MARIE DES VALLÉES

MARIE DES VALLÉES

Normandia (15.2.1590 – 25.2.1656) – Ermengarda Hausmann

Marie Des Vallées ci parla degli ultimi tempi: La Chiesa e il mondo attraverso la grande prova in grado di “scuotere la fede di molti credenti”

La storia di una grande mistica la cui santificazione si dice sarà l’ultima proclamata dalla Chiesa prima della fine del mondo! Per l’acquisto clicca qui

“Ci sono tre diluvi, tutti e tre sono tristi, mandati per distruggere il peccato. Il primo diluvio è quello dell’Eterno Padre: è stato un diluvio d’acqua; il secondo è quello del Figlio: è stato un diluvio di sangue; il terzo è quello dello Spirito Santo: sarà un diluvio di Fuoco. Ma sarà triste come gli altri, perché troverà molta resistenza e grande quantità di legno verde, difficile a bruciare. Due sono passati, ma il terzo rimane; e come i due primi sono stati predetti molto tempo prima che avvenissero, così l’ultimo di cui solo Dio conosce presentemente il tempo”.

 

Quando l’uomo non comprende, molto spesso insabbia, disprezza e calunnia, questo è ciò che è accaduto anche alla mistica Marie Des Vallées, quasi del tutto sconosciuta in Italia più che in Francia. Eppure la sua santità trasudava da ogni singola parola, nonostante le continue ossessioni diaboliche di cui fu vittima consenziente.

Un modo di vivere naturalmente unico, dettato dalla testimonianza di chi ha visto in questa donna una logicità di pensiero incredibilmente limpido, anche di fronte al suo disarmante annichilimento di fronte alla volontà di un Dio, che spezzava la sue debolezze umane con l’amore perfetto della sua divinità.

San Giovanni Eudes la prese come consigliera, convinto che lo Spirito di Dio ha cura di nascondere le sue opere sotto la cenere e la polvere di coloro, che gli uomini disprezzano e ritengono da nulla.

La santa carmelitana, Maria del Santissimo Sacramento ebbe la rivelazione, che una povera ragazza, nascosta e disprezzata, ritenuta strega o pazza, trattenne il torrente dell’ira divina che stava per sommergere la terra; e che servì da argine all’ira di Dio e ad annientare gli intrighi dei suoi nemici.

Marie Des Vallées abitava a Coutances in Normandia. Nacque il 15 febbraio del 1590 e della sua casa natale non rimane che una parete di mattoni ricoperta di verde.

Serva di Dio Caterina di st. Agostino

Le carmelitane di Pontoise non avevano mai sentito parlare di lei, eppure dopo la sua morte, apparve più volte alla Serva di Dio Caterina di st. Agostino, che aveva portato nel Canadà la divozione al Sacro Cuore l’anno 1648. Alla consacrazione della Cattedrale di Quebec per esempio questa eminente religiosa vide il Signore circondato da alcuni grandi santi, fra i quali Marie des Vallées.

Pur di nobili origini fu sempre considerata solo una povera ragazza di campagna. I genitori, come gli altri abitanti del villaggio, erano piuttosto ignoranti in materia di religione. In questo modo fu il Signore  stesso ad istruirla al Divin Volere fin dalla più giovane età. Si pensi che una volta essa fece cinque giri in ginocchio per tutta la chiesa di Saint Sauver Lendelinper ottenere perdono per i peccatori.

Ogni qualvolta essa non era del tutto sicura di ciò che doveva fare, pregava il Signore di concederle la possibilità e la grazia di compiere ciò che era di suo gradimento. In caso contrario egli volesse influire sulla sua volontà apposta e impedirle di compiere l’azione, cosa che effettivamente accadeva.

Tra gli 11 o 12 anni, le morì il padre e si ritrovò ben presto un padrino violento e brutale, per il quale non smise mai di pregare.

Quando anche il cibo cominciò a scarseggiare, la madre le consigliò di offrirsi come domestica. Non mancarono per lei grandi prove, ma fu sempre difesa in maniera visibile dal Signore e dalla sua Santissima Madre, che la bambina venerava in modo speciale.

Dopo un paio di anni assai duri Maria ritornò nella parrocchia di Saint Sauveur Lendelin e visse nella casa del suo tutore. Un giovane da lei respinto decise che non c’era altra via che impossessarsi di lei con arti diaboliche. Il risultato fu, che un giorno Marie tornò a casa con tutti gli indizi di una ossessione.

Dal suo diciannovesimo anno fino a poco prima della sua morte, quindi per 46 anni, essa sopportò i suoi demoni con infinita pazienza. Durante il primo anno della sua ossessione, come essa stessa affermò, Maria non poté mai chiudere occhio la notte.

I suoi vicini, ai quali essa aveva fatto tanto del bene, quando era stata sotto di loro, si misero d’accordo tutti assieme per provvedere al suo sostentamento.

Eglise Saint-Laurent - Sauvegarde de l'Art Français

Parrocchia di st. Sauveur Lendelin

Dopo tre anni fu condotta a Coutances, dove il Vescovo Nicola Briroy (1587-1620) studiò il suo caso. Egli assunse anche nella parrocchia di st. Sauveur Lendelin accurate informazioni su di lei e sulla sua famiglia, e ben presto si convinse della grande virtù della giovane. Nessuno però degli innumerevoli esorcismi tentati riuscirono a scacciare i demoni, che la martorizzavano. Interrogati dagli esorcisti, essi risposero che per espresso comando di Dio essi non potevano ubbidire a loro.

Dopo due anni che Maria era a Coutances, nel 1614, essa fu accusata di stregoneria, e i giudici di Rouen ordinarono di prenderla. Il Vescovo di Coutances udito questo, la mandò a Rouen, ancora prima che si fosse fatto qualcosa contro di lei. Essa si fece spontaneamente mettere in prigione, ove passò metà dell’anno, durante il quale essa fu indescrivibilmente tormentata. Anche qui si manifestò la sua straordinaria disposizione alla sofferenza e la sua grande capacità di sopportare il dolore.

Quando la giovane, tutto il corpo punto con degli aghi, fu minacciata di ulteriori tormenti dai parlamentari di Rouen seduti in toga rossa davanti a lei come giudici, essa rispose: «Io non ho alcun timore. Al contrario io credo che in tutto il mondo non ci siano abbastanza tormenti per me, e non ci sia una persona al mondo capace di farmi soffrire tanto, quanto io vorrei, per amore alla divina volontà…».

Benché i giudici avessero tentato di tutto contro Maria, alla fine essa fu dichiarata innocente, e poté tornare nella sua casa episcopale di Monsignor Briroy. Mai però la abbandonò il suo ardente desiderio della croce e del patire per l’infinito amore di Dio. Essa pregò perfino il Signore di farla patire le pene dell’Inferno.

«Tu non sai quello che domandi», le rispose il Salvatore. «Perdonami», riprese lei, «io chiedo per i miei fratelli che si dannano. Io sono certa, anzi io vedo, che l’Amore divino cerca ogni giorno qualcuno che sia disposto a soffrire nel tempo le pene dell’Inferno e l’ira di Dio, per liberarli così per l’eternità. Eccomi. Prendimi… Io non ho paura, che tu non mi possa dare abbastanza tormenti…».

Dopo un anno di preparazione, durante il quale si conformò nella sua decisione di abbandonarsi completamente alla Volontà Divina, a costo di qualsivoglia sofferenza o rinuncia, le disse festosamente la Divina Volontà nella Cattedrale di Coutances: «è venuta l’ora di fare finalmente ciò che tu hai tanto ardentemente desiderato, e cioé, che ti venga tolta la tua volontà e ti venga data per questo la volontà di Dio».

Ancora una volta essa fu avvertita della grandezza della sua offerta, ancora una volta le fu fatto conoscere, che Dio la poteva privare della santa Comunione, anzi, che la poteva mandare all’Inferno, con i demoni.

«Io vidi tante spine», disse Maria; «tanta angoscia e dolore e sofferenza, così tanti paurosi tormenti, che io avrei dovuto sopportare sulla via da me scelta, che incominciai a tremare in tutto il corpo, in una maniera affatto insolita». Tuttavia risposi: «Io odio talmente il peccato, da essere disposta a soffrire tanti inferni, quanti Dio ne può creare, affinché non abbia alcuna parte per me. Per questo e perché solo la mia volontà li può prendere e portare, io vi rinuncio con tutte le mie forze, qualunque cosa possa accadere. Io mi dono alla divina volontà, affinché essa pianti in me il suo regno in modo così totale, da escludersi per sempre. Io mi riservo soltanto una cosa: di ubbidire per quanto mi sarà possibile alla Chiesa».

San Giovanni Eudes scrisse: «Essa non può pregare quando vuole, né per chi vuole, (essa poteva aiutare i sani meno che gli ammalati: «La sua malattia parla e prega per lei – disse Maria), e nemmeno quanto a lungo voleva, oppure recitare quelle preghiere, che avrebbe desiderato. Lo stesso vale per il mangiare e bere (di solito essa può prendere solo pane e acqua; essa deve anche portare un cilicio) per alzarsi, coricarsi, per ogni andare a venire. La divina volontà stabilisce tutto questo, e lei non è in grado di muovere un piede o una mano o la lingua o di fare altro, al di fuori di quanto ordina quella volontà…»

Non sapeva più di che cosa accusarsi, non essendo più la sua volontà ma quella di Dio in lei, sicché i suoi direttori spirituali, che conoscevano la sua buona volontà, le permisero di non andare più a confessarsi. Così Maria rimase per 35 anni lontana dalla confessione.

Contemporaneamente essa fu messa nella assoluta impossibilità di ricevere la comunione. Avendo dovuto subire per questo alcune interrogazioni a rimproveri, il Signore la confortò: «Abbi fiducia, tu vincerai il tuo processo, il giudice sono io».

Nonostante gli sforzi umani né al Vescovo, né ai sacerdoti, riuscì dì porgere la comunione a Marie. Per esempio i demoni la gettavano per terra, o le piegavano la testa dall’altra parte, in poche parole essi le rendevano impossibile ricevere il Santissimo Sacramento. Durante gli esorcismi che il primo anno si ripeterono ogni giorno davanti al Santissimo – gli spiriti malvagi risposero, che essi avevano l’ordine preciso di non permettere che Marie si comunicasse; essi non potevano osservare i precetti della chiesa, perché erano impediti dal comando di Dio. E’ quando l’esorcista chiese il perché, essi risposero che essi non sapevano, essi non sanno quale sia il consiglio di Dio.

«Si deve evitare la Comunione», chiese un giorno Maria al Signore, «per vivere la tua divina volontà?» – «No» – rispose Egli – «al contrario. Nella misura in cui le anime muoiono alla loro volontà, la comunione accresce l’odio verso la propria volontà e l’amore, che esse portano per la mia. Un grande fuoco dell’amore divino la brucia e distrugge, come viene distrutta la cera e lo stoppino».

Il Signore le manifestò infatti che Egli aveva tre cuori. Il primo era l’amore, che lo trasse dal Cielo in terra. – «La parola più bella» le disse il Signore – «che uscì dalla mia bocca fu il «Verbum caro factum est, perché io la dissi operando (col fatto), non con la lingua – la seconda, che viene dalla prima era la sua Passione e la terza che proviene dalla seconda è il SS. Sacramento. Questi tre cuori ne formano uno solo ed Egli a uno dava la prima – l’Amore – a un altro la seconda, il dolore, e a un altro ancora, la terza, le consolazioni.

Il Signore le ripeté spesso le parole: «Chi molto ama compie grandi cose senza fatica». Egli le rivelò pure questo: «A coloro che mi hanno dato il cuore per abitazione, io darò per abitazione il Cielo (il Paradiso). A coloro che si donano a me, io dono me stesso. A coloro che mi donano la loro volontà, a questi io dò la mia. Ma soltanto molto pochi me la danno».

All’età di 25 anni e quando ormai da due anni si era offerta a Dio come olocausto, venne sopra di lei una celeste fiamma di fuoco della quale testimoniano pure due testimoni oculari degni di fede, fiamma di amore, che aumentò in maniera indescrivibile il suo desiderio di soffrire i tormenti dell’inferno in espiazione dei peccati. Soprattutto essa voleva espiare quelli di coloro che si occupavano della magia nera, uomini, per colpa dei quali essa ebbe molto da soffrire.

I castighi infernali dello spirito – anche la vista dei peccati: la sua anima le apparve ora più orrenda del più ripugnante demonio – e queste sofferenze dello spirito Maria des Vallées le sopportò per la durata di sei mesi. La pena dei sensi invece la dovette subire per circa tre anni, perché «lo spirito è capace di maggior sofferenza che il corpo». Calore, freddo, fame, sete, torture – questa innocente fanciulla se le prese sopra di sé volontariamente e in misura infinita, per espiare peccati di altre persone.

