Letture di domenica 4 agosto 2019

LETTURE DI DOMENICA

4 agosto 2019

XVIII Domenica del Tempo Ordinario (Anno c)

“… tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede».  …”

Natalino3MADONNA DELL’APPARIZIONE

Pallestrina (Venezia) – 4 agosto 1716 – Una volta sola si fece vedere ad un ragazzo, parlando nel suo dialetto e chiedendo messe per i defunti, ma la cosa strana è che apparve come una donna piuttosto anziana… Dopo di che gli occhi del quadro della Madonna del Carmine presero vita

SAN M. GIOVANNI VIANNEY

BEATO RICCARDO GIL BARCELONB. Riccardo Gil Barcelon

Sacerdote martire (1873 – 1936) 4 agosto – Papa Benedetto XVI ha riconosciuto il martirio di questo sacerdote orionino spagnolo in data 20 dicembre 2012. E’ stato beatificato sotto il pontificato di Papa Francesco il 13 ottobre 2013. Morì per aver gridato “Viva Cristo Re invece di gridare “Viva la F.A.I.” (Federazione Anarchica Iberica). La storia, il martirio e la preghiera.

“O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto, in mio aiuto. Sei tu il mio soccorso, la mia salvezza: Signore, non tardare.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Mostraci la tua continua benevolenza, o Padre, e assisti il tuo popolo, che ti riconosce suo pastore e guida; rinnova l’opera della tua creazione e custodisci ciò che hai rinnovato. Per Cristo nostro Signore. Amen

PRIMA LETTURA

Qo 1, 2; 2, 21-23 – Dal libro del Qoèlet.

QoèletVanità delle vanità, dice Qoèlet, vanità delle vanità: tutto è vanità. Chi ha lavorato con sapienza, con scienza e con successo dovrà poi lasciare la sua parte a un altro che non vi ha per nulla faticato. Anche questo è vanità e un grande male. Infatti, quale profitto viene all’uomo da tutta la sua fatica e dalle preoccupazioni del suo cuore, con cui si affanna sotto il sole? Tutti i suoi giorni non sono che dolori e fastidi penosi; neppure di notte il suo cuore riposa. Anche questo è vanità!

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 94

RIT: Signore, sei stato per noi un rifugio di generazione in generazione.

abbraccio12Tu fai ritornare l’uomo in polvere, quando dici: «Ritornate, figli dell’uomo». Mille anni, ai tuoi occhi, sono come il giorno di ieri che è passato, come un turno di veglia nella notte. RIT

Tu li sommergi: sono come un sogno al mattino, come l’erba che germoglia; al mattino fiorisce e germoglia, alla sera è falciata e secca. RIT

Insegnaci a contare i nostri giorni e acquisteremo un cuore saggio. Ritorna, Signore: fino a quando? Abbi pietà dei tuoi servi! RIT

Saziaci al mattino con il tuo amore: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni. Sia su di noi la dolcezza del Signore, nostro Dio: rendi salda per noi l’opera delle nostre mani, l’opera delle nostre mani rendi salda. RIT

SECONDA LETTURA

Col 3, 1-5. 9-11 – Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Colossesi.

occhi (4)Fratelli, se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio; rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Voi infatti siete morti e la vostra vita è nascosta con Cristo in Dio! Quando Cristo, vostra vita, sarà manifestato, allora anche voi apparirete con lui nella gloria. Fate morire dunque ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria. Non dite menzogne gli uni agli altri: vi siete svestiti dell’uomo vecchio con le sue azioni e avete rivestito il nuovo, che si rinnova per una piena conoscenza, ad immagine di Colui che lo ha creato. Qui non vi è Greco o Giudeo, circoncisione o in circoncisione, barbaro, Scita, schiavo, libero, ma Cristo è tutto e in tutti.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.

Alleluia.

VANGELO

Lc 12, 13-21
Dal Vangelo secondo Luca

soldi1In quel tempo, uno della folla disse a Gesù: «Maestro, di’ a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?».E disse loro: «Fate attenzione e tenetevi lontani da ogni cupidigia perché, anche se uno è nell’abbondanza, la sua vita non dipende da ciò che egli possiede». Poi disse loro una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un raccolto abbondante. Egli ragionava tra sé: “Che farò, poiché non ho dove mettere i miei raccolti? Farò così – disse -: demolirò i miei magazzini e ne costruirò altri più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; ripòsati, mangia, bevi e divèrtiti!”. Ma Dio gli disse: “Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarà?”. Così è di chi accumula tesori per sé e non si arricchisce presso Dio».

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

Lettura e commento di Don Ferdinando Colombo su

http://www.sacrocuore-bologna.it/it/audio.php (DISPONIBILE DA DOMENICA)

COMMENTO

Il cibo che non perisce.

eucarestia17

“Sic transit gloria mundi!” (Così passa la gloria di questo mondo, o in senso lato: Come sono passeggere le cose del mondo) è una celebre locuzione in lingua latina. Questa domenica vuole rafforzare questa convinzioni con motivazioni più profonde e di ordine spirituale. Dal nero pessimismo del libro del Qoélet si passa alla sapienza evangelica. È esemplare l’atteggiamento di questo uomo che si ritrova colmo di ricchezze forse anche inattese. Le accumula poi le contempla e ne trae affascinanti conclusioni: “Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e dàtti alla gioia”. Una voce lo richiama alla realtà più vera: “Stolto!, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita”. Che giova all’uomo guadagnare il mondo intero, se poi si perde o rovina se stesso? […] ma anche a quel pane divino che assumiamo nella santa Eucaristia. È il cibo che ci fortifica e fa sì che nostra vita, come ci ricorda San Paolo nella seconda lettura, sia nascosta con Cristo in Dio. In questa prospettiva possiamo far morire ciò che appartiene alla terra, spegnere cioè le nostre umane passioni e far brillare le virtù che ci legano a Dio sin da questo tempo. Paolo ci dice che non solo noi dobbiamo «cercare le cose di lassù», ma queste cose devono essere l’oggetto principale dei nostri pensieri: «abbiate in mente le cose di lassù». Non più le cose terrene, di questo mondo che passa, ma le cose che riguardano il cielo, il quale deve essere la mèta verso la quale aspiriamo con tutte le nostre forze. Quello è l’approdo finale, la mèta ultima, l’eternità, che non dobbiamo mancare. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

PREGHIERA DELLA SERA

Concedi, a noi il dono della tua sapienza, o Padre, e fà che la tua Chiesa diventi segno concreto dell’umanità nuova, fondata nella libertà e nella comunione fraterna. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen