Letture di domenica 27 ottobre 2019

LETTURE DI DOMENICA

27 ottobre 2019

XXX Domenica del Tempo Ordinario (Anno c)

“…“O Dio, abbi pietà di me peccatore” …”

madonna-del-piave1 MADONNA DEL PIAVE

Moriago della Battaglia, Treviso – 26-27 ottobre 1918 – Lungo il fiume Piave iniziò l’offensiva della Battaglia del Solstizio che portò alla fine della Prima Guerra Mondiale. In questa zona su quella che venne definita l’“Isola dei Morti” sorse una chiesa  per onorare migliaia di giovanissimi soldati i cui corpi nella notte tra il 26-27 ottobre 1918 vennero portati dalla corrente su quest’isola.

B. Contardo Ferrini

Religioso (1853-1902) 27 ottobre –  Contardo B. CONTARDO FERRINIFerrini nacque a Milano il 4 aprile 1859; suo padre, Rinaldo, era un insegnante. Contardo fu un bambino precocissimo, con un grande amore per lo studio e un’altrettanta profonda devozione religiosa, nutrita dalla preghiera e dalla frequente partecipazione all’eucarestia: dall’età di quattordici anni si comunicava infatti quotidianamente. In “Briciole di luce” la storia e la video-storia.

“Gioisca il cuore di chi cerca il Signore. Cercate il Signore e la sua potenza, cercate sempre il suo volto.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dio onnipotente ed eterno, accresci in noi la fede, la speranza e la carità, e perché possiamo ottenere ciò che prometti fa’ che amiamo ciò che comandi. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Sir 35,15-17.20-22 – Dal libro del Siràcide.

Il Signore è giudice e per lui non c’è preferenza di persone. Non è parziale a danno del povero e ascolta la preghiera dell’oppresso. Non trascura la supplica dell’orfano, né la vedova, quando si sfoga nel lamento. Chi la soccorre è accolto con benevolenza, la sua preghiera arriva fino alle nubi. La preghiera del povero attraversa le nubi né si quieta finché non sia arrivata; non desiste finché l’Altissimo non sia intervenuto e abbia reso soddisfazione ai giusti e ristabilito l’equità.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 33

RIT: Il povero grida e il Signore lo ascolta.

Benedirò il Signore in ogni tempo, sulla mia bocca sempre la sua lode. Io mi glorio nel Signore: i poveri ascoltino e si rallegrino. RIT

Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. RIT

Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. RIT

SECONDA LETTURA

2 Tm 4,6-8.16-18

Dalla seconda lettera di San Paolo apostolo a Timòteo.

paolo prigionieroFiglio mio, io sto già per essere versato in offerta ed è giunto il momento che io lasci questa vita. Ho combattuto la buona battaglia, ho terminato la corsa, ho conservato la fede. Ora mi resta soltanto la corona di giustizia che il Signore, il giudice giusto, mi consegnerà in quel giorno; non solo a me, ma anche a tutti coloro che hanno atteso con amore la sua manifestazione. Nella mia prima difesa in tribunale nessuno mi ha assistito; tutti mi hanno abbandonato. Nei loro confronti, non se ne tenga conto. Il Signore però mi è stato vicino e mi ha dato forza, perché io potessi portare a compimento l’annuncio del Vangelo e tutte le genti lo ascoltassero: e così fui liberato dalla bocca del leone. Il Signore mi libererà da ogni male e mi porterà in salvo nei cieli, nel suo regno; a lui la gloria nei secoli dei secoli. Amen.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Dio ha riconciliato a sé il mondo in Cristo, affidando a noi la parola della riconciliazione.

Alleluia.

VANGELO

Lc 18, 9-14 – Dal Vangelo secondo Luca

fariseo-e-pubblicano1In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”. Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”. Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Lettura ed Omelia di Don Ferdinando Colombo su 

http://www.sacrocuore-bologna.it/it/audio.php  (DISPONIBILE DA DOMENICA)

COMMENTO

Due modi di pregare.

fariseo-e-pubblicano2

Il modo di pregare ha radici nella nostra religiosità; anche pregando diciamo con la bocca quello che sentiamo nel cuore. Esistono quindi modi diversissimi di rapportarsi a Dio. La parabola di questa domenica attraverso i due protagonisti, il fariseo, scrupoloso osservante della legge, e il pubblicano, che prende coscienza dei propri peccati per chiederne il perdono, sono figure emblematiche di una schiera sicuramente molto più numerosa, entro cui ognuno di noi può ritrovarsi. Il primo più che pregare è salito al tempio per farsi vanto della propria presunta giustizia, e convincersene ulteriormente. Egli si sente profondamente giusto, osservante e migliore degli altri, da cui sembra voglia prendere le distanze. Il pubblicano invece, non osa avvicinarsi più di tanto al Signore, sa di dover rispettare una doverosa distanza, che solo Dio può colmare. La sua è una preghiera autentica, che mira ad ottenere la misericordia e la pietà divina; sa infatti di essere peccatore, si batte il petto per questo, ritenendosi unico responsabile del suo male, ma è animato dalla fiducia in Dio e da lui implora la pietà. C’è una sentenza finale che viene scandita come una precisa norma di vita; nella prima parte c’è il giudizio sui due modi di pregare: il pubblicano “tornò a casa giustificato”, mentre il superbo fariseo, ha aggiunto ancora un peccato di presunzione a quelli già commessi precedentemente, nella seconda parte una verità inconfutabile: “chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato”. Ecco una caratteristica che mai dobbiamo disgiungere dalla nostra preghiera, l’umiltà del cuore, la splendida virtù che tutto ci fa sperare dalla bontà di Dio e a lui ci fa attribuire il vero merito del bene che riusciamo a fare. Ricordiamo le parole di Maria Santissima nel suo Magnificat: Dio “ha guardato l’umiltà della sua serva”. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

 

PREGHIERA DELLA SERA

O Dio che hai risuscitato Cristo dai morti, apri il nostro cuore e la nostra mente alla ricchezza del Tuo mistero. Illuminaci, o Signore. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. O Dio dei viventi e Padre di ciascuno di noi, aiutaci a gustare e vivere pienamente i nostri giorni accanto a Te, perché possiamo diventare uomini a immagine del Tuo Figlio e nostro Signore. Amen.