Passati gli anni del tormento dell’Inferno, subentrarono tre anni di sospensione dai dolori, alla fine dei quali le apparve l’eterno Padre, che le porgeva un calice pieno di fuoco e di zolfo, mentre il suo divino Figliolo la invitava alle consolazioni del Cielo. Prontissima essa bevve il calice e udì le parole: «Figlia mia, ricevi il calice, che io presentai a mio Figlio, ed io te lo darò come tuo Sposo».

Essa pianse per sette lunghissimi anni quasi ininterrottamente, sicché senza un particolare intervento di Dio sarebbe dovuta diventare cieca. Sofferenze spirituali indicibili, tristezza, paura, spavento, tormenti procurati dal peso dei peccati del mondo, fecero viver Maria come nella morte.

Diciannove anni dopo Marie portava ancora il segno delle ferite subite nell’inferno preparatole dal divino Amore. «Fu l’Amore», disse Gesù a Marie des Vallées «che mi flagellò, mi incoronò di spine, mi crocifisse e mi fece morire. Fu l’amore ad eccitare i miei carnefici».

Fu soprattutto durante i tre anni di relativa pausa del dolore, che seguirono il suo inferno, che Marie fu presa tutta e compenetrata dalla Giustizia divina. Chi la sentì parlare in quel tempo, comprese che la stessa Giustizia di Dio parlava per bocca sua, tanto infiammate erano le sue parole contro la mostruosità del peccato. La divina Giustizia le disse allora molte cose riguardanti i dodici anni di sofferenza espiatrice che sarebbero venuti e le infuse l’ultimo desiderio di sopportare questo dolore che Marie chiamò «il Male dei Mali» per amore dei peccatori.

A 43 anni, questo tempo di amarezze finì. Tuttavia anche in seguito Maria bevette sempre di nuovo e in diverse maniere dal torrente della collera divina. Spesso vide la Madre di Dio in lacrime, prima che capitasse su di lei un particolare gravissimo dolore. Già da anni la Madonna le aveva detto, che essa le piantava la spada nel cuore, e che quella sarebbe un rinnovamento dei dolori, che essa stessa soffrì durante la Passione di Gesù e che questo era il più grande ed elevato dono dello Spirito Santo. Poi essa lo verserà nella natura umana (del corpo mistico di Cristo), il cui cuore sono i «sacerdoti».

Dopo essere stata dichiarata libera da parte del giudizio di Rouen. Essa visse per otto anni nella casa vescovile, poi Monsignor Briroy la affidò a due anziani sacerdoti di eccezionale pietà e dottrina all’ex parroco di Juganville, Le Rouge, che aveva una particolare forza sui demoni, e al Vicario della Cattedrale, Potier. Essa provvide loro nelle faccende di casa fino alla loro morte (l’ultimo morì nel 1648), nonostante le sue indicibili sofferenze.

Solo di rado Marie des Vallés poté lasciare la casa dove era stata accolta. Se la divina Volontà sì opponeva, cento uomini non avrebbero potuto portarla fuori. Se Dio glielo permetteva, essa prendeva parte a faticosi pellegrinaggi a Monte Sant’Angelo e al Santuario di Marie vicino a Caen.

Dio le aveva mostrato le anime nell’istante della loro creazione, quando splendenti di luce, nella più pura bellezza, lasciavano le sue mani.

«[…]ci sono tre diluvi, che sono tutti e tre immensamente dolorosi, mandati a portare la distruzione provocata dal peccato. Il primo è quello mandato dall’Eterno Padre che fu un diluvio di acqua, il secondo è, quello del Figlio, che fu un diluvio di sangue, il terzo è quello dello Spirito Santo che sarà un diluvio di fuoco. Ma questo sarà altrettanto spaventoso degli altri, perché incontrerà molto contrasto e troverà una moltitudine (quantità) di «legno verde» che stenta ad ardere. Come i due primi diluvi furono annunziati molto tempo prima, così anche il terzo il cui tempo è presente e noto solo a Dio».

Gesù le disse che al tempo della grande prova, la sua Misericordia getterà dalla finestra e calpesterà anche i bambini, cioè essa distruggerà tutti i peccati, anche quelli dei bambini. La divina Misericordia, che opererà quel castigo, non sarà tuttavia riconosciuta come tale, perché essa si coprirà col manto della Giustizia.

In questo tempo della grande conversione secondo la profezia di Marie des Vallées, Dio esaudirà le sue preghiere e realizzerà la parola della Scrittura: «Io comanderò al sole di dare la luce ai ciechi», dove per Sole si intende Gesù, come ciechi i peccatori, come vista la Grazia. I demoni saranno costretti a cooperare alla distruzione del loro mondo, essi si impossesseranno di coloro, che non vorranno convertirsi. San Gabriele avrà un ruolo particolare nella distruzione del peccato, san Raffaele aiuterà i disperati (i dubbiosi), san Michele porterà le anime a Dio. Pioverà un diluvio di grazie, la terra sarà abitata da Santi, e ci saranno martiri dell’Amore che diventeranno molto più grandi che non i primi.

L’«Amore», disse a Marie, «convertirà i pagani, l’Amor del prossimo degli infedeli, e la Giustizia purificherà la Chiesa.».

Anche la Madonna le parlò di quei tempi tremendi e tuttavia ricchi di grazie; «Essi sono opera mia, e mia Passione. La fine sarà piena di consolazione, gloriosa, degna di ammirazione più di quanto si crede, ma anche più disastrosa, più potente e più spaventosa di quanto si crede. Essa mieterà la terra con tre delle sue figlie: con la Fede della Chiesa militante, la Speranza dei sofferenti e l’amore della Chiesa Trionfante.»

La Madonna disse che il Cuore di Gesù era anche il suo e che la venerazione di questo Sacro Cuore avrebbe ottenuto molte grazie. La divozione dei SS. Cuori ebbe molti oppositori. Ancora nel 18° secolo i Giansenisti scriveranno in odioso modo: «Le due divozioni (al Sacratissimo Cuore di Gesù e al Sacratissimo Cuore di Maria) hanno come autori due fanatiche e molto stravaganti ra-gazze, la prima si chiama Marie des Vallées, la seconda Margherita Maria Alacoque. […]»

Senza sosta si compì in lei l’ultima trasformazione di una vita santa: la divinizzazione. In questa fase si è completamente distrutti, sicché ormai soltanto Dio vive in noi, cosa che si realizza completamente solo in Cielo.

Essa disse pure, che si può prima amare le operazioni divine, secondo seguirle, terzo distruggere la propria volontà, affinché la volontà di Dio domini in assoluta libertà. La prima cosa è pericolosa, la seconda totale, la terza secondo la misura di Dio.

L’annientamento della volontà si compie anch’essa in tre gradi: nel primo la propria volontà è assolutamente conformata alla volontà divina, nel secondo la volontà è talmente malata di amore, che essa non può né scegliere, né agire, ma lascia agire Dio per essa, nel terzo invece è completamente nel nulla (annientata).

«Quando ti cercai, io andai perduta» disse Marie al suo celeste sposo. «Va bene», rispose Lui, ci hai perduto nello scambio? Io sono al tuo posto!».

A chi è guidato dalla divina Volontà, questa non gli lascia più nulla di umano.

Il grande Padre Pio da Pietrelcina nel suo confessionale

«Chi è divinizzato,» le manifestò il Signore, «partecipa in un modo meraviglioso alla Potenza e al Dominio di Dio sulle creature». Così le fu dato il dono della guarigione dei malati e di vedere la condizione spirituale di altre persone, come accadeva a San Padre Pio da Pietrelcina.

Una volta in nome di Gesù essa convinse una donna ad andare spesso alla s. Comunione, una donna che non osava andarci: «Ogni anima, che è rivestita della grazia di Dio, ha il permesso, di andare alla Comunione, anche se i suoi sensi non portano il bel vestito della pietà sentita ed essa non sente la divina consolazione e si trova in grande Aridità e povertà».

Il Signore rivelò pure, che colui che anche solo in punto di morte aveva anche un solo grado di umiltà, riceveva la grazia di pentirsi e si poteva salvare sempre (cfr. Eugenia von der Leyen – le anime del Purgatorio). Invece egli era meticoloso con i peccati di superbia. Per cui essa preferiva essere condannata per qualunque altro genere di peccato, piuttosto che per il peccato di superbia.

Durante l’assenza dell’allora vescovo di Coutances Monsignor Auvry l’anno 1651 – quando Marie era oltre i 65 anni – il suo sostituto Baziere, che fu descritto come uomo asciutto, diffidente, caparbio, al quale il suo superiore aveva detto, che per lui le cose riguardanti Maria erano più compassionevoli che ragionevoli, e di cui quindi egli era più che convinto, mandò tre sacerdoti da lei che la tempestarono di domande insidiose a fuoco incrociato.

Finora i direttori spirituali di Maria, che non credettero, che essa era guidata da uno spirito maligno, non la avevano costretta a rinunziare allo scambio della volontà di Dio. Ora però questi sacerdoti cercarono di con-vincere Marie, che essa era stata ingannata da uno spirito maligno e le ordinarono di rinunciare allo scambio della Volontà di Dio e riprendere di nuovo i ss. Sacramenti.

Marie si rivolse alla divina Volontà chiedendo assistenza, ed essa Divina Volontà rispose: «Come tu ti sei donata a me, così io ora ti dono alla Chiesa, perché agisca lei su di te». Allora Marie cadde in ginocchio davanti ai sacerdoti e promise l’ubbidienza, che fin da principio essa si era riservata con Dio. Adesso essa a causa di questa obbedienza, era di nuovo in grado, di ricevere la s. Comunione. Dio le aveva predetto tutto ciò da anni, quando le disse: «Tu sei la mia pupilla, io sono il tuo tutore. La tua eredità è il Santissimo Sacramento, che tu hai rimesso nelle mie mani, quando tu, scegliendo la divina volontà, rinunziasti alla s. Comunione. Io conserverò la tua eredità e alla fine tu la riceverai di nuovo. Perché io ti concederò di nuovo la S. Comunione e ti ridarò i frutti della tua eredità moltiplicati per cento».

Quattro anni appresso (1655 quando Marie aveva 65 anni) fu liberata dall’ossessione. «Consumatum est» risuonò una voce celeste, e questo «Tutto è consumato» si riferiva anche alla sua prossima fine.

Il 25 febbraio 1656 all’età di 66 anni assistita dalle preghiere di san Giovanni Eudes Marie morì della morte dei Santi.

Sono passati più di trecento anni. I resti mortali di Marie des Vallées per i quali dopo la sua morte hanno combattuto quattro Chiese di Coutancs riposano ora nella Cattedrale, nella simpatica cappella laterale della Nostra Signora delle sorgenti. In Francia si dice, che la sua santificazione sarà l’ultima proclamata dalla Chiesa prima della fine del mondo.

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Fonti: http://www.preghiereagesuemaria.it/santiebeati/marie%20les%20vallees.htm ; https://gloria.tv/post/22oLzMgxnbvCAKQgKXKxFDyyZ

 

MADONNA DI TURZOVKA

MADONNA DI TURZOVKA

Cecoslovacchia – 1 giugno 1958

m_turzovkaUn santuario tutto all’aperto, senza edifìci, forse più unico che raro al mondo, è quello dedicato alla Madonna di Lourdes presso Turzovka, nel Nord della Slovacchia. La Vergine rivelò ad una guardia forestale, il futuro della Chiesa e del mondo.

Turzovka è situata al bivio di tre paesi: Polonia, Slovacchia e Moravia. Il Santuario è situato a 800 metri, in una radura, sulla strada che porta sul monte Schiwtschak, e si presenta con una grande Croce, una Via Crucis in semicerchio e numerosi ex voto appesi ai rami degli alberi.

La sua origine risale al 1° giugno 1958, esattamente 100 anni dopo Lourdes, prima della caduta del muro di Berlino, quando Mattia Laschut, una guardia forestale in servizio, (nato nel 1916) tra il 1° giugno e il 14 agosto, riceve da Maria SS., mentre si trova in ginocchio davanti ad un quadro della Madonna del Perpetuo Soccorso, appeso ad un pino da tempo immemorabile, un’apparizione.

https://www.youtube.com/watch?v=wICp5c1TKn8

Al termine di un’Ave Maria, notò per terra delle rose bianche che facevano da tappeto per accogliere una Signora sorridente, bianco­vestita, cinta ai fianchi con una fascia azzurra, in atto di schiacciare col suo calcagno il capo del serpente e con l’indice della mano destra verso il quadro, scomparso e sostituito da una grande carta geografica del mondo senza i confini delle varie nazioni. Le sembianze erano quelle dell’Immacolata di Lourdes.

