IL PROFUMO DI MARIA

 IL PROFUMO DI MARIA

Grazie a Marco Ripamonti, eccovi due meravigliose testimonianze che ci parano dell’amore di Maria, del suo incredibile profumo e del suo straordinario potere di conversione.

Un’altra straordinaria testimonianza raccolta dal nostro amico Marco Ripamonti. Il miracolo della conversione, è qualcosa di straordinario, non solo perchè immediato, ma perchè sappiamo bene tutti che nessun essere umano può cambiare immediatamente il modo di pensare delle persone, se non interviene la grazia di Dio.

E’ una storia vera quella che Vincenzo racconta al nostro amico Marco Ripamonti e che dobbiamo assolutamente testimoniare.

Una giovane mamma di 45 anni di eta’, è venuta a Medjugorje per la prima volta in pellegrinaggio durante la Festa dell’Immacolata nel 2012. Mi racconta in pullman durante il viaggio, di notte, nel silenzio e nel pianto, che il 1 novembre dello stesso annoi suoi figli, una ragazzina di 20 anni che era alla guida della sua auto e un bambino di 12 anni, sono stati tamponati da un Tir che li ha sbalzati fuori dall’auto, uccidendoli all’istante.

Le chiedo il perchè della sua venuta a Medjugorje. Risponde:Io non credo in Dio, non credo in niente, non so nemmeno una preghiera, ma come madre, mi rifiuto di pensare che sia tutto finito cosi. Perché, NON puo’ essere finito tutto cosi‘. Mi confida poi che era stata la sorella a consigliarle quel pellegrinaggio a Medjugorje.

Abbiamo avuto la grazia di assistere all’apparizione della Regina della Pace, nel salone della veggente Marija. Io non so perché, ma ha voluto che questa Mamma, Claudia, si sedesse nella sedia del corridoio centrale, dove c’era piu’ spazio. Ad un certo punto, in attesa dell’Apparizione, mi dice sottovoceMamma mia, che profumo di rose, ma chi e’ che mette un profumo cosi’ intenso?” E io di rimando: “E‘ un profumo di rose o di viole?” “Ma e’ di rose, non senti che roba? Pero’ strano, non mi da fastidio, anzi! Ma tu non lo senti? E’ impossibile! Le dico ,No, non lo sento. Credo sia un segno per te. Capita che la Madonna si manifesti cosi’, ma non a tutti“.

Foto scattata da un pellegrino di Civitanova Marche nell’ottobre del 1988 ed inviata successivamente al direttore del mensile Senapa, Missione Maria, con il relativo negativo che attesta la veridicità.

La donna mi guarda seria, con quell’espressione come per dirmi, ma ti senti bene? Nemmeno lei riusciva a crederci, e pensava che la stessi prendendo in giro. Era molto seria. Si mise in ginocchio, come tutti, in silenzio e, a testa in giu’, aggiunse sottovoceChe profumo, che profumo, mamma mia che profumo“. La voce di Marija veggente si “spegne”, arriva la Madonna e, contemporaneamente la mia pellegrina, d’un colpo, Claudia atea, che non sapeva una preghiera, cade nel “Riposo nello Spirito“. La sistemò un po’ per farla sentire comoda in quel provvidenziale corridoio centrale dove c’era spazio. Il volto di quella Mamma, atea e che non conosceva alcuna preghiera, era sereno, rilassato, gli occhi socchiusi, il colorito roseo. Terminata quell’estasi spirituale, mi abbraccia esplodendo in un raccolto e silenzioso pianto di gioia.

Invito alcuni pellegrini “esperti” a tenere lontano i curiosi. La mia pellegrina non parla, ma e’ serena. Prima di uscire mi guida, tenendomi la mano, davanti alla statua della Madonna dove era avvenuta l’apparizione. Le due donne, Claudia e Maria, si guardano… Poi Mamma Claudia, con pacatissima serenità mi dice:

Ho visto tanta luce, il profumo che sentivo prima non mi ha mai lasciato. Ho visto i miei bambini, bellissimi, molto piu’ belli, luminosi e pieni di gioia. Non so spiegare bene quello che ho vissuto, ma sono certa che non era un sogno. Dovevo essere in Paradiso. Quanta pace, che pace, che luce: ho ritrovato i miei figli, adesso so dove sono, sono vivi, sono tanto belli“.

