Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 15a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

4° LIBRO (15a parte)

da pagina 40 a pag. 116

Approfittando della conversione di Maria Maddalena, Gesù approfondisce l’argomento insegnando quelle che sono le fasi necessarie per la salvezza di un’anima, per la nostra e quella altrui.

(Commento di tre episodi sulla conversione di Maria di Magdala) Dio … non fa differenze fra peccato e peccato mortale. Il peccato lo addolora, quale che sia. Il pentimento lo rende lieto e pronto al perdono. La resistenza alla Grazia lo rende inesorabilmente severo, perchè la Giustizia non può perdonare all’impenitente che muore tale nonostante tutti gli aiuti avuti perché si convertisse. Ma delle mancate conversioni, se non la metà almeno i quattro decimi, sono causa prima la trascuranza dei preposti al convertire, un male inteso e bugiardo zelo che è tenda messa su un reale egoismo e orgoglio, per cui si sta tranquilli nel proprio asilo senza scendere fra il fango per strapparne un cuore. …

l’orgoglio è impurità di mente, … l’anticarità è impurità di cuore… 

Gesù e i discepoliDovete avere per tutti uno stesso cuore. … il Male odia il Bene, … il perdono è più utile del rancore, e il compatimento dell’inesorabilità. Venite a Chi perdona. Abbiate fede in Chi compatisce. … dopo la promessa di perdono, ecco la Sapienza che parla e dice ciò che è lecito o non lecito, e richiama e scuote. Non per durezza. Ma per sollecitudine materna di salvare. … Se la Carità usasse con voi i modi che voi usate con Lei, guai alle vostre anime!

Tutti i cristiani sono molto uomini, anche i santi della Terra lo sono, sebbene in maniera minore. Qualcosa di umano sopravvive anche nei perfetti. Ma gli apostoli non erano ancora tali. I loro pensieri erano compenetrati di umano. Io li portavo in alto. Ma il peso della loro umanità li riportava in basso.

Io fui sulla strada di Emmaus mentre ero nel Cenacolo; e l’ora delle due presenze confrontate fra apostoli e discepoli, fu una delle ragioni che più li scosse, svellendoli dai loro lacci e scaglionandoli nella via del Cristo.

Non avere discorsi cattivi neppure col nostro interno. Poiché Dio vede, e Dio deve vedere un interno puro per potervi scendere e farvi dimora. … 

discepoli1Necessità prima e condizione prima per avere Dio con noi è non aver rancore e sapere perdonare. Necessità seconda saper riconoscere che anche noi, o chi è nostro, è colpevole. Non vedere solo le colpe altrui. Necessità terza saper conservarsi grati e fedeli, dopo aver avuto grazia, per giustizia verso l’Eterno. Infelici quelli che, a grazia ottenuta, sono peggio dei cani e non si ricordano del loro Benefattore, mentre l’animale se ne ricorda!

… il Signore … Non esige conversioni fulminee. Non pretende l’assoluto da un cuore. Sa attendere. E sa accontentarsi. E mentre attende che la perduta ritrovi la via, la folle la ragione, si accontenta di quanto le può dare la madre sconvolta. … Vi è sempre qualcuno per cui l’apostolo si affatica invano. Ma non devono, queste sconfitte, far perdere lena. Altra cosa che deve assolutamente praticare l’apostolo è l’amore.  … non deve limitarsi a pregare, deve agire. …Per conquistare un’anima occorre sapere amare. Per conquistare un’anima occorre portarla ad amare. Amare il bene ripudiando i suoi poveri amori di peccato.

Le tre fasi della salvazione di un’anima sono:

Essere integerrimi per poter parlare senza timore d’esser posti a tacere. … la parola deve, come vomere tagliente, ferire per aprire. E in verità vi dico che il cuore dell’apostolo buono si ferisce e sanguina per il dolore di voler ferire per aprire. Ma anche questo dolore è fecondo. Col sangue e il pianto dell’apostolo si fa fertile la zolla incolta.

ABBRACCIO1Seconda qualità: operare anche là dove uno, men compreso della sua missione, fuggirebbe. …

Terzo punto: non appena l’anima … osa venire timidamente, … l’apostolo abbia un cuore più grande del mare, più dolce di un cuore di mamma, … Se avrete Dio in voi – Dio che è Carità – troverete facilmente le parole di carità da dire alle anime. … Fatevi soma per le altrui debolezze. L’apostolo deve portare le sue e quelle altrui, insieme alle croci sue e altrui.

Deponi superbia di mente e lussuria di carne. Queste sono lebbre ben più fetide di quelle della vostra persona. Di quest’ultima il mio tocco vi può guarire perché per essa mi invocate, ma della lebbra dello spirito no, perché voi di questa non volete guarire perché vi piace. Costei vi vuole.

Molto, molto, molto è perdonato a chi molto ama. A chi molto mi ama.

GiulioCesare-Incoronazione_Low(Risposta di Gesù su cosa pensa dell’abuso di Cesare) Cesare è ciò che è perché così vuole Iddio. Ricorda il profeta Isaia. Non chiama egli, per ispirazione divina, Assur “bastone” della sua collera? La Verga che punisce il popolo di Dio che troppo s’è staccato da Dio ed ha la finzione per sua veste e per suo spirito? E non dice che, dopo averlo usato per punizione, lo spezzerà perché esso del suo compito se ne sarà abusato, divenendo di troppo superbo e feroce?”

(Rivolto alla Valtorta) Sempre, o Maria, io vengo quando uno “applica il suo cuore a comprendere”.  … che l’uomo non comprenda non deve sgomentare, Maria. Dio comprende. E basta per il Cielo. La gloria che viene dagli uomini non aumenta di un grammo la gloria che è sorte degli eletti in Paradiso. Ricordalo sempre.

I buoni non criticano. Mai. Comprendono.

Sforzatevi a superare voi stessi, a calcare la vostra umanità per fare trionfare lo spirito. Assimilate non solo la mia parola, ma lo spirito di essa, ossia santificatevi per essa e poi tutto potrete. … Nella verità, nell’onestà, nella condotta morale, non ci sono adattamenti e transazioni…

(Gesù a MartaTua sorella è andata a gustarsi la sua gioia, avvolgendosi di una solitudine santa perché è in lei il supersensibile pudore dei redenti. Te l’ho detto in anticipo. Non può sopportare lo sguardo dolce ma indagatore dei parenti sulla sua nuova veste di sposa della Grazia. E ciò che Io dico è sempre vero. Mi devi credere. “Si, Signore, si. Ma la mia Maria è troppo, troppo stata del demonio. Egli l’ha ripresa subito, marta e maria2egli… Egli si vendica su te della preda perduta per sempre. Devo dunque vedere che tu, la forte, divieni sua preda per un folle sgomento senza ragione d’essere? Devo vedere che per lei, che ora crede in Me, tu perdi la tua bella fede che sempre ti ho conosciuta? Marta! … Non sai che, quando è costretto ad abbandonare la preda per una vittoria di Dio su di lui, esso si dà subito da fare … per trovare altre prede? Non sai che sono le torture di un terzo, che resiste agli assalti perché è buono e fedele, quelle che consolidano la guarigione di un altro spirito? … tutto segue una legge eterna di dipendenze e di conseguenze, per cui l’atto di uno ha ripercussioni naturali e soprannaturali vastissime? Tu piangi qui, tu qui conosci il dubbio atroce, e resti fedele al tuo Cristo anche in quest’ora di tenebre. Là, in un punto vicino a te ignoto, Maria sente dissolversi l’ultimo dubbio sulla infinità del perdono avuto, e il suo pianto si muta in sorriso e le sue ombre in luce. E’ il tuo tormento che l’ha guidata là dove è pace, là dove si rigenerano le anime presso la Generatrice senza macchia, presso quella che è tanto Vita da avere ottenuto di avere dato al mondo il Cristo che è la Vita. Tua sorella è da mia Madre.     

Maria soffre, Gesù, nel sentire che deve venire in certe città. Bisogna capirla… Lo dico più per i discepoli che per Te, Maestro”, dice umile e affannata Marta.

E’ vero, Marta. Ma così deve avvenire. Se ella non affronta subito il mondo e non strozza quell’orrendo aguzzino del rispetto umano, rimane paralizzata la sua eroica conversione. Subito e con noi.” …

Io più di tutti la capisco. Nei posti dove peccammo è molto meritorio vivere. Le persone sanno chi siamo! … E’ una tortura. Ma è anche una giustizia e una gloria resistere lì. Appunto perché è palese in noi la potenza di Dio, noi siamo oggetto di conversioni anche senza usare parole”, dice Matteo.s.maria.maddalena

(Gesù) Tu vedi, Marta, che tua sorella è compresa da tutti e amata da tutti. E lo sarà sempre più. Lei diverrà un segno indicatore per tante anime colpevoli e pavide. E una grande forza anche per i buoni. Perché Maria, quando avrà frantumato le ultime catene della sua umanità, sarà un fuoco di amore. Non ha che cambiato direzione all’esuberanza del suo sentimento. Ha riportato questa sua potente facoltà di amare in un piano soprannaturale. E ivi compierà prodigi. Ve lo assicuro. Ora è ancora turbata. Ma la vedrete giorno per giorno pacificarsi e irrobustirsi nella sua nuova vita. In casa di Simone ho detto: “Molto le è perdonato perché molto ella ama”. Ora vi dico che in verità tutto le sarà perdonato perché ella amerà con tutta la sua forza, la sua anima, il suo pensiero, il suo sangue, la sua carne, fino all’olocausto, il suo Dio.”

..il lavoro di cernita esige attenzione e silenzio per udire le voci delle anime e le indicazioni soprannaturali,… Ce ne sono tanti nel mondo che per un piatto di lenticchie rinunciano alla primogenitura! … su cento uomini solo un terzo sa resistere alla tentazione dell’oro o ad altre seduzioni, e di questo terzo solo la metà sa farlo in maniera eroica. … La missione è un olocausto, se compiuta senza riserva, è un martirio, è gloria. Gronda lacrime, sudore, sangue. Ma forma corona di eterna regalità.

maria_maddalena_con_gesu_illustrazione_di_alexander_ivanov_museo_san_pietroburgo_russia_01L’innocenza conforta sempre.

Maria, Maria! Gesù non perdona mai a metà. Ti ha detto che ti ha perdonato. E così è. Tu e tutti coloro che come te peccarono, e che il mio amore perdona e disposa profumerete, pregherete, amerete, conforterete, rese consce del male e atte a curarlo dove è, anime che per gli occhi di Dio sono martiri. Care perciò come le vergini.

Ogni anima è un tesoro e Satana, che è astioso di Dio, provoca i mal movimenti per fare cadere le povere anime. …il modo come un uomo accoglie la conversione di un peccatore è misura della sua bontà e della sua unione con Dio. Ella, (Maddalena) nella sua umiltà, annulla il suo peccato. Tu, (scriba per la tua superbia, raddoppi le tue colpe. “ Non ho colpe.” “Hai la capitale. Sei senza amore.

Per provare la Verità bisogna unire l’intelletto con l’amore e guardare le cose non solo con occhi sapienti, a con occhi buoni. Perché vale più la bontà della sapienza. Colui che ama giunge sempre ad avere una traccia verso la Verità. … Amore è l’affetto da animo ad animo, …  Amare il prossimo per sapere amare Dio. … la Verità e Dio. … Come può l’uomo dare risposta ai suoi “perché”, se non ha Dio che gli risponde? Chi può svelare i misteri del creato, anche solo e semplicemente quelli, se non il Fattore supremo che ha fatto questo tentazionecreato? … Se la scienza non si appoggia su Dio diviene errore che non eleva ma avvilisce. Il sapere non è corruzione se è religione. … Basta la buona volontà di trovare la Verità, e prima o poi essa si lascerà trovare. Ma una volta che trovata sia, guai a chi non la segue, imitando i cocciuti di Israele.

(L’Iscariota a Gesù) “Due vite abbiamo?” “Quella del corpo e quella dello spirito, lo sai.” “ Ah! Credevo alludessi a rincarnazioni. C’è chi ci crede.” “Non c’è rincarnazione. Ma due vite ci sono. Eppure l’uomo mette in pericolo  tutte e due le sue vite. …

(GesùDico che è bene non essere troppo assoluti, perché gli angeli del Signore ascoltano le parole degli uomini e le segnano sui libri eterni, e potrebbe dispiacere un giorno sentirsi dire: “Ti sia fatto come tu hai giudicato”. Dico che se Dio mi ha mandato è perché vuole perdonare tutte le colpe di cui un uomo si pente, sapendo quanto l’uomo è debole per causa di Satana. … mentre nei lunatici, e nei muti, sordi, o ciechi, per opera demoniaca, cercano e pensano i parenti a portarli a Me, in questi, posseduti nello spirito, è solo il loro spirito che provvede a cercarela libertà. Per questo essi sono perdonati oltre che liberati. Perché il loro volere ha per primo iniziato la possessione dal Demonio.    

(La Maddalena risponde alla sorella che vorrebbe difenderla da una critica di GiudaTutti ricordano, tutti hanno diritto di dirmi  la verità. E io devo tacere. Oh! Se  si riflettesse prima di peccare! Chi mi offende ora è il mio più grande amico, perché mi aiuta ad espiare.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 14a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

3° LIBRO/4° LIBRO (14a parte)

Gesù ci parlerà di come avvengono i miracoli e della santità. Svela il mistero della piscina di Betsaida e parla con Marta della possessione e conversione di Maria Maddalena.    

 

Fratello, dimmi la verità. Sapevi che ciò sarebbe avvenuto?” chiede il Taddeo a Gesù. “Vi ho detto molte volte che leggo nei cuori e che, quando il Padre non dispone diversamente, non ignoro ciò che deve accadere.” “Ma allora perché delle volte fai degli errori, come quello di andare verso farisei ostili o in città tutte ostili?” chiede Giuda Iscariota. Gesù lo guarda fisso fisso e poi dice calmo e lento: “Non sono errori. Sono necessità della mia missione. Del medico hanno bisogno i malati e del maestro gli ignoranti. Tanto questi che quelli talora respingono il medico o il maestro. Ma essi, se sono un buon medico e un buon maestro, continuano ad andare da chi li respinge perché è loro dovere di andare. Io vado. Voi vorreste che dove mi presento cadesse ogni resistenza. Lo potrei fare. Ma Io non violento nessuno. Persuado. La coercizione va usata in casi eccezionalissimi e solo quando lo spirito illuminato da Dio comprende che essa può servire a persuadere che Dio è, ed è il più forte, oppure in casi di salvezza multipla.

Gesù parla: “In verità vi dico che non Io solo, ma chiunque sarà fuso a Dio con una santità, una purezza, una fede senza incrinature, potrà fare questo e più ancora. Lo sguardo di un fanciullo, se il suo spirito è unito a quello di Dio, può far crollare i templi vani senza usare lo scuotio di Sansone, comandare mitezza alle belve e agli uomini-belva, respingere la morte, vincere le malattie dello spirito, come la parola di un fanciullo fuso al Signore e strumento del Signore può anche sanare i morbi, levare il veleno ai serpenti, operare ogni miracolo. Perché Dio opera in lui.”

Non ci sono sortilegi connessi alle bestie. Cacciate le superstizioni che sono ancora idolatrie e che possono causare sventure. E come non ci sono formule per compiere stregonerie, così non ci sono parole segrete per compiere miracoli. C’è solo Gesù scaccia i demonil’Amore. Come ho detto ieri sera, l’Amore calma i violenti e sazia gli avidi. L’amore: Dio. Con Dio in voi, pienamente posseduto per merito di un amore perfetto, l’occhio diviene fuoco che brucia ogni idolo e ne atterra i simulacri, la parola diviene potenza. E ancora: l’occhio diviene arma che disarma.

Non si resiste a Dio, all’Amore. Solo il demonio vi resiste perché è l’Odio perfetto, e con esso vi resistono i suoi figli. Gli altri, i deboli posseduti da una passione, ma non vendutisi volontariamente al demonio, non vi resistono.

Le anime che consumano più fiamma non vanno disturbate nel loro ardere che le letifica e consuma. Bisogna lasciarle ardere. E’ somma gioia ed è somma fatica. Dio concede loro attimi di notte perché conosce che l’ardore uccide le anime-fiori, se esposte ad un sole continuo. Dio concede silenzio e rugiade mistiche a queste anime-fiori così come ai fiori dei campi.

Quando sarete giunti lì, avrete lo stesso desiderio di silenzio e di penombra che ora ha Giovanni. .. dovete sempre tenere per misura l’umiltà. Se in uno perdura orgoglio non illudetevi che sia convertito. E se in uno anche detto “santo” regna superbia, siate certi che santo non è. ..

L’apparenza è ipocrisia, i prodigi satanismo.

“Questa è la Probativa, la Piscina di Betseida. Ora guarda bene l’acqua. Vedi come è ferma ora? Fra poco vedrai che ha come un movimento e si alza, toccando quel segno umido, Lo vedi? Allora scende l’angelo del Signore, l’acqua lo sente e lo venera come può. Egli porta l’ordine all’acqua di guarire l’uomo pronto a tuffarsi in essa. Vedi quanta gente? Ma troppi si distraggono e non vedono il primo movimento dell’acqua; piscina di Betsaidaoppure i più forti, senza carità, respingono i più deboli. Non ci si deve mai distrarre davanti ai segni di Dio. Occorre tenere l’anima sempre vigilante, perché non si sa mai quando Dio si mostri o mandi il suo angelo. E non si deve mai essere egoisti, neanche per salute. Molte volte, per stare a litigare su chi tocca prima o chi ne ha maggiore bisogno, questi infelici perdono il beneficio della venuta angelica.” Gesù spiega paziente a Marziam, … (fanciullo) “Si può vedere l’angelo? Mi piacerebbe.” “Levi, pastore della tua età, lo vide. Guarda bene anche tu e sii pronto a lodarlo.”

Né Belzebù né altri possono fare ciò che Io faccio, perché Belzebù e gli altri non sanno ciò che Io so. Il Padre ama Me, suo Figlio, e mi ama senza misura così come Io lo amo. Perciò mi ha mostrato e mi mostra tutto quanto Egli fa, acciò Io faccia ciò che Egli fa, Io sulla Terra, in questo tempo di Grazia, egli in Cielo, da prima che il Tempo fosse per la Terra. E mi mostrerà opere sempre maggiori acciò Io le faccia e voi ne restiate meravigliati. Il suo Pensiero è inesauribile nel pensare. Io lo imito essendo inesauribile nel compiere ciò che il Padre pensa e col pensiero vuole. Voi ancora non sapete quanto l’Amore crei inesauribilmente. Noi siamo l’Amore. E non vi è limitazione per Noi, né vi è cosa che non possa essere applicata sui tre gradi dell’uomo: l’inferiore, il superiore, lo spirituale. […] Sappiate che, se separate il Padre dal Figlio o il Figlio dal Padre e non vi ricordate dell’Amore, voi non amate Dio come va amato, con verità e sapienza, ma commette un’eresia perché date culto a uno solo mentre Essi sono una mirabile Trinità. Perciò chi non onora il Figlio è come non onorasse il Padre, perchè il Padre, Dio, non accetta che una sola parte di Sé sia adorata, ma vuole sia adorato il suo Tutto.

Voi avete talmente umanizzato le cose soprannaturali che non date più alle parole altro che un significato immediato e terreno. … e ora, nel vostro animo stanco di essere pressato da una umanità trionfante sullo spirito, non credete più neppure a ciò che insegnate. E questa è la ragione per cui non potete più lottare contro le forze occulte.  

… quando qualche cosa è contraria alle vostre inveterate idee voila respingete. Vimanca l’umiltà. … non potete più capire perché siete fasciati di superbia e rintronati dalle vostre voci. … Io sono venuto in nome del Padre mio e voi non mi ricevete, mentre siete pronti a ricevere chiunque viene in nome proprio, purché dica ciò che a voi piace.

DAL QUARTO LIBRO 

… le redenzioni hanno un pudore profondo. E nulla fa più vergogna dell’occhio di un genitore o di un fratello.

Quanto bene viene da un atto buono lo dicono pagine della Scrittura.

tobia_e_raffaele_dirk_van_baburenRicordiamo Tobia. Meritò che l’arcangelo tutelasse il suo Tobiolo e che gli insegnasse con che rendere vista al padre. Ma quanta carità, e senza pensiero di utile, aveva compiuto il giusto Tobia, nonostante i rimproveri della moglie e i pericoli alla sua vita! E ricordate le parole dell’arcangelo: “Buona cosa è la preghiera col digiuno, e l’elemosina vale più di monti di tesori d’oro, perché l’elemosina libera dalla morte, purifica dai peccati, fa trovare la misericordia e la vita eterna… Quando tu pregavi fra le lacrime e seppellivi i morti… io presentai le tue preghiere al Signore”.

Le ripercussioni di un atto buono sono come onde di suono che si spargono molto lontano dal punto dove vengono emesse o, se più vi piace, come onde di vento che seco portano molto lontano i semi rapiti a fertili zolle.

Quando un singhiozzo più forte scuote il pover’uomo, vedo Gesù che lo guarda e gli stringe la mano. Non fa altro, ma quanta forza deve rifluire in un’anima quando si sente tratta così da Gesù!

A chi nega il miracolo Dio non si mostra.

Santa Marta di Betania(Gesù spiega a Marta la condizione di  Maria, entrambe sorelle di LazzaroTi ricordi, Marta, cosa ti ho detto una volta? “Maria è una malata”. Tu non lo volevi credere. Ora lo vedi. Tu la chiami pazza. Lei stessa si dice malata di febbri peccaminose. Io dico: inferma per possesso demoniaco. E’ sempre una malattia. E queste incoerenze, queste furie, questi pianti, e desolazioni, e aneliti a Me sono le fasi del suo male che, giunto al momento della guarigione, ha le più volenti crisi. Tu fai bene a essere buona con lei. Fai bene ad essere paziente. Fai bene a parlarle di Me.  … Oh! Povera cara, che dei sette demoni ha in sé meno forte quello della superbia! Ma solo per questo si salverà! … Quando un’anima ha già questo desiderio di venire al Bene, e ne è trattenuta solo dal Nemico diabolico, che sa di perdere la preda, e dal nemico personale dell’io, che ragiona ancora umanamente e giudica se stesso umanamente, applicando a Dio il suo giudizio per impedire allo spirito di dominare l’io umano, allora quell’anima è già forte contro gli assalti del vizio e dei viziosi. […] …Io le devo levare la malvagia forza che ora la tiene, e per qualche ora sarà come una svenata, una a cui un medico ha levato le ossa. Ma poi starà meglio. Sarà sbalordita. Avrà un grande bisogno di carezze e di silenzio. Assistila come fossi il suo secondo angelo custode: senza farti sentire. E se la vedrai piangere, lasciala piangere. E se la udrai farsi domande, lasciala fare. E se la vedrai sorridere, e poi farsi seria, e poi sorridere con un sorriso mutato, con un occhio mutato, con un volto mutato, non farle domande, non metterla in soggezione. Soffre più ora, nell’ascendere, che quando è discesa. Non ha sopportato allora i vostri sguardi sulla sua maddalenadiscesa, perché nei vostri occhi era il rimprovero. Ma ora non può, nella sua vergogna finalmente risvegliata, sopportare il vostro sguardo. Allora era forte perché aveva in sé Satana, che era il padrone e la mala forza che la reggeva e poteva sfidare il mondo … Ora non ha più Satana per padrone. Egli è ospite in lei, ancora, ma è già tenuto alla gola dal volere di MariaE non ha ancora me. Perciò è troppo debole.  

… il Padre buono … Il suo amore è la verga che li raduna, la sua voce è la guida, i suoi pascoli la sua Legge, il suo ovile il Cielo.

 

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 13a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

3° LIBRO (13a parte)

Siamo ormai verso la fine del terzo volume e qui i due pezzi più belli risultano essere il dialogo privato tra la madre di Giuda e Maria SS e un miracolo di Gesù, avvenuto in un paese dove si stava per celebrare un rito pagano. Interessanti anche le catechesi di Cristo sul rancore nato a causa dei dispiaceri.

(Gesù ad un ragazzoQuesto è il più grande delitto di Doras: portare un innocente ad odiare… … In cielo non entra chi odia. Non puoi pregare, per ora, per Doras? Ebbene non pregare, ma non odiare. Sai cosa devi fare? Non devi mai voltarti indietro a pensare il passato… … Se anche tu uccidessi Doras, che faresti? Perderesti l’amore di bambino2Dio, il Cielo, l’unione col padre e la madre e non leveresti dalle pene il vecchio che ami. Tu sei troppo piccino per poterlo fare. Ma Dio lo può. Dillo a Lui. Digli: “Tu lo sai come amo il vecchio padre (nonno) e come amo tutti quelli che sono infelici. Pensaci Tu che puoi tutto.” … Come puoi dire ad un altro: “Non odiare. Perdona”, se tu per primo non sai amare e perdonare? Lascia, lascia fare al buon Dio, e vedrai quanto bene Egli predispone.

Santamente prega per i tuoi morti, perché i loro peccati siano annullati prima della mia venuta a loro. Allora, senza un attimo di attesa, verranno con Me in Cielo.

Ho visto come l’uomo può essere torturato dall’uomo e come può essere travolto dalla morte in desolazioni, sulle quali lavora Satana per aumentare il dolore e per creare rovine. Mi sono detto allora: “Non devono i figli di Dio soffrire di questa tortura nelle torture. Diamo la conoscenza di Dio a chi la ignora, ricordiamola a chi l’ha dimenticata sotto bufere di dolore”. Ma anche ho visto che da Me solo non basto più agli infiniti bisogni dei fratelli. E ho deciso di chiamare molti, in numero sempre più grande, perché tutti coloro che hanno bisogno del conforto della conoscenza di Dio lo possano avere. … venite a Me, voi che siete addolorati, disgustati, col cuore ferito, stanchi, ed Io condividerò il vostro dolore e vi darò la pace. Venite, attraverso ai miei apostoli, attraverso ai miei discepoli e discepole che ogni giorno si aumentano di nuovi volonterosi. … l’amore solleva dal dolore e rende gioia.

croce (9)Il dolore è croce, ma è anche ala. Il lutto spoglia ma per rivestire.

Sorgete, voi che piangete! Aprite gli occhi, uscite dagli incubi, dalle tenebre, dagli egoismi! Guardate… Il mondo è la landa dove si piange e muore. E grida:”aiuto!” il mondo, per le bocche degli orfani, dei malati, dei soli, dei dubbiosi, per le bocche di quelli che un tradimento, che una crudeltà fanno prigionieri del rancore. Andate a questi che gridano. Dimenticatevi fra i dimenticati! Guardate fra i malati! Sperate fra i disperati! Il mondo è aperto alle buone volontà di servire Dio nel prossimo e di conquistarsi il Cielo: l’unione con Dio e la riunione con coloro che piangono. Qui è la palestra. Là è il trionfo. Venite. Imitate Rut presso tutti i dolori. Dite voi pure:”Io sarò con voi fino alla morte”. E se anche vi risponderanno queste sventure che si credono insanabili:” Non chiamatemi più Noemi, ma chiamatemi Mara perché Dio mi ha colmata d’amarezze”, persistete. Ed Io in verità vi dico che un giorno, per il vostro persistere, queste sventure esclameranno:” Sia benedetto il Signore che mi ha levata dall’amarezza, dalla desolazione, dalla solitudine, per opera di una creatura che ha saputo far fruttificare il suo dolore in bene. Dio la benedica in eterno perché ella è la mia salvatrice.”

rut e noemiL’atto buono di Rut presso Noemi, pensatelo, dette al mondo il Messia, … Ogni atto buono è origine a grandi cose. Quali voi non vi pensate. E lo sforzo di uno sul proprio egoismo può provocare un’onda tale d’amore che è capace di salire, salire, tenendo fra la sua limpidezza colui che l’ha provocata, sino a portarlo ai piedi dell’altare, al cuore di Dio.

…non è lecito condannare senza udire l’accusato, né è lecito uccidere in momento d’ira. Può dirsi anche per i delitti e le accuse morali questa cosa. Non è lecito accusare se non si conosce, né giudicare se non si è udito l’accusato.

Dio si allontana dall’uomo che non ama, e perciò questa prima sorgente cessa; e si allontana l’uomo dall’uomo malvagio, e cessa anche la seconda sorgente. Tutto è levato dalla Carità all’uomo senza amore. Si lasciano comperare con prezzo maledetto e si lasciano portare dove l’utile e il potere vuole. … caino uccide abele

Per certi delitti, amici, non c’e nitro né borit che valgano a levarne il segno. Neppure il fuoco dell’Inferno corrode questo segno. E’ indelebile. … finché uno è con Dio, anche se povero come Giobbe, anche se solo, anche se nudo, non è mai solo, non è mai povero, non è mai spoglio, non è mai un deserto; ma essi hanno levato Dio dal loro cuore e perciò sono in un arido deserto. … fiutano nel vento … potere, denaro, oltre che lussuria vera e propria, e quell’odore seguono, fino al delitto.

Ora quasi ognuno degli uomini ha il proprio vitello d’oro. La Terra è una selva di idoli, perché ogni cuore è un altare, e difficilmente vi è sopra Iddio. Chi non ha una passione maligna ne ha un’altra, chi non ha una concupiscenza ne ha una di altro nome. Chi non è tutto per l’oro è tutto per la posizione, chi non è tutto per la carne è tutto per l’egoismo. Quanti io ridotti a vitello d’oro non sono adorati nei cuori! Verrà perciò il giorno che, percossi, chiameranno il Signore e si sentiranno rispondere: “Volgiti ai tuoi déi. Io non ti conosco”.

Dio può parlare ovunque, da Solo a solo con lo spirito dell’uomo, e crescerlo nella sua dottrina.

Non avere la mano pesante, Giuda. Te ne prego. Abbi sempre presente che ottiene di più la dolcezza che l’intransigenza e che sei uomo tu pure. Perciò esaminati e rifletti come è facile anche a te cascare e come ti irriti per rimproveri troppo aperti

elisabetta6(la madre di Giuda a Maria SS) … Dimmi il vero. Che pensi tu di mio figlio? Siamo due madri, l’una di fronte all’altra; fra noi è Dio. E parliamo dei nostri figli. Tu non puoi che trovare facile parlare del tuo. Io… io devo far forza a me stessa per parlarne. … ti giuro che delle volte ho pensato e penso, guardando il mio Giuda bello, sano, intelligente, ma non buono, non virtuoso, non dritto di animo, non sano di sentimenti, che preferirei piangerlo morto piuttosto che saperlo… che saperlo molto inviso a Dio. … più di una fanciulla che qui e altrove egli innamorò di sé e poi mai prese per sposa. Non sai che ci sono luoghi dove egli non va più perché potrebbe incontrare un giusto castigo? … Quando è morta Joanna … io ho dovuto piangere molto, molto per i rimproveri della madre della fanciulla morta, come se io fossi complice del figlio mio. (risponde Maria)Povera madre!… che penso? Si, tuo figlio non è l’anima limpida di Giovanni, né il mite Andrea, né il fermo Matteo che si è voluto cambiare ed è cambiato. E’… instabile, sì, è così. Ma pregheremo tanto per lui, io e te. Non piangere. Forse nel tuo amore di madre, che vorrebbe potersi gloriare del figlio, tu lo vedi più deforme di quanto non sia… (risponde la madre di Giuda)  No! No! Io vedo giusto e ho tanta paura. … Se non mi vuole amare, se non sa essere riconoscente a me, che l’ho partorito e allevato, non è nulla. Ma che sappia amare, realmente, Gesù; che sappia servirlo con fedeltà e riconoscenza. Se ciò non deve elisabetta3essere, allora… allora Dio gli levi la vita. Preferisco averlo nel sepolcro,… lo avrei finalmente, perché da quando ebbe la ragione ben poco fu mio. Morto, anziché cattivo apostolo. Posso pregare così? Che dici tu? (Maria SS.Prega il Signore che faccia per il meglio. Non piangere più. Ho visto meretrici e gentili ai piedi del Figlio mio, e con essi pubblicani e peccatori. Divenuti tutti agnelli per la sua Grazia. Spera, Maria, spera. Le pene delle madri salvano i figli, non lo sai? 

(Gesù) … quando uno è convinto persuade sempre.

(Un oste a Filippo) ”…Che dice il tuo Maestro? Che il demonio può prendere anche un innocente?” Filippo risponde sicuro: “Sì, per tormentare i parenti e portarli in disperazione.”

miracolo-3(Gesù) “… Quando uno giunge a credere che Io possa guarire un male senza rimedio, è già avanti nella fede. … Conducimi da tua figlia.”  “E’ in una stalla, Signore. L’afa fa di lei una ancor più malata. E non vuole uscire.”  “Non importa. Andrò Io da lei. Non è l’afa. E’ che il demonio mi sente venire.”

(Lo Zelote si rivolge a Gesù) “…Non direi questo a nessuno. Non ai compagni. Non agli amici. Ma a Te sì. Io non riesco ad amarlo Giuda. Me ne confesso. E’ lui che respinge il mio desiderio di amarlo. Non  che mi usi spregio, no, ché anzi è fin cortigianesco col vecchio Zelote che egli indovina più esperto degli altri nel conoscere gli uomini. Ma è il suo modo di fare. Ti pare sincero? Dimmelo.” “Così è. La libellula ha le sue robuste mascelle per nutrirsi delle erbe e le sue robuste ali per abbattere i moscerini, e il ranocchio ha l’ampia gola per inghiottire le libellule. Ognuno ha il suo, e il suo usa. Andiamo, Simone. Gli altri si svegliano.” “Non mi hai risposto, Signore. Non l’hai voluto fare.” “Ma ti ho risposto! Mio vecchio sapiente, medita e troverai…”

No. Non errare nel comprendere. Il mio è il Regno del vero Dio. Dio è in Cielo. Perciò è il Regno del Cielo. Ogni uomo è un’anima vestita di corpo, e l’anima non può vivere che nei Cieli. Io vi voglio curare l’anima, levarne gli errori e gli asti, condurla a Dio attraverso la bontà e l’amore. […] Il tuo figlio non è morto e non la moglie. Sopravvive il loro spirito. Morta è la carne. La morte non deve spaurire. E’ vita la morte a chi spera in Dio e vive da giusto. Pensaci

carità- s.elisabettad'ungheriaChi ama il prossimo, e nella famiglia e nei dipendenti esercita la carità e la estende sui miseri, ha già in sé la Religione.

La scortesia è sempre anticarità. … Siate cortesi, dolci, pazienti. Se anche vi deridono sopportatelo in pace, come ieri faceva Matteo, e Dio vi aiuterà.

(Un miracolo di Gesù)La sposa di Fara, il grande di Magdalgad, muore di parto. Una che l’odia ha gettato il maleficio. Le viscere si sono annodate e il figlio non può nascere. Cerchiamo la maga per ucciderla. Solo così la sposa di Fara sarà salva, e se non troveremo la maga sacrificheremo il caprone per impetrare somma misericordia dalla dea Matrice” … (GesùFermatevi. Io sono capace di guarire la donna e salvare il maschio. Ditelo al sacerdote” … “Sei medico?” “Più ancora.  …. Andiamo. Non urlate più, non bruciate resine. Lo comando. … La salverò e con essa il tuo maschio, perché maschio è, e floridissimo, con due dolci occhi colore dell’uliva che matura e la testa ricoperta di capelli neri come questo vello. … In tutto Io vedo e penetro. Tutto conosco e posso. Sono Dio.” Avesse mandato un fulmine avrebbe fatto meno effetto. Tutti si gettano al suolo come morti. “Alzatevi. Udite. Io sono il Dio potente e non sopporto altri déi avanti a Me. Accendete un volto11 (2)fuoco e gettatevi quella statua.” La folla si ribella. Comincia a dubitare del “dio” misterioso che ordina l’arsione della dea. I più accesi sono i sacerdoti. Ma Fara e la madre della sposa, ai quali preme la vita della donna, si oppongono alla folla ostile e,  poiché Fara è il grande del paese, la folla frena i suoi sdegni. L’uomo però interroga: “Come posso credere che Tu sei un dio? Dammene un segno e io comanderò sia fatto ciò che Tu vuoi.” “Guarda. Vedi le ferite di questo caprone? Sono aperte, vero? Sanguinanti, vero? La bestia è quasi morente, vero? Ebbene, Io voglio che ciò non sia… Ecco. Guarda.” … “Chi sei?” “Io sono Colui che sono, in Cielo, in Terra. Ogni forza mi è soggetta, ogni pensiero noto. Gli abitanti dei Cieli mi adorano, gli abitanti dell’Inferno mi temono. E coloro che credono in Me vedranno compiersi ogni prodigio.” “Io credo! Io credo… Il tuo Nome!” “Gesù Cristo, l’incarnato Signore. Quell’idolo alle fiamme! Non sopporto dèi al mio cospetto. Quei turiboli spenti. Non vi è che il mio Fuoco che possa e voglia. Ubbidite, o Io vi incenerirò l’idolo vano e me ne andrò senza salvare.” … Gesù si volge a Fara: “Puoi dunque credere realmente nel mio potere?” “Credo, credo. Tu sei Dio. Sei il dio Gesù.” “No. Io sono il Verbo del Padre, di Jeovè di Israele, venuto in Carne, Sangue, Anima e Divinità a redimere il mondo e a dargli la fede nel Dio vero, uno, trino, che è nei Cieli altissimi. Vengo a dare aiuto e misericordia agli uomini perché lascino l’Errore e vengano alla Verità, che è l’unico Dio di Mosè e dei Profeti. Puoi credere ancora?” “Credo, credo!” “Io sono venuto per miracolo dire agli uomini che essi, se credono nel Dio vero, avranno la vita eterna in Cielo, presso l’Altissimo che è il Creatore di ogni uomo, animale, pianta e pianeta. Puoi credere ancora?” “Credo, credo!” … “Esci alla luce per conoscere la Luce divina e per ordine della Luce che è Dio! … Tuo figlio piange salutando la Terra. Va da lui e digli, ora e poi, che non è la Terra la patria, ma lo è il Cielo. Crescilo, e tu cresci con lui, per il Cielo. Questa è la Verità che ti parla. Quelle (e indica le padelle di rame accartocciate come foglie secche, inutili ad ogni uso, giacenti al suolo, e la cenere che segna il posto della barella dell’idolo) sono la Menzogna che non aiuta e non salva. Addio. … Il miracolo non si paga altro che con la fedeltà a Dio che l’ha concesso.”

Gli apostoli sono stupiti, addolorati, sfiduciati. Stupiti dei miracoli, addolorati di non esserci stati, sfiduciati della loro incapacità, mentre Gesù può tutto. Ma Lui, invece, è così contento!… E riesce a persuaderli che “nulla è inutile. Neppure la disfatta. Perché serve a formarvi all’umiltà, mentre il parlare serve a far risuonare un nome, il mio, e a lasciare un ricordo nei cuori.” Ed è così convincente e luminoso di gioia che essi pure si rasserenano. […] In voi è la prevenzione contro il resto del mondo, e credete essere facile più l’evangelizzare in paese di fedeli che di idolatri e gentili. Mentre è proprio il contrario. … Queste gemme, quante perle il mio occhio vede dove voi vedete solo terra e mare! insegna… I tesori sono dappertutto. Ma vanno cercati. … No, miei cari. Ci vuole fatica, lavoro, ardimento. E soprattutto non ci vogliono prevenzioni.

Padre nostro … vuol dire … per tutti gli uomini … voi dovete pregare universalmente, unendo le vostre voci e i vostri cuori di apostoli e discepoli della Chiesa di Gesù a quelle e a quelli degli appartenenti ad altre Chiese che saranno cristiane ma non apostoliche. E insistere, perché siete fratelli – voi nella casa del Padre, essi fuori della casa del Padre comune con la loro fame e la loro nostalgia – finché venga dato ad essi come a voi il “pane” vero che è il Cristo del Signore, amministrato sulle tavole apostoliche, non su altre su cui è mescolato con alimenti impuri.

Non dite: “Ebbene, morto che io sia, tutto è finito”. No. Tutto incomincia.

L’altra vita non è l’abisso senza pensiero e senza ricordo per il passato vissuto e senza aspirazione a Dio che voi credete sarà la sosta in attesa della liberazione del ANDATE E PORTATE MOLTO FRUTTORedentore. L’altra vita è attesa beata per i giusti, attesa paziente per i penanti, attesa orrenda per i dannati. Per i primi nel Limbo, per i secondi nel Purgatorio, per gli ultimi nell’Inferno. E mentre ai primi l’attesa cesserà con l’entrata nei Cieli dietro al Redentore, nei secondi dopo quell’ora si farà più confortata di speranza, mentre per i terzi incupirà la sua tremenda certezza di maledizione eterna. Pensateci, voi che peccate. Non è mai tardi per ravvedersi. Mutate il verdetto, che si sta scrivendo nei Cieli per voi, con un vero pentimento.

(nota in calce) la dottrina cattolica… afferma che Gesù, prima di risorgere da morte, discese agli inferi proprio per liberare quei “giusti” del popolo eletto che lo avevano preceduto come potenziali cristiani, cioè credendo e sperando nel Cristo che doveva venire. In più l’opera afferma che per tutti gli altri “giusti” (i non cristiani di buona volontà, o almeno privi di mala volontà) l’attesa nel limbo durerà fino alla fine del mondo, quando anche questi “giusti” conseguiranno la beatitudine eterna, poiché … delle quattro dimore dei trapassati (limbo, purgatorio, inferno, paradiso) due sole sussisteranno, ossia il Paradiso e l’Inferno.   

 l’amore disarma i violenti e sazia gli avidi. Sia benedetto l’Amore, forza vera del mondo. Forza sconosciuta e potente. Forza che è Dio.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 12a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

3° LIBRO (12a parte)

In queste pagine ci accosteremo a due bellissime catechesi, una di Gesù che inizierà con lo spiegare il “Padre Nostro”, le virtù della fede e le proprietà e responsabilità dell’anima, per finire con quella della sua dolcissima madre Maria SS. che ricorda gli eventi che anticipavano la venuta di Gesù e risponde alle domande più semplici e spontanee delle donne che le sono vicine.

(Gesù commenta il “Padre Nostro”) Non occorre altro, amici. In queste parole è chiuso come in un cerchio d’oro tutto quanto abbisogna all’uomo per lo spirito e per la carne e il sangue. Con questo chiedete ciò che è utile a quello e a questi. E se farete ciò che chiedete, acquisterete la vita eterna. E’ una preghiera tanto perfetta che i marosi delle eresie e il corso dei secoli non l’intaccheranno. Il cristianesimo sarà spezzettato dal morso di Satana e molte parti della mia carne mistica verranno staccate, separate, facenti cellule a sé, nel vano desiderio di crearsi a corpo perfetto come sarà  il Corpo mistico del Cristo, ossia quello dato da tutti i fedeli uniti nella Chiesa apostolica che sarà, finché sarà la Terra, l’unica chiesa apostolica che sarà, finché sarà la Terra, dei doni che Io lascerò alla Chiesa Madre per nutrire i miei figli, si chiameranno però sempre cristiane, avendo culto al Cristo, e sempre si ricorderanno, nel loro errore, di essere venute dal Cristo. Ebbene, esse pure pregheranno con questa universale preghiera. Ricordatevela bene. Meditatela continuamente. Applicatela alle vostre azioni. Non occorre altro per santificarsi. Se uno fosse solo, in un posto di pagani, senza chiese, senza libri, avrebbe già tutto lo scibile da meditare in questa preghiera e una chiesa aperta nel suo cuore per questa preghiera. Avrebbe una regola e una santificazione sicura.

Un giorno era che l’uomo doveva gettarsi volto a terra per sospirare, fra i tremori dello spavento: ”Dio!”. Chi non crede in Me e nella mia parola ancora è in questo tremore paralizzante… … Alzatevi! Accostatevi! Io sono il Sacerdote eterno. Io posso prendervi per mano e dire:”Venite”. Io posso afferrare le tende del velario e aprirle, spalancando l’inaccessibile luogo chiuso fino ad ora. Chiuso? Perché? Chiuso per la Colpa, si.

“Padre! Padre!”, dite. E non stancatevi di dire questa parola. Non sapete che ogni volta che la dite il Cielo sfavilla per la gioia di Dio? …“Sia santificato il tuo Nome”. … non più Adonai, non più. E’ Dio.

Venga il Regno tuo in  Terra come in Cielo”. Desideratelo con tutte le vostre forze questo avvento. Sarebbe la gioia sulla Terra se esso venisse. Il Regno di Dio nei cuori, nelle famiglie, fra i cittadini, fra le nazioni. Soffrite, faticate, sacrificatevi per questo Regno. … Un giorno tutto questo verrà. Secoli e secoli di lacrime e sangue, di errori, di persecuzioni, di caligine rotta da sprazzi di luce irraggianti dal Faro mistico della mia Chiesa … precederanno il momento in cui la Terra possederà il Regno di Dio. … verrà. E poi sarà il Regno perfetto, beato, eterno del Cielo.

E in Terra come in Cielo sia fatta la tua Volontà”. L’annullamento della volontà propria in quella di un altro si può fare solamente quando si è raggiunto il perfetto amore verso quella creatura. L’annullamento della volontà propria in quella di Dio si può fare solo quando si è raggiunto il possesso delle teologali virtù in forma eroica. … in Cielo si fa.

“Dacci il nostro pane quotidiano”. Quando sarete nel Cielo vi nutrirete soltanto di Dio.

Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori”. … E’ 5insegnadebito materiale la moneta o la merce che avuta in prestito va restituita. E’ debito morale la stima carpita e non resa e l’amore voluto e non dato. E’ debito spirituale l’ubbidienza a Dio dal quale molto si esigerebbe salvo dare ben poco, … Dio non può, per giustizia, condonare il debito dell’uomo a Lui Ss., se l’uomo non perdona al suo simile.

Non ci indurre in tentazione, ma liberarci dal Maligno”. … in uno spirito tetragono occorre fare breccia demolendo la mala fortezza della sua caparbietà. Pregate con umiltà perché Dio impedisca le tentazioni. … non è Dio che tenta al Male, ma è il Male che tenta. Pregate il Padre perché sorregga la vostra debolezza al punto che essa non possa essere indotta in tentazione dal Maligno.