Mattia Laschut

Mattia Laschut

La carta geografica è coperta con tre colori: il colore azzurro indica il mare; il giallo le zone pianeggianti, e il verde i monti e le selve. Sotto la carta del mondo appare una tavoletta nera sulla quale vengono spiegati i cambiamenti che accadranno sulla carta del mondo. Egli avverte in tutto sette mutamenti. I pri­mi quattro e l’ultimoil settimo – riguardano tutti; il quinto e il sesto egli li può dire solo al santo Padre. La prima fase mostra i colori nel loro significato simbolico. Il colore verde segna il confine del Bene e della Speranza di Salvezza; il colore giallo, il Male e i Castighi. Sulla tavoletta sta scritto: “Le pianure sono peggiori, e quindi saranno distrutte prima… Le zone verdi vicine ai monti avranno prima la speranza della salvezza. Alla fine è scritto: “Fate Penitenza! Pregate per i sacerdoti! Recitate il Santo Rosario!”

La seconda immagine vedrà il Male che avanza nel mondo, per cui il colore giallo si allarga e cancella il verde. Nella terza figurazione il colore giallo som­merge e ricopre tutta la terra e dalle nubi cade una pioggia di fuoco. Lo scritto dice: “Se gli uomini non si correggeranno, verranno castighi e catastrofi paurose – sporadiche o frequenti – e gli uomini saranno spazzati via in varie maniere.

turzovka.2[…]Laschut vede giganteschi crateri ed esplo­sioni che scaraventano su dall’abisso un pauroso contenuto che scuote a distanza quanto sta attorno. Dove cade questa sostanza o questa mate­ria cessa ogni forma di vita. Tali sono le conse­guenze del paccato: Distruzione, deserto, morte spirituale di tutti i viventi. Paurosi sono i castighi, che vengono mo­strati a Laschut e che gli uomini si costruiscono con le loro mani. La scritta che appare sulla ta­voletta è un duro avvertimento: “Se gli uomini non si convertono, saranno tolti di mezzo con i castighi.”

La settima immagine è confortante. Essa mostra come sarebbe il mondo se gli uomini vi­vessero secondo i Comandi di Dio. Il globo è il­luminato dal sole, su di esso si vede una fioritu­ra, accordo e pace. Sulla cima sta la Nostra Si­gnora di Lourdes con il Rosario in mano, lo mo­stra a tutti i popoli come segno che con esso e per mezzo di esso possono raggiungere il benes­sere, la pace, la tranquillità. Questa salvezza vie­ne significata condizionatamente. Dipende tutto e solo dagli uomini, se faranno penitenza e cam­bieranno vita. Solo così si potranno salvare. Per questo motivo appunto la regina del Cielo scen­de a noi, per ammonirci, avvertirci, incoraggiar­ci e aiutarci, perchè la potenza del Maligno è paurosa.

earth_2_Wallpaper_fondo_schermo_Maria_Vergine_santissima_immacolata_Mary_immaculate_conception_1280I cambiamenti che si sono mostrati prima hanno messo in evidenza il suo tremendo domi­nio, ma incomparabilmente maggiore è la poten­za dell’Immacolata Concezione, dice Laschut. Lei calpesta e stritola con il suo calcagno il capo di Satana sempre! Dipende soltanto da noi il donarci tutti a Lei e darci da fare per vivere in tutto secondo il suo Cuore e il suo esempio.

L’emozione prese talmente Laschut che gli fece perdere i sensi e, quando dopo tre ore si riprese, trovò accanto a sé, per terra, un rosario. Si sentì guarito da tutte le sue infermità (reumi, sciatalgia, tosse cronica ecc.). Poi comprese che la Ma­donna aveva voluto indicargli tre mancanze da correggere:

1. curare e imparare la recita del santo Rosarío;

2. accogliere i sacramenti il più spesso possibile;

3. curare l’amicizia con tutti gli uomini.pace e perdono

Nello stesso giorno il veggente fece una visita a tutti i vicini con i quali aveva avuto in passato dei contrasti. Quando questi ultimi ricevettero la visita inaspettata dell’uomo pensarono che non fosse più normale. Il giorno seguente Mattia prese i sacramenti e iniziò una nuova vita nel segno di Cristo.

Prima di ritirarsi da quel luogo, la Madonna gli apparve ancora cinque volte. Per tre mesi il veggente tacque sulle apparizioni. Il 7 settem­bre si senti autorizzato a narrare per la prima volta la sua esperienza mistica; conseguentemente, numerosi fedeli si recarono in quel luogo in pellegrinaggio. Mattia raccontò e spiegò con grande discernimento il significato di quelle apparizioni e le sensazioni ricevute, poi predisse che sarebbe stato arrestato tre giorni dopo. Infatti il terzo giorno dopo questa profezia l’uomo fu internato come malato mentale. Dopo diversi accerta­menti e inutili pressioni per indurlo a ritrattare tutto quello che aveva dichiarato in pubblico, Mattia fu rilasciato. Nel dicembre del 1958 sul luogo delle apparizioni venne scoperta una fonte sorgiva.

apparizioni_mariane_html_m709ded03I messaggi, raccomandavano la penitenza, la preghiera per i sacerdoti e i religiosi e la recita del santo Rosario; preannunziavano anche in modo sconcertante i castighi che incombono sull’umanità peccatrice: “Se gli uomini non si correggeranno, verranno castighi e catastrofi paurose, sporadiche o frequenti, e gli uomini saranno spazzati via in varie maniere“.

Le autorità comuniste imposero il silenzio e misero in prigione il veggente, dichiarandolo pazzo, mentre l’autorità ecclesiastica sembrò favorevole, ma fino ad oggi non ha emesso nessun giudizio ufficiale. I pellegrini affluiscono sul luogo in ritmo crescente e proclamano miracoli di guarigioni, particolarmente da mali incurabili.

Ecco cosa scrisse Don Silvio Dellandrea nel resoconto sulle apparizioni di Turzovka il 20 dicembre 1978:

…Dei pellegrini si dirigono verso la sorgente dell’acqua, che sgorga a circa cento metri a oriente del luogo dell’apparizione e che fu sco­perta dal secondo veggente Jurai Kovalek. Le tre sorgenti sono sempre assiepate di gente. L’acqua è raccolta in tubature di ferro.

Maria sapeva bene che la gente qui è povera e non può neanche ottenere il permesso di costruirvi una grande chiesa, un grande Santuario. Ma questo c’è già! I grandi alberi di alto fusto formano le colonne della navata della chiesa, e le chiome di essi il tetto, mentre il semicerchio, elevato in fondo, forma una loggia ideale. Che qui si può veramente pregare lo dimostra il fatto che mol­tissima gente è profondamente raccolta. Si nota soprattutto come singoli uomini entrano in sce­na di volta in volta e guidano la preghiera, op­pure i singoli gruppi.

turzovka3Si era già altre volte osservato che Maria era sempre apparsa solo a dei bambini. Qui Lei è apparsa a tre uomini; e uomini sono ora, come si vede, la forza trainante dei pellegrinaggi. …

Don Silvio dell’Andrea riesce anche a fare un’intervista al primo veggente di Turzovka,  Laschut scoprendo che da bambino ebbe a soffrire spesso la fame rendendolo debole di stomaco, la sua istruzione religiosa era catastroficamente povera e lacunosa. Laschut per quattro anni militare aveva avuto tre decorazioni, alle quali però non ci teneva per niente, perchè non era affatto entu­siasta, nè aveva passione a fare il soldato.

“…Da due anni egli non si reca più sul luogo dell’apparizione. Motivo? Egli dice: “Se io vado là, tutti guardano a me, invece di pregare e pen­sare a Dio“! Laschout ha adempiuto all’incarico che ebbe dalla Madonna. Le apparizioni sono fi­nite da anni; ciononostante egli riceve visite da molta gente. C’è chi va da lui se è stato guarito, c’è chi ci va per avere qualche consiglio...”

“…Turzovka appartiene alla diocesi di Nitra in Slovacchia. Il Vescovo, mons. Netzej, all’inizio proibì di recarsi al luogo delle apparizioni a Turzovka; più tardi revocò questa proibizione. Nominato Arcivescovo, era sul punto di turzovka1recarsi a Roma in visita al Santo Padre. Mentre era in viaggio si ammalò improvvisamente a Praga, e morì l’anno 1968. Da allora la diocesi è gover­nata da un Amministratore Apostolico. L’Ordinariato Vescovile ha incaricato una commissione di redigere un protocollo, racco­gliendo dalla viva voce di Mattia Laschut sotto giuramento le dichiarazioni sue riguardanti le apparizioni. …”

“…Non trovo assolutamente un motivo per non credere alla testimonianza di un tale uomo. Purtroppo non abbiamo potuto parlare con gli altri due veggenti, perchè ambedue sono mor­ti. Kovalek morì appunto nel 1964; abbiamo tuttavia avuto l’occasione di parlare con sua figlia, la quale ci ha confermato che suo padre è l’autentico scopritore di queste sorgenti, e che prima non c’erano colà affatto delle sorgenti.

Il terzo veggente, Luigi Lasak, morì il 27 gennaio 1970. […] Maria era apparsa tre volte in sogno a Luigi Lasak, e gli aveva ordinato di scolpire una statua di Lei. Quale pretesa da un semplice minatore che non aveva la minima idea, di scultu­ra! Tutta la famiglia fu sottosopra e lo sconsigliò perchè temeva di fare una pubblica figuraccia. […]Poichè a Turzovka non c’è ancora un Santuario, questa statua rimane tutt’ora in casa di Lasak a Hultschin. Ciascuno turzovkapuò rendersi conto di per­sona di questo capolavoro. …”

“… I Comunisti sono, sì, i padroni di questo territorio; ma il cuore di questo popolo non appartiene a loro. Esso appartiene a Dio e a Maria, la Madre di Nostro Signore.

MESSAGGI

Io sono la Figlia dell’Eterno Padre. Io sono la Sposa dello Spirito Santo. Io sono la Madre del Figlio. Guardatemi bene! Voi vedete un taglio al Mio collo. Questo è il segno dell’odio di coloro che mi vogliono combattere e attaccare. Il Mio manto sta slacciato sulla spalla destra, perché possa essere lasciato cadere ogni momento per distenderlo su di voi.

Chi prega davanti alla Mia immagine, su questi io distendo il Mio manto come Figlia del Padre.

Dove viene portata la Mia immagine Miracolosa – chiese o abitazioni – là io lascio il Mio manto.

Chi mi invoca per nove volte con le parole:REGINA DI TURZOVKA, STENDI SU DI ME IL TUO MANTO!“, Io questo lo proteggo come Madre del Figlio.

Quando il Mio manto protesse l’Immagine Miracolosa, si formò uno spazio impenetrabile su di essa. Così Io formerò uno spazio impenetrabile su di voi con il Mio manto. In questo spazio voi potrete pregare, offrire e ricevere i Santi Sacramenti. Ma non dimenticate che fu la Vostra Regina a costruire questa chiesa.

Entro questo sacro recinto voi dovete offrire a Dio i vostri doni per mano Mia. Io nobilito i vostri doni e li trasmetto a Dio in vostra vece. Dio li accetta da me! – Io vi difendo dall’odio dei vostri nemici e da ogni male! – Dio non vi abbandona nelle fiamme ardenti, ma vi immerge nelle fiamme dell’Amore. Io vi conduco come REGINA e MADRE al RE del mondo, mio FIGLIO – Io provvedo per la vostra vita eterna e vi aiuterò.

Tratto dal sito www.chiesacattolica.it

Fonti: http://www.mariadinazareth.it/apparizione%20turzovka.htmhttp://www.preghiereagesuemaria.it/libri/turzovka%20la%20lourdes%20della%20cecoslovacchia.htm

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rivelazioni di Gesù a Mons. Michelini

ks_don_ottavio_michelini_1Un anno prima della sua morte Mons. Michelini ricevette un messaggio profetico relativo alla Chiesa e alla Massoneria, definendola la “Chiesa dei Demoni” 

Attraverso il libro “Confidenze di Gesù ad un Sacerdote” di Mons. Michelini, Gesù stesso confiderà l’esistenza di tre tipi di sacerdoti, parlerà della figura dei vescovi e degli errori fatali della Chiesa Cattolica

Figlio mio quante volte ti ho detto e ricordato che Lucifero e il suo stato maggiore fondano la loro attività ed il loro modo di essere scimmiottando Dio…. Io Gesù vero Dio e vero Uomo, ho fondato la mia Chiesa gerarchica… e gerarchica è la chiesa di Satana sulla terra, la Massoneria; Io Gesù bene e male - diavoloavevo disseminato fortezze spirituali in tutta la mia Chiesa… La Massoneria, la chiesa dei Demoni, ha disseminato nel mondo le sue Logge con capi e gregari al solo scopo di contrapporsi e combattere la mia Chiesa, ed essendo i demoni tali appunto perché ribelli a Dio, tutta la loro attività è ispirata e imperniata sulla ribellione e quindi sul contrario di quanto si compie nella Mia Chiesa.

