LETTURE DI GIOVEDÌ
15 novembre 2018
XXXII Settimana del Tempo Ordinario (Anno pari)
“…il regno di Dio è in mezzo a voi!». …”
MADONNA DELLO SCHIAVO
Carloforte – Isola di San Pietro (Sardegna) 15 novembre 1800 – Madonna dello schiavo è il simulacro dell’Immacolata Concezione, rinvenuto da uno schiavo sulla spiaggia di Nabeul in Tunisia. Si tratta presumibilmente della polena di una nave cristiana custodita e venerata dagli schiavi, che al momento della liberazione costruirono l’oratorio omonimo sull’isola di San Pietro.
SANT’ALBERTO MAGNO
B. Lucia di Narni
mistica religiosa(1476-1544) 15 novembre – Un carattere forte e deciso, tanto da schiaffeggiare il fidanzato impostole e da farsi lasciare dal marito che per obbedienza alla sua famiglia, aveva sposato. Mistica riconosciuta, esaltata e poi abbandonata.
PREGHIERA DEL MATTINO
Dio grande e misericordioso, allontana ogni ostacolo nel nostro cammino verso di te, perché, nella serenità del corpo e dello spirito,
possiamo dedicarci liberamente al tuo servizio. Per Cristo nostro Signore. Amen
PRIMA LETTURA
Fm 1, 7-20 – Dalla lettera di San Paolo apostolo ai Filèmone
Fratello, la tua carità è stata per me motivo di grande gioia e consolazione, perché per opera tua i santi sono stati profondamente confortati. Per questo, pur avendo in Cristo piena libertà di ordinarti ciò che è opportuno, in nome della carità piuttosto ti esorto, io, Paolo, così come sono, vecchio, e ora anche prigioniero di Cristo Gesù. Ti prego per Onèsimo, figlio mio, che ho generato nelle catene, lui, che un giorno ti fu inutile, ma che ora è utile a te e a me. Te lo rimando, lui che mi sta tanto a cuore. Avrei voluto tenerlo con me perché mi assistesse al posto tuo, ora che sono in catene per il Vangelo. Ma non ho voluto fare nulla senza il tuo parere, perché il bene che fai non sia forzato, ma volontario. Per questo forse è stato separato da te per un momento: perché tu lo riavessi per sempre; non più però come schiavo, ma molto più che schiavo, come fratello carissimo, in primo luogo per me, ma ancora più per te, sia come uomo sia come fratello nel Signore. Se dunque tu mi consideri amico, accoglilo come me stesso. E se in qualche cosa ti ha offeso o ti è debitore, metti tutto sul mio conto. Io, Paolo, lo scrivo di mio pugno: pagherò io. Per non dirti che anche tu mi sei debitore, e proprio di te stesso! Sì, fratello! Che io possa ottenere questo favore nel Signore; da’ questo sollievo al mio cuore, in Cristo!
C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal 145
RIT: Beato chi ha per aiuto il Dio di Giacobbe.
Il Signore rende giustizia agli oppressi, dà il pane agli affamati. Il Signore libera i prigionieri. RIT
Il Signore ridona la vista ai ciechi, il Signore rialza chi è caduto, il Signore ama i giusti, il Signore protegge i forestieri. RIT
Egli sostiene l’orfano e la vedova, ma sconvolge le vie dei malvagi. Il Signore regna per sempre, il tuo Dio, o Sion, di generazione in generazione. RIT
CANTO AL VANGELO
Alleluia, Alleluia.
Io sono la vite, voi i tralci, dice il Signore; chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto.
Alleluia.
VANGELO
Lc 17, 20-25 – Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, i farisei domandarono a Gesù: «Quando verrà il regno di Dio?». Egli rispose loro: «Il regno di Dio non viene in modo da attirare l’attenzione, e nessuno dirà: “Eccolo qui”, oppure: “Eccolo là”. Perché, ecco, il regno di Dio è in mezzo a voi!».
Disse poi ai discepoli: «Verranno giorni in cui desidererete vedere anche uno solo dei giorni del Figlio dell’uomo, ma non lo vedrete. Vi diranno: “Eccolo là”, oppure: “Eccolo qui”; non andateci, non seguiteli. Perché come la folgore, guizzando, brilla da un capo all’altro del cielo, così sarà il Figlio dell’uomo nel suo giorno. Ma prima è necessario che egli soffra molto e venga rifiutato da questa generazione».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
La venuta del regno di Dio.
Gesù aveva iniziato la sua predicazione annunciando l’avvento del suo regno: «Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino!». Molti avevano però frainteso quel messaggio. Erano convinti che il messia atteso dovesse restaurare il regno di Israele, riportarlo al primitivo splendore, riaffermarne il primato sancito da Dio stesso. Una visione tutta umana e ben lontana dalla verità che Cristo stava annunciando. Egli parla del Regno dei cieli e aggiunge, volendo far conoscere la verità della sua missione: «Il regno di Dio è in mezzo a voi». Ribadisce in un altro contesto che il regno di cui egli parla è l’eredità dei santi: «Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo». Nonostante ciò sarà vittima di quell’equivoco lo stesso Giuda Iscariota, che deluso nelle sue attese, svenderà il suo maestro per pochi denari. Fino all’ultimo Gesù, prossimo alla sua passione, cercherà di correggere tale errore: «Il mio regno non è di questo mondo; se il mio regno fosse di questo mondo i miei servitori avrebbero combattuto perché non fossi consegnato ai Giudei; ma il mio regno non è di quaggiù». […] (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)
O Dio, ci proponi di vivere in terra come cittadini del cielo, d’essere nel mondo come lievito che vivifica. Poiché nulla è impossibile a Te, donaci l’energia dello Spirito che ci aiuti a conformarci a Cristo nostro Signore. n cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.