Questa è la mia seconda Pasqua fra voi. Lo scorso anno spezzammo soltanto il pane e l’agnello. Quest’anno vi dono la preghiera. Altri doni avrò per le altre mie Pasque fra voi, acciò, quando Io sarò andato dove il Padre vuole, voi abbiate un ricordo di Me, Agnello, …

cullaLà dove un saggio pensa, uno scultore scolpisce, un poeta compone, una madre canta su una cuna, un uomo fatica sui solchi, un medico lotta con i morbi, un vivente respira, un animale vive, un albero vegeta, là Io sono insieme a Colui da cui vengo. Nel boato del terremoto  o nel fragore dei fulmini, nella luce delle stelle o nel flusso delle maree, nel volo dell’aquila o nel sibilo della zanzara, Io sono col Creatore altissimo.

la fede. E’ una virtù. … Dio … Basta a Se stesso e si occupa di ogni cosa che è nel creato. … Non si annoia, non dubitare. Non è un povero uomo, padrone di un immenso impero in cui si sente odiato e in cui vive tremando. E’ l’Amore, e vive amando. La sua Vita è Amore continuo. Basta a Se stesso perché è infinito e potentissimo, è la Perfezione. Ma tante sono le cose create, che vivono per il suo continuo volere, che Egli non ha tempo di annoiarsi. La noia è frutto dell’ozio e del vizio. Nel Cielo del vero Dio non vi è ozio e non vi è vizio. Ma presto Egli avrà, oltre agli angeli che ora lo servono, un popolo di giusti giubilanti in Lui, e sempre più questo popolo si accrescerà per i credenti futuri nel vero Dio.  …

Entrate nella vera fede: Avrete conoscenza ed amicizia dell’angelo vostro, al quale darete venerazione, non adorazione. Solo Dio va adorato.

E… noi pagani? (risponde Gesù) Voi non peccate nella fede, credendo di essere nel Vero. Quando conoscerete la Verità e persisterete nell’errore, allora peccherete. … Il peccato è quando uno scientemente si ribella all’ordine dato da Dio e dice: “So che ciò che faccio è male. Ma io voglio fare ugualmente”

Noi non ci ricordiamo del seno che ci ha portati. Non potremmo dire come era fatto nel suo interno. L’anima, se ho ben capito viene spiritualmente generata da Dio. Può mai ricordarsi di questo se il corpo non ricorda la lunga sosta nel seno? (risponde Gesù) L’anima non è bruta, Platina. L’embrione sì. L’anima è, a somiglianza di Dio, eterna e spirituale. Eterna dal momento che viene creata, mentre Dio è il perfettissimo Eterno e perciò non ha principio nel tempo come non avrà fine. L’anima, … si ricorda. E soffre perché desidera Dio, il vero Dio da cui viene, e ha fame di Dio. Ecco perché pungola il corpo, torpido a cercare di accostarsi a Dio.

L’anima subisce tre fasi. La prima è di creazione. La seconda di ricreazione. La terza di perfezione. La prima è comune a tutti gli uomini. La seconda è propria dei giusti che con la loro volontà portano l’anima ad una rinascita ancora più completa, unendo le loro buone azioni alla bontà dell’opera di Dio.  … La terza è propria dei beati, o santi se così vi piace, i quali hanno superato di mille e mille gradi l’iniziale anima loro, adatta all’uomo, e ne hanno fatto un che di adatto a riposare in Dio. (Domandano a Gesù alcune donne romane) “Come possiamo fare spazio, libertà, elevazione all’anima?” Con l’abbattere le inutili cose che avete nel vostro io. Liberarlo da tutte le idee sbagliate … Guardate i tre gradini alla luce del simbolo. Possono dirvi i loro nomi: penitenza, pazienza, costanza. Oppure: umiltà, purezza, giustizia. Oppure: sapienza, generosità misericordia. O … fede, speranza, carità. … Scalpellare con la volontà. Levare angoli, scheggiature, macchie, vene di debolezza dal marmo del nostro io perché sia perfetto intorno all’anima. … fare misericordioso rifugio ai più infelici che non conoscono ciò che è Carità.

L’avvilimento è ancora superbia.

figliol-prodigo(Dopo la parabola del figliol prodigo) Vedete voi come è stolto l’uomo! Preferisce mettersi sotto la frusta di un padrone anziché dire ad un padre: “Perdono! Ho sbagliato!” … il detto dell’Ecclesiastico: “Quanto è infame colui che abbandona il padre suo e quanto è maledetto da Dio chi fa inquietare la madre.” … Un lungo lavoro di riflessione, una lunga lotta per strozzare la superbia… 

… il Regno dei Cieli è la casa degli sponsali compiuti fra Dio e le anime.

L’umiltà è come acqua che lava. L’umile si accorge subito, perché ha occhio non offuscato da fumi di orgoglio, di essersi offuscata la veste e corre dal suo Signore e dice: “Ho levato la nettezza a questo mio cuore. Io piango per mondarmi, ai tuoi piedi piango. E tu, mio Sole, imbianca dei tuoi benigni perdoni, dei tuoi paterni amori, la veste mia!”

La freschezza del cuore! I bambini l’hanno per dono di Dio. I giusti l’hanno per dono di Dio e volontà propria. I santi l’hanno per dono di Dio e per volontà portata all’eroismo.

… chi crede si regge sulle parole e sui comandi di Dio per giungere a possedere Dio, … non ha turbamenti, paure, rimorsi, non è obbligato ad uno sforzo per ricordarsi le sue menzogne o per nascondere le sue male azioni, e si conserva bello e giovane della bella incorruzione del santo.

… se farete ciò che fecero le vergini savie, sarete chiamati non solo a fare corteggio allo Sposo, ma, come per la fanciulla Ester, divenuta regina al posto di Vasti, sarete scelti ed eletti a spose, avendo lo Sposo “trovato in voi ogni grazia e favore sopra ogni altro.”

buon samaritano3Ho voluto nascere povero, e povero rimanere. Perché fra i poveri mi sento più prossimo al Padre, che ama i minimi ed è amato da essi con tutta la loro forza. I ricchi hanno tante cose. I poveri hanno solo Dio. I ricchi hanno amici. I poveri sono soli. I ricchi hanno molte consolazioni. I poveri hanno solo il lavoro. I ricchi hanno tutto reso facile per il denaro. I poveri hanno anche la croce di dover temere malattie e carestie perché sarebbe la fame e la morte per loro. Ma hanno Dio, i poveri. Il loro Amico. Il loro Consolatore. Colui che li distrae dal loro penoso presente con speranze celesti. Colui a cui si può dire – e loro lo sanno dire, lo dicono perché appunto sono poveri, umili, soli – : “Padre, sovvienici della tua misericordia”.

Lazzaro è giunto a quella virtù difficilissima a trovarsi sulla Terra, e ancor più difficile a mettersi in pratica per insegnamento altrui: la virtù della libertà dalle ricchezze. Lazzaro è giusto. Non si offende. Non si può offendere, perché sa che egli è ricco-povero e perciò non lo tocca il mio celato rimprovero. Lazzaro è giusto. E riconosce che nel mondo dei grandi è così come Io dico. Perciò … è molto più facile che sia in Dio un povero che un ricco; … I poveri serbano in cuore le perle delle parole di Dio. Sono il loro unico tesoro. Chi ha una sola ricchezza veglia su essa. Chi ne ha molte è annoiato e distratto, ed è superbo, ed è sensuale. Per tutto questo non ammira con occhi umili e innamorati il tesoro che Dio ha dato …

… le sollecitudini, le ricchezze e le crapule impediscono l’entrata nel Regno dei Cieli. (Gesù narra la parabola degli invitati al banchetto del Re) …le sollecitudini del mondo, le avarizie, le sensualità, le crudeltà attirano l’ira del Re, fanno sì che mai più questi figli delle sollecitudini entrino nella casa del Re. E vedete anche come anche tra i chiamati, per benignità verso suo figlio, vi sono i puniti.

( la Madre rievoca la nascita di Gesù) “Ma però… partire così all’ultimo! Che imprudenza! Perché non attendere? Il decreto prevedeva un termine prolungato per casi eccezionali quali nascite o malattie. Alfeo lo disse…” dice Maria d’Alfeo. “Attendere?  Oh! No! Quella sera, quando Giuseppe portò la notizia, io e Te, Figlio, balzammo di gioia. Era la chiamata… perché qui, qui solo Tu dovevi nascere come i Profeti avevano detto; e quel decreto improvviso fu come un Cielo pietoso che annullasse a Giuseppe anche il ricordo del suo sospetto. Era quello che attendevo, per Te, per lui, per il mondo giudaico e per il mondo futuro, fino alla fine dei secoli. Era detto. E come era detto, fu. Attendere! Può la sposa mettere attesa al suo sogno nuziale? Perché attendere?” “Ma… per tutto quello che poteva accadere…”, dice ancora Maria d’Alfeo. “ Non avevo alcun timore. Mi riposavo in Dio.” “Ma lo sapevi che tutto sarebbe andato così?” “ Nessuno me lo aveva detto, ed io non vi pensavo affatto, tanto che per rincuorare Giuseppe lasciai dubitare a lui e a voi che ancora vi fosse tempo alla nascita. Ma io sapevo, questo lo sapevo, che nella festa delle luci la Luce del mondo sarebbe nata. … Non sapevamo nulla, fuorché che Egli doveva nascere. … E allora la Sapienza divina ci guidò così, come era giusto.

BAMBINI (2)(Maria SS.Dio dà gli aiuti ora per ora, se rimaniamo umili e fedeli.

(Gesù rivolgendosi a Maria SS) … nutrirsi della sua dolcezza è nutrirsi del miele di Dio.

(Dialogo tra Maria SS. ed un piccolo di nome Marzjam) “Ma tutti quei bambini che sono stati uccisi come hanno fatto a perdonare a Erode?” “Sono piccoli martiri, Marzjam, e i martiri sono santi. Essi non solo perdonano al loro carnefice, ma lo amano perché egli apre loro il Cielo”. “ Ma loro sono in Cielo?” “No, per ora no. Ma sono nel Limbo ad essere gioia dei patriarchi e dei giusti.” “Perché?” “Perchè hanno detto, arrivando con la loro anima imporporata di sangue: “Eccoci, noi siamo gli araldi del Cristo Salvatore. Gioite, voi che attendete, perché Egli è già sulla Terra”. E tutti li amano perché portatori di questa buona novella.” “La buona novella mi ha detto il padre che è anche la Parola di Gesù. Allora quando mio padre andrà al Limbo dopo averla detta sulla Terra, e io anche andrò là, saremo amati noi pure?” “Tu non andrai al Limbo, piccino”. “Perché?” “Perché Gesù sarà già tornato ai Cieli e li avrà aperti, e tutti i buoni alla loro morte andranno subito in Cielo. … in Cielo non si è orfani. Abbiamo Dio. E Dio è tutto. Neppure qui lo siamo. Perché il Padre è sempre con noi. …” “ … Noi non siamo in Cielo ancora. Come dunque siamo con lui?” “Perché Dio è dappertutto, … L’infante che nasce in questo momento, nel posto più remoto della Terra, ha l’occhio e l’amore di Dio con sé e lo avrà fino alla morte.”

(Maria SS.) Noi dobbiamo augurare al prossimo, anche se molto cattivo, il maggior bene. La vita è un bene perché dà modo all’uomo di acquistare meriti agli occhi di Dio.  

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 11a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

3° LIBRO (11a parte)

Iniziamo con l’annuncio della morte del Battista per passare alle armi usate dal maligno e quelle da utilizzare per la conversione delle anime. Sempre bellissima la spiegazione della tempesta sedata come le catechesi sul significato del sabato, dei cibi proibiti e dell’evocazione dei morti, ma la più bella forse è quella sull’amore e su Maria SS. bambina.

(I discepoli parlano della cattura del Battista)

E’ stato tradito!… Si è usato il tuo Nome per tradirlo!”…

Da un suo discepolo. (Giovanni interviene) “… Mi guardo… guardo questi… ho paura di tutti, anche di me. Ci sarà fra noi il tuo traditore…” …

giovanni battistaE l’Iscariota: “Oh! Pazzo per davvero! Io non lo sarò mai. Ma, se mi sentissi indebolito al punto di poterlo diventare, mi ucciderei. Meglio così che uccisore di Dio.

(Gesù) “Non bestemmiare! Nulla ti potrà indebolire, se non vuoi. E se ciò fosse, fa di piangere, e non avere un delitto oltre al deicidio. Debole diviene chi da sé si svena di Dio.” …

(Giovanni)…Egli (Il Battistaè andato verso quella gola da cui noi pure passammo al ritorno in Galilea, fra l’Ebal e il Garizim, perché gli fu detto dal traditore: “Il Messia è morente per un assalto di nemici. Ti vuole vedere per affidarti un segreto”. E lui è andato col traditore e con qualche altro. Nell’ombra del vallone erano gli armati di Erode e lo hanno preso. Gli altri sono fuggiti portando la notizia ai discepoli rimasti presso Ennon. Erano appena venuti quando giunsi io con la Madre. Equello che è orribile è che era uno delle nostre città… e che sono stati i farisei di Cafarnao alla testa del complotto per prenderlo. Erano stati da lui dicendo che Tu eri stato loro ospite e che da lì partivi per la Giudea.. Non sarebbe uscito dal suo rifugio altro che per Te…

l’uomo caduto preda del Nemico è insensibile a tutto ciò che è superiore. E ogni superiore cosa cambia per lui aspetto. La bontà diviene debolezza che è lecito calpestare e acuisce il suo malvolere come acuisce la voglia di sgozzare, in una fiera, il sentire l’odore del sangue. Anche il maestro è sempre un innocente… e lascia che il suo traditore lo avveleni, perché non vuole e non può lasciar pensare agli altri che un uomo giunga ad essere micidiale a chi è innocente. … Perché il maestro,scaccia3 che vede l’imperfezione del discepolo, anche se non vuole arrendersi al pensiero: “Costui sarà il mio uccisore”, non lo estirpa subito dalle sue file? Questo voi vi chiedete. Perché è inutile farlo. Se lo facesse non impedirebbe di averlo nemico, doppiamente e più sveltamente nemico per rabbia o il dolore di essere scoperto o di essere cacciato. Dolore. Sì. Perché delle volte il cattivo discepolo non si avvede di essere tale. … Si indemonia senza sospettare … Rabbia. Sì. … per  essere conosciuto per quello che è, … gli uomini che tentano il debole nelle sue debolezze per levare dal mondo il santo che li offende, nelle loro malvagità, con il paragone della sua bontà. E allora il santo prega e si abbandona a Dio. “Ciò che Tu permetti si faccia, sia fatto”, dice. Solo aggiunge questa clausola: “purché serva al tuo fine”.

Il santo sa che verrà l’ora in cui verranno espulsi dalle sue messi i logli malvagi. Da chi? Da Dio stesso, che non permette oltre di quanto è utile al trionfo della sua volontà d’amore”.

… “Tu dici che Dio non permette oltre di quanto è utile al trionfo della sua volontà d’amore. Dunque anche questo errore è utile, se Egli lo permette, e serve ad un trionfo di volontà divina”, dice l’Iscariota.

E tu arguisci, come Matteo, che ciò giustifica il delitto del discepolo. Dio aveva creato il leone senza ferocia e il serpente senza veleno. Ora l’uno è feroce e l’altro è velenoso. Ma Dio li ha separati dall’uomo per ciò. Medita su questo e applica.

 

Angelo_custode2Satana vi sorveglia per sapere i vostri punti deboli, si aggira a voi d’intorno, pare innocuo e assente, rivolto altrove, mentre tiene d’occhio voi, e poi all’improvviso balza per travi in peccato e vi riesce qualche volta. Ma presso di voi vi è un medico ed un pietoso. Dio e il vostro angelo. Se vi siete feriti, se siete caduti malati, non scostatevi da loro come fa il cane divenuto rabbioso. Ma anzi piangendo gridate a loro: “Aiuto!”. Dio perdona chi si pente, e l’angelo vostro è pronto a supplicare Dio per voi e con voi.

E tu fanciullo ricorda che non sei mai solo. Dio ti vede e lo spirito di tuo padre pure. Quando qualcosa ti turba e ti consiglia a fare il male, dì: “No. Non voglio essere orfano in eterno”. Lo saresti se dannassi il tuo cuore col peccato.

 

Finché non si vuole non avviene maleMa occorre non volere fortemente e costantemente. Forza e costanza si acquistano dal Padre, pregando con sincerità di intenti. … Io, che sono il Cristo, prego costantemente per avere forza contro Satana. … L’orgoglio è fessura per cui Satana penetra. … Che hai detto, Giuda? “Nulla, Maestro. E’ la seconda volta che me lo chiedi in poco tempo. Ma io non ho mai parlato”. “Con le labbra no. Ma hai parlato, mormorando, col tuo cuore. Hai fatto della mormorazione col tuo ospite: il cuore. Non è necessario avere un’altra creatura per interlocutrice, per parlare. Molte parole le diciamo noi a noi… Ma non bisogna commettere mormorazione o calunnia neppure col proprio io”.   famiglia

La tua casa è santificata dal miracolo, che è sempre prova della presenza di Dio. Per questo Io non l’ho potuto compiere dove era il peccato.

Le anime devono farsi da sé. Io passo, getto il seme. Nel segreto il seme lavoraL’anima va rispettata in questo suo lavoro. Se il primo seme non attecchisce se ne semina un altro, un altro… ritirandosi solo quando si hanno prove sicure della inutilità del seminare. E si prega. La preghiera è come la rugiada sulle zolle: le tiene morbide e nutrite, e il seme può germogliare. … ogni cuore è un piccolo regno di Dio sulla Terra. Dopo, oltre la morte, tutti questi piccoli regni si agglomerano in uno solo, nello smisurato, santo, eterno Regno dei Cieli. … Quando è matura torna il seminatore e vi mette la falce, perché il tempo della perfezione è venuto per quel seme. Di più non potrebbe evolversi e per questo viene colto. Nei cuori la mia parola fa lo stesso lavoro. … Ma il lavoro è lento. Bisogna non sciupare tutto con l’intempestività. … Anche al duro e selvaggio cuore è penoso questo lavoro. … Deve accontentarsi di lavorare con umiltà, senza attirare ammirazione, per l’utile dell’Idea divina. Deve spremere tutte le sue capacità per crescere e fare spiga. … La vita del peccatore che diventa santo è il più lungo, eroico, glorioso combattimento. Io ve lo dico. … Ho forse agito diverso con te, Matteo? … Ti ha più persuaso la mia Battistello_Caracciolo,_Vocazione_di_San_Matteo,_coll._privatapazienza o le rampogne acerbe dei farisei? (Risponde Matteo) “La tua pazienza, tanto che sono qui. I farisei, coi loro sprezzi e i loro anatemi, mi facevano sprezzante, e per sprezzo facevo ancor più male di quanto avevo fino allora fatto. Succede così. Ci si irrigidisce di più quando, essendo in peccato, ci si sente trattare da peccatori. Ma quando in luogo di un insulto ci viene una carezza, si resta sbalorditi; poi si piange… e quando si piange l’armatura del peccato si chiavarda e crolla.”   

 

Udite. Qui sulle mie ginocchia ho un bambino che ha parlato molto saggiamente. Ha detto: “Tutte le cose ottenute con inganno divengono paglia:” La sua mamma gli ha insegnato questa verità. Non è una favola. E’ una verità eterna. Non riesce mai bene quanto si fa senza onestà. Perché la menzogna nelle parole, negli atti, nella religione, è sempre segno della alleanza con Satana, maestro di menzogna.  … Così l’amore. Se voi chiuderete nel vostro seno un semino d’amore per il nostro santissimo Iddio e per il vostro prossimo e sulla guida dell’amore farete le vostre azioni, non mancherete a nessun precetto del Decalogo. Non mentirete a Dio con una falsa religione, di pratiche e non di spirito. Non mentirete al prossimo con una condotta di figli ingrati, di sposi adulteri o anche solo troppo esigenti, di ladri nei commerci, di mentitori nella vita, di violenti verso chi vi è nemico. … La verità è figlia di Dio. … Il Regno dei Cieli, di cui sarete possessori se vivrete da giusti, è costruito con le piccole cose di ogni giorno. Con la bontà, la morigeratezza, la pazienza, col contentarsi di ciò che si ha, con il compatimento reciprococon l’amore, l’amore, l’amore. Siate buoni. Vivete in pace gli uni con gli altri. Non mormorate. Non giudicate. Dio sarà allora con voi. 

 

Un uomo si fa avanti. E’ confuso e balbetta: “Ma, ma… io sono commosso di quanto dici di mia moglie.. Non sapevo… …  E’ che… ci si abitua…e …e” (Gesù) E ci si crede lecito pretendere troppo perché l’altro è più buono di noi… Non lo fare più. Sei sempre in pericolo col tuo mestiere. Non temere delle burrasche se Dio è con te. Ma se con te è l’Ingiustizia, temi fortemente.

 

(Gesù parla alla Valtorta dell’episodio della Tempesta sedataL’uomo si crede sempre capace di tutto. Quando poi è realmente capace in una cosa, è pieno di sussiego e di attaccamento per la sua “capacità”. Pietro, Andrea, Giacomo e Giovanni erano dei buoni pescatori e perciò si credevano insuperabili nelle manovre marinare. … Ma l’attaccamento alla loro capacità superava anche l’affetto. Io non mi impongo che in casi eccezionali, Maria. Generalmente vi lascio liberi e attendo. Quel giorno, stanco e pregato di riposare, ossia di lasciarli fare, loro che erano tanto pratici, mi misi dorme Gesùa dormire. … Vedevo in quei “sordi spirituali”, in quei “ciechi spirituali”, tutti i sordi e ciechi dello spirito, che per secoli e secoli si sarebbero rovinati per “voler fare da sé” avendo Me curvo sui loro bisogni in attesa di essere chiamato in aiuto. Quando Pietro gridò: “Salvaci!”, la mia amarezza cadde come sasso lasciato andare. Io non sono “uomo”, sono il Dio-Uomo. Non agisco come voi agite. Voi , quando uno ha respinto il vostro consiglio o aiuto e lo vedete negli impicci, se anche non siete tanto cattivi da goderne, lo siete sempre tanto da rimanere sdegnosamente, indifferentemente a guardarlo senza commuovervi al suo grido di aiuto. Col vostro contegno gli significate: “Quando ti volevo aiutare non mi hai voluto? Ora fa da te”. Ma Io sono Gesù. Sono Salvatore. E salvo, Maria. Salvo sempre non appena mi si invoca. …  Se Io con la mia potenza distruggessi il Male, quale che sia, voi giungereste a credervi autori del Bene, che in realtà sarebbe mio dono, e non vi ricordereste mai più di Me. Mai più. Avete bisogno, poveri figli, del dolore per ricordarvi che avete un Padre. Come il figliol prodigo che si ricordò di averlo quando ebbe fame. Le sventure servono a farvi persuasi del vostro nulla, della vostra insipienza, causa di tanti errori, e colpe, causa di punizione che da voi vi date, e della mia esistenza, della mia potenza, della mia bontà. …

Gesù non dorme che perché è angosciato di vedersi disamato da voi. Chiamatemi e verrò.

(Gesù spiega la questione delle carni considerate immonde) In quest’ordine vi è una ragione soprannaturale e una naturale. La prima è di insegnare al popolo eletto a saper vivere avendo presente la sua elezione e la dignità dell’uomo, … L’uomo selvaggio si ciba di tutto. … Il figlio del popolo di Dio deve sapersi conteneree nell’ubbidienza e nella prudenza perfezionare sé stesso, avendo presente la sua origine  il suo fine: Dio e il Cielo. La ragione naturale è di non eccitare il sangue con cibi che portano a calori indegni dell’uomo , al quale non è negato l’amore anche carnale, ma che deve temperarlo sempre con la freschezza dell’anima tendente al Cielo. … le povere bestie non sono colpevoli di essere porci, né degli effetti che la carne dei porci può , a lungo andare, produrre nel sangue.

“Confortami almeno con la tua benedizione, che il demonio non mi riprenda.” (Gesù) Non temere. Se non vuoi non verrà.

E’ il desiderio di ciò che si cerca vedere nel vedere, che può far male.

(Giuda di Keriot) “ Ecco… vorrei sapere se e perché Saul ha peccato venendo qui… Vorrei sapere se è possibile che una donna possa evocare i morti. …(Gesù) … nel libro di Saul è detto:” Disse Samuele apparendo:”Perché mi hai disturbato col Samuele appare a Saulfarmi evocare? Perché interrogarmi dopo che il Signore si è ritirato da te? Il Signore ti tratterà come ti ho detto… perché tu non hai ubbidito alla voce del Signore”. Figlio non tendere la mano al frutto proibito. Anche solo accostarlo è imprudenza. Non avere curiosità di conoscere l’ultraterreno per tema che non ti se ne apprenda il satanico veleno. Fuggi l’occulto e ciò che non si spiega. Una sola cosa va accolta con santa fede: Dio. Ma ciò che Dio non è, e che non è spiegabile con le forze della ragione e creabile con le forze dell’uomo, fuggilo, fuggilo, ché non ti si aprano le fonti della malizia e tu non comprenda di essere “nudo”. Nudo: repellente nella umanità mista al satanismo. Perché vuoi stupire con prodigi oscuri? Stupisci con la tua santità, e sia luminosa come cosa che viene da Dio. Non avere desiderio di lacerare i veli che separano i viventi dai trapassati. Non disturbare i defunti. Ascoltali, se saggi, finché sono sulla Terra, venerali con l’ubbidirli anche dopo la morte. Ma non turbare la loro seconda vita. Chi non ubbidisce alla voce del Signore perde il Signore. E il Signore ha proibito l’occultismo, la negromanzia, il satanismo in tutte le sue forme. … Non ti mortificare. Mi piace che tu ti sveli nella tua umanità. Quello che piace a te piace a molti, a troppi. Solo, il fine che tu metti a questo tuo desiderio: “essere potente per attirare a Me”, leva a quest’umanità molto peso e vi mette ali. Ma solo di uccello notturno.

(Jabè un bambino orfano accolto tra i discepoli, domanda a GesùMa Tu dici che aprirai le porte dei Cieli. Non sono serrate per il gran Peccato? La mamma mi bambino5diceva che nessuno poteva entrare finché non fosse venuto il perdono e che i giusti lo attendevano nel Limbo.” “Così è. Ma poi Io andrò al Padre dopo avere predicato la parola di Dio e… e avervi ottenuto il perdono, e dirò: “Padre mio, ora tutta la tua volontà Io l’ho compiuta. Ora Io voglio il mio premio per il mio sacrificio. Vengano i giusti che attendono al tuo Regno”. E il Padre mi dirà: “Sia come Tu vuoi”.  Ed allora Io scenderò a chiamare tutti i giusti, e il limbo aprirà le sue porte al suono della mia voce, e usciranno esultanti i santi Patriarchi, i luminosi Profeti, le donne benedette d’Israele e poi, sai quanti bambini? Come un prato in fiore di bambini di ogni età! E cantando mi verranno dietro, ascendendo al bel Paradiso.” “E ci sarà la mia mamma?” “Certamente”. “Tu non mi hai detto che ci sarà con Te sulla porta del Cielo quando sarò anch’io morto…” “”Ella, e con lei il padre tuo, non avranno bisogno di essere su quella porta. Come fulgidi angeli intrecceranno sempre voli dal Cielo alla Terra, da Gesù al piccolo loro Jabè, …” “Ma Tu glielo dirai di ricordarsi di venire?” “Non ce ne sarà bisogno perché essi ti amano, ma Io lo dirò loro”.

 

BAMBINO3(Jabè) Si ozia dunque in sabato”. (Gesù) “No. Si prega il Signore altissimo.” … “E perché si prega il Signore altissimo al sabato?” “Perché egli lo ha detto a Mosè, dandogli le tavole della Legge. …. Lo ha fatto per insegnare ad Adamo, e a noi, e per avere un giorno in cui noi si pensi a Lui. E ha creato Lui, tutto, sicuro. Lo dice il Libro del Signore.” “Ma il libro è stato scritto da Lui?” “No. Ma è la Verità. E va creduto per non andare da Lucifero.” …. “La mamma diceva, per farmi capire Dio: “Dio è come il mio amore per te. Non ha corpo, ma pure c’è. E quell’uomo piccolo, con un sorriso così dolce, diceva: “Dio è uno Spirito eterno, uno e trino, e la seconda Persona ha preso carne per amore di noi, poveri, ed ha nome…” Oh! Mio Signore! Ma ora che ci penso… sei Tu!”

 

… la donna è fatta per essere madre, ed è aberrazione quando è sorda a questo sentimento, che è amore di seconda potenza… Vi sono molti amori e di diverse mamma1potenze. Vi è l’amore di prima potenza: quello che si dà a Dio. Poi l’amore di seconda potenza: quello materno o paterno, perché se il primo è tutto spirituale, questo è per due parti spirituale e per una sola carnale. … perché un padre e una madre sanamente e santamente tali, non danno solo cibo e carezze alla carne del figlio, ma anche nutrimento e amore alla mente e allo spirito della loro creatura. E tanto è vero ciò che dico, che chi si vota all’infanzia, anche se unicamente per istruirla, finisce ad amarla come fosse sua carne. … Vi è l’amore per la compagna: amore di terza potenza perché fatto per metà di carne. L’uomo per la sposa è un maestro e un padre, oltre che sposo; e la donna per lo sposo è un angelo e una madre oltre che sposa. Questi sono i tre amori più elevati”.

Chi non ama Dio, che è buono, non  può certo amare il prossimo , che in maggioranza è difettoso. Se non ci fossero stati amor coniugale e paternità nel mondo, non avrebbe potuto esserci prossimo, perchè il prossimo è fatto dei figli nati dagli uomini. Sei persuaso? … ( relativamente ai vari tipi di amore Gesù risponde a Simone Zelote) Il primo della seconda serie è quello del prossimo. In realtà è il quarto in potenza. Poi viene l’amore alla scienza. Indi l’amore al lavoro. … E basta.  “Ma vi sono molti altri amori!” (esclama Giuda Iscariota.) “No. Vi sono altre fami. Ma non sono amori. Sono “disamori”. Negano Dio, negano l’uomo. Non possono perciò essere amori, perché sono negazioni e la negazione è odio.”

Maria bambina(Gesù racconta ai discepoli ciò che gli è stato detto di sua Madre) … Era molto difficile vedere Maria perché Ella viveva molto in casa, amando una grotticella, che Lei chiama tuttora “dei suoi sponsali”, più di ogni luogo. Quando perciò era vista, bionda, rosea e gentile, era accasciata dalle carezze. La chiamavano  “il fiore di Nazaret”, oppure “la perla di Galilea”, o anche “la pace di Dio” a ricordo di un arcobaleno enorme venuto improvviso al suo primo vagito. … Gioacchino … l’istruì per sapienza di sacerdote, ché tale era essendo tutore dell’Arca di Dio. La consacrò come pontefice del titolo più dolce: “La Senza Macchia”. Un giorno verrà che un altro canuto pontefice dirà al mondo: “Ella è la Concepita senza Macchia”, e darà al mondo dei credenti questa verità, come articolo di fede non impugnabile, perché nel mondo d’allora, sempre più sprofondatesi in un grigiore nebbioso di eresie e di vizi, splenda, pienamente discoperta, la Tutta Bella di Dio, incoronata di stelle, vestita di raggi di luna meno puri di Lei, sugli astri appoggiata, la Regina del Creato e dell’Increato. Perché Dio-Re ha per Regina, nel suo Regno, Maria.”

Il mattino inizia il giorno. Ed è bene che l’uomo benedica il Signore per esserne benedetto durante la giornata, in tutte le sue opere.

Ma alla sera è ancora più solenne. La luce decade, cessa il lavoro, viene la notte. La luce che decade ricorda la caduta nel male, e veramente le azioni di peccato avvengono solitamente nella notte. Perché? Perché l’uomo, non più distratto dal lavoro, è più facile ad essere circuito dal Maligno che getta i suoi richiami e i suoi La bellezza del creatoincubi. Perciò è bene dopo aver ringraziato Dio per averci protetto durante il giorno, supplicarlo perché si allontanino da noi i fantasmi della notte e le tentazioni. La notte, il sonno… simbolo della morte. Ma beati quelli che, avendo vissuto con la benedizione del Signore, si addormentano non nelle tenebre ma in una fulgida aurora. Il sacerdote che offre l’incenso lo fa per noi tutti. Prega per tutto il popolo, in comunione con Dio, e Dio gli affida la sua benedizione per il popolo dei suoi figli. Vedi quanto è grande il ministero del sacerdote?

La fede non si impone, si predica con pace, dolcezza, pazienza, costanza.

Agle, come male ancora conosci il Signore! Questo desiderio di Lui ti è prova che Dio risponde al tuo amore, che ti è amico, che ti chiama, che ti invita, che ti vuole. Dio è incapace di rimanere inerte davanti al desiderio della  creatura, perché quel PREGHIERA BIMBIdesiderio lo ha acceso Lui, … perché ha amato di privilegiato amore l’anima che ora lo desidera. Il desiderio di Dio sempre precede il desiderio della creatura, perché è il Perfettissimo e perciò il suo amore è ben più solerte e acceso dell’amore della creatura.

… I miei apostoli! Grazie , amici, del vostro grande amore per me. Se poteste vedere come esso mi consola, voi restereste stupiti. Vedete, Io procedo fra continui attriti e delusioni. Delusioni per voli. Per Me, persuadetevene, non ho nessuna delusione, non essendomi concesso il dono di ignorare… anche per questo vi consiglio a lasciarvi guidare da Me.  Se Io permetto questo o quello, non ostacolateloSe Io non intervengo a porre fine ad una cosa, non pensatevi di farlo voi. Ogni cosa a suo tempo. Abbiate fiducia in Me, su tutto.

La gelosia è una malattia.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 10a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

3° LIBRO (10a parte)

In questa decima parte Gesù affronta con i suoi discepoli uno studio dell’animo umano, delle debolezze e tentazioni, parla nuovamente della separazione tra i coniugi e della sua seconda e terza venuta, finendo con lo spiegare i dogmi e l’infallibilità del papa.

(Un uomo a cui Gesù ha appena guarito la figlia da un demonio)” Dammi un filo della tua veste. Lo metterò nel capezzale di mia figlia. Mentre dorme il demonio non la tenterà.” Gesù sorride e crolla il capo… ma accontenta l’uomo dicendo: “Perché tu sia più tranquillo. Ma credi che quando Dio dice: “Voglio”, il diavolo se ne va senza bisogno di altro. Vuol dire che terrai questo per ricordo di me”, e dà un fiocchetto delle sue frange.

Se uno è moralmente e spiritualmente sano e forte, credete pure che non è esente da essere tentato, ma il male non attecchisce in lui. … anche dai nostri nemici dobbiamo trarre del bene. Osservando i loro errori dobbiamo imparare a non cadere negli stessi. … Perciò sappiate, dei due sentieri, scegliere il buono e proseguire su quello resistendo, resistendo, resistendo agli allettamenti del senso, del mondo, della scienza e del demonio. … Quando uno è corrotto trascina a corruzione, a meno che l’altro non sia un santo nel vero senso della parola.

sguardo

Attenti allo sguardo, uomini. Allo sguardo dell’occhio e a quello della mente. … Lume del corpo è l’occhio. Lume del cuore è il tuo pensiero. …

Sorvegliatevi attentamente contro tutte le tentazioni. Essere tentati non è male. L’atleta si prepara alla vittoria con la lotta. Ma il male è essere vinti perché impreparati e disattenti.

Si comincia a peccare col desiderio, si continua con la seduzione, si completa con la persuasione, si corona con l’atto. Come si incomincia? Generalmente con uno sguardo impuro. … per l’occhio entra la sete nelle fauci, la fame nel corpo, la febbre nel sangue. … Se l’altro, il guardato, è un onesto, ecco che il delirante resta solo a rivoltolarsi sui suoi carboni ardenti, oppure giunge a denigrare per vendetta. Se è disonesto anche il guardato, ecco che risponde allo guardo ed ha inizio la discesa nel peccato.

uomo“… l’uomo lascerà suo padre e sua madre, e i due saranno una sola carne”  … l’eterna Luce approvò … diventò la prima, incancellabile legge. Ora, se per la sempre crescente durezza dell’uomo, l’uomo legislatore dovette mettere un nuovo codice; se per la sempre crescente volubilità dell’uomo dovette mettere un freno e dire: “Se però l’hai ripudiata non la puoi più riprendere”, questo non cancella la prima, genuina legge, nata nel paradiso terrestre e approvata da Dio. Io vi dico: “ Chiunque rimanda la propria moglie, eccetto il caso di provata fornicazione, l’espone all’adulterio”. … Non sapete che potete provocare incesti involontari con questo sistema? … Tutto si può superare quando lo spirito è retto. Ma tutto si presta a motivo per soddisfare il senso quando lo spirito è lussurioso. Frigidità femminile, pesantezza di lei, incapacità relativa alle faccende, lingua bisbetica, amore al lusso, tutto si supera, anche le malattie, anche le irascibilità, se si ama santamente. Ma siccome dopo qualche tempo non si ama più come il primo giorno, ecco che allora si vede impossibile ciò che è più che possibile, e si getta una povera donna sulla via e verso la perdizione. Fa adulterio chi la respinge. Fa adulterio chi la sposa dopo il ripudio. Solo la morte rompe il matrimonio. Ricordatevelo. E se avete fatto una scelta infelice, portatene le conseguenze come una croce, essendo due infelici, ma santi, e senza fare maggiori infelici nei figli, che sono gli innocenti che più soffrono di queste disgraziate situazioni. L’amore dei figli dovrebbe farvi meditare cento volte e cento, anche nel caso di una morte di coniuge. Oh se sapeste accontentarvi di quanto avete avuto e al quale Dio ha detto: “Basta”!

La carità è già un’assoluzione. Abbiate la carità in voi, per tutti e su tutto. Se Dio vi dà tanti aiuti per mantenervi retti, non inorgoglitevene. … porgete la mano agli stanchi, agli ignari, a coloro che sono preda di subite delusioni.

albero (3)… è imprudenza rivelare le verità eterne agli infetti di satanismo, i quali se ne appropriano per fingersi profeti, insinuarsi fra i semplici, corrompere, traviare sporcare sacrilegamente le cose di Dio. Rispetto assoluto, saper parlare e saper tacere, saper riflettere e saper agire, ecco le virtù del vero discepolo per fare dei proseliti e per servire Iddio. Avete una ragione, e se sarete giusti Dio vi darà tutte le sue luci per guidare ancora meglio la vostra ragione.

Chi ascolta con superficialità e non si sforza di incidersi nel cuore le mie parole, perché sa che per fare ciò dovrebbe fare fatica, provare dolore, estirpare troppe cose, è simile a chi per pigrizia e stoltezza edifica la sua casa sulla rena. Non appena vengono le intemperie, la casa, presto costruita, presto cade, … Nell’altra vita non si edifica. Guai a presentarsi là con delle macerie!

La carità è contagiosa quando è in comune. […] Come gli altri. La mia forza si nutre di preghiera e la mia gioia di fare ciò che vuole il Padre mio.

(I discepoli sono rammaricati per la tristezza di Gesù e vorrebbero dargli sollievo) Essere buoni, sforzatevi ad essere buoni e fedeli. Ecco il sollievo. Non ce ne è nessun altro, Pietro. Hai inteso? Deponi il sospetto. Vogliatemi e vogliatevi bene, non vi fate sedurre da chi mi odia, vogliate soprattutto bene alla volontà di Dio.

bambini7La rugiada leva la polvere dai fiori. L’amore dei bambini leva le tristezze dal mio cuore.

Verrà un giorno in cui Io che vi parlo, dopo essere stato Pastore, sarò Giudice. Non vi lusinghi l’aspetto attuale. Ora il mio vincastro aduna tutte le anime disperse ed è dolce per invitarvi a venire ai pascoli della Verità. Allora il vincastro sarà sostituito dallo scettro del Giudice Re e ben altra sarà la mia potenza. Non con dolcezza ma con giustizia inesorabile Io allora separerò le pecore pasciute di Verità da quelle che mescolarono Verità ad Errore o si nutrirono solo di Errore. Una prima volta e poi una ancora Io farò questo. E guai a coloro che fra la prima e la seconda apparizione davanti al Giudice non si saranno purgati, non potranno purgarsi dai veleni. La terza categoria non si purgherà. Nessuna pena potrebbe purgarla. Ha voluto solo l’Errore e nell’Errore stia. … Avete osato rivestirvi del mio Nome per apparire quali non siete. Il vostro satanismo lo avete voluto far passare per vita in Gesù. Ma il frutto delle vostre opere vi accusa. … I vostri prodigi che compare ebbero? Oh! Ben egli è potente il Nemico mio! Ma non è da più di Me. Vi ha aiutati ma per fare maggior preda, e per opera vostra il cerchio dei travolti nell’eresia si è allargato. Sì, avete fatto prodigi. Ancor più apparentemente grandi di quelli dei veri servi di Dio, i quali non sono istrioni che angeli21sbalordiscono le folle, ma umiltà e ubbidienze che sbalordiscono gli angeli. Essi, i miei servi veri, con le loro immolazioni non creano i fantasmi, ma li debellano dai cuori; essi, i miei servi veri, non si impongono agli uomini, ma agli animi degli uomini mostrano Iddio. Essi non fanno che fare la volontà del Padre e portano gli altri a farla …

Essi, i miei servi veri, fanno ciò che Io dico, senza pensare che a fare, e le loro opere hanno il mio segno di pace inconfondibile, di mitezza, di ordine. 

… la condiscendenza attira. Perchè chi vuol curare deve curvarsi su ogni piaga. Dopo ci sarà la purezza del Cielo. Ma qui siamo nel fango e occorre strappare al fango, su cui posiamo i piedi, le vittime già sommerse.

Non piangere del vuoto che la Vita ti ha fatto intorno per averti suo discepolo. Le mutilazioni dell’affetto sono radici alle ali che nascono dall’uomo mutato in servo della Verità. … Dio chiama e passa. Domani non troveresti più il tuo cuore di oggi e l’invito di Dio. … Al servizio di Dio si viene con spirituale libertà. Nulla deve fare laccio a chi si dona. (risponde un uomo:)… Giungerò lentamente alla libertà che dici…(Lo interrompe Gesù) No. Non lo faresti mai più. Dio è esigente così come è discepoliinfinitamente generoso nel premiare. Se vuoi essere discepolo, bisogna abbracciare la croce e venire. Altrimenti si sta nel numero dei semplici fedeli. … Lavora te stesso. Virilizza te stesso e poi vieni. Non ora.

Anche gli altri appoggiano i lamenti di Pietro, lamentandosi di non ritrovare mai niente di tutto quello che sentono, quando vorrebbero trovarlo per rispondere ai molti che li interrogano. … “Non ti denigrare troppo Simone.” “Non mi denigro. Mi conosco.” “ E’ la più difficile delle sapienze. Ma Io ti voglio levare questa grande paura. Quando Io ho parlato, e voi non avete potuto tutto comprendere e ritenere, domandate senza timore di apparire noiosi o di sconfortarmi. … Hai parlato di onda che va e nulla resta alla riva. Verrà un giorno in cui ti accorgerai che ogni onda ti ha deposto un seme, e che ogni seme ha fatto pianta. … ti stupirai di te stesso dicendo: – Ma che mi ha fatto il Signore? – perché tu allora sarai redento dalla schiavitù del peccato e le tue virtù attuali si saranno perfezionate a grande altezza.   

L’eroismo nel seguire Iddio è sempre prova di forte preparazione spirituale. I più preparati a ricevere il Cristo, quale che sia la loro casta e la loro cultura, vengono a Me con una prontezza e una fede assoluta. I meno preparati mi osservano come un uomo che esce dal consueto, oppure mi studiano con diffidenza e curiosità, oppure ancora mi attaccano e mi denigrano accusandomi in vari modi. Le diverse maniere di agire sono in proporzione della impreparazione degli spiriti. 

simone ZeloteI figli d’Israele sono ancorati, anzi sono incrostati come ostriche perlifere al banco su cui sono nate. Perché sono saturi, ricolmati, obesi della loro sapienza, e non sanno fare largo alla mia col gettare il superfluo per fare posto al necessario.

(Simone Zelote l’ex lebbroso) Simon Pietro ha ragione. Io pure costruivo una torre di Babele con le autolodi e le soddisfazioni del mio Io. Quando tutto mi crollò addosso, e fui un verme schiacciato dal peso di tutto questo inutile umano, allora non discussi più con Dio, ma con me stesso, col mio pazzo me stesso, e finii di demolirlo. E più lo facevo, facendo strada a ciò che io penso sia il Dio immanente sul nostro essere di terrestri, ecco che raggiungevo una forza, una ricchezza nuova. La certezza che non ero solo e che Dio vegliava sull’uomo vinto dall’uomo e dal male. 

…Noi siamo tutti figli della legge. Tutti.” dice l’Iscariota … “I figli delle leggi. Non della Legge. E’ una lieve differenza. Dal singolare al plurale. Ma nella sua realtà ciò è: che siamo figli di ciò che abbiamo creato, e non più di ciò che Dio ci ha dato,” ribatte di Taddeo.

(Simone ZeloteNoi abbiamo bisogno di crearci una figura di Dio, la quale figura è fatta delle qualità essenziali che doniamo a Dio per dare un nome alla sua perfezione assoluta, infinita. Più l’anima si concentra e più riesce a raggiungere l’esattezza nella cognizione di Dio. Ecco ciò che io dico: il Dio immanente. … Ma insomma per me il Dio immanente è il sentire, il percepire Dio sul nostro spirito , e sentirlo e percepirlo non più come idea astratta ma come reale presenza datrice di una fortezza e di una pace nuova …

pietro apostolo1(Pietro“Vuol dire che senti che quando tutto il mondo ti odiasse tu sentiresti su te un amore più grande di tutto il mondo. .. si accetta, si opera, si prende o si lascia senza misure umane, pensando solo a rendere amore per amore, a copiare il più possibile Dio nelle proprie azioni”… “Non è superbia. L’amore porta all’ubbidienza copiare Dio mi sembra ancora una forma di ubbidienza, perché Dio dice di averci fatto a sua immagine e somiglianza.