La Massoneria voluta, sorretta e guidata dalle potenze oscure del male, sta raggiungendo il massimo livello della sua opera di demolizione della mia Chiesa operando all’interno e all’esterno; all’interno ha molti gregari al vertice e alla base, all’esterno come sempre mascherata dall’ipocrisia ma colpendo e iniettando col suo Massoneriapungiglione velenoso tutti coloro con cui viene a contatto; oggi poi, presentendo prossimo il grande scontro minutamente preparato da tanto tempo con subdola arte, non esita a manifestare ciò che ha sempre tenuto gelosamente nascosto, occultato.

Tacciano di pazzia coloro che sono rimasti e rimangono fermi nella Fede e nella fedeltà a Dio e alla Chiesa, che, anche se quasi interamente prigioniera di queste forze tenebrose infernali e terrestri. Resisterà e non sarà distrutta anzi, dalle sofferenze dell’ora attuale uscirà più bella e più luminosa come mai non fu.(Messaggio di Gesù del 6 novembre 1978)

Il 20 ottobre 1975 Gesù aveva lasciato un messaggio particolareggiato sulla figura dei sacerdoti suddividendoli in tre categorie.

Sacerdoti Santi

Figlio mio, scrivi. Vi sono tre categorie di sacerdoti. Vi sono bacio crocesacerdoti santi. Sacerdoti buoni, veramente buoni che vivono, in unione con Me, la Vita mia divina. Sono illuminati dalla Sapienza, guidati nelle loro pastorali fatiche dallo Spirito Santo. Seguono i miei insegnamenti comunicati a loro dal mio Vicario sulla terra, il Papa. Sono animati, vivificati dall’amore che è fuoco che purifica, che illumina e riscalda, che li trasforma e li unisce a Me come Io sono unito a Padre. Adempiono con diligenza il loro ministero sacerdotale, portando le anime a Me con la preghiera, con l’offerta, con la sofferenza. Sono cari al mio Cuore misericordioso e cari sono alla mia e vostra Mamma; sono oggetto della mia predilezione. L’umiltà che li anima ha attirato su di loro lo sguardo misericordioso mio, Verbo di Dio, del Padre e dello Spirito Santo. Per loro, per la loro pietà, molte pene sono state risparmiate agli uomini; hanno assicurato la mia protezione. Un posto e una corona li attendono in Paradiso.

Sacerdoti sbandati

La seconda categoria è quella degli sbandati, dei disorientati. Sono coloro che hanno molto di più a cuore gli affari del mondo, che Sacerdote.version-finalnon quelli di Dio. E sono tanti, figlio mio. Hanno tempo per tutto, per i loro umani affetti;  hanno tempo per gli svaghi, per letture nocive all’anima loro e che accrescono le ombre. Nessun tempo per pregare, per meditare. La loro vita non è vita di unione con Dio. Mancano del dono della Sapienza. Non vedono, non capiscono; insomma hanno orecchi ma non odono, hanno occhi ma non vedono. Il loro formalismo mimetizza una pratica di vita cristiana, svuotata dell’anima vera, senza vita di Grazia. Fra costoro le evasioni sono state molte. Moltissime saranno le fughe, le apostasie vere e proprie nell’ora non lontana della Giustizia. Molti in quell’ora riveleranno dinanzi al mondo la loro identità di Giuda. Ho detto davanti al mondo perché Io li conosco da sempre.

Il Padre li aspetta

abbraccio - eccomiMa li amo ugualmente, voglio la loro conversione. Il Padre li aspetta. Non ha che un desiderio, dire ad ognuno: “Vieni, o figlio, tutto è dimenticato, tutte le scorie del tuo animo sono bruciate dal mio Amore! Ma, proprio perché ti amo, non ti posso nascondere quale tremenda responsabilità sia resistere a Dio che ti aspetta, a Dio che ti ama, sino al punto di effondere in continuazione il suo Sangue prezioso per te. […] Ve lo ripeto, l’ora della misericordia sta per cedere all’ora della giustizia. […] E’ astuzia del vostro nemico, Satana, farvi credere morta la Giustizia divina, Misericordia e Giustizia in Me sono una cosa sola. Possibile tanta cecità?

Il Veleno di Satana

La terza categoria è formata da quei sacerdoti che si autoritengono intimamente buoni. Vivono come se fossero buoni, ma un velo li avvolge, il velo della loro presunzione per cui non vedono quella realtà interiore che spesso può fuggire agli uomini, ma non a Me, Dio. In altre parole: mancano della vera e sincera umiltà, quella umiltà che deve fare di voi altrettanti 89020_sacerdotefanciulli; manca la semplicità dell’umiltà. Ad essi il Padre mio nulla rivela. E’ difficile la loro conversione; la loro superbia è raffinata, rivestita di umiltà. Ma sotto quella pseudoumiltà, vi è il veleno di Satana, proprio come certi gioielli all’apparenza preziosi, ma sotto la velatura d’oro sta il metallo vile. Non credono che a se stessi, disdegnano e mal soffrono che qualcuno veda un poco più lontano di loro. Satana in molti modi tende i suoi lacci ai miei sacerdoti. Anche per questi bisogna pregare e soffrire, perché ardua è la loro conversione. Ora basta, figlio mio, vedo che sei stanco. Ti benedico e con Me ti benedicono la Madre mia e San Giuseppe.

Ma Gesù non si limitò a parlare a Mons. Michelini dei sacerdoti, tre giorni dopo, esattamente il  23 ottobre 1975, gli parlò anche dei vescovi e dei loro fatali errori.

CHI SONO I VESCOVI

I Vescovi sono coloro che Io, Sacerdote Eterno, ho chiamato per farli Vescovi_adn-400x300partecipi del mio Eterno Sacerdozio. I Vescovi sono i successori dei miei Apostoli . I Vescovi sono i capi delle chiese locali. I Vescovi, con a capo il Papa mio Vicario sulla terra, formano il collegio apostolico. I Vescovi, uniti al Papa, sono i depositari e i custodi, i diffusori e i difensori della mia Divina Parola.Andate e predicate il mio Vangelo a tutte le genti!” I Vescovi, con il Papa, sono gli amministratori dei frutti della Redenzione; perché partecipi della pienezza del mio Sacerdozio, dovrebbero tutti possedere il dono della sapienza. Ho detto: tutti dovrebbero possederlo. Purtroppo non è  così e quelli che lo possiedono, lo possiedono in gradazioni diverse, come la luce che non ha sempre la stessa intensità. Altra è la luce del sole in pieno meriggio, altro è il chiarore che proviene dalla luna, altra è la luce della lucerna e altra è la luce della lucciola.

vescovi_sin9Forse lo Spirito Santo è stato imparziale? No, figlio mio. Il grado della sapienza è in rapporto al grado della corrispondenza agli impulsi della grazia. Coloro che, con sensibilità attenta e vigilante, hanno risposto generosamente e coraggiosamente, a volte eroicamente e con perseveranza agli impulsi della grazia, non lasciandoli cadere nel vuoto, sono ripieni di sapienza. Chi meno ha corrisposto, meno ha ricevuto. Quelli che non la possiedono affatto vuol dire che hanno precluso la strada, allo Spirito Santo con la loro presunzione e, superbia. Radici di tutti i mali.

Semplicismo pesuntuoso

Figlio, i miei Apostoli, durante i tre anni vissuti accanto a Me, non fecero grandi progressi sulla via della perfezione. La ragione? Il semplicismo presuntuoso di cui era permeato il loro animo. risurrezione-chiamataLo confermano le stolte domande a Me rivolte in varie occasioni, eccezion fatta dell’apostolo prediletto, perché il suo animo puro, semplice, umile lo rese a Me sommamente caro e caro allo Spirito Santo che lo arricchì del dono della sapienza prima ancora della Pentecoste. Dopo la mia Risurrezione sono apparso alla Madre mia, alla Maddalena, a Lazzaro, ai discepoli di Emmaus e ad altri; non subito invece ai miei Apostoli i quali ne furono umiliati, pentiti ed anche un tantino risentiti. Questa lezione servì a farli rientrare in se stessi; servì ad indurli a riflettere sulla gravità della loro fuga, sul comportamento poco onorevole nel tempo della mia Passione. Il semplicismo prsuntuoso, di cui era permeato il loro animo, fu causa del pesante sonno da cui furono presi. Non stettero vigilanti, porgendo così il fianco all’agguato del Nemico che li vinse. Durante i quaranta giorni che precedettero la mia Ascensione, Io svuotai il loro orgoglio, li preparai al distacco dell’Ascensione, li preparai soprattutto a rendere disponibile il loro animo alla azione dello Spirito della sapienza. Conferii a loro il potere sacerdotale culminato con la pienezza del mio sacerdozio della Pentecoste.

Una crociata incessante.

crociatiLa presunzione è come un muro invalicabile che si erge tra Dio e l’anima. […]Nel Medio Evo si indissero crociate fra i cristiani per liberare il mio Sepolcro. Certo il mio Sepolcro è sacro perché ospitò il Corpo mio santissimo. Il Sepolcro mio però rimane un loculo, che non vale quanto vale un’anima il cui prezzo è infinito, il cui prezzo è il Mistero della mia Redenzione. Le crociate entrano nel piano del Mistero della salvezza in atto. Hanno la loro ragione di simbolo, una ragione fiugurativa; stanno ad indicare la necessità di condurre una crociata incessante contro il Principe delle tenebre e le sue tenebrose schiere. Satana è omicida nel senso più vero della parola.

Unico fine

La mia Incarnazione, la mia Passione e Morte, hanno come solo fine la liberazione delle anime dalla micidiale schiavitù di Satana. La partecipazione del mio Sacerdozio ai vescovi e ai sacerdoti san michele arcangelo1ha il solo scopo di farli corredentori nella lotta contro il potere delle Tenebre, in una crociata senza soste, condotta con sapienza, intelligenza e costanza, usando le armi da Me indicate con le parole ma soprattutto con l’esempio. Non vi sono alternative. Se nella mia Chiesa si fosse fatto buon uso di queste armi, ben altra sarebbe oggi la situazione nel mondo. Satana spadroneggia perché non è stato contrastato nella sua avanzata. Essere corredentori, vuol dire (se lo capissero bene vescovi e sacerdoti!) seguire Me sulla strada sicura della umiltà e della povertà della sofferenza e dell’amore, dell’obbedienza e della paternità ferma e stabile in difesa della verità, di cui essi sono con il mio Vicario depositari e custodi, in difesa della giustizia così conculcata e vilipesa.

Non possono i vescovi ignorare neppure per un istante che si nasce per morire, che si muore per iniziare la vera vita, la vita eterna. E’ a questa che bisogna indirizzare mente, cuore, energie; a questa vita eterna, che il Padre ha preparato e pagato con l’umiliazione della Incarnazione mia e della mia Immolazione sulla Croce. Non possono i vescovi e i miei sacerdoti ignorare, o dimenticare che il Nemico dell’uomo non si dà tregua e, giorno e notte, sferra i suoi attacchi per travolgere le anime nella perdizione. Non con le opere esteriori, non con l’eresia dell’azione o con altri mezzi inadeguati croce31all’asprezza della lotta contro un Nemico molto più forte e potente di loro. Io ho tracciato il piano di difesa che essi non hanno saputo attuare; guardando e seguendo Me sulla Croce, potrebbero attingere forza per fronteggiare e anche vincere il loro Avversario che non va sottovalutato.

Figlio, le contraddizioni in atto nella mia Chiesa, l’anarchia imperante, il capovolgimento e il pervertimento della dottrina e della morale, il disorientamento nel quale brancolano sacerdoti e fedeli, non sono senza causa. Ne vuoi qualche esempio? Osserva le sale cinematografiche. In chiesa si parla un linguaggio; nei cinema, ritenuti strutture essenziali, se ne parla un altro opposto. In chiesa si parla di Dio: nelle sale parrocchiali si divulgano spesse volte il materialismo, la sensualità, la violenza.