Sono accaduti altri segni, ma diventerebbe lungo raccontarli tutti. Ci tengo però a dirvi che sulla via del ritorno, in italia, di notte, quando si sono spente le luci del pullman, Claudia sottovoce, mi ha detto: Virgilio, mi insegni il Rosario? Perché quando pregate il Rosario, mi sento bene, ma io non sono capace, non lo conosco“. Le apro il libro di Padre Jozo, e le spiego quanto le serve sapere. Le regalo anche una corona che avevo acquistato proprio per lei, aspettavo solo l’occasione giusta. Era una corona bellissima, con i grani grossi e bianchi, ma soprattutto l’aveva benedetta anche la Regina della Pace, durante un’apparizione. Il giorno seguente, preghiamo il Rosario e Claudia si alza volontariamente per pregare una decina.

Concludo ringraziando personalmente Maria, Regina della Pace, la quale si china sempre sulle nostre miserie umane, donandoci tutto il suo amore , protezione materna, e grandissimi assaggi del Paradiso. Sempre uniti in preghiera, vostro Marco Ripamonti. 

Sono pienamente d’accordo con te Marco. Questa tua storia mi ha fatto venire in mente un fatto che spesso racconto ai miei pellegrini. Una volta è venuta con noi una giovane donna sposata con un viso serissimo e particolarmente duro. Si era volutamente spostata nel fondo del pullman per non essere disturbata dai nostri canti e dalle nostre preghiere. Quando ho potuto parlare con lei mi ha riversato addosso una grande rabbia nei confronti di Dio:

Io proprio non capisco perchè Dio permetta che una bambina tanto piccola debba soffrire. Io il dolore degli innocenti non lo capisco. Sono qui solo per questa mia amica che ha una figlia malata, ma tanto so già che sarà inutile.

Quante volte vi sarà capitato anche a voi di sentire queste parole. Di fronte alla durezza di cuore noi non possiamo fare nulla. Tanto che l’ho affidata a Maria e ho lasciato che fosse lei a toccarla con il suo amore. E quel momento arrivò proprio durante la preghiera di Vicka. All’improvviso cade in ginocchio piangendo e finita la preghiera si mette alla ricerca di un confessore, ma i disegni di Dio a volte sono incomprensibili, infatti nonostante Medjugorje venga chiamata il confessionale del mondo, sembrava non ci fosse modo per lei di confessarsi. Quando arrivava il suo turno i confessori dicevano che dovevano andare o che non sapevano la sua lingua o che semplicemente non avevano tempo. Sembrava davvero una cosa stranissima. Era rimasta l’unica che ancora non riusciva a trovare un confessore. Solo il giorno prima della partenza riuscì a fare quella tanto agognata confessione. E si tratta della stessa persona che all’inzio del viaggio aveva asserito che lei non aveva bisogno di confessarsi perchè non aveva fatto nulla di male e che i sacerdoti erano di sicuro peggiori di lei.

Fatto sta che quando tornò a casa dopo quei quattro soli intensissimi giorni di preghiera non sembrava più la stessa persona. Inoltre, fece di tutto per trovare un traghetto in grado di portare quella famiglia di amici con la bambina malata a Medjugorje, ospiti della nostra corrispondente. Sono riusciti anche a parlare con Vicka. Non ci sono state guarigioni fisiche, ma entrambe le famiglie hanno ricevuto un dono assai più grande, quello dell’accettazione, del perdono e dell’amore incondizionato. 

Un saluto a tutti e ancora un grazie a Marco Ripamonti che mi ha dato l’occasione per testimoniare questo miracolo.