Per questo Io dico: “Siate perfetti come è perfetto il Padre che è nei Cieli”. …

Domandate se non comprendete lo spirito della parabola. Voi date tutto, e tutto vi va dato perché a vostra volta tutto voi possiate dare. Voi tutto date a Dio: affetti, tempo, interessi, libertà, vita. E tutto Dio vi dà per compensarvi e per farvi capaci di tutto dare in nome di Dio a chi è dopo di voi. … Solo Dio disvela Se stesso. Quando la sua luce si ritrae, terminato il suo scopo di illuminare il mistero, l’incapacità di intendere fascia, come le bende di una mummia, la regale verità della parola ricevuta. Per questo Io ti ho detto stamane: (a Pietro)  “Verrà un giorno che ritroverai tutto quanto ti ho dato”. Ora non puoi ritenere. Ma dopo la luce verrà su te, e non per un attimo ma per un inseparabile connubio dello Spirito eterno col tuo, onde infallibile sarà il tuo ammaestramento in ciò che è cosa del Regno di Dio. E, così come in te, nei tuoi successori, se vivranno di Dio come di unico pane.

(nota in calce relativa a quest’ultima frase che ha probabilmente sollevato un’ obiezione da parte di  Padre Migliorini – guida spirituale- ,al  quale ella trasmise la risposta di Gesù ) E’ vero che l’infallibilità papale su cose di spirito è verità definita pietroesistere in qualunque mio Vicario a prescindere dalla sua forma di vita e possesso di virtù. Ma è anche vero che voi non potrete trovare un dogma definito e proclamato da Papi che siano , notoriamente o meno, privi della mia Grazia. Non può avere amico lo Spirito Santo l’anima in disgrazia. (…) Riposate dunque su questa certezza: che i dogmi sono veri, che l’infallibilità esiste, perché Io non concedo dogmi a chi non lo meritasse. E questo era incluso nella frase che ha suscitato l’obbiezione.

La lotta fra il bene e il male è continua. … bisogna sorvegliarsi per estirpare le male piante non appena spuntano. … Le cure mondane, l’inganno delle ricchezze creano il groviglio, affogano la pianta del seme di Dio e non le fanno fare spiga.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 9a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

3° LIBRO (9a parte)

Nella prima parte del terzo volume abbiamo diverse riflessioni sull’animo umano, tra cui il passaggio attraverso le beatitudini, il senso della preghiera e della comunione con Dio. Viene anche svelato il perchè l’Antico Testamento proponeva talvolta soluzioni opposte al messaggio evangelico d’amore senza riserve.

(Gamaliele e Gesù) … Aspetto quel segno per credere”. “Quando un terreno è desolato non basta un fulmine a dissodarlo. Non lo riceve il terreno. Ma le pietre che lo coprono. Lavora almeno a rimuoverle, Gamaliele. Altrimenti, se saranno così, nel profondo di te, il segno non ti porterà a credere. … La Genesi vive nella natura. Ora, uno che sa vedere, sa anche credere. … Guardare vuol dire credere, se si sa vedere. … Troppa scienza, Gamaliele. E troppo poco amore, e troppo poca umiltà. … Ogni pensiero santo è nato nella Mente perfetta ed è riflesso nella mente del giusto. Può il Verbo ignorare allora i pensieri dei giusti, che sono i pensieri del Pensiero? … Ascendi come Hillele.” “ Che vuoi dire?” “Ascendi. Egli ti è avanti perché ha saputo credere più umilmente di te. …”    

Il miracolo porta alla fede coloro che già sono per quella via. Ma nei senza umiltà – la fede prova sempre che esiste in un’anima umiltà – porta ad una bestemmia.

Ma Io accetto molto volentieri un dono solo, quello anzi lo cerco. … Il vostro cuore. Il vostro pensiero. Datemelo. Per vostro bene.

matteo (2)( Matteo)Mi sei parso turbato e ti ho seguito. Non sei contento della tua giornata? Hai toccato il cuore di Eli, hai acquistato come discepolo Simone d’Alfeo… Tu mi hai detto, quel giorno, che eri molto felice perché io mi ero convertito…” (Gesù) “Si. Ma tu eri realmente convertito. Ed eri schietto nella tua evoluzione al Bene. Venivi a Me senza tutto un lavoro di pensiero, venivi per volontà di spirito. Non così Eli… e neppure Simone. Il primo non è che toccato alla superficie: L’uomo-Eli è scosso. Non lo spirito-Eli. Quello è sempre uguale. Caduta l’effervescenza che il miracolo di Doras e del nipotino ha prodotto in lui, sarà l’Eli di ieri e di sempre. Simone!… Simone, lui pure non è ancora altro che un uomo. Se mi avesse visto insolentito, invece che celebrato, mi avrebbe compatito e mi avrebbe, come sempre, lasciato. … Ma non sono queste conversazioni, sotto pungolo di considerazioni umane, quelle che mi fanno felice. Mi avviliscono anzi. …”

Dio sa l’ora. Non l’uomo. Dio sa i mezzi, non l’uomo. Lasciate fare a Dio, meritando il suo aiuto con una condotta santa. … Buono, Giuda. Buono. Lascia il giudizio a Dio.

(Gesù insegna ai discepoli a pregare in modo solitario e silenzioso) Io ho sempre pregato per voi. Ma ora voglio che voi preghiate da voi. … la preghiera… è colloquio di figli col Padre, di spiriti a Spirito, aperto, caldo, confidente, raccolto, schietto. Tutto è la preghiera: è confessione, è conoscenza di noi stessi, è pianto su noi stessi, è promessa a noi stessi e a Dio, è richiesta a Dio, tutto fatto ai piedi del Padre. E non deserto1può farsi nel frastuono, fra le distrazioni, a meno di essere colossi nell’orazione. Ed anche i colossi ne soffrono di questo urto e rumore del mondo nelle loro ore di orazione. … Mattina, mezzogiorno e sera ci riuniremo per pregare insieme con le antiche parole d’Israele e per spezzare il pane, e poi ognuno tornerà nella sua grotta, stando di fronte a Dio e alla sua anima, stando di fronte a quanto vi ho detto sulla vostra missione e alle vostre capacità. Misuratevi, ascoltatevi, decidete. … sarete i miei ministri. Andate. Ognuno da solo. Io sarò in quella grotta. Sempre presente. Ma non venite senza seria ragione. Dovete imparare a fare da voi ed a stare da voi.

Il ventre troppo satollo appesantisce lo spirito. Io vi voglio elevare e non rendervi zavorra.

(Gesù si rivolge direttamente alla Valtorta) ti faccio osservare come può cambiare tutto, una sola frase omessa o una parola male trascritta. … Pensa dunque e comprendi come venti secoli abbiano potuto privare di parti, non deleterie alla dottrina ma alla facilità di comprendere il Vangelo, il Vangelo apostolico. Questo, opera che se risaliamo alle origini scopriamo ancora fatica del Disordine, spiega tante cose e si presta ai figli del Disordine per tante altre cose. …   

Ora a te e ai tuoi compagni vi pare che di quanto vi ho detto più nulla o ben poco sia in voi. Forse vi ricordate bene le parti che più sono consone alla vostra particolare natura: i violenti le parti violente, i meditativi le parti meditative, gli amorosi le parti tutto amore. Senza forse è così. Ma credete: tutto è in voi. Anche se vi pare che sia dileguato. Lo avete assorbito. Il pensiero vi si dipanerà come un filo multicolore portandovi le tinte dolci o severe a seconda che ne avete bisogno. Non abbiate paura. Pensate pure che Io so e che mai vi manderei se vi sapessi incapaci di fare.

4 gesùNon è vergogna l’ignoranza. E’ vergogna il persistere nell’ignoranza quando c’è chi è pronto a chiarire i dubbi.  … l’anima è visibile in tutto quanto differenzia l’uomo dal bruto. Quando la tua piccina ti dirà i primi suoi pensieri, pensa che quell’intelligenza è la sua anima che si disvela. Quando ti amerà non con l’istinto ma con la ragione, pensa che quell’amore è la sua anima. Quando ti crescerà al fianco bella, non tanto di corpo ma di virtù, pensa che quella bellezza è la sua anima. E non adorare l’anima, ma Dio Creatore della stessa, Dio che di ogni anima buona si vuole fare un trono. …(l’anima)  Vi contiene ed è in voi contenuta. Quando vi lascia siete cadaveri. … L’immortalità dell’anima, ossia l’immortalità della parte superiore dell’uomo è il mistero più certo e più consolante del credere. E’ quello che ci assicura di dove veniamo, di dove andiamo, di chi siamo, e ci leva l’amaro di ogni separazione. … solo con questo mio sacrificio Io potevo risolvere i punti insuperabili alla vostra ragione, e dopo aver abbattuto l’errore, liberando il pensiero, potevo liberare anche l’anima da una schiavitù che per ora non ti posso spiegare. Perciò ho chiuso la Sapienza in un corpo, la Santità in un corpo. La Sapienza la spargo come seme sul terreno e polline ai venti, la Santità come da preziosa anfora infranta fluirà sul mondo nell’ora della Grazia e santificherà gli uomini. Allora il Dio ignoto sarà noto.

(Maria SS parla ad una peccatrice) Tu sei già salvata perché hai avuto buona volontà di salvarti, perché hai appreso la purezza, il dolore, il Bene. L’anima è rinata. Sì. Ti occorre la sua parola per dirti in nome di Dio: “Sei perdonata”. Io questo non lo posso dire. Ma ti do il mio bacio a promessa, a principio di perdono… 

Io sorreggevo con la preghiera le anime degli apostoli usciti dall’orazione con una forza nuova nella mente e nel cuore. Una forza che non viene da studio umano ma da completo abbandono in Dio. Coloro che più hanno dato sono coloro che più si sono dimenticati. Dimenticare se stessi è ardua cosa. L’uomo è fatto di ricordi, e quelli che più hanno voce sono i ricordi del proprio io. Bisogna distinguere fra l’io e l’io. Vi è lo MARIA1spirituale io dato dall’anima che si ricorda di Dio e della sua origine da Dio, e vi è l’io inferiore della carne che si ricorda di mille esigenze che tutto abbracciano di se stessa e delle passioni e che … soverchiano, se lo spirito non è ben robusto, la voce solitaria dello spirito che ricorda la sua nobiltà di figlio di Dio. …perciò per essere perfetti come discepoli bisogna sapere dimenticare se stessi, in tutti i ricordi, le esigenze, le pavide riflessioni dell’io umano.  … fra i miei dodici, coloro che hanno più dato … sono coloro che non si sono più ricordati di ciò che erano e si sono totalmente fusi a Dio da non temere. Di nulla.

Il mondo sempre più vi assalirà, crescendo in esso i lupi contro Me Pastore e contro il mio gregge … Quanto basta al gregge non basta a voi, piccoli pastori. … Perché pensate che là dove è un pastore idolo periscono per veleno le pecore o per assalto di lupi. …

Voi dovete portare la luce di Dio. … La luce di Dio splende là dove il lucignolo è immerso in abbondate liquido di orazione e di carità. 

Guai, tre volte guai ai pastori che perdono la carità, che si rifiutano di ascendere giorno per giorno per portare in alto il gregge che attende la loro ascesi per ascendere. Io li percuoterò abbattendoli dal loro posto e spegnendo del tutto il loro fumo. Guai, tre volte guai ai maestri che ripudiano la Sapienza per saturarsi di scienza sovente contraria, sempre superba, talora satanica, perché li fa uomini mentre … se ogni uomo ha destino di divenire simile a Dio, con la santificazione che fa dell’uomo un figlio di Dio, il maestro, il sacerdote ne dovrebbe avere già l’aspetto dalla Terra, e questo solo, di figlio di Dio.

Non vi violenta Iddio nel pensiero e neppure nella santificazione. Voi siete liberi. Ma vi beatitudinirende la forza. Vi rende la liberà sull’impero di Satana. A voi riporvi il giogo infernale o mettere all’anima le ali angeliche. … Non diciamo: “Guai se non farò questo!” rimanendo tremanti in attesa di peccare, di non essere capaci di non peccare. Ma diciamo: “Beato me se farò questo!” … Beato me se sarò povero di spirito perché mio allora è il Regno dei Cieli! Beato me se sarò mansueto perché erediterò la Terra! Beato me se più del pane e del vino per saziare la carne avrò fame e sete di giustizia. La Giustizia mi sazierà!   Beato me se sarò misericordioso perché mi sarà usata divina misericordia! Beato me se sarò puro di cuore perché Dio si piegherà sul mio cuore puro ed io lo vedrò! Beato me se avrò spirito di pace perché sarò da Dio chiamato suo figlio, perché nella pace è l’amore, e Dio è Amore che ama chi è simile a Lui! Beato me se per fedeltà alla giustizia sarò perseguitato, perché a compensarmi delle terrene persecuzioni Dio, mio Padre, mi darà il Regno dei Cieli! Beato me se sarò oltraggiato e accusato bugiardamente per saper essere tuo figlio, o Dio! Non desolazione ma gioia mi viene da questo perché questo mi uguaglia ai tuoi servi migliori, ai Profeti, per la stessa ragione perseguitati, … Guardiamo così la via della salute. Attraverso la gioia dei santi.

“Beato me se sarò povero di spirito”… Il male non basta non farlo, bisogna anche non desiderare di farlo. … Il desiderio malvagio avvelena e guasta, poiché permane più a lungo dell’atto violento, più in profondità dell’atto stesso. … Colui che si affeziona smoderatamente ad una cosa, ecco che pecca. … Le grazie che Dio ci concede non sono un male e non lo devono divenire. … E solo chi non se ne fa degli idoli ma dei mezzi per servire in santità Dio, mostra di non avere un attaccamento peccaminoso ad esse. gesubambina

“Beato me se sarò mansueto”. … Non mettete in fuga le anime. Attiratele con l’amore. Perché la mansuetudine è amore, così come lo è la povertà di spirito. Se tali sarete erediterete la Terra e porterete a Dio questo luogo, già prima di Satana, perché la vostra mansuetudine, che oltre che amore è umiltà, avrà vinto l’odio e la superbia uccidendo negli animi il re abbietto della superbia e dell’odio.

“Beato me se saprò piangere senza ribellione.” Il dolore non era. Ma l’uomo lo mise sulla Terra e per una depravazione del suo intelletto si studia di sempre più aumentarlo, con tutti i modi. Oltre le malattie e le sventure conseguenti da fulmini, tempeste, valanghe, terremoti, ecco che l’uomo per soffrire, e per far soffrire soprattutto … escogita le armi micidiali sempre più tremende e le durezze morali sempre più astute. … Il pianto non lo fa adulto, riflessivo, intelligente. Solo coloro che piangono, o che hanno pianto, sanno amare e capire. … E sanno amare Dio perchè hanno compreso che tutto è dolore fuorché Dio, perchè hanno compreso che il dolore si placa se pianto sul cuore di Dio … da dolore diviene consolazione. Si. Coloro che piangono amando il Signore saranno consolati.

“Beato me se avrò fame e sete di Giustizia.”… Non è la carne che diviene immortale, è l’anima. E va nutrita per portarla all’immortalità, alla quale, per amore, essa poi porterà la carne nella risurrezione beata. Nutrimento dell’anima è la Sapienza, è la Giustizia. … e più se ne gusta e più cresce la santa avidità del possedere la Sapienza e di conoscerla Giustizia. La curiosità della mente può essere appagata, ma la necessità dello spirito no. … Siate fedeli e sarete saziati da Colui che vi ama.

“Beato me sarò misericordioso”… a base di ogni male ancora si trovano sempre due radici: l’avidità e la superbia. … Perdonate, compatite, soccorrete, istruite, sorreggete.

Cuore di Gesù (4)“Beato me se sarò puro di cuore”… chi ha Dio ha inspiegabili, anche a se stesso, mutamenti sostanziali per cui diviene santo, sapiente, forte, e sul suo labbro fioriscono parole, e i suoi atti assumono potenze che non sono, no, della creatura, ma di Dio che vive in essa. Cosa è la vita di colui che vede Dio? Beatitudine. E vorreste privarvi di simile dono per fetide impurità?

“Beato me se avrò spirito di pace”… Colui che è pacifico effonde la pace anche senza parole.

“Beato me se sarò perseguitato per amore della giustizia”…L’uomo è tanto insatanassato che odia il bene ovunque si trovi, che odia il buono, quasi che chi è buono, anche se tace, lo accusi e rampogni. Infatti la fede del credente vero fa apparire ancora più viva la ipocrisia del falso credente. Infatti non può non essere odiato dagli ingiusti colui che col suo modo di vivere è un continuo testimoniarela giustizia. E allora, ecco, che si infierisce sugli amanti della giustizia.

“Beato se sarò oltraggiato e calunniato”…Prima di ora furono calunniati ed oltraggiati i Profeti. … Pure voi, pure voi, oltraggiati e calunniati per essere stati di Dio, avrete il trionfo celeste, … ecco che allora ogni lacrima vi sarà cara, perché per essa avrete conquistato questa gloria eterna che in nome del Padre Io vi prometto.

Se la paura di un castigo può trattenere tre volte su dieci, la certezza di un premio slancia sette volte su dieci. Perciò più che la paura fa la fiducia. … La Legge è morta in molti cuori, soffocata sotto le valanghe di troppe soprastrutture. Io sono venuto a levarle tutte. … colui che si permette di violare uno fra i minimi di questi comandamenti sarà tenuto minimo nel Regno dei Cieli. E colui che indurrà altri a violarli sarà ritenuto minimo per lui e per colui che egli indusse alla violazione.

Io non vi dico:”Uccidete i falsi profeti e gli ipocriti fedeli”. Anzi vi dico: caifa_gesuLasciatene a Dio il compito”. Ma vi dico:”Fate attenzione, scostatevene per non intossicarvi dei loro succhi.” … Un tempo era detto:”Amerai il tuo amico e odierai il tuo nemico”. No. Non così. Questo è buono per i tempi in cui l’uomo non aveva il conforto del sorriso di Dio. Ma ora vengono i tempi nuovi, quelli in cui Dio tanto ama l’uomo da mandargli il suo Verbo per redimerlo. Ora il Verbo parla. Ed è già Grazia che si effonde. Poi il Verbo consumerà il sacrificio di pace e di redenzione e la Grazia non solo sarà effusa, ma sarà data ad ogni spirito credente nel Cristo. Perciò occorre innalzare l’amore di prossimo a perfezione che unifica l’amico al nemico. Siete calunniati? Amate e perdonate. Siete percossi? Amate e porgete l’altra guancia a chi vi schiaffeggia pensando che è meglio che l’ira si sfoghi su voi, che la sapete sopportare, anziché su un altro che si vendicherebbe dell’affronto.  

L’antica parola: “Occhio per occhio dente per dente”, che non è nei dieci comandi ma che è stata messa perché l’uomo privo della Grazia è tal belva che non può che comprendere la vendetta, è annullata, questa sì che è annullata, dalla nuova parola: Ama chi ti odia, prega per chi ti perseguita, giustifica chi ti calunnia, benedici chi ti maledice, benefica chi ti fa danno, sii pacifico col rissoso, condiscendente con chi ti è molesto, soccorri di buon grando chi a te ricorre e non fare usura, non criticare, non giudicare”. … Più darete più vi sarà dato… Cercate di amare e di farvi amare. Le liti costano più di un accomodamento amichevole e la buona grazia è come un miele che a lungo resta col suo sapore sulla lingua. … “Non vi adirate”, perché un più alto giudizio è su di voi e calcola anche le azioni immateriali. … il buon accordo è sempre il migliore degli affari …

Alzate in tutte le cose lo sguardo a Dio.  

giurare

Uno degli errori facili nell’uomo è la mancanza di onestà anche verso se stesso. E dato che l’uomo è difficilmente sincero e onesto, ecco che da se stesso si è creato un morso per essere obbligato ad andare per la via che ha detto. … Questo morso è il giuramento. Ma non è necessario il giuramento fra gli onesti, e Dio, di suo, non ve lo ha insegnato. … Colui che sente il bisogno di giurare è perché è già insicuro di se stesso e del concetto del prossimo a suo riguardo. … questa abitudine del giuramento è una conseguenza della disonestà morale dell’uomo.

Liberatevi dalle misure nel pregare.

… La preghiera è azione d’amore. E amare si può tanto orando che facendo il pane, tanto meditando che assistendo un infermo, tanto compiendo pellegrinaggio al Tempio che accudendo alla famiglia, tanto sacrificando un agnello quanto sacrificando i nostri anche giusti desideri di raccogliersi nel Signore. Basta che uno intrida tutto se stesso e ogni sua azione nell’amore. … però non fate come i deboli nella fede e nell’amore, i pagani della religione vera … i quali, deboli e pagani, sentono morire la fede se non si vedono esauditi. Voi chiedete. E vi pare giusto di chiedere. Infatti per quel momento non sarebbe neanche ingiusta quella grazia. Ma la vita non termina in quel momento. E ciò che è bene oggi può essere non bene domani. Voi questo non lo sapete, perché voi sapete solo il presente, ed è una grazia di Dio anche questa. Ma Dio conosce anche il futuro. E molte volte per risparmiarvi una pena maggiore vi lascia non esaudita una preghiera.

Chi fa digiuno con spirito d’amore, di amore si nutre!   il digiuno

Lazzaro diventerà santo, perché amando ciò che Io amo amerà la perfezione.

Dio vi dà le ricchezze terrene. A quali molte, a quali appena quante necessitano al vivere, e vi dice: “Ora a te. Io te le ho date. Fai di questi mezzi un fine quale mio amore lo desidera per tuo bene. Io te le affido. Ma non perché tu te ne faccia un male. Per la stima che ho in te, per riconoscenza dei miei doni, tu fa fruttare, e per questa vera Patria, i tuoi beni”.

Profana il bene lo spirito di superbia, il desiderio di esser notati nel fare il bene e la ricerca della lode. … Dimenticatevene. (del bene fatto) Dell’atto in se stesso dimenticatevene. Vi resterà sempre presente una luce, una voce, un miele, e vi farà luminoso il giorno, dolce il giorno, beato il giorno. Perché quella luce sarà il sorriso di Dio, quel miele la pace spirituale che è ancora Dio, quella voce la voce del Padre-Dio che vi dirà: “Grazie”.

Anche se non avrete più potenza di denaro, solo che abbiate amore e santità, potrete beneficare chi è povero, stanco o afflitto. La vita del vostro spirito è ben più preziosa del ventre e delle membra, vale molto più del cibo e del vestito, così come la vita materiale è più del cibo e il corpo più della veste.

Gesù mia salvezzaNon siate gente di poca fede. Non vi angosciate per un futuro incerto Cercate prima le cose veramente necessarie: la fede, la bontà, la carità, l’umiltà, la misericordia, la purezza, la giustizia, la mansuetudine, le tre e le quattro virtù principali, e tutte, tutte le altre ancora, in modo da essere amici di Dio e di avere diritto al suo Regno. E vi assicuro che tutto il resto vi sarà dato per giunta senza che neppure lo chiediate. … Affliggetevi di essere imperfetti, non di essere scarsi di beni terreni. … Lasciate ad ogni giorno il suo affanno!

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 8a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

2° LIBRO (8a parte)

da pag. 296 alla fine del II° vol.

Finiamo questo II libro con un’ammonizione abbastanza forte, soprattutto per i nostri giorni, riguardante il tema attualissimo della convivenza e dell’aborto, sentendo parlare Gesù del  sacrificio di spirito e della colpa, ma soprattutto della donna, dei suoi pregi e del progetto di Dio su di lei. 

Non fornicate. … Matrimonio vuole dire procreazione, e l’atto vuol dire e deve essere fecondazione. Senza ciò è immoralità. … E tale diventa se si sporca di libidine e non si consacra con delle maternità. … Rifiutarsi a far la spiga e sperdere la forza in vizio è colpa. … disubbidienza al comando che dice: “Siate una sola carne e moltiplicatevi nei figli”. … il piacere è un tossico che aspirato da qual che si bocca contagia, fa arsi di un fuoco che credendo saziarsi si spinge fuor dal focolare e divora, sempre più insaziabile, lasciando acre sapor di cenere sotto la lingua e disgusto e nausea e sprezzo di sé e del compagno di piacere, perché quando la coscienza risorge – e fra l’una febbre e l’altra essa sorge – non può non nascere questo sprezzo di sé, avviliti fino a sotto la bestia? … Perciò il corpo dell’impuro ha l’altare sconsacrato e senza Dio … l’uomo avvilisce se stesso nella bestialità della fornicazione e diviene cuore a cuorepeggio del verme e della bestia più immonda. … Il pentimento rinnova. Il pentimento purifica. Il pentimento sublima. … Giustificati presso Iddio non peccando più contro la tua anima. Fatti un nome nuovo presso Dio. E’ quello che vale. Sei il vizio. Diventa l’onestà. Diventa il sacrificio. Diventa la martire del tuo pentimento. Sapesti bene martirizzare il tuo cuore per far godere la carne. Ora sappi martirizzare la carne per dare un’eterna pace al tuo cuore. …Ti ricordo che i malvagi odiano l’uomo integro e che lo stolto sfoga il suo malanimo senza neppur più riflettere che si tradisce.

Per me siete tutti anime. … Anime candide i pargoli, anime azzurre i fanciulli, anime rosee i giovani, anime d’oro i giusti, anime di pece i peccatori. … Io vi conosco e riconosco per le vostre anime. … Un’altra volta ti costerà meno ancora esser buono. Tutto sta a fare il primo passo. … Ma quando un maestro fa ciò che dice e agisce da santo in ogni sua azione, anche se fa solo delle azioni materiali come quella di dare un pane, una veste, un alloggio alla carne sofferente del prossimo, ottiene che le anime procedano e giungano a Dio, … chi ama salva se stesso e gli altri. … La nostra coscienza ci salva dal giudizio del Padre nostro.

Lavora di un onesto lavoro e il settimo dì dedicalo al Signore e allo spirito tuo. … Il corpo affaticato ha bisogno di riposo così come lo ha quello di ogni creato essere. interno chiesa4… ricordarsi di dare almeno un giorno su sette al nostro buono e santo Padre, che ci ha dato la vita e ce la mantiene. …Se riusciste ad avere fede nel Padre, tutto vi riuscirebbe. Una fede, fate attenzione, come quella di un pargolo. Il pargolo crede tutto possibile. Non si chiede se e come può avvenire un fatto. Non misura la profondità di esso. Crede in chi gli ispira fiducia e fa ciò che costui gli dice. … ugualmente ama le anime che si fanno semplici, buone, pure come è il bambino. … voi che cadete in peccato e vi ferite. Abbiate fede nell’amore di Dio.

Non ammazzare. … chiunque colpisce a morte un suo simile pecca. E non solo verso l’uomo, ma anche contro Dio. … Sono con Dio quelli che creano e operano cose buone. Sono contro Dio quelli che creano cose malvagie di danno al prossimo. Dio fa le vendette dei figli suoi torturati dal mal genio umano. … La mia divina Natura, la misteriosa nostra Essenza non può essere nota che da coloro che sono senza
caino uccide abelemacchia.
 … la vita e la morte da Lui solo (Dio) devono essere date e tolte. E’ uccidere anche staccare un frutto che cresce nel seno perché è di colpevole seme o perché è un germe non voluto, peso inutile ai vostri fianchi e alla vostra ricchezza. Vi è un solo modo di non avere quel peso: rimanendo caste. Non unite omicidio a lussuria, violenza a disubbidienza, e non crediate che Dio non veda perché l’uomo non vede. Dio tutto vede e tutto ricorda. Ricordatevelo voi pure. … E se ancora Dio può perdonare a chi nella febbre del dolore diviene assassino, non perdona a chi lo diviene per avidità di potere o di stima fra gli uomini. Agite sempre bene e non temerete l’occhio di alcuno né la parola di alcuno. … l’ira cade e subentra ragione subito dopo il primo impeto, se è impeto che viene da ancora giustificabile motivo. Mentre la ferocia aumenta, più la vittima è colpita, nel vero assassino ossia nel satana che non ha, non può avere pietà del fratello perché, essendo satana è odio. … né si pecca di omicidio solo con l’arma e il veleno. Ma anche con la calunnia. Meditate. … Il bene non entra dove è saturazione di male.

(Pietro a Gesù) “Ma non poteresti allora dire al Padre tuo di fare morire tutti quelli che ti odiano?Taci! Tu non sai di che spirito sei! Io sono Misericordia e non Vendetta. 

Non tentare il Signore Iddio tuo. … Non avendo mai amato nessuno fuorché se stesso, giunse a non amare neppure se stesso. Perché l’odio uccide anche l’animale amore egoista dell’uomo a se stesso. Il pianto del pentimento … lava, rinverginizza chi è profanato, rialza chi è prostrato, rinvigorisce chi è dissanguato dalla colpa. … Quell’uomo non mancava di fare le offerte rituali. Ma non sapeva offrire a Dio sacrificio di spirito, ossia allontanarsi dal peccato, fare penitenza, chiedere con gli atti il perdono. … Giova forse il digiuno corporale quando l’anima non digiuna dal peccato?

(guarigione di un giovane lussurioso)  … per aver pietà, ho bisogno della tua 1.13umiliazione. Parla. … Non desiderare la donna d’altri. L’uomo è troppo debole per poter desiderare senza poi giungere a consumare il desiderio. … nel male si desidera e poi si compie. Nel bene si desidera e poi ci si ferma, se pure non si retrocede. … E’ la tentazione un male? Non lo è . E’ l’opera del Maligno. Ma si muta in gloria per il vittorioso su essa. Il marito che va ad altri amori è un assassino della sposa, dei figli, di se stesso. Colui che entra nell’altrui dimora per fare adulterio è un ladro, e dei più vili. … Colui che carpisce la buona fede dell’amico è un falsario… Ho fatto il miracolo per quella povera madre. Ma tanto mi fa schifo la lussuria che ne sono rivoltato. … L’amore fortifica.

“demonio” …  Colui che inganna con ragioni intinte di vero, e quello che è solo disordine mentale. Il primo di questi due è il più completo e pericoloso. … Dove è concetto di Dio e di spirito, e desiderio di pervenire ad essi, nascono le piante della fede, speranza, carità, giustizia, temperanza, fortezza, prudenza. … lasciala piangere. E’ veleno che esce.

Non dirai falsa testimonianza. … parlo del bugiardo in cose gravi, è crudele. Egli uccide una stima con la sua lingua.  … è più di un assassino. Costui uccide solo un corpo. Il bugiardo uccide anche il buon nome. … Perché lo fa? O per odio senza ragione. O per avidità di avere ciò che l’altro ha. Oppure per paura. Odio. Ha l’odio solo chi è amico di Satana. Il buono non odiaMai. Per nessuna ragione. Anche vilipeso, anche danneggiato, perdona. … l’odio è la rivolta del male contro il bene. Non si perdona (il sentimento dell’odio) a chi è buono.  Avidità  Fra tante domande che l’astuto mentitore si fa, dimentica, vuole dimenticare, una domanda. Questa: “E se venissi smascherato?” … Il mentitore si è dato alla Menzogna e fida stoltamente nella sua protezione. Paura  Molte volte uno calunnia per scusare se stesso. E’ la forma più comune di menzogna. … quello che noi si è fatto lo si addossa all’altro di cui si teme solo l’onestà. … Agite bene! E di questa menzogna non avrete mai bisogno. Non pensate, quando mentite, come vi mettete un giogo pesante? Esso è fatto della soggezione al demonio, della paura perpetua di una smentita e della necessità di ricordare la menzogna detta, coi fatti ed i particolari con cui fu detta, anche dopo degli anni, senza cadere in contraddizione. … Serve solo a prepararsi il posto nell’inferno! … Sicurezza e sollievo dà la vicinanza dell’uomo sincero.

Sei cose odia il Signore e la settima l’ha in esecrazione: gli occhi superbi, la lingua bugiarda, le mani che spargono sangue innocente, il cuore che medita iniqui disegni, i piedi che corrono frettolosi al male, il falso testimonio che proferisce menzogne, e colui che semina discordie fra i fratelli…

Il nemico… quando parla con voce sommessa non te ne fidare, perché porta nel cuore sette malizie. Egli con finzione nasconde il suo odio, ma la sua malizia sarà rivelata… Chi scava la fossa vi cadrà e la pietra cadrà addosso a chi la rotola. … Abbiate sempre un solo linguaggio. Il si sia sempre si e il no sia sempre no anche di fronte a potenti ed a tiranni. E grande merito ne avrete in Cielo. Vi dico abbiate la spontaneità del fanciullo che va per istinto da chi sente buono senza cercare altro che bontà.

Eva1Dio da ad ognuno il necessario. … Necessario all’uomo è un tetto, un pane, una veste. L’indispensabile per vivere. … chi desidera avere sempre più uccide la sua pace e non gode, ma precocemente invecchia, arso da livore o da abuso. Potrei unire il comando del “non rubare” a quello del “non desiderare ciò che è d’altri”. Perché infatti il desiderio eccessivo spinge al furto. … il primo che desiderò la roba d’altri fu Lucifero … Invidiò Dio e volle essere lui Dio e divenne il demonio. Il primo demonio. … Adamo ed Eva … Invidiarono a Dio la conoscenza del bene e del male e furono cacciati dall’Eden … I primi peccatori. Terzo esempio: Caino invidiò Abele per la sua amicizia col Signore. E divenne il primo assassino. Maria, sorella di Aronne e Mosè, invidiò il fratello e divenne la prima lebbrosa della storia d’Israele. … i peccati dei singoli si accumulano e provocano i castighi delle nazioni. … imitate gli uccelli nella libertà dai desideri. … possiede la letizia dell’uccello colui che vive senza desiderio impuro. … il nostro corpo è creato da Dio per essere tempio dell’anima che è tempio di Dio. Perciò deve essere conservato onesto, perché altrimenti l’anima viene derubata dell’amicizia di Dio e della vita eterna. … a chi più si pente più sarà perdonato. … più uno ama e più è amato. Chi ama totalmente ha tutto perdonato.

Non basta dire “Distruggo”. Occorre dire: “Purifico”. Vi ho detto come si purifica l’uomo: col pentimento umile e sincero. … Non mescolate Dio a Mammona. Avreste un altare vuoto: quello di Dio. Perché inutile alzare un altare nuovo se permangono anche resti dell’altro. … Pietra è la ferma volontà di essere di Dio.

Il Paradiso non passa. Se essendo buono uno se lo conquista, egli in eterno lo gode. E allora? Perché turbarsi di ciò che fanno i cattivi? … Perdonate. Sempre perdonate. Fate di ogni male un bene. Fate di ogni offesa una grazia. 

La fiamma ha parole di luce. L’amore ha parole di fiamma, e vanno lontano queste parole, sull’onda incorporea degli spiriti che si trovano sempre, oltre monti e mari, e portano baci e benedizioni…. Una sola cosa è necessaria: conoscere Iddio. … Mia Madre fu la Fanciulla del Tempio dai tre ai quindici anni e affrettò la venuta del Cristo con la forza del suo amare. … Avere Dio è anche avere sforzo, non solo avere gioia. … dopo il bagno del sangue innocente i giusti divennero santi, gli uomini divennero giusti. Solo i demoni rimasero quel che erano.

Solo in Cielo vedrete venirvi incontro, o salire al Regno eterno, i vostri salvati. … Qualche volta lo saprete dalla Terra. Sono le gioie che vi do per infondervi un vigore ancor maggiore per nuove conquiste. Beato quello che non si accascia per non vedere trionfi e dice: “Non faccio più nulla perché non ho soddisfazione”.

(Gesù ai suoi discepoli)  Tu credi che Io vincerei facendo violenza? Ma questo è un povero sistema umano e che serve, temporaneamente, per vittorie umane. Quanto dura la sopraffazione? Finché da se stessa genera nei sopraffatti delle reazioni che, riunendosi, formano una violenza maggiore… Verrà il momento che lo capirete. (Pietro) “…Io ho fretta di capire. …”  pietro apostolo1 … Quando sarete macinati come il grano fra le pietre del dolore e del pentimento. Potreste, anzi dovreste capire prima. Ma per fare questo dovreste spezzare la vostra umanità e lasciare libero lo spirito. E questa forza su voi stessi non la sapete fare. Ma capirete…

… Egli ha mostrato eroismo per Me e nella sua casa fu insolentito per causa mia. E’ giusto che Io, nella sua casa, lo vada a consolare.

Gesù si attira vicino l’Iscariota, … e dice: “Tu sei semplicemente un disordinato. Hai in te tutti gli elementi migliori. Ma non li hai ben fissi. E il minimo soffio di vento li scompagina. … Tu hai intelligenza, ardimento, istruzione, prontezza, prestanza, tante, tante cose hai. Ma sono selvaggiamente disposte in te e tu tali le lasci. … la volontà è tutto, Giuda.” “Ma ci sono tentazioni tanto mordenti… Ci si rintana per paura che il mondo ce le legga sul volto.” “ Ecco l’errore! Sarebbe proprio quello il momento di non rintanarsi. Ma di cercare il mondo, quello dei buoni per averne aiuto. Anche il contatto con la pace dei buoni calma la febbre. E cercare anche il mondo dei criticatori perché, per quell’orgoglio che spinge a nascondersi per non essere “letti” nei nostri animi tentati, ciò farebbe un reagente alla debolezza morale. E non si cadrebbe. … guai ai soli se non sono, nella loro solitudine, moltitudine contro la moltitudine.  … Moltitudine di virtù contro moltitudine di tentazioni.

… Quando poca è la virtù, occorre fare come quest’edera molle: afferrarsi ai rami di alberi robusti, per salire.”

 le qualità per essere buoni … ordine, pazienza, costanza, umiltà, carità … il disordine non è mai buona qualità. … i due estremi della retta della perfezione. Ora tu sai che una retta messa in piano non ha principio e non ha fine. … La santità è lineare, semplice, perfetta, e non ha che due estremi come la retta. … nella retta subito si vede ogni errore, o di pendenza o di incertezza. … chi inizia la sua lavorazione 1.7spirituale con ordine, cominciando dalle cose inutili, saltando come un uccello irrequieto da questo a quello, finisce che quando vuole riunire le parti del lavoro non riesce più. Non combinano.

… alla donna causa di ogni male, …fece balenare una figura di Donna causa del bene. … All’uccisore Caino insieme alla giustizia concesse il segno, e che era misericordia, perché non fosse ucciso. E all’Umanità corrotta concesse Noè per conservarla nell’arca, e indi promise patto sempiterno di pace. Non più feroce diluvio. Non più. La Giustizia fu piegata dalla Misericordia.

… la colpa, per essere moralmente colpa, deve avere a base la volontà di peccare. … Alla licenza di ripudio concessa da Mosè per evitare mali, se non più gravi, più numerosi. Quella licenza … Io condanno, perché l’uomo, bene o male che abbia contratto nozze, deve vivere col coniuge e non ripudiarlo favorendo adulteri e situazioni simili a questa.

… troppi sono quelli che vanno a completa rovina per troppa severità, ingiusta anche, di giudizio. Guai a coloro che per intransigente rigore conducono uno spirito a disperare!

[…] Il mio desiderio di essere amato – conoscere è amare – viene respinto da troppe cose. E questo è un grande dolore per Me, l’eterno Maestro imprigionato da voi… […] Voi non potete valutare l’immenso male che l’uomo può fare all’uomo con una intransigenza ostile.

… ti chiedi perché Io faccio o non faccio delle cose, ti chiedi perché Dio permette o non permette tali cose. Vedi, Pietro, e voi tutti, amici miei. Uno dei segreti del perfetto fedele è nel non erigersi mai ad interrogatore di Dio. … I santi si aiutano, si danno e si scambiano gli spiriti con ilare facilità, sorridendo all’idea di lavorare per il Signore.  … Sta per venire il tempo in cui una impalpabile cosa, invisibile, volto38inconcepibile ai materialisti, sarà regina, la “ritornata” regina, potente e santa di ogni santa cosa e in ogni santa cosa. Per essa l’uomo tornerà il “figlio di Dio” e opererà ciò che Dio opera perché avrà Dio con sé. La Grazia.

Anche un pagano può essere virtuoso. E Dio, che è giusto, lo premierà per il bene fatto. Non sarà un premio completo, ma, Io te lo dico, fra un fedele in colpa grave e un pagano senza colpa Dio guarda con meno rigore il pagano.

(Gesù alla Samaritana)Non ti senti stanca di questa fatica di essere la carne di tanti e non l’onesta moglie di uno solo? Non ti fa paura la tua sera, quando ti troverai sola coi ricordi? Con i rimpianti? Con le paure? Sì. Anche quelle. Paura di Dio e degli spettri. Dove sono le tue creature?” La donna abbassa del tutto il capo e non parla. “Non le hai sulla Terra. Ma le loro piccole anime, alle quali tu hai impedito di conoscere il giorno della luce, ti rimproverano. Sempre. Gioielli… belle vesti… casa ricca… nutrita mensa… Sì. Ma vuoto, e lacrime, e miseria interiore. Sei una derelitta, Fotinai. E solo con un pentimento sincero, attraverso il perdono di Dio, e per conseguenza il perdono delle tue creature, puoi tornare ricca.”

morirà solo l’anima che ha peccato. Se un uomo sarà giusto, se non sarà idolatra, se non fornicherà, se non ruberà e non farà usura, se avrà misericordia per la carne e per lo spirito altrui, costui sarà giusto agli occhi miei e vivrà di vera vita. … Non sarebbe giustizia che uno portasse il peccato dell’altro. L’anima che ha peccato morrà. Quella che non ha peccato non morrà. E se chi ha peccato si pente e viene alla Giustizia, ecco che lui pure avrà vera vita.

1.3Il perdono … è la forma più alta dell’amore 

… Fa molte oblazioni chi rispetta la Legge… ma chi usa misericordia offre un sacrificio. … se proprio vuoi non più peccare e conoscere la scienza del non peccare, torna alla tua casa con spirito di penitenza e attendi. Verrà il giorno in cui, donna fra molte altre ugualmente redente, potrai essere vicino al tuo Redentore e imparare la scienza del Bene. Vai. Non avere paura Sii fedele alla presente volontà di non peccare.

Abbi solo pena che il tuo cuore abbia movimenti che Dio non approva e sforzati di non averli più. … La bontà è già preghiera. … Il miracolo non si insegna. Non è il giuoco di un giocoliere. Il miracolo viene da Dio. Lo ottiene chi ha grazia presso Dio. Se voi imparerete ad essere buoni avrete grazia e otterrete miracolo. … Dio si effonde sui giusti, e più essi si arrendono al suo amore più Egli lo aumenta, e cresce santità. … è parola sapiente questa di chiedere che Dio aumenti il suo amore in un cuore. 

Io sono venuto a redimere anche la donna e nel secolo futuro, nel mio tempo, si vedranno le donne simili a sacerdotesse servire il Signore e i servi di Dio. … Ma per eleggere le donne, che libere non sono, devo chiederlo ai padri e ai mariti. … Susanna è guarita. … Vedrai che l’anima sua verrà a Me spontaneamente come la fiamma tende a salire. Né per questo morrà il suo amore di sposa. Ma salirà al grado più alto, che è quello di amarsi con la parte migliore: con lo spirito.giuseppe - nozze di Maria e Giuseppe

Dio Padre sa i bisogni dell’uomo, ma vuole nell’uomo la confidenza che espone le proprie necessità e chiede aiuto. … Le donne fedeli che non si sentono di lasciare la casa per seguirmi mi servono ugualmente col loro rimanere nelle case. Se tutte avessero voluto venire con Me, avrei dovuto comandare ad alcune di rimanere. … Noi dovunque possiamo giacere. La donna ha altre necessità ed abbisogna di un ricovero. … le metteremo in attesa, al posto di ritrovo dal quale partiremo ogni mattina per tornare ogni sera. … Di vergini, di spose, di madri sante sarà una grande fiorita nella mia Chiesa.

Se l’uomo usasse pensiero non giungerebbe a commettere delitto.

Tu non hai merito ad esser nato da Alfeo, vero israelita. Ne devi ringraziare solo l’Eterno perché ti ha fatto un grande dono, e per riconoscenza ed umiltà cercare di portare al Dio vero altri che non hanno questo dono. Buoni bisogna essere. … Il segreto per amare. Essere buoni. Allora si ama senza pensare se questo è o non è di una Bambini6fede. … I buoni bambini sono angeli. Gli angeli hanno una sola patria: il Paradiso. Hanno una sola religione: quella dell’unico Dio. Hanno un solo tempio: il Cuore di Dio. Vogliatevi bene, da angeli, sempre.  

… per la Donna, diletta del Signore, tutte le donne possono divenire discepole del Signore non solo come la massa ma come sacerdotesse minori, coadiutrici dei sacerdoti, ai quali possono dare tanto aiuto presso gli stessi e presso i fedeli e i non fedeli, presso coloro che non li porterà a Dio tanto il ruggito della parola santa quanto il sorriso santo di una discepola mia. … dai miei prediletti voglio l’assolutoTutto voglio perché tutto ho dato.  … Tutti i peccati sono nel mondo, che non è più moltitudine dei figli di Dio ma è moltitudine dei figli di Satana, e soprattutto è vivo il peccato che porta il più chiaro segno della paternità sua: l’odio. Il mondo odia. Chi odia vede e vuol fare vedere, anche a chi non vede, il male anche nelle cose più sante.

… ditegli, a questo vostro cuore sensibile di donne, che voi, ed esso con voi sarete derise, calunniate, sputacchiate, calpestate dal mondo, dal disprezzo, dalla menzogna, dalla crudeltà del mondo. … Ma se volete, se avete il coraggio di rimanere le discepole elette, ecco che Io vi segnalo il lavoro che dovete fare per giustificare la vostra presenza ed elezione presso Me e presso i santi del Signore. … Le infinite miserie del mondo possono essere curate da una donna molto più e meglio che dall’uomo, e all’uomo essere poi portate per essere completamente guarite.

Vi si apriranno molti cuori, e specie femminili, a voi, donne discepole.

