Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 24a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

DAL QUINTO LIBRO (24a parte)

Da pag. 366 a pag. 396

Qui Gesù ci parlerà degli esorcismi e attraverso il dialogo con un bambino ci farà capire il significato di purezza e vero amore.

(lezione ai discepoli) “Ho più volte spiegato che ogni malattia, essendo un tormento e un disordine, può celare Satana, e Satana può celarsi in una malattia, usarla, crearla per tormentare e fare bestemmiare Dio. Il fanciullo era malato, non un posseduto. Un’anima pura. Per questo tanto con gioia l’ho liberata dall’astutissimo demonio, che voleva dominarla tanto da renderla impura.” … “Che io aumenti il potere non è giusto e non servirebbe. Voi lo dovete fare di vostro, per riuscire. E’ per vostra insufficienza che non siete riusciti, e anche per avere sminuito quanto vi avevo dato con elementi non santi, che avete voluto aggiungere sperando maggiori trionfi.” “Lo dici per me, Signore?” chiede l’Iscariota. “Tu saprai se lo meriti. Io parlo a tutti”

Bartolomeo chiede: “ Ma scaccia3allora cosa è necessario avere per vincere questi demoni? “La preghiera e il digiuno. Non necessita altra cosa. Orate e digiunate. E non solo nella carne. Perciò bene è che il vostro orgoglio sia rimasto digiuno di soddisfazione. L’orgoglio sazio rende apatica la mente e l’anima, e diviene tiepida, inerte l’orazione, così come il corpo troppo sazio è sonnolento e pesante. …”

(Giuda) “Da un po’ di giorni per Te è tutto bene. Bene che non avvenga miracolo, bene che non si abbiano offerte, bene avere dato tutto quello che avevamo, tutto è bene, insomma… Ma io mi ci trovo molto a disagio… Sei un caro Maestro, un santo Maestro, ma per la vita materiale… non vali nulla”, dice senza acredine Giuda come facesse osservazione ad un fratello buono, della cui bontà improvvida anche si gloria. E Gesù, sorridendo, gli risponde: “E’ mio pregio migliore essere un uomo che valgo un nulla per la vita materiale… E ripeto: molto bene essere senza uno spicciolo”, e sorride luminosamente.

Un  bimbetto di un sette, otto anni, corre saltellando dietro a Gesù. … “Raccontami una bella parabola, Gesù.” … “Cosa te ne fai della parabolaNon è un giuoco.” “E’ più bella di un giuoco. Quando vado a dormire me la penso e poi me la sogno e domani me la ricordo e me la ridico per esser buono. Mi fa esser buono.” “Te la ricordi?” “Si. Vuoi che ti dica tutte quelle che mi hai dette?” “Sei bravo, Beniamino, più degli uomini, che dimenticano. In premio ti dirò la BAMBINO (4)parabola. … Ma ora Io andrò via. Tu ti dimenticherai di Me.” “No, Gesù. Non ti dimenticherò perché ti amo.” “L’amore cesserà quando non mi vedrai più.” “Dirò dentro di me le parole che Tu mi hai dette e sarà come Tu fossi presente. Ti amerò e ubbidirò così. E, dimmi, Gesù: Tu ti ricorderai di Beniamino?” “Sempre” “Come farai a ricordarti?” “Mi dirò che tu hai promesso di amarmi e di ubbidirmi e mi ricorderò così di te.” “E mi darai il tuo Regno?” “Se sarai buono, sì:” “Sarò buono.” “Come farai? La vita è lunga.” “Ma anche le tue parole sono tanto buone. Se io me le dirò e farò quello che esse dicono di fare, mi conserverò buono per tuttala vita. E lo farò perché ti amo. Quando si vuol bene non è fatica essere buoni. A me non è fatica ubbidire alla mamma perché le voglio bene. Non mi sarà fatica essere ubbidiente a Te perché ti voglio bene.”