Nel precedente messaggio ho detto meglio senza preti anziché trasforare il seminario in vivai di eretici. Di chi la responsabilità di tanto male? Di questo caos? Una parte riguardevole cade su coloro che, disponendo dei poteri necessari, non hanno agito. Questa insipienza è tremenda. Sono inattivi, disarmati di fronte all’avanzata sacerdotetravolgente delle forze del Male. Eppure Io ho vinto il mondo. La Madre mia ha schiacciato la testa al Serpente per la sua umiltà. Solo uniti a me nell’umiltà, povertà, obbedienza e sofferenza, si può vincere il Nemico delle vostre anime. Ma quieto vivere, rispetto umano, interessi, timore di perder i favori della gente, hanno reso ciechi coloro che delle anime debbono essere guida e luce.

Quello che si dice del cinema, lo si può purtroppo dire di altre dolorosissime situazioni, per esempio per l’insegnamento religioso nelle scuole affidato a preti eretici. Sì! Quante sementi sono state gettate nell’animo di ragazzi e giovinette nell’età più critica e non sempre da sacerdoti di vita esemplare. Meglio sarebbe stato affidare questa delicatissima mansione a buoni laici (e molto bene ne sarebbe venuto) anziché a preti tramutati in demoni, in lupi rapaci.

La rigidità che tanti pastori hanno usato nel soffocare nel silenzio tanti interventi miei e della Madre mia in questa ora di tenebre, in quest’ora di Barabba, poteva essere usata con ragione in ben altre circostanze, con risultati migliori.

Cristo-SacerdoteErrori e immoralità sono propagandate direttamente ed indirettamente nelle strutture parrocchiali. I vescovi non hanno capito questo problema centrale della Chiesa? Non si rendono conto che hanno essi stessi spalancato le porte all’Avvessario di cui ancora dimostrano di non conoscere le astuzie, le insidie, la potenza e le seduzioni? Non si rendono conto delle tremende contraddizioni di cui è permeata la loro pastorale’ Il Nemico ha sferrato una grande battaglia con il materialismo, che è come la sua incarnazione; è riuscito nei suoi attacchi senza incontrare se non deboli contrattacchi.

Correre ai ripari

Figlio mio, è con grande amarezza che debbo fare questo richiamo, perché urge correre ai ripari per preparare gli animi con la preghiera e la penitenza. L’ora della Misericordia sta per cedere all’ora della Giustizia. E’ necessario correre ai ripari, almeno preparando le anime col renderle consapevoli, chè non al Padre mio deve misericordia6essere imputata l’ora grave che sta per scoccare, ma al loro peccato e al loro disarmo contro le forze del Male. E’ necessario agire senza indugi perché molte anime non siano travolte dalla oscurità della notte che sta per scendere. Non temere! Gridalo forte, chè gli uomini hanno orecchi per udire e non odono, hanno occhi per vedere e non vedono. La luce è spenta nei loro cuori. Ma non prevarranno le forze del Male! La mia Chiesa sarà purificata dalle follie della superbia umana e, alla fine, l’amore della Madre mia e vostra trionferanno.

Ti benedico, figlio. Prega, prega e offrimi le tue sofferenze.        

Fonte: “Confidenze di Gesù ad un Sacerdote”, di Mons. Ottavio Michelini a cura di “Profezie per il Terzo Millennio” – Maggio 2004

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Ven. Bartolomeo Holzhauser

 

 

Venerabile Bartolomeo Holzhauser

Venerabile Bartolomeo Holzhauser

Sacerdote fondatore e mistico (1613-1658) 20 maggio

Fondatore di una comunità religiosa, i Confratelli Uniti o, secondo Bartholomaeus_Holzhauserla denominazione ufficiale, l'”Institutum clericorum sæcularium in communi viventium”. Famoso per le sue visioni profetiche alcune delle quali si sono già realizzate e per l’interpretazione dell’Apocalisse.

Bartolomeo Holzhauser nacque il 24 agosto 1613 a Laugna, presso Augsburg in Bavaria, da Leonard e Catherine Holzhauser. La sua era una famiglia di undici figli, povera, molto pia e onesta. Fin da giovane ebbe un grande amore per i libri e una precoce vocazione per il sacerdozio. Il 9 luglio 1636 prese il Dottorato in Filosofia e quindi iniziò gli studi di teologia. Venne ordinato sacerdote nel 1639.

Fu anche fondatore di una comunità religiosa, i Confratelli Uniti o, secondo la denominazione ufficiale, l'”Institutum clericorum sæcularium in communi viventium”. Questo ordine condurrebbe una vita apostolica nella comunità e diventare modelli di perfezione sacerdotale e dirigenti zelanti del popolo. Il loro compito principale era quello di educare nei seminari. I membri della congregazione laica vivevano nei seminari o in gruppi di due o tre nelle parrocchie, con l’obbligo di seguire preghiere quotidiane ed esercizi. Non venivano ammesse donne e i fondi erano comuni. Al momento della sua morte, la comunità aveva i membri a Chiemsee , Salisburgo , Frisinga , Eichstätt, Würzburg e Magonza . L’istituto, tuttavia, si fece molti nemici e alla fine del XVIII secolo si estinse, dopo aver avuto 1.595 soci.

Molti fatti straordinari vennero riferiti su di lui, tra i quali anche straordinarie guarigioni. Alcuni dei suoi scritti dimostrano che ebbe il dono della profezia.
Morì il 20 maggio 1658, all’età di soli 45 anni, dopo una vita spesa al servizio di Dio e della sua gente. Qualche anno dopo la sua morte venne inviata a Roma una petizione Bartholomäus_Holzhauser_JSper la sua canonizzazione. In occasione del secondo centenario della sua morte, una grande festa si è tenuta presso Bingen, alla presenza del Vescovo di Magonza . Nel 1880 un nuovo monumento è stato eretto sopra la sua tomba presso la chiesa parrocchiale. Egli è stato dichiarato Venerabile dal Chiesa cattolica romana .

Le opere scritte da Bartolomeo sono: “Constitutiones et exercitia spiritualia Clericorum sæcularium in communi viventium”, “Epistola fundamentalis”, “De humilitate”, “Tractatus de discretione spiritnum”, “Documenta pro iis qui conversioni hæreticorum et infidelium se impendunt”, “Visiones”, “Interpretatio Apocalypsis usque ad cap. XV, v. 5”. Nel lavoro “Visiones” Bartolomeo raccoglie dieci sue visioni profetiche. Alcune di queste si sono già avverate, altre riguardano la “fine dei tempi”.

Ha interpretato il libro dell’Apocalisse come segue: Le sette stelle e dei sette candelabri visti da San Giovanni significano sette periodi della storia della Chiesa, dalla sua fondazione alla sua consumazione al giudizio finale. Questi periodi corrispondono alle sette chiese dell’Asia Minore , i sette giorni della registrazione Mosaico di creazione, i sette secoli prima di Cristo, e le sette doni dello Spirito Santo. Dal momento che, secondo lui, tutta la vita si sviluppa in sette tappe, così Dio ha fissato sette periodi per la rigenerazione.

LE PROFEZIE 

Le profezie riguardanti gli ultimi tempi del  Venerabile Bartolomeo Holzhauser, si devono ricercare nel quinto e sesto periodo.

Il quinto periodo della Chiesa, che iniziò attorno al 1520,…” Questo secondo il veggente sarà un tempo di grande tribolazione per gli uomini, una purificazione che avverrà come un castigo da parte di Dio a causa della rilassatezza nei precetti Holzhauser_und_SchönbornJSdivini e umani. “ I Sacri Canoni saranno completamente ignorati, e il Clero non rispetterà le leggi della Chiesa. Tutti si lasceranno trasportare e saranno indotti a credere e a fare ciò che più gli aggrada, secondo le esigenze della carne.[..] Metteranno in ridicolo la semplicità cristiana; la considereranno follia e assurdità, ma avranno il più grande riguardo per la conoscenza avanzata,e per l’abilità di offuscare gli assiomi della legge, i precetti morali, i Sacri Canoni e i dogmi religiosi con obiezioni insensate e argomentazioni elaborate. In conseguenza di ciò, nessun principio – per quanto santo, autentico, antico e sicuro possa essere – resterà scevro da censure, critica, false interpretazioni, modifiche e limitazioni fatte dagli uomini.[…] “...Questi sono i tempi cattivi…l’eresia è dappertutto, e i seguaci dell’eresia sono al potere quasi dappertutto. Vescovi, prelati e sacerdoti dicono che stanno facendo il loro dovere, che sono vigili e che vivono come si conviene al loro stato in vita. In tal modo, perciò, tutti loro cercano scuse.[…]

E’ a questo punto che secondo il Venerabile Bartolemeo ci sarà un vero e proprio colpo di scena: “… gli eretici e i tiranni verranno improvvisamente e inaspettatamente; irromperanno nella Chiesa mentre vescovi, prelati e sacerdoti sono addormentati. Entreranno in Italia e devasteranno Roma; bruceranno le chiese e distruggeranno tutto…”

Non è il primo tra i vari mistici a parlare di queste cose, ma sinceramente credo sia uno dei pochi che lo fa in modo davvero preciso e diretto. “”Non dovremmo temere, durante questo periodo, che i maomettani ritornino per mettere in atto i loro sinistri
Bartolomäus_Holzhausenprogetti contro la Chiesa latina? Durante questo periodo molti uomini
abuseranno della libertà di coscienza che gli è stata concessa.” 

Secondo il Venerabile Bartolomeo Holzhauser “Quando tutto sarà in rovina a causa della guerra; quando i cattolici saranno attaccati duramente da traditori della stessa religione ed eretici; quando alla Chiesa e ai suoi servi verranno negati i loro diritti, le monarchie saranno state abolite e i loro sovrani uccisi, allora la mano di Dio Onnipotente opererà un meraviglioso cambiamento, qualcosa di apparentemente impossibile, secondo la ragione umana…

Ecco dunque si dovrebbe aprire il sesto periodo. Un tempo di pace e di armonia dovuto proprio ad una riconciliazione dell’umanità con Dio sotto la guida di un unico grande Monarca dell’oriente come dell’occidente: “Sarà un cattolico e un discendente di Luigi IX, ma anche un discendente di un’antica famiglia imperiale germanica, nato in esilio. Egli regnerà sovrano nelle questioni temporali. Nello stesso tempo, il Papa regnerà sovrano nelle questioni spirituali. Le persecuzioni cesseranno e la giustizia regnerà…”.

Questo periodo sarà l’ultimo prima della venuta dell’Anticristo:

L’Anticristo verrà come Messia da una terra fra due mari, in oriente. Nascerà nel deserto; sua madre sarà una prostituta… ; sarà un profeta falso e Bartholomäus_Holzhauser,_Grabstätte,_1913,_2JSmenzognero e cercherà di salire al cielo come Elia. Inizierà la sua opera in oriente, come soldato e predicatore religioso, quando avrà trent’anni. L’Anticristo con il suo esercito conquisterà Roma, ucciderà il Papa e ne prenderà il trono. Restaurerà il regime turco distrutto dal Grande Monarca. Gli ebrei, sapendo dalla Bibbia che Gerusalemme sarà la sede del Messia, verranno da ogni dove e accetteranno l’Anticristo come Messia. Egli sarà capace di volare. Il suo volo inizierà dal Monte Calvario. Egli dirà alle folle che sta inseguendo Enoch ed Elia [che a quel tempo saranno ritornati sulla terra; N.d.R.] per ucciderli di nuovo”. 

Il Venerabile Bartolomeo Holzhauser è stato molto preciso nel descrivere modi e tempi nei quali tutto accadrà, a noi non resta che attendere con la consapevolezza che sapendo in anticipo ciò che potrebbe accadere, forse riusciremo ad evitare di lasciarci trascinare dagli eventi, rimanendo sempre cuore a cuore con il nostro Dio attraverso la preghiera, il digiuno e la penitenza.

Tratto da  Le profezie del Ven. Bartolomeo Holzhauser sul quale si possono trovare altri approfondimenti

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Fonti: http://profezie3m.altervista.org/ptm_c31g.htm#Venerabile Bartolomeo Holzhauser – Augsburg, Germania; http://en.wikipedia.org/wiki/Bartholomew_Holzhauser

FRANCESCO… ULTIMO PAPA?

FRANCESCO… ULTIMO PAPA?

apocalisse cavalliSecondo la visione di Papa Leone XIII Satana aveva ottenuto da Dio il permesso di tentare la Chiesa e gli uomini per un centinaio di anni. Santa Caterina Emmerich nelle sue profezie accenna a 2 papi, ma non è la sola, vi è infatti la profezia di un monaco russo del XVIII° e anche l’Apocalisse di Giovanni… Tutto sembra far pensare che questo pontificato sarà l’inizio di una dura battaglia, da vincere con il rosario in una mano e il crocifisso nell’altra come ci spiegherà il Montfort.