… Voi sarete quelle che riconfortate il colpevole e ammansite il giudicante. … li circonderete del vostro amore. Se non Io, un mio sacerdote verrà. La donna sa amare. E’ fatta per l’amore. … in fondo alla sua carne è sempre prigioniero il vero amore … Prendete dunque questa facoltà di amare e usatela nell’amore del Cristo e per il Cristo presso il prossimo. Siate tutta carità presso i colpevoli pentiti. Dite loro di non avere paura di Dio.

Siate madri e sorelle presso i santi. … Il futuro della Chiesa sarà un continuo venire di pellegrini ai luoghi di Dio. Siatene voi le pie albergatrici, che vi assumete tutte le cose di più umile lavoro per lasciare liberi i ministri di Dio di continuare il Maestro. E poi verranno i tempi difficili, sanguinosi, feroci. I cristiani, anche i santi, avranno ore di terrore, di debolezza. L’uomo non è mai molto forte nel soffrire. La donna invece ha sull’uomo questa vera regalità del saper soffrire. Insegnatela all’uomo, sorreggendolo in queste ore di paura, di sconforto, di lacrime, di stanchezza, di sangue. … spesseggeranno le donne eroine del dolore e nel dolore, le donne conforto dei martiri e martiri esse pure, le donne angeli dei perseguitati, le donne, mute sacerdotesse che predicheranno Dio col loro modo di vivere e che, senza altra consacrazione che quella avuta dal Dio-Amore, saranno, oh! Saranno consacrate e degne d’esserlo. … vi formerete udendomi. E più vi formerete sotto la guida perfetta della Madre mia.

immacolata assunzione… Ella, la madre mia, sarà con voi, ora, nelle ore in cui Io non sarò fra voi, e dopo, quando non sarò più fra voi. Ella vi resta e con Lei resta la Sapienza in tutte le sue virtù. Seguite da ora in poi ogni suo consiglio. … seguite l’esempio della Maestra mia e di Giacomo e Giuda (il cugino di Gesù), e di tutti coloro che vogliono formarsi nella grazia e nella sapienza. Nulla vi è da aggiungere ad essa perché è la parola della Madre della Sapienza. E voi amici miei, sappiate avere delle donne l’umiltà e la costanza, e abbattendo la superbia del maschio non spregiate le donne discepole, ma temperate la vostra forza, e potrei dire anche la vostra durezza e intransigenza , al contatto della dolcezza delle donne. E soprattutto imparate da esse ad amare, credere e soffrire per il Signore, perché in verità vi dico che esse, le deboli, diverranno le più forti nella fede, nell’amore, nell’osare, nel sacrificarsi per il Maestro loro che amano con tutte loro stesse, senza nulla chiedere, senza nulla pretendere, paghe solo di amare per darmi conforto e gioia.

Se avrai fede in me sarai sempre sollevata. 

… nulla è più mutevole del pensiero umano. … Non occorre essere morti per avere premio o castigo.  … stai per precipitare per questo tuo perseverare sempre nelle stesse colpe. … Io sono la Pietra angolare ed eterna. … Amatela perché per essa toccherete il Cielo. Io vi vorrei più spirituali, più fedeli al Signore. … Calpestando Me ferite Colui che mi ha mandato. Io sono il mezzo. Egli il Tutto. Raccogliete da Me e conservate in voi quanto è santo per raggiungere questo Dio. Non amate l’Uomo, amate il Messia del Signore non per il miracoli che fa, ma perché vuole fare in voi il miracolo intimo e sublime della vostra santificazione.

Da Adamo, capostipite di tutta l’umanità, vengono tanto gli ebrei che i romani, e Adamo è figlio del Padre che gli dette la sua somiglianza spirituale. … Quanto molte volte non si ottiene con un rigorismo si ottiene con una cordialità.   

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 7a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

2° LIBRO (7a parte)

da pag. 154 a pag. 296

Gesù parla dei vizi e delle debolezze umane, ma anche della possibilità di vincere queste umane passioni con la forza del Suo nome. Inizierà anche una bella catechesi riguardante i comandamenti, fermandoci per ora al quarto.

(Gesù risponde alla Madre in merito ai discepoli) Il mio Collegio deve rappresentare il mondo, e nel mondo non tutti sono angeli e non tutti sono della tempra di Pietro e Andrea. Se scegliessi tutte le perfezioni, come potrebbero le povere anime malate osare sperare di divenire mie discepole? Io sono venuto a salvare ciò che era perduto, Mamma. Giovanni è salvo di suo. Ma quanti non lo sono!

(Sfogo di Pietro dopo un alterco con Giuda)  Sopportare le persone moleste è una virtù non indifferente. Usala. “Si, Maestro… Ma quando lo vedo così… così… Bene, taci, Pietro, che tanto Lui capisce…, mi pare di esser una vela troppo tesa dal vento… Scricchiolo, scricchiolo nello sforzo, e mi si rompe sempre qualche cosa… Ma Tu sai, cioè non sai perché come barcaiolo non vali nulla, te lo dico perciò, che se a una vela si rompono per troppa tensione tutti i legami, ti giuro che questa dà un tale schiaffo allo stolto barcaiolo che lo sbalordisce… Ecco, io sento che… rischio di avere i lacci tutti rotti… e all’ora… E’ meglio, sì, che ogni tanto lui se ne vada. Così la vela si calma per mancanza di vento, e faccio a tempo a rinforzare i legami.Gesù sorride e crolla il capo, compatendo il giusto e bollente Pietro.

La fede merita premio. Chi mi vuole mi ha. 

(Gesù parla con un uomo i cui parenti vorrebbero che ripudiasse la moglie in quanto sterile) …se per la durezza dei vostri cuori, Mosè concesse il divorzio, ciò fu per impedire tresche e concubinati odiosi a Dio. Poi sempre più il vostro vizio lavorò sulla clausola di Mosè, ottenendo le malvagie catene e le omicide pietre che sono le condizioni attuali della donna, vittima sempre del vostro prepotere, del vostro capriccio, della vostra sordità e cecità di affetti. ( dopo la conversione dell’uomo Gesù li benedice e prevede per loro una nascita, Pietro che in cuor suo desidera tanto un figlio lo interroga)  “… A tutti gli sposi potresti fare così?” Potrei. Ma lo CUORE DI MAMMAfaccio solo dove vedo che un figlio può essere una spinta alla santificazione. Dove sarebbe ostacolo non lo faccio. 

Io non posso nulla dove è incredulità e odio. … il suo desiderio di Me gli fu perdono di Dio. … Io sono nel mondo, non sono del mondo. Quel che dentro a Me vive mi ripaga di ciò che il mondo mi nega. Soffro con la mia umanità, ma elevo lo spirito oltre la Terra e giubilo nelle cose celesti. … se il figlio dell’uomo dovesse andare unicamente là dove è amato, dovrebbe volgere il suo passo da questa Terra e tornare al Cielo. Ho ovunque
dei nemici. Perché la verità è odiata, ed Io sono Verità.

La prima potenza per avere benedizione di Dio, sia sulle opere dello spirito che sulle opere dell’uomo, è l’onestà di intenti. … Con Me non possono essere che coloro che amano l’umiltà, la mitezza, la continenza, l’onestà e l’amore, soprattutto l’amore. Perché chi ama Dio e prossimo ha di conseguenza tutte le virtù e acquista il Cielo.

Nel Regno dei Cieli saranno beati coloro che avranno onorato il Signore con verità e giustizia, e amato i genitori ed i parenti per rispetto; coloro che non avranno rubato in nessun modo e nessuna cosa, … coloro che non avranno ucciso né riputazioni  né creature e non avranno avuto desiderio di uccidere, … coloro che non avranno giurato il falso danneggiando il prossimo e la verità; coloro che non avranno commesso adulterio o vizio carnale quale che sia; coloro che miti e rassegnati avranno sempre accettato la loro sorte senza invidie verso gli altri. Di questi è il Regno dei Cieli.

anime purgatorio-duomobolzanoI morti amano i vivi di duplice amore: il loro e quello che assumono essendo con Dio, amore perfetto perciò. … Una è la dottrina, per tutti. Giustizia, onestà, continenza, pietà. … cercare di conoscere la Verità, ossia Dio uno ed eterno, senza la quale conoscenza ogni azione rimane priva di grazia e perciò di premio eterno. … Non vi sono dèi. Vi è il Dio vero. Quello che Io predico. Quello che ti ode e segna la tua bontà e il tuo desiderio di conoscere il Bene.

Chi cova pensiero di omicidio è già omicida, chi di furto è già ladro, chi di adulterio è già adultero, chi di tradimento è già traditore. … Quando amo, amo senza pensare se questo amore può farmi bene o male secondo le luci del mondo. … perdonare bisogna per essere perdonati e ascoltati. … Datemi il vostro perdono pieno, santo, ed Io farò… E che è la possessione diabolica se non una malattia dello spirito contagiato da Satana al punto di snaturarsi in un essere spirituale diabolico? … Questa è la spiegazione di ciò che ci stupisce come una mostruosità inspiegabile in tante creature. … Ma anche solo il mio Nome è salvezza. Fa’ che mi pensi e mi nomini.

Oh! Satana fugge quando il mio Nome viene pensato da un cuore. 

Lazzaro, Lazzaro! Ti turbi di troppe cose… e così meschine! Lascia scorrere i giorni: bolle di aria che sfumano e non tornano coi loro colori allegri o tristi. E guarda al Cielo. Quello non dilegua: è per i giusti.

(Giuseppe d’Arimatea)” …Chi si isola è solo contro tutto un mondo. E poiché il mondo è più cattivo che buono, il solo viene abbattuto e calpestato. Ho detto bene?” Bene hai detto e bene hai fatto, risponde Gesù.

… l’uomo investito di una missione, diventa capace di compierla da superuomo quando per una vita santa ha ad amico Dio. … Alla Verità con la fedeltà assoluta al Bene. Chi tresca col Male entra nella Menzogna e perde Verità. … L’uomo è l’eterno selvaggio e l’eterno bambino. E’ colpito da ciò che esce dalle regole. Il miracolo è tale. … nessuna belva è più feroce e subdola dell’uomo che vuol uccidere un altro uomo.

(Gesù parla ai discepoli nel Getzemani) Chi non ha fra voi un culto o più culti segreti? Uno ha la bellezza e l’eleganza. L’altro l’orgoglio del suo sapere. Un altro ancora adora la femmina. Un altro il denaro… Un altro si prostra davanti al suo sapere.. e così via. In verità vi dico che non vi è uomo che non sia intinto di idolatria. Come allora sdegnare i pagani per sventura, quando, pur essendo col Dio vero, pagani si resta di volontà?

(Gesù ai discepoli) Quando una coscienza ridestata incomincia a rodere una carne, che fu peccato, per distruggerla e trionfare con lo spirito, essa deve per forza consumare tutto quanto fu attrazione della carne, e la creatura invecchia, appassisce sotto la vampa di questo fuco trivellatore. Solo dopo, a redenzione completa, si ricompone una seconda, santa e più perfetta bellezza, perché è il bello dell’anima che affiora dallo sguardo, dal sorriso, dalla voce, dall’onesta alterezza della fronte sulla quale è sceso e splende come diadema il perdono di Dio.

(Colloquio con NicodemoSe uno non nasce di nuovo non può vedere il Regno di Dio né credere nel suo Re. … lo spirito immortale, … per due cose rinasce a vera vitaPer l’acqua e per lo Spirito. Ma il più grande è lo Spirito, senza il quale l’acqua non è che il simbolo. Chi si è mondato con l’acqua deve purificarsi poi con lo Spirito e con Esso accendersi e splendere … ciò che è generato dallo Spirito è spirito, e vive tornando allo Spirito Generatore dopo aver allevato sino all’età perfetta il proprio spirito. … Il giovane ha ucciso la carne e fatto rinascere lo spirito mettendo il suo io sul rogo dell’amore. … Il vecchio ha messo la scure della meditazione onesta ai piedi del vecchio suo pensiero ed ha sradicato la vecchia pianta lasciando solo il pollone della buona volontà, dal quale ha fatto nascere il suo nuovo pensiero. … Ognuno ha il suo metodo per giungere al porto. … Come potrai mai accettare le cose non viste se non accetti la testimonianza che Io ti porto? Chiunque crederà in Me avrà vita eterna. Dio … ha mandato il suo Figlio unigenito nel mondo … perché il mondo sia salvo per mezzo di Lui.

(Prosegue il colloquio con NicodemoChi crede nel Figlio unigenito non è giudicato. E’ già salvo, perché questo Figlio perora al Padre e dice: “Costui mi amò”. Ma chi non crede è inutile faccia opere sante. E’ già giudicato perché non ha creduto nel nome del Figlio unico di Dio. Quale è il mio Nome, Nicodemo?Gesù.” No. Salvatore. Io sono Salvazione. Chi non mi crede, rifiuta la sua salute ed è giudicato dalla Giustizia eterna. E il giudizio è questo: “La Luce ti era stata mandata, a te e al mondo, per esservi salvezza, e tu e gli uomini avete preferito le tenebre alla Luce perché preferivate le opere malvagie, che ormai erano la consuetudine vostra, alle opere buone che Egli vi additava da seguire per essere santi.” Voi avete odiato la Luce perché i malfattori amano le tenebre per i loro delitti, e avete sfuggito la Luce perché non vi illuminasse nelle vostre piaghe nascoste. Non per te Nicodemo. Ma la verità è questa. E la punizione sarà in rapporto alla condanna, nel singolo e nella collettività. Riguardo a coloro che mi amano e mettono in pratica le verità che insegno, nascendo perciò nello spirito per una seconda volta, che è la più vera, ecco Io dico che essi non temono la Luce, ma anzi da essa si accostano, perché la loro luce aumenta quella da cui furono illuminati, reciproca gloria che fa beato Dio nei suoi figli e i figli nel Padre. No, che i figli della luce non temono di essere illuminati. Ma anzi col cuore e con le opere dicono:“Non io; Egli il Padre, Egli il Figlio, gli lo Spirito hanno compiuto in me il Bene. Ad essi gloria in eterno”. E dal Cielo risponde l’eterno canto dei Tre che si amano nella loro perfetta Unità: “A te benedizione in eterno, figlio vero del nostro volere”. Giovanni, ricorda queste parole per quando sarà l’ora di scriverle. Nicodemo, sei persuaso?

Chi ama inizia la sua redenzione. Il completamento di essa lo compierà il Figlio dell’uomo. … La vita di cui Io parlo ha inizio non in un seno materno. Ha inizio quando dal Pensiero di Dio viene creata un’anima per abitare una carne, ha termine quando il Peccato la uccide! … La vita ha inizio prima della nascita. La vita, poi, non ha più termine perchè l’anima non muore, ossia non si annulla. Questa vita … dura nei secoli nella dannazione e nel tormento. Questa vita, conservata invece tale, raggiunge la perfezione del vivere facendosi eterna, perfetta, beata come il suo Creatore. … Ogni dono di Dio va usato e conservato con cura, perché è cosa santa quanto il Donatore. … fate penitenza; aprite l’animo alla Parola; mettete in pratica la Legge immutabile; rinsanguate l’esausta “vita” che langue in voi; se già l’avete morta, venite alla Vita vera, a Dio. Piangete sulle vostre colpe. Gridate: “Pietà!” Ma risorgeteNon siate dei morti viventi per non essere domani degli eterni penanti. … se umiltà, volontà, penitenza e fede penetreranno in voi, come bosco a primavera la vita tornerà in voi … cessate di esistere solamente e cominciate a “vivere”. La morte allora non sarà “fine”, ma principio sarà.

Perché quell’anima si era perduta? Perché aveva perduto di vista la Legge. 

(Catechesi di Gesù all’Acqua Speciosa dove battezzavaIo sono il Signore Dio tuo. Satana non muore. E’ eterno. Ed è il dominatore che vi ha messo in ceppi per trascinarvi dove vuole. insegnaIl peccato è in voi. E il Peccato è la catena con cui Satana vi tiene. Io vengo a spezzare la catena. … ricordate che il mio amore è molto, ma ci vuole anche la vostra buona volontà. Un passo più avanti nella vostra vita di miei discepoli lo farete da domani. Ma pensate che ogni passo in avanti è un onore e un obbligo. … “E i miracoli quando ce li fai fare?”, chiede sempre Giuda. … Finché in voi sarà troppa carne, non avrete miracoli. … Per carne intendo le passioni corrotte, la triplice fame, e dietro a questa perfida trinità il codazzo dei suoi vizi … l’avidità della carne e del potere, tutto il male che è nell’uomo e nel mondo. … Chiedo che muoia l’animalità e la satanicità in voi, e questa non muore finché la cane viene saziata e menzogna, orgoglio , ira, superbia, gola, avarizia, accidia, sono in voi.

Non ti farai degli dèi nel mio cospetto. … Io so che Egli non dimentica ciò che vede.  Io credo che Egli premia le buone azioni. Perciò sono certo di avere di queste premio e su questa certezza mi riposo. Essa mi darà serena vita e placida morte. …   quando Dio dice: “Basta”, l’uomo non può più male agire e Satana non può più tentare. … perchè vi è un limite ad esso, oltre il quale Dio non permette si vada. Egli vi apre le braccia se col cuore contrito e col volto lavato dal pianto voi dite:”Padre, io ho peccato. Lo so. Me ne umilio e a te mi confesso. Perdonami. …”

…  Abbattete ogni idolo, fate posto al Dio vero. Egli scenderà con la sua gloria a consacrare il vostro cuore quando si vedrà Lui solo in voi.

VOLTO_1(Gesù guarda Giuda)  Perché questo squilibrio che ti tiene sempre così malcontento? … Di che sei geloso? Abituati a parlare con la tua vera anima. Tu parli molto, anche troppo. Ma con che? Con l’istinto e con la mente. … Ugualmente non poni redine e confine alla tua carne. … Vuoi essere “il vincitore”. Vuoi l’applauso… Non sai che ogni vittoria è certa quando è conquistata con costante, paziente, prudente lavoro? Parla con la tua anima. E’ da lì che voglio venga la tua confessione. … Mi fai pena, perché sei un miserabile che ti torturi potendo gioire.

Non proferire invano il mio Nome. … In Israele vi è anche una tendenza: quella di trovare tanti peccati nelle cose esteriori, e a non volerli trovare, là dove realmente sono, nelle cose interiori. … abitudine: quella di giudicare bestemmia il Nome del nostro Dio su labbra pagane, e si giunge a proibire ai gentili di accostarsi al Dio vero perché si giudica ciò sacrilegio. … Il Dio d’Israele è lo stesso Dio che ha creato tutti gli uomini. … Io vedo il volto sdegnato di Dio che si volge con disgusto altrove quando un ipocrita lo chiama, quando lo nomina un impenitente! …  Chiamare il Potente per essere perdonati e per essere guariti. Invocarlo per mettere in fuga il Seduttore. … Se Eva avesse invocato Iddio, Satana sarebbe fuggito. Abbiate sempre nel cuore questo pensiero. E con sincerità chiamate il Signore Quel Nome è salvezza. … quel Nome: Dio. Ditelo per non essere soli. Ditelo per essere sostenuti. Ditelo per essere perdonati.

 in ogni malattia spirituale o fisica è l’unghia di Satana, il quale crea le malattie fisiche per portare alla ribellione e alla disperazione attraverso la sofferenza della carne, e quelle morali o spirituali per portare alla dannazione. … Per lui malattia e morte sono entrate nel mondo. E delitto e corruzione… Quando vedete uno tormentato da qualche sventura, pensate pure che egli soffre per Satana. Quando vedete che uno è causa di sventura, pensate anche che egli è strumento di Satana. … L’uomo ha ereditato da Adamo ed Eva… la carne sempre più viziosa e perciò debole e malata, il morale sempre più superbo e perciò corrotto, lo spirito sempre più incredulo ossia sempre più idolatra. Perciò   occorre … insegnare il Nome che fuga Satana scolpirlo nella mente e nel cuore, metterlo sull’io come un sigillo di proprietà.

… bisogna imparare sin dalla prima età il rispetto verso la famiglia. … non dura una famiglia se non c’è ubbidienza, rispetto, economia, buona volontà, operosità, amore. 

Onora il padre e la madre. … il giovane stolto e la ancora più stolta fanciulla che si fanno amici degli estranei, e chiudono il cuore al padre e alla madre, e si guastano mente e cuore con contatti che sono imprudenti se pure non sono colpevoli, cagione di lacrime paterne e materne, che irrigano come gocce di piombo fuso il cuore dei genitori. Quelle lacrime però, Io ve lo dico, non cadono nella polvere e nell’oblio. Dio le raccoglie e le numera. Il martirio di un genitore calpestato avrà premio dal Signore. Ma l’atto del figlio suppliziatore di un genitore neppure sarà dimenticato, anche se il padre e la madre supplicano, nel loro dolente amore, pietà di Dio per il figlio colpevole. … e nell’aldilà si avrà premio o castigo a seconda di come mariavivemmoChi manca ad un genitore manca a Dio, perché Dio ha dato per il genitore comando d’amore, e chi non ama pecca. Da cattivo figlio viene perfido sposo, … da un figlio cattivo sboccia il futuro ladro, il truce e violento assassino, il freddo strozzino, il libertino seduttore, il gaudente cinico, il ripugnante traditore della patria, degli amici, dei figli, della sposa, di tutti. E potete aver stima e fiducia in colui che ha saputo tradire l’amore di una madre e deridere i capelli bianchi di un padre? … maledizione anche al colpevole genitore. Fate che i figli non vi possano criticare e copiare nel male. Fatevi amare per un amore dato con giustizia e misericordia. Dio è Misericordia. I genitori, secondi a Dio solo, siano misericordia. Siate esempio e conforto dei figli. Siate pace e guida. Siate il primo amore dei vostri figli. Una madre è sempre la prima immagine della sposa che noi vorremmo. Un padre per le figlie giovinette ha il volto che esse sognano per lo sposo. Fate che soprattutto i figlie e le figlie scelgano con saggia mano i reciproci consorti pensando alla madre, al padre, e volendo nel consorte ciò che è nel padre, nella madre: una virtù verace.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 6a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

2° LIBRO (6a parte)

da pag. 47 a pag. 151

In questo secondo volume Gesù insegna come reagire alle critiche. Nel primo esempio si rivolge a Lazzaro accusato dagli ebrei perchè appassionato di letture profane. Nel secondo esempio vedremo come risponde alle critiche che la sua famiglia, (secondo una logica umana, e non divina, anche appropriate), gli rivolge. Infine  vi sono le prime lezioni che darà ai suoi discepoli.

(Lazzaro)  Io non sono degno di tanto onore. Ma, poiché la tua santità si umilia sino alla mia miseria, vieni, mio Signore, entra, e sii padrone della mia povera casa.

Io devo vincere in ognuno il male per mettervi il bene… e non tutti vogliono…

evangelo…  Credi, Lazzaro, che su chi è caduto ha più potere uno sguardo d’amore che una maledizione. E se l’amore è deriso?” “Insistere ancora. Insistere sino all’estremo … Il colpevole, il posseduto è uno che è assorbito dall’ingannevole suolo coperto di fiori alla superficie e che sotto è mobile fango. Credi tu che, se uno sapesse cosa è mettere anche un atomo di sé in possesso di Satana, lo farebbe? Ma non sa… e dopo… O lo paralizza lo stupore e il veleno del Male, o lo fa impazzire e, per sfuggire al rimorso di essersi perduto, colui si dibatte, si appiglia ad altro fango, suscita pesanti onde col moto inconsulto, e queste sempre più affrettano il suo perire. L’amore è il canapo, il filo, il ramo di cui tu parli. Insistere, insistere… finché è afferrato… Una parola… un perdono… … tanto per fermare la discesa e attendere il soccorso di Dio.. Lazzaro, sai che potere ha il perdono? Porta Dio in aiuto del soccorritore… … Corrompe quello che turba lo spirito e lo allontana da Dio. … Ne hai turbamento, di quello che leggi? Ti stacca da Dio e dalla sua Legge? “No, Maestro. …” E allora continua a leggere… Ti servirà conoscere il mondo pagano… Continua. … L’amore vero che hai al tuo Dio rende sterili i germi profani che la lettura può spargere in te. In tutte le azioni dell’uomo vi è possibilità di bene o di male. A seconda che si compiono. Amare non è peccato se si ama santamente. Lavorare non è peccato se si lavora quando è giusto. Guadagnare non è peccato se ci si accontenta dell’onestoIstruirsi non è peccato se, per l’istruzione, non si uccide l’idea di Dio in noi. Mentre è peccato anche servire l’altare, se lo si fa per utile proprio. Ne sei persuaso, Lazzaro?

Troppo pochi sono quelli che pospongono il riposo alla conoscenza della Verità. L’uomo… oh! L’uomo! Si dimentica troppo di avere un’anima e pensa e si preoccupa solo della carne. … Tutto può darmi il mondo di male, ma tutto al mondo perdonerò perché per venire al mondo e redimerlo ho avuto Lei, l’umile e grande Regina del mondo, che il mondo ignora, ma per la quale ha avuto il bene ed ancor più avrà nei secoli.

evangelo-simon pietro(Gesù a Simone) Benediciamo il Signore per questa gioia che mi dai, per la onestà tua nel dire: “Ho peccato”

Pensa sempre: “Se fossi nel loro caso, che farei?” … nulla avviene senza che Dio lo permetta. Anche le dominazioni: sventure senza pari per un popolo. Ma che quasi sempre, se questo popolo con rettezza si esamina, possono dirsi volute dallo stesso, coi suoi modi di vivere contrari a Dio.

Bisogna fare così. Lo faccio anch’Io. Andare avanti. Senza stanchezze. La stanchezza è ancora una radica della superbia umana. E così la fretta. …

Guardate tutto il creato e pensate a Chi lo fece. Meditate sul progredire dell’uomo e pensate alla sua origine. Pensate a quest’ora che si compie e calcolate quanti secoli l’hanno preceduta. Il creato è opera di calma creazione. Il Padre non fece disordinatamente tutto. Ma fece per successivi tempi il creato. L’uomo è opera di un progredire paziente. L’uomo attuale, e sempre più progredirà nel sapere e nel potere. Questi poi saranno santi o non santi a seconda del suo volere. Ma l’uomo non si fece dotto di un subito. … Quante sconfitte prima di riuscire! Ma riuscì. E andrà oltre. Non sarà più felice per questo, perché, più che nel bene, si farà esperto nel male. Ma progredirà. … Tutto è pazienza. …. Ma nulla deve essere violenza. Nulla. La violenza è sempre contraria all’ordine; e Dio, e ciò che da Dio viene, è ordine. Non vogliate essere da più di Dio. 

Il mondo non vuole essere salvato. Solo nella misura da uno a mille mi vorrà conoscere, e nella misura da uno a diecimila mi seguirà realmente. E dico ancora molto. Non sarò conosciuto neppure dai miei più intimi. … Conoscere vuol dire amare con fedeltà e virtù… e vi sarà chi non mi conoscerà. 

L’Amore è avido di amore … Amarmi per solo amare sarà proprietà di pochi. … Io vorrei darvi pace anche umana. Ma non posso. Vi devo dire: soffrite ancora. E ciò è triste per Uno che ama. …La mia pace vi sia tutela contro le durezze di chi vi angustia.

evangelo1(Gesù benedice la campagnaHo messo un sigillo su tutte le cose. Perché i satana non possano, nocendo ad esse, nuocere a quegli infelici. Non potevo nulla di più… … Se Dio a tutto provvedesse commetterebbe furto verso i suoi amici. Li priverebbe della facoltà di essere misericordiosi e di ubbidire perciò al comandamento d’amore. I miei amici devono avere questo segno di Dio, in comune con Lui: la santa misericordia che è di opere e di parole. E le infelicità altrui danno modo ai miei amici di esercitarla. Hai compreso il pensiero? … Dio lo avrai, con completo possesso, quando, per la tua volontà sarai riuscito a comprenderlo e a meritarlo. … Quanto in nome di mia Madre si chiede, in nome di mia Madre Io do.

Ho preferito prendere coloro che sono vergini di dottrine e cognizioni, perché più facilmente in essi penetrerò con la mia dottrina, ed anche perché – … – voglio che, ricordando la loro primitiva ignoranza di Dio, non ne abbiano sdegno e con pietà li ammaestrino, ricordando con quanta pietà Io li ho ammaestrati. … Siamo tutti uguali. Tutti abbiamo le stesse manchevolezze e tutti abbisognamo dello stesso ammaestramento. 

Ecco: fratelli. Voglio che tali vi chiamiate e tali vi vediate.

(1° lezione ai discepoli nell’uliveto presso NazaretAmatevi per aiutarvi. Amatevi per insegnare ad amare. 

evangelo2

(2° lezione ai discepoli presso la casa di Nazaret)  Nulla di quanto è nascosto rimane sempre tale. O è Dio che prende la cura di rendere note le opere di un suo figlio attraverso i suoi segni di miracolo, o attraverso le parole dei giusti che riconoscono i meriti di un fratello. Oppure è Satana che, attraverso la bocca di un imprudente – non voglio dire di più – compie rivelazioni su ciò che i buoni hanno preferito tacere per non eccitare all’anticarità, o svisa le verità in modo da creare confusione nei pensieri. Perciò viene sempre il momento che l’occulto viene reso noto. … Quante volte uno fa per bontà, vera bontà, ma umana bontà! Ed essendo umano, ossia essendo di non perfetta intenzione il suo agire, desidera sia noto agli uomini, e spuma e si arrovella nel vedere che resta ignoto, e studia il modo di farlo noto. No, amici. Non così. Fate il bene e datelo al Signore eterno. Oh! Lui saprà , se è bene per voi che sia, farlo noto anche agli uomini.

(3° lezione)  E chi vede un atto mai giudichi dalle apparenze. Non accusate mai, perché le azioni degli uomini possono avere talora brutti aspetti e celare altri motivi. Perciò non giudicate mai alcuno. […] I maestri hanno una stessa parola per tutti gli scolari. Come avviene allora che dieci scolari divengono giusti e dieci divengono malvagi? E’ perché ognuno aggiunge di suo ciò che ha nel cuore, e questo pesa verso il bene o pesa verso il male.

evangelo3Il primo fattore di riuscita è in voi.

Sovente l’uomo soggiace a questi elementi imponderabili che sono l’amore patrio, o l’amore ad una idea, e devia, come alcione disorientato, dalla sua méta. La méta è Dio. Tutto vedere in Dio per vedere bene. Non mettere sé o altra cosa al di sopra di Dio. E se proprio uno sbaglia… o Pietro! o voi tutti! Non siate intransigenti. Lo sbaglio che tanto vi urta fatto da uno di voi, non lo avete proprio mai fatto voi? Ne siete sicuri? E ammesso che non lo abbiate mai fatto, che vi resta a fare? Ringraziarne Dio e basta. E vigilare. Continuamente. Per non cadere domani in quello che fino ad oggi è stato evitato. … Satana è in agguato. E solo i vigilanti saranno i vincitori. Gli altri? Chiedete degli altri? Per gli altri quel che è scritto sarà.

Anche i contrasti servono per giungere ad una più esatta conoscenza e ad una chiarificazione. Altrimenti sarebbero soltanto cattiveria. E che sono i contrasti se non temporali che provocano le nubi di diversa specie? E queste nubi non si evangelo4accumulano piano piano nei cuori coi malumori inutili, con le piccole gelosie, con le fumose superbie? Poi viene il vento della Grazia e le unisce, perché scarichino tutti i loro cattivi umori e torni il sereno.

(Gesù si reca dallo zio che non vuole perdonarlo per avergli portato via i 2 figli e lo considera un folle) Sono venuto per dargli la persuasione che tutto è inutile quando il cuore si serra nell’astio. … Io rispetto l’onestà del vecchio credente che è fedele, anche se ha una fede deviata, a ciò che è stata la sua religione sino a quest’ora. … L’umanità ha corrotto l’idea del Salvatore e ne ha abbassato la soprannaturale regalità ad una povera idea di sovranità umana. Io devo fendere la dura scorza dell’ebraismo, penetrare, ferire per giungere al fondo e portare, là dove è l’anima di esso ebraismo, la fecondazione della nuova legge. … L’Eterno giudica esser venuto il momento che crei la nuova pianta della fede nel Dio uno e trino. Io, per permettere che la volontà di Dio si compia e l’ebraismo divenga cristianesimo, devo intaccare, perforare, penetrare, fare strada sino al nocciolo e scaldarlo col mio amore, perché si desti e si gonfi, germogli, cresca, cresca, cresca, divenga la pianta potente del cristianesimo, religione perfetta, eterna, divina. E in verità vi dico che l’ebraismo arà perforabile solo per una parte a cento. … Devo disunire le carni ed i sangui per prendere meco gli spiriti atti al Cielo sin da questa Terra, per prendere i servi del Cielo. Perciò sono venuto a chiamare i forti, perché di “forti” è fatto il mio esercito di miti. Miti ai fratelli, forti verso il proprio io e l’io del sangue famigliare. Non piangere, cugino. Il tuo dolore, Io te lo assicuro opera presso Dio a pro di tuo padre e dei tuoi fratelli più di ogni parola, non solo tua, anche mia. Non entra la parola dove il preconcetto fa barriera, credilo. Ma la Grazia entra. E il sacrificio è calamita di grazia. In verità vi dico che quando Io chiamo a Dio non vi è altra ubbidienza più alta di questa. E occorre farla senza neppure arrestarsi a calcolare quanto e come agiranno gli altri al vostro andare verso Dio. …

evangelo5I primi nemici dei vocati sono i familiari. 

Sacro è colui che non solo esternamente ma internamente santo si conserva. Allora Dio è con lui. … Egli perdona, perdona, perdona. Ma esige volontà di uscire dal peccato per continuare a perdonare. Stolto chi dice: “Signore, perdono” e poi non fugge ciò che lo induce a continuo peccato! … Nulla accascia quanto la mala coscienza … non vi è peccatore tanto peccatore, che non possa far rinascere col suo pianto le virtù che il peccato ha strappate dal suo cuore.

… per avere questo Cielo benedetto, … Occorre non essere avidi di ricchezze. Non avidi nel senso di volerle ad ogni costo, anche mancando ad onestà e amore. … Non vi è pentimento finché dura l’appetito per l’oggetto per cui peccammo. Ma quando uno si umilia, quando uno si mutila del membro morale di una mala passione che può chiamarsi donna o oro, … Dio lo accoglie …

(La zia Maria prega Gesù dopo la morte del marito)  Ascolta, Maria. Sii buona. Io ti giuro che se potessi, se fosse bene farlo, lo farei. Oh! Strapperei al Padre questa grazia, per te, per mia Madre, per Giuda e Giacomo e anche, sì, anche per Alfeo, Giuseppe e Simone. Ma non posso. Tu ora hai tanto male al cuore e non puoi capire la giustizia di questo mio non potere. … Non è giusto che la famiglia in cui un santo vive sia esente dalle inevitabili sventure della vita. Se così fosse, Io dovrei essere eterno sulla Terra, eppure presto morrò, né Maria, la santa Madre mia, potrà strapparmi alla morte. … Questo farò. Prometterti, per questo dolore, la pace al tuo Alfeo, assicurarti che non ne sarai divisa, darti la mia parola che la nostra famiglia sarà riunita nel Cielo, ricomposta in eterno e che, fin che Io viva ed oltre, infonderò sempre alla mia cara parente tanta pace, tanta forza, sino a fare di lei una apostola presso tante povere donne che più facile sarà a te, donna, avvicinare. … Mia Madre… fu vedova prima di te… e ti conforterà come Lei sa.     

(Gesù risponde all’accusa di aver guarito di sabato)  Insinuazioni come minacce, derisioni come calunnie. Tutto userà il Nemico comune per strappare anime al Cristo e farsene prede. Io vi dico: chi persevererà sarà salvo; ma anche vi dico: chi ha più amore alla vita e al benessere che alla salute eterna è libero di andare, di lasciarmi, di occuparsi della piccola vita e del transitorio benessere. … Una sfida è corsa da secoli fra l’Eterno e Satana. … I contendenti sono due: Io e lui. Voi nel mezzo. …

evangelo6Chi non è voglioso di Cielo non avrà il Cielo.

E’ l’anima che va battezzata con la volontà vostra, per essere monda al convito di Dio. Non vi è colpa tanto grande che non possa esser lavata dal pentimento prima, dalla Grazia poi, dal Salvatore infine. … Basta che egli sia completo nel rinunciare alla colpa, eroico nel resistere alla tentazione, sincero nella volontà di rinascere. … gli angeli, spiriti puri e perfetti, viventi nella luce della Ss. Trinità e in essa giubilanti, nella loro perfezione hanno, e riconoscono di averla, una inferiorità rispetto a voi, … l’inferiorità del non potersi sacrificare, del non poter soffrire per cooperare alla redenzione dell’uomo. … Soffrite, sacrificatevi, siate simili al mio Agnello. Siate corredentori… … Molti non comprenderanno ancora questa grandezza. E’ troppo superiore all’uomo. … Più puri sarete e più comprenderete. Perché l’impurità, quale essa sia, è sempre fumo che annebbia e appesantisce vista e intelletto. Siate puri. Iniziate ad esserlo dal corpo per passare allo spirito. Iniziate dai cinque sensi per passare alle sette passioni. Iniziate dall’occhio … vede … e concupisce la carne. … l’oro … il potere. … più puro sarà il vostro occhio e più puro sarà il vostro cuore. … Se avrete castità di carne, avrete castità di ricchezza e di potere. Tutte le castità avrete e sarete amici di Dio. Non temete di esser beffati per essere casti. Temete solo di essere nemici di Dio. 

evangelo7… se in tutte le contese il più prudente sapesse cedere e, in luogo di accanirsi a voler ragionare, conciliasse, magari spartendo a metà quello che, anche voglio ammettere,fosse suo di diritto, sarebbe sempre meglio e più santo. Non sempre uno nuoce col partito preso di nuocere. Delle volte fa male senza volere. Pensate sempre questo e perdonate. … mancasse all’uomo ogni cosa, ma restasse il Padre, non sarebbe già piena la gioia dell’uomo?

Vi lascio credere di esser liberi, perché vi palesiate sempre più per quello che siete, cosa che avviene quando uno scolaro, o un maniaco, si crede perso di vista dal sorvegliante. Cosa vi fa perdere sapore celeste? Ciò che è umano. … colui a cui più è dato, più è tenuto a dare. … l’umanità è così… Perde lo slancio dopo il primo balzo. … Esser sempre vigili e pronti. … Fedeli dovete essere al Padrone che vi ha preposti a questo servizio. Sarà premiato quel servo che il Padrone trova sempre vigilante e che la morte sorprende in stato di grazia. … non pensate di agire in due modi. Dio non si irride e non si inganna. … offesa fatta agli uomini è come fatta a Dio. Vogliate che Dio veda voi quali volete esser veduti dagli uomini. Siate umili. … Io vi do l’esempio. Fate come faccio. Umili, dolci, pazientiIl mondo si conquista con questo. Non con violenza e forza. Forti e violenti siate contro i vostri vizi. Sradicateli, a costo di lacerarvi anche lembi di cuore. Vi ho detto, giorni or sono, di vigilare gli sguardi. Ma non lo sapete fare. … Siate sinceri. … Siate casti nel fare il bene. Anche nel fare elemosina. … Siate contenti del poco. Dio vi dà il necessario. Basta.  … Ma vuole da voi fiducia e morigeratezza. Se avrete fiducia, Egli non vi deluderà. Se avrete morigeratezza, il suo dono giornaliero vi basterà … Pagani sono coloro che, più che Dio, amano l’oro e il potere per apparire dei semidei. … il mal giudizio è offesa. E solo chi è santo vero non risponde offesa ad offesa. Perciò astenetevi da offendere per non essere offesi. … evangelo8Miglioratevi d’ora in ora, con pazienza, con fermezza, con eroicità. E chi vi dice che divenire buoni non sia penoso? Anzi vi dico: è fatica più grande di tutte. Ma il premio è il Cielo e merita perciò consumarsi in questa fatica.

Ad uno che soffre tutto si perdona.

… C’è ancora qualcuno che, perché mi serve, pretende che io sia il suo servo e faccia miracoli a getto continuo in suo favore, facendo della sua vita un tappeto fiorito, facile, umanamente glorioso? La mia via, il mio lavoro, il mio servizio è la croce, il dolore, le rinunce, il sacrificio. L’ho fatto Io. Lo facciano coloro che si vogliono dire “miei”. Questo non è per Giovanni, ma per i dottori malcontenti e difficili.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 5a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

1°/2° LIBRO (5a parte)

da pag. 414 del primo libro a pag 46 del secondo

Gesù istruisce Giuda di Keriot detto l’Iscariota e fa un paragone tra il suo personaggio e quello di Giovanni, l’uno l’opposto dell’altro. Gesù termina il discorso relativo alle tentazioni.

(Gesù istruisce Giuda Iscariota)Colui che vuole vivere per lo spirito e portare altri a vivere la stessa vita deve posporre la carne, direi quasi ucciderla nelle sue prepotenze, per dare tutte le sue cure allo spirito. … “Che devo lasciare Maestro?” “Tutto quello che sai che ti turba. Perché Dio è Pace e, se ti vuoi mettere sul sentiero di Dio, devi sgomberare la tua mente, il tuo cuore e la tua carne da tutto ciò che pace non è e porta seco turbamento. … la vita è dono di Dio, e solo a Dio che l’ha data è deferito il potere di toglierla. 

Chi si uccide confessa la sua superbia, e la superbia è odiata da Dio. …

4 giudaL’umile compatisce e perdona, anche se soffre dell’offesa ricevuta. Il superbo non perdona. … Se il colpevole corresse ai piedi del Padre – si chiama Padre per questo, o Giuda, ed è Padre di perfezione infinita – e piangendo lo supplicasse di perdonarlo, offrendosi all’espiazione, ma senza disperazione, il Padre gli darebbe modo di espiare per meritarsi il perdono e salvarsi lo spirito. … non sarà più perdonato a chi muore in disperazione. … Dio dirà: “Tu hai giudicato, tu, creatura dotata di ragione e di soprannaturale scienza, creata libera, da Me, di seguire il sentiero da te scelto, e hai detto: “Dio non mi perdona. Sono separato per sempre da Lui. Giudico che devo di mio applicarmi giustizia per il mio delitto. Esco dalla vita per fuggire dai rimorsi” senza pensare che i rimorsi non ti avrebbero più raggiunto se tu fossi venuto sul mio paterno seno. E, come hai giudicato, abbiti. Io non violento la libertà che ti ho data”. Questo dirà l’Eterno al suicida. Pensalo, Giuda.

La vita è un dono e va amata. …

La vita è scopo o è mezzo? E’ mezzo. Serve per il fine che è l’eternità. … Continenza della cane in tutti i suoi appetiti, in tutti. Continenza della mente in tutti i suoi desideri, in tutti. Continenza del cuore in tutte le sue passioni che sanno di umano. Illimitato amore di Dio e di prossimo, volontà di servire Dio e prossimo, ubbidienza alla Parola divina, eroismo nel bene e nella virtù. …

Non sono venuto per gli angeli, i quali, dopo la caduta di Lucifero, inorridiscono anche solo alla larva di un pensiero d’orgoglio. Ma sono venuto per gli uomini. Per fare, degli uomini, degli angeli. L’uomo era la perfezione del creato. Aveva dell’angelo lo spirito e dell’animale la completa bellezza in tutte le sue parti animali e morali. Non vi era creatura che l’eguagliasse. Era il re della Terra, come Dio è il Re del Cielo. Satana ha strappato le ali all’angelo-uomo e vi ha messo artigli di fiera e brame di immondezza e ne ha fatto un che ha più nome di uomo-demone che di uomo soltanto. Io voglio cancellare la deturpazione di Satana, annullare la fame corrotta della carne inquinata, rendere le ali all’uomo, riportarlo ad essere re, coerede del Padre e del celeste Regno. So che l’uomo, se vuole volerlo, può fare quanto Io dico per tornare re e angelo. …

Ho preso vera carne per poter sapere, per esperienza di carne, quali sono le tentazioni dell’uomo. … Tentati, tutti lo possono essere. Peccatori, solo chi vuole esserlo. … Non ho mai voluto peccare. E questo … per mostrare all’uomo che il Figlio dell’uomo non peccò perché non volle peccare e che l’uomo, se non vuole, può non peccare. “Sei stato mai in tentazione?” “Ho trent’anni, Giuda. … anche fossi stato nel più solitario luogo della Terra, credi tu che le tentazioni non sarebbero venute? … Ma la volontà attenta e la preghiera costante sono umida rena sulla vampa d’inferno: la soffoca e doma. … La tentazione … Satana la rende più acuta, esatta, seducente di ogni atto compiuto. Inoltre l’atto soddisfa e talora nausea, mentre la tentazione non cade ma, come albero potato, getta più robusta fronda. … tutto quanto sarà chiesto in mio nome al Padre verrà concesso. … Grande non sarà chi è potente, ma chi è umile e santo. … darò sempre preferenza a ciò che è umile.

Sai cosa è che mi stanca? Il disamore.

Nessuno è perfetto, Giovanni. Non i giovani e non i vecchi. Ma, se avrete buona volontà, giungerete alla perfezione e quanto mancherà in voi lo metterò Io. … Se tutti foste uguali, sareste una forza in un carattere e delle deficienze in tutti gli altri. Mentre così formate un’unione perfetta, perché si completa a vicenda. L’amore vi unisce, vi deve unire, l’amore per la causa di Dio.

