Letture di sabato 30 giugno 2018

LETTURE DI SABATO

30 giugno 2018 

XII Settimana del Tempo Ordinario (Anno Pari)

“…avvenga per te come hai creduto» …”

NAJU 4VERGINE DI NAJU

Le lacrime cominciarono a scorrere il 30 giugno 1985

«… Mentre dicevo: “Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori adesso e nell’ora della nostra morte. Amen“, feci un “Oh!” di meraviglia. Nel guardare gli occhi e le gote della statua della Vergine, avevo visto colare delle lacrime. …». In articoli vari la storia delle apparizioni e i messaggi.

PROTOMARTIRI ROMANI sotto Nerone

PROTOMARTIRI1 [64-68] Nerone fu il primo imperatore romano a scatenare una persecuzione contro i cristiani, la stessa nella quale videro la morte Pietro e PaoloLo storico Tacito ci racconta dettagliatamente i fatti, ma sembra che in realtà abbia solo acceso un acuto dibattito. Le origini della festa, parte del film “Quo Vadis” e il film completo dell’incendio di Roma.

“Il Signore è la forza del suo popolo e rifugio di salvezza per il suo Cristo. Salva il tuo popolo, Signore, benedici la tua eredità, e sii la sua guida per sempre.”

PREGHIERA DEL MATTINO

Dona al tuo popolo, o Padre, di vivere sempre nella venerazione e nell’amore per il tuo santo nome, poiché tu non privi mai della tua guida coloro che hai stabilito sulla roccia del tuo amore. Per Cristo nostro Signore.Amen

PRIMA LETTURA

Lam 2, 2.10-14. 18-19 – Dal libro delle lamentazioni.

Il Signore ha distrutto senza pietà tutti i pascoli di Giacobbe; ha abbattuto nella sua ira le fortezze della figlia di Giuda, ha prostrato a terra, ha profanato il suo regno e i suoi capi. Siedono a terra in silenzio gli anziani della figlia di Sion, hanno cosparso di occhio lacrimacenere il capo, si sono cinti di sacco; curvano a terra il capo le vergini di Gerusalemme.
Si sono consunti per le lacrime i miei occhi, le mie viscere sono sconvolte; si riversa per terra la mia bile per la rovina della figlia del mio popolo, mentre viene meno il bambino e il lattante nelle piazze della città. Alle loro madri dicevano: «Dove sono il grano e il vino?». Intanto venivano meno come feriti nelle piazze della città; esalavano il loro respiro in grembo alle loro madri. A che cosa ti assimilerò? A che cosa ti paragonerò, figlia di Gerusalemme? A che cosa ti eguaglierò per consolarti,
vergine figlia di Sion? Poiché è grande come il mare la tua rovina: chi potrà guarirti? I tuoi profeti hanno avuto per te visioni di cose vane e insulse, non hanno svelato la tua colpa per cambiare la tua sorte; ma ti hanno vaticinato lusinghe, vanità e illusioni. Grida dal tuo cuore al Signore, gemi, figlia di Sion; fa’ scorrere come torrente le tue lacrime, giorno e notte! Non darti pace, non abbia tregua la pupilla del tuo occhio! Àlzati, grida nella notte, quando cominciano i turni di sentinella, effondi come acqua il tuo cuore, davanti al volto del Signore; alza verso di lui le mani per la vita dei tuoi bambini, che muoiono di fame all’angolo di ogni strada.

C: Parola di Dio.
A: Rendiamo grazie a Dio.

SALMO RESPONSORIALE

Sal 73

RIT: Non dimenticare, Signore, la vita dei tuoi poveri.

poveriO Dio, perché ci respingi per sempre, fumante di collera contro il gregge del tuo pascolo? Ricòrdati della comunità che ti sei acquistata nei tempi antichi. Hai riscattato la tribù che è tua proprietà, il monte Sion, dove hai preso dimora. RIT

Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: il nemico ha devastato tutto nel santuario. Ruggirono i tuoi avversari nella tua assemblea, issarono le loro bandiere come insegna. RIT

Come gente che s’apre un varco verso l’alto con la scure nel folto della selva, con l’ascia e con le mazze frantumavano le sue porte. Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, hanno profanato e demolito la dimora del tuo nome. RIT

Volgi lo sguardo alla tua alleanza; gli angoli della terra sono covi di violenza. L’oppresso non ritorni confuso, il povero e il misero lodino il tuo nome. RIT

CANTO AL VANGELO

Alleluia, Alleluia.