Il 13 Ottobre 1884 Leone XIII ebbe una visione mentre celebrava la Messa. Il Pontefice descrivendo con orrore questa visione disse che riguardava il futuro della Chiesa, un periodo di circa cento anni in avanti quando il potere di Satana avrebbe raggiunto il suo culmine. Di questo episodio sono note diverse versioni; in quella più comunemente terraaccettata si dice che Leone XIII avrebbe sentito due voci: una dolce e gentile, che lui additò come quella di Cristo, l’altra roca e aspra che doveva essere quella di Satana. In questo dialogo Satana affermava con orgoglio di poter distruggere la Chiesa, ma per fare questo chiedeva più tempo e più potere. Nostro Signore acconsentì alla richiesta e gli chiese di quanto tempo e di quanto potere avesse bisogno. Satana rispose che aveva bisogno di 75 o 100 anni e un maggior potere su coloro che si fossero messi al suo servizio. Nostro Signore accordò a Satana il tempo e il potere che chiedeva, dandogli piena libertà di disporne come voleva. Leone XIII rimase così scosso da questa esperienza che scrisse una preghiera in onore di San Michele per la protezione della Chiesa:

“San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell’inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime.”

Il pontefice dispose che questa preghiera fosse detta alla fine di ogni Messa. Questa disposizione venne seguita fino agli anni ‘60, quando, con la riforma della Messa attuata dal Concilio Vaticano II (1962-65), la preghiera venne definitivamente soppressa dalla liturgia.

Beata Anna Caterina Emmerich:anna caterinaemmerich

Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo.” (13 maggio 1820)

Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. […] devono pregare ferventemente… Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma.” (25 agosto 1820)

Il monaco Basilio di Kronstadt

monaco Basilio di KronstadtNel XVIII secolo, a San Pietroburgo fece questa strana profezia…

“Quando il vescovo di Roma assumerà due nomi (il riferimento fino ad ora sembrava si riferisse a Giovanni Paolo II; ma ora non potrebbe trattarsi di Francesco e dell’ormai vescovo emerito Benedetto XVI?) un impero sarà prossimo a crollare: quello della bestemmia. Ma sarebbe follia esultare di gioia, perché non sarà la fine ma l’inizio dei dolori:…le guerre strisceranno sulla terra come serpenti velenosi…” […] “Fintanto che ci sarà la preghiera pubblica, non accadrà niente; ma verrà il tempo in cui la preghiera pubblica cesserà. La gente dirà: le cose resteranno come sono. Sarà allora che accadrà la grande calamità…”

Apocalisse

Nel capitolo 11 si parla di due Testimoni…

[3]…Ma farò in modo che i miei due Testimoni, vestiti di sacco, compiano la loro missione di profeti per milleduecentosessanta giorni”. [4]Questi sono i due olivi e le due lampade che stanno davanti al Signore della terra. [5]Se qualcuno pensasse di far loro del male, uscirà dalla loro bocca un fuoco che divorerà i loro nemici. Così deve perire chiunque pensi di far loro del male. [6]Essi hanno il APOCALISSE.1jpgpotere di chiudere il cielo, perché non cada pioggia nei giorni del loro ministero profetico. Essi hanno anche potere di cambiar l’acqua in sangue e di colpire la terra con ogni sorta di flagelli tutte le volte che lo vorranno. [7]E quando poi avranno compiuto la loro testimonianza, la bestia che sale dall’Abisso farà guerra contro di loro, li vincerà e li ucciderà. […][10]… Gli abitanti della terra faranno festa su di loro, si rallegreranno e si scambieranno doni, perché questi due profeti erano il tormento degli abitanti della terra. 

Potrebbero essere papa Francesco e Benedetto XVI i due ulivi e le due lampade poste dal Signore sulla terra perchè attraverso il loro martirio essa venga purificata e liberata dall’influenza malefica di Satana?

San Luigi Maria Grignion de Montfort

(22 ottobre 1822) Dal “Trattato della Vera Devozione alla Santa Vergine

…dobbiamo sapere che saranno dei veri discepoli di Gesù Cristo, che camminano sulle orme della sua povertà, dell’umiltà, del disprezzo del mondo e della carità, insegnando la via stretta di Dio nella pura verità, seguendo il santo vangelo e non le massime del mondo, senza vivere in ansia né avere soggezione per nessuno, senza risparmiare, o farsi condizionare, o temere nessun mortale per potente che sia. Avranno nella loro bocca la spada a due tagli della parola di Dio; sulle loro spalle porteranno lo 2 Compagnia di Gesùstendardo della Croce, segnato dal sangue, il crocifisso nella mano destra e la corona del Rosario nella sinistra, sul loro cuore i santi nomi di Gesù e di Maria, e in tutta la loro condotta si ispireranno alla semplicità e alla mortificazione di Gesù Cristo. Ecco i grandi uomini che verranno, ma che Maria farà sorgere per ordine dell’Altissimo, per estendere il suo impero su quello dei non credenti, dei pagani, dei musulmani. …”

Sono parole davvero molto forti queste del Montfort, ma che ricordano molto il profilo dei gesuiti e il nostro papa Francesco è un gesuita. (vedi i dettagli e le caratteristiche di questo ordine http://biscobreak.altervista.org/2013/03/la-compagnia-di-gesu-i-gesuiti/)

Suor Marianne

Nel XVIII-XIX secolo, francese, scrisse:

Prima del grande combattimento i malvagi saranno i padroni. Essi commetteranno tutto il male in loro potere, ma non tanto quanto vorrebbero, perché non ne avranno il tempo. I cattolici buoni e fedeli, essendo meno numerosi, saranno sul punto di essere sterminati, ma un colpo dal Cielo li salverà. O potenza di Dio! O potenza di Dio! Tutti i malvagi periranno, e anche molti uomini buoni. O, quanto saranno spaventose queste calamità! Le chiese verranno chiuse… Queste prove non dureranno per molto tempo, perché nessuno potrebbe sopportarle. Quando tutto sembrerà perduto, tutto verrà salvato.”

fatima 3segreto

Fatima

Il famoso terzo segreto, rimane un’incognita, in quanto lo sventato attentato a Giovanni Paolo II ha fatto credere molti che questa profezia non si sia ancora avverata.

…Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in cima alla quale c’era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia; il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni…”.

I sogni di Don Bosco 

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Suor Anna Ali – Kenia

…e molti altri ancora più o meno noti, che sembra prendere forma un’unica terribile certezza e cioè che ci aspetta una grande battaglia! Ma ci sono state date anche le armi per combatterla, solo che l’umanità non sembra essere più abituata al sacrificio, alla preghiera, al digiuno, e forse per questo dovremo aspettarci tante sofferenze?

Ecco l’appello Divino n. 36 di Gesù a Suor Anna Alì, in Kenia dato il 12 Novembre 1987

Queste leggi inique delle nazioni hanno infranto la Legge di Dio. Il diavolo infiltrerà i suoi poteri malvagi all’interno delle nazioni e a un dato momento distruggerà la parte migliore del gregge… I governanti sono responsabili per tutta l’umanità, della salvezza del mondo o della sua distruzione.”

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Le profezie tratte dal sito: http://profezie3m.it/

 

 

 

Profezie sull’ultimo Papa

PROFEZIE SULL’ULTIMO PAPA 

Con le dimissioni di Benedetto XVI tornano alla mente le Pope Benedict, XVInumerose profezie che parlano proprio del destino della chiesa e del sommo pontefice. Tra queste la famosa lista di papi di San Malachia e della Monaca di Dresda e la profezia specifica  di Santa Caterina Emmerick.

San Malachia

eremita (c.a. 519-425 a.C.) 03 novembre

San Malachia è l’ultimo dei profeti minori della Bibbia, che gli ebrei chiamano per questo “Sigillo dei profeti” e proprio alla fine del suo libro troviamo una profezia messianica che parla di un messaggero del Signore inviato per ristabilire il giusto rapporto tra Dio e il suo popolo. 

Figlio di un insegnante irlandese. Alla morte dei genitori, divenne discepolo di un eremita, per poi essere indirizzato verso il sacerdozio. Fu scelto per predicare e introdurre delle riforme nella Chiesa irlandese. All’età di ventinove anni fu nominato vescovo di Connor, dove il popolo era cristiano solo di nome, ma ciò non lo trattenne dall’agire: predicò con fermezza e con bontà, e quando il popolo non andava in chiesa ad ascoltarlo, gli faceva visita in casa o nei campi. Papa Innocenzo II benedisse tutta la sua attività in Irlanda e lo nominò legato per quel paese. La sua è stata la prima canonizzazione pontificia di un irlandese.

Arnoldo_Wion_1595_Lignum_Vitae_p311E’ però  impossibile parlare di San Malachia senza ricordare le sue profezie sui papi; usando titoli e motti simbolici, vengono loro attribuite determinate caratteristiche, iniziando da Celestino II (1143- 1144) per terminare con l’ultimo papa, “Pietro il Romano”; furono menzionate per la prima volta nel 1595, da un benedettino, don Arnoldo de Wyon, che le attribuì a San Malachia, senza spiegare il motivo o neanche svelarne le fonti.  Nel XVII secolo, un gesuita sostenne che furono inventate da un seguace del cardinale Simoncelli durante il conclave del 1590, ma nel 1871 l’abate Cucherat affermò che erano state scritte da Malachia. Alban Butler dopo le sue ricerche afferma: “…la verità è che queste “profezie” sono certamente spurie, e S. Malachia non ha nulla a che vedere con esse.” Eppure la ricerca di questi contenuti è stata presa d’assalto dopo la notizia delle dimissioni di Benedetto XVI.

Malachia e la previsione dell’ultimo Papa

I motti relativi ai 74 papi e antipapi regnanti fino al 1590, cioè cinque anni prima della pubblicazione della profezia, sono accompagnati da un’interpretazione latina che Arnoldo Wion afferma di aver ricevuto dal domenicano Alfonso Chacón.[2] Spesso si tratta di piccoli enigmi o di veri e propri giochi di parola (vedi http://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_di_Malachia)

Dalla trasmissione Vojager

http://www.youtube.com/watch?v=QsXOYFeBz4c

http://www.youtube.com/watch?v=cx_KKnza9Q4

(la 3a parte è stata volutamente omessa in quanto non strettamente inerente al testo trattato)

LA MONACA DI DRESDAmonaca di dresda

Secondo il manoscritto scoperto nel 1808, sarebbe nata nel 1680, a Dresda, e sarebbe vissuta e morta giovanissima “in un convento sulle rive dell’Elba, poco lontano dal palazzo reale” all’età di ventisei anni nel 1706. Scrisse diverse lettere ai grandi personaggi del suo tempo (Clemente XI, Vittorio Amedeo II ecc.) contenenti dei messaggi profetici, che riguardano anche il nostro tempo. Di lei non si conosceva niente, solamente che era di Dresda e che era stata scelta come “messaggera ed anello di congiunzione” tra entità divine e il nostro mondo. Ella era semianalfabeta, così si dedusse che le lettere da lei scritte, lettere profetiche dirette ai potenti della Terra, dovevano essere state “vergate” in uno stato di trance, alcune testimonianze infatti  velano di ulteriore mistero la figura di questa veggente, che quando entrava in una dimensione di mistico deliquio parlava correttamente la lingua di Nostro Signore, il greco e il Latino.

Si trattò probabilmente di un personaggio carismatico, che seppe “vedere nella dimensione senza tempo, dove non ci sono i segreti di luogo, di lingua e di persona”. Secondo i suoi scritti, la fine del mondo dovrà compiersi nell’anno 3033 dopo Cristo, dopo un lungo periodo di degrado dell’umanità e di orrori. Ella colloca turbamenti fisici sulla Terra negli anni 2419, 2483, 2490, 2516 ecc. fino al 2953, quando il disastro sarà imminente. In quel periodo, si entrerà nell’era dello Spirito Santo (quelle precedenti sono quella del Padre e del Figlio), che, inevitabilmente sarà l’inizio della fine. Nella lettera a Federico I di Prussia predisse che “l’ultimo Pietro giungerà dalla tua terra”, ovvero dalla Prussia, regione storica oggi compresa tra i confini di Russia, Polonia, Lituania e Germania.