(Gesù sottolinea all’autrice le differenze tra Giovanni e Giuda) Giovanni … la figura del mio prediletto. Egli è colui che si spoglia anche del suo modo di pensare e di giudicare per essere “il discepolo”. E’ colui che si dona senza volere di sé – del se stesso antecedente all’elezione – neppure una molecola. Giuda è colui che non si vuole spogliare di se stesso. E la sua è perciò una donazione irreale. Porta con sé il suo io malato di superbia, di sensualità, di cupidigia. Conserva il suo modo di pensareNeutralizza perciò gli effetti della donazione e della Grazia. Giuda: capostipite di tutti gli apostoli mancati. E sono tanti! Giovanni: capostipite di quelli che si fanno ostie per mio amore. Il tuo capostipite. Io e la Madre siamo le Ostie eccelse. Raggiungerci è difficile, impossibile anzi, perché il nostro sacrificio fu di una asprezza totale. Ma il mio Giovanni! E’ l’Ostia imitabile da tutte le classi di miei amatori … E’ colui che ama. … Giuda investiga, cavilla, si impunta e, se anche mostra di cedere, in realtà conserva la sua forma mentale. Giovanni si sente un nulla, accetta tutto, non chiede le ragioni, è pago di farmi felice. Ecco l’esempio. … Accetta tutto, dicendo sempre come l’Apostolo: “Tutto quello che Tu fai è ben fatto, Maestro”, per meritare di sentirti sempre dire: “Sei la mia amorosa pace” Ho bisogno di sollievo anche Io, Maria. Dammelo. Il mio Cuore per tuo riposo.

(A Giuda)  Mi fai molte domande e mi dai molti ragguagli sulla città e i suoi abitanti. 4 giuda1Ma non mi apri il tuo animo. … Io amerò lo stesso, di amor beato il santo, di un amor sofferente il peccatore. …

(A Simone, in riferimento a Giuda) Il dolore è maestro di tante cose. … Gli altri si formano anche da sé, per solo contatto. Io non voglio far tutto da Me. Chiedo la volontà dell’uomo e l’aiuto di altri per formare un uomo. Vi chiamo ad aiutarmi … e vi sono grato dell’aiuto.

(A Giovanni)  Mi rattrista solo constatare quanto l’uomo è corrotto da Satana, che gli travia il pensiero. Tutti, sapete? Tutti avete il pensiero turbato da lui! Ma verrà, oh! Verrà il giorno in cui avrete in voi la Forza di Dio, la Grazia; avrete la Sapienza col suo Spirito … Allora avrete tutto per giudicare giustamente. … Quando sarà l’ora, il Maestro creerà i suoi operai e li manderà per il mondo… desidero che vi consigliate a vicenda.

Maledizione attira maledizione.

Non odiare. Non desiderare il male. Non desiderare di fare il male. … In nome di Dio perdona … per colpa di Satana avvenne la strage (quella detta degli innocenti)  … dovessi incenerire per ogni peccato verso Me! … No, Giuda. Io sono venuto per creare. Non per distruggere. … Io vorrei rendervi alla carne, anche alla carne, i figli. Ma Io ve lo dico: siate buoni, rassegnati, perdonate, sperate, gioite in una speranza, in una certezza giubilate. Presto riavrete i vostri figli, angeli nel Cielo, perché il Messia sta per aprire le porte dei Cieli e, se giusti sarete, la morte sarà Vita che viene e Amore che torna… Quando non ci vogliono, non si maledice, ma ci si ritira pregando per i poveri folli che muoiono di fame e non vedono il Pane.

4. giuda2Per i morti, poi, che hanno bisogno di preghiere, non è necessario esser presso le loro ossa per darle. Nel Giorno eterno per dare un ancor più vivo gaudio ai beati. Pensate, non solo gli spiriti saranno riuniti e si ameranno come e molto più che sulla Terra, ma anche gioiranno di rivedersi con quegli aspetti che in Terra ebbero…

Tu arguisci perciò che il mio amore e l’amarmi porti sfortuna (Si rivolge a Giuda)   …la vita? E’ un tempo di sosta direi il limbo, che il Padre Dio vi dà per provare la vostra natura di figli buoni o di bastardi, e per destinarvi, in base alle vostre opere, un futuro che sarà senza più soste né prove.

Come salvi? Chi? “ Chi ha buona volontà di salvezza. Salvo insegnando ad esser puri a volere il dolore ma l’onore, il bene ad ogni costo”. .. l’anima? “E’ ciò che dell’uomo fa un dio e non un animale. Il vizio, il peccato l’uccide e, uccisa che sia l’uomo torna animale repellente. … C’è sempre modo di dire con carità la verità.

DAL SECONDO LIBRO 

(E’ accaduto un fatto che ha rovinato i piani di Giuda) Vedi in questo una risposta di Dio. Non vada mescolato ciò che è dell’uomo con ciò che è di Dio… Solo se vi sarà un pugno di vero lievito e di vero incenso in Israele, si formerà il pane e si profumerà l’altare. … Voglio dire che, se vi sarà chi verrà alla Verità con cuore retto, la Verità si spargerà come lievito nella massa della farina e come incenso per tutto Israele. … Io non porto mai denaro. Ma questo l’ho preso perché è purificato dalla carità.

La Misericordia passa e offre il crivello… Il primo: quello fatto da brevi verità fondamentali. … Se l’anima lo accoglie, comincia la prima purificazione. La seconda avviene col crivello dell’anima stessa, che confronta il suo essere con l’Essere che si è rivelato. E ne ha orrore. E inizia la sua opera. … E’ operazione lunga e di “volontà” dell’anima. … Tutto turba un anima che si lavora: la curiosità, gli zeli inconsulti, le intransigenze come le eccessive pietà.

(Un pastore a Gesù)  “… non credono, non giurano, non vogliono che Giovanni (il Battista). E’ il loro “santo” e non vogliono che quello.” Peccato comune a molti paesi e a molti credenti presenti e futuri. Guardano l’operaio e non il padrone che ha mandato l’operaio. … Dimenticano che l’operaio può intercedere. Ma uno solo può concedere: il padrone. 

Avete un destino. Si. Lo avete. Nella mente di Dio che vi crea è un destino per voi. … le regole che Egli ha date per far felici quelli che sono suoi. Ve le mostra. … Le due potenze nemiche sono Satana e la carne. Nella carne metto la vostra e quella del mondo, ossia le pompe e le seduzioni del mondo, ossia la ricchezza le feste, gli onori, i poteri che dal mondo e nel mondo si hanno e che non sempre si hanno onestamente e meno ancora risanno usare onestamente se, per un complesso di cause ad essi l’uomo perviene. Satana, maestro della carne e del mondo, parla anche per esso e per la carne. Anche lui ha le sue regole … più facile è andare verso queste regole, piegare verso queste potenze, … Entrano… E divengono padroni … aguzzini. Vi legano al loro banco di galera, vi ci incatenano, non vi lasciano più alzare il collo dal loro giogo, e la loro sferza vi riga a sangue se cercate sfuggir loro. … Se sapete darvi quel martirio, ecco allora che passa la Misericordia. … guardo la tua volontà.

4 gesùIo ho bisogno di strappare due anime a Satana. Non vi è che la penitenza che lo possa. Vi chiedo aiuto. Sarà formazione anche per voi. Imparerete come si strappano le prede a Mammona. Non tanto con le parole, quanto col sacrificio… Ogni anima preda del Nemico è avvolta in turbini di voci infernali… … Sappiate ricordare come si preparò Cristo e come si preparano gli apostoli.

… l’umiltà di dire “sono uomo e peccatore” è già battesimo che fa mondo il cuore. … Per prepararsi ad essere maestri bisogna essere stati scolari. Io tutto sapevo come Dio. La mia intelligenza mi poteva anche fare capire le lotte dell’uomo, per potere intellettivo e intellettualmente. Ma un giorno qualche mio povero amico, qualche mio povero figlio, avrebbe potuto dire e dirmi: “Tu non sai cosa è esser uomo e avere senso e passioni”. Sarebbe stato rimprovero giusto. … ho una carne anche Io, amici. Una vera carne. Ed essa è soggetta alle stesse debolezze che hanno tutte le carni. … per mia volontà ho piegato in sul nascere tutte le passioni non buone, ho lasciato crescessero potenti come cedri secolari le sante passioni dell’amore filiale, dell’amore patrio, delle amicizie, del lavoro, di tutto quanto è ottimo e santo. E qui ho sentito nostalgia della Mamma lontana, qui ho sentito bisogno delle sue cure … la stanchezza … Ho pianto… 

La tristezza… richiamo magico per Satana.

Non è peccato esser tristi se l’ora è penosa. E’ peccato cedere oltre alla tristezza e cadere in inerzia o in disperazione. Ma Satana subito viene quando vede uno caduto in languore di spirito. … Prende sempre aspetti benigni. La tentazione respinta non cade, ma si fa più forte, anche perché Satana l’aizza. … l’altra concupiscenza: quella dell’orgoglio. … Ma l’oro… Chiave che apre, cerchio che salda, esso è l’alfa e l’omega di novantanove su cento delle azioni umane. Per il pane e la donna l’uomo diviene ladro. Per il potere anche omicida. Ma per l’oro diviene idolatra4 tentazione

(Gesù termina il discorso relativo alle sue tentazioni nel deserto) …Vincendo l’animale che era connesso alla natura dell’uomo, ecco Io ero l’Uomo-Dio. Lo sono. E come Dio tutto posso. E come Uomo tutto conosco. Fate anche voi come Me, se vorrete fare ciò che Io faccio. E fatelo in memoria di Me. … la mia prima croce di Redentore: quella del contatto con mondo.

(Gesù e Simone)  …Amalo Simone questo povero Giuda.. Te ne prego. Se lo amerai… ti parrà più buono. “Mi sforzo a farlo… per Te… Ma è lui che rompe i miei sforzi come fossero canne del fiume… Ma, Maestro, io ho una legge sola: fare ciò che tu vuoi. Perciò amo Giuda, nonostante qualcosa gridi in me contro di lui e verso me stesso.” Che cosa, Simone? “Non so di preciso.. Qualcosa che è come il grido del milite di guardia nella notte… e che mi dice: “Non dormire! Osserva!” Non so… Non ha nome questa cosa. Ma c’è… c’è in me contro di lui.” Non ci pensare più, Simone. Non sforzarti a definirla. Fa male conoscere certe verità… e potresti sbagliare la conoscenza. Lascia fare al tuo Maestro. Tu dammi il tuo amore e pensa che esso mi fa felice…    

… se puoi, in futuro, non mentire neppure per raggiungere una azione buona… …

Noi abbiamo l’obolo di Dio e di coloro che onestamente cercano Dio… e non ci mancherà mai l’indispensabile. Credilo.

La benedizione opera e dura se gli animi rimangono fedeli alla Legge di Dio ed alla mia dottrina. In caso contrario la grazia cessa. … il dolore … Aumenta i meriti dei giusti che lo subiscono senza disperazione e ribellione e lo offrono, offrendosi con la loro rassegnazione, come sacrificio di espiazione per le proprie manchevolezze e le colpe del mondo, ed è redenzione per coloro che giusti non sono. “E’ tanto difficile soffrire!”, dice il contadino … Lo so che l’uomo lo trova difficile. E, sapendo come lo avrebbe trovato tale, il Padre non aveva dato il dolore ai suoi figli. Venne perla colpa. Ma quanto dura il dolore sulla Terra? … Sempre poco, anche se dura tutta la vita. Ora Io dico: non è meglio soffrire per poco che per sempre? Non è meglio soffrire qui che nel Purgatorio? Pensate che il tempo là è moltiplicato per uno a mille. Oh! Che in verità vi dico che non maledire, ma benedire il soffrire si dovrebbe, e chiamarlo “grazia”, e chiamarlo “pietà”

Giuda è il vostro insegnamento vivente. … Anche per voi i buoni sono in proporzione che vi era fra i buoni e Giuda. E più uno è buono e più ne soffre. Ma anche per voi, e questo lo dico specialmente per coloro che sono preposti alla cura dei cuori, è necessario imparare studiando Giuda.

Beati quelli che vogliono conoscermi per amarmi. In loro e a loro Io sarò benedizione.

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 4a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

1° LIBRO (4a parte)

da pag. 312 a pag 413

I primi insegnamenti di Gesù ai discepoli. Cosa significa essere figli di Dio, come amarLo veramenteCosa si deve fare per piacere a Dio? Sembrano tutte risposte scontate eppure nelle Sue parole nulla vi è di scontato.

(A Betsaida nella casa di Pietro.) “Ti offro quanto ho, Maestro, e come so…”. “Meglio e più non potresti, perché mi offri con amore”. […] La guerra è castigo di Dio per punizione degli uomini, e segno che l’uomo non è più vero figlio di Dio. […] Creò l’uomo […] Ma non dette l’odio. Perché? Perché l’uomo, creatura di Dio doveva essere amore come amore è Dio. Se l’uomo fosse rimasto creatura di Dio, nell’amore sarebbe rimasto, e guerra e morte non avrebbe conosciuto la famiglia umana.” […] Non bisogna non volere quello che a noi nuoce perché ci nuoce. Bisogna non volere una cosa quando nuoce a tutti. Se uno dice: “Io non voglio questo perché ci insegna discepoli (3)perdo”, è egoista. […] Voglio solo la vostra buona volontà. […] La legge è una e immutabile. […] Voi mormorate, più in cuor vostro che col labbro, che la colpa, più che in voi, umili, è in alto. Lo so. Nel Deuteronomio è detto tutto quanto va fatto, né era necessario di più. Ma non giudicate chi fece, per gli altri, non per sé.  Voi fate ciò che Dio dice. E sopra tutto sforzatevi ad esser perfetti nei due precetti principali. Se amerete Dio con tutto voi stessi, non peccherete, perché il peccato è dolore dato a Dio. Chi ama non vuol dare dolore. […] amate anche i vostri nemici.

(La questione del sabato)  […] Solo una cosa potete fare di sabato: bontà al prossimo vostro. Ma il lucro deve essere assolutamente escluso da questo aiuto. Chi viola per lucro il sabato non può che aver castigo da Dio. Fa utile? Lo sconterà con perdite negli altri sei giorni. Non fa utile? Ha faticato invano il corpo, non concedendogli quel riposo che l’Intelligenza ha stabilito per esso, alterandosi con ira lo spirito per aver inutilmente faticato, giungendo ad imprecare.

… il giorno di Dio va passato col cuore unito a Dio in dolce preghiera d’amore. Bisogna esser fedeli in tutto.

famiglia6(Gesù parla della Sua Madre ) […] Lei che ha compreso e che sa, Lei sarà sempre meco. E voi tornerete ad essere miei per Essa. Con la forza della sua sicura, amorosa fede, ella vi aspirerà in sé e perciò vi riaspirerà in Me, e Noi in Dio. Questo vorrei che comprendeste voi tutti, parenti secondo il mondo, amici e figli secondo il soprannaturale. Tu, e con te gli altri, non sapete chi è mia Madre. Ma, se lo sapeste, non la critichereste in cuor vostro per non sapermi tenere a Lei soggetto, ma la venerereste come l’Amica più intima di Dio, la Potente che tutto può sul cuore dell’Eterno Padre e sul Figlio del suo cuore.

(L’autrice parla di Maria Santissima alle nozze di CanaSorride e parla pochissimo e a voce molto bassa. Ascolta invece molto e con tanta pazienza. [… ] Ma quello che mi piace è il saluto pieno di amore e di rispetto di Maria al Figlio e viceversa. Non espansioni, ma uno sguardo tale accompagna la parola di saluto: “La pace è con te” e un tale sorriso che vale cento abbracci e cento baci. […] Gesù è presso il padrone di casa ed ha di fronte Maria, la quale siede a fianco della sposa. […] Gesù […]  parla un poco di più. Ma, per quanto sia parco, non è, nel suo scarso parlare, né accigliato né sdegnoso. E’ un uomo cortese ma non ciarliero. Interrogato risponde, se gli parlano si interessa, espone il suo parere, ma poi si raccoglie in sé nozze-di-cana-piero-ivaldi1come uno abituato a meditare. Sorride, non ride mai. E, se sente qualche scherzo troppo avventato, mostra di non udire. Maria si ciba della contemplazione del suo Gesù, e così Giovanni, che è verso il fondo della tavola e pende dalle labbra del suo Maestro.

Donna, che vi è più fra Me e te?”  […]( Gesù spiega il significato della frase alla Valtorta.) “Quel “più”, che molti traduttori omettono, è la chiave della frase e la spiega nel suo vero significato. […] Tutto mi sei stata, o madre, finché fui unicamente il Gesù di Maria di Nazareth, e tutto mi sei  nel mio spirito; ma, da quando sono il Messia atteso, sono del Padre mio. Attendi un poco ancora e, finita la missione, sarò da capo tutto tuo; […] Quando dissi ai discepoli: “Andiamo a far felice mia Madre”, avevo dato alla frase un senso più alto di quello che pareva. Non la felicità di vedermi, ma di essere Lei l’iniziatrice della mia attività di miracolo e la prima benefattrice dell’umanità. […] Simbolo che è Maria la chiave del miracolo. Io non ricuso nulla alla Madre mia, e per sua preghiera anticipo anche il tempo della Grazia. […] Ringraziate Maria. E’ per Lei che avete avuto il Padrone del miracolo e che avete le mie grazie, e specie quelle di perdono.

[…] Mammona insidia i desiderosi di Cielo più degli altri. E solo chi sa fortemente volere resiste.

[…] non giudicare. Abbiamo bisogno l’uno dell’altro sulla Terra, e i buoni sono mescolati ai malvagi […] La santità non esclude dall’ubbidienza. Anzi la perfeziona. Vi è l’esempio da dare, oltre al resto. […] Beati quelli che sono sinceri e tenaci nel volere. Voi benedetti. Più che parenti mi siete, perché mi siete figlie e fratelli non secondo il sangue che muore ma secondo il volere di Dio e il vostro perdonovolere spirituale. Ora Io dico che non ho più stretto parente di colui che fa la volontà del Padre mio, e voi la fate perché volete il bene.[…]

Fino ad ora vi era detto: “Amate quelli che vi amano e odiate i nemici”. Io vi dico: “Amate anche coloro che vi odiano” […]  (Pietro) Dire: “Io voglio fare questo e quello” è facile. Ma non sempre la parola risponde a verità. […] (Gesù) Pietro, ascolta. Tu parli con buon senso e con giustizia. Ma, vedi, meglio è peccare di bontà e di fiducia che di diffidenza e durezza. Se beneficherai un indegno, che male te ne verrà? Nessuno. Ma anzi il premio di Dio sarà sempre attivo per te, mentre a lui andrà il demerito di aver tradito la tua fiducia. (Pietro) Nessun male? Eh! Delle volte chi è indegno non si ferma all’ingratitudine, ma passa oltre e giunge anche a nuocere nella stima, nelle sostanze e nella vita stessa. (Gesù) Vero. Ma questo diminuirebbe il tuo merito? No. Anche se tutto il mondo credesse alle calunnie, anche se tu fossi ridotto più povero di Giobbe, anche se il crudele ti levasse la vita, che sarebbe mutato agli occhi di DioNulla. Anzi, sì, un mutamento ci sarebbe. Ma in bene per te. Dio, ai meriti della bontà, unirebbe i meriti del martirio intellettuale, finanziario, fisico.  

(Gesù a PietroChi ha bisogno di prove? Colui che ancora non è sicuro. Orbene, io vi sapevo tanto sicuri di Me, che non ho sentito bisogno di darvi prove del mio potere. Qui a Gerusalemme occorrono prove, qui dove vizio, irreligione, politiche, tante cose del mondo offuscano gli spiriti al punto che essi non possono vedere la Luce che passa. […] Guarda come vi ho stimato, Io vi ho presi senza esigere prove discepoli pietro2e senza trovare bisogni di darvene, perché so chi siete. […] Ti perdono perché il tuo broncio è amore. Ma non avere più invidia, Simone di Giona. […] Io vi ho scelto, Non voi. Sono perciò libero di giudicare come impiegarvi. […] vi prego tutti: non discutete mai sui meriti e sui posti!

L’uomo va coltivato come la terra, e dove sono triboli escono rose.

Come avviene delle colpe, Pietro. In fondo, una non è irreparabile. Ma se uno non cura di limitarsi a quell’una e accumula, accumula, accumula, finisce che la piccola colpa, forse una semplice omissione, una semplice debolezza, diviene sempre più grossa, diviene abitudine, diviene vizio capitale. Delle volte si comincia da uno sguardo concupiscente e si finisce ad un adulterio consumato. Delle volte da una mancanza di carità di parola verso un parente, e si finisce a una violenza contro un prossimo. Guai a incominciare e a lasciare che le colpe aumentino di peso col loro numero! Diventano pericolose e prepotenti come il Serpente infernale stesso, e trascinano nell’abisso della Geena. […] Avvertenza e preghiera per esser forti e avere aiuto, e ferma volontà di non peccare. Poi una grande fiducia nell’amorosa giustizia del padre. […]

Tutte le volte che avrai carità, Dio ti userà grazia di abbondanza.

Domani. Quale, questo domani? Fra un anno o fra un mese? Oh! Non cercate! Non cercate, con sete malsana, di sapere ciò che è futuro con mezzo che ha sapore di colpevole stregoneria. Lasciate ai pagani lo spirito pitone. Lasciate a Dio eterno il segreto del suo tempo. Voi da domani, il domani che sorgerà col canto del gallo, venite a purificarvi nella vera penitenza. Pentitevi dei vostri peccati per esser perdonati e pronti al Regno. … Esaminatevi ognuno con sincerità e troverete il punto in cui avete sbagliato. Umilmente abbiatene pentimento sincero. Vogliate pentirvi. Non a parole. Dio non si irride e non si inganna. Ma pentitevi colla volontà ferma, che vi porti a mutare vita, a rientrare nella Legge del Signore. Il Regno dei  Cieli vi aspetta. Domani. Domani? Vi chiedete. Oh! E’ sempre un domani sollecito l’ora di Dio, anche se viene al termine di una vita longeva come quella dei Patriarchi. L’eternità non ha per misura di tempo lo scorrere lento della clessidra. E quelle misure di tempo che voi chiamate giorni, mesi, anni, secoli, sono palpiti dello Spirito eterno che vi mantiene in vita. Ma voi eterni siete nello spirito vostro, e dovete, per lo spirito, tenere lo stesso metodo di misurazione del tempo che ha il Creatore vostro. … in verità vi dico che fra i presenti solo ventisette morranno dovendo attendere. Gli altri saranno già giudicati prima della morte, e la morte sarà il passaggio a Dio o a Mammona senza indugio, perché il Messia è venuto, è fra voi e vi chiama per darvi la Buona Novella, per istruirvi alla Verità, per salvarvi al Cielo. Fate penitenza! Il “domani” del Regno dei Cieli è imminente. Vi trovi mondi per divenire possessori dell’eterno giorno.

Se il male occulto vorrebbe essere, e non sempre può rimanere tale, il bene, anche se occulto vuol essere per esser meritorio, viene un giorno scoperto per gloria di Dio, la cui natura risplende in un suo figlio. […] Se egli ha sbagliato, non vogliate voi pure sbagliare. Egli manca verso la sincerità, è un disonesto. Voi, insultandolo, mancate alla carità. Al fratello che manca non va fatto insulto. Ognuno ha il suo peccato. Nessuno è perfetto fuorché Dio.

[…] Vivete in modo che nell’ora della morte la pace possa essere nel vostro spirito. La pace di chi è vissuto da giusto. […]

[…] “Sei stanco, Maestro?” “Non stanco, Giovanni mio. Ma desolato per lo stato dei cuori e per la poca volontà di emendarsi. Io sono venuto… ma l’uomo… l’uomo… Oh! Padre mio!…” “Maestro, io ti amo, noi tutti ti amiamo…” “Lo so. Ma tanto pochi siete… e il mio desiderio di salvare è tanto grande!

La preghiera è una forza per sé e per gli altri. Tutto si ha con la preghiera. Se non la grazia, che non sempre il Padre concede – né si deve pensare che ciò è disamore, ma sempre credere che è cosa voluta da un ordine che regge le sorti di ogni uomo con fine di bene – certo la preghiera dà pace ed equilibrio, per poter resistere a tante cose che urtano, senza uscire dal sentiero santo. E’ facile, sai, Pietro, aver offuscata la mente ed agitato il cuore da ciò che ci circonda! E in mente offuscata e in cuore agitato come può sentirsi Dio? […]

Non sono le parole, sono i movimenti che le accompagnano che fanno gradite le preghiere al Padre.

Quale fra voi che non abbia un figlio, un nipote, un piccolo fratello nella puerizia, nella fanciullezza, per casa? Non è un riposo, un conforto, un legame fra sposi, fra parenti, fra amici, un di questi innocenti, la cui anima è pura come alba serena, il cui viso fuga le nubi e mette speranze, e le cui carezze asciugano le lacrime e infondono forza di vita? Perché in loro tanto potere? In loro: deboli, inermi, ignoranti ancora? Perché hanno in sé Dio, hanno la forza e la sapienza di Dio. La vera sapienza: sanno amare e credere. Sanno credere e volere. Sanno vivere in questo amore e in questa fede. Siate come essi: semplici, puri, amorosi, sinceri, credenti.

[…] chi ama merita tutto da Dio […]

Voi mi seguite. Voi mi amate. Voi, come piante a primavera, vi ornate di propositi e di amore. … Ma udite. Come arsione di siccità, verrà Satana a bruciarvi col suo alito che mi invidia. Verrà il mondo col suo vento gelato a ghiacciare il vostro fiorire. Verranno le passioni come burrasche. Verrà il tedio come pioggia ostinata. Tutti i nemici miei e vostri verranno per isterilire ciò che dovrebbe venire da questa santa vostra tendenza a fiorire in Dio. Io ve ne avverto, perché so. […] Io semino e coltivo sinchè è il mio tempo. Poi su voi crescerà e maturerà, se voi farete buona guardia. Fate buona guardia per dar frutti di vita eterna. Io vi coltivo, e per ultimo vi darò un succo che più potente non ne esiste. Non fate, non fate che Satana rida sulle rovine del mio lavoro, del mio sacrificio e della vostra anima. Cercate la luce. Cercate il sole. Cercate la forza. Cercate la vita. Io sono Vita, Forza, Sole, Luce di chi mi amaQui sono per portare voi là dove Io sono venuto. […] Ascolta sempre chi ti ama.

Io non contendo che a Satana le anime e vengo a spezzare le catene di Satana col fuoco del mio amore. Io vengo per insegnare misericordia, sacrificio, umiltà, continenza. Io ti dico, ed a tutti dico: “Non abbiate sete di umane ricchezze, ma lavorate per le monete eterne”. […] Io non respingo nessuno, perché chi respinge non ama. […] Giuda, poco sarà addebitato a chi sarà assassino credendo di fare giustizia, credendolo perché non conosce la Verità; ma molto sarà addebitato a chi, avendola conosciuta, non solo non la segue, ma se ne fa nemico.

Colui che non è benevolente col prossimo suo, non può dirsi figlio di Dio e non può avere Dio con sé. […] Venite sulla via della Verità. Seguite la Voce di Dio. Amatevi. Siate onesti. Siate continenti. Siate umili e giusti. Andate e meditate.

(Si parla del Battista) Eppure, come lui è odiato per la sua austerità, io lo sarò per la mia bontà, perché l’una e l’altra predicano Dio, e Dio è inviso ai tristi.

Vi è solo una cosa: l’Amore che guarda con un unico occhio e unisce in un unico abbraccio per salvare…

Perdonate dunque come Dio perdona … fatelo per amore di Dio che vi dà pane e vita, che vi tutela nei bisogni della Terra ed ha predisposto ogni evento per procurarvi l’eterna pace sul suo seno. Questa è la Legge nuova … Beati quelli che saranno degni di essere redenti perché avranno avuto buona volontà. …

( prima di un miracolo) Io posso per chi ha fede. Hai tu fede, uomo?… ( dopo il miracolo)Và. Sii buono, ora, per riconoscenza a Dio.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 3a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

1° LIBRO (3a parte)

da pag. 206 a pag 312

Gesù paragona i Magi di allora a quelli improbabili di oggi. La quotidianità della Santa Famiglia di Nazaret e quindi gli errori che oggi commettiamo non solo con il nostro coniuge, ma anche con l’educazione dei nostri figli. Il quarto dolore di Maria SS, per Gesù è il distacco da lui e infine le tentazioni di Gesù nel deserto.

(Gesù parla dei Magi) Ed ora? Che dirvi ora, o anime che sentite morire la fede? Quei Savi d’oriente non avevano nulla che li assicurasse della verità. Nulla di soprannaturale. Solo il calcolo astronomico e la loro riflessione che una vita integra faceva perfetta. Eppure hanno avuto fede. Fede in tutto: fede nella scienza, fende nella coscienza, fede nella bontà divina. … E sono riusciti. … Voi vi sareste messi mille cavilli: “Come farò a fare tanto viaggio in paesi e fra popoli di lingua diversa? Mi crederanno o mi imprigioneranno come spia? Che aiuto mi daranno nel passare deserti e fiumi e monti? E il caldo? E il vento degli altipiani? E le febbri stagnanti lungo le zone paludose? E le fiumane gonfiate dalle piogge? E il cibo diverso? E il diverso linguaggio? E.. e.. e”. Così Re Magi.4jpgragionate voi. Essi non ragionano così. Dicono con sincera e santa audacia: “Tu, o Dio, ci leggi nel cuore e vedi che fine perseguiamo. Nelle tue mani ci affidiamo. Concedici la gioia sovrumana di adorare la tua Seconda Persona fatta Carne per la salute del mondo”. Basta. E si mettono in cammino dalle Indie lontane. … Quando si cerca Dio, le abitudini animali devono cedere alle impazienze e alle necessità sopraumane. … nel paradiso… si parla un’unica lingua, quella di Dio. … Anime use alla meditazione, hanno una coscienza sensibilissima, affinata da una attenzione costante, da una introspezione acuta … “Ora è tempesta. Ma passerà, poiché Dio mi ama e sa che lo amo, e non mancherà di aiutarmi ancora” E’ sempre Maria che prende la mano di Gesù e la guida. Anche ora. Ora Gesù sa benedire. Ma delle volte la sua mano trafitta cade stanca e sfiduciata, perché sa che è inutile benedire. Voi distruggete la mia benedizione. Cade anche sdegnata perché voi mi maledite. E allora è Maria che leva lo sdegno a questa mano col baciarla.

Oh! Il bacio di mia Madre! Chi resiste a quel bacio? E poi prende con le sue dita sottili, ma così amorosamente imperiose, il mio polso e mi forza a benedire.

[…] niente deve esserci padrone fuorché Dio. […] Né mia madre, né Giuseppe anteposero il loro amore alla casa o ai parenti alla volontà di Dio. Ed io non risparmiai parola se era da dire, atta ad attirarmi l’astio degli ebrei e il malanimo di Giuda. Gesù2Sapevo, e avrei potuto farlo, che sarebbe bastato del denaro per asservirlo a Me. Non a Me Redentore; a Me ricco. Io che ho moltiplicato i pani potevo moltiplicare anche il denaro, se volevo. Ma non ero venuto per procurare soddisfazioni umane. A nessuno. Tanto meno ai miei chiamati. Avevo predicato sacrificio, distacco, vita casta, umili posti. Che maestro sarei stato e che Giusto, se ad uno, solo perché era quello il mezzo di tenerlo, avessi dato denaro per il suo sensualismo mentale e fisico? Grandi
nel mio regno si diviene facendosi “piccoli”.
 Chi vuole esser “grande” agli occhi del mondo non è atto a regnare nel mio Regno. E’ paglia per il letto dei demoni. Perché la grandezza del mondo è in antitesi con la Legge di Dio.

[…]Io dico che Maria fu e rimase vergine[…]  E’ verità e fin dai primi tempi fu nota. Matteo non nacque secoli dopo. Era contemporaneo di Maria. Matteo non era un povero ignorante vissuto nelle selve e facile a credere ad ogni fandonia. Era un impiegato alle imposte, direste ora voi; un gabelliere, dicevamo noi allora. […] le raccolse dal labbro di Maria, alla quale il suo amore per il Maestro e per la verità lo aveva spinto a fare domande.

[…] Gli stessi parenti miei l’avrebbero potuta smentire, se vi fossero stati altri figli. Giacomo, Giuda, Simone e Giuseppe erano condiscepoli di Matteo. Perciò facile a questo confrontare le versioni, se più versioni vi fossero state. E Matteo non dice mai: “Levati e prendi tua moglie”; dice:”Prendi la Madre di Lui”. Prima dice: “Vergine sposata a Giuseppe”;”Giuseppe suo sposo”. Né mi dicano, costoro, che ciò era un modo di dire degli ebrei, quasi che dire “moglie” fosse un’infamia. No, negatori della Purezza. Dalle prime parole del Libro si legge: “… e si unirà a sua moglie”. E’detta “compagna” sino al momento della consumazione sensuale del coniugio, e poi viene chiamata “moglie” in diverse riprese e in diversi capitoli. …E l’angelo, dicendo: “ il Fanciullo e la Madre di Lui”, vi dimostra che Maria gli fu Madre vera, ma non fu moglie a Giuseppe. Rimase sempre: la Vergine sposata a Giuseppe. Dammi il tuo dolore. Non voglio che questo. E’ più d’ogni altra cosa tu possa darmi.

E’ venerdì, Maria (ValtortaPensa al mio dolore e a quello di Maria sul Golgota per  poter sopportare la tua croce. 

(Gesù parla della sua casa) In quella non vi sono nervosismi, bronci, visi scuri, e non vi è rimprovero reciproco e tanto meno verso Dio, che non li colma di benessere materiale. Giuseppe non rimprovera a Maria d’esser causa del suo disagio, e Maria non rimprovera a Giuseppe di non saperle dare un maggior benessere. Si amano santamente, ecco tutto, e perciò la loro preoccupazione non è il proprio benestare ma quello del coniuge. Il vero amore non conosce egoismo. E il vero amore è sempre casto, anche se non è perfetto nella castità come quello dei due vergini sposi. La castità unita alla carità porta seco tutto un corredo d’altre virtù e perciò fa, di due che si amano castamente, due perfezioni di coniugi….In quella casa si pregava. Troppo poco si prega nelle case, ora. …In quella casa vi è frugalità. Vi sarebbe anche se il denaro non mancasse. Ci si nutre per vivere, non ci si nutre per far godere la gola con insaziabilità di ingordi e con capricci di golosi, che si empiono fino ad appesantirsi e sprecano sostanze in cibi costosi senza un pensiero per chi di cibo è scarso o è privo,senza riflettere che se essi avessero moderazione, molti potrebbero essere sollevati dal morso della fame. In quella casa si ama il lavoro. Lo si amerebbe anche se il denaro fosse abbondante, poiché nel lavoro l’uomo ubbidisce al comando di Dio e si libera dal vizio che come edera tenace stringe e soffoca gli oziosi, simili a massi immobili. Buono il cibo, sereno il riposo, contento il cuore quando uno che ha ben lavorato e si gode il suo tempo di sosta fra un lavoro e l’altro.

Non alligna, nella casa e nella mente di chi ama il lavoro, il famiglia3vizio dalle molteplici facce.

E, non allignando questo, prospera l’affetto, la stima, il rispetto reciproco, e crescono in una atmosfera pura i teneri virgulti, che divengono così origine di future famiglie sante. In quella casa regna umiltà. … Maria è sposa e Madre di Dio, eppure serve – non si fa servire – il coniuge, ed è tutta amore per lui. Giuseppe … è sollecito ad alleviare a Maria fatiche e lavori, e le più umili occupazioni di una casa le fa lui perché Maria non si affatichi … si industria a farle comoda la casa e lieto di fiori l’orticello. In quella casa è rispettato l’ordine. … ordine soprannaturale … ordine morale. La casa è un dono di Dio come le vesti e le suppellettili. … vanno accolte con gratitudine, benedicendo la mano divina che le fornisce e trattandole con rispetto come dono del Signore, senza guardarle con malumore perché povere, senza strapazzarle abusando della Provvidenza: ordine materiale. Senza aiuto di erudizione pedagogica, Giuseppe seppe fare di me un bravo operaio. Giunto appena all’età in cui avessi potuto maneggiare gli arnesi, senza lasciarmi poltrire nell’ozio, mi avviò al lavoro… Fare gli oggetti utili alla Mamma. Ecco giuseppe lavoratore1così che si inculcava il dovuto rispetto verso la mamma che ogni figlio dovrebbe avere, e su questa rispettosa e amorosa leva si appoggiava l’insegnamento per il futuro falegname. Dove sono ora le famiglie in cui ai piccoli si faccia amare il lavoro come mezzo di far cosa gradita ai genitori? I figli, ora, sono i despoti della casa. Crescono duri, indifferenti, villani verso i genitori. Li reputano servi loro. Schiavi loro. Non li amano e ne sono poco amati. Perché, mentre fate dei figli dei prepotenti bizzosi, vi staccate da essi con un assenteismo vergognosoDi tutti sono i figli. Meno che vostri, o genitori del ventesimo secolo. Sono della nutrice, dell’istitutrice, del collegio, se siete ricchi. Sono dei compagni, della strada, delle scuole, se poveri. Ma non vostri. Voi mamme li generate e basta. Voi padri fate lo stesso. Ma un figlio non è solo carne. E’ mente, è cuore, è spirito. La famiglia c’è e ci deve essere non vi è teoria o progresso che valga a distruggere questa verità senza provocare rovina. Da un istituto sgretolato non possono che venire futuri uomini e future donne sempre più depravati e cagione di sempre più grandi rovine. … Ma non lamentatevi se questa Terra diviene sempre più inferno, dimora di mostri che divorano famiglie e nazioni. Voi lo volete e tal vi sia.

(A Maria Santissima la cognata chiede di diventare maestra anche dei suoi figli: Giacomo e Giuda di Alfeo) Io so l’arte di insegnare senza stancare. I bambini vanno tenuti avvinti e distratti insieme bisogna capirli, amarli ed essere amati, per ottenere da loro […]BAMBINI (2)

(Gesù risponde alla Madre) Io dico: “Beati quelli che stanno ad ascoltarla e drizzano la loro dimora presso la sua”. Come per la Sapienza, beato chi è amico di mia Madre, ed Io sono felice che coloro che amo siano suoi amici. 

(Gesù risponde ai dottori nel tempio) […] ciò che aveva provocato il castigo allora è la stessa cosa che provoca i castighi ora e, uguali sono gli effetti della colpa. […] ogni uomo, in ogni tempo, ha bisogno di consultare il Signore per conoscerne il volere e ad esso attenersi per non attirarne l’ira.

[…] Israele per la sua mala volontà perderà la pace e soffrirà in se, per dei secoli[…]

(Il Messia)  non è lo ripeto Re di un Regno umano, ma di un Regno spirituale, e suoi sudditi saranno unicamente coloro che per suo amore sapranno rigenerarsi nello spirito e, come Giona, dopo esser già nati, rinascere, su altri lidi: “quelli di Dio”, attraverso la spirituale generazione che avverrà per Cristo, il quale darà all’umanità la Vita vera.

(Gesù)  A tutte le mogli che un dolore tortura, insegno ad imitare Maria nella sua vedovanza: unirsi a Gesù. […] Sempre si è stretta a Dio, Maria, nelle ore più gravi della sua vita. … Imparate, voi che piangete. E imparate voi che morite. Imparate voi, che vivete per morire. Cercate di meritare le parole che dissi a Giuseppe. Saranno la vostra pace nella lotta della morte. Imparate, voi che morite, a meritare d’aver Gesù vicino, a vostro conforto. E se anche non l’avete meritato, osate ugualmente di chiamarmi vicino. Io verrò. Le mani piene di grazie e di conforti, il cuore pieno di perdono e d’amore, le labbra piene di parole di assoluzione e di incoraggiamento. La morte perde ogni asprezza se avviene fra le mie braccia. Credetelo. Non posso abolire la morte, ma la rendo soave a chi muore fidando in Me. […] Sii buona e non temere. La mia pace rifluirà in te sempre, attraverso la parola e attraverso la contemplazione. […]

cuore(Maria SantissimaChi vuole esser buono raggiunge la bontà, e la bontà porta al Regno di Dio. Non siamo crudeli, Maria (Valtorta). E agiamo sempre in modo che voi da Noi abbiate conforto, non sgomento e accresciuto dolore. Ci basta che di Noi vi fidiate. […] Non ti prometto doni e consolazioni umane. Ti prometto le stesse consolazioni che ebbe Giuseppe: soprannaturali.

[…] Il martirio non è nella forma del tormento. E’ nella costanza in cui il martire lo sopporta. Quanto fai per i fratelli è sempre amore per Gesù che li vuole salvi. Perciò il tuo è martirio. Persevera in esso.

[…] basta che tu lasci che il dolore ti torturi senza ribellarti. Basta che tu dica a Gesù: “Aiutami!”. Quello che non puoi fare tu, Egli lo farà in te. Sta’ in Lui. Sempre in Lui. Non volerne uscire. Se tu non vuoi non ne esci, e anche se il dolore, tanto è forte, ti impedisce di vedere dove sei, tu sarai sempre in Gesù.

(Gesù)  “Questo è il quarto dolore di Maria madre di Dio. Il primo, la presentazione al Tempio; il secondo, la fuga in Egitto; il terzo, la morte di Giuseppe; il quarto, il mio distacco da Lei. […] L’insegnamento che viene dalla contemplazione del mio distacco va specialmente ai genitori e ai figli, che la volontà di Dio chiama alla rinuncia reciproca per un più alto amore. […] Quante ne trovate nella vita! Esse sono spine sulla Terra e trafiggenti il cuore, lo so. Ma a chi le accoglie con rassegnazione – badate, non dico: “a chi le desidera e le accoglie con gioia” (ciò è già perfezione); dico: “con rassegnazione” – si mutano in eterne rose. Il primo “Pater noster” è stato pronunciato nell’orto di Nazareth per consolare la pena di Maria, per offrire le “nostre”volontà all’Eterno nel momento che si iniziava per queste volontà il periodo di sempre crescente rinunzia, culminante a quella della vita per Me e della morte di un eucarestia6Figlio per Maria. […] più si è in grazia di Dio e più la missione è benedetta e fruttuosa.[…] il “nostro” pane quotidiano era quello di fare giorno per giorno la nostra parte di missione. […] Io l’ho detto: “Tutto quello che chiederete al Padre in mio nome, Egli ve lo concederà”, e la Chiesa avvalora le sue orazioni dicendo: “Per Gesù Cristo Signor nostro”. Quando pregate, unitevi sempre, sempre, sempre a Me. Io pregherò a voce alta per voi, coprendo la vostra voce di uomini con la mia di Uomo-Dio. Io metterò sulle mie mani trafitte la vostra preghiera e l’eleverò al Padre. Diverrà ostia di pregio infinito. 

(Satana tenta Gesù nel deserto)  […] è tanto che ti osservo. Dal momento che sei stato battezzato. […] negli uomini regno io. […] l’importante è trionfare. […] essere come piace a loro. Come loro. Sedurli facendo loro credere che li ammiriamo e li seguiamo nel loro pensiero. […] Io ho sbagliato inducendo la donna alla disubbidienza. Dovevo consigliarla per altro modo. […] Fatti una compagna. […] come puoi comprendere e guarire le malattie del senso se non sai che cosa sono? Non sai che è lì il nocciolo da cui nasce la pianta della cupidità e della prepotenza? Perché l’uomo vuole regnare? Perché vuole essere ricco, potente? Per possedere la donna. […]dietro mille delitti dai volti diversi ce ne sono novecento almeno che hanno radice nella fame del possesso della donna o nella volontà di una donna, arsa da un desiderio che l’uomo non soddisfa ancora o non soddisfa più. […] Si annulla il dolore, la fatica, il cruccio quando si posa presso una donna, […] Ogni tanto è necessario manifestarsi, perché l’uomo ha una memoria tanto labile, specie in ciò che è spirituale.

(Gesù a Maria Valtorta)  Ieri eri senza la tua forza, che è la mia volontà, ed eri perciò un essere semi vivo. Ho fatto riposare le tue membra e ti ho fatto fare l’unico digiuno che ti pesi: quello della mia parola. […] Non mi facevo sentire. Ma c’ero. […] Satana, lo hai visto, si presenta sempre con veste benevola. Con aspetto comune. Se le anime sono attente, e soprattutto in spirituali contatti con Dio, avvertono quell’avviso che le rende guardinghe e pronte a combattere le insidie demoniache. Ma se le anime sono disattente al divino, separate da una carnalità che soverchia e assorda, non aiutate dalla preghiera che congiunge a Dio e riversa la sua forza come da un canale nel cuore dell’uomo, allora difficilmente esse si avvedono del tranello nascosto sotto l’apparenza innocua e vi cadono. Liberarsene è, poi, molto difficileLe due vie più comuni prese da Satana per giungere alle anime sono il senso e la gola. Comincia sempre dalla materia. Smantellata e asservita questa, dà l’attacco alla parte superiore. Prima il morale: il pensiero con le sue superbie e cupidigie; poi lo spirito, levandogli non solo l’amore – quello non esiste già più quando l’uomo ha sostituito l’amore divino con altri amori umani – ma anche il timore di Dio. E’ allora che l’uomo si abbandona in anima e corpo a Satana, pur di arrivare a godere ciò che vuole, godere sempre più. Come Io mi sia comportato, lo avete visto. Silenzio e orazione. Silenzio. Perché, se Satana fa la sua opera di seduttore e ci viene intorno, lo si deve subire senza stolte impazienze e vili paure. Ma reagire con la sostenutezza alla sua presenza, e con la preghiera alla sua seduzione.

E’ inutile discutere con Satana. Vincerebbe lui, perché è forte nella sua dialettica.

Non c’è che Dio che lo vinca. E allora ricorrere a Dio, che parli per noi, attraverso a noi. Mostrare a Satana quel Nome e quel Segno, non tanto scritti su una carta o incisi su un legno, quanto scritti e incisi nel cuore. Il mio Nome, il mio Segno. archangel-michael - grande per Blog-Ribattere a Satana, unicamente quando insinua che egli è come Dio, usando la parola di Dio. Egli non la sopporta … Occorre avere volontà di vincere Satana e fede in Dio e nel suo aiuto. Fede nella potenza della preghiera e nella bontà del Signore. Allora Satana non può fare del male. Dice Gesù: “[…] se il mondo ha ancora un poco di luce, ciò si deve ai puri del mondo. […] Giovanni di Zebedeo è un puro. […] la pace l’ha in sé per la sua vita pura, ed Io l’ho amato per questa sua purezza, alla quale ho affidato gli insegnamenti, i segreti, la Creatura più cara che avessi. […] la volontà di penitenza aveva reso l’anima, già tanto limpida per la sua purezza, un capolavoro di limpidità su cui la Verità si rifletteva nitidamente, dandogli anche la santa audacia dei puri e dei generosi, che non temono mai di farsi avanti dove vedono che vi è Dio, e verità e dottrina e via di Dio. Quanto l’ho amato per questa sua semplice ed eroica caratteristica!”