(ai discepoli) La sua innocenza gli dà la chiave per aprire le porte del mio Regno. Egli ha compreso, nella sua semplicità di pargolo, che nell’amore è la forza per divenire grandi e nell’ubbidienza fatta per amore quella per entrare nel mio Regno.

bambini8… per aderire alle ristrette menti dell’uomo che vogliono sapere il futuro per “regolarsi”. L’uomo non si può regolare da sé. Dio lo regola se l’uomo ha fede in Lui! E nonserve sapere, o credere di sapere il futuro, se poi non si ha il mezzo per stornare il futuro profetizzato. Il mezzo è uno solo: la preghiera al Padre e Signore perché per sua misericordia ci aiuti. In verità vi dico che la preghiera fidente può mutare un castigo in benedizione. Ma chi ricorre agli uomini per potere, da uomo e con mezzi da uomo, deviare il futuro, non sa pregare affatto o sa pregare molto male.

Voi dite per ogni atto buono che compite: “Io ho fatto”. Il fanciullo mi dice: “Gesù, mi sono ricordato di Te oggi, e per Te ho ubbidito, ho amato, ho trattenuto una voglia di rissa… e sono contento perché Tu, io lo so, sai quando sono buono e ne sei contento”.   E ancora osservate i fanciulli quando mancano. Con che umiltà mi confessano: “Oggi sono stato cattivo. E mi spiace perché ti ho dato dolore”. Non cercano scuse. Sanno che Io so. Credono. Si dolgono per il mio dolore. 

Come angeli dovreste essere. A vostra scusa potreste dire. “Noi non vediamo gli angli”. Ma Dio vi dà i fanciulli per modelli, … Sacro è anche il bambino2fanciullo perché ha Dio in sé. In ogni corpo è il tempio dello spirito. Ma il tempio del fanciullo è il più sacro e profondo, è oltre il doppio Velo. Non scuotete neppure le tende della sublime ignoranza della concupiscenza col vento delle vostre passioni. … Il fanciullo santifica, dà ristoro e freschezza solo col raggio dei suoi occhi senza malizia. Ma guai a coloro che levano santità al fanciullo col loro modo di agire scandaloso! … Perché se è inevitabile che avvengano scandali, guai all’uomo che per sua causa li provoca.

Non disprezzate i piccoli, non scandalizzateli, non derideteli. Sono da  più di voi, perché i loro angeli vedono sempre Iddio che dice loro le verità da rivelare ai fanciulli e a quelli dal cuor di fanciullo.

Siate instancabili nel combattere il Male quale che sia la forma che assume. E pazienti.

 Il demonio … è l’instancabile. … Assale proditoriamente e abbatte se non si è più che vigilanti. Delle volte si insedia da conquistatore per debolezza dell’assalito, altre vi entra da amico, perché il modo di vivere della preda cercata è già tale da essere alleanza col Nemico. Tal’altra, scacciato da uno, gira e piomba sul migliore, per farsi vendetta dello smacco avuto da Dio o da un servo di Dio. Ma diavvoi dovete dire ciò che dice lui: “Io non riposo.”Lui non riposa per popolare l’Inferno. Voi non dovete riposare per popolare il Paradiso.  … più lo combattete e più vi farà soffrire. Ma non dovete tenere conto di ciò. Egli può scorrerela Terra. Ma nel Cielo non penetra. Perciò là non vi darà più noia. E là saranno tutti quelli che hanno combattuto..

Infinite sono le vie del Signore e non è detto che solo quelli che prendono la via diretta giungano al Cielo. In ogni luogo e in ogni tempo, e con mille modi diversi, ci saranno creature che verranno a Me, magari da una strada inizialmente cattiva. Ma Dio vedrà la loro retta intenzione e li attirerà alla via buona.  Ugualmente vi saranno alcuni che per ebbrezza concupiscente e triplice  usciranno dalla via buona e prenderanno una via che li allontana o addirittura li dirotta. Non dovete perciò mai giudicare i vostri simili.