La veggente predice poi gli ultimi pontefici che precedono la nuova  età delle catacombe; per ogni pontefice c’è un simbolo. Giovanni XXIII è simboleggiato dal monaca Dresda 3“Cavallo rosso, segno del precursore” Paolo VI dal “Cavallo Nero, segno di Beniamino” Giovanni Paolo I dal “Cavallo Bianco, segno di pietà” Giovanni Paolo II “dall’angelo Mastro di Giosafat, con il segno dei dodici” Il successore con “Angelo della pietà con il segno del martirio” vi quindi un parallelo con le profezie di Malachia e altre, infatti secondo le profezie vi saranno ancora due pontefici prima della fine !

Altre profezie della Monaca di Dresda sono ancora più significative; tra queste va ricordata la “visione” sulla conversione della Russia.  La veggente vede difatti “bruciare e risorgere la Croce di Cristo sulla grande piazza della santa Russia”. Altri messaggi ci dicono che il successore di Pietro andrà a benedire il cuore della grande Russia”. La Monaca di Dresda insiste su questa profezia, dicendo che “sulla terra della santa Russia, il Salvatore verrà crocifisso e risorgerà sfolgorante di gloria   e la sua luce sarà la resurrezione di tutto il mondo”. Da notare che la conversione della Russia al cattolicesimo viene  predetta in moltissime altre profezie.

BEATA ANNA CATERINA EMMERICK

Anna Caterina Emmeric  infine parla di un ultimo Papamolto ammalato e debole” circondato da iniqui e traditori: “Parlai al Papa dei vescovi che presto dovevano essere nominati. Gli dissi anche che non doveva lasciare Roma. Se l’avesse fatto sarebbe stato il caos. Egli pensava che il male fosse inevitabile e che doveva partire per salvare molte cose… Era molto propenso a lasciare Roma, e veniva esortato insistentemente a farlo…”. E continua prevedendo un successore: “Vidi un nuovo Papa che sarà molto rigoroso. Egli si alienerà i vescovi freddi e tiepidi. Non è un romano, ma è italiano. Proviene da un luogo che non è lontano da Roma, e credo che venga da una famiglia devota e di sangue reale. Ma per qualche tempo dovranno esserci ancora molte lotte e agitazioni”.

Vedi anche:

Profezie della Beata Anna Caterina Emmerich

SUL DESTINO DELLA CHIESA E DELL’UMANITà

FRANCESCO… ULTIMO PAPA?

apocalisse cavalliSecondo la visione di Papa Leone XIII Satana aveva ottenuto da Dio il permesso di tentare la Chiesa e gli uomini per un centinaio di anni. Santa Caterina Emmerich nelle sue profezie accenna a 2 papima non è la sola, vi è infatti la profezia di un monaco russo del XVIII° e anche l’Apocalisse di Giovanni… Tutto sembra far pensare che questo pontificato sarà l’inizio di una dura battaglia, da vincere con il rosario in una mano e il crocifisso nell’altra come ci spiegherà il Montfort.

I PAPI DIMISSIONARI

Quali altri papi hanno rifiutato di portare avanti la Cattedra di Pietro e per quali ragioniIl caso più celebre è quello di Celestino I, ma non è stato l’unico e le motivazioni sono molteplici.

Fonti: Il primo grande dizionario dei santi di Alban Butler / http://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_di_Malachia; http://www.misteromania.it/profezie/monaca.htm

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Profezie della Beata Anna Caterina Emmerich

Profezie della Beata Anna Caterina Emmerich

 SUL DESTINO DELLA CHIESA E DELL’UMANITà

Anna Caterina Emmerich parla di conseguenze nefaste anna caterinaemmerichqualora il papa dovesse lasciare Roma, parla dell’influenza protestante, di guerre e sofferenze, ma di un cielo sempre attento e pronto ad intervenire in particolar modo attraverso l’intercessione attiva di una Vergine Maria in veste da combattente!

“Vidi anche il rapporto tra i due papi… Vidi quanto sarebbero state nefaste le conseguenze di questa falsa chiesa. L’ho veduta aumentare di dimensioni; eretici di ogni tipo venivano nella città [di Roma]. Il clero locale diventava tiepido, e vidi una grande oscurità… Allora la visione sembrò estendersi da ogni parte. Intere comunità cattoliche erano oppresse, assediate, confinate e private della loro libertà. Vidi molte chiese che venivano chiuse, dappertutto grandi sofferenze, guerre e spargimento di sangue. Una plebaglia selvaggia e ignorante si dava ad azioni violente. Ma tutto ciò non durò a lungo“. (13 maggio 1820)

“Vidi ancora una volta che la Chiesa di Pietro era minata da un piano elaborato dalla setta segreta, mentre le bufere la stavano danneggiando. Ma vidi anche che l’aiuto sarebbe arrivato quando le afflizioni avrebbero raggiunto il loro culmine. Vidi di nuovo la Beata Vergine ascendere sulla Chiesa e stendere il suo manto su di essa. Vidi un Papa che era mite e al tempo stesso molto fermo… Vidi un grande rinnovamento e la Chiesa che si librava in alto nel cielo”.

spietro“Vidi una strana chiesa che veniva costruita contro ogni regola… Non c’erano angeli a vigilare sulle operazioni di costruzione. In quella chiesa non c’era niente che venisse dall’alto… C’erano solo divisioni e caos. Si tratta probabilmente di una chiesa di umana creazione, che segue l’ultima moda, così come la nuova chiesa eterodossa di Roma, che sembra dello stesso tipo…”. (12 settembre 1820)

“Ho visto di nuovo la strana grande chiesa che veniva costruita là [a Roma]. Non c’era niente di santo in essa. Ho visto questo proprio come ho visto un movimento guidato da ecclesiastici a cui contribuivano angeli, santi ed altri cristiani. Ma là [nella strana chiesa] tutto il lavoro veniva fatto meccanicamente. Tutto veniva fatto secondo la ragione umana… Ho visto ogni genere di persone, cose, dottrine ed opinioni.

C’era qualcosa di orgoglioso, presuntuoso e violento in tutto ciò, ed essi sembravano avere molto successo. Io non vedevo un solo angelo o un santo che aiutasse nel lavoro. Ma sullo sfondo, in lontananza, vidi la sede di un popolo crudele armato di lance, e vidi una figura che rideva, che disse: “Costruitela pure quanto più solida potete; tanto noi la butteremo a terra“”. (12 settembre 1820)

“Vedo altri martiri, non ora ma in futuro… Vidi le sette segrete minare spietatamente la grande Chiesa. Vicino ad esse vidi una bestia orribile che saliva dal mare… In tutto il mondo le persone buone e devote, e specialmente il clero, erano vessate, oppresse e messe in prigione. Ebbi la sensazione che sarebbero diventate martiri un giorno. […] Tutti i nemici venivano inseguiti. Allora, vidi che la Chiesa veniva prontamente ricostruita, ed era magnifica più di prima“. (Agosto-ottobre 1820)papa_prega

“Vedo il Santo Padre in grande angoscia. Egli vive in un palazzo diverso da quello di prima e vi ammette solo un numero limitato di amici a lui vicini. Temo che il Santo Padre soffrirà molte altre prove prima di morire. Vedo che la falsa chiesa delle tenebre sta facendo progressi, e vedo la tremenda influenza che essa ha sulla gente. Il Santo Padre e la Chiesa sono veramente in una così grande afflizione che bisognerebbe implorare Dio giorno e notte”. (10 agosto 1820)

“La scorsa notte sono stata condotta a Roma dove il Santo Padre, immerso nel suo dolore, è ancora nascosto per evitare le incombenze pericolose. Egli è molto debole ed esausto per i dolori, le preoccupazioni e le preghiere. Ora può fidarsi solo di poche persone; è principalmente per questa ragione che deve nascondersi. Ma ha ancora con sé un anziano sacerdote di grande semplicità e devozione. Egli è suo amico, e per la sua semplicità non pensavano valesse la pena toglierlo di mezzo. Ma quest’uomo riceve molte grazie da Dio. Vede e si rende conto di molte cose che riferisce fedelmente al Santo Padre. Mi veniva chiesto di informarlo, mentre stava pregando, sui traditori e gli operatori di iniquità che facevano parte delle alte gerarchie dei servi che vivevano accanto a lui, così che egli potesse avvedersene”. […] Poi vidi un’apparizione della Madre di Dio, che disse che la tribolazione sarebbe stata molto grande. Aggiunse che queste persone devono pregare ferventemente... Devono pregare soprattutto perché la chiesa delle tenebre abbandoni Roma“. (25 agosto 1820)

chiesa-ostiglia“Vidi cose deplorevoli: stavano giocando d’azzardo, bevendo e parlando in chiesa; stavano anche corteggiando le donne. Ogni sorta di abomini venivano perpetrati là. I sacerdoti permettevano tutto e dicevano la Messa con molta irriverenza. Vidi che pochi di loro erano ancora pii, e solo pochi avevano una sana visione delle cose. Vidi anche degli ebrei che si trovavano sotto il portico della chiesa. Tutte queste cose mi diedero tanta tristezza”. (27 settembre 1820)

La Chiesa si trova in grande pericolo. Dobbiamo pregare affinché il Papa non lasci Roma; ne risulterebbero innumerevoli mali se lo facesse. Ora stanno pretendendo qualcosa da lui. La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto. Ora vedo che in questo luogo la Chiesa viene minata in maniera così astuta che rimangono a mala pena un centinaio di sacerdoti che non siano stati ingannati. Tutti loro lavorano alla distruzione, persino il clero. Si avvicina una grande devastazione”. (1 ottobre 1820)

Egli disse, fra le altre cose, che questo trasferimento della Chiesa da un luogo ad un altro significava che essa sarebbe sembrata in completo declino. Ma sarebbe risorta. Anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui consigli e sull’intelligenza umani. Mi fece anche vedere che non era rimasto quasi nessun cristiano, nell’antico significato della parola”. (4 ottobre 1820)

[…] “Ho anche visto le varie regioni della terra. La mia Guida [Gesù] nominò l’Europa e, indicando una regione piccola e sabbiosa, espresse queste sorprendenti parole: “Ecco la Prussia, il nemico“. Poi mi mostrò un altro luogo, a nord, e disse: “questa è Moskva, la terra di Mosca, che porta molti mali“. (1820-1821) Comunione-in-mano

[…]Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione. In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre”. (1820)

“[…] Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano”. (1820-1821)

“Vidi un nuovo Papa che sarà molto rigoroso. Egli si alienerà i vescovi freddi e tiepidi. Non è un romano, ma è italiano. Proviene da un luogo che non è lontano da Roma, e credo che venga da una famiglia devota e di sangue reale. Ma per qualche tempo dovranno esserci ancora molte lotte e agitazioni”. (27 gennaio 1822)

“Verranno tempi molto cattivi, nei quali i non cattolici svieranno molte persone. Ne risulterà una grande confusione. Vidi anche la battaglia. I nemici erano molto più numerosi, ma il piccolo esercito di fedeli ne abbatté file intere [di soldati nemici]. Durante la battaglia, la Madonna si trovava in piedi su una collina, e indossava un’armatura. Era una guerra terribile. Alla fine, solo pochi combattenti per la giusta causa erano sopravvissuti, ma la vittoria era la loro“. (22 ottobre 1822)

papa“Vorrei che fosse qui il tempo in cui regnerà il Papa vestito di rosso. Vedo gli apostoli, non quelli del passato ma gli apostoli degli ultimi tempi e mi sembra che il Papa sia fra loro.”

“Nel centro dell’inferno ho visto un abisso buio e dall’aspetto orribile e dentro di esso era stato gettato Lucifero, dopo essere stato assicurato saldamente a delle catene…Dio stesso aveva decretato questo; e mi è stato anche detto, se ricordo bene, che egli verrà liberato per un certo periodo cinquanta o sessanta anni prima dell’anno di Cristo 2000. Mi vennero indicate le date di molti altri eventi che non riesco a ricordare; ma un certo numero di demoni dovranno essere liberati molto prima di Lucifero, in modo che tentino gli uomini e servano come strumenti della vendetta divina.”

“Un uomo dal viso pallido fluttuava lentamente al di sopra della terra e, sciogliendo i drappi che avvolgevano la sua spada, li gettò sulle città addormentate, che vennero legate da questi. Questa figura gettò la pestilenza sulla Russia, l’Italia e la Spagna. Attorno a Berlino vi era un fiocco rosso e da lì venne in Westfalia. Ora la spada dell’uomo era sguainata, strisce rosse come il sangue pendevano dall’impugnatura e il sangue che grondava da questa cadeva sulla Westfalia”.

Gli ebrei ritorneranno in Palestina e diverranno cristiani verso la fine del mondo.