(Giovanni e Giacomo riferiscono del loro incontro con Gesù a Pietro)  Ha risposto con un sorriso che proprio fa gustare il Paradiso: “Un grande tesoro voglio da voi”; e noi: “Ma se nulla abbiamo?”; e Lui” Un tesoro dai sette nomi, e che anche il più meschino può avere e il re più ricco può non possedere, lo avete e lo voglio. Uditene i nomi: carità, fede, buona volontà, retta intenzione, continenza, sincerità, spirito di sacrificio. Questo Io voglio da chi mi segue, questo solo, e in voi c’è. […]”[…] “[…] Tu lo dici, Giovanni, e dici giusto. Io pure ti sono venuto incontro perché la mia anima ti ha sentito. …”

(Gesù insegna nella Sinagoga e parla a Pietro ) “[…] Se voi migliorerete i vostri costumi e i vostri affetti, se renderete giustizia fra l’uomo e il suo prossimo, se non opprimerete lo straniero, l’orfano e la vedova, se non spargerete in questo luogo il tempio (2)sangue innocente, se non andrete dietro agli dèi stranieri, per vostra sventura, allora io abiterò con voi in questo luogo, nella terra che Io diedi ai vostri padri per secoli e secoli. […] Molto pianto scende sulla Terra del popolo di Dio e piangono i vecchi che ricordano le antiche glorie, piangono gli adulti piegati al giogo, piangono i fanciulli che non hanno avvenire di futura gloria. Ma la gloria della Terra è nulla rispetto ad una gloria che nessun oppressore, che non sia Mammona e la mala volontà, possono strappare. […]

Il primo tempio è nel cuore di ogni uomo, e in quello va fatta preghiera santa. 

[…] Il tempo della Redenzione è giunto. Ma preparatene le vie in voi con la buona volontà. Siate onesti, buoni, amatevi gli uni con gli altri. […] Siete tutti chiamati ad un destino. Avete sin qui errato? Ora non più. Ogni errore cada. […] Dio è amore e figli del Padre sono coloro che sanno vivere l’amore. […] quando saprete amare, saprete già tutto, e Dio vi amerà, e amore di Dio vuol dire aiuto contro ogni tentazione. […]

(Gesù parla a Pietro)  Per ora Egli ti chiede questo: praticare giustizia, amare la misericordia, mettere ogni cura nel seguire il tuo Dio. Sforzati a fare questo, e il passato di Simone sarà cancellato e tu diverrai l’uomo nuovo, l’amico di Dio e del suo Cristo.

giovanni evangelista.1jpg(Gesù parla alla Valtorta di Giovanni)  […] fu grande anche in umiltà. […] il primo degli apostoli miei, fu Giovanni. […] il loro riuscire viene da un complesso di cose, che non sono solo santità, ma anche audacia umana, fortuna, e occasionale trovarsi presso altri meno audaci e fortunati, ma forse più santi di loro? Quando riuscite nel bene, non gloriatevene come di un merito tutto vostro. Date lode a Dio. […] il mio prediletto? Sì. Ma non ha anche questa somiglianza con Me? Puro, amoroso, ubbidiente, ma anche umile. Io mi specchiavo in lui e vedevo in lui le virtù mie. Lo amavo perciò come un secondo Me. Vedevo su lui lo sguardo del Padre che lo riconosceva un piccolo Cristo. E mia Madre mi diceva: “In lui io sento un secondo figlio. Mi par di vedere Te, riprodotto in un uomo”.

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 1a e 2a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

1° LIBRO (1a e 2a parte)

da pag. 1 a pag 196

Confronto tra la prima donna Eva e La Donna per Eccellenza e Santità Maria SS. La quale ci parla di come sbagliamo spesso noi mogli con i nostri mariti, dimostrando poca fiducia in Dio. Per analizzare poi il rapporto che esisteva tra Lei e Giuseppe. Verrà analizzata la figura dei pastori, di Zaccaria e di Simeone.

Maria può essere chiamata la “secondogenita” del Padre perché, per perfezione data e saputa conservare, e per dignità di Sposa e Madre di Dio e di Regina del Cielo, viene seconda dopo il Figlio del Padre e seconda nel suo eterno Pensiero. Anche Eva era stata creata senza macchia. Ma spontaneamente volle corrompersi.

Dice Gesù: “I giusti sono sempre dei sapienti perché, essendo amici di Dio, vivono in sua compagnia e sono da Lui istruiti; da Lui, Infinita Sapienza…

angeli… non occorre essere vergini per essere casti. E i talami casti hanno a loro custodi gli angeli ad essi scendono figli buoni, che della virtù dei genitori fanno la norma della loro vita. Ora pensa quale dovette esser la bellezza di quest’anima che il Padre aveva vagheggiata da prima che il tempo fosse, (Maria Santissima) […] che Dio creò per Sé e poi per salute agli uomini! [… ] mia Madre amò da quando fu concepita […]

Cosa è che dà allo spirito luce e conoscenza? La Grazia. Cosa è che leva la Grazia? Il peccato d’origine e il peccato mortale[…] coi vostri vizi vi avviate unicamente al superdemone,[ … ] “

[…] Dio non aveva ancora fatto la Terra, i fiumi e i cardini del mondo, ed io ero. … io ero con Lui a ordinare tutte le cose. Sempre nella gioia scherzavo dinanzi a Lui continuamente, scherzavo nell’universo[…]”

Le avete applicate alla Sapienza, ma parlano di Lei: la bella Madre, la santa Madre, la vergine Madre della Sapienza che Io sono che ti parlo. […]E tanto vi continua a dare per Lei, a richiesta di Lei, per la gioia di Lei, perché la sua gioia si riversa nella gioia di Dio e l’aumenta[ … ] Ma la Mente suprema, a cui sono noti tutti gli avvenimenti più lontani nei secoli, la cui vista vede incessantemente tutto quanto era, è e sarà; e che, mentre contempla il passato e osserva il presente, ecco che sprofonda lo sguardo nell’ultimo futuro e non ignora come sarà il morire dell’ultimo uomo, senza confusione né discontinuità, […]

Alla gioia di Dio, al bisogno di Dio nulla occorreva. Egli si basta a Se stesso. Non ha che contemplarsi per bearsi, nutrirsi, vivere e riposarsi. Tutto il creato non ha aumentato di un atomo la sua infinità di gioia, bellezza, vita, potenza. Ma tutto l’ha fatto per la creatura che ha voluto mettere re nell’opera da Lui fatta: L’uomo. Di Dio (2)essere viventi dovete essere grati… Quanto sapete, lo sapete per lume di Dio. Quanto scoprite, lo scoprite per indicazione di Dio. Nel Bene. Le altre cognizioni e scoperte, che portano segno di male, vengono dal Male supremo: Satana. […]

E poiché la Bontà eterna non ha limiti nel suo esser buona, prima che la Colpa fosse pensò il mezzo per annullare la Colpa. Il mezzo: Io. Lo strumento […] Maria. [… ]

Tutte le cose sono state create per Me, Figlio diletto del Padre. Voi non fate come le piante e gli animali. Voi avete avuto a maestro Satana, lo avete voluto a maestro e lo volete. E le opere che fate sono degne del maestro che avete voluto. Ma, se foste stati fedeli a Dio avreste avuto la gioia dei figli, santamente, senza dolore, senza spossarvi in copule oscene, indegne, che ignorano anche le bestie, le bestie senz’anima ragionevole e spirituale. La rivincita di Dio! Fischia, o Satana il tuo livore mentre Ella nasce. Questa Pargola ti ha vinto! Prima che tu fossi il Ribelle, il Tortuoso, il Corruttore, eri già il Vinto, e Lei è la tua Vincitrice. Ora il vostro amore, o uomini, i vostri amori, che sono? O libidine vestita da amore. O paura insanabile di perdere l’amore del coniuge per libidine sua e di altri. Non siete mai più sicuri del possesso del cuore dello sposo o della sposa, da quando libidine è nel mondo. E tremate e piangete e divenite folli di gelosia, assassini talora per vendicare un tradimento, maria bambina al tempiodisperati tal altra, abulici in certi casi, dementi in altri. La sublime rivincita di Dio sulla vendetta di Satana è stata il portare la perfezione della creatura diletta ad una superperfezione […]

La Verginità della Vergine! Vieni. Medita questa verginità profonda, che dà nel contemplarla vertigini d’abisso! La tentazione più forte: non negarsi il conforto della figlia intorno alla loro vita declinante. Ma i figli sono di Dio prima che dei genitori. […]

Che resta a Gioacchino infermo e che alla sua dolente sposa […] i ricordi. E, con questi, una pace che viene dal dire: ”Soffro, ma ho fatto il mio dovere d’amore verso Dio”. […]

La retta coscienza dà morte serena e le preghiere dei santi vi ottengono tal morte. L’uomo è creato a immagine e somiglianza di Dio. Una delle somiglianze è nella possibilità, per lo spirito, di ricordare, vedere e prevedere. Questo spiega la facoltà di leggere nel futuro. Facoltà che viene, per volere di Dio, molte volte e direttamente, altre per ricordo che si alza come sole su un mattino, illuminando un dato punto dell’orizzonte dei secoli già visto dal seno di Dio. Sono i misteri che sono troppo alti perché li possiate comprendere in pieno. Ma riflettete. […] può forse darvi cosa che sia diversa da Lui? Ve la dà in parte infinitesimale, perchè non potrebbe la creatura contenere il Creatore. Ma quella parte è perfetta e completa nella sua infinitesimalità. […]

(si rivolge alla Valtorta) Ti sei saturata di Me, della mia parola, hai portato i miei desideri fra le persone, e le migliori hanno compreso e dietro te, vittima, molte e molte ne sono sorte, e se non è la rovina completa della tua patria e dei luoghi che a te sono più cari è perché molte ostie sono state consumate dietro il tuo esempio e il tuo adamoedevaministero. Grazie, benedetta. Ma continua ancora. Ho molto bisogno di salvare la Terra. Di ricomprare la Terra. Le monete siete voi, vittime. […]

Dio aveva proibito la conoscenza del Bene e del Male, perché il bene lo aveva elargito alle sue creature gratuitamente, e il Male non voleva che lo conosceste, perché è frutto dolce al palato ma che, sceso col suo succo nel sangue, ne desta una febbre che uccide e produce arsione, per cui più si beve di quel suo succo mendace e più se ne ha sete. Voi obbietterete: “E perché ce l’ha messo?” E perché! Perché il male è una forza che è nata da sola, come certi mali mostruosi nel corpo più sano. Lucifero era angelo, il più bello degli angeli. Spirito perfetto, inferiore a Dio soltanto. Eppure nel suo essere luminoso nacque un vapore di superbia che esso non disperse. Ma anzi condensò covandolo. E da questa incubazione è nato il Male. Esso era prima che l’uomo fosse.

[…] è rimasto l’eterno Incubatore del Male e, non potendo più insozzare il Paradiso, ha insozzato la Terra.Ma non vogliate usurparmi il diritto di essere il Creatore dell’uomo. A propagare la stirpe umana basterà il mio amore che circolerà in voi […] per solo palpito di carità […]

Tutto vi dono. Solo mi serbo questo mistero della formazione dell’uomo. Satana … con la sua lingua serpentina ha blandito e accarezzato membra e occhi di Eva, suscitandone riflessi e acutezze che prima non avevano, perché la Malizia non li aveva intossicati. Essa “vide”. E vedendo volle provare. La carne era destata. Oh! Se avesse chiamato Dio! […] Il Padre l’avrebbe purificata e guarita col suo alito [… ]Ma Eva non va al Padre. Eva torna dal Serpente. Quella sensazione è dolce per lei. E Eva2“comprese”. Ormai la malizia era scesa a morderle le viscere. […] Iniziò sola il peccato. Lo portò a termine col compagno. Ecco perché sulla donna pesa condanna maggiore. […] E’ per lei che non ha più saputo dominare  i suoi tre regni: dello spirito [… ]del morale, [… ]della carne […] Non c’è che la Grazia che riesca ad allentare la stretta di questo mostro spietato.

Il principio della colpa fu nella disubbidienza. La pianta: il mezzo per provare l’ubbidienza dei figli. Che è la disubbidienza? E’ male, perché mette l’animo nelle disposizioni di ribellione su cui Satana può operare. Eva […] La sua presunzione la rovina. La presunzione è già lievito di superbia. E la seduzione è continuata, perché non vi fu volontà di spezzarla, ma anzi volontà di continuarla e di conoscere ciò che non era dell’uomo. […] dalle sue rame pende il  frutto dell’amaro sapere che viene da Satana. E la ferita di Eva generò la sofferenza, che non si placherà finché non sarà estinta l’ultima coppia sulla Terra.

(Maria Santissima) Dio m’aveva chiesto d’esser vergine. Ho ubbidito.[ …] d’essere sposa. Ho ubbidito, riportando il matrimonio a quel grado di purezza che era nel pensiero di Dio quando aveva creato i due Primi. … mi chiedeva d’esser Madre. Ho ubbidito. Ho creduto che ciò fosse possibile e che quella parola venisse da Dioperché la pace si diffondeva in me nell’udirla. […] Eva volle il godimento, il trionfo, la libertà. Io accettai il dolore, l’annichilimento, la schiavitù. Quel“si” ha annullato il “no” di Eva al comando di Dio.Eva1

(Gesù si rivolge alla Valtorta) Maria, bisogna sempre saper essere gradino perché gli altri salgano a Dio. Se ci calpestano, non fa niente. Purché riescano ad andare alla Croce.[ …] Voi siete redenti da Me. Ma il veleno di Satana rimane sempre pronto a risorgere, come certi morbi che non si annullano mai totalmente nel sangue. […] la Grazie è lume, e chi la possiede conosce ciò che è utile e buono conoscere.[ …]

(Eva)  Credette a Satana, infranse la promessa, volle sapere il non buono, lo amò senza rimorso, rese l’amore, che Io avevo dato così santo, una corrotta cosa, una avvilita cosa. […] Accettate, accettate senza malizia e cocciutaggine, senza ironia e incredulità, la Luce. […] Ve ne ho voluto parlare perché ora il novanta per cento fra voi è simile ad Eva intossicata dal fiato e dalla parola di Lucifero, e non vivete per amarvi ma per saziarvi di senso. L’anima l’avete uccisa e la ragione depravata. In verità vi dico che i bruti vi superano nella onestà dei loro amori. Siete deboli, poveri difettosi? Invocate la santità del Signore: “Santo, Santo, Santo!” Chiamatelo […] Egli verrà trasfondendovi la sua santità. […]

Gli angeli, esseri superiori alle debolezze dell’umanità, non cessano un istante di cantare il loro “Sanctus”, […] Imitate gli angeli. Non spogliatevi mai della protezione della preghieracontro la quale si spuntano le armi di Satana, le malizie del mondo e gli appetiti della carne e le superbie della mente. … La Terra ha bisogno di un lavacro di preghiere per mondarsi dalle colpe che attirano i castighi di Dio. E, posto che pochi pregano, quei pochi devono pregare come fossero tanti. Moltiplicare le loro preghiere vive per fare di esse quella somma necessaria per ottenere grazia. Sono vive le preghiere quando sono condite di vero amore e di sacrificio. Il dono di Dio deve farci sempre più buoni. Più da Lui riceviamo e più dobbiamo darePerché più riceviamo e più è segno che Egli è in noi e con noi. E più egli è in noi e con noi, e più noi dobbiamo sforzarci a raggiungere la sua perfezione. […] Dio è padrone del tempo. […]L’egoismo non affretta, ritarda. La carità non ritarda, affretta. Tenetevelo sempre presente.

immacolata(Parla Maria Santissima) Il Signore farà completa la tua gioia. Credi in Lui completamente, spera infinitamente, ama totalmente. L’Altissimo ti esaudirà più che tu non osi sperarlo. Egli vuole questa tua fede totale a lavacro della tua diffidenza passata. Dì nel tuo cuore, con me: “Credo”. Dillo ad ogni battito del cuore. I tesori di Dio si aprono a chi crede in Lui e nella sua potente bontà. 

(Maria Santissima) Io sola, senza macchia e che non avevo avuto coniugio umano, fui esente dal generare con dolore. La tristezza e il dolore sono i frutti della colpa. Io, che ero l’Incolpevole, dovetti conoscere anche il dolore e la tristezza, perché ero la Corredentrice. Ma non conobbi lo strazio del generare.

(Maria Santissima)[ …] dire: “Gesù, per il tuo Nome, salvaci” e dire: “Padre, perdonaci”. E dire infine: “Signore, io non sono degno. Ma se Tu mi perdoni e vieni a me, la mia anima sarà guarita, ed io non voglio, no, non voglio più peccare, per non tornare ammalato e in odio a Te.

(Maria Santissima) E’ la vigilia del Giovedì santo. … Nessuna visione beatifica o pacifica varrà a toglierti quel dolore dal cuore. E tienilo caro più della tua stessa vita. Perché è il dono più grande che Dio possa concedere ad un credente nel suo figlio.

(Maria Santissima) Chi può dire la mia battaglia contro lo scoramento, che voleva soverchiarmi per persuadermi che avevo sperato invano nel Signore? Oh! Io credo che fu rabbia di Satana! Sentii il dubbio sorgermi alle spalle e allungare le sue branche gelide per imprigionarmi l’anima e fermarla nel suo orare. Il dubbio che è così pericoloso,Maria SS 1 letale per lo spirito. Letale, perché è il primo agente della malattia mortale che ha nomedisperazione” e al quale si deve reagire con ogni forza, per non perire nell’anima e perdere Dio.

(Maria Santissima) Figli, occorre sperare, pregare, perdonare per ottenere che Dio intervenga in nostro favore. Vivete anche voi la vostra passione. Meritata per le vostre colpe. Io vi insegno come superarla e mutarla in gioia. Sperate oltre misura. Pregate senza sfiducia. Perdonate per essere perdonati. Il perdono di Dio sarà la pace che desiderate, o figli.

(Maria Santissima) […] condizioni essenziali per piacere a Dio e ricevere la sua continua venuta in cuore. Fede. Giuseppe ha creduto ciecamente alle parole del messo celeste. Non chiedeva che di credere, perché era in lui convinzione sincera che Dio è buono e che a lui, che aveva sperato nel Signore, il Signore non avrebbe serbato il dolore d’esser un tradito, un deluso, uno schernito dal suo prossimo… la legge dice: “Ama il tuo prossimo come te stesso.” Noi ci amiamo tanto che ci crediamo perfetti anche quando non lo siamo. Perché allora disamare il prossimo pensandolo imperfetto? Carità assoluta. Carità che sa perdonare, che vuole perdonare. Perdonare in anticipo, scusando in cuor proprio le manchevolezze del prossimo. Perdonare al momento, concedendo tutte le attenuanti al colpevole. Umiltà  assoluta come la carità. Sapere riconoscere che si è mancato anche col semplice pensiero […] quella che sa tacere le meraviglie di Dio in noi, quando non è necessario proclamarle per dargliene lode, per non avvilire il prossimo che non ha tali doni speciali da Dio.

fuga in Egitto(Maria Santissima) Richiamo però l’attenzione delle mogli su un punto. Troppe unioni si mutano in disunioni per colpa delle mogli, le quali non hanno quell’amore che è tutto – gentilezza, pietà, conforto – verso il marito. Sull’uomo non pesa la sofferenza fisica che grava sulla donna. Ma pesano tutte le preoccupazioni morali. Necessità di lavoro, decisioni da prendere, responsabilità davanti ai poteri costituiti e alla famiglia propria… oh! Quante cose non pesano sull’uomo! E quanto ha bisogno anche lui di conforto! Ebbene, l’egoismo è tale che al marito stanco, sfiduciato, avvilito, preoccupato, la donna aggiunge il peso di inutili, e talora ingiusti, lamenti. Tutto questo perché è egoista. Non ama. Amare non è soddisfare se stessi nel senso e nell’utile. Amare è soddisfare chi si ama, oltre il senso e l’utile, dando al suo spirito quell’aiuto di che ha bisogno per poter tenere aperte sempre l’ali nei cieli della speranza e della pace.

(Maria Santissima)[…] la fiducia in Dio. La fiducia riassume le virtù teologali. Chi ha fiducia è segno che ha fede. Chi ha fiducia è segno che spera. Chi ha fiducia è segno che ama. Quando uno ama, spera, crede in una persona, ha fiducia. Altrimenti no. Dio merita questa nostra fiducia. Se la diamo a dei poveri uomini capaci di mancare, perché la si deve negare a Dio che non manca mai? La fiducia è segno di umiltà. Il superbo dice: “faccio da me. Non mi fido di costui perché è un incapace, un mentitore, un prepotente…” L’umile dice: “Mi fido. Perché non mi dovrei fidare? Perché devo pensare che io sono meglio di lui?”. E con più ragione così dice di Dio: “Perché devo diffidare di Colui che è buono? Perché devo pensare che io sono capace di fare da me?”. Dio all’umile si dona. Ma si ritira a chi è superbo. La fiducia è anche ubbidienza. E Dio ama l’ubbidiente. L’ubbidienza è segno che noi ci riconosciamo figli di Lui e riconosciamo Dio per Padre. E un Padre vero e Padre perfetto. […] Ogni evento non può accadere se Dio non lo permette.[ …] E non maledire mai. Lasciate a Dio la cura. A Lui, Signore di tutti, spetta di benedire e maledire i suoi creati.

risorto1(Maria Santissima) E’ nella pena che si conquista la pace e ogni grazia per noi e per il prossimo. Gesù-Uomo tornò Gesù-Dio dopo la tremenda pena della Passione. Tornò Pace. Pace nel Cielo da cui era venuto e dal quale ora effonde la sua pace a coloro che nel mondo lo amano. Ma nelle ore di Passione, lui, pace del mondo, fu privato di questa pace. Non avrebbe sofferto se l’avesse avuta. E doveva soffrire.

(Maria Santissima)  […] il peccato d’Eva era albero di quattro rami: superbia, avarizia, golosità, lussuria. E tutti e quattro andavano stroncati prima di sterilire l’albero dalle radici. Umiliandomi sino al profondo, ho vinto la superbia. … hai mai riflettuto quali umiliazioni dovetti subire, e senza difendermi in nessuna maniera, da parte degli uomini? Ho vinto l’avarizia dei Progenitori rinunciando in anticipo di tempo alla mia Creatura. …E io ho rinunciato, dal momento che l’ho avuto, al Figlio mio. A Dio l’ho dato. Io, del Frutto del mio seno, me ne sono spogliata per riparare al furto di Eva del frutto di Dio. Ho vinto la golosità, e del sapere e del godere, accettando di sapere unicamente ciò che Dio voleva sapessi, senza chiedere a me o a Lui più di quanto mi fosse detto… La carne, strumento di Satana, l’ho confinata con Satana sotto al mio calcagno per farmene scalino per avvicinarmi al cielo. Ho vinto la lussuria,  la quale è la golosità portata all’ingordigia. Perché ogni vizio non frenato conduce ad un vizio più grande. E la golosità di Eva, già riprovevole, la condusse alla lussuria. Non le bastò più il darsi soddisfazione da sola. Volle spingere il suo delitto ad una raffinata intensità, e conobbe e si fece maestra di lussuria al compagno. Io ho capovolto i termini e, in luogo di scendere, sono sempre salita. In luogo di far scendere, ho sempre attirato in alto, e del mio compagno, un onesto, ho fatto un angelo.[ …] Eppure non bastava ancora per ottenere alla donna la pace perduta da Eva. Quella ve la ottenni ai piedi della Croce. Nel veder morire Quello che tu hai visto nascere. […] per aver forza per le future crocifissioni che non ti saranno risparmiate, perché qui ti vogliamo e qui si viene attraverso il dolore, perché qui ti vogliamo e tanto più alto si viene quanto più si è portato pena per ottenere Grazia al mondo.

(Gesù parla dei pastori di Betlemme) Ora ti dico che i pastori sono i primi adoratori del Corpo di Dio. E in loro vi sono tutti i requisiti richiesti per essere adoratori del Corpo mio, anime eucaristiche. Fede sicura: essi credono prontamente e presepe1ciecamente all’angelo. Generosità: essi danno tutta la loro ricchezza al loro Signore. Umiltà: si accostano a dei più poveri, umanamente, di loro con modestia di atti che non avvilisce, e si professano servi loro. Desiderio: quanto non possono dare da loro, si industriano a procurare con apostolato e fatica. Prontezza di ubbidienza: Maria desidera sia avvertito Zaccaria, ed Elia va subito. Non rimanda. Amore, essi non sanno staccarsi di là, e tu dici: “lasciano là il loro cuore”. Dici bene. Ma non bisognerebbe fare così anche con il mio Sacramento? … A chi ha l’anima di fanciullo Dio si mostra e mostra i suoi misteri e permette che oda le parole divine e di Maria. … Chi mi chiede a Lei, da Lei mi riceve. Il sorriso di mia Madre, quando una creatura le dice: “Dammi il tuo Gesù, che lo ami”, fa trascolorare i Cieli in un più vivo splendore di letizia, tanto è felice.

(Parla Maria Santissima circa la volontà di Zaccaria di tenere il bambino Gesù a Betlemme, mentre i suoi genitori avrebbero voluto rimanere a Nazareth ) Zaccaria è un sacerdote. Giuseppe non lo è. Ma pure osserva come colui che non lo è ha lo spirito in Cielo più del sacerdote. Zaccaria pensa umanamente e umanamente interpreta le Scritture … Io cercai di fargli vedere la luce nelle profezie. Ma egli si sentiva più dotto di me e usava questo suo sentire a suo modo. Avrei potuto insistere e vincere. […] Ma ho rispettato il sacerdote per la sua zaccaria e giovannidignità, non per il suo sapere. … Non è la veste quella che consacra, è l’anima. Per giudicare se uno è un vero sacerdote bisogna giudicare ciò che esce dalla sua anima. Come ha detto Gesù, è dall’anima che escono le cose che santificano o che contaminano, … Noi ubbidimmo. E fu bene.

… L’ubbidienza salva sempre. Ricordalo. E il rispetto al sacerdote è sempre segno di formazione cristiana. 

… Voi considerateli tali e non vi curate d’altro. Non siate più intransigenti del vostro Signore Gesù, il quale al loro comando lascia il Cielo e scende per essere elevato dalle loro mani. Imparate da Lui. E se sono ciechi, se sono sordi, dall’anima paralitica e il pensiero malato, se sono dei Lazzari in un sepolcro, chiamate Gesù che li risani, che li risusciti. […] Salvare un’anima è predestinare al Cielo la propria. […] Ogni sua preda è una luce che si aggiunge alla vostra eterna corona.

(Gesù parla di Simeone) Gli anni e le vicende non avevano intaccato e scosso la sua fede nel Signore, nelle sue promesse, e non avevano stancato la sua buona volontà d’esser sempre più degno di Dio. … Se gli uomini sapessero quale Amico perfetto è lo Spirito Santo, quale Guida, quale Maestro! Simeone ha atteso tutta una lunga vita di “vedere la Luce”, di sapere compiuta la promessa di Dio. Ma non ha mai dubitato. … Ha perseverato. E ha ottenuto di  “vedere” ciò che non videro il sacerdote e i sinedristi pieni di superbia e di opacità […] le parole di Anna. “A Chi ha dato un Salvatore non mancherà il potere di dare il suo angelo a confortare il tuo, il vostro pianto”. Pensate che Dio ha dato Se stesso per annullare l’opera di Satana negli spiriti. E non potrà ora vincere i satana che vi torturano? Non potrà asciugare il vostro pianto sgominando questi satana e mandando da capo la pace del suo Cristo? Perché non glielo chiedete, con fede? Fede vera, prepotente, una fede davanti alla quale il rigore di Dio, sdegnato da tante vostre colpe, cada con un sorriso e venga il perdono che è aiuto, e venga la sua benedizione ad essere arcobaleno su questa Terra che si sommerge in un diluvio di angelo custode (2)sangue voluto da voi stessi? Pensate: il Padre, dopo aver punito gli uomini col diluvio, disse a Se stesso e al suo patriarca: “Io non maledirò più la Terra a causa degli uomini, perché i sensi e i pensieri del cuore umano sono inclinati al male fin dall’adolescenza

…mettete il vostro affanno ai piedi di Dio. Egli saprà mandarvi il suo angelo come ha mandato il Salvatore al mondo. Non temete. State uniti alla Croce. Essa ha vinto sempre le insidie del demonio, che viene con la ferocia degli uomini e le tristezze della vita a cercare di piegare alla disperazione, ossia alla separazione da Dio, i cuori che non può prendere in altra maniera.  

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 60a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

10° LIBRO (60a parte)

Da pag. 396 alla fine del decimo e ultimo volume

Gesù parla ai discepoli della Pentecoste, dell’importanza del Vangelo e dell’apostolato, per poi lasciare questo compito alla Sua Madre, che prenderà il posto del Figlio suo nel catechizzare ogni assettato di verità e di amore. Per finire con i misteri della Sua assunzione al Cielo.

“Ma tu, Pontefice, e voi, Pastori, in voi e nei vostri successori vegliate perché non si perda lo spirito del Vangelo, e instancabilmente pregate lo Spirito Santo perché in voi si rinnovelli una continua Pentescoste – voi non sapete cosa voglio dire, ma presto lo saprete – […] tua bussola il Vangelo. In esso è la Vita e la Salute. E tutto è detto in esso. Ogni articolo del Codice santo, ogni risposta per i casi eucarestia5molteplici delle anime sono in esso. E fà che da esso non si scostino Sacerdoti e fedeli. Fa che non vengano dubbi su esso. Alterazioni ad esso. Sostituzioni e sofisticazioni di esso. Il Vangelo è Me stesso. Dalla nascita alla morte. Nel Vangelo è Dio. Perché in esso sono manifeste le opere del Padre, del Figlio, dello Spirito Santo. Il Vangelo è amore. Ho detto: “La mia Parola è Vita”. Ho detto: “Dio è carità”. Conoscano dunque i popoli la mia Parola e abbiano l’amore in loro, ossia Dio. Per avere il Regno di Dio. Perché chi non è in Dio non ha in sé la Vita. Perché quelli che non accoglieranno la Parola del Padre non potranno essere una sola cosa col Padre, con Me e con lo Spirito Santo in Cielo[…]

Lasciatevi condurre dallo Spirito Santo.

Se la mia Mano era dolce nel guidarvi, la sua Luce è dolcissima. Egli è l’Amore di Dio. Così Io me ne vado contento, perché so che Egli prenderà il mio posto e vi condurrà alla conoscenza di Dio.

Io me ne torno al Padre mio, ma non vi lascio soli perché lascio a voi l’Eucarestia,spirito_santo ossia il vostro Gesù fatto cibo agli uomini. E vi lascio l’Amico: il Paraclito. Esso vi condurrà. Passo le vostre anime dalla mia luce alla sua luce ed Egli compirà la vostra formazione”.

Non mancano i giusti in nessuna nazione e religione. Dio osserva le opere degli uomini, non le loro parole. E se vede che un gentile, per giustizia di cuore, fa naturalmente ciò che la Legge del Sinai comanda, perché dovrebbe averlo abbietto?

L’uomo è circonciso nel cuore, d’ora in poi; nello spirito, meglio ancora che nel cuore, perché al sangue dei circoncisi, per significare purificazione dalla concupiscenza che escluse Adamo dalla figliolanza divina, si è sostituito il mio Sangue purissimo.

Combattete con tutte le forze l’eresia in sé stessa, ma con ogni mezzo cercate di convertire al Signore gli eretici. Non stancatevi di cercare le pecore che si sono sviate per riportarle all’Ovile. Pregate, soffrite, fate pregare, fate soffrire, andate elemosinando sacrifici e sofferenze ai puri, ai buoni, ai generosi, perché con queste cose si convertono i fratelli. La Passione di Cristo continua nei cristiani. No vi ho escluso da questa grande opera che è la Redenzione del mondo. Siete tutti membra di un unico corpo. Aiutatevi fra voi, e chi è forte e sano lavori per i più deboli, e chi è unito tenda le mani e chiami i fratelli lontani.

anime purgatorio

[…] il suffragio ai morti, perché entrino nella pace, è grande opera di misericordia, della quale vi benedirà Iddio e vi saranno riconoscenti i suffragati. Quando alla risurrezione della carne, sarete tutti raccolti davanti a Cristo Giudice, fra quelli che Io benedirò saranno anche coloro che ebbero amore ai fratelli purganti, offrendo e pregando per la loro pace. Io ve lo dico. Non una delle azioni buone rimarrà senza frutto, e molti splenderanno vivamente in Cielo senza aver predicato, amministrato, compiuto viaggi apostolici, abbracciato stati speciali, ma soltanto per avere pregato e sofferto per dare pace ai purganti, per portare alla conversione i mortali. Anche questi sacerdoti ignoti al mondo, apostoli sconosciuti, vittime che solo Dio vede, avranno il premio degli operai del Signore, avendo fatto della loro vita un perpetuo sacrificio d’amore per i fratelli e per la gloria di Dio. In verità vi dico che alla vita eterna si giunge per molte vie, e una è questa, ed è tanto cara al mio Cuore.

Il primo miracolo lo feci per la gioia di Maria, a Cana di Galilea. L’ultimo miracolo, anzi gli ultimi miracoli, per il conforto di Maria, a Gerusalemme. L’Eucarestia e il velo della Veronica. Questo, per dare una stilla di miele all’amaritudine della Desolata. Quello, per non farle sentire che non c’era più Gesù sulla Terra.

Tutto, Tutto, Tutto, ma capitelo una volta, voi avete per Maria! Dovreste amarla e benedirla ad ogni vostro respiro.

Il velo della Veronica è anche un pungolo alla vostra anima scettica. volto (5)
Confrontate, voi che procedete per aridi esami, o razionalisti, o tiepidi, o vacillanti nella fede, il Volto d’un vivo, l’altro quello d’un morto. Ma lunghezza, larghezza, caratteri somatici, forma, caratteristiche, sono uguali. Sovrapponete le immagini. Vedrete che corrispondono. Sono Io. Io che ho voluto ricordarvi come ero e come ero divenuto per amore di voi. Se non foste dei perduti, dei ciechi, dovrebbero bastare quei due Volti a portarvi all’amore, al pentimento, a Dio. Il Figlio di Dio vi lascia benedicendovi col Padre e collo Spirito Santo”.

State là dentro in questi giorni e pregate assiduamente per prepararvi alla venuta dello Spirito Santo, che vi completerà per la vostra missione. Ricordatevi che Io, che pure ero Dio, mi sono preparato con una severa penitenza al mio ministero di Evangelizzatore. Sempre più facile e sempre più breve sarà la vostra preparazione. Ma non esigo altro da voi. Mi basta solo che preghiate assiduamente, in unione coi settantadue e sotto la guida di mia Madre, che vi raccomando con premura di figlio. Ella vi sarà Madre e Maestra di amore e sapienza perfetta.

[…] deve sorgere il Tempio nuovo al quale accorreranno genti d’ogni nazione. Leggete i profeti. In essi tutto è predetto. Mia madre prima, poscia lo Spirito Paraclito, vi faranno comprendere le parole dei profeti per questo tempo. Rimanete qui sino a quando Gerusalemme ripudierà voi come mi ha ripudiato e odierà la mia Chiesa come ha odiato Me, covando disegni per sterminarla. Allora portatela altrove, la sede di questa mia Chiesa diletta, perché essa non deve perire. Io ve lo dico: neppur l’inferno prevarrà mondosu essa. Ma, se Dio vi assicura la sua protezione, non tentate il Cielo esigendo tutto dal Cielo. Andate in Efraim come vi andò il vostro Maestro perché non era l’ora di esser preso dai nemici. Vi dico Efraim per dirvi terra di idoli e pagani. Ma non sarà Efraim di Palestina che dovete eleggere a sede della Chiesa mia. Ricordatevi quante volte, a voi uniti o a un di voi singolarmente, ho parlato di questo, predicendovi che avreste dovuto calcare le vie della Terra per giungere al cuore di essa e là fissare la mia Chiesa. E’ dal cuore dell’uomo che il sangue si propaga per tutte le membra. E’ dal cuore del mondo che il Cristianesimo si deve propagare a tutta la Terra.

[…] Ora, il consiglio di Dio è cosa così sublime che occorre prepararsi ad esso con una volontà eroica di una perfezione che vi faccia somiglianti al Padre vostro e al vostro Gesù, e al vostro Gesù nei suoi rapporti col Padre e con lo Spirito Santo. Quindi, carità perfetta e purezza perfetta, per poter comprendere l’Amore e riceverlo sul trono del cuore. Perdetevi nel gorgo della contemplazione. Sforzatevi di dimenticare che siete uomini e sforzatevi a mutarvi in serafini. Lanciatevi nella fornace, nelle fiamme della contemplazione. La contemplazione di Dio è simile a scintilla che scocca dall’urto della selce contro l’acciarino e suscita fuoco e luce. E’ purificazione il fuoco che consuma la materia opaca e sempre impura e la trasmuta in fiamma luminosa e pura.

Non avrete il Regno di Dio in voi se non avrete l’amore.

cuore[…] in verità vi dico che coloro che possiedono la Grazia e vivono in santità per amor del Signore sono più santi del Santo dei santi, perché Dio non si posa soltanto su essi, come sul propiziatorio che è nel Tempio per dare i suoi ordini, ma abita in essi per dare ad essi i suoi amori.

Amatevi fra voi, aiutandovi scambievolmente, perché questo è il comandamento nuovo e il segno che voi siete veramente di Cristo. 

Non turbatevi per nessuna ragione. Dio è con voi. Voi potete fare ciò che Io voglio da voi. Non vi imporrei delle cose che non potreste fare, perché non voglio la vostra rovina, ma anzi la vostra gloria.

Voi lo sapete che il mondo non sa amare. Ma voi d’ora in poi amate il mondo di amor soprannaturale, per insegnargli ad amare.

morte - sepolturaLa morte e il dolore sono entrati nel mondo per invidia del demonio, ma Dio non è autore della morte e del dolore e non gode del dolore dei viventi. Tutte le cose di Lui sono vita e tutte sono salutari” Rispondete: “Al presente noi sembriamo perseguitati e vinti, ma nel giorno di Dio, cambiate le sorti, noi giusti, perseguitati sulla Terra, staremo gloriosi davanti a coloro che ci vessarono e disprezzarono”. Però anche dite loro: “Venite a noi! Venite alla Vita e alla Pace. Il nostro Signore non vuole la vostra rovina, ma la salute vostra. Per questo ha
dato il suo Figlio diletto, acciò voi tutti foste salvati
”. E rallegratevi di partecipare ai patimenti miei per poter poi essere con Me nella gloria. “Io sarò la vostra ricompensa oltre ogni modo grande” […]

[…] la medicina che dà forza […] E’ l’amore. Sempre l’amore. Tutto diviene possibile quando in noi è l’amore. E tutto l’amore vi darà l’Amore che vi ama, se voi chiederete in Nome mio tanto amore da divenire atleti nella santità.

(Gesù si riferisce all’Iscariota) […] credeva di trionfare e godere, comprese che l’uomo che si fa schiavo di Satana, della carne, del mondo, non trionfa, ma anzi morde la polvere come chi è sconfitto. E conobbe che il sapore dei cibi dati dall’uomo e da Satana è amarissimo e diverso totalmente dal pane soave e semplice che Dio dà ai suoi figli. E allora conobbe la disperazione e odiò tutto il mondo dopo avere odiato Dio, e maledisse tutto ciò che il mondo gli aveva dato, e si detta la morte appiccandosi ad un ulivo dell’uliveto che si era comperato con le sue iniquità, e il giorno che il Cristo risorse glorioso da morte il suo corpo putrido e già vermoso crepò e le sue viscere si sparsero a terra a piè dell’ulivo, rendendo immondo quel luogo. […] Perché non poteva nessuna altro sangue mescolarsi a quello santissimo in quei giorrni di purificazione, nei quali l’Agnello ci lavava nel suo Sangue, e men che mai poteva la Terra, che beveva il Sangue del Figlio di Dio, bere anche il sangue del figlio di Satana.

[…] coloro che si affaticano per far conoscere Iddio splenderanno come stelle nell’eternità, dando gloria al loro Amore col farlo noto e amato, e a molti.

martiriosettefratelli[…] il martirio, qualunque nome e aspetto abbia, è la chiave per aprire senza indugio il Regno dei Cieli a quelli che lo patiscono per continuare la mia Passione.

(Maria SS) […] solo io e Gesù, finchè fu sulla Terra, sappiamo quale sofferenza, quale… sì, anche vergogna, disagio, tormento si provi quando la curiosità umana scruta, sorveglia, spia i nostri segreti con Dio. E’  qualcosa come se ci mettessero nudi in mezzo ad una piazza.

(Maria SS) […] io lo so da Lui stesso, Egli soffriva – uno dei molti motivi della sua severità e tristezza che balenavano dai suoi grandi e potenti occhi – Egli soffriva, dicevo, per l’esaltazione delle folle, per la curiosità più o meno buona con cui era osservato in ogni suo atto. Quante volte non comandò ai suoi discepoli e miracolati: “Non dite ciò che avete visto. Non dite ciò che vi ho fatto”! … Ora io non vorrei che occhio umano indagasse sui misteri di Dio in me, misteri che non sono, no, cessati con il ritorno al Cielo di Gesù, mio Figlio e mio Dio, ma anzi durano, e direi che crescono, per sua bontà e per tenermi in vita sino a che l’ora, tanto da me desiderata, di ricongiungermi a Lui, per l’eternità, non sarà venuta.

(Gamaliele) Ognuno ha un’intelligenza per adoperarla e una libertà per applicarla. Ognuno dunque l’usi secondo quella libertà che Dio ha dato ad ogni uomo e quella luce che ha messo nel cuore di ognuno. I giusti, prima o poi , li useranno, questi due doni di Dio, nel bene, ed i malvagi nel male”.

preghiera (5)(Gesù alla Valtorta) […] ad ogni mia manifestazione corrisponda una santificazione di coloro che possedevano la buona volontà richiesta agli uomini pera vere Pace, Vita, Giustizia. […] Buona volontà è il desiderio del Bene e della Verità. […] Giovanni, il puro, non ebbe bisogno di perdono. Fu il fedele, l’eroe, l’amante sempre. L’amore purissimo che era in lui e la sua purezza di mente, di cuore, di carne, lo preservò da ogni debolezza.

(Maria SS) Credilo, Gamaliele, ogni tuo atto di dolore, di giustizia, di amore, ha accresciuto in te il tuo spirituale vedere”.

(Gamaliele) […] Cocciutamente attendevo il segno umano, le pietre scosse… E non vedevo che tutto in Lui era un segno sicuro! E non vedevo che Egli era la Pietra angolare predetta dai profeti, la Pietra che già scuoteva il mondo, tutto il mondo, ebraico e gentile, ola Pietra che scuoteva le pietre di cuori con la sua parola, con i suoi prodigi! […] Come può Egli perdonare a tanta ostinazione?

(Maria SS) […] l’umiltà è simile a fertilizzante del terreno più arido per prepararlo a dare piante e messi opime. E’ scalino per salire. Anzi, è scala per salire a Dio, il quale, vedendo l’umile, lo chiama a Sé per esaltarlo, per accenderlo della sua carità e illuminarlo delle sue luci perché egli veda. Per questo ti dico che tu sei già nella Luce, sulla Via giusta, verso la Vita vera dei figli di Dio”.

Filippo-e-Giacomo-il-Minore

(Maria SS parla a Giovanni) Tu, nei dodici, fosti sempre l’amore, il puro e soprannaturale amore. Forse, anzi, certamente perché sei scosì puro, sei così amante. Pietro, invece, fu sempre l’uomo, e l’uomo schietto e impetuoso. Suo fratello, Andrea, fu il silenzioso e timido quanto l’altro non lo era. Giacomo, tuo fratello, l’impulsivo, tanto che Gesù lo disse figlio del tuono. L’altro Giacomo, fratello di Gesù, il giusto ed eroico. Giuda d’Alfeo, suo fratello, il nobile e leale, sempre. La discendenza di Davide era palese in lui. Filippo e Bartolomeo erano i tradizionalisti. Simone Zelote il prudente. Tommaso il pacifico. Matteo l’umile che, memore del suo passato , cercava di passare inosservato. E Giuda di Keriot, ahimè!, la pecora nera del gregge di Cristo, il serpe scaldato dal suo amore, fu il satanico menzognero, sempre. Ma tu, tutto amore, puoi capire meglio e farti voce d’amore agli altri tutti, ai lontani, per dire ad essi questo mio ultimo consiglio. Dirai loro che si amino e amino tutti, anche i loro persecutori, per esser una sol cosa con Dio, come io lo fui, al punto da meritare di essere eletta sposa dell’Amore eterno perché concepissi il Cristo.      

(Maria SS) Molte volte l’uomo diviene malvagio perché nessuno l’amò mai, o lo amò male.

Tutto nella mia vita fu volere di Dio e ubbidienza mia al suo volere. Ma questo, di voler riunirmi a Gesù, è un volere tutto mio.

In proporzione di come amerete, Dio vi aiuterà e vi farà trionfatori su tutto e su tutti.

san giovanni ev1Se gli uomini sapessero amare come ordina l’antica Legge e come amò ed insegnò ad amare il figlio mio, tutto otterrebbero.

(Giovanni) L’amore sarà la mia arma e dottrina. E con esso vincerò il demonio, il paganesimo, e conquisterò molte anime.

(Maria SS e il mistero dell’assunzione)… Mi destai da quella misteriosa e mistica dormizione, sorsi, volai infine, perché ormai la mia carne aveva conseguito la perfezione dei corpi glorificati. E amai. Amai il mio ritrovato Figlio e mio Signore, Uno e Trino, lo amai come è destino di tutti gli eterni viventi”.