Solo Dio vede. Fate di non uscire voi dalla via buona, dove, più che la vostra volontà, quella di Dio vi ci ha messi.

Nessuno che faccia prodigi in mio Nome mi può essere nemico e dire male di Me. Ma col suo operare dà al Cristo onore e testimonianza di fede. In verità vi dico che credere al mio Nome è già sufficiente a salvare la propria anima.bambino5

(Gesù alla Valtorta) Quello che ho detto al mio piccolo discepolo lo dico anche a voi. Il Regno è degli agnelli fedeli che mi amano e mi seguono senza perdersi in lusinghe, mi amano sino alla fine. E dico a voi ciò che ho detto ai miei discepoli adulti: “Imparate dai piccoli”.

E tu vuoi sapere che avvenne poi di Beniamino? Rimase  il piccolo agnello di Cristo e, perduto il suo grande Pastore poiché era tornato al Cielo, si fece discepolo di quello che più mi somigliava, prendendo per sua mano il battesimo e il nome di Stefano primo mio martire. Fu fedele sino alla morte e con lui i suoi parenti, trascinati alla Fede dall’esempio del loro piccolo apostolo famigliare. Non è conosciuto? Molti sono gli sconosciuti dagli uomini conosciuti da Me nel mio Regno. E di questo sono felici. La fama del mondo non aggiunge una scintilla all’aureola dei beati.

Del dono della salute riconquistata non fatene cattivo uso. Più che delle malattie del corpo, abbiate paura di quelle del cuore. E non vogliate peccare. Perché ogni peccato è una malattia. E ve ne sono tali che possono dare la morte.bambini7

(Gesù alla Valtorta)… l’Amore viene e moltiplica. Anche Egli, Uno con Me e col Padre, ha  “pietà di voi che morite di fame” e, con un miracolo che si ripete da secoli, raddoppia, decuplica, centuplica i significati, le luci, il nutrimento di ogni mia parola. … Più il vostro amore attingerà in esso e più esso, frutto dell’amore, aumenterà la sua onda. … E’ infinito. In tutte le sue opere anche in questa di potervi dare in ogni ora, in ogni evento, quelle luci che vi abbisognano in quel dato istante. E come nel giorno di Pentecoste lo Spirito effuso sugli apostoli … Esso vi darà conforto se piangete, consiglio se chiedete, compartecipazione di gioia se gioite, con la stessa Parola. Oh! Che realmente se lo Spirito vi illustra: “Và in pace e non voler peccare”, questa frase è premio per chi non ha peccato, incoraggiamento all’ancora debole che non vuole peccare, perdono al colpevole che si pente, rimprovero temperato di misericordia a colui che non ha che una larva di pentimento. E non è che una frase. Delle più semplici. Ma quante ce ne sono nel mio Vangelo!

… con la curiosità resta la sensualità e il sentimento viziato. La sensualità che si nasconde, sottile come il demonio di cui è figlia, dietro apparenze e in atti apparentemente buoni, e il sentimento viziato che è semplicemente una abbraccio13deviazione morbosa del sentimento e … appesantisce … Il sentimento viziato vuole le cose straordinarie per essere scosso e per provare il brivido che piace, il brivido malato dei paralizzati, che hanno bisogno di droghe per provare sensazioni che li illudano di essere ancora integri e virili. La sensualità che vuole soddisfare senza fatica la gola, in questo caso, col pane non sudato, avuto per bontà di Dio.

I doni di Dio non sono consuetudine, sono lo straordinario.

La cane è la veste, l’essere è l’anima. E’ lei che è duratura. La carne, come ogni veste, si logora e finisce, e non merita curarla come fosse una perfezione alla quale va data ogni cura.[…] … per essere nutriti di Dio e per fare opere di Dio è necessario che voi facciate l’opera-base, che è questa: credere in Colui che Dio ha mandato.