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Fonte: http://profezie3m.altervista.org/ptm_profx_emmerich.htm

 

 

 

 

I SOGNI E I MISTERI DI DON BOSCO

I sogni e i misteri di don Bosco

Qual è il valore da assegnarsi ai sogni profetici del fondatore DON BOSCOdei salesiani? Sono parabole oratorie o vere visioni? Nel famosissimo sogno delle due colonne si parla davvero dell’assassinio di un papa? Cosa gli rivelarono le anime del Purgatorio. E quali straordinari misteri si celavano sotto l’umiltà della sua vita apostolica?

31 gennaio

« A 9 anni ho fatto un sogno. Mi pareva di essere vicino a casa, in un cortile molto vasto, dove si divertiva una gran quantità di ragazzi. Alcuni ridevano, altri giocavano, non pochi bestemmiavano. Al sentire le bestemmie, mi slanciai in mezzo a loro. Cercai di farli tacere usando pugni e parole. In quel momento apparve un uomo maestoso, vestito nobilmente. Un manto bianco gli copriva tutta la persona. La sua faccia era così luminosa che non riuscivo a fissarla. Egli mi chiamò per nome e mi ordinò di mettermi a capo di quei ragazzi. Aggiunse: «Dovrai farteli amici non con le percosse ma con la mansuetudine e la carità. Su, parla, spiegagli che il peccato è una cosa cattiva e che l’amicizia con il Signore è un bene prezioso». Confuso e spaventato risposi che io ero un ragazzo povero e ignorante, che non ero capace di parlare di religione a quei monelli. In quel momento i ragazzi cessarono le risse, gli schiamazzi e le bestemmie, e si raccolsero tutti intorno a colui che parlava. Quasi senza sapere cosa facessi gli domandai: «Chi siete voi, che mi comandate cose impossibili?» «Proprio perché queste cose ti sembrano impossibili – rispose – dovrai renderle possibili con l’obbedienza e acquistando la scienza». «Come potrò acquistare la scienza?». «Io ti darò la maestra. Sotto la sua guida si diventa sapienti, ma senza di lei anche chi è sapiente diventa un povero ignorante». «Ma chi siete voi?». «Io sono il figlio di colei che tua madre ti sogno_don_bosco1insegnò a salutare tre volte al giorno». «La mamma mi dice sempre di non stare con quelli che non conosco, senza il suo permesso. Perciò ditemi il vostro nome.» «Il mio nome domandalo a mia madre.» In quel momento ho visto vicino a lui una donna maestosa, vestita di un manto che risplendeva da tutte le parti, come se in ogni punto ci fosse una stella luminosissima. Vedendomi sempre più confuso, mi fece cenno di andarle vicino, mi prese con bontà per mano e mi disse: «Guarda» Guardai e mi accorsi che quei ragazzi erano tutti scomparsi. Al loro posto c’era una moltitudine di capretti, cani, gatti, orsi e parecchi altri animali. La donna maestosa mi disse: «Ecco il tuo campo, ecco dove devi lavorare. Cresci umile, forte e robusto, e ciò che adesso vedrai succedere a questi animali, tu lo dovrai fare per i miei figli.» Guardai ancora, ed ecco che al posto di animali feroci comparvero altrettanti agnelli mansueti, che saltellavano, correvano, belavano, facevano festa attorno a quell’uomo e a quella signora. A quel punto nel sogno mi misi a piangere. Dissi a quella signora che non capivo tutte quelle cose. Allora mi pose una mano sul capo e mi disse: «A suo tempo, tutto comprenderai.»

DON BOSCO E L’AVE MARIA

(La promessa di San Giovanni Bosco e la sua preghiera)

I sogni profetici del santo non sempre si rivelavano presto e chiaramente, rimanendo spesso enigmatici a lungo e riguardando talora fatti che non si sono verificati. Una volta sognò un grande e minaccioso rospo con una striscia rossa (simboleggiante forse il timore dell’avanzata bolscevica) e un’altra volta gli apparve in sogno un uomo dai lineamenti europoidi fatto prigioniero e ucciso da un gruppo di selvaggi (simboleggiava forse la minacciosa avanzata di una civiltà extra-europea?). In un’altra occasione, don Bosco sognò di trovarsi in San Pietro, in una grande nicchia sotto il cornicione, alla destra della navata centrale; non sapeva e non comprendeva il motivo della sua presenza ivi, chiese aiuto, ma nessuno gli prestava attenzione. Che significava? Oggi sappiamo che, in quella nicchia, si trova la grande statua dedicata a don Bosco.

Don Bosco e i suoi ragazzi

Tra i misteri della vita di questo grande santo, vi è annoverata altresì la resurrezione di un giovine, come venne tramandato dalla marchesa Maria Fassati; secondo la testimonianza, il religioso fu chiamato per assistere un ragazzo ammalato del suo oratorio, ma non poté giungere che il giorno seguente, quando apprese della morte delgiovane. Chiese e ottenne di poter salire nella stanza ove la salma era stata deposta in attesa delle esequie. Come affermò lo stesso don Bosco, all’entrare nella camera, gli balenò alla mente il pensiero che non fosse morto e lo chiamò per nome: il giovine riprese vita, raccontando di esser stato riportato indietro dal santo prima di subire il giudizio divino per una confessione mal fatta; quando ebbe finalmente modo di confessare il peccato commesso a don Bosco, il ragazzo dolcemente rese l’anima a Dio. Il religioso dimostrò soventegrande attenzione verso gli angeli custodi, tentando di incentivarne il culto tra i ragazzi con cui viveva e lavorava quotidianamente. Il 31 agosto 1844 avvertì la moglie dell’ambasciatore del Portogallo di raccomandarsi al suo angelo custode poiché, nella stessa giornata, doveva viaggiare: la signora partì comunque in carrozza con la figlia e la domestica ma, durante il viaggio, i cavalli si imbizzarrirono senza che il cocchiere potesse fermarli; la donna si ricordò dell’avvertimento del santo e invocò così il suo angelo custode: i cavalli all’istante si calmarono. Uno dei suoi ragazzi, mentre un giorno lavorava in un cantiere, fu coinvolto in un grave incidente: a causa del crollo di un’impalcatura: tutti i muratori che si trovavano sopra perirono, mentre il ragazzo in questione si salvò dopo aver invocato il suo angelo custode. Nell’insieme dei fatti straordinari che costellarono la vita di questo grande santo cattolico, vi è la presenza di un cane nero che sempre appariva quando il religioso era in pericolo, scacciando i malintenzionati con il suo aspetto inquietante.

 Don Bosco fu infatti oggetto di ripetuti attentati contro la sua persona, orditi da quanti volevano fermare la sua grande e santa don bosco e il cane neroopera: ebbene, quando qualcuno lo aggrediva o tentava di ucciderlo, il cane appariva dal nulla e allontanava gli aggressori. Il religioso mise nome “Grigio” a quel cane, che gli fu accanto per più di trent’anni, e riteneva che, sotto le sue spoglie, vi fosse il suo angelo custode.
“…l’altra sera, prima di assopirmi pensavo al modo di esistere dell’anima nell’altra vita, divisa dal corpo e così mi addormentai. Allora mi parve di udirmi chiamare da una persona ferma sulla via e la quale mi invitasse a vedere quanto desideravo. Arrivammo con la rapidità del pensiero, davanti a un grandioso palazzo, dove entrammo di volo per visitarlo. Rimasto poi senza guida, passai sotto un elegante porticato e quindi salii le scale. Poco dopo mi trovai in un appartamento principesco. […] vidi maestosamente assiso sopra un seggiolone un Vescovo in atteggiamento di dare udienza. Mi avvicinai rispettosamente a lui, che riconobbi: era un prelato morto due anni prima, ma il suo aspetto era florido e ineffabilmente bello. Il veggente l’ossequiò e poi gli chiese come mai egli si trovasse là. L’interrogato rispose di trovarsi in un luogo di salvamento ma di non aver ancora visto Dio; che quindi si raccomandava ai suoi suffragi.[…] come gli disse lo stesso Presule, i giudizi divini sono diversi da quelli del mondo. Pregato dal veggente che gli suggerisse qualche buon pensiero per i suoi giovani, il Vescovo rispose:

Giovanni Bosco

Dite loro che salvino l’anima, poiché il resto non giova affatto. Per salvarla, bisogna che siano buoni, ubbidienti, modesti e pii; che si confessino bene e si comunichino frequentemente con la massima devozione. Raccomandate loro che non si lascino ingannare dalle apparenze del mondo, poiché tutto è vanità e afflizione di spirito. Dite che coltivino la purezza: la virtù che più splende in paradiso; suggerite che, per praticarla, occorrono ubbidienza, ritiratezza, preghiera e fuga dall’ozio. I giovani credono che i piaceri, le gioie e le amicizie del mondo possono renderli felici e quindi non aspettano che il momento di goder questi piaceri. Si ricordino invece che tutto passa. Si abituino a vedere le cose mondane non come sembrano, ma come sono”.

Richiesto dal veggente che significato avesse la nebbia la quale velava la vista di molti giovani, l’interrogato rispose:

Siccome la virtù che maggiormente splende in Paradiso è la purezza, così l’oscurità e la nebbia sono prodotte principalmente dal peccato dell’ immodestia e dell’impurità. Esse formano come una densa nube e una nebbia così fitta da togliere la vista e da impedire ai giovani di scorgere il precipizio al quale vanno incontro. Dite perciò loro che conservino gelosamente le virtù della purezza, poiché quanti la conserveranno fioriranno come gigli nella Gerusalemme celeste”. […]la divina Giustizia esige da ogni anima in grazia, che essa paghi tutti i suoi debiti prima di essere introdotta in Cielo.”

È risaputo che il santo fondatore dei Salesiani aveva una spiccata facoltà profetica attraverso i sogni, anzi raccomandava ai suoi giovani di considerarli con molta attenzione, poiché l’anima a volte attraverso il sogno invia dal profondo preziosi e simbolici avverti-menti. Don Bosco rivolgendosi ai ragazzi dell’Oratorio, il 30 maggio 1862, ne raccontò uno davvero significativo; disse d’aver sognato d’essere..

57-Sogno-Due-Colonne-Don-Bosco

«sulla spiaggia del mare, o meglio, sopra uno scoglio isolato e di non vedere altro spazio di terra, se non quello che vi sta sotto i piedi.

-navi schierate a battaglia.

– due robuste colonne, altissime distanti l’una dall’altra.

Sopra di una vi è la statua della Vergine Immacolata con la dicitura in basso: « Aiuto dei Cristiani », e sull’altra che è molto più alta, sta l’Ostia Immacolata con un’altra dicitura:

« Salvezza dei Credenti ».

Don Bosco e Don Rua commentarono così il sogno: « Mi pare che la nave sia la Chiesa di cui il Papa è il Capo(comandante) : le navi sono gli uomini, il mare è questo mondo.

Quelli che difendono la grossa nave sono i buoni, affezionati alla Santa Sede, gli altri sono i suoi nemici, che con ogni sorta di armi tentano di annientarla.

Le due colonne di salvezza mi sembra che siano la devozione a Maria Immacolata e al Santissimo Sacramento dell’Eucarestia ».

Il combattimento divampa sempre più accanito… l’urto è violento Quand’ecco che il Papa, colpito gravemente, cade. Subito coloro che stanno con lui, corrono ad aiutarlo e lo rialzano ». «Il Papa è colpito la seconda volta, cade di nuovo e muore ».

« Un grido di vittoria e di gioia si alza dai nemici (della Chiesa) sulle loro navi dilaga le-due-colonne-01-la-zatteraun indicibile tripudio. Ma appena morto il Pontefice, un altro Papa sottentra al suo posto. I piloti radunati lo hanno eletto così rapidamente, che la nota della morte del Papa giunge con la notizia dell’elezione del successore. Gli avversari incominciano a perdersi di
coraggio. II nuovo Papa sbaragliando e superando ogni ostacolo, guida la nave sino alle due colonne e, giunto in mezzo ad esse, lega la nave con una catena che pendeva dalla prora… Allora succede un grande rivolgimento » vi sarà una grande calma, regnerà la pace: una calma sovrana.

Alla fine del sogno il Santo torinese si rattristava spiegando che le navi dei nemici sono le persecuzioni che si preparano gravissime contro la Chiesa e tremendi travagli e diceva:« Quello che finora fu, è quasi nulla a confronto di ciò che dovrà accadere ».

E per questo vogliamo che il suo avvertimento profetico sia conosciuto, non solo per il credente, ma far sì che non sia vano l’avviso, frutto del carisma, del dono della profezia che I’Onnìpotente ha donato a pochi con l’obbligo di diffonderli tra tutti. 

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Fonti: Massimo Centini, “Misteri d’Italia”, Newton Compton Editori, Roma, settembre 2006 /don Marcello Stanzione / Gli anni futuri – Autore:Renucio Boscolo Casa editrice: MEB