(Gesù) Una tradizione dice che nell’urna di Maria, riaperta da Tommaso, vi furono trovati solo dei fiori. Pura leggenda. Nessun sepolcro inghiottì la salma di Maria, perché non vi fu mai una salma di Maria, secondo il senso umano, dato che Maria non morì come muore chiunque ebbe vita Ella si era soltanto per decreto divino, separata dallo spirito, e con lo stesso, che l’aveva preceduta, si ricongiunse la sua carne santissima. Invertendo le leggi abituali, per le quali l’estasi finisce quando cessa il rapimento, ossia quando lo spirito torna allo stato normale, fu il corpo di Maria che tornò a riunirsi allo spirito, dopo la lunga sosta sul letto funebre. Tutto è possibile a Dio.

(Maria SS) La casa, da dove fui assunta al Cielo, era una delle innumerevoli generosità di Lazzaro per Gesù e la Madre sua. La piccola casa del Getsemani, presso il luogo della sua Ascensione. Inutile cercarne i resti. Nella distruzione di Gerusalemme ad opera dei romani fu devastata e le sue rovine furono disperse nel corso dei secoli.

L’Eucarestia, che era per me come una rugiada per un fiore assetato, era, sì, vita, ma più il tempo passava e più diveniva insufficiente a soddisfare l’incontenibile ansia del mio cuore.

(Gesù) Vi è differenza tra la separazione dell’anima dal corpo per morte vera, e momentanea separazione dello spirito dal corpo e dall’anima vivificante per estasi o rapimento contemplativo. Mentre il distacco dell’anima dal corpo provoca la vera morte, la contemplazione estatica, ossia la temporanea evasione dello spirito fuor assunzione4dalle barriere dei sensi e della materia, non provoca la morte. E questo perché l’anima non si distacca e separa totalmente dal corpo, ma lo fa solo con la sua parte migliore, che si immerge nei fuochi della contemplazione. Tutti gli uomini, finché sono in vita, hanno in sé l’anima, morta o viva che sia per peccato o per giustizia; ma soltanto i grandi amanti di Dio raggiungono la contemplazione vera. Questo sta a dimostrare che l’anima, conservante l’esistenza sinché è unita al corpo – e questa particolarità è in tutti gli uomini uguale – ha in se stessa una parte più eletta: l’anima dell’anima, o spirito dello spirito, che nei giusti sono fortissimi, mentre in coloro che disamano Dio e la sua Legge, anche solo con la loro tiepidezza e i peccati veniali, si fanno deboli, privando la creatura della capacità di contemplare e conoscere, per quanto lo può fare un’umana creatura, a seconda del grado di perfezione raggiunta, Dio ed i suoi eterni veri. Più la creatura ama e serve Dio con tutte le sue forze e possibilità, e più la parte più eletta del suo spirito aumenta la sua capacità di conoscere, di contemplare, di penetrare le eterne verità.         

 

 

 

 

 

 

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 59a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

10° LIBRO (59a parte)

Da pag. 346 a pag.395

Dopo la risurrezione Gesù continua ad apparire a molti, ma non a tutti specificandone il perchè, insegnando ed istruendo. Di nuovo punterà l’attenzione sul matrimonio e sulle profezie degli ultimi tempi. 

(Gesù) “[…] Perseverate, voi che state nella mia via, e non vi lasciate sedurre dalle parole di quelli che mi hanno crocifisso. […]”

abbraccio2[…] l’uomo può peccare, perchè solo Dio è perfetto. E può pentirsi. E, se si pente, la sua fortezza cresce, e Dio gli aumenta le sue grazie per la sua contrizione. […] se il Rabbi di Nazaret ha finito la sua missione, l’Emmanuele continua la sua sino alla fine dei secoli per tutti coloro che hanno fede, speranza e carità nel Dio uno e trino, di cui il Verbo incarnato è una Persona, che per divino amore ha lasciato il Cielo per venire a insegnare, a patire e morire per dare agli uomini la Vita. […]

[…] Coloro che vivono ciò che Egli ha insegnato, tenendo nel cuore il suo insegnamento, è come se avessero Gesù nel cuore. Perchè Parola e Dottrina sono una cosa sola. Egli non era un Maestro che insegnasse cose che non fossero quale Egli era. Perciò, chi fa ciò che Egli ha detto, ha Gesù vivente in lui e non gli è diviso”.

[…] Sopportate la vostra croce come Io ho sopportato la mia. Siate pazienti. Perdonate. Vi diranno come sono morto. Imitatemi. La via del dolore è la via del Cielo. Seguitela con pace e avrete il Regno mio. Non c’è altra via fuor di quella della rassegnazione alla volontà di Dio, della generosità, della carità verso tutti. Ce ne fosse stata un’altra, Io ve la avrei indicata. Sono passato Io per questa, perchè è la via giusta. Siate fedeli alla Legge del Sinai, che è immutabile nei suoi dieci comandi, e alla mia Dottrina. […] In verità vi dico che molti avrebbero desiderio di vedermi ora, e non mi vedranno. Molti grandi. Ma mi mostro a coloro che amo e che mi amano.”risorto

[…] Io sono la Resurrezione e la Vita. […] Colui che vince la morte e premia chi ha fede.

[…] Se il cielo rimanesse spopolato d’astri e pianeti, non sarebbe per i popoli sventura uguale a quella di rimanere senza una reale religione. Dio sopperirebbe con provvida potenza ai bisogni umani, perchè tutto può Dio per coloro che, sulla via sapiente, o sulla via che la loro ignoranza conosce, cercano, amano la Divinità con spirito retto. Ma, se venisse un giorno in cui gli uomini non amassero più Dio, perchè i sacerdoti di ogni religione avessero fatto di essa unicamente una vuota pantomima, non credendo essi per primi alla religione, guai alla Terra![…] E quelle che, per qualsiasi motivo, si separassero dalla Chiesa Madre, sarebbero membra recise non più nutrite dal mistico sangue che è Grazia che da Me, Capo divino della Chiesa, viene.

[…] Quando, in futuro, vi troverete di fronte ad un caso da decidere, volgete lo sguardo al tempo che foste con Me e comportatevi come Io mi sono comportato. Non sbaglierete mai. Io sono l’esempio vivo e perfetto di ciò che dovete fare.

[…] Giuda è stato ed è il dolore più grande nel mare dei miei dolori. E’ il dolore che resta… Gli altri dolori sono finiti col finire del SAcrificio. Ma questo resta. L’ho amato. Ho consumato Me stesso nello sforzo di salvarlo. Ho potuto aprire le porte del Limbo e trarne i giusti, ho potuto aprire le porte del Purgatorioe trarne i purganti. Ma il luogo d’orrore era chiuso su lui. Per lui inutile il mio morire“.

[…] Però non tanto per il potere del miracolo, ma per la vostra santità crescerà l’amore alla nuova Religione. E della vostra santità, non del dono che Io vi trasmetto, dovete esser gelosamente attenti. Più sarete santi e più sarete cari al mio Cuore, e lo Spirito di Dio vi illumineà, mentre la Bontà di Dio e la sua Potenza farà colme le vostre mani dei doni del Cielo. Il miracolo non è atto comune e indispensabile per la vita nella fede. Anzi! Beati quelli che sapranno rimanere nella pietro miracolofede senza mezzi straordinari ad aiuto nel credere! Però neppure il miracolo è un atto così esclusivamente riserbato a tempi speciali che debba cessare col cessare di essi. Il miracolo sarà nel mondo. Sempre. E sempre più numeroso più saranno numerosi i giusti nel mondo. Quando si vedranno farsi molti scarsi i miracoli veri, si dica allora che la fede e la giustizai sono languenti. Perchè ho detto: “Se avrete fede potrete smuovere le montagne“. Perchè ho detto: “I segni che accompagneranno coloro che hanno vera fede in Me saranno la vittoria sui demoni e sulle malattie, sugli elementi e le insidie“. Dio è con chi lo ama. Segno di come i miei fedeli saranno in Me sarà il numero e la forza dei prodigi che faranno in Nome mio e per glorificare Iddio. Ad un mondo senza miracoli veri si potrà, senza far calunnia, dire: “Hai perduto fede e giustizia. Sei un mondo senza santi“.

Or questa seconda venuta si è iniziata dal momento della mia Risurrezione. Essa culminerà nella apparizione del Cristo Giudice a tutti i risorti. Ma prima, quante volte Io apparirò per convertire, per guarire, per consolare, insegnare, dare ordini!

[…] l’Umanità avrà bisogno di un continuo atto di amore da parte mia, essendo tanto dura a piegarsi, facile a raffreddarsi, pronta a dimenticare, desiderosa di seguire la discesa invece della salita, che se Io non la trattenessi con i mezzi soprannaturali non gioverebbero la legge, il Vangelo, gli aiuti divini che la mia Chiesa amministrerà, a conservare l’Umanità nella conoscenza della Verità e nella volontà di raggiungere il cielo.

miracolo del sole[…] Nessuno desideri lo straordinario. Sa Dio quando e
dove darlo. Nè è necessario avere lo straordinario per entrare nei Cieli. Esso è anzi un’arma che, male usata, può aprire l’inferno anzichè il Cielo.

[…] E anche: un dono mal usato può suscitare avidità di averne più ancora per averne più lode. Allora, in questo caso, potrebbe al Signore sostituirsi lo spirito del Male per sedurre gli imprudenti con prodigi impuri. State sempre lontano dalle seduzioni d’ogni specie. Fuggitele. State contenti di ciò che Dio vi concede. Egli sa ciò che vi è utile e in quale maniera. E sempre pensate che ogni dono è una prova oltre che un dono, una prova della vostra giustizia e volontà. Io ho dato a voi tutti le stesse cose. Ma ciò che fece migliori voi rovinò Giuda. Era dunque un male il dono? No. Ma maligna era la volontà di quello spirito…

Anche i miei miracoli di questo ultimo mio tempo fra voi non persuaderanno il mondo, ma unicamente quelli che non sono più del mondo, avendo scelto il Regno di Dio con le sue fatiche e pene attuali e la sua gloria futura.

La disubbidienza dà un decimo e leva nove decimi. Essi sono andati e sentiranno parole d’uomini, sempre quelle. Voi siete rimasti e avete sentito la mia Parola che, anche se ricorda cose già dette, è sempre buona e utile. La lezione servirà di esempio a voi tutti, e anche a loro, per il futuro”.

PERDONACI SIGNOREVoi sapete che tutta la facilità al peccare viene dalla Colpa che, privando gli uomini della Grazia, li spoglia della loro fortezza: dell’unione con la Grazia.

Non si esige scienza per fruire dell’eucaristico Cibo e dell’eucaristico Sacrifico, ma fede. Fede che in quel pane e in quel vino, che uno, autorizzato da Me e da coloro che dopo Me verranno […] consacrerà in mio Nome, è il mio vero Cropo, il mio vero Sangue, e chi se ne ciba mi riceve in Carne, Sangue, Anima e Divinità, e chi mi offre realmente offre Gesù Cristo come Egli si offerse per i peccati del mondo.

[…] il cristiano servirà Dio con la preghiera e il sacrificio e con la carità fraterna. E ascolterete la confessione dei peccati così come Io ho ascoltato le vostre e quelle di molti e ho perdonato dove ho visto vero pentimento.

Ricordatevi cosa ho detto: “Se tuo fratello ha peccato, correggilo fra te e lui solo. Se non basta, fallo sapere alla Chiesa. Se non ascolta neppure questa, consideralo come un gentile e un pubblicano“.

Nella religione mosaica il Matrimonio è un contratto. Nella nuova religione cristiana esso sia atto sacro e indissolubile, sul quale scenda la grazia del Signore a fare dei coniugi due suoi ministri nella propagazione della specie umana. Cercate sin dai primi momenti di consigliare al coniuge che viene dalla nuova religione di convertire il coniuge ancora fuor dal numero dei fedeli di entrarvi a far parte, per evitare quelle dolorose divisioni di pensiero, e conseguentemente di pace, che abbiamo osservato anche fra noi. Ma, quando si tratta di fedeli nel Signore, per nessuna ragione si sciolga ciò che Dio ha unito. E nel caso di una parte che si trovi, essendo cristiana, congiunta a un gentiile, Io consiglio che questa parte porti la sua croce croce5con pazienza e mitezza e con fortezza anche, sino a saper morire per difendere la sua fede, ma senza lasciare il coniuge al quale si è unito con suo pieno consenso. Questo è il mio consiglio per una vita più perfetta nello stato matrimoniale, sinchè non sarà possibile, con la diffusione del cristianesimo, aversi matrimoni fra fedeli. Allora sacro e indissolubile sia il vincolo, e santo l’amore. Male sarebbe se, per durezza dei cuori, dovesse accadere nella nuova fede ciò che avvenne nell’antica: un permettersi il ripudio e lo scioglimento per evitare scandali creati dalla libidine dell’uomo. In verità vi dico che ognuno deve portare la sua croce in ogni stato, anche in questo matrimoniale. E in verità vi dico che nessuna pressione deve far flettere la vostra autorità nel dire: “Non è lecitoa chi vuole passare a nuove nozze prima che uno dei coniugi sia morto. E’ meglio, Io ve lo dico, che una parte putrida si stacchi, da sola o seguita da altri, anzichè, per trattenerla nel Corpo della Chiesa, concederle cosa contraria alla santità del coniugio, scandalizzando gli umili e facendo fare loro delle considerazioni sfavorevoli all’interezza sacerdotale e sul valore della ricchezza o della potenza. Le nozze sono atto grave e santo. E per mostrare questo Io ho preso parte alle nozze e vi ho compiuto il primo miracolo. Ma guai se degenerano in libidine e capircicio. Il matrimonio, contratto spirituale, per il quale le anime di due che si amano giurano di servire il Signore nell’amore reciproco, offerto a Lui in ubbidienza al suo comando di procreazione per dare figli al Signore.    

La vita dell’uomo è una via. L’entrata dell’uomo nell’altra vita dovrebbe essere entrata nel Regno.

suoceraDiPietro

[…] datrice di forza per il combattimento supremo sia l’unzione data ai morenti cristiani, anzi, ai nascenti cristiani, perchè in verità vi dico che chi muore nel Signore nasce alla vita eterna.

[… Io sono nei mendichi e nei morenti, nei pellegrini, negli orfani, nelle vedove, nei prigionieri, in chi ha fame, sete o freddo, in chi è addolorato o stanco. Io sono in tutte le membra del mistico mio Corpo che è l’unione dei miei fedeli. Amatemi in essi e riparerete al vostro disamore di tante volte, dandomi grande gioia e dandovi tanta gloria.

(profezie)

[…] per le colpe del Tempio questa nazione sarà dispersa. Ma anche in verità vi dico che ugualmente sarà distrutta la Terra quando l’abominio della desolazione entrerà nel novello Sacerdozio conducendo gli uomini all’apostasia per abbracciare le dottrine dell’inferno. Allora soregerà il figlio di Satana e i popoli gemeranno in un tremendo spavento, pochi restando fedeli al Signore, e allora anche, fra convulsioni d’orrore, verrà la fine dopo la vittoria di Dio e dei suoi pochi eletti, e l’ira di Dio su tutti i maledetti.

[…] In verità l’ultima persecuzione sarà orrenda, non essendo persecuzione d’uomini ma del figlio di Satana e dei suoi seguaci. […] il bene e il male futuro ha radice nel presente. […] La rilassatezza nel Sacerdozio, l’accoglimento di impure dottrine, l’egoismo, l’avidità, la concupiscenza nel Sacerdozio, voi sapete dove sfocia: nel deicidio. Ora, nei secoli futuri, non potrà più essere ucciso il Figlio di Dio, ma la fede in Dio, l’idea di Dio, si. Perciò sarà compiuto un deicidio ancor
57-Sogno-Due-Colonne-Don-Boscopiù irreparabile, perchè senza risurrezione. Oh! si potrà compiere, si. Io vedo… Si potrà compiere per i troppi Giuda di Keriot dei secoli futuri. Orrore!…[…] La mia Chiesa scardinata dai suoi stessi ministri! E Io che la sorreggo con l’aiuto delle vittime. Ed essi, i Sacerdoti, che avranno unicamente la veste e non l’anima del Sacerdote,
che aiutano il ribollire delle onde agitate dal Serpente infernale contro la tua barca, o Pietro.

Verranno tempi nei quali, così come avvenne a noi d’Israele e ancor più profondamente, il Sacerdozio crederà d’essere classe eletta, perchè sa il superfluo e non conosce più l’indispensabile, o lo conosce nella morta forma con cui ora conoscono i sacerdoti la Legge: nella veste di essa, esageratamente aggravata di frange, ma non nel suo spirito. Verranno i tempi nei quali tutti i libri si sostituiranno al Libro, [..] senza meditare […] Così verrà il tempo che sarà inseganto il vangelo scientificamente bene, spiritualmente male. 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 58a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

10° LIBRO (58a parte)

Da pag. 281 a pag. 335

Gesù parla ai discepoli del ministero sacerdotale, l’eredità che lascia alla Sua chiesa. La Valtorta fa una descrizione del risorto che ci dovrebbe chiarire il perché i suoi discepoli non lo avevano inizialmente riconosciuto. Mentre Gesù spiegherà loro come rimanere uniti a Lui in un modo nuovo. L’incontro con la madre dell’Iscariota.

(un uomo di nome Elia bussa alla porta dove si trovano gli apostoli riuniti e dice loro) […] nelle ore di gioia o di dolore troppo grande si va dove più si sente Dio[…]

(Gesù) […] Non sapete che l’infusione dello Spirito è come un battesimo di fuoco, poiché lo Spirito è Amore e l’amore annulla le colpe? Il vostro peccato, perciò, di diserzione mentre Io morivo vi è condonato”.
paradiso3[…] Prima Io ero fra gli uomini per giudicare e perdonare. Ora Io me ne vado al Padre. Torno al mio Regno. Non mi è levata facoltà di giudizio. Anzi essa è tutta nelle mie mani, poichè padre a Me l’ha deferita. Ma tremendo giudizio. Poiché avverrà quando non sarà più possibile all’uomo di farsi perdonare con anni di espiazione sulla Terra. Ogni creatura verrà a me con il suo spirito quando lascerà per morte materiale la carne come spoglia inutile. Ed Io la giudicherò per una prima volta. Poi l’Umanità tornerà con la sua veste di carne, ripresa per comando celeste, per esser separata in due parti. Gli agnelli col Pastore, i capri selvatici col loro Torturatore. Ma quanti sarebbero gli uomini che sarebbero col loro Pastore se dopo il lavacro del Battesimo non avessero più chi perdona in Nome mio? Ecco perché Io creo i sacerdoti. Per salvare i salvati dal mio Sangue. Il mio Sangue salva. Ma gli uomini continuano a cadere nella morte. A ricadere nella Morte. Occorre che chi ne ha  potestà li lavi continuamente in Esso, settanta e settanta volte sette, perché della Morte non siano preda. Voi e i vostri successori lo farete. Per questo vi assolvo da tutti i vostri peccati. Perché avete bisogno di vedere, e la colpa accieca perché leva allo spirito la Luce che è Dio. Perché avete bisogno di comprendere, e la colpa inebetisce perché leva allo spirito l’intelligenza che è Dio. Perché avete ministero di purificare, e la colpa insozza perché leva allo spirito la Purezza che è Dio.

Gran Ministero il vostro di giudicare e assolvere in Nome mio!

PANE E VINOQuando consacrerete per voi il Pane e il Vino e ne farete il Corpo e il Sangue mio, farete una grande, soprannaturalmente grande e sublime cosa. Per compierla degnamente dovrete esser puri, poiché toccherete Colui che è il Puro e vi nutrirete della Carne di un Dio. Puri di cuore, di mente, di membra e di lingua dovrete essere, perché col cuore dovrete amare l’Eucarestia, e non dovranno esser mescoalti a questo amore celeste profani amori che sarebbero sacrilegio. Puri di mente, perché dovrete credere e comprendere questo ministero d’amore, e l’impurità di pensiero uccide la Fede e l’Intelletto. Resta la scienza del mondo, ma muore in voi la Sapienza di Dio. Puri di membra dovrete essere, perché nel vostro seno scenderà il Verbo così come scese nel seno di Maria per opera dell’Amore. Avete l’esempio vivente di come deve essere un seno che accoglie il Verbo che si fa Carne. L’esempio è la Donna senza copa d’origine e senza colpa individuale che mi ha portato.

 

[…] la mia Croce sarà alzata con amore, dopo che il veleno del male avrà reso malati di rabbia gli uomini, e intorno ad essa, piantate sui bordi delle acque salutari, fioriranno le palme di un periodo di pace e bene nel mondo.

I Giuda più grandi del futuro Io li avrò ancora e sempre nei miei sacerdoti!

volto3 (2)[…] L’orazione è quella che alimenta le forze dell’apostolo, perché lo fonde con Dio.” E qui Gesù si alza e va verso la scaletta. Ma, quando è alla sua base, si volge e mi guarda. [guarda Maria Valtorta] Oh! Padre! Mi guarda! Pensa a me! Cerca la sua piccola “voce” e la gioia d’esser coi suoi amici non lo smemora di me! Mi guarda, al di sopra delle teste dei discepoli, e mi sorride. Alza la mano benedicendomi e dice: “La pace sia con te”. E la visione finisce.

 

(descrizione del Cristo risorto di Maria Valtorta) […] per quanto Gesù, il risorto Gesù, sia proprio Lui, non è più Lui nello stesso tempo. A guardarlo bene è diverso. Uguali i tratti del volto, il colore degli occhi e capelli, la statura, le mani, i piedi, eppure è diverso. Uguale la voce e gli atti, eppure è diverso. E’ vero corpo, tanto che intercetta anche ora la luce del sole morente, che entra con estremo raggio nella stanza dalla finestra aperta. Getta dietro a Sé l’ombra della sua alta persona. Eppure è diverso. Non si è fatto superbo né distante, eppure è diverso. Una maestà nuova, perenne, si è diffusa là dove tanto regnava l’umile, dimesso aspetto, talora tanto dimesso da parere affranto, dell’instancabile Maestro. Scomparsa l’emaciazione degli ultimi tempi, annullata quell’impronta di stanchezza fisica e morale che lo invecchiava, perduto quello sguardo afflitto, supplice, che chiedeva senza parlare: Risurrezione (2)Perché mi respingete? Accoglietemi…”, il Cristo Risorto sembra persino più alto o robusto, libero da ogni gravame, sicuro, vittorioso, maestoso, divino. Neppure quando si faceva potente nei potenti miracoli, o imponente nei momenti salienti del suo magistero, era quale è ora che è risorto e glorificato. Non emana luce. No. Non emana luce come nella trasfigurazione e come nelle prime delle apparizioni dopo la Risurrezione. Eppure sembra luminoso. E’ veramente il Cropo di Dio con la bellezza dei corpi glorificati. E attrae e intimorisce insieme.

Vieni, Giovanni. Aiuta il tuo Maestro. Queste ferite sono vere ferite… e le mani ferite non sono agili come prima…

(Pietro) […] Tu le senti, dunque, le Ferite? Le senti ancora? Io speravo che tutto il dolore per Te fosse annullato, che cancellato fosse ogni segno. Anche per noi. Per noi peccatori. Quelle Piaghe!… Che dolore vederle!”

“Si. Perché non le hai cancellate? A Lazzaro non rimasero segni… Sono una… un rimprovero quelle Piaghe! Gridano con voce tremenda! Sono più folgoranti e paurose dei fulmini del Sinai”, dice Bartolomeo.

 

(Gesù) […] il mondo deve ricordare questo. Per ricordare cosa esso è costato a un Dio. Per ricordare come lo ha amato un Dio. Per ricordare cosa producono le colpe. Per ricordare che non vi è che in Uno la salvezza: in Colui che hanno trafitto. Se il mondo non vedesse rosseggiare le mie Piaghe, in verità presto dimenticherebbe che per le sue colpe un Dio si è immolato, dimenticherebbe che sono veramente morto nel più atroce dei tormenti, dimenticherebbe quale è il balsamo per le sue ferite. Qui è il balsamo. Venite e baciate. Ogni bacio è un aumento di mano apertapurificazione e di grazia per voi. In verità vi dico che purificazione e grazia non sono sufficienti mai, perché il mondo consuma ciò che il Cielo infonde, e occorre compensare col Cielo e i suoi tesori le rovine del mondo. Io sono il Cielo. Tutto il Cielo è in Me, e i celesti tesori fluiscono dalle aperte Piaghe”.

Porge le Mani al bacio dei suoi apostoli. E le deve premere Lui, quelle Mani ferite, sulle bocche avide e timorose, perché il timore di accrescere il suo dolore trattiene quelle labbra dal premersi su quelle Ferite.

Non è questo ciò che dà dolore, anche se dà rigidezza. Il dolore è un altro!…”

Quale, Signore?”, chiede Giacomo d’Alfeo.

“Di esser morto per troppi inutilmente… […]

[…] anima entrata nel Regno della Luce, vede con sapienza e giustizia.[…]

Ricordate sempre quanto foste deboli, e che senza l’aiuto di Dio non potreste stare nella giustizia un’ora. […] chi viene lasciato da Gesù, se non mantiene contatto d’orazione con Lui, cade in sopore e puà esser preso. Se Io non vi avessi destato, in verità potevate esser anche uccisi nel sonno e comparire al giudizio
pietro apostolo1di Dio pesanti di umanità. […] se sempre voleste fare la Volontà di Dio, là dove la creatura non può persistere viene Dio col suo angelo a sorreggere l’eroe spossato. Quando sarete nelle angosce, non abbiate il timore di cadere in viltà o in abiura se persistete nel volere ciò che Dio vuole. Dio farà di voi dei giganti di eroismo se rimanete fedeli al suo volere […] ciò che Io ho avuto, di aiuti, voi pure avrete. Io stesso ve lo otterrei se il Padre già non fosse, nella sua amorosa giustizia a concedervelo. Solo il dolore sarà sempre inferiore al mio… […] il rimorso […] serve a passare a stadi più alti, sia nel bene che nel male. In Giuda di Keriot, essendosi egli allontanto da Dio, produsse la disperazione e la dannazione. In voi, che non siete mai usciti dalla vicinanza di Dio – Io ve lo assicuro, perché non era in voi la volontà e l’avvertenza piena di ciò che facevate – esso produrrà un pentimento fiducioso, che vi porterà a sapienza e giustiziaState dove siete. Io mi traggo in là quanto un tirar di sasso, in attesa dell’alba”.

Oh! Non ci lasciare, Signore! Tu lo hai detto ciò che noi siamo, lontani da Te!”, supplica Andrea stando in ginocchio, a mani tese, come chiedesse un obolo di pietà.

Avete il rimorso. E’ un buon amico nei buoni

Non ti allontanare, Signore! Ci avevi detto che avremmo pregato insieme…”, supplica il Taddeo che non osa più i gesti di parente verso il Risorto e sta con l’alta persona un poco curva in avanti in venerazione.

“E non è il meditare l’orazione più attiva? E non vi ho fatto contemplare e meditare e dato tema a meditare da quando vi raggiunsi sulla via, muovendovi il cuore con veri atti di santi sentimenti? Questa è l’orazione, o uomini: il mettersi in contatto con l’Eterno e con le cose che servono a condurre lo spirito molt’oltre la Terra, e discepoli-camminodalla meditazione delle perfezioni di Dio e della miseria dell’uomo, dell’io, suscitare atti di volontà amorosa o riparatrice, adoratrice sempre, anche se è volontà che sorge da una meditazione su una colpa e un castigo. Male e bene servono al fine ultimo, se si sanno usare. L’ho detto molte volte. Il peccato è insanabile rovina soltanto se non è seguito da pentimento e riparazione. In caso contrario, con la contrizione del cuore si fa salda calcina a tener compatte le fondamenta della santità, le cui pietre sono le buone risoluzioni. Potreste tener unite le pietre senza calcina? Senza la sostanza in apparenza brutta e vile, ma senza la quale le pietre polite, i lucidi marmi non starebbero uniti a formar l’edificio?”.

 

[…] In verità vi dico di benedire chi vi umilia, perché vi dà il necessario per il vostro celeste trono. No. La tentazione non è rovian, se l’uomo umilmente sta presso il Padre e gli chiede di non permettere che Satana, il mondo e la carne trionfino su lui. Le corone dei beati sono ornate delle gemme delle tentazioni vinte. Non cercatele. Ma non siate vili quando esse vengono. Umili, e perciò forti, gridate al Padre mio e vostro: “Libeaci dal male”, e vincerete il male. E santificherete veramente il nome di Dio con le vostre azioni, come ho detto in principio, perché ogni uomo vedendovi dirà: “Dio è. Perché essi da déi vivono, tanto perfetta è la loro condotta”, e a Dio verranno, moltiplicando i cittadini del Regno di Dio. Inginocchiatevi, che Io vi benedica e la mia benedizione vi apra la mente a meditare”.

(Giovanni) Troppo e sempre noi fuggimmo il dolore, le fatiche, gli abbandoni, lasciando tutto ciò a Lui, a Lui solo.

Chi permane in Me non avrà danno dal Maligno. In verità vi dico che coloro che saranno uniti a Me nel servire l’Altissimo Creatore, il cui desiderio è la salvezza di ogni scaccia3uomo, potranno scacciare i demoni, rendere innocui rettili e veleni, passare fra le fiere e le fiamme senza averne danno sinché Dio vuole che restino sulla Terra a servirlo.”

“Muore l’orgoglio, nasce l’umiltà. Sorge il conoscimento, cresce l’amore. Non temete. Voi state diventando apostoli ora. Questo Io volevo”. 

[…] ora vi conoscete umilmente per quel che siete, poichè ora siete sapienti di una grande sapienza: quella di sapere che ogni atto ha ripercussioni ben vaste, talora incancellabili, e che chi è in alto […] ha il dovere, più di chi non è in alto, di essere perfetto. Vedete, figli miei? Ciò che passa inosservato o scusabile, se fatto da un fedele, non passa inosservato, e severo è il giudizio del popolo, se fatto da un sacerdote. Ma il vostro futuro cancellerà il vostro passato. […] benedite chi vi umilia, perchè vi santifica […] Contemplate il mio dolore. Perchè è per quello, non per la presente gloria, che vi ho salvati.

(dialogo di Gesù con la madre di Giuda)

Le madri che hanno fatto il loro compito non devono tenersi responsabili del peccato dei figli.

Fammi morire, se mi ami…

“Ancora un poco. Tuo figlio non seppe darmi nulla. Tu dammi un tempo del tuo soffrire. Sarà breve”

Mio figlio ti ha dato troppo… L’orrore infinito ti ha dato“.

lacrime“E tu il dolore infinito. L’orrore è passato. Non serve più. Il tuo dolore serve. Si unisce a queste mie piaghe, e le lacrime tue e il Sangue mio lavano il mondo. Tutto il dolore si unisce per lavare il mondo. Le tue lacrime sono fra il mio Sangue e il pianto di mia Madre, e intorno intorno è tutto il dolore dei santi che soffriranno per il Cristo e per gli uomini, per amor mio e degli uomini. […] Io te lo dico, donna: sol che Giuda mi avesse gettato uno sguardo di pentimento, Io gli avrei ottenuto il perdono di Dio… […] Giuda giunse ad odiare Dio non avendo mai amato di vero amore padre e madre né alcun altro suo prossimo”.

(Gesù dice ad un vecchio di Keriot che lo riconosce) […] andrai a Keriot chiedendo al sinagogo di raccogliere il popolo, e dirai alla presenza di tutti che Io sono venuto qui e che si ricordino le mie parole del commiato. Certo ti diranno: “Perché non è venuto da noi?Risponderai così: “Il Signore mi ha detto di dirvi che, se aveste fatto ciò che Egli vi aveva detto di fare verso la madre incolpevole, Egli si sarebbe mostrato. Avete mancato all’amore, e il Signore non si è mostrato per questo“.

 

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 57a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO di MARIA VALTORTA

10° LIBRO (57a parte) 

Da pag. 95 a pag. 277

A fronte della risurrezione, Maria SS e Gesù fanno un bilancio di ciò che è stato e di ciò che dovrà essere. Le ansie e le paure dei discepoli, quelle che furono le parole di Maria SS e quelle di Gesù a tutti coloro ai quali apparve dopo la risurrezione.

(parla la Madre) […] Da ieri sera l’ho seguito nel suo dolore. Tu non le vedi. Ma le mie carni sono contuse dai suoi stessi flagelli, ma alla mia fronte stanno le spine, ho sentito le percosse… tutto. Ma ora… non vedo più. Ora ignoro dove è il mio Figlio condannato alla croce![…]

(l’angoscia di Maria SS al sepolcro) […] Figlio! Mettimi la mano sul cuore. Caccerà Satana. Mettimela sul capo. Vi riporterà la luce. Santifica con una carezza le mie labbra, perché si fortifichino a dire: “Credo” anche contro tutto un mondo che non crede. Oh! Che dolore è non credere! Padre! Molto bisogna perdonare a chi non addolorata- María Santísima del Dulce Nombrecrede. Perché, quando non si crede più… quando non si crede più… ogni orrore diviene facile. Io te lo dico… io che provo questa tortura.[…]

[4 ottobre 1944 a Maria Valtorta] Dice Gesù: “E la tortura continuò con assalti periodici sino all’alba della Domenica. Io ho avuto, nella Passione, una sola tentazione. Ma la Madre, la Donna, espiò per la donna, colpevole di ogni male, più e più volte. E Satana sulla Vincitrice infierì con centuplicata ferocia. Maria l’aveva vinto. Su Maria la più atroce tentazione. Tentazione alla carne della Madre. Tentazione al cuore della Madre. Tentazione allo spirito della Madre. Il mondo crede che la Redenzione ebbe fine col mio ultimo anelito. No. La compì la Madre, aggiungendo la sua triplice tortura per redimere la triplice concupiscenza, lottando per tre giorni contro Satana che la voleva portare a negare la mia Parola e non credere nella mia Risurrezione. Maria fu l’unica che continuò a credere. Grande e beata è anche per questa fede. Hai conosciuto anche questo. Tormento che fa riscontro al tormento del mio Getsemani. Il mondo non capirà questa pagina. Ma “coloro che sono nel mondo senza essere del mondo” la comprenderanno e aumentato amore avranno per la Madre Dolora. Per questo l’ho data.

Sopra ogni amore ed ogni vincolo della Terra vi è, vi deve essere l’amore per il Signore Iddio vostro. Nessuno, nessuno altro affetto deve essere superiore a questo. Amate i vostri in Dio, non sopra a Dio.

Quante impazienze voi avete per dei nonnulla, quante incompatibilità per delle
croce16inezie, quante insoffribilità per dei semplici malesseri! Ma guardate il vostro Salvatore
. Meditate cosa doveva essere di eccitante quel pungere continuo in nuovi posti, quell’impigliarsi nelle ciocche dei capelli, quello spostarsi continuo senza dar modo di muovere il capo, di appoggiarlo in nessun modo che non desse tormento!  Ma pensate cosa erano per la mia Testa torturata, dolente, febbrile, le urla della folla, le percosse sul capo, il sole cocente! Ma riflettete quale dolore dovevo avere nel mio povero cervello, andato all’agonia del Venerdì già tutto un dolore per lo sforzo subito nella sera del Giovedì, nel povero cervello al quale saliva la febbre di tutto il Corpo straziato e delle intossicazioni provocate dalle torture!  E nel Capo gli occhi ebbero la loro, e la sua ebbe la bocca, e la sua il naso, e la sua la lingua. Per riparare ai vostri sguardi così amanti di vedere ciò che è male e così dimentichi di cercare Dio, per riparare alle troppe e troppo bugiarde e sporche e lussuriose parole che dite invece di usare le labbra per pregare, per insegnare, per confortare; ebbero la sua tortura il naso e la lingua per riparare alle vostre golosità e alla vostra sensualità d’olfatto, per cui pure commette delle imperfezioni che sono terreno a più gravi colpe, e delle colpe con l’avidità di cibi superflui, senza pietà di chi ha fame, di cibi che vi potete permettere molte volte ricorrendo a mezzi illeciti di guadagno.

[…] le contusioni feroci delle mie reni sono state l’agente chimico più potente nel miracolo della Sindone. Le mie reni, quasi frante dai flagelli, non hanno più potuto lavorare. Come quelle degli arsi in una vampa, sono state incapaci di filtrare, e l’urea si è accumulata e sparsa nel mio sangue, nel mio corpo, dando le sofferenze 3Sindonedella intossicazione uremica e il reagente che trasudando dal mio Cadavere fissò l’impronta sulla tela.

Sindone

[…] Tu l’hai visto che ho respinto il vino mirrato. Non volevo addolcimenti al mio patire. Quando ci si è offerti vittime, bisogna essere vittime senza transazioni pietose, senza compromessi, senza addolcimenti. Occorre bere il calice così come esso è dato. Gustare l’aceto e il fiele sino in fondo. Non il vino drogato che produce intontimento del dolore.

[…] Ella (Maria SS) doveva esser là, angelo di carne per impedire alla disperazione di assalirmi come l’angelo spirituale l’aveva impedito nel Getsemani, doveva esser là per ricevere l’investitura di Madre del genere umano. Ma vederla morire ad ogni mio fremito è stato il mio più grande dolore. Neppure il tradimento, neppure la cognizione che il mio Sacrificio sarebbe stato inutile per tanti, questi due dolori che poche ore prima mi erano parsi tanto grandi da farmi sudare sangue, erano paragonabili a questo.

(Gesù continua la sua catechesi a Maria Valtorta) Già te l’ho detto: “Non sarai grande per le contemplazioni e i dettati. Questi sono miei. Ma per il tuo amore. E l’amore più alto è nella compartecipazione al dolore.” Questo dà modo di intuire i minimi desideri di Dio e di renderli realtà nonostante tutti gli ostacoli.

L’amore prospera nella purezza

Giovanni ha posseduto l’amore di compassione come nessun altro al mondo, eccettuata mia Madre. Egli è il capostipite degli amorosi di questo amore. E’ il tuo maestro in questo. Seguilo nell’esempio che ti dà di purezza e carità, e sarai grande.

Era di amore che morivo. Di amore non dato. La pietà è amore. E in Israele non vi fu pietà.

(Maria SS cerca di consolare le altre donne) “Egli tornerà. Và. Prega. Attendi. Più addoloratacrederai, più presto risorgerà. E’ la forza questo credere… E solo io, Dio e Satana sappiamo quanti assalti sono dati a questa mia fede nella sua risurrezione”.

(Maria SS e Pietro) “Pietro, tu lo hai rinnegato. E’ vero. Hai avuto il coraggio di rinnegarlo in pubblico. Il coraggio di farlo. Gli altri… Tutti, meno i pastori, Mannaen, Nicodemo e Giuseppe e Giovanni, hanno avuto la codardia solo. Lo hanno rinnegato tutti: uomini e donne di Israele, meno poche donne… Non nomino i nipoti ed Alfeo di Sara. Essi erano parenti e amici. Ma gli altri!… E neppure hanno avuto il coraggio satanico di mentire per salvarsi, né il coraggio spirituale di pentirsene e piangere, né quello ancor più alto di riconoscere pubblicamente l’errore. Sei un povero uomo. Lo eri, anzi. Finché presumesti di te. Ora sei un uomo. Domani sarai un santo. Ma, anche non fossi qual sei, io ti avrei perdonato lo stesso. Avrei perdonato a giuda, pure di salvargli lo spirito. Perché il valore di uno spirito, anche di uno solo, merita ogni sforzo per superare ripugnanze e risentimenti, sino ad esserne spezzati. Ricordatelo, Pietro. Te lo ripeto: Il valore di un’anima è tale che, a costo di morirne per lo sforzo di subirla vicino, bisogna tenerla così, fra le braccia, come io tengo la tua testa canuta, se si capisce che, tenendola così, la si può salvare. […]       

(La Maddalena a Pietro) […] Il fatto è fatto. E non sono i gridi scomposti che lo riparano e annullano. Non fanno che attirare l’attenzione e mendicare una compassione che non si merita. Sii virile nel tuo pentimento. Non strillare. Fai. Io… Tu lo sai chi ero… Ma, quando ho capito che ero più sprezzabile di un vomito, non sono andata in convulsioni. Ho fatto. Pubblicamente. Senza indulgere con me e senza maddalena- guercinochiedere indulgenza. Il mondo mi sprezzava? Aveva ragione. Lo avevo meritato. Il mondo diceva: “Un nuovo capriccio della prostituta” e dava un nome di bestemmia al mio andare a Gesù? Aveva ragione. La mia condotta di prima il mondo la ricordava, ed essa giustificava ogni pensiero. Ebbene? Il mondo si è dovuto persuadere che Maria peccatrice non era più. Ho, coi fatti, persuaso il mondo. Fa tu altrettanto, e taci”.

Maddalena- Guercino

(Maddalena prosegue)[…] Ho spezzato il mio senso con la sferza del mio volere. E più lo farò. Credi che mi sia perdonata, io, di essere stata la Lussuria? No.. Ma non lo dico altro che alla mia persona. E sempre me lo dirò. Consumata morirò in questo segreto rimpianto di essere stata la corruttrice di me stessa, in questo inconsolabile dolore di essermi profanata e di non avere potuto dare a Lui che un cuore calpestato…

(Promessa di Maria SS a Dio) Divengo così qualcosa di utile alla causa del tuo Figlio, alla sua Chiesa, che non troverà mai pace e che ha bisogno di mettere radici profonde per non essere divelta dai venti. Io sarò Colei che la cura. Come ortolana solerte veglierò perché cresca forte e diritta nel suo mattino.

(Gesù risorto incontra la Madre) Tutto è finito, Mamma. Ora non hai più da piangere per il tuo Figlio. La prova è compiuta. La Redenzione è avvenuta. Mamma, grazie di avermi concepito, allevato, aiutato in vita e in morte. Ho sentito venire a Me le tue preghiere. Esse sono state la mia forza nel dolore, le mie compagne nel mio viaggio sulla Terra ed oltre la Terra […]  Ma alla mia Redenzione occorreva anche maria1questo tuo dolore. Molto continuamente aggiunto alla Redenzione, perché molto sarà continuamente creato di Peccato. Chiamerò tutti i miei servi a questa compartecipazione redentrice. Tu sei quella che da sola farai più di tutti i santi insieme. Perciò ci voleva anche questo lungo abbandono.

(Prsegue la catechesi a Maria Valtorta) Le preghiere ardenti di Maria hanno anticipato di qualche tempo la mia Risurrezione. Io avevo detto: “Il Figlio dell’uomo sta per essere ucciso, ma il terzo giorno risorgerà”. Ero morto alle tre del pomeriggio di venerdì. Sia che calcoliate i giorni come nome, sia li calcoliate come ore, non era l’alba domenicale quella che doveva vedermi sorgere. Come ore, erano unicamente trentotto ore invece di settantadue quelle che il mio Corpo era rimasto senza vita. Come giorni, doveva almeno giungere la sera di questo terzo giorno per dire che ero stato tre giorni nella tomba. Ma Maria ha anticipato il miracolo. Come quando col suo orare ha schiuso i Cieli con anticipo di qualche anno sull’epoca prefissa, per dare al mondo la sua Salvezza, così ora Ella ottiene l’anticipo di qualche ora per dar conforto al suo cuore morente.

Passo tra le anime tramortite, simbolo delle anime in colpa mortale che non sentono il passaggio di Dio.

Non mi faccio toccare da lei. [Maddalena] Ella non è la Pura che può toccare, senza contaminarlo, il Figlio che torna al Padre. Molto ha ancora da purificare con la preghiera (3)penitenza. Ma il suo amore merita questo premio. Ella ha saputo risorgere per sua volontà dal sepolcro del suo vizio, strozzare Satana che la teneva, sfidare il mondo per amore del suo Salvatore, ha saputo spogliarsi di tutto che non fosse amore, ha saputo non essere più che amore che si consuma per il suo Dio.

Quando mi amate sino a vincere tutto per Me, Io vi prendo il capo ed il cuore malato fra le mie mani trafitte e vi alito in volto il mio Potere. E vi salvo, vi salvo, figli che amo. Voi tornate belli, sani, liberi, felici. Voi tornate i figli cari del Signore. Faccio di voi i portatori della mia bontà fra i poveri uomini, coloro che testimoniate della mia Bontà ad essi per farli persuasi di essa e di Me.

(Lazzaro a Filippo) Egli mi ha detto la sera del sabato: “Essi non si perdoneranno. Dì loro che Io li perdono, perché so che non sono loro che agiscono liberamente. Ma è Satana che li travia […] Dì loro di non cadere nel più grande peccato del disperare del mio perdono

(Gesù a Lazzaro) Tu mi hai evocato più presto, come tutti quelli che mi hanno totalmente amato, dal profondo dove ero.

Giovanna […] Gesù non lascia mai le anime a Lui sposate. E’ sempre il Maestro, l’Amico, lo Sposo, anche ora che è il Risorto. Alza il capo, Giovanna. Guardami. In quest’ora di ammaestramento segreto, e più dolce che se ti fossi apparso come alle altre, Io ti dico quale deve essere la tua condotta futura. Quella che dovrà essere di tante tue sorelle. Ama con pazienza e sottomissione il turbato sposo. Aumenta la tua dolcezza più egli fermenta in sé amarezza di umane paure. Aumenta la tua luminosità spirituale più egli genera da sé ombre di terreni interessi. Sii fedele per volto32due. E sii forte nel tuo sponsale dello spirito. Quante, in futuro, dovranno scegliere fra il volere di Dio e quello del consorte! Ma saranno grandi quando, sopra l’amore e la maternità, seguiranno Iddio. La tua passione incomincia. Sì. Ma tu vedi che ogni passione termina in una risurrezione… […] Sali il tuo calvario di sposa coll’aiuto della mia carezza e di quella del tuo innocente. E’ entrato con Me in Cielo e mi ha dato la sua carezza per te. Io ti benedico, Giovanna. Abbi fede. Io ti ho salvata. Tu salverai se avrai fede.

Giovanna ora sorride e osa chiedere: “Dai bambini non vai?” “Li ho baciati all’aurora mentre ancora dormivano nel loro lettino, e mi hanno creduto un angelo del Signore. Gli innocenti li posso baciare quando voglio. Ma non li ho destati per non turbarli troppo. La loro anima conserva il ricordo del mio bacio… e lo trasmetterà, a suo tempo, alla mente. Nulla si perde di quanto è mio. Tu sii sempre una madre per essi. E sempre sii figlia di mia Madre. Non ti staccare mai totalmente da lei. Ella ti perpetuerà, con soavità materna, ciò che fu la nostra amicizia. E portale i bambini. Ella ha bisogno di bambini per sentirsi meno sola della sua Creatura…”

(Maria SS a Giovanna) “Più forte della fede è l’amore. E’ la più attiva virù. Con essa creerai l’anima novella di Cusa. Non temere. Ma io ti aiuterò”.

3pastori(I pastori hanno visto Gesù risorto) […] penso che forse non mi sarà più concesso di vederlo così altro che in Cielo. E voglio conoscerlo per non averne tremore allora.” “[…] Non ho rancore per colui che è con me ingiusto. Il mio Signore mi ha insegnato col suo morire la perfetta mansuetudine. E non ho pensiero del domani. La mia dimora non è qui. Ma nel Cielo. Vivrò nella povertà a Lui tanto cara e lo servirò fino all’ora del suo chiamarmi…[…]”

(Ai discepoli di Emmaus) […] il mezzo umano, ho detto, è l’oppressione. Il mezzo sovrumano è l’amore. Il primo è sempre limitato, perché i popoli ben si rivoltano all’oppressore. Il secondo è illimitato, perché l’amore è amato o, se amato non è, è deriso. Ma, essendo cosa spirituale, non può mai essere direttamente aggredito. E Dio, l’Infinito, vuole mezzi che come Lui siano. Vuole ciò che finito non è perché eterno è: lo spirito; ciò che è dello spirito; ciò che porta allo Spirito. Questo è stato l’errore: di avere concepito nella mente un’idea messianica sbagliata nei mezzi e nella forma. […]

Come è risorto?”, vi chiedete. Io rispondo: E’ risorto con la sua vera Carne e col suo divino Spirito che l’abita, come in ogni carne mortale è l’anima abitante regina nel cuore. […] leggete con l’anima, non con la mente superba, i profeti, dal principio risurrezione6del Libro alle parole del Verbo immolato; ricordate il Precursore che lo indicava Agnello; risovvenitevi quale era il destino del simbolico agnello mosaico. Per quel sangue furono salvati i primogeniti di’Israele. Per questo Sangue saranno salvati i primogeniti di Dio, ossia quelli che con la buona volontà si saranno fatti sacri al Signore. […]

Tutti come videro e previdero i giusti di Israele ed i profeti, tutti i popoli verranno al Salvatore. E non vi saranno più Giudei o Romani, Sciti o Africani, Iberi o Celti, Egizi o Frigi. L’oltre Eufrate si unirà alle sorgenti del Fiume perenne. Gli iperborei a fianco dei numidi verranno al suo Regno, e cadranno razze e idiomi. Costumi e colori di pelle e capelli non avranno più luogo. Ma sarà uno sterminato popolo fulgido e candido, un unico linguaggio , un solo amore. Sarà il Regno di Dio. E il Regno dei Cieli. Monarca eterno: L’immolato Risorto. Sudditi eterni: i credenti nella sua Fede. Vogliate credere per essere in esso.

(A Pietro nel Cenacolo ) […] Che ti ha detto la Madre? “Se non lo guardi su questo sudario non avrai cuore di guardarlo mai più”. O uomo stolto! Quel Volto non ti ha detto col suo sguardo doloroso che ti capivo e che ti perdonavo? Eppure l’ho dato quel lino per conforto, per guida, per assoluzione, per benedizione… Ma che vi ha fatto Satana per accecarvi tanto? Ora Io ti dico: se non mi guardi ora che sulla mia gloria e ho ancora steso un velo per adeguarmi alla vostra debolezza, non potrai mai più venire senza paura al tuo Signore. E che ti avverrà allora? Per presunzione peccasti. Vuoi ora tornare a peccare per ostinazione? Vieni, ti dico”.

[…] poiché nulla e nessuno vi avrebbe persuaso alla bontà, alla condiscendenza, alla carità per quelli che sono nelle tenebre, è stato necessario – comprendete? – necessario è stato che voi aveste, una buona volta, frantumato il vostro orgoglio di ebrei, di maschi, di apostoli, per dare luogo solo alla vera sapienza del ministero vostro. Alla mitezza, pazienza, pietà, amore senza borie e ribrezzi.pietro apostolo1

Voi vedete che tutti vi hanno superato nel credere e nell’agire, fra quelli che voi guardavate con sprezzo o con compatimento orgoglioso. Tutti. E la peccatrice di un giorno. E Lazzaro, intinto di cultura profana, il primo che in mio Nome ha perdonato e guidato. E le donne pagane. E la debole moglie di Cusa. Debole? Invero ella tutti vi supera! Prima martire della mia fede. E i soldati di Roma. E i pastori. E l’erodiano Manaen. E persino Gamaliele, il rabbino. Non sussultare, Giovanni. Credi tu che il mio Spirito fosse nelle tenebre? Tutti. E questo perché domani, ricordando il vostro errore, non chiudiate il cuore a chi viene alla Croce.

San Pietro Apostolo

Ve lo dico, E già so che, nonostante lo dica, non lo farete che quando la Forza del Signore vi piegherà come fuscelli al mio Volere, che è quello di avere dei cristiani di tutta la Terra. Ho vinto la Morte. Ma è  meno dura del vecchio ebraismo. Ma vi piegherò.

Tu, Pietro, in luogo di stare piangente e avvilito, tu che devi essere la Pietra della mia Chiesa, scolpisciti queste amare verità nel cuore. La mirra è usata per preservare dalla corruzione. Intriditi di mirra, dunque. E quando vorrai chiudere il cuore e la Chiesa ad uno dall’altra fede, ricorda che non Israele, non Israele, non Israele, ma Roma mi difese e volle avere pietà. Ricordati che non tu, ma una peccatrice seppe stare ai piedi della Croce e merita di vedermi per prima. E per non essere degno di biasimo sii imitatore del tuo Dio. Apri il cuore e la Chiesa dicendo: “Io, il povero Pietro, non posso sprezzare, perché se sprezzerò sarò sprezzato da Dio ed il mio errore tornerà vivo agli occhi suoi”. Guai se non ti avessi spezzato così! Non un pastore ma un lupo saresti divenuto”.

 

 

 

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 56a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO

di MARIA VALTORTA

10° LIBRO (56a parte)

Da pag. 10 a pag. 92

Un’analisi minuziosa della figura di Pilato e della sua falsa bontà e un paragone Caino-Giuda che porta ad un analisi e spiegazione da parte di Gesù a Maria Valtorta sulla Genesi e la natura umana.

“Abbandonato anche da Dio perché su Me erano i delitti che m’ero addossato.”

Vieni a contemplare ed a soffrire. E’ il dono che concedo ai prediletti

(La notte della passione) Tutti siamo avvolti in questo miasma d’inferno, questa sera. In Me cerca di creare viltà, disubbidienza e dolore. In voi creerà delusione e paura. In altri, che pure non sono né paurosi né delinquenti, darà delinquenza e pavidità. In altri, che già sono di Satana, darà il pervertimento soprannaturale. Dico così perché la loro perfezione nel male sarà tale da superare le umane possibilità e raggiungere il perfetto che è sempre nel sopraumano.

insegnaNon vi separateDivisi, sareste un nulla. Uniti, sarete ancora una forza. Simone, promettimi questo. Tu sei pacato, fedele, hai parola e impero anche su Pietro. E hai un grande obbligo con Me. Te lo ricordo per la prima volta, per importi l’ubbidienza. Guarda, siamo al Cedron. Di lì sei salito a Me lebbroso e di lì sei partito mondato. Per quello che ti ho dato, dammi. Dallo all’Uomo ciò che Io ho dato all’uomo. Ora il lebbroso sono Io…” “Nooo! Non o dire!” “Così è! Pietro, i fratelli miei saranno i più accasciati. Come un delinquente si sentirà l’onesto mio Pietro e non avrà pace. E i fratelli… Non avranno cuore di guardare la loro e la mia Madre… Te li raccomando…”

[…] pensate a questa Madre mia, che dal momento in cui mi ha concepito ha tremato pensando che ero il Condannato, a questa Madre che quando m’ha dato il primo bacio sulle carni morbide e rosee di neonato ha sentito le future piaghe della sua Creatura, a questa Madre che avrebbe dato dieci, cento, mille volte la sua vita per impedirmi di divenire Uomo e di giungere al momento dell’Immolazione, a questa Madre che sapeva e che doveva desiderare quell’ora tremenda per accettare la volontà del Signore, per la gloria del Signore, per bontà verso l’Umanità. No, non vi è stata agonia più lunga, e finita in un dolore più grande, di quella della Madre mia. E non vi è stato dolore più grande, più completo del mio.

[…] Gli ineffabili rapporti che legano ab eterno il Padre col Figlio non possono esservi spiegati neppure dalla mia parola, perché, se essa è perfetta, la vostra intelligenza non lo è, e non potete comprendere e conoscere ciò che è Dio finché non siete seco Lui nel Cielo.maria valtorta

Molte volte, Maria, [Valtorta] Dio fa conoscere agli uomini un suo servo perché essi ne siano scossi e trascinati, attraverso esso, a Lui, ma ciò avviene anche attraverso il dolore di quel servo. E’ desso che paga in proprio, mangiando il pane amaro del rigore di Dio, i conforti e la salvezza dei fratelli. Non è vero? Le vittime d’espiazione conoscono il rigore di Dio. Poi viene la gloria. Ma dopo che la Giustizia è placata. Non è come per il mio Amore, che alle sue vittime dà i suoi baci. Io sono Gesù, io sono il Redentore, Colui che ha sofferto e sa, per personale esperienza, cosa sia il dolore d’esser guardato con severità da Dio ed essere abbandonato da Lui, e non sono mai severo, e non abbandono mai. Consumo ugualmente, ma in un incendio d’amore.

[…] La separazione da Dio porta seco paura, porta seco attaccamento alla vita, porta seco languore, stanchezza, tedio. Più è profonda e più sono forti queste sue conseguenze. Quando è totale, porta disperazione. E quanto più chi, per un decreto di Dio, la prova senza averla meritata, più come una carne viva sente la recisione di un arto. E’ uno stupore doloroso, accasciante, che chi non l’ha provato non intende. Io l’ho provato. Tutto ho dovuto conoscere per potere di tutto perorare presso i poveri cuori che la disperazione soverchia, e che chiedo ai miei prediletti di bere il mio calice così amaro di esperienza, perché essi, coloro che naufragano nel mare della disperazione, non ricusino la croce che offro per ancora e per salvezza, ma vi si afferrino ed Io possa portare alla beata riva dove non vive che pace.

getsemani2In quell’ora non c’era un Satana presso il Cristo. Dio e gli uomini erano assenti, perché non mi amavano. Mi odiavano o erano indifferenti. Io pregavo per coprire col mio orare le parole sataniche. Ma la preghiera non saliva più a Dio. Ricadeva su Me come le pietre della lapidazione e mi schiacciava sotto la sua macia. La preghiera che per Me era sempre carezza data al Padre, voce che saliva, ed alla quale rispondeva carezza e parola paterna, ora era morta, pesante, invano lanciata contro i Cieli chiusi. Allora sentii l’amaro del fondo del calice. Il sapore della disperazione. Era questo che voleva Satana. Portarmi a disperare per fare di Me un suo schiavo. Ho vinto la disperazione e l’ho vinta con le sole mie forze, perché ho voluto vincerla. Con le sole mie forze di Uomo. Non ero più che l’Uomo. E non ero più che un uomo non più aiutato da Dio. Quando Dio aiuta è facile sollevare anche il mondo e sostenerlo come giocattolo di bimbo. Ma quando Dio non aiuta più, anche il peso di un fiore ci è faticoso.

Oh! miei benedetti! Conforto del Cristo morente! La Madre, il Discepolo, le Donne pietose erano intorno al mio morire, ma voi pure c’eravate. I miei occhi morenti vedevano, insieme al volto straziato della Mamma mai, i vostri visi amorosi, e si sono chiusi così beati di chiudersi perché vi avevano salvati, o voi che meritate il Sacrificio di un Dio.

Satana mise l’insidia. Nel cuore dell’uomo per prima. Poi essa partorì all’uomo, colla punizione del peccato, triboli e spine.VOLTO 15

 

Questo occorrerebbe pensare quando soffrite e, paragonando le vostre imperfezioni alla mia perfezione e il mio dolore al vostro, riconoscere che il Padre ama voi come non amò Me in quell’ora, ed amarlo perciò con tutti voi stessi, come Io l’ho amato nonostante il suo rigore.

(Gesù e Pilato) […] Chi è amico della Verità ascolta la mia voce.”

E che cosa è la Verità?” Sei filosofo? Non serve di fronte alla morte. Socrate morì lo stesso”.

Ma gli servì di fronte alla vita, a ben vivere. E anche a ben morire. E ad andare nella vita seconda senza nome di traditore delle civiche virtù”.

Per Giove!” Pilato lo guarda ammirato qualche momento. Poi lo riprende il sarcasmo scettico. Fa un atto di noia, gli volge le spalle, torna verso i giudei. “Io non trovo in Lui alcuna colpa.

[…]

Pilato1Pilato, seduto sul suo seggio, mi scruta, perché Io sono un enigma per lui. Sgomberasse l’anima dalle sollecitudini umane, dalla superbia della carica, dall’errore del paganesimo, comprenderebbe subito Chi sono. Ma come può della luce penetrare dove troppe cose occludono le aperture perché la luce entri? Sempre così, figli. Anche ora. Come può entrare Dio e la sua luce là dove non c’è più spazio per loro, e le porte e finestre sono sbarrate e difese dalla superbia, dall’umanità, dal vizio dall’usura, da tante, tante guardie al servizio di Satana contro Dio? Pilato non può capire quale sia il mio regno. E, quel che è doloroso, non chiede che Io glielo spieghi. Al mio invito perché egli conosca la Verità, egli , l’indomabile pagano risponde: “Che cosa è la verità?”, e lascia cadere con una alzata di spalle la questione. O! Figli, figli miei! Oh! Miei Pilati di ora! Anche voi, come Ponzio Pilato, lasciate cadere con una alzata di spalle le questioni più vitali. Vi sembrano cose inutili, sorpassate. Cosa è la Verità? Denaro? No. Donne? No. Potere? No. Salute fisica? No. Gloria umana? No. E allora si lasci perdere. Non merita che si corra dietro ad una chimera. Denaro, donne, potere, buona salute, comodi, onori, queste sono cose concrete, utili, da marsi e raggiungersi a qualunque scopo. Voi ragionate così. E, peggio di Esaù barattate i beni eterni per un cibo grossolano che vi nuoce nella salute fisica e che vi nuoce per la salute eterna. Perché non persistete nel chiedere: “Cosa è la verità”? Essa, la Verità non chiede che di farsi conoscere, per istruirvi su di essa. Vi sta davanti come a Pilato e guarda con occhi di amore supplicante, implorandovi: “Interrogami. Ti istruirò”.pilato

Vedi come guardo Pilato? Ugualmente guardo voi tutti così. E, se ho sguardo di sereno amore per chi mi ama e chiede le mie parole, ho sguardi di accorato amore per chi non mi ama, non mi cerca, non mi ascolta. Ma amore, sempre amore, perché l’Amore è la mia natura. Pilato mi lascia dove sono, senza interrogare di più, e va dai malvagi che hanno la voce più grossa e che si impongono con la loro violenza. E li ascolta, questo sciagurato che non ha ascoltato Me e che ha respinto con una scrollata di spalle il mio vinto a conoscere la Verità. Ascolta la Menzogna, accettata da un debole, porta il debole al delitto.

[…]Datemi dunque quel culto d’amore che mi spetta ed Io vi ascolterò[…]

Pilato è un falso buono. Buono è Longino, che meno potente del Pretore e meno difeso, in mezzo alla via, circondato da pochi soldati e da una moltitudine nemica, osa difendermi, aiutarmi, concedermi di riposare, di confortarmi con le donne pietose, di esser soccorso dal Cireneo e infine di avere la Mamma ai piedi della Croce. Quello fu un eroe della giustizia e divenne per questo un eroe di Cristo. Sappiatelo, o uomini che vi preoccupate unicamente del vostro bene materiale, che anche ai sensi di questo il vostro Dio interviene quando vi vede fedeli alla giustizia che è emanazione di Dio. Io premio sempre chi agisce con rettezza. Io difendo chi mi difende. Io lo amo e soccorro.

In verità vi dico che, se l’Inferno non fosse già esistito, ed esistito perfetto nei suoi tormenti, sarebbe stato creato per Giuda ancor più orrendo ed eterno, perché di tutti i peccatori e i dannati egli è il più dannato e peccatore, né per lui in eterno vi sarà ammolcimento di condanna. Il rimorso l’avrebbe anche potuto Giuda-Iscariotasalvare, se egli avesse fatto del rimorso un pentimento. Ma egli non volle pentirsi e, al primo delitto di tradimento, ancora compatibile per la grande misericordia che è la mai amorosa debolezza, ha unito bestemmie, resistenze alle voci della Grazia che ancora gli volevano parlare attraverso i ricordi, attraverso i terrori, attraverso il mio Sangue e il mio mantello, attraverso il mio sguardo, attraverso le tracce dell’istituita Eucarestia, attraverso le parole di mia Madre. Ha resistito a tutto. Ha voluto resistere. Come aveva voluto tradire. Come volle maledire. Come si volle suicidare. E’ la volontà quella che conta nelle cose. Sia nel bene che nel male.

Chi è colpevole, in tutto vede ombre di paura. E’ la coscienza che le crea. Satana poi aizza queste ombre, che potrebbero ancora dare pentimento ad un cuore, e ne fa larve orrende che portano alla disperazione. E la disperazione porta all’ultimo delitto: al suicidio. A che pro gettare il prezzo del tradimento quando questo spogliamento è solo frutto dell’ira e non è corroborato da una retta volontà di pentimento? Allora spogliarsi dai frutti del male diviene meritorio. Ma così come egli fece, no. Inutile sacrificio.

“Meditate cosa vuol dire persistere nella colpa.”

[…] il Crocifisso, oggetto di divina speranza per coloro che si pentono e che vogliono lasciare la colpa, diviene per gli impenitenti oggetto di un tale orrore che li fa bestemmiare e usare violenza verso se stessi. Uccisori del loro spirito e del loro corpo per la loro persistenza nella colpa. E l’aspetto del Mite, che si è lasciato immolare nella speranza di salvarli, assume l’apparenza di uno spettro di orrore. Maria, [Valtorta] ti sei lamentata di questa visione. Ma è il Venerdì di Passione, figlia. Devi soffrire. Alle sofferenze per le sofferenze mie e di Maria devi unire le tue per l’amarezza di BEATA VERGINE MARIA ADDOLORATA2vedere i peccatori rimanere peccatori. E’ stata sofferenza nostra, questa. Deve essere tua. Maria ha sofferto, e soffre ancora, di questo, come delle mie torture. Perciò tu devi soffrire questo. Ora riposa. Fra tre ore sarai tutta mai e di Maria. Ti benedico, violetta della mai Passione e passiflora di Maria.

L’umanità ha subito una rigenerazione totale per l’opera della coppia Gesù-Maria, i quali sono così divenuti i nuovi Capostipiti dell’Umanità. Tutto il tempo precedente è annullato.

Non è, uomini, amare la fame di senso che vi spinge bramosi a saziarvi di una carne. Quella è lussuria. Nulla più. Tanto vero che amandovi così – voi lo credete amore – non sapete compatirvi, aiutarvi, perdonarvi. Che è allora il vostro amore? E’ odio. E’ unicamente delirio paranoico, che vi spinge a preferire il sapore di putridi pasti al sano, corroborante cibo di eletti sentimenti.

[…] Perciò alla purezza, ubbidienza, carità distacco da tutte le ricchezze della Terra (carne, potere, denaro: il trinomio di Satana opposto al trinomio di Dio: fede, speranza, carità); perciò all’odio, alla lussuria, all’ira, alla superbia ( le quattro passioni perverse, antitesi delle quattro virtù sante: fortezza, temperanza, giustizia, prudenza) Noi dovremmo unire una costante pratica di tutto quanto era all’opposto del modo di agire della coppia Adamo-Eva. E se molto, per il nostro buon volere senza limite, ci fu ancor facile farlo, solo l’Eterno sa quanto fu eroico compiere questa pratica in certi momenti e in certi casi.

Quando Caino uccise Abele, la bocca della madre proferì le maledizioni che il suo spirito, separato da Dio, suggeriva contro il suo prossimo più intimo: il figlio delle sue viscere, profanate da Satana e rese brute dall’incomposto desiderio. E quella maledizione fu la macchia nel regno del morale umano, come il delitto di Caino la macchia nel regno dell’animale umano. Sangue sulla Terra, sparso da mano fraterna. Il
addolorata sotto la croceprimo sangue, che attira come calamità millenaria tutto il sangue che mano d’uomo sparge traendolo da vene d’uomo.

Maria deve annullare Eva. Maria vede il secondo Caino: Giuda. Maria sa che egli è il Caino del suo Gesù, del secondo Abele. Sa che il sangue di questo secondo Abele è stato venduto da quel Caino e già viene sparso. Ma non maledice. Ama e perdona. Ama e richiama.

[…] le tenebre e i cataclismi accompagnarono la morte dell’Innocente, anche tenebra e bufera accompagnarono la morte dell’Innocenza e della Grazia nei cuori dei Progenitori. Era nato il Dolore sulla Terra. E la Provvidenza di Dio non lo volle eterno, dandovi dopo anni di dolore la gioia di uscire dal dolore per entrare nella gioia, se sapete vivere con animo retto.

Non si poteva più fidare il Padre dei suoi figli, né sentirsi sicuro nel suo terrestre paradiso. Satana vi era penetrato una volta per insidiargli le creature predilette e, se aveva potuto indurli alla colpa quando erano innocenti, con agio maggiore l’avrebbe potuto rifare ora che innocenti non erano più.

caino uccide abeleEd Eva partorì Caino. Eva era carica della sua colpa. […] Né il dolore era ancora stato subito in misura sufficiente a diminuire la sua colpa. Come organismo carico di tossine, ella aveva trasmesso al figlio quanto pullulava in lei. E Caino, primo figlio d’Eva, era nato duro, invidioso, iracondo, lussurioso, perverso, di poco dissimile alle belve rispetto all’istinto, di molto superiore rispetto al soprannaturale, perché nel suo io feroce egli negava rispetto a Dio che guardava come un nemico, credendosi lecito di non averne culto sincero. Satana lo alzava a deridere Dio. E chi deride Dio non rispetta nessuno al mondo.

[…] lacrime e lacrime rigarono il volto di Eva e rigarono il suo cuore per la durezza del figlio, gettando nel suo cuore il germe del pentimento. Lacrime e lacrime che le ottennero una diminuzione di colpa, perché Dio al dolore di chi si pente perdona. E il secondogenito di Eva ebbe l’anima lavata nel pianto della madre, e fu dolce e rispettoso verso i genitori, e devoto al Signore suo, di cui sentiva l’onnipotenza raggiare dai Cieli. Era la gioia della decaduta.

Quanti Caini sono sulla Terra! Essi mi danno un culto derisore e ipocrita o non me ne danno affatto, e vogliono che Io li guardi con amore li colmi di felicità. Dio è vostro Re. Non vostro servo. Dio è vostro Padre. Ma un padre non è mai un servo, se si giudica secondo giustizia. Dio è giusto. Voi non lo siete. Ma Egli lo è.

bacio maria[…] il bene porta ad una costante elevazione spirituale e rende sempre più capaci di compiere un bene sempre più grande, sino ad attingere la perfezione e divenire santi. Mentre basta cedere al male per degradarsi e allontanarsi dalla perfezione, conoscere il dominio del peccato che entra nel cuore e lo fa scendere per gradi a sempre maggiore colpevolezza.

Le passioni sono sotto di voi. Non sopra di voi. Dio vi ha dato intelligenza e forza per dominarvi.

I due Caini [Caino-Giuda] nascosero il delitto sotto un’apparenza innocua e sfogarono l’invidia, l’ira, la prepotenza loro e tutti i malvagi istinti, sulla vittima, perché non avevano dominato se stessi, ma del proprio io corrotto avevano fatto schiavo lo spirito.

Voi vi gonfiate la mente dei fumi della vostra scienza e parlate di evoluzione come di un segno della vostra formazione spontanea. L’uomo-animale evolvendosi raggiungerà il superuomo. Dite così. Sì. Così è. Ma a modo mio. Nel campo mio.
Non nel vostro. Non passando dalla sorte di quadrumani a quella di uomini. Ma passando da quella di uomini a quella di spiriti. Tanto più crescerà lo spirito e bene e maletanto più vi evolverete. […] lo spirito vostro. Più questo sarà sviluppato e più possederete le luci divine e vi evolverete da uomini a déi, immortali déi, ottenendo così, senza contravvenire al desiderio di Dio, al suo comando circa l’albero della Vita, di possedere questa Vita proprio come Dio vuole la possediate, poiché Egli per voi l’ha creata eterna e fulgida, abbraccio beatifico con la sua eternità che vi assorbe in sé e vi comunica le sue proprietà.

Più lo spirito sarà evoluto più conoscerete Dio. Conoscere Dio vuol dire amarlo e servirlo, e perciò esser capaci di invocarlo per sé e per gli altri. Divenire perciò i sacerdoti che dalla Terra pregano per i fratelli. Poichè è sacerdote il consacrato. Ma lo è anche il credente convinto, amoroso, fedele. Lo è soprattutto l’anima vittima che immola se stessa per impulso di carità. Non è l’abito, ma l’animo quello che Dio osserva.     

 

Brani tratti dall’Evangelo Valtorta 55a parte

BRANI TRATTI DALL’EVANGELO 

COME MI è STATO RIVELATO di MARIA VALTORTA

9° LIBRO (55a parte)

Da pag. 389 alla fine del 9 volume

Gesù fa alcune catechesi a Maria Valtorta spiegando l’importanza di mettere Dio al primo posto e i segni che si avranno negli ultimi tempi; il significato delle profezie e quello dei segreti.

(Gesù a Maria Valtorta) “L’olocausto perfetto è amare come noi stessi coloro che ci perseguitano e non avere rancori. Chi fa questo possederà la pace. E’ detto: i mansueti possederanno la terra e godranno dell’abbondanza della pace. In verità ti dico che colui che sa amare i suoi nemici raggiunge la perfezione e possiede Dio”.

[…] Dio non vuole ciò che è avanzo. Non siate Caini. Dio non vuole ciò che è frutto di durezza. […]

Gesù insegna(Gesù si rivolge ad un maestro della legge)  Il primo comando è: “Ama Dio con tutto il cuore, la tua anima, la tua intelligenza, la tua forza” Perciò non il superfluo ma quello che è sangue nostro bisogna dargli, amando soffrire per Lui. Soffrire. Non far soffrire. E se dare molto costa, perché spogliarsi delle ricchezze spiace e il tesoro è il cuore dell’uomo, vizioso di natura, è proprio perché costa che dare bisogna. Per amore, perché è prova d’amore amare il sacrificio per dare gioia a chi si ama. Soffrire per offrire. Ma Soffrire. Non far soffrire. Ripeto.

[…] Temete piuttosto le facili alleanze e le blandizie di uno straniero che le sue legioni. Mentre […] se sarete fedeli alle leggi di Dio e della Patria vincerete anche se accerchiati da eserciti poderosi, […]

Ché se ora Io vi dico: “Colui che ama il padre e la madre più di Me non è atto al Regno di Dio”, non è già per inculcarvi il disamore ai parenti, ai quali dovete rispetto ed aiuto, né è lecito levare un soccorso ad essi dicendo: “E’ denaro del Tempio”, o ospitalità dicendo: “La mia carica me lo vieta”, ma è perché abbiate l’amore giusto ai parenti, ossia un amore paziente e forte nella sua mansuetudine, il quale sa – senza giungere all’odio verso il parente che pecca e dà dolore non seguendovi sulla via della Vita: la mia, il quale sa saper scegliere tra la legge mia e l’egoismo famigliare e la sopraffazione famigliare. Amate i parenti, ubbiditeli in tutto ciò che è santo. Ma PROTOMARTIRI1siate pronti a morire, non già a dar morte ma a morire, dico, se essi vogliono indurvi a tradire la vocazione che Dio ha messa in voi di essere i cittadini del Regno di Dio che Io sono venuto a formare. […] Ricordate che un regno diviso non è più un regno e non può sussistere. Siate dunque uniti fra voi nell’amore per Me e per la mia dottrina. […] Ricordate che il Maestro vostro ebbe spesso fame, freddo e altri mille bisogni e disagi, e umilmente li espose agli uomini, Egli, Verbo di Dio. Ricordate che è dato un premio a chi è misericorde anche di un sol sorso d’acqua.

Siate vestiti delle vostre virtù. Esse siano ampie ma note a Dio solo.

Uno solo è il Maestro: il Cristo […] Perché solo la Sapienza è colei che ammaestra. Non fatevi perciò chiamare maestri, perché siete voi stessi discepoli. […] Questa verità vi faccia saggi nel sentirvi veramente tutti fratelli fra voi, sia quelli che dirigono come quelli che sono diretti, e amatevi perciò da buoni fratelli.

marta e maria 1[…] e non vi sarà Regno dei Cieli per coloro che sono superbi, fornicatori, idolatri, adorando se stessi e la loro volontà.

Dio non avrebbe avuto a soffrire, a faticare, se la disubbidienza non fosse venuta nel mondo.

(Gesù congeda alcune donne che aveva chiamato) “Non cessa il dare dopo quest’ora. Cesserà soltanto quando sarete con Me nel mio Regno. Le mie discepole fedeli. Non siederete, no, al mio fianco, sui dodici troni a giudicare le dodici tribù di Israele, ma canterete l’osanna insieme agli angeli, facendo coro d’onore alla Madre mia, e allora come ora il cuore del Cristo troverà la sua gioia nel contemplarvi”. […] Direte che poco vi ho detto, che quasi era inutile per così poco farvi venire. Ma ho desiderato avere intorno cuori che mi hanno amato senza calcolo. Per Me. Per Me: Gesù. Non per il futuro, sognato Re d’Israele. Andate e  siate benedette una volta di più. Anche le altre. Che non ci sono, ma che pensano a Me con amore […]

Il Regno di Dio è in voi. E l’unione di tutti coloro che avranno Dio in loro – Dio: la Grazia; Dio: la Vita; Dio: la Luce; Dio: la Carità – costituirà il grande Regno di Dio sulla Terra, la nuova Gerusalemme che giungerà ad espandersi per tutti i confini del mondo e che, completa e perfetta, senza mende, senza ombre, vivrà eterna nel Cielo. […] Il Tempio nuovo, la mia Chiesa, sorgerà soltanto quando il vostro cuore ospiterà Dio, ed Egli con voi, vive pietre, edificherà la sua Chiesa.” “Ma non hai detto che discepolo - giudaSimone di Giona ne è il Capo, la Pietra sulla quale si edificherà la tua Chiesa? E non hai fatto capire che Tu ne sei la pietra angolare? Chi dunque ne è il capo? C’è o non c’è questa Chiesa?” interrompe l’Iscariota. “Io sono il Capo mistico. Pietro ne è il capo visibile. Perché Io ritorno al Padre lasciandovi la Vita, la Luce, la Grazia, per la mia Parola, per i miei patimenti, per il Paraclito che sarà amico di coloro che mi furono fedeli. Io sono un’unica cosa con la mia Chiesa, mio Corpo spirituale di cui Io sono il Capo. […]

Non abbiate fretta. Dio non ha mai fretta, ma ciò che crea è eterno, perché ben ponderato prima di eseguirlo.

Badate che nessuno vi seduca in futuro. Io sono il Cristo e non vi saranno altri Cristi. Perciò, quando molti verranno a dirvi: “Io sono il Cristo” e sedurranno molti, voi non credete a quelle parole, neppure se saranno accompagnate da prodigi. Satana, padre di menzogna e protettore dei menzogneri, aiuta i suoi servi e seguaci con falsi prodigi, che però possono essere riconosciuti non buoni perché sempre uniti a paura, turbamento e menzogna. I prodigi di Dio voi li conoscete: danno pace santa, letizia, salute, fede, conducono a desideri e opere sante. Gli altri no. Perciò riflettete sulla forma e le conseguenze dei prodigi che potrete vedere in futuro ad opera dei falsi Cristi e di tutti coloro che si ammanteranno nelle vesti di salvatori di popoli e saranno invece le belve che rovinano gli stessi.[…]

Gli uomini fanno sempre accusa agli innocenti di esser causa del male che essi, peccatori, si creano. Accusano Dio stesso, perfetta Innocenza e Bontà suprema, di esser causa del loro soffrire, e così faranno con voi, e voi sarete odiati per causa del mio Nome. E’ Satana che li aizza. E molti si scandalizzeranno e si tradiranno e volto23 (2)odieranno a vicenda. E’ ancor Satana che li aizza. E sorgeranno falsi profeti che indurranno molti in errore. Ancora sarà Satana il vero autore di tanto male. E per il moltiplicarsi dell’iniquità si raffredderà la carità in molti. Ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà salvo. E bisogna che questo Vangelo del Regno di Dio sia predicato in tutto il mondo, testimonianza a tutte le nazioni. Allora verrà la fine. Ritorno al Cristo di Israele che lo accoglie e predicazione della mia Dottrina in tutto il mondo.

E poi un altro segno. Un segno per la fine del Tempio e per la fine del mondo. Quando vedrete l’abominazione della desolazione predetta da Daniele – chi mi ascolta bene intenda, e chi legge il Profeta sappia leggere fra le parole – allora chi sarà in Giudea fugga sui monti, chi sarà sulla terrazza non scenda a prendere quanto ha in casa, e chi è nel suo campo non torni in casa a prendere il suo mantello, ma fugga senza volgersi indietro, ché non gli accada di no poterlo più fare, e neppure si volga nel fuggire a guardare, per non conservare nel cuore lo spettacolo orrendo e insanire per esso. Guai alle gravide e a quelle che allatteranno in quei giorni! E guai se la fuga dovesse compiersi in sabato! Non sarebbe sufficiente la fuga a salvarsi senza peccare. Pregate dunque perché non avvenga in inverno e in giorni di sabato, perché allora la tribolazione sarà grande quale mai non fu dal principio del mondo fino ad ora, né sarà mai più simile perché sarà la fine. Se non fossero abbreviati quei inferno2giorni in grazia degli eletti, nessuno si salverebbe, perché gli uomini-satana si alleeranno all’inferno per dare tormento agli uomini.

E anche allora, per corrompere e trarre fuori della via giusta coloro che resteranno fedeli al Signore, sorgeranno quelli che diranno: “Il Cristo è là, il Cristo è qua. E’ in quel luogo. Eccolo”. Non credete. Nessuno creda, perché sorgeranno falsi Cristi e falsi profeti che faranno prodigi e portenti tali da indurre in errore, se fosse possibile, anche
gli eletti, e diranno dottrine in apparenza così confortevoli e buone a sedurre anche i migliori, se con loro non fosse lo Spirito di Dio che li illuminerà sulla verità e l’origine satanica di tali prodigi e dottrine. Io velo dico, Io ve lo predico perché voi possiate regolarvi. Ma di cadere non temete. Se starete nel Signore non sarete tratti in tentazione e in rovina. Ricordate ciò che vi ho detto: “Vi ho dato il potere di camminare su serpenti e scorpioni, e di tutta la potenza del Nemico nulla vi nuocerà, perché tutto vi sarà soggetto”. Vi ricordo anche però che per ottenere questo dovete avere Dio in voi, e rallegrarvi dovete, non perché dominate le potenze del Male e le venefiche cose, ma perché il vostro nome è scritto in Cielo. State nel Signore e nella sua verità. Io sono la Verità e insegno la verità. Perciò ancora vi ripeto: qualunque cosa vi dicano di Me, non credete. Io solo ho detto la verità. Io solo vi dico che il Cristo verrà, ma quando sarà la fine. […]


croce (7)Il Figlio dell’uomo nella sua seconda venuta sarà simile al lampo
che esce da levante e guizza fino a ponente, in un tempo più breve di quel che non sia il batter di una palpebra. E scorrerà sul grande Corpo, di subito fatto Cadavere, seguito dai suoi fulgenti angeli, e giudicherà. Là dovunque sarà corpo là si raduneranno le aquile. E subito dopo la tribolazione di quei giorni ultimi, che vi fu detta – parlo già della fine del tempo e del mondo e della risurrezione delle ossa, delle quali cose parlano i profeti – si oscurerà il sole, e la luna non darà più luce, e le stelle del cielo cadranno come acini da un grappolo troppo maturo che un vento di bufera scuote, e le potenze dei Cieli tremeranno. E allora nel firmamento oscurato apparirà folgorante il segno del Figlio dell’uomo, e piangeranno tutte le nazioni della terra, e gli uomini vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi del cielo con grande potenza e gloria. Ed egli comanderà ai suoi angeli di mietere e vendemmiare, e di separare i logli dal grano, e di gettare le uve nel tino, perché sarà venuto il tempo del grande raccolto del seme di Adamo […]

Tutti là accolti davanti al Figlio dell’uomo. Una moltitudine infinita di corpi, restituiti dalla terra e dal mare e ricomposti dopo essere stati cenere per tanto tempo. E gli spiriti nei corpi. Ad ogni carne tornata sugli scheletri corrisponderà il proprio
spirito, quello che l’animava un tempo
. E staranno ritti davanti al Figlio dell’uomo, splendido nella sua Maestà divina, seduto sul trono della sua gloria sorretto dai suoi angeli. Ed Egli separerà uomini da uomini, mettendo da un lati i buoni e dall’altro i cattivi, come un pastore separa le pecorelle dai capretti, e metterà le sue pecore a destra e i capri a sinistra.   […]pecore

[…] ciò che è inutile può sempre essere dannoso. State il più possibile uniti”.

(Prima del Getsemani) Vi ho detto: “State attenti, vegliate e pregate perché non siate trovati appesantiti da sonno”. Ma Io vedo che i vostri occhi stanchi cercano di chiudersi e i vostri corpi, anche senza volere, cercano pose di riposo. Avete ragione, poveri amici miei! Il vostro Maestro ha molto voluto da voi in questi giorni, e voi siete tanto stanchi. Ma fra poche ore, ormai poche ore, sarete contenti di non avere perduto neppure un momento della mia vicinanza. Contenti sarete di non aver nulla rifiutato al vostro Gesù.  

[…] Preparare i cari amici alla sventura è previdenza d’affetto che li vuole pronti e non sbigottiti in quell’ora. E’ amore perché confidare un segreto è prova della stima che si ha in coloro ai quali lo si confida. 

Due saranno le luci nelle tenebre del Cristo: Maria, Giovanni. Ma non potrò quasi vederle tanto sarà il dolore.

Divenite spiriti per potere sopportare l’ora. Un che sia “carne” non la può vivere senza divenire folle…

preghiera di Gesù(Gesù prega il Padre)

Padre, concedimi di dare loro il Pane che giornalmente fortifica la debolezza dei poveri figli di Adamo. Essi sono deboli, o Padre, inferiori sono , perché non hanno il Pane che è forza, l’angelico Pane che spiritualizza l’uomo e lo conduce a divenire divinizzato in Noi.  […]

Per dare a tutti il tuo Regno Io muoio, e non voglio sia ascritto a condanna il peccare verso l’Amore incarnato. No? Tu dici co? E’ il mio dolore . Questo “no” mi infonde nel cuore il primo sorso del calice atroce. Ma, Padre ceh sempre ho ubbidito, Io ti dico: “Sia fatto come Tu vuoi”.

[… ] amore non è dove è turbamento.

Tutti coloro che saranno stati fedeli al Cristo nelle prove della vita saranno principi nel Regno mio. Perché coloro che avranno perseverato sino alla fine nel martirio dell’esistenza saranno pari a voi, che con Me siete rimasti nelle mie prove. Io mi identifico nei miei credenti. Il dolore che Io abbraccio per voi e per tutti gli uomini Io lo do come insegna ai più eletti. Chi nel Dolore mi sarà fedele sarà un mio beato pari a voi, o miei diletti […]

Simone di Giona, ecco che Satana ha chiesto di vagliarvi come il grano. Io ho pregato per te, perché la tua fede non vacilli. Tu, quando sarai ravveduto, conferma i tuoi fratelli.   

Io me ne vado, ma resteremo sempre uniti mediante il miracolo che ora Io compio (Istituzione dell’Eucarestia)

[…] preso un pane ancora intero, non il resto di quello usato per l’Eucarestia, ne
stacca un grosso boccone, lo intinge nel succo lasciato dall’agnello nel vassoio, allunga al di sopra della tavola il braccio e dice: “Prendi, Giuda. Questo a te piace”.cena (2)

Santificatevi anno per anno, mese per mese, giorno per giorno, ora per ora , per potere venire a Me quando sarà la vostra ora.

Io vi do un comandamento nuovo. Ed è che vi amiate gli uni gli altri. Così come Io ho amato voi, ugualmente voi amatevi l’un l’altro. Da questo si conoscerà che siete miei discepoli. Quando un padre ha molti figli, da che si conosce che tali sono? Non tanto per l’aspetto fisico […] quanto per il comune amore alla famiglia, al padre loro, e fra loro. Ed anche morto il padre non si disgrega la buona famiglia, perché il sangue è uno ed è sempre quello avuto dal seme del padre, e annoda legami che neppure la morte scioglie, perché più forte della morte è l’amore. Ora, se voi vi amerete anche dopo che Io vi avrò lasciati, tutti riconosceranno che voi siete mie figli, e perciò miei discepoli, e fra voi fratelli avendo avuto un unico padre.

Io vi dico, e ve lo dico con verità: chi crede in Me farà le opere che Io faccio, e ancor di maggiori ne farà, perché Io vado al Padre. E tutto quanto domanderete al Padre in mio nome Io lo farò, perché il Padre sia glorificato nel suo Figlio. E farò quanto mi domanderete in nome del mio Nome. Il mio nome è noto […] E per quel Nome tutto è possibile. Chi pensa al mio Nome con amore mi ama e ottiene. Ma non basta amare Me, occorre osservare i miei comandamenti per avere il vero amore.. Sono le opere quelle che testificano dei sentimenti. E per questo amore Io pregherò il Padre, ed Egli vi darà un altro Consolatore che resti per sempre con voi, uno su cui Satana e il mondo non può infierire, lo Spirito di Verità che il mondo no può ricevere e non può colpire, perché non lo vede e non lo conosce. Lo deriderà. Ma Egli è tanto eccelso che lo scherno non lo potrà ferire, mentre, pietosissimo sopra ogni
misura, sarà sempre con chi lo ama, anche se povero e debole. Voli lo conoscerete, perché già dimora con voi e presto sarà in voi.

cenaPerché, Signore, Tu ti manifesti a noi e non al mondo?”, chiede Giuda Taddeo. “Perché mi amate e osservate le mie parole. Chi così farà, sarà amato dal Padre e Noi verremo a lui e faremo dimora presso di lui, in lui. Mentre chi non mi ama non osserva le mie parole e fa secondo la carne e il mondo.[…]

Chi soffre con la pace di Dio in sé soffre, ma non bestemmia e dispera. […] ciò avviene affinchè il mondo conosca che Io amo il Padre e lo amo fino all’ubbidienza di morte, e perciò faccio ciò che mi ha ordinato. […] Amandomi sarete ubbidienti, e l’ubbidienza aumenta il reciproco amore.

[…] per impedire a Satana di incarnarsi per uccidermi, avrei dovuto sterminare la razza dell’uomo avanti la Redenzione. Che avrei allora redento?” […] Io vi do comando di amarvi. E di perdonare. Avete capito? Se anche nel mondo è l’odio, in voi sia solo l’amore. Per tutti. Quanti traditori troverete sulla vostra via! Ma non li dovete odiare e rendere loro male per male. Altrimenti il Padre odierà voi. Prima di voi fui odiato e tradito Io. Eppure, voi lo vedete, Io non odio. Il mondo non può amare ciò che non è come esso. Perciò non vi amerà. Se foste suoi, vi amerebbe; ma non siete del mondo, avendovi Io presi da mezzo al mondo. E per questo siete odiati.

Voi diverrete déi se sarete perseveranti nel mio amore e nel mio possesso. […] Voi sarete déi se permarrete in Me. […] Ancora sarete oppressi. Ma abbiate fede. Io ho vinto il mondo.CENA4

Dall’episodio della Cena, […] risaltano quattro ammaestramenti principali. Primo: la necessità per tutti i figli di Dio di ubbidire alla Legge. […] Secondo: la potenza della preghiera di Maria […] Terzo: il dominio su se stessi e la sopportazione dell’offesa, carità sublime su tutte, la possono avere unicamente quelli che fanno vita della loro vita la legge di carità che Io avevo bandita. E non bandita solo, ma praticata realmente. […] Quarto: il Sacramento opera quanto più uno è degno di riceverlo. Se ne è fatto degno con una costante volontà, che spezza la carne e fa signore lo spirito, vincendo le concupiscenze, piegando l’essere alle virtù, tendendolo come arco verso la percezione delle virtù e soprattutto della carità.

[…] guai a chi riceve il Sacramento senza esserne affatto degno, ma anzi avendo accresciuto la sua sempre umana indegnità con le colpe mortali. Allora esso diviene non germe di preservazione e di vita ma di corruzione e di morte. Morte dello spirito e putrefazione della carne, per cui essa “crepa”, come dice Pietro di quella di Giuda.

La morte del profanatore del Sacramento è sempre la morte di un disperato, e perciò non conosce il placido trapasso proprio di chi è in grazia, né l’eroico trapasso della vittima che soffre acutamente ma con lo sguardo fisso al Cielo e l’anima sicura della pace. La morte del disperato è atroce di contorsioni e di terrori, è una convulsione orrenda dell’anima già ghermita dalla mano di Satana, che la strozza per svellerla dalla carne e che la soffoca col suo nauseabondo fiato.