San Saturnino di Tolosa

SAN SATURNINO DI TOLOSA

vescovo e martire (? III sec) 29 novembre 

Rifiutatosi di sacrificare agli idoli fu legato con i piedi ad un toro obbligato al galoppo fin quando il cranio del primo vescovo di Tolosa, non fu completamente frantumato. La storia di Saturnino (o Semino) è importante perché riguarda, indirettamente, molti dei problemi relativi all’origine della Chiesa in Gallia.

Il nome è africano e, sebbene non si abbiano molte informazioni su di lui, prima della sua nomina a vescovo, è venerato come missionario e come primo vescovo di Tolosa. Sembra che abbia predicato su entrambi i versanti dei Pirenei, convertendo, secondo Venanzio Fortunato, molti pagani. S. Sidonio Apollinare (21 ago.) gli rende merito, e S. Gregorio di Tours (17 nov) lo cita più di una volta, dimostrando chiaramente di conoscerne la passio. Secondo l’autore della passio, scritta prima del VII secolo.

Saturnino chiamava a raccolta i suoi fedeli in una piccola chiesa di Tolosa, separata da casa sua dal tempio principale della città, dove il popolo si recava per consultare gli oracoli; quando questi ultimi non si pronunciarono per un certo periodo, il loro silenzio fu attribuito alla presenza del vescovo cristiano. Così un giorno, mentre Saturnino stava passando davanti al tempio, fu catturato dai sacerdoti che lo trascinarono dentro e gli ordinarono di compiere un sacrificio agli dèi offesi, altrimenti sarebbe stato sacrificato. Saturnino, rispose:

«Io adoro solo un Dio e solo a Lui sono pronto a offrire un sacrificio di lode. I vostri dèi sono malvagi e preferiscono il sacrificio delle vostre anime piuttosto che dei vostri vitelli. Come posso temerli, dato che asserite che tremano davanti a un cristiano?».

Infuriati dalle sue parole, i sacerdoti lo legarono per i piedi a un toro, che poi costrinsero al galoppo giù per la collina, finché il cranio del vescovo si frantumò. Quando la corda si ruppe, i resti, lasciati fuori delle porte della città, furono raccolti da due uomini e seppelliti in una fossa; in seguito, furono portati nella grande basilica di St-Sernin.

Esiste una chiesa, costruita nel punto in cui si fermò il toro, chiamata Taur; successivamente nacquero altre leggende, che sostenevano per esempio che fu mandato in Gallia da papa S. Clemente o addirittura dagli apostoli. L’iconografia esistente testimonia il culto in Francia meridionale e in Spagna settentrionale, fin dal III secolo: oltre alla basilica di Tolosa, esistono alcune chiese in suo onore sulla strada percorsa dai pellegrini che si recano a Compostella.

Esiste poi una serie di dipinti sulla sua vita, tra cui un ritratto del XIII secolo conservato nel Museo d’Arte catalana a Barcellona e un dipinto del XVI secolo di Jacques de Semblangay, eseguito per la chiesa di St-Sernin a Tours, tuttora conservato al Museo di Angers. Il simbolo iconografico di S. Saturnino è un toro.

É INVOCATO: – come protettore delle corride

Fonte: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler