potete seguirmi e comprendermi.

Se entrate nel gregge è per nuocere, per dare dolore o portare disordine. Le mie pecore hanno paura di voi. Se fossero come voi siete, vi dovrebbero odiare. Ma essi non sanno odiare. Sono agnelli del Principe di pace, del Maestro di amore, del Pastore misericordioso. E non sanno odiare. Non vi odieranno mai, come Io non vi odierò mai. Lascio a voi l’odio, che è il malvagio frutto della concupiscenza triplice con l’io scatenato nell’animale uomo, che vive dimentico di essere anche spirito oltre
pastore4che carne. Io mi tengo ciò che è mio: l’amore. E questo comunico ai miei agnelli, e offro anche a voi per farvi buoni. Se vi faceste buoni, allora mi capireste e diverreste del mio gregge, simili agli altri che sono in esso. Ci ameremmo. Io e le mie pecore ci amiamo. Esse mi ascoltano, riconoscono la mia voce.

Voi non capite ciò che è in verità conoscere la mia voce. E’ non avere dubbi sulla sua Origine e distinguerla fra mille altre voci di falsi profeti come vera voce venuta dal Cielo.”

[…] “Dici sempre che presto te ne vai e poi vuoi dire che sempre parlerai? Se te ne sarai andato non parlerai più”, obbietta un giudeo con il tono sprezzante col quale parlerebbe ad un menomato mentale.

Gesù risponde […] “Io parlerò sempre, perché il mondo non diventi tutto idolatra. E parlerò ai miei, eletti a ripetervi le mie parole. Lo Spirito di Dio parlerà, ed essi capiranno ciò che anche i sapienti non sapranno capire. Perché gli studiosi studieranno la parola, la frase, il modo, il luogo, il come, lo strumento attraverso i quali la Parola parla, mentre i miei eletti non si perderanno in questi studi inutili, ma ascolteranno, persi nell’amore, e capiranno poiché sarà l’Amore quello che parlerà: Essi distingueranno le ornate pagine dei dotti o le bugiarde pagine dei falsi profeti, dei rabbi di ipocrisia che insegnano dottrine inquinate o insegnano ciò che essi non praticano, dalle parole semplici, vere, profonde che da Me verranno. Ma il mondo li odierà per questo, perché il mondo odia Me-Luce e odia i figli della Luce, il tenebroso mondo che ama le tenebre propizie al suo peccare. […]”

pastore (5)“Sui misteri di Dio in voi, salvo un suo esplicito comando, mettete il sigillo della vostra prudenza, come lo spirito ha quello della temporanea carcere nella carne.”

Bisogna applicare gli ordini con giustizia e discernimento, sapendo comprendere lo spirito dell’ordine, non soltanto le lettere che compongono l’ordine. […] Ricordati che tu pure hai ceduto alla stanchezza, alla fame.  Non volere gli altri più forti di te. […] il Signore ha permesso che tu soggiacessi a questi bisogni della carne per farti umile, sempre più umile e sempre più compassionevole ai tuoi simili. Molti non sanno distinguere fra tentazione e colpa consumata. La prima è una prova che dà merito e non leva grazia, la seconda è caduta che leva merito e grazia. […] Anche il bisogno di coniugarsi e procreare non è peccato, anzi. Dio ha dato l’ordine di farlo per popolare la Terra di uomini. Ma non è più buono l’atto del congiungimento per sola soddisfazione del senso. Sei persuaso anche di questo?”

Si, Maestro. Ma allora dimmi una cosa. Coloro che non vogliono procreare, peccano ad un ordine di Dio? Tu dicesti una volta che lo stato di vergine è buono”.

angeli

“E’ il più perfetto. Come è il più perfetto quello di chi, non pago di fare buon uso delle ricchezze, se ne spoglia del tutto. Sono le perfezioni alle quali può giungere una creatura. E gran premio avranno. Tre sono le cose più perfette: la povertà volontaria, la castità perpetua, l’ubbidienza assoluta in tutto ciò che non è peccato. Queste tre cose rendono l’uomo simile agli angeli. E una è perfettissima: dare la propria vita per amore di Dio e dei fratelli. Questa cosa rende la creatura simile a Me, perché la porta all’assoluto amore. E chi ama perfettamente è simile a Dio, è assorbito e fuso con Dio. […] Guarda Io ti  dico ciò che devi dire per essere in pace, qualunque cosa ti avvenga. Dì con Me: “Io, con l’aiuto di Dio, propongo, per quanto mi sarò possibile, di non più cedere alle pesantezze della carne”. E stà fermo in questo volere. Se poi un giorno, pur non volendolo, la carne stanca e afflitta vincerà la tua volontà, ebbene, allora come ora dirai: “Riconosco di essere un povero uomo come tutti i miei fratelli, e ciò mi serva per tener mozzo il mio orgoglio”.