Cristo ha preso le nostre infermità e si è caricato delle nostre malattie.

Alleluia.

VANGELO

Mt 8, 5-17 – Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, entrato Gesù in Cafàrnao, gli venne incontro un centurione che lo scongiurava e diceva: «Signore, il mio servo è in casa, a letto, paralizzato e soffre terribilmente». Gli disse: «Verrò e lo guarirò». Ma il centurione rispose: «Signore, io centurione (4)non sono degno che tu entri sotto il mio tetto, ma di’ soltanto una parola e il mio servo sarà guarito. Pur essendo anch’io un subalterno, ho dei soldati sotto di me e dico a uno: “Va’!”, ed egli va; e a un altro: “Vieni!”, ed egli viene; e al mio servo: “Fa’ questo!”, ed egli lo fa». Ascoltandolo, Gesù si meravigliò e disse a quelli che lo seguivano: «In verità io vi dico, in Israele non ho trovato nessuno con una fede così grande! Ora io vi dico che molti verranno dall’oriente e dall’occidente e siederanno a mensa con Abramo, Isacco e Giacobbe nel regno dei cieli, mentre i figli del regno saranno cacciati fuori, nelle tenebre, dove sarà pianto e stridore di denti». E Gesù disse al centurione: «Va’, avvenga per te come hai creduto». In quell’istante il suo servo fu guarito. Entrato nella casa di Pietro, Gesù vide la suocera di lui che era a letto con la febbre. Le toccò la mano e la febbre la lasciò; poi ella si alzò e lo serviva. Venuta la sera, gli portarono molti indemoniati ed egli scacciò gli spiriti con la parola e guarì tutti i malati, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa: “Egli ha preso le nostre infermità e si è caricato delle malattie”.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

COMMENTO

La fede a distanza…

È vero che la malattia genera debolezza nell’essere umano, ma spesso accade che proprio in quello stato con maggiore fiducia ed intensità ci si rivolga a Colui che si è definito medico dei corpi e delle anime. Nel definire la sua missione Gesù dice alle folle: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati. Andate dunque e imparate che cosa significhi: Misericordia io voglio e non sacrificio. centurioneInfatti non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori». Questi sono i motivi che ci spiegano quel continuo afflusso di gente malata che da sempre ricorre a Gesù, che lo segue e lo insegue, che cerca di lambire il suo mantello o addirittura di sperimentare quel prodigio tocco di Gesù che guarisce e salva. Oggi è la volta di un servo, che audacemente si accosta a Gesù per mezzo del suo padrone che per lui intercede. La fede vera ed intensa, alimentata anche dall’urgenza della richiesta, non ammette dubbi. La potenza dell’uomo Dio è più forte di ogni male. Quell’intervento del padrone è un bell’ornamento alla preghiera del malato: tutto possiamo chiedere a Dio, ma sempre dobbiamo umilmente rimetterci alla sua santissima volontà. Lo stesso Gesù dinanzi all’agonia nell’orto del Getsemani dirà: «Padre mio, se è possibile, passi da me questo calice! Però non come voglio io, ma come vuoi tu!». Anche la risposta di Gesù getta luce nel nostro spirito ed alimenta la nostra fiducia: «Và, e sia fatto secondo la tua fede». La nostra guarigione coincide con la volontà di Cristo: Egli afferma: «Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». L’invito finale è un velato riferimento al sacramento dell’eucaristia: «Signore, io non son degno che tu entri sotto il mio tetto, dì soltanto una parola e il mio servo sarà guarito». Ringraziarlo ogni giorno, è un nostro dovere. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)

centurionePREGHIERA DELLA SERA

O Padre, la Tua misericordia ci dona quanto non osiamo nemmeno sperare. Aumenta la nostra fede, perché la venuta del Tuo Cristo tra noi  ci riempia di benedizione e di vita nuova. In cambio Ti affidiamo, le gioie e le fatiche, le rinunce e gli atti di carità che siamo riusciti a fare in questo giorno e Ti ringraziamo con tutto il cuore per tutto quello che fai per noi e ci dai ogni giorno. Amen.