LETTURE DI VENERDÌ
16 marzo 2018
IV Settimana di Quaresima
“… nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. …”
MADONNA DI PIETRALBA
Alto-Adige (Italia) 1547 – Il protagonista di queste apparizioni è un contadino malato di mente, internato in manicomio a cui la Madonna di Pietralba restituisce la sanità non accontentandosi però di una promessa che egli in principio non vuole mantenere.. La storia e il video.
S. Giovanni de Brebéuf
Sacerdote e martire [1593-1649] 16 marzo – Padre gesuita, sopportò in Canada le più grandi difficoltà fisiche che un uomo possa immaginare per venire poi martirizzato dopo aver subito torture di una crudeltà indicibile. Più volte a salvargli la vita fu comunque, il suo indomito coraggio.
PREGHIERA DEL MATTINO
Padre santo, che nei tuoi sacramenti hai posto il rimedio alla nostra debolezza, fà che accogliamo con gioia i frutti della redenzione e li manifestiamo nel rinnovamento della vita. Per Cristo nostro Signore. Amen
PRIMA LETTURA
Sap 2, 1. 12-22 – Dal libro della Sapienza
A: Rendiamo grazie a Dio.
SALMO RESPONSORIALE
Sal.33
RIT: Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato.
Il volto del Signore contro i malfattori, per eliminarne dalla terra il ricordo. Gridano i giusti e il Signore li ascolta, li libera da tutte le loro angosce. RIT
Il Signore è vicino a chi ha il cuore spezzato, egli salva gli spiriti affranti. Molti sono i mali del giusto, ma da tutti lo libera il Signore. RIT
Custodisce tutte le sue ossa: neppure uno sarà spezzato. Il Signore riscatta la vita dei suoi servi; non sarà condannato chi in lui si rifugia. RIT
CANTO AL VANGELO
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio.
Gloria a te, o Cristo, Verbo di Dio!
VANGELO
Gv 7, 1-2. 10. 25-30 – Dal Vangelo secondo Giovanni
In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.
Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne. Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente, ma quasi di nascosto.
Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia».
Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato». Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
COMMENTO
Cercavano di arrestarlo, ma sua ora non era ancora venuta.
Il ministero di Gesù si è alternato nei suoi tre anni di predicazione tra la Giudea e la Galilea. Sono territori geograficamente diversi. Regioni che nella loro diversità e complementarietà possono raffigurare i due grandi misteri di Gesù Cristo: il Mistero Pasquale compiutosi a Gerusalemme, in Giudea, ed il mistero dell’Incarnazione avvenuto a Nazareth, in Galilea. Nel brano del Vangelo di oggi però hanno in comune l’incapacità di riconoscere in Gesù il vero Messia. Chi lo ha conosciuto a Nazareth non ha capito la presenza di Dio nell’umiltà della casa paterna. La Sua predicazione a Gerusalemme risultava scandalosa perché Gesù si manifestava come vero Dio. Egli è nel tempio per insegnare. È nella casa del Padre per manifestare la sua gloria nel mistero Pasquale della sua morte e resurrezione. Il suo mistero è unico. Il Dio si manifesta nella vera gloria con l’umiltà. È il Dio della misericordia che Gesù manifesta nella sua sottomissione al padre terreno, Giuseppe. Il Messia Gesù rivela il Padre e il suo amore per noi proprio nel Mistero Pasquale. Gesù vive questo mistero come l’obbedienza del Figlio al Padre, in modo che possa rivelare l’uomo a se stesso. Per noi questo è l’esortazione del brano del Vangelo a riconoscere in Gesù un unico Mistero di Amore che si realizza nell’obbedienza, virtù che misteriosamente unisce in modo fraterno gli uomini e ci fa aprire le braccia nella lode a Dio. (Preparato dai giovani monaci del monastero di S.Vincenzo Martire)